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Vecchio 30-07-2006, 15.06.46   #1
griselda
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Predefinito Timidezza

Qualche tempo fa ( mi sembro un cantastorie ) mi ritrovai danti ad un quadro, mentre lo fissavo le lacrime mi scendevano dagli occhi.
Nel quadro c’ero io: una figura di femminile, un busto di donna, con una rosa sul cuore, alla quale mancano le braccia e le gambe.
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Vecchio 30-07-2006, 16.49.52   #2
Era
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Originalmente inviato da griselda
Qualche tempo fa ( mi sembro un cantastorie ) mi ritrovai danti ad un quadro, mentre lo fissavo le lacrime mi scendevano dagli occhi.
Nel quadro c’ero io: una figura di femminile, un busto di donna, con una rosa sul cuore, alla quale mancano le braccia e le gambe.
e poi?......
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Vecchio 30-07-2006, 18.16.51   #3
griselda
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E lo sapevo che non avevo capito quale pezzo postare!
Abbiamo conversato oggi Era ed io e le ho raccontato
di quanto internet mi sia stata utile le ho detto: “L’hanno inventata per me!” Per aiutarmi a vincere la mia timidezza!
All’inizio me ne stavo zitta in disparte a leggere. Pensare di intervenire in una discussione mi faceva tremare. La chat ? Nemmeno a pensarci!
Poi è nato dentro il desiderio di confronto, di condivisione con persone che sentivo simili a me dentro e fuori, cercavano come me.
Ed è stato in quel momento che ho preso tutta la forza che avevo dentro per riuscire a rompere quel vetro che mi distanziava da loro.
È stata dura all’inizio, una fatica, ma ce l’ho fatta!
Ora so che mi sarei persa moltissimo molto più di quello che immaginavo!

P.S. X Era: Mi sa che non è cmq uguale ma il senso è quello.
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Vecchio 30-07-2006, 18.51.03   #4
Uno
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Vetro che poi non c'era
E ti saresti persa molto anche se fossi entrata con spavalderia ma senza voler comunicare qualcosa, lo sto vedendo nella mia breve esperienza internet (qualche anno), chi arriva con timidezza, chi non parte sparato, chi studia prima le persone da quello che hanno già scritto è qualcuno che cerca la comunicazione reale e profonda, non la superficialità di cui siamo sommersi ovunque, ovvio che se arriva qualcuno già padrone del mezzo è normale che sia un pochino più intrapendente, però c'è un confine sottile tra riconoscersi subito a pelle ed essere subito espansivi perchè non si da importanza e valore al gesto... non so se si capisce cosa intendo, a volte preferisco qualcuno a cui tocca tirare fuori le parole con le pinze o addirittura chi mostra una certa diffidenza, sono nati e nasceranno bei rapporti di amicizia e di scambio.
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Vecchio 30-07-2006, 19.43.49   #5
Era
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Originalmente inviato da griselda
E lo sapevo che non avevo capito quale pezzo postare!
Abbiamo conversato oggi Era ed io e le ho raccontato
di quanto internet mi sia stata utile le ho detto: “L’hanno inventata per me!” Per aiutarmi a vincere la mia timidezza!
All’inizio me ne stavo zitta in disparte a leggere. Pensare di intervenire in una discussione mi faceva tremare. La chat ? Nemmeno a pensarci!
Poi è nato dentro il desiderio di confronto, di condivisione con persone che sentivo simili a me dentro e fuori, cercavano come me.
Ed è stato in quel momento che ho preso tutta la forza che avevo dentro per riuscire a rompere quel vetro che mi distanziava da loro.
È stata dura all’inizio, una fatica, ma ce l’ho fatta!
Ora so che mi sarei persa moltissimo molto più di quello che immaginavo!

P.S. X Era: Mi sa che non è cmq uguale ma il senso è quello.
si adesso è meglio

bello immaginare lo sguardo su quel busto di donna senza arti....
bello che chi guarda si accorge di possedere gambe e braccia...
bello che quella rosa sia fiorita sul cuore.....
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Vecchio 30-07-2006, 22.18.27   #6
griselda
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..sì il vetro non c'era...
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Vecchio 15-02-2008, 15.53.16   #7
Sole
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Chiedo scusa se profano in un certo senso la poesia di questo thread ma volevo parlare della timidezza e c'era già aperto questo per cui lo proseguo.

Riflettevo su questa caratteristica, la timidezza subentra quando interagiamo con l'esterno, nel confronto e nell'adeguatezza con cui viviamo certe situazioni. Notavo che a volte nella stessa persona alla timidezza si associa una aggressività repressa, una incapacità di farsi valere e farsi riconoscere come individuo all'interno di un gruppo. L'arrossire diventa una aggressività inespressa, il discorso sta bene in vergogna.

La timidezza sembra quasi essere un subire questa aggressività, reprimendola del tutto e trasformandola in una convinzione di inferiorità e incapacità. Non so spiegare bene perchè non mi è ancora del tutto chiaro, come se il potenziale che una persona potrebbe esprimere usando bene e dosando la grinta data dall'aggressività invece fosse tenuta in un comparto stagno e si manifestasse solo "nel rodersi il fegato" , in odi e rancori procrastinati dopo.
Insomma, in un certo senso non vedo più il timido ma l'uso o meno dell'aggressività\grinta di cui disponiamo. O la si subisce o la si usa.

Vi suona?
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Vecchio 15-02-2008, 16.12.21   #8
Astral
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Si mi suona Sole, la vedo anche io cosi, molto probabilmente dipende dal fatto che un genitore ( o qual'cun'altro) ha mortificato il figlio, domando eccessivamente la ribellione, e bloccandola all'interno.

Il problema inoltre è anche percettivo: mi percepisco inferiore, o vedo gli altri superiori, e dipende anche da un pessimo rapporto con noi stessi.

Molti dicono che le manifestazioni di timidezza spesso sono associate anche con stati depressivi, d'altronde si è tristi perchè non si riesce ad usare una parte importante di noi per affermarci, essendo schiavi di una personalità succube o evitante.

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Vecchio 15-02-2008, 16.28.35   #9
griselda
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Chiedo scusa se profano in un certo senso la poesia di questo thread ma volevo parlare della timidezza e c'era già aperto questo per cui lo proseguo.

Riflettevo su questa caratteristica, la timidezza subentra quando interagiamo con l'esterno, nel confronto e nell'adeguatezza con cui viviamo certe situazioni. Notavo che a volte nella stessa persona alla timidezza si associa una aggressività repressa, una incapacità di farsi valere e farsi riconoscere come individuo all'interno di un gruppo. L'arrossire diventa una aggressività inespressa, il discorso sta bene in vergogna.

La timidezza sembra quasi essere un subire questa aggressività, reprimendola del tutto e trasformandola in una convinzione di inferiorità e incapacità. Non so spiegare bene perchè non mi è ancora del tutto chiaro, come se il potenziale che una persona potrebbe esprimere usando bene e dosando la grinta data dall'aggressività invece fosse tenuta in un comparto stagno e si manifestasse solo "nel rodersi il fegato" , in odi e rancori procrastinati dopo.
Insomma, in un certo senso non vedo più il timido ma l'uso o meno dell'aggressività\grinta di cui disponiamo. O la si subisce o la si usa.

Vi suona?
Si che mi suona.
Da ragazza avevo una forte aggressività dovuta alla crescita in un ambiente famigliare abbastanza "ostile" un po' come gli animale dove il senso dell'istinto di sopravvivenza deve emergere per non soccombere. ( magari si potrebbe spiegare in maniera diversa ma mi è venuto così) Però la mia aggressività che andava bene in quel nucleo si è mostrata errata al di fuori di esso. L'aggressività non bene gestita ed incanalata mi ha portato a prendere bastonate. Penso che al mio interno qualcosa abbia dedotto che aggressività=bastonate, quindi ciò che istintivamente avevo imparato per sopravivvere non andava bene, dovevo crearmi un altro modus vivendi, trovare un modo di non incorrere nel pericolo della punizione per essere stata aggressiva. Per non aver saputo gestire quell'impeto.
Solo che ho imparato solo a reprimerla e a mangiarmi il fegato come ben dici. Tanto che incontro sempre persone aggressive le attiro a causa di questo? Allo stesso tempo come ho paura della mia aggressività ho paura di quella degli altri. Questo mi fa scappare anche dal confronto, confronto aggressivo, paura della punizione successiva?
Come ho il terrore di essere aggredita perchè non so gestire la mia aggressività.
Mi vengono in mente un sacco di cose OT grazie Sole mi aiuti a tirar fuori delle mie riflessioni che non avrei scritto.
I denti tutti i problemi che ho avuto ai denti, il lupo il cane quando devono mostrare quanto sono forti mostrano i denti e invece io li ho fatti marcire per non usarli. E Quando scrivo lo faccio con tutta l'aggressività che non riesco ad incanalare in altro modo, ma solo li me la concedo, perchè fuori ne ho paura e questo fa si che mostri solo timidezza rossore di un'aggressività repressa.
Ho scritto con un tale impeto lo stesso che non mi fa riflettere e correggere i post ogni volta, ecco dove metto la mia aggressività dove me la concedo.


P.S. c'è un thread sull'aggressività e come incanalarla?
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 15-02-2008, 18.17.56   #10
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Chiedo scusa se profano in un certo senso la poesia di questo thread ma volevo parlare della timidezza e c'era già aperto questo per cui lo proseguo.

Riflettevo su questa caratteristica, la timidezza subentra quando interagiamo con l'esterno, nel confronto e nell'adeguatezza con cui viviamo certe situazioni. Notavo che a volte nella stessa persona alla timidezza si associa una aggressività repressa, una incapacità di farsi valere e farsi riconoscere come individuo all'interno di un gruppo. L'arrossire diventa una aggressività inespressa, il discorso sta bene in vergogna.

La timidezza sembra quasi essere un subire questa aggressività, reprimendola del tutto e trasformandola in una convinzione di inferiorità e incapacità. Non so spiegare bene perchè non mi è ancora del tutto chiaro, come se il potenziale che una persona potrebbe esprimere usando bene e dosando la grinta data dall'aggressività invece fosse tenuta in un comparto stagno e si manifestasse solo "nel rodersi il fegato" , in odi e rancori procrastinati dopo.
Insomma, in un certo senso non vedo più il timido ma l'uso o meno dell'aggressività\grinta di cui disponiamo. O la si subisce o la si usa.

Vi suona?
E' interessante quello che dici Sole, non avevo mai considerato la timidezza sotto questo punto di vista.

Sono stata una timida cronica, e sotto la timidezza, credo che ci sia un'incapacità a relazionarsi con l'esterno (portata agli estremi un'incapacità di vivere in società)..
Incapacità che si traduceva (e traduce a volte) in me con il non dire e non espormi, come dire restare in una zona di sicurezza per non rischiare..

Il blocco prodotto dalla timidezza lo sentivo e sento all'altezza della gola, un non riuscire a mettere fuori quello che ho dentro e quello che resta inespresso si trasforma in un ristagno sì, di cui l'aggressività è solo la conseguenza secondo me (sai quando dicono "hai mai visto un "bravo" incavolato? ecco.. uno che tiene dentro la rabbia di abitudine spesso quando si incavola fa poi terra bruciata quando non riesce a reprimere per l'ennesima volta.. e si traduce in aggressività ).

Inoltre credo che anche l'aggressività sia una forma di difesa (attacco così non posso essere attaccata), ed in effetti quando qualcuno mi tocca su un nervo scoperto, divento aggressiva al solo scopo di difendermi..

Imparare ad "usare" quell'energia che pero' non so se definire aggressività, comunque non solo, l'aggressività la vedo più come il prodotto, inizialmente a me è servito molto per combattere la timidezza.. solo andando contro a quel blocco che si sente si puo' superare un po'..

Volendo sintetizzare proprio al massimo.. la timidezza è una forma di importanza personale secondo me..

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Vecchio 15-02-2008, 18.32.45   #11
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Volendo sintetizzare proprio al massimo.. la timidezza è una forma di importanza personale secondo me..

Si si, ma alla fine cosa non lo è, tutto è una forma di importanza personale, più la conosciamo e più diventa forte solo che poi abbiamo le armi.
Io credo che di base come in tutto ci sia la paura. Nella rabbia ci si difende, con la timidezza anche, solo che è una forma diversa. Si trattiene troppo.
La paura di cosa però? In questo caso non ci sono immagini da perdere, non si ha, si è nascosti.. allora? Forse il timore di prendere una immagine e la responsabilità delle proprie azioni, scelte, parole, convinzioni ecc ecc Insomma paura di prenderesi per mano e guidare la propria vita.. ce lo vedo bene. Che poi anche nell'aggressività è lo stesso con effetto diverso. Aggredisco per impedire a qualcuno di fare per me o di surclassarmi.
Forse per questo Gris passi da uno stato di super aggressività ad uno di super timidezza..
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Vecchio 15-02-2008, 18.48.37   #12
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Si si, ma alla fine cosa non lo è, tutto è una forma di importanza personale, più la conosciamo e più diventa forte solo che poi abbiamo le armi.
Io credo che di base come in tutto ci sia la paura. Nella rabbia ci si difende, con la timidezza anche, solo che è una forma diversa. Si trattiene troppo.
La paura di cosa però? In questo caso non ci sono immagini da perdere, non si ha, si è nascosti.. allora? Forse il timore di prendere una immagine e la responsabilità delle proprie azioni, scelte, parole, convinzioni ecc ecc Insomma paura di prenderesi per mano e guidare la propria vita.. ce lo vedo bene. Che poi anche nell'aggressività è lo stesso con effetto diverso. Aggredisco per impedire a qualcuno di fare per me o di surclassarmi.
Forse per questo Gris passi da uno stato di super aggressività ad uno di super timidezza..
Sì sono d'accordo, è paura. Il discorso immagine secondo me in qualche modo c'entra..con la paura di non essere all'altezza della situazione, paura di non saper gestire, paura delle conseguenze di una azione, paura di fare brutte figure, se non dico/faccio nessuno potrà dirmi che ho sbagliato per esempio (si collega bene con il discorso che faceva Gris sulle bastonate)... Mi tengo in una zona neutra e non mi prendo responsabilità, si avvicina molto all'immobilità...

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Insomma paura di prenderesi per mano e guidare la propria vita
Sì per me era così.. è paura di vivere in un certo senso.
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Vecchio 15-02-2008, 22.27.35   #13
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La mia opinione è che la timidezaza, tutte le volte che vince, ci costa cara per via del contraccolpo di ciò che abbiamo trattenuto per paura.

Concordo con Rad quando dice che l'aggressività è un prodotto e con Astral quando suppone un'esperienza o più esperienze che hanno "insegnato" al futuro timido a non esporsi, a reprimere e poi a rimuginare su (con parte del represso) nutrendo l'IP per giustificarsi.

Quel che c'è alla base dell'aggressività, quel che la genera, è credo quell'energia di base che ci spinge verso gli altri... quella che Freud chiamava libidica... quella che ci fa desiderare le relazioni (di qualsiasi tipo beninetso)... insomma energia sessuale (che non è sesso, ripetiamolo).

Quando vuole uscire, ben gesita o meno (che significa alla fin fine adeguati o meno) e la reprimiamo essa rimbalza indietro verso noi stessi e ridirigiamo parte di quelle correnti verso noi stessi. Un meccanismo narcisistico in un certo senso... che in taluni casi può diventare narcisismo vero e proprio.
Solo che è come posizoinalre uno specchio poco più in la di una fonte luminosa. Invece di attrarre gli altri e illuminarci la direzione, ci ritorna indietro, ci abbaglia e ci lascia al buio.
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