Scoprendo Forrester
Ho visto questo film giorni fa, e devo dire che era carino nel suo complesso. Brevemente, parla di un vecchio (Sean Connery) che vive in totale anonimato in un quartiere del Bronx, passando le giornate senza uscire di casa e l'unico contatto col mondo esterno è rappresentato dalla finestra del suo salotto che da sulla strada, alla quale passa molte ore. Un giovane ragazzo appassionato di letteratura casualmente entra in contatto con lui, e scopre che il vecchio è talmente acculturato in materia che fa in modo che diventi il suo maestro...
Più avanti, il ragazzo scopre che quel vecchio signore è Forrester, il famigerato e tanto decantato scrittore che, dopo aver vinto il premio Pulitzer al primo e unico libro pubblicato, era sparito dai riflettori facendo perdere le proprie tracce ai media vivendo sotto falso nome...
A questo punto vi risparmio i motivi che lo spinsero a tanto per non rovinarvi il seguito del film, volevo però raccontare una scena che mi ha colpito molto: un giorno, mentre gli sta insegnando, si mettono insieme a tavola, ognuno con la macchina da scrivere davanti, e l'uomo dice al ragazzo: "Scriviamo."
Il ragazzo allora si mette a pensare, mentre Forrester batte a macchina ad una velocità sorprendente...
Il ragazzo lo guarda sorpreso, e l'uomo gli dice ancora: "Beh, perchè non scrivi?"
"Sto pensando..."
"Ma io ti ho detto di scrivere... non di pensare!" sorride il vecchio che continua a battere a macchina mentre gli parla, avendo già finito un foglio intero mentre il ragazzo non ha ancora scritto una parola... Poi continua: "Un bravo scrittore PRIMA scrive con il cuore, e solo DOPO la prima stesura deve mettersi a pensare, per correggere eventuali errori o dare una forma migliore alla "sostanza" buttata giù... Ma se ti metti a pensare da subito, non scrivi niente..."
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