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Vecchio 29-10-2006, 23.19.45   #1
Ray
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Predefinito i Naufraghi

C'era una volta una grande nave e questa grande nave portava per i mari del mondo un umero enorme di passeggeri.
Tra questi passeggeri alcuni di essi formavano una grande Famiglia. Tutti i membri di questa Famiglia si amavano tra loro in modo puro e totale e insieme solcavano i mari del mondo sulla nave.

Avvenne un giorno, come capitava a volte per molti gruppi di passeggeri, che la nave si fermò nei pressi di un arcipelago. L'arcipelago era composto di molte isole, alcune vicine tra loro, altre più lontane. Tutti i passeggeri guardavano l'arcipelago, alcuni lo trovavano molto interessante altri meno. Solo la Famiglia in questione però si sentiva attratta dall'arcipelago e decise di scendere dalla nave per esplorarlo.
Andarono dal capitano a chiedere il permesso di sbarcare. Questi glielo concesse, ma disse loro che avrebbero dovuto sbarcare ognuno su una diversa isola o quasi (solo a due di loro fu concesso di sbarcare sulla stessa), disse anche che la nave non sarebbe ripassata di li a prenderli se non dopo moltissimo tempo, infine disse che ognuno poteva portarsi solo quello che riusciva a trasportare.

Tra le cose che scelsero di portare tutti presero l'amore che avevano l'un per l'altro, che era leggero, ma nessuno si prese i ricordi della nave e degli altri membri della Famiglia, che invece erano molto pesanti.

Sbarcarono quindi come naufraghi e, ognuono a modo suo, iniziarono a vivere nell'isola che gli era capitata, assieme agli abitanti che trovarono, alcuni di essi formando nuove famiglie.

Tutti però, avendo conservato l'amore che avevano l'un per l'altro, anche se non ne avevano il ricordo, presto iniziarono a sentire un certo richiamo, ma non sapevano cosa fare. Anche se erano felici con la gente che avevano trovato, non lo erano del tutto e passavano molte sere a guardare il mare ed ascoltare il fruscio delle onde, come se cercassero di sentire al di la, fino a quei puntini distanti che erano le altre isolette.

Un giorno Uno di essi, quello che aveva le spalle più larghe e si era portato più roba, ma non i ricordi, stava intento ad esaminare i bagagli che si era portato, cercando di capire perchè lo aveva fatto, perchè li aveva scelti... qual era il messaggio che aveva mandato a se stesso. Quello che non capiva per nulla era perchè si era dato tanto animo di portare con se una cassa di bottiglie vuote...

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Vecchio 29-10-2006, 23.30.11   #2
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Studia che ti studia qualcosa inizia a farsi chiaro nella sua coscienza. se proprio non riusciva ancora a ricordare perchè le aveva portate intanto poteva chiedersi come le poteva usare.

Fu così che iniziò a scrivere dei messaggi e a chiuderli dentro le bottiglie. Poi legava tra di loro due bottiglie, una vuota e una col messaggio e le lanciava in acqua, in direzione delle altre isole. Fatto questo affidava i suoi messaggi al mare, aspettava le risposte e intanto... studiava le maree.

I messaggi pian piano giunsero alle altre isole. Come accadeva quando si riceveva un messaggio in un'isola vennero esposti nelle piazze, in modo che tutti potessero leggerli.

Siccome nei messaggi c'era l'amore che si era portato dalla nave, quando vennero letti dagli altri appartenenti alla Famiglia ebbero l'effetto di produrre in essi lacrime, ma solo in loro. Gli altri che leggevano non piangevano... alcuni restavano colpiti ed interessati per un po' di tempo, altri invece se ne diseinteressavano da buon principio, ma lacrime solo dai Familiari.

Fu così che gli appartenenti alla Famiglia risposero ai messaggi, usando le bottiglie vuote che il primo aveva allegato.

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Vecchio 29-10-2006, 23.47.32   #3
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Quando le risposte iniziarono ad arrivare produssero ancor più lacrime. E allora, visto che funzionava, egli pensò di rendere la cosa più veloce e, assieme al nuovo messaggio, allegò molte bottiglie vuote... e le direzioni delle isole degli altri.

Ben presto tutti gli appartenenti alla Famiglia poterono scambiare messaggi con tutti gli altri.

Grazie a questo sistema, l'amore che era in loro fin dai tempi della nave iniziò pian piano a viaggiare per l'arcipelago e, più viaggiava, più si rafforzava.

Questo scambio di messaggi fece si che gli appartenenti alla Famiglia conducessero una doppia vita e conoscessero le persone in modo diverso. Da una parte la gente con cui vivevano da quando conservano i ricordi, che conoscevano bene, dall'altra i Fratelli e le Sorelle, che conoscevano da prima ma non ricordavano e che, da quando usavano le bottiglie, riconoscevano... ma in modo diverso, senza mai vedersi... in un modo simile a come si conoscevano sulla nave.
Presto sorse in loro l'idea che quello delle bottiglie era il vero modo di conoscere qualcuno, o forse, il modo di conoscere qualcuno per davvero.

Nei messaggi non c'era solo amore comunque, o meglio, c'era amore sotto molte forme. Una di queste erano le conoscenze. Il primo nei messaggi aveva incluso i risultati delle sue osservazioni sul mare e sulla sua isola e ben presto anche gli altri presero a fare altrettanto, fornendo a tutti i frutti di quello che imparavano... imparare il più possibile e condividerlo tra loro, ma anche con tutti gli altri abitanti che lo desideravano, divenne uno degli scopi della loro corrispondenza.

Inoltre avveniva che le varie conoscenze, se applicate, miglioravano la vita di tutti loro e anche degli altri abitanti delle rispettiva isolette.

Purtroppo non tutti gli abitanti delle isolette apprezzavano questi scambi e l'oggetto dei loro studi. Anche se la maggior pare della gente alla fin fine se ne disinteressava, c'era qualcuno che invece vi si opponeva, più o meno apertamente o che disapprovava che si facesse parte di questa organizzazione. In alcuni casi, questa disapprovazione veniva da persone molto vicine agli appartenenti della vera Famiglia, addirittura dalla stesse altre famiglie che i nostri si erano formati.

Così decisero di mantenere una certa separazione tra le attività... e in alcuni casi e per certi versi, si decise di tenere del riserbo su quanto ci si scambiava...

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Vecchio 30-10-2006, 00.02.50   #4
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Un giorno una Sorella scrisse agli altri che aveva deciso di mettere su una famiglia sulla sua isoletta. In questo arcipelago formare una famiglia veniva sancito da un rito sacro e lei, grazie agli studi di tutti, era riuscita a stabilire la data del rito in un giorno di bassa marea... giorno nel quale sarebbe stato possibile per alcuni di loro, di compiere la traversata a partecipare al rito.

Così la Sorella invitò quelli che sarebbero potuti arrivare alla sua isola senza troppi rischi. Tra questi, coloro che avevano la possibilità di intraprendere il viaggio accettarono.

Durante i preparativi erano tutti molto agitati, seppur felici. Coloro che non avevano mai attraversato le acque non avevano mai incontrato di persona gli altri, anche se, grazie ai messaggi spesso li avevano sentiti più vicini di coloro che vivevano assieme a loro, sulla rispettiva isola.
Quindi forte era l'emozione che da una parte li rendeva ansiosi dell'incontro e dall'altra li spaventava. Inoltre bisogna sapere che il rito da svolgere era considerato da tutti estremamente importante e per loro, il fatto che ne fosse coinvolta una Sorella, lo rendeva eccezionalmente speciale... insomma, un turbinio li avvolgeva e un turbinio ancora maggiore li aspettava...

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Vecchio 31-10-2006, 00.15.58   #5
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5 di loro intrapresero il viaggio, due Fratelli e tre Sorelle. Gli altri, che per vari motivi non poterono recarvisi, sarebbero stati presenti in spirito.

In quei giorni due furono gli avvenimenti speciali che occorsero... il loro incontro e, appunto il rito.
A questo punto la storia si biforca. Da una parte l'incontro che è un evento il cui svolgersi si protrae per tutta la durata della loro permanenza, dall'altra il rito.

L'incontro, di cui si narrerà i tratti salienti in seguito, fu un'esperienza che li segnò profondamente. Essi infatti erano accomunati dalla loro Ricerca. Anche se al punto in cui erano ognuno la vedeva diversamente, chi cercava la conoscenza, chi di accrescere il suo spirito, chi la verità e così via, in realtà tutti cercavano la stessa cosa... quell'Unione che avevano sperimentato sulla nave.
Solo che ancora non ricordavano.

Il rito si svolse secondo i crismi e gli usi degli abitanti dell'arcipelago, usi che molti del Fratelli, in un modo o nell'altro, condividevano. In ogni caso il luogo del rito venne scelto sapientemente, un posto delizioso ma non superbo, e l'officiante si rivelò un buon veicolo... lasciò che il rito avvenisse e si limitò a guidarlo, senza pretendere di parteciparvi di persona, come purtroppo a volte accadeva. Queste due note accordanti, che in molti casi bastano a rendere questi riti assai lieti, in questo caso furono solo due note di una meravigliosa sinfonia.
Infatti per l'occasione la Sorella aveva raccolto tutto il suo essere e lo aveva accentrato e acceso, pronto ad esplodere nel momento culminante... quando avrebbe dichiarato solennemente le sue Intenzioni e si sarebbe coscientemente vincolata ad un giuramento.

Splendeva come una stella mentre il rito proseguiva. Il suo splendore abbagliava i presenti, ma nessuno poteva distogliere lo sguardo, perchè nessuno era presente come lei.
I Fratelli e le Sorelle erano rapiti e la presenza di lei suscitava a amplificava quella di loro... tanto che per un attimo, forse, ognuno si dimenticò di se, tanto si era proiettati in quella stella.

Tutti la guardavano fissa, chi comprendeva cosa vedeva e chi no, ma tutti ricevevano qualche beneficio da quanto accadeva, tutti gli animi ne venivano un po' trasformati.
Al momento culminante, la promessa che dava il senso al rito, il suo essere fu talmente splendente che, per un secondo, non sembrò neanche una persona, ma una dea scesa in terra a dare l'esempio di ciò che accadeva in cielo.
Per un istante fuggente fu possibile sentire un barlume, un vago anelito di un ricordo di come si era sulla nave. Ma nessuno dei presenti, neanche lei, riuscì a trattenere tutto questo... l'impressione sparì immediatamente... ma, anche se non se ne rendevano conto, i loro animi erano cambiati.

Poi tutti tornarono a terra e tutti si mischiarono nuovamente con tutti gli altri. Al rito sacro ne seguì un altro profano... un rito comune a tutti i popoli della Terra e a tutti i tempi dell'Umanità... la festa.

Ma la narrazione della festa fa parte dell'altro ramo della storia, quello del loro incontro e, per capirla, è necessario tornare un attimo indietro, al periodo in cui iniziarono a viaggiare le bottiglie...

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Vecchio 04-11-2006, 17.43.36   #6
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Bisogna tenere sempre presente che, al tempo in cui iniziarono a viaggiare le bottiglie, nessuno di loro a parte, forse, il primo, si ricordava di appartenere alla Famiglia.
Questo faceva si che tutti si sentivano in primo luogo appartenenti all'isola in cui abitavano e alle rispettive famiglie che avevano laggiù.

Quando, dopo un po' di tempo e scambi di messaggi, iniziarono, chi più chi meno, a sentire gli altri come parti di una stessa cosa di cui si faceva parte, vivevano comunque questa appartenenza come nuova e le famiglie sulle isole come le originali. Un giorno avrebbero scoperto che la situazione era invertita, che le famiglie delle isole, anche se calde e accoglienti, erano quelle secondarie e che invece le loro essenze appartenevano tutte ad una stessa Famiglia molto più antica. Tutti loro erano anime antiche, per questo i ricordi erano così pesanti.

Per molto tempo quindi la Famiglia era da loro vissuta come una cosa in più, secondaria, e soprattutto staccata dal resto della loro vita, non sapendo che tutto, anche la loro esistenza nelle isole, aveva avuto origine da essa. Quindi tra loro c'era chi vi si dedicava di più chi di meno. Tutti sentivano il richiamo, ma questo richiamo era attutito dalla vita di ogni giorno sull'isola ed era difficile rendersi conto della sua natura. Capitava infatti che periodicamente qualcuno di loro non desse grande importanza alla cosa ed era capitato anche che una Sorella si fosse staccata dal resto della Famiglia. Questo distacco era stato molto sofferto da alcuni, tanto che, per incapacità di questi a gestire l'apparente lontananza, iniziarono a dubitare della Sorella, a non considerarla più come tale, a non voler sentire la pesantezza della mancanza.

Non sapevano ancora che, partecipante ai Lavori o meno, una Sorella è per sempre... che le questioni di tutti i giorni non cambiavano la natura delle cose, men che meno la natura di un'anima forte e antica.

Non lo saperono fino a quando la incontrarono... dato che anche lei pertecipò al Rito...


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