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Vecchio 05-09-2006, 12.13.53   #1
Uno
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Parlo di unioni intendendo legami sentimentali, matrimoni, patner... ci possiamo mettere anche amicizia...
Discorso lungo e complesso che da tempo dovevo affrontare, volevo aspettare il rinnovo del sito ma intanto conviene iniziare.
Si crede che l'unione perfetta è quella in cui si divide tutto, in realtà è quella che cerchiamo ma che non teniamo mai, perchè?
Perchè come il corpo ci spinge alla ricerca della diversità fisica per questioni di eventuale procreazione e rinforzamento della razza, altri fattori meno fisici ci spingono verso persone che proprio per le loro caratteristiche ci aiutano a crescere, queste sono le persone giuste in un dato momento, momento che può durare una vita, due anni o altro... ma tale durata non sempre è comprensibile.
Si lo so... e l'amore? Ahia... qui entro in campo minato...
L'amore umano è reazione... la si può girare come si vuole... e quindi reagirò a determinati parametri... reagirò ai parametri che mi occorrono per crescere...
Non sto dicendo che bisogna cercare l'amore con la testa, sarebbe aberrante... ma che in realtà avviene in una maniera molto simile anche se non ne siamo coscienti... sto dicendo che tutte le difficoltà che incontreremo in un unione con una persona sono ciò che cerchiamo per comprendere alcune cose, certo ci stanno pure le gioie ed i piaceri e non vorrei dar l'idea di essere un sadomasochista, pongo l'accento sulle difficoltà perchè sono quelle che si imputano come possibile rottura di un rapporto (e qui stiamo parlando di genere sentimentale ma può essere trasportato su vari livelli) mentre la cosa è più complessa.
Mi fermo un momento, i post lunghi annoiano e si perdono per strada... ma lascio uno spunto: perchè il matrimonio è sacro?
Certo adesso è uno strumento di controllo di certe strutture, ma il principio cos'era?
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Vecchio 05-09-2006, 13.28.18   #2
jezebelius
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Beh...penso che ad un livello più alto sia la " consacrazione " dell'Unione tra Principio Maschile e Femminile....da due, appunto, L'Uno.
E' Sacro perchè riguarda questa Unione che riflette se stessa, nella ricerca di ciò che è la parte " mancante " di ognuno....ad un diverso livello, non so come se il Principe debba ricercare, per completarsi, la sua amata....unirsi con la sua amata ( Romeo e Giulietta...per fare un esempio ).
A questo punto, se l'amore umano è un riflesso, nel momento in cui mi accorgo ( o quanto meno ne ho il sentore ) che tutto ciò che ho costruito è servito " solo " ( ma non è comunque poco ) a darmi gli spunti per crescere, è lecito domandarmi se questi spunti ci sono ancora o sono " esauriti " ( come finisce l'acqua di un bacino a causa della evaporazione lasciando soltanto il fondo sporco)?
In questo caso non vorrei sembrare cinico...ma se ci si accorge di questo, e lo si riscontra nel concreto, è ovvio che posso anche allontanarmi poichè mi sono accorto che l'amore che credevo " reale " è solo un riflesso, un meccanismo chè si " è attivato " perchè in un dato momento avevo bisogno di ulteriori elementi per la crescita.
Lo so, è in gran parte ciò che hai detto....ma la domanda è....appena mi rendo conto che questo " meccanismo " che si attiva e che chiamiamo amore, di cui si prende coscienza al di la del tempo che ho passato con una persona, è lecito chiedersi se nel meccanismo stesso c'è ancora qualcosa "che mi serve "? E' lecito chiedersi se fino ad ora quello che si credeva amore va eliminato e quindi sostituito da qualcosa di più Sincero?
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 06-09-2006, 09.41.22   #3
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In verita' Uno... nella domanda iniziale si sviluppa la risposta...
ma comunque vorrei aggiungere una frase "L'unione perfetta tra due esseri imperfetti"...

Avete presente quei giochi ad incastro?... quando due elementi irregolari si incastrano perfettamente e solo in una posizione precisa...

Assunto che tendiamo a migliorarci (malgrado noi stessi)... nella vita incontriamo persone che ci mettono di fronte alla ricerca di un miglioramento di noi stessi... passando per le difficoltà...

In maniera piu' o meno consapevole ricerchiamo quelle situazioni che ci "svegliano"... perche' comunque e' al risveglio che tendiamo tutti...

In una visione dinamica... le unioni si creano e si rompono... rimandate o affrettate fanno parte della capacita' di ognuno... dalla volonta' di ognuno...
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Vecchio 06-09-2006, 10.07.52   #4
Uno
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Citazione:
Originalmente inviato da jezebelius
Beh...penso che ad un livello più alto sia la " consacrazione " dell'Unione tra Principio Maschile e Femminile....da due, appunto, L'Uno.
E come potrebbe accadere fuori da Noi?


Citazione:
E' Sacro perchè riguarda questa Unione che riflette se stessa, nella ricerca di ciò che è la parte " mancante " di ognuno....ad un diverso livello, non so come se il Principe debba ricercare, per completarsi, la sua amata....unirsi con la sua amata ( Romeo e Giulietta...per fare un esempio ).
Ecco questo paragrafo preso da solo già è meglio anche se non completamente.... Sacro come qualsiasi azione tesa alla nostra ricerca/interazione/comunione della nostra parte più materiale (mater-iale, terra) con quella più elevata, quindi per quanto possa sembrare allucinante alla romantica visione (se non va a fondo di quello che cerco di dire), se vediamo un unione, con il matrimonio nella sua parte che sancisce l'impegno oltre che di fronte a se stessi di fronte ai fratelli (questo era... oggi lo è solo come pettegolezzo... se qualcuno cornifica), dicevo se vediamo l'unione come trovare il compagno di strada che più si confà a ciò di cui abbiamo bisogno per crescere, ecco che molte cose assumono un senso diverso, non è l'unione la congiunzione con la parte maschile per le donne e viceversa.... ma la "tecnica" (perdonatemi la freddezza) per aiutarci a farlo....
Sto ovviamente parlando di matrimoni come dovevano essere, secondo il senso origianale di questa parola e di questo rito, tra persone più o meno consapevoli, nel primo caso per loro scelta, nel secondo per scelta dei saggi... da questo punto di vista non sarebbero poi neanche tanto assurde le antiche culture le cui famiglie sceglievano i compagni di vita per i propri figli.... oggi ci rimangono solo motivi materiali, di doti etc ma anche in questo caso lo scopo iniziale era ben diverso


Citazione:
A questo punto, se l'amore umano è un riflesso, nel momento in cui mi accorgo ( o quanto meno ne ho il sentore ) che tutto ciò che ho costruito è servito " solo " ( ma non è comunque poco ) a darmi gli spunti per crescere, è lecito domandarmi se questi spunti ci sono ancora o sono " esauriti " ( come finisce l'acqua di un bacino a causa della evaporazione lasciando soltanto il fondo sporco)?
In questo caso non vorrei sembrare cinico...ma se ci si accorge di questo, e lo si riscontra nel concreto, è ovvio che posso anche allontanarmi poichè mi sono accorto che l'amore che credevo " reale " è solo un riflesso, un meccanismo chè si " è attivato " perchè in un dato momento avevo bisogno di ulteriori elementi per la crescita.
Lo so, è in gran parte ciò che hai detto....ma la domanda è....appena mi rendo conto che questo " meccanismo " che si attiva e che chiamiamo amore, di cui si prende coscienza al di la del tempo che ho passato con una persona, è lecito chiedersi se nel meccanismo stesso c'è ancora qualcosa "che mi serve "? E' lecito chiedersi se fino ad ora quello che si credeva amore va eliminato e quindi sostituito da qualcosa di più Sincero?
Dovresti essere sicuro che si sia esaurita la possibilità per te di crescere da quell'unione, dovresti evitare di fuggire perchè certe cose (le stesse che ti permettono di crescere) non ti piacciono.
Non è facile certo capirlo ed il mio può sembrare un atteggiamento conservatore e tradizionalista, premetto che non sono contro il divorzio ma contro l'eventuale facilità con cui si fa e si disfa come bambini capricciosi... e questo vale anche quando il divorzio sia sancito dalla "sacra" rota, che nelle cronache rosa da facilmente il pezzo di carta al vip di turno.
L'unico punto certo sicuro al 100% lo vedo quando sia l'altro/a per primo a voler trovare una strada diversa, in quel caso non possiamo obbligare nessuno, possiamo discutere ma se la sua intenzione è fare altre esperienze nell'illusione di trovare altrove qualcosa di diverso non è nostro potere/dover/diritto impedirlo, come accennato sopra, nel ruolo dell'amante, della storia fugace etc sono tutti magnifici... basterebbe poi viverci 15 giorni per trovarsi nella stessa situazione di un matrimonio... è la natura umana, come è giusto che sia.
Esiste quell'unico, *raro, caso in cui realmente un rapporto d'amore ha esaurito tutte le potenzialità, in questo caso il rapporto di amicizia differisce molto da quello d'amore.... nel primo caso bastano interessi diversi per iniziare nuove strade, rimane la nostalgia, si possono portare avanti degli incontri che saranno sempre sull'onda "dei vecchi tempi" ma l'amicizia non sarà più la stessa, nel rapporto amoroso, nel matrimonio invece pur finendo la passione cieca (l'innamoramento, quello che ci fa fare cose assurde) questa sempre si sostituisce a ciò che realmente può esserci tra due individui legati dal sentimento: l'opportunità di fare un percorso di vita che indipendentemente dagli interessi personali, ci mette in continuazione sotto *pressione... eh si ... vissero per sempre felici e contenti è da interpretare... non è per la coppia fisica.

Mi rifermo ma il discorso potrebbe essere lunghissimo

*raro= perchè per potersi verificare dovremmo o noi o l'altro/a aver cambiato la nostra costituzione psico-fisica

**pressione= da collegare ad altri discorsi sul forum e quindi come cosa positiva

---------------------------------------------------------
Nota: non voglio con questi miei scritti prendere posizione su accadimenti che possono essere capitati ad alcuni dei partecipanti qui presenti, sto semplicemente cercando di dare degli spunti per chiarire una cosa molto complessa e liquidata con troppa superficialità dalla nostra società moderna
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Vecchio 06-09-2006, 11.00.54   #5
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Trovo che il matrimonio sia un punto di forza... quando conobbi mia moglie rimasi per anni in uno stato d'innamoramento (intopidimento) del mio essere... intendo quello stato di totale abbandono della ragione... quando lavoravo pensavo a lei... quando giocavo pensavo a lei... avevo sempre lei nei miei pensieri... felice ed innamorato... poi nel tempo il piacere di fare tutto con lei... poi il matrimonio... la novita' della casa... arredare... cucinare... poi la nascita di nostra figlia... notti insonni... pannolini... asilo... vacanze... compleanni... nel tempo le energie si sono spostate verso nostra figlia... chi ha figli sa' che la coppia ha meno tempo per se'... ma dopo tanti anni esiste un momento della giornata (sempre piu' risicato) in cui ci si ritrova faccia a faccia e trovo in mia moglie la complicita'... la felicita'... il ristoro... il confronto...
E' vero quando il gioco si fa' duro... i duri cominciano a giocare... come in tutte le coppie ci sono alti e bassi... litigi e incomprensioni... ma ce' sempre un ritorno al confronto... la volonta' di cambiare atteggiamenti... la volonta' di comprendere i problemi piccoli o grandi che siano... si perde da una parte ma si guadagna da un'altra... purche' ci sia la volonta' di cambiare...

Scusate... sono stato autobiografico... non so' se e' attinente al thread... ma cosi' mi sentivo di rispondere.
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Vecchio 06-09-2006, 11.44.04   #6
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Ho sempre pensato al matrimonio come Sacramento ma senza soffermarmici a pensare o trovare una spiegazione, l’accettavo e bon, poi col tempo ho scoperto che dovrebbe essere Sacro e quindi trasportato su altro come ha ben scritto Jez.
Ma ora mi domando, nel pratico, nella vita di tutti i giorni, se lasciassimo libero il cuore quante volte ci innamoreremmo per poi trovarci quasi sempre davanti ad esperienze sempre uguali?
Non è che forse non sono gli altri ad essere sbagliati ma noi nel rimanere sempre uguali?
Ci si innamora di qualcuno perché dentro di noi qualcosa vede nell’altro una parte che ci manca, quella che è stata “sotterrata”, che non è qui, ma se poi non riusciamo a capire come fare a dissotterrarla il rapporto perde la sua utilità e diventa uno scontro in cui non vince nessuno.
Il matrimonio dovrebbe diventare un Unione un miscuglio non so come dirlo meglio un assemblaggio di due esseri per farne uno solo ma dentro di noi prendendo spunto da fuori. Il cambiamento in entrambi.
Invece sembra più semplice spostarsi continuamente come in cerca di una terra promessa che mai troveremo se non saremo in grado di capire come fare a vederla.
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Vecchio 06-09-2006, 13.10.44   #7
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Sacro come qualsiasi azione tesa alla nostra ricerca/interazione/comunione della nostra parte più materiale (mater-iale, terra) con quella più elevata, .................................. se vediamo l'unione come trovare il compagno di strada che più si confà a ciò di cui abbiamo bisogno per crescere, ecco che molte cose assumono un senso diverso, non è l'unione la congiunzione con la parte maschile per le donne e viceversa.... ma la "tecnica" (perdonatemi la freddezza) per aiutarci a farlo....

Dovresti essere sicuro che si sia esaurita la possibilità per te di crescere da quell'unione, dovresti evitare di fuggire perchè certe cose (le stesse che ti permettono di crescere) non ti piacciono.
Non è facile certo capirlo ed il mio può sembrare un atteggiamento conservatore e tradizionalista, premetto che non sono contro il divorzio ma contro l'eventuale facilità con cui si fa e si disfa come bambini capricciosi... e questo vale anche quando il divorzio sia sancito dalla "sacra" rota, che nelle cronache rosa da facilmente il pezzo di carta al vip di turno.
L'unico punto certo sicuro al 100% lo vedo quando sia l'altro/a per primo a voler trovare una strada diversa, in quel caso non possiamo obbligare nessuno, possiamo discutere ma se la sua intenzione è fare altre esperienze nell'illusione di trovare altrove qualcosa di diverso non è nostro potere/dover/diritto impedirlo, come accennato sopra, nel ruolo dell'amante, della storia fugace etc sono tutti magnifici... basterebbe poi viverci 15 giorni per trovarsi nella stessa situazione di un matrimonio... è la natura umana, come è giusto che sia.
Esiste quell'unico, *raro, caso in cui realmente un rapporto d'amore ha esaurito tutte le potenzialità, in questo caso il rapporto di amicizia differisce molto da quello d'amore.... nel primo caso bastano interessi diversi per iniziare nuove strade, rimane la nostalgia, si possono portare avanti degli incontri che saranno sempre sull'onda "dei vecchi tempi" ma l'amicizia non sarà più la stessa, nel rapporto amoroso, nel matrimonio invece pur finendo la passione cieca (l'innamoramento, quello che ci fa fare cose assurde) questa sempre si sostituisce a ciò che realmente può esserci tra due individui legati dal sentimento: l'opportunità di fare un percorso di vita che indipendentemente dagli interessi personali, ci mette in continuazione sotto *pressione... eh si ... vissero per sempre felici e contenti è da interpretare... non è per la coppia fisica.

Mi rifermo ma il discorso potrebbe essere lunghissimo

*raro= perchè per potersi verificare dovremmo o noi o l'altro/a aver cambiato la nostra costituzione psico-fisica

**pressione= da collegare ad altri discorsi sul forum e quindi come cosa positiva

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Nota: non voglio con questi miei scritti prendere posizione su accadimenti che possono essere capitati ad alcuni dei partecipanti qui presenti, sto semplicemente cercando di dare degli spunti per chiarire una cosa molto complessa e liquidata con troppa superficialità dalla nostra società moderna
Per capire...
Per " Tecnica " si intende la capacità/possibilità di scoprire la parte più alta che in noi è nascosta?
Cioè ci si indirizza alla ricerca di quello stimolo ( che si materializza in un comagno/a di vita ) capace di farci vedere lati che possono servire o meno alla Ricerca ( per chi si trova ovviamente in questa situazione )?
In questo potrebbe sostanziarsi la ricerca ( sia per gli uomini e sia per le donne ) che si " attiva "( inconsapevolmente ) per il processo di ri-unione con la parte che manca ; non so come definirlo....mhm....un riflesso, posto all'esterno, di ciò di cui abbiamo bisogno ( quindi lo stimolo ).
Sempre secondo me allora chi si è Riunito con la sua parte ( interna, maschile e/o femminile ) e forse ( perchè non so se questo determina la modifica ) ha modificato la sua struttura psico-fisica, potrebbe non aver " bisogno " di un compagno che lo stimoli in questo senso, no?

Mi viene in mente che molto spesso lo stare insieme( e dunque non necessariamente di matrimonio si parla ) determina una comunanza, non soltanto di vita, quanto anche di punti di vista. E' ovvio che all'interno di un vissuto di coppia ci debba essere sempre un confronto costruttivo tra due che certamente stanno insieme ma. bisogna pure considerare che, sono preda anche degli istinti e per questo molto spesso si va alla ricerca di altri compagni, appunto nella illusione di trovare quello giusto. Ne Basterebbe, se si tratta di " Tecnica ", soltanto uno per tutta la vita mi pare di capire!
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Vecchio 06-09-2006, 16.16.48   #8
stella
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Il matrimonio è sacro perchè significa unirsi davanti a Dio dal quale si chiede la grazia che solo un sacramento può dare e che, essendo un sacramento, non si può revocare...
L'unione dei due opposti (maschile femminile) dovrebbe portare al completamento reciproco anche dal punto di vista interiore... ma non sempre è così.
Si sceglie un compagno o una compagna per tanti motivi, di cui il primo dovrebbe essere l'amore, ma spesso si scambia l'infatuazione per amore e passato il fuoco della passione ci si ritrova a convivere quasi con un uno sconosciuto/a, e in questo caso è anche molto difficile crescere insieme dal punto di vista interiore.
Perchè la verità è che molte cose si danno per scontate, se un aspetto va bene si pensa che necessariamente andranno a posto anche gli altri aspetti della vita di coppia.
Un errore che spesso si fa, è anche quello di pensare che con l'amore si può cambiare una persona.
Ma sono convinta comunque che l'amore, quello vero, non pretende di cambiare una persona, ma casomai di camminare insieme e di crescere insieme: perchè con il matrimonio inizia un percorso che singolarmente non si fa...
Si comincia a pensare a se stessi in rapporto a..., o meglio in rapporto con....
Quello che manca tante volte è il dialogo, quello vero, quello che si fa con serenità e guardandosi negli occhi... come quando si parla d'amore.... mentre spesso il logorio della vita dà questo per scontato... e così la nostra piantina interiore non cresce, ma rischia di soffocare e il matrimonio invece che un luogo di crescita, di reciproco aiuto e di serenità può diventare una prigione...

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Vecchio 06-09-2006, 16.45.19   #9
griselda
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Inizialmente si viene attirati da qualcosa di chimico invisibile e già qui la cosa mi spinge a riflettere e mi domando se sia la nostra parte animale, quella legata al miglioramento della specie?
A volte invece capita che una persona non ci attiri per il suo aspetto fisico ma ci piace come la pensa ci piace la sua mente quindi qui cosa è che fa scattare il meccanismo che ci fa innamorare ?
Poi in altri casi veniamo affascinati dalla gentilezza dall’animo nobile di questa persona…
Voglio dire non potrebbero essere questi tre fattori che ognuno dovrebbe cercare nell’altro per potersi espandere?
Anche perché coll’andare del tempo piano, piano tutto si attenua.
La bellezza fisica non è duratura, l’attrazione può avere un calo ma se vi fossero anche altri fattori su cui essere basato il rapporto non crollerebbe.
Quindi forse dovremmo basare questa scelta su vari fattori? Se sentiamo che tutte ci calamitano?In questo modo potremo lavorare sulla totalità del nostro essere?
Spero di essermi espressa in modo comprensibile.
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Vecchio 06-09-2006, 17.05.21   #10
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Io ho un gemello identico a me... siamo monozigoti... per capirci nelle foto delle elementari dietro vi e' la nota di chi e' l'uno e chi l'altro...
Capita che le persone quando ci conoscono la prima hanno in genere tre reazioni diverse...
1) non notano differenze... infatti l'escalmazione piu' usata e' "ma siete proprio identici"
2) notano leggere differenze... del tipo "si siete simili ma..."
3) vedono due persone diverse...

Col tempo le persone del caso 1) passano al 2) e poi al 3)... questo per dire che la prima impressione e' condizionata da molti fattori non meno la distrazione sulla persona in quanto tale...
Nel rapporto a due si puo' parlare di una prima fase d'infatuazione... ma col tempo questa svanisce e rimane la complicita'... la sintonia... e la voglia di continuare il percorso insieme...
Come due persone a fianco che camminano... se una accelera... l'altra prova a tenere il passo... se non riescie lo dice all'altra... e questi rallenta... sempre che ci sia la voglia di stare assieme... aiutandosi e in un certo senso limitandosi...
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Vecchio 06-09-2006, 18.11.01   #11
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Ciao a tutti,dico la mia..che è in parte è gia stata detta da altri...in particolare son d'accordo sul fatto che l'essere innamorati non sia l'ultimo giudizio nello stare insieme,infatti fa parte,secondo me,della prima fase,sicuramente necessaria e particolarmente magica ed intensa,e direttamente proporzionale all'intuizione che poi è quella che rimane..ovvero capire che nell'altra/o vi sia il Bene per noi,che l'altra/o ci aiutia essere realmente noi stessi,nel senso maggiore che cio' significa ovvero avvicinarsi ad una Coscienza,ovvero un Altro.Questo a mio avviso si verifica con una totale apertura e lealtà del nostro Cuore,che sa realmente guidicare.Un giudizio che supera la mente,dove vi sono i sentimenti,destinati a finire e sui quali non si può fare affidamento nel tempo.Il Cuore è un giudizio assoluto,dove se qualcuno ci corrisponde non vi sono presenti attriti.
P.s:siamo fragili,quindi tutto questo non è facile da mantenere,ricordare,giudicare...
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Vecchio 06-09-2006, 18.28.40   #12
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Rileggendo la mia risposta,la confermo a pieno...è una riflessione,penso,lucida,che non vuole comunque,e non lo fa di fatto,ma può sembrare,un po' asettica.
Forse perchè son partito subito per i piani alti,ho tralasciato la parte che è comunque di per se fantastica e già di per se portatrice di Domande,ovvero tutto quello che riguarda l'attrazione fisica e mentale e lo stupore nello scoprirlo ogni giorno,la sintonia,la complicità,l'intesa,la stima reciproca,il desiderare così tanto il bene dell'altro e sapere che l'altro prova lo stesso....
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Vecchio 06-09-2006, 19.57.37   #13
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Originalmente inviato da griselda
Voglio dire non potrebbero essere questi tre fattori che ognuno dovrebbe cercare nell’altro per potersi espandere?
Anche perché coll’andare del tempo piano, piano tutto si attenua.
La bellezza fisica non è duratura, l’attrazione può avere un calo ma se vi fossero anche altri fattori su cui essere basato il rapporto non crollerebbe.
Quindi forse dovremmo basare questa scelta su vari fattori? Se sentiamo che tutte ci calamitano?In questo modo potremo lavorare sulla totalità del nostro essere?
Spero di essermi espressa in modo comprensibile.
in effetti una base c'è...inizialmente l' attrazione fisica..
e perchè no...un compagno/a che dia figli forti...
gli animali scelgono i compagni con questo criterio
l' amore...la stima...il rispetto....tutto questo all' inizio c'è....
ma non ci si dovrebbe fermare
alla "base" ma costruire...alimenteare il rapporto affinchè
l' unione diventi crescita per entrambi...
mai sentito dire: "quei due sono fatti l' uno per l' altra..
si completano"? perchè singolarmente non sono completi...
avranno entrambi delle qualità da offrire all' altro...
e l' altro non sarà un' imitazione del primo ma di quella dote
mancante ne farà esperienza di crescita....nella propria
individualità....e nella coppia...
magari sbaglio alla grande...

azz sembra così facile....
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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 06-09-2006, 21.23.43   #14
Shanti
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Dovresti essere sicuro che si sia esaurita la possibilità per te di crescere da quell'unione, dovresti evitare di fuggire perchè certe cose (le stesse che ti permettono di crescere) non ti piacciono.
Non è facile certo capirlo ed il mio può sembrare un atteggiamento conservatore e tradizionalista, premetto che non sono contro il divorzio ma contro l'eventuale facilità con cui si fa e si disfa come bambini capricciosi... e questo vale anche quando il divorzio sia sancito dalla "sacra" rota, che nelle cronache rosa da facilmente il pezzo di carta al vip di turno.
Che non è facile capirlo lo si può vedere appunto dalla facilità con cui oggigiorno le coppie “scoppiano”, da come si sono messe le cose nella società dove ormai si parte dal presupposto che non potrebbe funzionare, si mettono le mani avanti e si fa una prova con una convivenza senza un impegno che potrebbe vincolare come il matrimonio celebrato di fronte alla comunità.
Come hai esposto la questione mi chiarisce l’importanza che la Chiesa dà a questo sacramento, come doveva essere visto una volta. A questo punto la Sacra Rota a me sembra un’assurdità, a meno che non ci sia uno di quei rari casi.
Citazione:
Originalmente inviato da Uno
nel matrimonio invece pur finendo la passione cieca (l'innamoramento, quello che ci fa fare cose assurde) questa sempre si sostituisce a ciò che realmente può esserci tra due individui legati dal sentimento: l'opportunità di fare un percorso di vita che indipendentemente dagli interessi personali, ci mette in continuazione sotto *pressione... eh si ... vissero per sempre felici e contenti è da interpretare... non è per la coppia fisica
Forse si confonde l’emozione con il sentimento: quando la passione cieca esaurisce e le emozioni si appiattiscono se non c’è il sentimento si può comprendere l’errore. Beh di sicuro se capita questo, cioè di provare forti emozioni con un altro/a è uno dei modi per andare sotto pressione, il fatto di vederla come una cosa positiva implica lo sforzo di “svegliarsi” e vedere la cosa da altri punti di vista, come quello che comunque è servito per crescere in qualche modo.
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*raro= perchè per potersi verificare dovremmo o noi o l'altro/a aver cambiato la nostra costituzione psico-fisica
Perché è così raro? Non mi è chiaro se è questo tipo di cambiamento a essere raro in sé o il fatto che quando questo avviene si alza un muro insormontabile nella coppia, nonostante si sia fatto tutto il possibile, e che quindi non resti altro che prendere strade diverse. Forse perché nella maggior parte delle volte tutto il possibile non viene fatto perché non c‘è abbastanza volontà da una o tutte e due le parti?
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Vecchio 06-09-2006, 22.16.41   #15
griselda
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Predefinito Ancora riflessioni

È vero ho sentito dire anche “Dio li fa poi li accoppia”.
Ma quand’anche ci si ritrovasse ad essere la giusta metà dell’altro/a basterebbe?
Se manca la volontà e la capacità la voglia di stimolarsi a vicenda e cmq di crescere insieme di lavorare insieme…? Quindi forse mi domando ci vuole la conoscenza di qualcosa che invece non si conosce?
Perché nei rapporti tutto sembra bello all’inizio… ma dopo vent’anni, se non si è costruito nulla, se le fondamenta non sono solide, che succede? (sempre che ci si arrivi, oggi) In passato si rimaneva insieme anche per obbligo o per convenzione ...
Vedere una qualità nell’altro che non abbiamo noi se non c’è la voglia di sperimentare di vincersi a volte può essere deleterio può capitare di appoggiarsi all’albero grosso sfruttando la sua forza ma estenuandolo senza prenderne coscienza.
Poi l’orgoglio che impedisce di muoversi e l’umiltà che manca per vedere per accorgersi che c’è qualcosa che limita la nostra crescita.
Teoricamente è tutto facile ma al lato pratico? Ci vuole lavoro costante su se stessi invece che quello che solitamente si fa: ovvero cercare di far cambiare gli altri.
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Vecchio 06-09-2006, 22.48.13   #16
Sole
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Credo che sfruttare la pressione che generano gli attriti sia la tecnica di cui Uno parla.

Questo mi fà immaginare la materializzazione esterna (tra la coppia) di tutto ciò che avviene all'interno della psiche del singolo.

La coppia che diventa ciò che il potenziale del singolo mette all'interno di essa.. forse nn è molto chiaro cosa vorrei dire.
La vita di coppia è il pane quotidiano, è lo stimolo quotidiano.. è ciò che ci permette il confronto con noi stessi ogni giorno. Siamo noi nella nostra intimità. Ed è un'intimità che spesso abbatte ogni maschera, vuoi perchè abituati l'un l'altro a vederle tutte, vuoi perchè finalmente possiamo stare come ci sentiamo "davvero"(sempre realtivamente al personaggio che nn sappiamo vedere).

Concludendo credo sia Sacro nel senso di sacrifico e volontà verso l'alto e noi stessi allo scopo di creare qualcosa di molto più grande (questa cosa è mia da poco .. ma insomma meglio tardi che mai .. ).

Nn credo che se cresce uno l'altra nn ne possa godere e viceversa. Se si innesca davvero il crescere insieme allora la procreazione della coppia nn è più "solo" far nascere figli.

Edit: mentre scrivevo Gris ha postato.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 06-09-2006 alle ore 22.50.54.
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Vecchio 03-01-2007, 17.49.03   #17
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Nn credo che se cresce uno l'altra nn ne possa godere e viceversa. Se si innesca davvero il crescere insieme allora la procreazione della coppia nn è più "solo" far nascere figli.

Secondo me ci sono molte cose che andrebbero riportate, ma parto da questa per introdurre ciò che vorrei dire..
Insomma è inevitabile che l'attivarsi di quel meccanismo che è la " crescita ", non soltanto individuale ma anche della coppia, posto che si voglia camminare in quel senso, continua in questo, sia lui che lei, ad avere uno " specchio" .
E' costruttivo tutto ciò che si verifica, per cui anche gli attriti. In questi scontri è ancora più palese l' attivarsi di dinamiche che probabilmente possono farci vedere ciò che fino ad allora non si era visto, vale a dire prendere coscienza che non era poi cosi ovattata l'atmosfera. Come uno schiaffo l'attrito si abbatte sulla coppia per dare l'input al fine di uscire da quella situazione di torpore.
Non credo di dire qualcosa di stupido se dico che a volte, con un minimo di consapevolezza, lo si può anche creare ( lo scontro ) cosi da trovarsi in quella circostanza imbarazzante; insomma una induzione " quasi " consapevole del litigio, o se vogliamo del confronto.
Ma da questo possono venire fuori delle sfaccettature del problema " stimolato " in quanto se da un lato questo è stato indotto( a posta o anche no), dall'altro, ovvero da chi lo subisce, non è detto che lo si voglia risolvere, o quanto meno v'è una pretesa parziale circa la volontà di risolverlo, come vi può essere una presa di coscienza che non è immune, ed in quanto condizionata,dall'orgoglio che si riversa a cascata lsue possibili soluzioni.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se litigo e questo litigio l'ho indotto affinchè fuori esca un problema, questo trova il suo motivo fondamentale nell'affrontare questa situazione poichè, si presume, c'è una capacità che si rivolge alla eliminazione/metabolizzazione di questo attrito.
Ora sono daccordo che non bisogna scappare dinnanzi alle situazioni che non ci piacciono , ma queste se per un verso vogliono essere affrontate, per l'altro invece possono essere motivo di divisione , che porta inevitabilmente la coppia a sfasciarsi.
Secondo me bisognerebbe anche "cercare ", aggiungo in maniera consapevole, se non vi siano situazioni condizionate dall'egoismo. Chi possiede una visione un po più sveglia delle cose, potrebbe comunque trovarsi nella impossibilità di far capire all'altro/a che la crescita" insieme" è lungi dagli interessi personali o tipi di comportamento; questi, se di crescita si tratta, non possono inficiare un rapporto e men che meno dovrebbero risultare " standardizzati" col fine di assecondare una richiesta dell'altro/a per non rischiare la separazione.
A mio avviso se di coppia si tratta, in primo luogo bisogna che vi sia la presa d'atto che prima si è un individuo, e che dunque si mantiene la propria individualità con tutto ciò che ne consegue, e dopo, come passo ulteriore/successivo, si è una coppia, appunto, con tutto ciò che ne consegue.
Siamo, in quanto uomini condizionati dall'istinto e dalle emozioni, portati a valutare le circostanze secondo elementi fondamentalmente egoistici e non invece a discutere, come elementi individualizzati ( poichè come detto più su secondo me lo stare insieme presuppone, oltre che una evoluzione di coppia, una crescita anche stimolante per se stessi) in un nucleo di confronto.
Si tende, per la maggior parte, a non vedere se stessi ma a cambiare gli altri, anche inconsapevolmente, per fare piacere a noi medesimi nella illusione che si possa parlare di con-divisione: se il mio compagno/a mi rispetta, non facendo ciò che gli chiedo di non fare, possiamo con-dividere tutto.
Non mi pare sia la stessa cosa però, poichè qui, con questo modo di ragionare, si lede qualcosa!
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”

Ultima modifica di jezebelius : 03-01-2007 alle ore 17.51.37.
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Vecchio 03-01-2007, 18.25.15   #18
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Si tende, per la maggior parte, a non vedere se stessi ma a cambiare gli altri, anche inconsapevolmente, per fare piacere a noi medesimi nella illusione che si possa parlare di con-divisione: se il mio compagno/a mi rispetta, non facendo ciò che gli chiedo di non fare, possiamo con-dividere tutto.
Non mi pare sia la stessa cosa però, poichè qui, con questo modo di ragionare, si lede qualcosa!
Ecco Jez, secondo me qui hai toccato un punto fondamentale..tendiamo a voler cambiare l'altro/a, in modo da "condividere" ciò che noi fa comodo.
Possiamo condividere tutto? ho imparato a mie spese, che non si puo' condividere tutto, soprattutto se si tratta di un percorso interiore.. se noi cambiamo, cresciamo in qualche modo, anche l'altro ne verrà toccato, ma questo non significa, dover condividere qualsiasi cosa.. perchè ciò che fa crescere noi, potrebbe non far crescere l'altro, ma suscitare per esempio gelosie.. sospetti o quant'altro. Allora sta a noi discernere un po'.. comprendere che ciò che per noi riveste una notevole importanza, per l'altro/a potrebbe non voler dire assolutamente nulla.. dipende quindi da noi trovare un equilibrio, che non significa dover per forza raccontare tutto, condividere proprio tutto.. chiaramente sempre nel rispetto dell'altro...
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Vecchio 04-01-2007, 20.34.50   #19
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Questo mi fà immaginare la materializzazione esterna (tra la coppia) di tutto ciò che avviene all'interno della psiche del singolo.

La coppia che diventa ciò che il potenziale del singolo mette all'interno di essa.. forse nn è molto chiaro cosa vorrei dire.
La vita di coppia è il pane quotidiano, è lo stimolo quotidiano.. è ciò che ci permette il confronto con noi stessi ogni giorno. Siamo noi nella nostra intimità. Ed è un'intimità che spesso abbatte ogni maschera, vuoi perchè abituati l'un l'altro a vederle tutte, vuoi perchè finalmente possiamo stare come ci sentiamo "davvero"(sempre realtivamente al personaggio che nn sappiamo vedere).
.
Pensavo a questo che Sole ha postato e notavo la similitudine che c'è tra il " confrontarsi" con se stessi e questo risulti poi " riversato " nella coppia.
In ogni caso...qualsiasi cosa si pensi o si faccia ha un Eco che inevitabbilmente, come tutte le cose, assume una particolare "forma " ( anche all'interno della coppia), quale segnale che sta indicando una possibile direzione.
Il tutto potrebbe essere visto come..un nucleo( sia nella coppia e sia all'interno dell'individuo) che riflette se stesso...
Ciò che accade dentro di noi si trasfonde, sotto altra forma, anche nella coppia...
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Vecchio 04-01-2007, 20.50.41   #20
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Infatti Jez ci si un crea l'ambiente di cui si ha bisogno all'interno della coppia. Ed è quello lo specchio. La crescita all'interno della coppia sta proprio nel vedersi ogni giorno davanti a qualcuno con cui perdiamo le inibizioni sociali.

A volte si tende pure a credere che si fa il bene dell'altro. In realtà si fa sempre e solo il nostro bene che spesso e volentieri coincide con il nostro male.
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Vecchio 13-01-2007, 14.38.31   #21
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Ecco Jez, secondo me qui hai toccato un punto fondamentale..tendiamo a voler cambiare l'altro/a, in modo da "condividere" ciò che noi fa comodo.
Possiamo condividere tutto? ho imparato a mie spese, che non si puo' condividere tutto, soprattutto se si tratta di un percorso interiore.. se noi cambiamo, cresciamo in qualche modo, anche l'altro ne verrà toccato, ma questo non significa, dover condividere qualsiasi cosa.. perchè ciò che fa crescere noi, potrebbe non far crescere l'altro, ma suscitare per esempio gelosie.. sospetti o quant'altro. Allora sta a noi discernere un po'.. comprendere che ciò che per noi riveste una notevole importanza, per l'altro/a potrebbe non voler dire assolutamente nulla.. dipende quindi da noi trovare un equilibrio, che non significa dover per forza raccontare tutto, condividere proprio tutto.. chiaramente sempre nel rispetto dell'altro...
Questo secondo me succede quando uno dei due non arriva a comprendere che si può benissimo crescere insieme e ancora meglio lavorare in questo senso consapevolmente, perché credo che se si riuscisse ad arrivare a ciò se ne avrebbero molti vantaggi. A questo punto succede proprio l’opposto: diventa difficile non raccontare e condividere tutto quello che in qualche modo ti fa muovere, e proprio il tacere diventa causa di sospetto e gelosie. E allora che fare? Il partner con il tempo diventa la persona che meglio ti conosce sotto tutti i punti di vista. Quella con cui riesci a confidarti senza timore di essere giudicato, quella con cui non senti il bisogno di indossare una maschera. Quella di cui ti fidi ciecamente. Tutto assume il significato di un confronto comune, un rispecchiarsi, ed è un continuo arricchirsi e aiutarsi a vicenda. Però… come capire se si sta mantenendo oppure no la propria individualità? E’questo che mi crea confusione.
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Vecchio 03-07-2007, 02.37.22   #22
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A questo punto succede proprio l’opposto: diventa difficile non raccontare e condividere tutto quello che in qualche modo ti fa muovere, e proprio il tacere diventa causa di sospetto e gelosie.
E allora che fare? Il partner con il tempo diventa la persona che meglio ti conosce sotto tutti i punti di vista. Quella con cui riesci a confidarti senza timore di essere giudicato, quella con cui non senti il bisogno di indossare una maschera. Quella di cui ti fidi ciecamente. Tutto assume il significato di un confronto comune, un rispecchiarsi, ed è un continuo arricchirsi e aiutarsi a vicenda. Però… come capire se si sta mantenendo oppure no la propria individualità? E’questo che mi crea confusione.
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Ecco Jez, .....
Possiamo condividere tutto? ho imparato a mie spese, che non si puo' condividere tutto, soprattutto se si tratta di un percorso interiore..

se noi cambiamo, cresciamo in qualche modo, anche l'altro ne verrà toccato, ma questo non significa, dover condividere qualsiasi cosa.. perchè ciò che fa crescere noi, potrebbe non far crescere l'altro, ma suscitare per esempio gelosie.. sospetti o quant'altro.
Allora sta a noi discernere un po'.. comprendere che ciò che per noi riveste una notevole importanza, per l'altro/a potrebbe non voler dire assolutamente nulla.. dipende quindi da noi trovare un equilibrio, che non significa dover per forza raccontare tutto, condividere proprio tutto.. chiaramente sempre nel rispetto dell'altro...
Riparto da qui un attimo per affrontare ciò che molto probabilmente si da per scontato.
E' vero e l'abbiamo detto che quasi certamente ciò che si crea nella coppia è la risultante di ciò che ognuno muove in se. Possiamo anche fare riferimento al nucleo che si forma accogliente sia per le goie e sia per i tumulti.
Ora mi sorge un problema.
Se col passare del tempo mi accorgo di una mancanza che è quella, nello specifico, per la quale non opero una reale con-divisione di ciò che mi Interessa ma non perchè non voglia quanto invece per il fatto che tali argomenti non vengono presi per tali, e quindi seri per me dalla persona dal partner, ma, invece, quasi derisi, posso dire che con la persona con la quale mi trovo sono sulla stessa lunghezza d'onda?
Condivisione non dovrebbe essere anche complicità?
E' vero ci scappa la gelosia, che potrebbe essere ulteriormente analizzata nel rapporto di coppia, ma se non riesco a confidarmi di e su ciò che mi Interessa con il mio compagno/ la mia compagna, per cui non posso dire che mi fido ciecamente, per l'appunto, posso parlare di fiducia?
Se ad esempio si cerca la complicità parlando di calcio col partner e questo deride il mio interesse giudicandolo anche in malo modo ( ma può essere trasferito anche ad altri discorsi all'interno della coppia) col tempo, è vero si creerà qualche attrito ma è anche vero che ci si accorge di qualcosa che è cambiato. Probabilmemente entrambi sono cambiati...!
Se pure dovessi ululare alla luna una volta a settimana, ad esempio, perchè quello è il mio Interesse, dovrei in ogni modo, almeno, non sentirmi giudicato dalla persona con la quale vivo e passo la giornata no?
o c'è altro che non riesco a vedere?
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Vecchio 03-07-2007, 09.39.21   #23
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Jez hai fatto l'esempio giusto: il calcio.
Quante coppie esistono in cui lui (oppure lei, meno ma mica impossibile) è patito di calcio e a lei non gliene ne può fregar di meno, mica ste coppie debbono scoppiare per forza.
Se invece... e il calcio, e l'idea politica, e l'idea religiosa, e l'idee su come spendere i beni di famiglia, e l'idee su come educare eventuali figli, e l'idee se farne o meno, e l'idee su come mangiare in famiglia etc etc se tutte queste divergono allora si, qualcosa non va. Ma la coppia che vada d'accordo su tutto al 100% non esiste e se esiste se la racconta.
Certo se tu sei appassionato di calcio e tua moglie ti impedisce anche solo di girare la testa se passa alla televisione il resoconto della domenica anche la cosa non va, d'altro canto se invece tu pretendi di andare allo stadio per le partite in casa, via per quelle in trasferta, quando sei a casa fare zapping e se non c'è nulla (di calcio) vedere anche la borgomanero contro pizzaefichi allora non va bene comunque,
Insomma una misura ci vuole... e pazienza , può essere che un tuo interesse un domani lo diventi anche della tua compagna purchè le lasci i suoi tempi e la sua capacità di decidere, l'evangelizzazione non va...e nessuno è profeta in casa tanto per usare modi di dire conosciuti...
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Vecchio 03-07-2007, 10.04.45   #24
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parlo della mia esperienza e di quanto mi è stato concesso di comprendere nel breve viaggio compiuto fin qui.
quando conobbi mia moglie circa 5 anni fa uscivo da un periodo scombussolato, non ero stabile e centrato, non avevo ancora compreso molte cose di me stesso.
Fatto sta che pur "sentendo" affinità notevoli scelsi di non frequentarla e conoscerla approfonditamente.
sapevo che prima di stare con lei dovevo migliorare molto di me stesso.
Non ci sentimmo per 2 anni.
Anni in cui io ebbi un'altra esperienza che mi fece crescere.
Terminati questi due anni avevo ancora il suo numero stampato nella mente.
scrissi un sms una sera lanciato da un qualcosa che andava oltre me stesso (ritengo fosse lo spirito)
Lei mi riconobbe subito.
Ricordavamo perfettamente ogni cosa.
Iniziammo a frequentarci
fu come vedere due tasselli che si univano.
due anime che aprendosi si fondevano in una in completa trasparenza.
E al "centro" del nostro amore c'era "dio".
quando frequentammo il corso prematrimoniale gli insegnanti rimasero "stupiti" di come parlavamo dell'amore tra noi due.
Di come sapevamo condividerlo con gli altri, di come "vivevamo" cose che per altri erano solo parole scritte.

Ecco il matrimonio è "sacro" perchè unisce due anime che scelgono consapevolmente di percorrere il loro cammino insieme.
che scelgono di evolvere insieme specchiandosi l'uno nell'altro.
e più quello "specchio" risulterà trasparente più compenetreranno le loro anime l'una nell'altra.
Unione di maschile e femminile "personale" che si "fonde" in un discorso di coppia e che realizza espandendosi l'amore.

scusate la logorrea.

un abbraccio
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Vecchio 03-07-2007, 11.02.15   #25
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Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
...........

E al "centro" del nostro amore c'era "dio".

...................................

Ecco il matrimonio è "sacro" perchè unisce due anime che scelgono consapevolmente di percorrere il loro cammino insieme.
che scelgono di evolvere insieme specchiandosi l'uno nell'altro.
e più quello "specchio" risulterà trasparente più compenetreranno le loro anime l'una nell'altra.
Unione di maschile e femminile "personale" che si "fonde" in un discorso di coppia e che realizza espandendosi l'amore.

scusate la logorrea.

un abbraccio
Grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi

E' chiaro che se due sposi, hanno in comune qualcosa di grande come la Ricerca, se questa è il centro della vita di entrambi, stare insieme significa condividere anche questo..
Non tutti pero' hanno la fortuna di avere un partner che condivide certe scelte ... puo' non comprenderle, o appunto avere altri interessi...mi rendo conto che è riduttivo parlare di Spiritualità come di interesse.. pero' sta di fatto che non sempre due fidanzati o sposi hanno le stesse inclinazioni.
Questo pero', dal mio punto di vista non significa non avere possibilità di crescere insieme.
Potrebbe essere che un giorno si trovi un punto di incontro, (se verrà) ma per me al momento non è indispensabile che la persona che ho al fianco segua la mia stessa Via.
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