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Vecchio 09-09-2006, 13.02.13   #1
Uno
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Come l'altra discussione che ho aperto oggi sul coma, anche questa trae spunto dal tg, un elefante (non ho capito dove) emette dei suoni che sembrano parole, ma non è la prima volta che lo sento... tempo fa ho visto dei filmati di una cagnolino che dopo un momento di sforzo (il che fa pensare all volerlo fare) emette un suono che sembra proprio "mamma" verso la sua padrona.
Si sa scientificamente che la difficoltà fisiologica (senza entrare in altre adesso) è sull'uso delle vocali da parte degli animali, quelle mancano alla loro emissione fonica... certo è che se alcuni casi come quelli citati evidenziano da parte di animali che vivono a contatto con l'uomo questa volontà di sforzarsi nell'uso di qualcosa che non è innato... forse qualcosa dovrebbe farci pensare che le bestiole pur essendo diverse non sono poi così lontane dal nostro mondo.
Sia chiaro non sto dicendo che siano come noi, nè che dovendo scegliere tra la vita di un uomo e di un animale seppur a malincuore (per non poter far nulla per il secondo) sceglierei la prima... ma che forse non sono poi tanto assurdi discorsi evoluzionistici che vedono l'animale solo un gradino più basso dell'uomo... o al pari con certi "umani" aggiungo io...
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Vecchio 09-09-2006, 13.54.15   #2
Ray
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ma che forse non sono poi tanto assurdi discorsi evoluzionistici che vedono l'animale solo un gradino più basso dell'uomo... o al pari con certi "umani" aggiungo io...
e dal mio punto di vista, rispetto a certi umani, anche sopra... ma bon

Si il mio gatto fa evidenti sforzi di parlare (ne ho due, ma solo uno li fa). Un paio di esempi: il suo verso più comune è un "miau" molto ben definito. Quando lo si saluta, sia in entrata che in uscita, con un ciau lui immancabilmente risponde con un miau senza "m". Ne risulta un ..iau che, dato il contesto, è un evidente risposta al saluto. Quel che più colpisce, a mio modo di vedere, è la comprensione del meccanismo del saluto, più che il suono in se.
Altra cosa che fa, quando gli si propone un cibo particolarmente gradito, è una serie si suoni gutturali per produrre i quali si vede che si intorcola tutto, che non gli vengono facili. Il risultato, con una certa dose di fantasia, è un "buooonooo" che, credo, abbia capito vada associato alla contentezza per certi cibi rispetto ad altri. Anche qui, al di la dal risultato, colpisce lo sforzo fatto e la comprensione dei meccanismi.
Comunque i gatti non hanno difficoltà con certe vocali e, dato il "miau" credo che "mamma" possa essere una possibilità. D'altra parte proprio la sillaba "ma" o "mo" pare sia alla base del linguaggio (mamma è simile in tutte le lingue, anche le antiche e mmmm è un suono base, si pensi all'ohm).

Cmq si dice che i gatti siano avanti no?
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Vecchio 09-09-2006, 15.35.47   #3
RedWitch
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Come Ray ho due gatti, il maschio, interagisce con noi, risponde ai saluti, a me piace dire che "chiacchiera" .. perchè si fa proprio capire.. per ogni situazione adotta un "miao" differente...anche lui risponde ai "ciao" soprattutto quando rientriamo a casa, si sforza di comunicare dunque.. tempo fa avevo chiesto al veterinario il perchè di questo, e mi disse che semplicemente quello è il suo modo di essere...
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Vecchio 09-09-2006, 15.39.38   #4
stella
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e dal mio punto di vista, rispetto a certi umani, anche sopra... ma bon

Si il mio gatto fa evidenti sforzi di parlare (ne ho due, ma solo uno li fa). Un paio di esempi: il suo verso più comune è un "miau" molto ben definito. Quando lo si saluta, sia in entrata che in uscita, con un ciau lui immancabilmente risponde con un miau senza "m". Ne risulta un ..iau che, dato il contesto, è un evidente risposta al saluto. Quel che più colpisce, a mio modo di vedere, è la comprensione del meccanismo del saluto, più che il suono in se.
Altra cosa che fa, quando gli si propone un cibo particolarmente gradito, è una serie si suoni gutturali per produrre i quali si vede che si intorcola tutto, che non gli vengono facili. Il risultato, con una certa dose di fantasia, è un "buooonooo" che, credo, abbia capito vada associato alla contentezza per certi cibi rispetto ad altri. Anche qui, al di la dal risultato, colpisce lo sforzo fatto e la comprensione dei meccanismi.
Comunque i gatti non hanno difficoltà con certe vocali e, dato il "miau" credo che "mamma" possa essere una possibilità. D'altra parte proprio la sillaba "ma" o "mo" pare sia alla base del linguaggio (mamma è simile in tutte le lingue, anche le antiche e mmmm è un suono base, si pensi all'ohm).

Cmq si dice che i gatti siano avanti no?
Che gli animali domestici stando a contatto con l'uomo acquisiscano un po' delle abitudini umane, lo posso vedere anch'io con la mia cagnolina di tre anni e mezzo, che certe volte proprio si sforza di parlare... come se volesse dirmi qualcosa, ma le esce soltanto qualcosa che assomiglia a uno starnuto, e se non capisco quello che mi vuole dire si arrabbia e abbaia in un modo molto particolare.... per attirare l'attenzione su di sè o sulla cosa che vuole mostrarmi....
Per quanto riguarda la parola "mamma" penso che prima di tutto un animale non sa cosa significhi... Il bimbo impara a dire mamma perchè lo sente ripetere da noi e associa quel suono alle braccia rassicuranti della mamma e al suo viso.... ed è anche vero che "mmmm" è un suono che viene spontaneo.
Nella scala dell'evoluzione gli animali sono a un gradino da noi, sono molto intelligenti ed hanno la facoltà di imparare...
La differenza tra noi e loro non è poi tanta.... gli animali comunicano perfettamente tra di loro e anche con noi umani...
Però un animale che dice mamma mi sembra un po' eccessivo... anche perchè lo direbbe a qualcuna che non è la madre naturale...
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Vecchio 09-09-2006, 22.38.42   #5
ellebi111
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Senza rifarsi al tg, esiste in un laboratorio (inglese od americano, non ricordo) un pappagallo a cui è stato insegnao a parlare, il quale decide i discorsi ed usa con puntualità le parole ed i numeri. La cosa che sto dicendo è pubblicata su 'le scienze', non ha nulla a che vedere quindi su storie tipo le 100 scimmie....
Posso solo ricordare che il pennuto, volendo un biscotto ed avendolo chiesto più volte alle ricercatrici infuriato ha risposto "voglio un bis cot to!" silabandolo!
L'animale è in realtà iìun pappagallo, animale in grado di imitare il linguaggio umano a cui è stata insegnata con la tecnica della terza persona tutta una serie di parole e significati. La tecnica della terza persona consiste nell'insegnare ad una terza persona (appunto) ciò che si vuole la seconda impari semplicemente seguendo quello che viene detto.
Ora possiamo continuare la discusione sui gradini evolutivi e sulle superiorità dell'uomo sugli animali.... (hehe)
__________________
Ogni tecnologia sufficientemente avanzata e' indistinguibile dalla magia.
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Vecchio 10-09-2006, 00.31.29   #6
griselda
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Ho avuto come amici diversi gatti nell’arco della vita, cinque più una femmina che ha deciso di adottarmi regalandomene altri 4.
Ho notato in loro molte differenze sia nel carattere che nel modo di “esprimersi” .
Ci sono gatti silenziosi e gatti chiacchieroni e visto che sono sempre io quella con cui interagivano ne ho dedotto che ognuno ha le sue caratteristiche, le possiede di suo. Anche l’indole è diversa persino nella stessa nidiata.
Alcuni hanno una predisposizione a “parlare” sono già molto attivi fin da piccini con miagolii differenti rispondono ai diversi stimoli.
Uno di loro articolava in modo impressionante la parola mamma e rispondeva al ciao.
Io trovo che ci assomiglino sotto certi aspetti. Se il gattino per esempio viene allontanato dalla mamma troppo precocemente, ovvero prima che si sia concluso il periodo di svezzamento, potremmo trovarci davanti ad un gatto/a con dei problemi, come una non raggiunta maturità che poi si ripercuoterà sul suo comportamento.
Anche davanti al trauma subito in quel periodo il gatto si comporta come se avesse un handicap dal quale non riesce a liberarsi.
Conclusione: secondo la mia piccola esperienza credo che l’ambiente in cui crescono possa influenzare il loro comportamento.
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Vecchio 10-09-2006, 00.38.20   #7
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Non ci trovo assolutamente nulla di strano nel fatto che un animale tenda a copiare e imitare i gesti dei suoi padroni. Se ad un cane si ripete "vieni da mamma", automaticamente per lui quella sarà la mamma. Non credo ci sia comprensione concettuale in questo, ma un semplice e iniziale associamento di suoni. Quindi che un cane si sforzi di dire mamma lo trovo del tutto naturale...
Col mio cane ad esempio ho provato degli esperimenti, e mentre se lo chiamo per nome si gira e sa che sto parlando di lui, se faccio delle piccole varianti al nome (es: Mario diventa Bario) non mi calcola proprio. Non riconosce quindi solo la voce del padrone, ma sa anche associare le varie modulazioni.

Copiano e imparano tutto, e certamente ci provano anche con il linguaggio.

PS: Sul suono "mmm" ci sarebbe tanto da dire... Nell'antica India la lettera M "connetteva" al significato di Armonia Universale, così come la O connetteva a quello di Pace interiore (l'OM dunque sarebbe il microcosmo che si fonde con il macrocosmo, la Pace interiore unita all'Armonia Universale che diventano una cosa sola...)
Un bimbo appena venuto al mondo, che ancora non possiede un'individualità, che altro potrebbe esprimere se non un incerto mmm?
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Vecchio 10-09-2006, 01.56.20   #8
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Come spesso si dice sembra proprio che agli animali manchi solo l'uso della parola. Chi non vive a stretto contatto con un animale non si rende conto di quanto questi sia in grado di capire, e molto spesso questo aspetto viene del tutto sottovalutato dall'uomo "essere superiore".
Vedendo quanto il mio cane sia in grado di capire, spesse volte guardandolo gli dico: ma perchè non parli? Se gli animali imparassero veramente a parlare, a poter esprimere i loro sentimenti - si proprio sentimenti, poichè mostrano gioia, paura, noia, etc. esattamente come noi- chissà quanto potrebbe cambiare, chissà se l'uomo cambierebbe atteggiamento nei loro confronti e vederli non più come esseri inferiori, ma con gli stessi diritti a una vita degna di questo nome.
Il mio cane quando è triste cade in depressione, e allora passa giorni interi in cui devo convincerla per farla mangiare; quando invece capisce che devo uscire, molto spesso per 'dispetto' lascia la pappa e non la mangia fino a che non torno; oppure quando non ho tempo e la lascio un pò sola, mostra chiaramente di essersi 'offesa'.
Questi sono tra i tanti comportamenti 'umani' che l'animale può assumere quando vive a stretto contatto con noi, e non c'è da stupirsi che alla fine siano molto più umani loro di alcuni uomini.
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Vecchio 10-09-2006, 11.27.27   #9
Uno
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Apro un discorso trasversale, apparentemente fuori tema ma alla fine legato alla comunicazione anche se non verbale dell'animale con l'uomo.
Sapevate che soprattutto i cani che vivono in ambiente famigliare possono ammalarsi di una malattia tipica dell'uomo moderno: il cancro.
Sembrerebbe da osservazioni (ma qui non parlo di mie approfondite osservazioni, sebbene nel mio piccolo ho avuto l'occasione di vedere alcune cose) che l'animale in ambiente domestico possa risentire di situazioni di stress che si verificano nella famiglia di cui fa parte, che tali fenomeni capitano più ad animali che vivono in casa piuttosto che per esempio in giardino. Questo apre anche "interrogativi" sull'incidenza di certe malattie in noi umani

Sono d'accordo con Kael... potrebbero usare la parola mamma perchè magari la padrona gli dice "vieni da mamma", non perchè associno la parola mamma a colei che li ha messi al mondo.

Sul discorso imitazione: è chiaro che imparano per imitazione, ci vogliono talmente bene da assumerci a modello, ma noi cosa facciamo ad un altro livello?
Anche semplicimente a scuola impariamo a leggere e a scrivere imitando gli adulti


Vai... altro giro altra corsa..

P.s. LB avevo letto anche io la faccenda di Le Scienze, ma sai un conto è leggerla su pubblicazioni di cui mi fido relativamente (spesso gli articoli giocando al "mi rifaccio agli studi di Tizio, che aveva già evidenziato che Caio ripetendo l'esperimento di Sempronio aveva avuto lo stesso risultato... etc etc) ma che prendo comunque in considerazione ed un conto è vedere un (più di uno ormai) filmato (sperando che non sia contraffatto ), fa un'altra impressione.
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Vecchio 10-09-2006, 12.51.30   #10
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Apro un discorso trasversale, apparentemente fuori tema ma alla fine legato alla comunicazione anche se non verbale dell'animale con l'uomo.
Sapevate che soprattutto i cani che vivono in ambiente famigliare possono ammalarsi di una malattia tipica dell'uomo moderno: il cancro.
Sembrerebbe da osservazioni (ma qui non parlo di mie approfondite osservazioni, sebbene nel mio piccolo ho avuto l'occasione di vedere alcune cose) che l'animale in ambiente domestico possa risentire di situazioni di stress che si verificano nella famiglia di cui fa parte, che tali fenomeni capitano più ad animali che vivono in casa piuttosto che per esempio in giardino. Questo apre anche "interrogativi" sull'incidenza di certe malattie in noi umani

.
si lo sapevo...e sapevo anche che l' incidenza maggiore si nota
nei casi in cui all' animale viene dato il ruolo di "figlio"....
mi spiego...se il cane (o gatto o quel che volete voi..fino ad
arrivare alla scemata dell' iguana) viene trattato come un
animale....intendo bene...nutrito....accudito nei suoi bisogni
e rispettato nella sua natura...tutto è in regola se diversamente
gli si da il ruolo di persona...le cose cambiano....certo che imita...
certo che comunica....ma assorbe anche "frustrazioni" di un
ruolo che non gli appartiene...da qui le c.....te...più aberranti...
del tipo abitini per bobi e pucci....sale parto per lola e bianchina...
lo so lo so ...sono casi limite...ma esistono...e poi ci stupiamo se
il nostro animale prende anche il peggio di noi? solo bestie all' ennesima
potenza possono far diventare belva un cane...(addestratori...si fa
per dire...di cani da combattimento...presunti ricercatori...che
con la scusa della scienza usano le peggio aberrazioni su animali
di ogni tipo....eccerto....se le torture sugli animali "porterebbero"
a trovare una cura per l' uomo.....e che siamo conigli? cani? cavie?
e allora perchè ste povere bestie...vivendo a contatto con gli "umani"
non dovrebbero condividere il cancro?

azz ma sono davvero acida!!!!
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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 10-09-2006, 21.30.02   #11
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La sensibilità dei gatti, è incredibile, rispetto alle emozioni che circolano nell’ambiente. I miei gatti, quelli che vivevano la maggior parte del tempo in casa, erano sensibili ad esse, anche quelle represse che circolavano invisibilmente nell’aria. Come se per loro fosse qualcosa di visibile, come se riuscissero, per esempio, a percepire la rabbia o il nervosismo e all’improvviso facevano cose strane tipo correre come pazzi per la casa, senza un motivo apparente. Mi sono convinta che essi vedono concretamente ciò che circola tra gli esseri umani. Non so spiegarlo meglio.
Inoltre la mia prima gatta amata ed accudita come un essere umano si è ammalata prima di mio padre della sua stessa malattia. Morendo prima di lui.
Il nuovo micio che l’aveva sostituita è morto, qualche tempo dopo mio padre dello stesso problema che gli aveva causato la morte. Casualità?



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Vecchio 11-09-2006, 16.21.10   #12
Sole
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uhmmm magari sono out ..

tempo fà ho letto che dei ricercatori in africa hanno osservato degli scimpanzè utilizzare utenzili per procacciarsi il cibo e poi mangiarlo.
Quindi senza dubbio riescono ad immaginare e far muovere quelle immagini in maniera che possano crearne un utilizzo. Osservano, dunque e analizzano.. elaborano. Caratteristica che si diceva appartenesse solo all'uomo...
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Vecchio 19-09-2006, 04.12.52   #13
MaxFuryu
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La differenza tra un animale randagio e uno tenuto in casa è evidente...a volte viene da pensare che tenendoli troppo in casa, perdano i loro istinti, il loro "essere animali".
leggendovi però pare che non sia proprio così...sembra quasi che un animale a contatto con l'uomo possa "progredire",
potrebbe essere così o semmplicemente assorbono di tutto da noi e quindi:abitudini, modi di fare ecc...questo spiegherebbe anche come mai gli animali della stessa razza e tipo si distinguono tra loro in base alpadrone che hanno

Ultima modifica di MaxFuryu : 19-09-2006 alle ore 04.15.28.
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Vecchio 20-09-2006, 17.00.45   #14
stella
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E' vero che gli animali a contatto con l'uomo possono progredire, ma io penso che la nostra evoluzione sia diversa da quella degli animali.
Noi abbiamo, per così dire, una marcia in più...
Se così non fosse, ad un certo punto dell'evoluzione gli animali ci avrebbero superato... invece si limitano per così dire a farsi addomesticare e ad imitarci...
Sono molto sensibili ai nostri cambiamenti di umore ma non hanno, secondo me, quella possibilità che abbiamo noi di pensare cose astratte...
In quanto al fatto che certe scimmie riescano ad elaborare un certo ragionamento, non mi dice molto.
I fatti sono questi: in migliaia di anni le scimmie sono rimaste scimmie, l'uomo è riuscito ad andare sulla luna....

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Vecchio 20-09-2006, 20.45.57   #15
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E' vero che gli animali a contatto con l'uomo possono progredire, ma io penso che la nostra evoluzione sia diversa da quella degli animali.
Noi abbiamo, per così dire, una marcia in più...
Se così non fosse, ad un certo punto dell'evoluzione gli animali ci avrebbero superato... invece si limitano per così dire a farsi addomesticare e ad imitarci...
Sono molto sensibili ai nostri cambiamenti di umore ma non hanno, secondo me, quella possibilità che abbiamo noi di pensare cose astratte...
In quanto al fatto che certe scimmie riescano ad elaborare un certo ragionamento, non mi dice molto.
I fatti sono questi: in migliaia di anni le scimmie sono rimaste scimmie, l'uomo è riuscito ad andare sulla luna....

però a me sembra molto astratto immaginare come utilizzare un oggetto senza avere nessun contatto diretto con l'uomo.
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Vecchio 20-09-2006, 22.22.31   #16
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però a me sembra molto astratto immaginare come utilizzare un oggetto senza avere nessun contatto diretto con l'uomo.
Bè, questo è vero. Però le scimmie usano quel che trovano, da qui a pensare di creare un oggetto per un uso specifico ce ne vuole...
Comunque pensare in astratto significa soprattutto pensare al trascendente o a farsi delle domande sull'esistenza, cosa che penso gli animali non si facciano....
Loro vivono senza porsi tanti domande, a volte li invidio....
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Vecchio 20-09-2006, 23.37.58   #17
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Originalmente inviato da stella
E' vero che gli animali a contatto con l'uomo possono progredire, ma io penso che la nostra evoluzione sia diversa da quella degli animali.
Noi abbiamo, per così dire, una marcia in più...
Se così non fosse, ad un certo punto dell'evoluzione gli animali ci avrebbero superato... invece si limitano per così dire a farsi addomesticare e ad imitarci..
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Sul discorso imitazione: è chiaro che imparano per imitazione, ci vogliono talmente bene da assumerci a modello, ma noi cosa facciamo ad un altro livello?
Anche semplicimente a scuola impariamo a leggere e a scrivere imitando gli adulti
Siamo poi così diversi dagli animali? A me non sembra...
Loro ci prendono come modello perchè ci vogliono bene... e sono sempre ciò che sono.. non hanno bisogno di dimostrare semplicemente si mostrano ... noi siamo infarciti di maschere....
anche sul fatto che noi siamo più evoluti , ho qualche dubbio... "la marcia in più" diverrebbe tale, nel momento in cui decidessimo di ingranarla...
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Vecchio 21-09-2006, 09.28.36   #18
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anche sul fatto che noi siamo più evoluti , ho qualche dubbio... "la marcia in più" diverrebbe tale, nel momento in cui decidessimo di ingranarla...

per la serie... gli animali imitano noi come noi imitiamo gli Uomini.... è diverso da essere realmente


é un pò fuori tema, ma dato che parliamo di evoluzione... non voglio io portare l'animale a livello umano e viceversa una distinzione c'è... però "mi pongo" il dubbio se certi animali (esempio cani, ma non solo) che danno la vita per salvare umani a loro cari non siano più evoluti di alcuni umani che stuprano bambini.... o anche quelli che con il camice bianco attaccano elettrodi a bestioline innocenti........
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Vecchio 21-09-2006, 12.38.48   #19
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per la serie... gli animali imitano noi come noi imitiamo gli Uomini.... è diverso da essere realmente


é un pò fuori tema, ma dato che parliamo di evoluzione... non voglio io portare l'animale a livello umano e viceversa una distinzione c'è... però "mi pongo" il dubbio se certi animali (esempio cani, ma non solo) che danno la vita per salvare umani a loro cari non siano più evoluti di alcuni umani che stuprano bambini.... o anche quelli che con il camice bianco attaccano elettrodi a bestioline innocenti........
Lasciando stare tutto quello che può aver condotto l’uomo a comportarsi come bestia ed analizzando invece il presente mi domando.
L’animale gatto o cane che sia a volte agisce come un Uomo come nel caso da te citato sopra.
L’uomo invece spesso non riesce a smettere di agire come una bestia, o farsi agire da essa.
Quindi abbiamo la possibilità entrambi di ambire al superiore, attraverso l’animale che vince la sua animalità?
Bon spero di non essere troppo intorcolata.
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Vecchio 21-09-2006, 12.52.35   #20
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Ci starebbe bene l'enigma della Sfinge qui.... ma non è la sezione giusta... magari prima o poi da qualche parte....
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Vecchio 21-09-2006, 13.03.38   #21
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eh però se nn si riconosce che c'è un'evoluzione nn solo fisica ma una compenetrazione di elementi/mondi ecc ecc la sfinge nn regge!

Se nn si accetta che in noi c'è il gatto il cane la scimmia e pure lo scarafaggio .. nn si può accettare neppure che sia un Dio in noi .. così negli animali.. se nn si vede l'uomo potenziale negli animali nn si può vedere il Dio potenziale in noi... sarebbe una ipocrisia, anche a Dio probabilmente dà noia vedersi dentro sti poveri uomini meccanicizzati ed ignoranti però a noi piace l'idea di poter diventare Dio... la vedo un pò così.

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Vecchio 21-09-2006, 14.51.01   #22
Kael
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Avevo sentito di quell'esperimento che avevano fatto con una scimmietta, chiusa dentro una stanza bianca e completamente vuota, con solo una banana che pendeva dal soffitto. I ricercatori volevano vedere quanto l'animale avrebbe continuato a saltare per cercare di prenderla (invano, perchè troppo in alto apposta) o che altri tentativi avesse fatto.
Ben presto, la scimmietta si è accasciata al suolo, portandosi le mani alla pancia e iniziando a gridare di dolore contorcendosi tutta. Immediatamente, gli uomini sono entrati spaventati per soccorrere l'animale. La scimmietta allora si è rialzata, è montata in groppa al ricercatore e ha potuto prendere la banana facilmente. In pratica come fanno i bambini, sanno che se piangono o fingono di stare male qualcuno accorre... la differenza sta che il cucciolo d'uomo, ottenuto ciò che voleva, impara via via a continuare la sua recita per non essere scoperto, il cucciolo d'animale invece è senza malizia e lo fa in maniera proprio sfacciata... (sfacciata... senza faccia, personalità, maschere...)
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Vecchio 02-10-2006, 21.34.46   #23
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Originalmente inviato da Kael
Avevo sentito di quell'esperimento che avevano fatto con una scimmietta, chiusa dentro una stanza bianca e completamente vuota, con solo una banana che pendeva dal soffitto. I ricercatori volevano vedere quanto l'animale avrebbe continuato a saltare per cercare di prenderla (invano, perchè troppo in alto apposta) o che altri tentativi avesse fatto.
Ben presto, la scimmietta si è accasciata al suolo, portandosi le mani alla pancia e iniziando a gridare di dolore contorcendosi tutta. Immediatamente, gli uomini sono entrati spaventati per soccorrere l'animale. La scimmietta allora si è rialzata, è montata in groppa al ricercatore e ha potuto prendere la banana facilmente. In pratica come fanno i bambini, sanno che se piangono o fingono di stare male qualcuno accorre... la differenza sta che il cucciolo d'uomo, ottenuto ciò che voleva, impara via via a continuare la sua recita per non essere scoperto, il cucciolo d'animale invece è senza malizia e lo fa in maniera proprio sfacciata... (sfacciata... senza faccia, personalità, maschere...)
Questo esperimento ed altri simili potrebbe significare che agli animali è rimasta la spontaneità dei bambini, mentre noi esseri evoluti con tutte le infrastrutture mentali che ci costruiamo fin da piccoli imparariamo a "barare" ma il guaio è che prima di tutto lo facciamo con noi stessi fino al punto di non sapere più chi siamo veramente...
Eppure, da un altro punto di vista, è proprio il fatto che ci poniamo delle domande che ci fa andare avanti ed evolverci...
L'ideale sarebbe di continuare ad evolverci conservando la spontaneità dei bambini.... come dice anche un famoso passo del Vangelo.
Ritornando ai nostri amici animali, vorrei dire che a loro non serve sapere chi sono e perchè sono, vivono e si adattano alla vita.... e sono liberi (a meno che non li mettiamo noi in gabbia) ...

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