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Vecchio 12-10-2006, 19.02.48   #1
RedWitch
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Predefinito Ego-Io

Ego è una parola che usiamo tutti spesso, e generalmente viene usata da chi sta compiendo un percorso spirituale in accezione negativa come se fosse qualcosa da debellare, qualcosa di cui liberarsi...
Prendo spunto dal post di Uno del thread "tradire" :

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Originalmente inviato da Uno
In psicologia si dice "io frammentato", è come dire molti io, tutti nasciamo con diverse personalità in dotazione, di cui alcune dominanti, il che è come dire che abbiamo tanti piccoli io, solo l'integrazione di tutti questi io in un unico si può chiamare Io, super Io, o individuazione (alla Jung).
Quindi possiamo definire l'ego, questi "piccoli io" , l'io frammentato, che ci porta ogni volta a comportarci secondo la personalità dominante, a seconda della situazione... e che dovremo integrare, per far convergere questi piccoli io nell ' "Io"..
Integrare, pero' non significa liberarsi o distruggere queste parti, (poi come sarebbe possibile liberarci di una parte di noi stessi?) ... ed inoltre... stando a quanto sopra, Ego ed Io alla fine sono la stessa cosa o meglio i piccoli io sono tante parti dell'Io... l'ego dunque, va prima di tutto conosciuto non demonizzato...
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Vecchio 11-12-2006, 11.22.59   #2
griselda
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L’Ego, le varie personalità, i vari io che si alternano hanno delle peculiarità diverse?
Ovvero dentro di me c’è l’introversa ma allo stesso tempo vi è anche l’estroversa, l’introversa non riesce a fare alcune cose che può fare l’altra, però l’introversa ha delle qualità o difetti che l’altra non ha o viceversa?

Spero si capiscano le domande.

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Vecchio 11-12-2006, 11.43.06   #3
Sole
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Si, divertente vero?

A volte si hanno personaggi che vanno completamente in conflitto tra di loro ed ecco gli attriti interiori. Sono una mano santa in effetti se consideriamo che solo quando abbiamo un attrito, un dramma interiore ci accorgiamo che stiamo combattendo un battaglia tra due diverse fazioni.
Fazioni che spesso sono incomunicabili, nel senso che non trovano il dialogo. Si dice "sono combattuto" e non "sto combattendo" ovvero qualcuno combatte Me.

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Vecchio 11-12-2006, 15.06.22   #4
Ray
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Si dice "sono combattuto" e non "sto combattendo" ovvero qualcuno combatte Me.
Infatti. Si usa la forma passiva e non quella attiva.
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Vecchio 11-12-2006, 15.22.05   #5
griselda
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Al di là del fatto che mi piacerebbe approfondire come si sono formate queste divisioni...vorrei capire se è, e come, possibile usare queste personalità al bisogno invece che essere usati da loro.
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Vecchio 11-12-2006, 17.40.30   #6
RedWitch
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Credo che le divisioni, si formino attraverso le esperienze, all'ambiente in cui si cresce... ai condizionamenti che si subiscono.. un bambino piccolo, non è soggetto alle diverse personalità... è sè stesso e basta.. ma fin da piccolissimo subisce delle influenze...

Per usare i "piccoli io" anzichè essere usati... credo che l'unico modo sia conoscersi sempre meglio, osservare agire queste parti di noi.... cercare di rimanere attenti a come agiscono.. e a come ci fanno agire...
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Vecchio 11-12-2006, 17.43.30   #7
Uno
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Al di là del fatto che mi piacerebbe approfondire come si sono formate queste divisioni...vorrei capire se è, e come, possibile usare queste personalità al bisogno invece che essere usati da loro.
Si è possibile... anche se avviene con una volontà diversa che adesso non sono in grado di rendere chiaramente senza altre cose prima.
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Vecchio 11-12-2006, 18.49.47   #8
Osiride
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Se potessimo figurativamente rappresentare lo stato del nostro Ego con una immagine, potremmo evocare alla mente la Maschera di Arlecchino....tantissimi colori che ne costituiscono il vestito. La nostra Coscienza non è uniforme, ma è una disomogenea costruzione di miriadi di campi elettrici che mal si amalgamano tra loro. Una Coscienza integra ha un solo colore.
Ma come si fa a dare un solo colore alla Coscienza? dobbiamo sostituire i singoli mosaici colorati con un unico colore?
Forse...ma esiste anche un altro modo. Se la facciamo "vorticare" vertiginosamente, i colori scompaiono ed appare solo il Bianco.
Come si fa? Allenando la mente a "ruotare" più velocemente... certo che bisogna anche trovare il giusto combustibile, una fonte ulteriore, una roccia di Horeb da spaccare con il nostro bastone.
Ciao a tutti.
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Vecchio 24-12-2006, 15.39.30   #9
griselda
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Predefinito Minestrone anche a Natale

Sto cercando di mettere insieme i pezzi.
Allora quando un bimbo nasce ha un io che poi si frammenta in più pezzi ad ogni piccolo trauma emotivo si divide, come un fiume che parte dalla sorgente con un unico flusso e poi si dirama quando una piena lo fa traboccare quell’energia si divide, divide l’acqua che porta in un’altra diramazione. Se vogliamo vedere la nostra psiche (?)( questa divisione si chiama ego?) in questo modo è l’acqua il flusso inizialmente unico che poi si divide e divide con questa divisione la sua potenza. Fisicamente non so se siano neuroni o sinapsi che creano dei percorsi che poi seguono alcune direzioni ormai imposte, create da quello che è successo con quel piccolo trauma emotivo. Se guardiamo un fiume quante diramazioni ha possiamo vedere che ad ogni nuova piena se le già esistenti diramazioni non sono sufficienti se ne creeranno delle altre e così via, sino a che poi i corsi saranno tracciati ed anche il movimento del fiume.
Se però noi risalendo la corrente andassimo con qualche materiale ad ostruire i vari punti di deviazione potremmo riportare il flusso iniziale al suo giusto ed originale corso, ma tenendo sempre sott’osservazione il flusso e l’energia in modo che mentre aggiustiamo da una parte non si creino di nuovo deviazioni da qualche altra parte.
Prima domanda come faccio a non creare più altre deviazioni? Non credo mi basti mettere un cartello con lavori in corso.
Quelle derivazioni già esistenti si devono chiudere oppure vi si devono mettere delle paratie in modo che nel caso vi sia bisogno si possano aprire per fare uscire al bisogno…tipo un super pieno?
Esempio quando ero bambina ero molto vivace e chiacchierona una persona alla quale volevo molto bene dicendomi delle cose mi fa vergognare, ed io soffro in quel momento e modifico quella parte di me, il trauma emozionale subito fa si che quel comportamento in me venga registrato come scorretto e quindi ecco una diramazione, non sarà più il flusso originale a muovere le mie mosse ma la derivazione che ne è subentrata, non sarò più io integro ma il frutto di quel trauma. E dentro di me tutte le volte che vedrò quell’atteggiamento negli altri lo deprecherò come è stato deprecato il mio. Non sarà il mio vero io ad agire ma la risultante di ciò che avvenne.
Domanda se io proverò ad andare contro corrente in quel caso e fare ciò che non è la mia derivazione che mi succede?
Ragazzi scusate ma se non metto bene insieme i pezzi mi perdo per strada.
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Vecchio 24-12-2006, 15.56.34   #10
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Sto cercando di mettere insieme i pezzi.
Allora quando un bimbo nasce ha un io che poi si frammenta in più pezzi ad ogni piccolo trauma emotivo si divide, come un fiume che parte dalla sorgente con un unico flusso e poi si dirama quando una piena lo fa traboccare quell’energia si divide, divide l’acqua che porta in un’altra diramazione. Se vogliamo vedere la nostra psiche (?)( questa divisione si chiama ego?) in questo modo è l’acqua il flusso inizialmente unico che poi si divide e divide con questa divisione la sua potenza. Fisicamente non so se siano neuroni o sinapsi che creano dei percorsi che poi seguono alcune direzioni ormai imposte, create da quello che è successo con quel piccolo trauma emotivo. Se guardiamo un fiume quante diramazioni ha possiamo vedere che ad ogni nuova piena se le già esistenti diramazioni non sono sufficienti se ne creeranno delle altre e così via, sino a che poi i corsi saranno tracciati ed anche il movimento del fiume.
Aspe... alla nascita siamo già divisi... la nascita in quest'entità è proprio il tentativo di costituire un nuovo, più complesso ed evoluto individuo, so che adesso ti chiederai: "e allora il discorso di tornare come bambini, ritrovare la purezza etc?
Questo può confondere le idee... immagina una lega metallica, singoli metalli puri... li unisci e fondi, la lega acquisterà nuove proprietà es durezza, ma nella fusione in cui verrà versata in una forma ci saranno delle ossidazioni e altre scorie che vanno ripulite (sono abbastanza pratico tra le varie cose).
Bene immagina che con la la nascita siamo appena appena una lega messa insieme... con la vita e soprattutto nell'adolescenza ci fondiamo in una forma... e poi subentrano le impurità... il fatto di rendere stabile la fusione etc etc... ma discorsi forse troppo avanti adesso

Mentre siamo nella forma (forma molto flessibile, immagina una specie di gomma che resiste al calore) finchè non ci solidifichiamo e di solito parti si solidificano troppo presto altre mai la forma muovendosi ogni volta che entra in contatto con altre forme perde piccole parti della lega....

Ok mi sembra che ci sia tutto per rifletterci su... aspetto che rimescoli un pò il minestrone (spesso e a fuoco lento mi raccomando )
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Vecchio 24-12-2006, 17.05.50   #11
griselda
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Aspe... alla nascita siamo già divisi... la nascita in quest'entità è proprio il tentativo di costituire un nuovo, più complesso ed evoluto individuo, so che adesso ti chiederai: "e allora il discorso di tornare come bambini, ritrovare la purezza etc?
Questo può confondere le idee...
Si si me le ha confuse parecchio

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immagina una lega metallica, singoli metalli puri... li unisci e fondi, la lega acquisterà nuove proprietà es durezza, ma nella fusione in cui verrà versata in una forma ci saranno delle ossidazioni e altre scorie che vanno ripulite (sono abbastanza pratico tra le varie cose).
mannaggia di fusioni non so nulla però ho letto che nella fusione si perde la lucentezza. Ho assistito ad una fusione di oro e visto mettere nel crogiolo il rame l'argento e l'oro in dosi devrse e poi accendere il fuoco sotto. Quando il tutto era liquefatto si versava in una forma o lingotto o panetto. L'oro era scuro e brutto tanto da non apparire neppure oro. A quel punto si passava alla lucidatura sotto una macchina a spazzole che lo rendeva lucidissimo e ti sporacava le mani di nero.
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Bene immagina che con la la nascita siamo appena appena una lega messa insieme...
Intendi che i metalli dei genitori padre e madre fondendosi creano l'oro nero che siamo noi che però per brillare va pulito?
I metalli usati saranno le caratteristiche di papà e mamma?
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con la vita e soprattutto nell'adolescenza ci fondiamo in una forma...
Intendi che dalla nascita all'adolescenza in quel periodo noi solidifichiamo quello che abbiamo ricevuto, la lega?
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e poi subentrano le impurità...
Per impurità intendi ciò che non accettiamo di noi?
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il fatto di rendere stabile la fusione etc etc... ma discorsi forse troppo avanti adesso
ok questo non lo chiedo
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Mentre siamo nella forma (forma molto flessibile, immagina una specie di gomma che resiste al calore) finchè non ci solidifichiamo e di solito parti si solidificano troppo presto altre mai la forma muovendosi ogni volta che entra in contatto con altre forme perde piccole parti della lega....
ma intendi durante tutta la vita o solo tra nascita e l'adolescenza?
quindi siamo un pezzo di metallo strano che ha parte solide e parti non solide? mazza come facciamo a stare insieme?
La solidificazione è cosa positiva o no?
Se ogni volta che abbiamo contatti con gli altri perdiamo dei pezzi dopo un po' non ci rimane più niente ci disfiamo strada facendo
ok mi fermo pure io.E rimescolo piano.
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Ok mi sembra che ci sia tutto per rifletterci su... aspetto che rimescoli un pò il minestrone (spesso e a fuoco lento mi raccomando )
P.S. te l'ha mai detto nessuno che sei simpaticamente dispettoso?
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Vecchio 26-12-2006, 22.26.04   #12
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Io penso che abbiamo bisogno di tutti i nostri pezzi per essere completi, anche quelli cosiddetti persi per strada... o considerati negativi...
Questo ci fa essere ognuno di noi un individuo "unico" mai uguale perfettamente ad un altro...
Che varie personalità litighino dentro di noi è solo per via dei vari paletti che ci siamo fatti crescendo...
Agendo nel modo che ci sembra "più conveniente" soffocando la parte più spontanea...
E' molto difficile essere "se stessi" .... forse per questo si sente un certo senso di insoddisfazione, quello che si prova quando per "quieto vivere" ci si adatta a essere ed agire come gli altri si aspettano che siamo ed agiamo... forse per paura di perdere in stima o in affetto....

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Vecchio 27-12-2006, 00.18.55   #13
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Io penso che abbiamo bisogno di tutti i nostri pezzi per essere completi, anche quelli cosiddetti persi per strada... o considerati negativi...
Questo ci fa essere ognuno di noi un individuo "unico" mai uguale perfettamente ad un altro...
"Ci farebbe", forse volevi dire... perchè in realtà individui realmente unici ne capitano raramente, e moltissimi cercano l'unicità in modi sbagliati... che poi è conformarsi a quelli che si credono unici, vedi moda etc...

I metalli dei genitori Grii sono già il frutto di innumerevoli fusioni, abbiamo dentro tante di quelle caratteristiche e visibili/attive/manifeste solo alcune... praticamente oggi (per essere più precisi da 2000 anni) si può dire di avere dentro tutto quello che occorre per un passaggio ad altro... è "solo" una questione di lavorazione della lega


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Originalmente inviato da Grii
ma intendi durante tutta la vita o solo tra nascita e l'adolescenza?
Tutta la vita, a meno che non impariamo a recuperare e "solidificare" bene senza spargere.... altrimenti una volta che abbiamo sparso tutto in giro.... arriva la nera sorella
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Vecchio 21-01-2007, 17.54.23   #14
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
"Ci farebbe", forse volevi dire... perchè in realtà individui realmente unici ne capitano raramente, e moltissimi cercano l'unicità in modi sbagliati... che poi è conformarsi a quelli che si credono unici, vedi moda etc...
Per individuo unico intendo che tutti lo siamo, per il fatto che non esistono due persone perfettamente uguali, nemmeno tra i gemelli...
E questa unicità non deriva soltanto da fattori fisici, o dall'eredità avuta dai nostri genitori, ma dal filo dei nostri pensieri ed esperienze personali.... di qualsiasi lega metallica siamo fatti, per ritornare all'esempio...

Se invece per individuo unico intendi diventare da un insieme di metalli diversi oro, allora sì che c'è tutto un percorso da compiere, e chi ci arriva è veramente "unico".... essendo non composto da tante sfaccettature diverse, ma sempre uguale e coerente con se stesso

Le divisioni che ci sono dentro di noi dimostrano tutte le sfaccettature di cui siamo fatti, e questo secondo me è dovuto al fatto che fin dalla nascita siamo sottoposti a stimoli diversi, e pure le persone che ci sono accanto o che vengono ad interagire con noi sono fatte così, per cui adattandoci alle circostanze impariamo ed assimiliamo dei comportamenti diversi, per cui impariamo a essere da una parte quello che gli altri si aspettano da noi per ricevere delle gratificazioni, mentre se seguissimo il nostro istinto forse agiremmo in modo diverso...
Quanti soffocono il proprio vero "io", venendo a dei compromessi con se stessi, pur di dare un'immagine di sè che forse ritengono "migliore" ?????
Poi va a finire che questi vari strati aggiunti nel tempo vengono veramente a far parte del nostro "io" quindi alla fine se ci guardiamo dentro non sappiamo più chi siamo veramente....
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Vecchio 22-01-2007, 02.53.57   #15
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Unico o unici non è il contrario di uguale/uguali, il contrario di uguali è diversi, questo credo basti per farci pensare...
Sui pensieri il discorso è simile, potremmo dire di averne dei nostri quando riusciremo a capire quali sono realmente nostri, il che è meno facile di quello che si creda, se vogliamo anche rimanere solo sulla teoria e prendere il tuo giusto ragionamento fin dalla nascita siamo sottoposti a stimoli diversi, e pure le persone che ci sono accanto o che vengono ad interagire con noi sono fatte così, per cui adattandoci alle circostanze impariamo ed assimiliamo dei comportamenti diversi, per cui impariamo a essere da una parte quello che gli altri si aspettano da noi per ricevere delle gratificazioni (lasciando stare la cosa degli istinti, perchè se seguissimo gli istinti completamente saremmo bestie) quindi quale sono nostri pensieri, realmente, se siamo pieni di condizionamenti ricevuti da tutti?
Siamo diversi si ma non unici.... e neanche uguali... se non nella maniera che si può prevedere il comportamento di qualcuno che abbia determinate caratteristiche quando sollecitato con un determinato stimolo....
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Vecchio 22-01-2007, 11.30.23   #16
'ayn soph
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quindi quale sono nostri pensieri, realmente, se siamo pieni di condizionamenti ricevuti da tutti?
Siamo diversi si ma non unici.... e neanche uguali...
esatto,
il nostro compito sarebbe quello di de_programmarsi dalle strutture mentali che ci hanno condizionato e ci condizionano tutt'ora (vedi Matrix)
per essere unici il cammino è molto arduo, in questo anche hai ragione,
personalmente, (la disponibilità ce la metterei) ora non ne vedo neanche l' orizzonte (perchè credo sia un evento collettivo), come sotto così sopra
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Vecchio 22-01-2007, 12.42.13   #17
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Unico o unici non è il contrario di uguale/uguali, il contrario di uguali è diversi, questo credo basti per farci pensare...
Sui pensieri il discorso è simile, potremmo dire di averne dei nostri quando riusciremo a capire quali sono realmente nostri, il che è meno facile di quello che si creda, se vogliamo anche rimanere solo sulla teoria e prendere il tuo giusto ragionamento fin dalla nascita siamo sottoposti a stimoli diversi, e pure le persone che ci sono accanto o che vengono ad interagire con noi sono fatte così, per cui adattandoci alle circostanze impariamo ed assimiliamo dei comportamenti diversi, per cui impariamo a essere da una parte quello che gli altri si aspettano da noi per ricevere delle gratificazioni (lasciando stare la cosa degli istinti, perchè se seguissimo gli istinti completamente saremmo bestie) quindi quale sono nostri pensieri, realmente, se siamo pieni di condizionamenti ricevuti da tutti?
Siamo diversi si ma non unici.... e neanche uguali... se non nella maniera che si può prevedere il comportamento di qualcuno che abbia determinate caratteristiche quando sollecitato con un determinato stimolo....
Se il problema è quali sono i nostri pensieri, veramente nostri, penso che si potrebbe affermare "nessuno" partendo dal fatto che quando veniamo al mondo siamo come un libro bianco da scrivere, essendo continuamente condizionati dal mondo che ci circonda e dalle persone che interagiscono con noi: in altre parole, nessuno nasce maestro.....
In un altro senso potrei affermare che tutti sono pensieri "nostri" perchè in qualche modo quello che riceviamo viene elaborato dal nostro io e adattato alle nostre esigenze... quindi per forza siamo diversi gli uni dagli altri...
Perciò penso che le mille sfaccettature di cui ognuno è fatto comunque danno come risultato un individuo diverso dagli altri, anche partendo dal fatto che sia stato condizionato in modo pressochè uguale in una certa società che impone certi modelli... Forse quello che è veramente "unico" sono le doti diciamo innate o predisposizioni.... da mettere a frutto

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esatto,
il nostro compito sarebbe quello di de_programmarsi dalle strutture mentali che ci hanno condizionato e ci condizionano tutt'ora (vedi Matrix)
per essere unici il cammino è molto arduo, in questo anche hai ragione,
personalmente, (la disponibilità ce la metterei) ora non ne vedo neanche l' orizzonte (perchè credo sia un evento collettivo), come sotto così sopra


de-programmarsi dalle strutture mentali che ci condizionano è un punto arduo da raggiungere, bisognerebbe "ri-nascere" sapendo già di dover evitare i condizionamenti, presupposto questo che a monte di questa ri-nascita ci dovrebbe essere già una conoscenza.... è questa è pur sempre un condizionamento...
Oppure far tesoro di questa conoscenza per risalire all'origine... e questo è un discorso individuale... se diventasse collettivo per forza di cose ci sarebbe un condizionamento degli uni verso gli altri.... a meno che non diventiamo tutti una cosa sola, ma questo è un altro discorso...
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Vecchio 22-01-2007, 13.54.22   #18
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Non sono sicuro di riuscire a far passare un concetto, adesso e neanche a tutti.
Come detto sopra usiamo la parola unico come opposto di uguale in realtà questo non è corretto, all'interno della razza animale dei leoni pur essendo tutti diversi nessuno di loro può essere definito unico, qualcosa succede quando appare un leone bianco, quello è unico almeno nella sua famiglia o in un certo territorio, poi a livello mondiale probabilmente la sua unicità si perde.
Unico è ciò che partendo da una base comune (sempre leoni sono) ha delle caratteristiche che sono completamente diverse (il colore bianco per esempio) ma per esempio il rimescolamento o/e accentuazione delle caratteristiche che sono comuni a tutta la razza (es aggressività, fame) non rende unici.
Unico è colui che esplora nuovi territori in soldoni.... si Ayn è vero che quando qualcuno unico viene alla luce poi il passaggio può essere collettivo, si può chiamare anche evoluzione, non sempre dipende da altre variabili, comunque per essere unici non serve essere diversi... anzi... l'individuo unico è quello che crea
realmente qualcosa di nuovo, l'artista, il genio, e anche alcuni tipi di scienziati sono un'inizio di unicità.
Io so che discorsi così non piacciono, perchè riflettere a lungo su questo sapete cosa significa? Significa per esempio sapere che abbiamo anche potenziali dentro di noi caratteristiche che hanno reso famoso Hitler, significa prendere coscienza di non essere chissà chi... ma come tutti gli altri, seppur diversi... questo può destabilizzare l'ego.. e farci comprendere che questo ego uguale fra tutti, ma che lavora diversamente in ognuno non siamo noi, ma dovremmo usarlo.
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Vecchio 23-01-2007, 23.03.14   #19
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Potenzialmente abbiamo tante caratteristiche positive e negative, conta però quello che in realtà siamo...
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Vecchio 24-01-2007, 11.32.11   #20
RedWitch
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Potenzialmente abbiamo tante caratteristiche positive e negative, conta però quello che in realtà siamo...
Non ho capito questo tuo ultimo passaggio. Cosa intendi per "conta quello che realmente siamo"?
Non conta ciò che potenzialmente, possiamo/dovremmo conoscere bene , per poterlo usare, senza essere usati? Non conta rendersi conto che quello che ordinariamente manifestiamo, in realtà non è che una piccolissima parte di quello che abbiamo dentro (e in genere quella che ci fa comodo..)?

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Vecchio 24-01-2007, 12.55.53   #21
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Unico del resto è sinonimo di originale, dove per originale si intende qualcosa di nuovo non ancora plasmato. Originale però viene anche da Origine, o Principio... diventa Unico pertanto chi "risale" la Manifestazione, ossia da uno "scendere creando" si torna a "salire evolvendosi"... fino all'Origine.
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Vecchio 24-01-2007, 16.31.38   #22
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Non ho capito questo tuo ultimo passaggio. Cosa intendi per "conta quello che realmente siamo"?
Non conta ciò che potenzialmente, possiamo/dovremmo conoscere bene , per poterlo usare, senza essere usati? Non conta rendersi conto che quello che ordinariamente manifestiamo, in realtà non è che una piccolissima parte di quello che abbiamo dentro (e in genere quella che ci fa comodo..)?

E' vero, quello che abbiamo dentro è un potenziale enorme, ma se non ci mettiamo a vivere il dentro come il fuori, rimane come si suol dire "la buona intenzione" che se non viene messa in pratica rimane appunto "potenziale".
Per questo dico che la nostra vita alla fine è quello che siamo e quello che riusciamo a fare, questa frase che ho usato "conta quello che realmente siamo" forse non rende bene il discorso è può essere fraintesa, quel "conta" non vuol dire che è più importante per noi, ma che l'impronta che lasciamo di noi stessi nel mondo e nei rapporti con gli altri è quello che effettivamente siamo, non quello che "potenzialmente potremmo essere"...
Per noi è molto importante sapere che potremmo essere migliori perchè dentro di noi sappiamo che è così... e tali ci sentiamo... ma tra il sapere di poter diventare... ed essere effettivamente tali c'è un mare che ci fa essere forse quello che costa meno fatica, che viene più facile e più comodo...
L'ideale che rende un essere "unico" nel vero senso della parola è raggiungere tutto il potenziale di se stesso, sfruttarlo fino in fondo, e questo vale sia in positivo che in negativo...
Forse manca il coraggio di essere se stessi, ma ripeto, l'impronta che diamo nel mondo è quello che siamo, non quello che potremmo essere... e per quello che siamo saremo ricordati...
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Vecchio 24-01-2007, 17.07.29   #23
Grey Owl
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Quello che sono dentro mi piaceva pensare che fosse un potenziale enorme... questo mi faceva dormire meglio la sera... ma ora non e' sufficente... non per me... non piu'.

Pensare che potrei essere migliore di cosi' non mi basta... per tanto tempo mi sono detto che se deve succedere succedera'... tutti i piccoli io che si amano e mano nella mano cantando una canzone d'amore si elevano in cielo... balle...
Il potenziale e' in ognuno di noi... nessuno escluso... il lavoro su noi stessi porta a salire (come dice bene Kael) evolvendosi fino all'origine.

Quel mare di cui parli lo voglio attraversare... ci voglio provare... nuoto con fatica ma con impegno costante... non so' se arrivero' mai... magari anneghero'... o forse no...

Forse manca il coraggio di essere se stessi... si e' vero... o forse fa' troppo male vedere se stessi... ma se non ci si prova cosa resta in questa vita... se non un falso me stesso?
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Vecchio 24-01-2007, 17.34.58   #24
RedWitch
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Per questo dico che la nostra vita alla fine è quello che siamo e quello che riusciamo a fare, questa frase che ho usato "conta quello che realmente siamo" forse non rende bene il discorso è può essere fraintesa, quel "conta" non vuol dire che è più importante per noi, ma che l'impronta che lasciamo di noi stessi nel mondo e nei rapporti con gli altri è quello che effettivamente siamo, non quello che "potenzialmente potremmo essere"...
Era il "ciò che siamo" che non capivo.. tu dici che lasciamo un'impronta nel mondo e nei rapporti con gli altri. Ma sappiamo davvero ciò che siamo?
O dimostriamo quello che crediamo di essere?
Se lasciamo in ombra quello che potenzialmente abbiamo dentro, non vuol dire che non lo abbiamo (non intendo che dobbiamo fare come Hitler, ma se potenzialmente c'è anche quello..negarlo non lo fa sparire ..) Possiamo raccontarci di essere per esempio bravi e buoni, ma abbiamo dentro anche l'opposto.. quindi vale la pena tentare di conoscere tutto quello che abbiamo a disposizione (anche se non ci piace) in modo da usarlo..

ps: è importante essere ricordati? da chi?

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Vecchio 24-01-2007, 19.34.14   #25
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Se lasciamo in ombra quello che potenzialmente abbiamo dentro, non vuol dire che non lo abbiamo (non intendo che dobbiamo fare come Hitler, ma se potenzialmente c'è anche quello..negarlo non lo fa sparire ..) Possiamo raccontarci di essere per esempio bravi e buoni, ma abbiamo dentro anche l'opposto.. quindi vale la pena tentare di conoscere tutto quello che abbiamo a disposizione (anche se non ci piace) in modo da usarlo..

ps: è importante essere ricordati? da chi?

Questo è ciò che facciamo ogni giorno. Negare ciò che ci muove, i nostri meccanismi, noi stessi... ciò che siamo, a favore del mentire.. già ma a chi mentiamo?
Occultiamo, nascondiamo, facciamo resistenze enormi pur di non ammetere che abbiamo del nero in noi. Un nero che sguazza dentro e che appena si affaccia ci fa rendere conto che non siamo proprio come ci piace apparire. Questo ci fà paura perchè perdiamo riferimenti di ciò che sappiamo di noi.
Abbiamo diverse possibilità quando abbiamo l'occasione di vedere una piccola "brutta" (perchè così la/ci giudichiamo...) parte di noi: o lo ammettiamo con noi stessi e cominciamo a metterlo in luce di modo che sia "sotto controllo" e così visibile possiamo osservarlo meglio e magari trasformarlo; non lo ammettiamo e continuiamo a mentire.. ma se scegliamo di fare così poi però quel "nascosto" continuerà a lavorare occultamente, incosciamente e così senza essere messo in luce dall'ammissione non potremo trasformarlo ma sarà semmai lui a trasformare noi e senza che ce ne rendiamo conto.
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