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Vecchio 09-09-2006, 23.37.02   #1
Kael
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Alle volte vogliamo fare del bene a qualcuno, vogliamo dare un consiglio o un aiuto, ma non sappiamo valutare il momento giusto e lo facciamo a sproposito, causandogli più male che bene... Un bravo contadino sa che l'acqua alle piante va data quando il sole non è ancora alto, altrimenti oltre a non servire a niente (evapora subito) si corre anche il rischio di "bruciare" le piante più delicate...
Con noi avviene lo stesso... la medesima identica frase (l'acqua), detta in due momenti diversi può avere due effetti completamente diversi. Se chi riceve è troppo "caldo" la fa evaporare appena lo tocca (l'acqua sulla griglia... ) se è troppo "freddo" rischia di prendersi il raffreddore... Bisogna aspettare il momento in cui il terreno è nella condizione ideale, ne troppo caldo ne troppo freddo, e allora, forse, potremo essergli d'aiuto.
Spesso siamo talmente concentrati su noi stessi e sul "nostro" bene, che non ci preoccupiamo minimamente dell'altro e non siamo sensibili ai suoi tempi.

Questo vale per tutto, al di là dell'esempio che ho fatto...
Meglio fare poco ma al momento giusto, che fare tanto ma al momento sbagliato.
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Vecchio 10-09-2006, 18.57.32   #2
sitael
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Alle volte vogliamo fare del bene a qualcuno, vogliamo dare un consiglio o un aiuto, ma non sappiamo valutare il momento giusto e lo facciamo a sproposito, causandogli più male che bene... Un bravo contadino sa che l'acqua alle piante va data quando il sole non è ancora alto, altrimenti oltre a non servire a niente (evapora subito) si corre anche il rischio di "bruciare" le piante più delicate...
Con noi avviene lo stesso... la medesima identica frase (l'acqua), detta in due momenti diversi può avere due effetti completamente diversi. Se chi riceve è troppo "caldo" la fa evaporare appena lo tocca (l'acqua sulla griglia... ) se è troppo "freddo" rischia di prendersi il raffreddore... Bisogna aspettare il momento in cui il terreno è nella condizione ideale, ne troppo caldo ne troppo freddo, e allora, forse, potremo essergli d'aiuto.
Spesso siamo talmente concentrati su noi stessi e sul "nostro" bene, che non ci preoccupiamo minimamente dell'altro e non siamo sensibili ai suoi tempi.

Questo vale per tutto, al di là dell'esempio che ho fatto...
Meglio fare poco ma al momento giusto, che fare tanto ma al momento sbagliato.
Tante persone per non dare consigli afrettati conclude a non darli propio...
Come hai detto tu meglio dare un consiglio subito e detto con il cuore che pensarci correndo il rischio di perdere l'occasione.
dovremo essere più scolti in alcune decisioni...ma avolte è molto difficile....

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Vecchio 10-09-2006, 21.36.31   #3
Kael
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Tante persone per non dare consigli afrettati conclude a non darli propio...
Come hai detto tu meglio dare un consiglio subito e detto con il cuore che pensarci correndo il rischio di perdere l'occasione.
dovremo essere più scolti in alcune decisioni...ma avolte è molto difficile....

Si Sit, ma è vero anche il contrario: a volte si ha "fretta" di voler dare un consiglio invece di saper aspettare il momento opportuno... Ad esempio con una persona molto arrabbiata è inutile parlare, meglio aspettare che abbia "sbollito" la rabbia...

C'è un tempo per ogni cosa e una persona sveglia sa "muoversi" in perfetta armonia con questo fluire.

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Vecchio 11-09-2006, 04.07.30   #4
MaxFuryu
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Originalmente inviato da sitael
Tante persone per non dare consigli afrettati conclude a non darli propio...

Forse era meglio aprire una discussione a parte, comunque dato che è strettamente collegato, volevo parlare oltre che di tempismo, dei consigli in generale.
credo che non sempre sia giusto dare consigli, e che anzi siano rarissimi i casi in cui è realmente utile farlo.
purtroppo se ne fa un continuo abuso, ognuno vuole dire la sua, che sia per motivi sinceri o come nella maggior parte dei casi per alimentare la propria importanza.
fondamentalmente, credo sia giusto darli nel caso in cui il diretto interessato, attraverso le sue azioni, stesse per fare grossi danni a se stesso o agli altri (qui è palese il fatto che la persona che da il consiglio sia superiore all'altra in termini di comprensione delle cose, di esperienze, ecc...)
quindi chi da consigli innanzitutto deve essere "superiore" all'altro, un consiglio da una persona di livello inferiore o pari, potrebbe essere del tutto inutile, perchè spesso la persona che chiede consigli lo fa perchè non è in grado di fare una scelta, consigliandone una, non si farebbe altro che dare maggiore sicurezza a una delle alternative che aveva da scegliere (di solito nessuno si fida cecamente di un consiglio se non prima lo aveva già in mente), e potrebbe essere un favore, come uno sbaglio, non lo si può sapere al momento del consiglio, e comunque meglio che ognuno sbagli per se stesso, piuttosto che sbaglino gli altri per lui...
La cosa che vediamo di più invece sono i consigli basati sull'esperienza propria, ma dato che dalla maggior parte delle nostre esperienze ci sono rimaste solo paure, abitudini, o varie cose che ci portiamo dietro senza sapere nè come nè perchè, non solo consigliando priveremmo dell'esperienza il diretto interessato, ma gli daremmo anche parte dei nostri condizionamenti.
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Vecchio 11-09-2006, 09.54.02   #5
Grey Owl
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Originalmente inviato da Kael
Alle volte vogliamo fare del bene a qualcuno, vogliamo dare un consiglio o un aiuto, ma non sappiamo valutare il momento giusto e lo facciamo a sproposito, causandogli più male che bene...
Se il volere fare del bene nasce da una "richiesta" di questa persona e' "giusto" tentare qualcosa per il suo bene... con sincera volonta' di aiutare... ma se nasce da una nostra esigenza di aiutare senza essere stati "autorizzati"... beh allora la cosa cambia...

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Originalmente inviato da Kael
Spesso siamo talmente concentrati su noi stessi e sul "nostro" bene, che non ci preoccupiamo minimamente dell'altro e non siamo sensibili ai suoi tempi.
Gia'... qui nasce il problema di valutare il momento giusto e lo facciamo a sproposito, causandogli più male che bene... o meglio non e' un vero aiuto che "offriamo" all'altro... ma una sorta di autocelebrazione del "nostro bene"...

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Meglio fare poco ma al momento giusto, che fare tanto ma al momento sbagliato.
Ritengo che non sia una questione di quantita' ma di qualita'...
Io ad esempio mi affido al cuore... senza persare se faccio bene o male... mi viene naturale aiutare quando "sento" che e' giusto farlo...
il "valutare la richiesta" di aiuto la delego al sentire del cuore...

Spesso la richiesta di aiuto sincero puo' essere confusa con il modus operandi del "vampiro" ma se si ascolta attentamente... le modalita' sono differenti... in primis il ritorno di energia... quando l'aiuto e' sentito vi e' un fiorire di energia... se invece e' preso da un "vampiro" senti "freddo" e pensi di aver sbagliato tu in qualcosa... in verita' il vampiro vuole un'ulteriore carica di energia... e non si ferma alla prima...
Scusate sono andato fuori tema... Kael... bello questo thread.
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Vecchio 11-09-2006, 10.15.45   #6
griselda
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Originalmente inviato da Kael
a volte si ha "fretta" di voler dare un consiglio invece di saper aspettare il momento opportuno...
C'è un tempo per ogni cosa e una persona sveglia sa "muoversi" in perfetta armonia con questo fluire.
Luca 6:39
39 Disse loro anche una parabola: « forse può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? 40 Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. 41 Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? 42 Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

Per poter dare consigli dovremmo già essere al di sopra delle parti non aver più ego che parla al posto del “cuore”?
Se è così immagino si debba lavorare su di sè molto e poi ancora molto prima di poter dare un consiglio.
Come dice la parabola in Luca prima dobbiamo togliere la Trave.
Il tempismo sta nell’individuare precedentemente in che cosa consiste la Trave, e rimuoverla Kael?
Grazie

Ultima modifica di griselda : 11-09-2006 alle ore 10.21.25.
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Vecchio 11-09-2006, 10.46.03   #7
Kael
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Originalmente inviato da griselda
Il tempismo sta nell’individuare precedentemente in che cosa consiste la Trave, e rimuoverla Kael?
Non proprio, quello che intendevo è che la stessa "buona" azione (per quello che è il grado di comprensione del bene di ciascuno) è "buona" solo in un dato momento. Poi non lo è più. Che so, dare una spinta a chi sta per essere investito in strada è bene, se serve a salvargli la vita.. farlo quando è sull'orlo di un precipizio è male.. E questo a prescindere da dove arriva il "bene" di ognuno. Ho fatto l'esempio sul dare consigli, ma il mio discorso era più generale...

Certo è che, finchè avrò una trave nell'occhio, farò più danni che altro nel voler togliere la pagliuzza dall'occhio dell'altro... Ma quello che intendevo io è che anche qualora avessi tolto la mia trave e ci vedessi bene, per togliere la pagliuzza all'altro dovrei comunque agire nel momento in cui lui sta fermo... è questo il tempismo... un attimo dopo magari ha già iniziato a muoversi e ho perso l'occasione... e se tentassi comunque rischierei di fargli più male che altro.

PS: Per tempismo non intendo solo azioni verso gli altri, ma anche (e soprattutto) verso se stessi. Saper riconoscere cioè il momento buono in cui fare una cosa, spesso diciamo "quella cosa non so farla" proprio perchè ci abbiamo sempre provato nei momenti sbagliati... Imparare ad aver tempismo potrebbe riservarci tante di quelle sorprese sulle nostre capacità...

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Ultima modifica di Kael : 11-09-2006 alle ore 10.58.33.
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Vecchio 11-09-2006, 11.17.07   #8
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Tu scrivi:"...quello che intendevo è che la stessa "buona" azione è "buona" solo in un dato momento. Poi non lo è più..."
Perche' ritieni che esista solo un dato momento?

Per tempismo intendi:"Saper riconoscere cioè il momento buono in cui fare una cosa" scusami ma non ti seguo... potresti chiarire questo punto?
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Vecchio 11-09-2006, 11.29.19   #9
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Non proprio, quello che intendevo è che la stessa "buona" azione (per quello che è il grado di comprensione del bene di ciascuno) è "buona" solo in un dato momento. Poi non lo è più. Che so, dare una spinta a chi sta per essere investito in strada è bene, se serve a salvargli la vita.. farlo quando è sull'orlo di un precipizio è male.. E questo a prescindere da dove arriva il "bene" di ognuno. Ho fatto l'esempio sul dare consigli, ma il mio discorso era più generale...

Certo è che, finchè avrò una trave nell'occhio, farò più danni che altro nel voler togliere la pagliuzza dall'occhio dell'altro... Ma quello che intendevo io è che anche qualora avessi tolto la mia trave e ci vedessi bene, per togliere la pagliuzza all'altro dovrei comunque agire nel momento in cui lui sta fermo... è questo il tempismo... un attimo dopo magari ha già iniziato a muoversi e ho perso l'occasione... e se tentassi comunque rischierei di fargli più male che altro.

PS: Per tempismo non intendo solo azioni verso gli altri, ma anche (e soprattutto) verso se stessi. Saper riconoscere cioè il momento buono in cui fare una cosa, spesso diciamo "quella cosa non so farla" proprio perchè ci abbiamo sempre provato nei momenti sbagliati... Imparare ad aver tempismo potrebbe riservarci tante di quelle sorprese sulle nostre capacità...

Grazie Kael! Forse la metafora può aiutarmi.
Intendi come nella musica, che ci sono i tempi senza i quali non potresti suonare un motivo che non conosci, oppure in un orchestra suonare al momento giusto creando armonia con gli altri?
Quindi devo prima studiare musica poi una volta imparati i tempi posso anche provare a suonare in una orchestra dove tutto deve collimare.
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Vecchio 11-09-2006, 11.35.05   #10
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Tu scrivi:"...quello che intendevo è che la stessa "buona" azione è "buona" solo in un dato momento. Poi non lo è più..."
Perche' ritieni che esista solo un dato momento?

Per tempismo intendi:"Saper riconoscere cioè il momento buono in cui fare una cosa" scusami ma non ti seguo... potresti chiarire questo punto?
Certo Grey... immagina di essere in "potenza" un bravo pescatore... ma per tua sfortuna/mancanza di tempismo sei sempre andato a pesca in momenti in cui non c'era passaggio di pesce... Sei rimasto ore con le ore ad aspettare una strattonata alla canna che non è mai arrivata... e col tempo hai iniziato magari a credere di non saper pescare....

Diversamente, un' altra persona pur essendo meno brava di te con la pesca, ha avuto fortuna/tempismo nel gettare la canna sempre quando c'era passaggio del branco... e ha fatto grossi bottini pur avendo capacità mediocri.

Questa è una cosa che facciamo tutti molto spesso ... Gettiamo la canna (è un esempio...) dove non c'è pesce oppure dove è appena passato da poco... quindi perdendo tempo senza concludere niente. Poi magari vogliamo anche leggere, ma innervositi dal fatto di non aver pescato non ci riusciamo... Con un pizzico di tempismo in più invece avremmo prima letto tranquillamente, e POI saremmo andati a pescare, trovando un branco numeroso... Ottenendo quindi (con le stesse identiche capacità) molto di più rispetto al primo caso.
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Vecchio 11-09-2006, 11.56.42   #11
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Grazie Kael...
Allora se ho ben capito esiste un'uguaglianza del tipo:
sfortuna/mancanza di tempismo
fortuna/tempismo
Ma come ben sappiamo non esiste la fortuna o la sfortuna... essendo questo un mondo causale... (attribuiamo alla fortuna/sfortuna cio' che non vediamo nel suo contesto globale)...
Quindi se sono un bravo pescatore in "potenza"... in verita' non applico il mio potenziale per avere "fortuna" nella pesca e quindi sbaglio i tempi per cercare una pesca abbondante...
Se ho capito bene... intendi dire che non esprimo il mio potenziale di bravo pescatore per mancanza di tempismo(sfortuna)?...
In potenza sono gia' un bravo pescatore solo che non sfrutto il tempo giusto(fortuna) per realizzarlo?
Come dire cogli il momento buono per andare a pesca...

Ma come riconoscere il momento buono per andare a pesca?

Aggiungo... come ottenere quel pizzico di tempismo in piu'?...

e scusate il ragionamento contorto... a volte fatico a capirmi pure io...hehehe

Ultima modifica di Grey Owl : 11-09-2006 alle ore 12.04.50.
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Vecchio 11-09-2006, 12.09.26   #12
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Originalmente inviato da griselda
Grazie Kael! Forse la metafora può aiutarmi.
Intendi come nella musica, che ci sono i tempi senza i quali non potresti suonare un motivo che non conosci, oppure in un orchestra suonare al momento giusto creando armonia con gli altri?
Quindi devo prima studiare musica poi una volta imparati i tempi posso anche provare a suonare in una orchestra dove tutto deve collimare.
Si questo è un livello ancora più alto..
Se devo imparare a conoscere i MIEI tempi, per sfruttare al massimo le mie capacità, è anche vero che dovrei comunque imparare a conoscere anche i tempi dell'Universo... conoscere cioè le sue Leggi per potermi muovere in conformità con esse e non in contrasto. Imparando a suonare da solo poi posso tentare anche di andare a "ritmo" con l'Universo stesso in modo da non stonare ma anzi di contribuire alla Grande Orchestra.

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Vecchio 11-09-2006, 12.33.47   #13
Uno
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Originalmente inviato da MaxFuryu
......purtroppo se ne fa un continuo abuso, ognuno vuole dire la sua, che sia per motivi sinceri o come nella maggior parte dei casi per alimentare la propria importanza.
fondamentalmente, credo sia giusto darli nel caso in cui il diretto interessato, attraverso le sue azioni, stesse per fare grossi danni a se stesso o agli altri (qui è palese il fatto che la persona che da il consiglio sia superiore all'altra in termini di comprensione delle cose, di esperienze, ecc...)
quindi chi da consigli innanzitutto deve essere "superiore" all'altro, un consiglio da una persona di livello inferiore o pari, potrebbe essere del tutto inutile........
Sembra assurdo.. ma come hai scritto sopra non è tanto la superiorità quanto il disinteresse dell'importanza personale, se io riesco anche per quel centesimo di secondo a mettere in secondo piano allora che io capisca quello che dico o meno (e questo dipende da altri fattori) allora permetterò che ci sia consiglio giusto.
Il vero consiglio non è come oggi si intende: "fai così che te lo dico io", il vero consiglio è il prendere parte al problema altrui, farsene in un certo senso carico (mica per forza attivamente con gesti) e allora da parole o gesti non elaborati pensando ad un ritorno può scaturire un consiglio... dalla riunione (concilium) dei partecipanti ad un problema (anche se poi effettivamente sia solo di uno dei) può scaturire il consiglio che non è da > a ..... ma è qualcosa che scaturisce dalla situazione
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Vecchio 11-09-2006, 12.36.32   #14
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Originalmente inviato da Grey Owl
Come dire cogli il momento buono
Si, infatti inizialmente volevo continuare il thread Cogli l'attimo, visto che è molto collegato... ma aveva una piega leggermente diversa, visto che là si parlava del saper sfruttare/vivere appieno ogni singolo momento, mentre qua volevo parlare dell'altra faccia della medaglia, ossia saper rimandare/aspettare il momento buono.

Come fare dici? Credo che inizialmente basti stare attenti e osservare... evitando quindi di gettare la canna se vedo che non c'è pesce, anche se non so ancora il momento esatto in cui passerà... Più avanti forse, grazie a queste continue osservazioni, inizierò a conoscere abbastanza bene il mare e i suoi abitanti per saper prevedere con poco margine di errore il momento propizio...

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Lo sapevate per esempio che gli antichi falegnami tagliavano gli alberi in un preciso momento dell'anno? Non solo conoscevano il mese, ma addirittura il "giorno" per farlo... Si diceva che il legno tagliato in quel giorno (che mi pare cada in marzo) avesse delle proprietà particolari che ne garantivano una durata eccezionale...
Oggi bisboscano senza cognizione, abbattono indistintamente alberi giovani e alberi vecchi, radendo al suolo. Poi trovi il mobiletto per pochi euro in commercio, e quanto dura? In Scandinavia ci sono ancora chiese costruite interamente in legno, più di mille anni fa, e il freddo e le intemperie gli fanno un baffo...
Gli antichi erano molto più attenti di noi a questo "tempismo" e tutte le varie costruizioni e templi che ancora oggi restano in piedi ne sono una testimonianza. L'esempio più eclatante forse è la Sfinge, che quando sono arrivati con bulldozer e scavatrici per restaurarla ha iniziato a sfaldarsi e franare... Hanno dovuto interrompere i lavori, tirare fuori le antiche pergamene dei romani che per primi l'avevano restaurata, e seguire diligentemente le loro "istruzioni"...
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Vecchio 12-09-2006, 22.25.40   #15
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Questa è una cosa che facciamo tutti molto spesso ... Gettiamo la canna (è un esempio...) dove non c'è pesce oppure dove è appena passato da poco... quindi perdendo tempo senza concludere niente. Poi magari vogliamo anche leggere, ma innervositi dal fatto di non aver pescato non ci riusciamo... Con un pizzico di tempismo in più invece avremmo prima letto tranquillamente, e POI saremmo andati a pescare, trovando un branco numeroso... Ottenendo quindi (con le stesse identiche capacità) molto di più rispetto al primo caso.
Ciò che hai scritto quì si potrebbe leggere diversamente da ciò che intendevi...per pescare, amio avviso, la cosa da fare è ( a parte come hai detto tu scegliere anche il momento opportuno in base al tipo di pesce che vorresti tirar su) gettare l'esca. Quando il pesce si avvicina e comincia a sbocconcellare intorno all'amo, allora Sai di poter dare lenza.
In secondo luogo non credo sia questione di branco numeroso, anche un solo pesce pescato può "soddisfare" allo stesso modo di tanti pesci. Se aspetti il passaggio di tanti pesci prima di gettare l'amo, rischi di non pescare mai.

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Vecchio 13-09-2006, 01.04.59   #16
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Ho parlato di branco perchè di solito il pesce si muove in branco... ma certo, in fondo basta che ci sia un solo pesce per pescare. Poi certo, c'è anche chi ama la pesca, a cui non importa tanto il bottino e si gode il momento di rilassatezza in riva al lago... Ma se per lui la pesca non è uno svago ma qualcosa di concreto per sfamare la sua famiglia ad esempio, il discorso è diverso...

Ma per cambiare esempio, la semina andrebbe fatta all'inizio della primavera... mettersi a seminare in autunno, con l'avvicinarsi dell'inverno, non è proprio la scelta ideale...

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Vecchio 13-09-2006, 11.34.39   #17
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La vita è breve bisogna cogliere l'attimo,
Se rimandiamo o per paura o perchè non si ha voglia in quel momento., ci ritroveremo con i rimpianti.
E' i rimpianti rimangono dentro per tanto tempo.


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Vecchio 13-09-2006, 15.39.46   #18
MaxFuryu
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Originalmente inviato da griselda
Luca 6:39
41 Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? 42 Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
Credo che quando uno sia riuscito a togliere la trave dal suo occhio sia arrivato a comprendere l'intero problema, adesso potrà aiutare l'altro, ma non solo perchè avrà a disposizione gli strumenti adatti, soprattutto perchè avrà capito il problema e riuscirà a capire realmente le difficoltà dell'altro, avrà abbandonato il ruolo di giudice, e ne sarà immedesimato perchè vedrà l'immagine di se stesso.
credo che uno dei problemi alla base sia quello del giudicare ("perchè guadi la pagliuzza"), ci si presenta qualcuno con un problema e ci permettiamo di stabilire come quella persona è, e come dovrebbe fare, cosa dirgli per risolvergli i problemi, sugli altri abbiamo sempre certezze, ma su noi mai!
ma perchè giudichiamo? già l'atto di sentirsi in grado, di pensare di avere il potere di risolvere problemi altrui e specialmente quando abbiamo noi stessi lo stesso problema (forse da qui li chiama "fratelli"?) è un atto fatto per noi stessi, ecco il paragone "trave che è nel tuo occhio" e "pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello".
se vi va di parlare del fatto di giudicare gli altri, sui motivi, ecc...apriamo un altra discussione per non andare OT
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Vecchio 13-09-2006, 22.28.45   #19
Ray
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se vi va di parlare del fatto di giudicare gli altri, sui motivi, ecc...apriamo un altra discussione per non andare OT
A me va... apri apri...
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Vecchio 16-09-2006, 21.43.28   #20
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Ma per cambiare esempio, la semina andrebbe fatta all'inizio della primavera... mettersi a seminare in autunno, con l'avvicinarsi dell'inverno, non è proprio la scelta ideale...

Il grano no la pensa proprio così...

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Vecchio 17-09-2006, 01.42.03   #21
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Il grano no la pensa proprio così...
Se per il grano il momento migliore della semina è in autunno, ciò significa che mettersi a seminarlo in un'altra stagione non è consigliabile... Come tutto quindi, anche il grano ha i suoi tempi... La discussione era appunto sul tempismo e sul saper riconoscere il momento migliore per compiere una determinata azione. Che poi ognuno abbia i suoi tempi, mi sembra sacrosanto.

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Vecchio 22-09-2006, 12.36.05   #22
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Prendiamo ad esempio il ragazzino timido, che ha paura di dichiararsi alla ragazza che gli piace... Molto spesso non sa cosa dire, è vero, e può anche darsi che non lo faccia mai... che reprima il suo sentimento. Ma se trova il coraggio di esporsi e si fa avanti, molto probabilmente rimedierà un due di picche... e questo non perchè avrà detto chissà quali assurdità o cose "sbagliate"... semplicemente, avrà sbagliato il "momento"...
In tutti noi possiamo notarlo questo... la paura, la fretta, non ci fanno reggere determinate situazioni, ci bloccano, con conseguente scarico della tensione prima che sia arrivato il momento critico... oppure quando invece è gia passato.. In altre parole, bloccano il naturale fluire delle cose e ce le fanno fare artificiosamente prima o dopo che sia venuto il momento buono.

In arti marziali molto spesso il primo che attacca perde, perchè si sbilancia e si scopre all'avversario, ma quest'ultimo dev'essere lesto a sfruttare quell'attimo, perchè se aspetta troppo verrà colpito dall'altro... Il "momento" buono dura un istante brevissimo, da quando l'altro inizia a caricare il colpo a quando poi sarebbe troppo tardi per agire...

E' tutto un gioco di equilibri, di momenti buoni e meno buoni che si susseguono in continuazione, velocemente. Nel rapporto con gli altri, nel lavoro, nella vita in generale, la stessa frase detta magari a pochi minuti di distanza può significare molto o assolutamente nulla....
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Vecchio 21-10-2007, 20.06.04   #23
jezebelius
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Potrebbe anche capitare la situazione per cui una spiegazione, un consiglio anche a chi li richiede possano sembare,a questo, superflui proprio perchè non sono andati a segno. Qui oltre al non essere " al tempo" di Tizio, non siamo neanche al nostro.
A questo punto riuscire a " vedere", come dice Kael, il momento buono non è cosa da poco.
Mi torna in mente la storia di Gesù che incontrando la malata di lebbra - che gli chiede di poterla guarire per poter fare ciò che le altre donne facevano e lei non poteva - le dice che non l'avrebbe guarita poichè doveva ancora " imparare" la lezione ( non la ricordo bene..ma credo che in generale si avvicini abbastanza ). Ecco in questo il Tempismo: se l'avesse "guarita" le avrebbe fatto più male che bene. Non era il " momento giusto"!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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