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Vecchio 02-01-2007, 04.44.31   #1
Haamiah
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Predefinito Io...Sono?

Ora che questo nuovo anno è appena cominciato, devo tirar le somme su quello appena passato.
Per me questo ultimo anno è stato veramente 'particolare' o meglio dovrei dire forse da tre anni a questa parte .....in qualche modo hanno preso forma sempre più pensieri, situazioni che ormai risiedevano nella mia mente già da lungo tempo, le ho pensate, le ho volute, le ho cercate, ed ecco materializzarsi sempre più quello che chiamavo...

Certo non senza sorprese....non tutto va esattamente come si vorrebbe.... e questo non può certo non far riflettere....
quando si incontrano persone nuove, se sono persone che non ci colpiscono particolarmente, non ci curiamo più di tanto di approfondire la conoscenza, ma quando invece abbiamo la Fortuna di incontrare persone a cui ci sentiamo vicini, più affini, vorremmo far di tutto per avvicinarci ancor di più, ma se a volte, con alcune persone questo avvine con facilità incredibile, per cui può bastare uno sguardo, o una parola, per capirsi, e leggersi dentro...., altre volte invece, è ben diverso.......

Quando teniamo a delle persone che ci sono care, molto spesso arriviamo a dire delle cose che sappiamo possono far male, anche a costo che questi per un bel pò non ci sopportino, un pò come fanno i genitori amorevoli con i loro figli, o gli insegnanti con i loro alunni....è quando non ci frega nulla che non ci prendiamo la briga di fare o dire nulla......

Volevo solo dire che Io So, Io Vedo......da sempre, ci sono cose che erano, ed ora non sono più, cose cambiate, trasformate, morte.....altre che sono rimaste, e su queste devo meditare....e queste sono la mia più grande colpa....inoltre, la passività che mi divora.....il pensiero che non va di pari passo con l'agire.....
non sento rabbia, ma.... accettazione, ..... amore e comprensione, anche se non sempre o poco lo comunico agli uomini, ma i piccoli esseri So che mi sentono.....


a Tutti
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Vecchio 02-01-2007, 12.16.50   #2
Uno
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Uhum... iniziando dal titolo, una parte di questo discorso sembra una specie di mantra involontario...
"continuo a ripetermi le cose perchè ho paura che riescano a convincermi che si può cambiare qualcosa"

Apri molti fronti con questo discorso, si potrebbe discutere sull'affinità... se c'è, è sempre del tipo "intesa a primo approccio", altrimenti può esserci attrazione che è una cosa diversa, io vedo che una persona o un gruppo ha qualcosa che mi piace, mi attrae e mi avvicino, se non sono uguale a loro (e chi lo è?) e non devo diventarlo perchè sarei una scimmia, ho diverse possibilità: li accetto, mi accettano, voglio farmi accettare, voglio accettarli, mi sento accettato, non mi sento accettato, si sentono.... etc etc.
La parola voglio che di solito è importante per molte cose in questo caso è sfavorevole.... solo i primi due termini che ho messo sono favorevoli alla possibile affinità (l'accetto, li accetto, mi accettano) qualora siano mescolati o solo manifestati nella seconda ipotesi (voglio....) non funzia alla resa dei fatti.
non credo serva una tabellina... ma per sicurezza e riepilogo:

L'accetto (li accetto), l'altro/altri non vede/vedono vogliono farsi accettare NON FUNZIONA
Non l'accetto/non li accetto ma vorrei, gli altri mi accettano NON FUNZIONA
Non l'accetto/non li accetto ma vorrei, gli altri mi accettano ma vorrebbero essere accettati NON FUNZIONA
Non l'accetto/non li accetto ma vorrei, gli altri non mi accettano ma vorrebbero accettarmi NON FUNZIONA

Etc etc ci sono altri casi minori e non ho messo il "mi sento" e il "si sentono", comunque al contrario c'è un solo caso

L'accetto/li accettano, mi accetta/ mi accettano FUNZIONA

Concludendo (il primo fronte) l'attrazione è sempre positiva, comunque è qualcosa che devo imparare, anche se sono attratto dal male (per esempio), sta a noi trasformarla in esperienza o lasciarla desiderio consumante (devo proprio aprire sta discussione sul desiderio )
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Vecchio 02-01-2007, 20.34.00   #3
Haamiah
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[quote=Uno;27411]
Citazione:
Uhum... iniziando dal titolo, una parte di questo discorso sembra una specie di mantra involontario...
"continuo a ripetermi le cose perchè ho paura che riescano a convincermi che si può cambiare qualcosa
Il punto è che ritengo nessuno sia perfetto, perlomeno finchè si trova in una incarnazione terrena, tutti possono/possiamo sbagliare, con questo non sto dicendo che gli individui siano tutti uguali nell'evoluzione spirituale.....anzi.
Quando intraprendiamo un cammino dobbiamo prima o poi trovarci di fronte a noi stessi, nel bene e nel male, e accettare anche ciò che non ci piace, (sia in noi stessi, ma, e soprattutto, negli altri) in tal caso o riusciamo a modificare, cambiare realmente, e quindi trascendere quell'aspetto negativo che fa/faceva parte di noi, oppure ci dobbiamo convivere, ci piaccia o meno..e in tal caso, forse non avendo avuto i mezzi o la forza sufficiente per sbarazzarcene del tutto, lo seppelliamo da qualche parte. Nessuno ci può convincere di nulla se non siamo per primi convinti noi stessi.

Quindi più che paura direi che da un lato è desiderio ardente o consumante come dici tu, dall'altro è quella pigrizia o passività galoppante di cui parlavo io, che si frappone, o forse sarebbe più giusto chiamarla negatività, demone che ti vuole trattenere, e non appena si sente minacciato ritorna prepotentemente, e ci devi lottare, e solo con una grande Volontà puoi sconfiggere?


Citazione:
La parola voglio che di solito è importante per molte cose in questo caso è sfavorevole....

Etc etc ci sono altri casi minori e non ho messo il "mi sento" e il "si sentono", comunque al contrario c'è un solo caso

L'accetto/li accettano, mi accetta/ mi accettano FUNZIONA
E' verissimo, l'erba voglio in alcuni casi esiste solo.......Si, capisco perfettamente cosa intendi, più chiaro di così....e non può essere che così.
Su ciò che sento però......capisco anche qui cosa intendi....a che serve dire?
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Vecchio 02-01-2007, 22.25.44   #4
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e accettare anche ciò che non ci piace, (sia in noi stessi, ma, e soprattutto, negli altri) in tal caso o riusciamo a modificare, cambiare realmente, e quindi trascendere quell'aspetto negativo che fa/faceva parte di noi, oppure ci dobbiamo convivere, ci piaccia o meno..e in tal caso, forse non avendo avuto i mezzi o la forza sufficiente per sbarazzarcene del tutto, lo seppelliamo da qualche parte. Nessuno ci può convincere di nulla se non siamo per primi convinti noi stessi.
E invece è soprattutto in noi stessi, negli altri manco per...

se qualcosa negli altri non ci piace può benissimo continuare a non piacerci anche dopo che abbiamo accettato questi altri. Accettato l'altro per quel che è decido se mi sta bene oppure no.
Diverso è quando ciò che non ci piace nell'altro ci stride, ci infastidice. Allora ecco che siamo di fronte a parti di noi, specchiate o meno (nel senso del verso) che non solo non ci piacciono, ma che non accettiamo proprio.

Piacere ed accettare non sono mica sinonimi come ben dici (accettare ciò che non piace), infatti non è che se accetto una parte di me che non mi piace me la devo far piacere per forza. E' quando li vediamo sinonimi... accetto solo ciò che mi piace e il resto nascondo, che si dorme davvero. Stessa cosa col discorso "altri", se mi preoccupo di accettare tutti e non mi occupo di accettare me, il cuscino è il mio più assiduo compagno. Gli altri servono si a far vedere le parti di noi che preferiamo non guardare ma stop, poi tutto torna su di noi. Se uno si è veramente accettato non troverà negli altri aspetti che gli stridono, ma solo che non gli piacciono.

Parli di cambiare, trascendere, sbarazzarsi delle parti che non ci piacciono. E' come dire che siccome non mi piacciono i miei piedi li devo cambiare (in cosa, in orecchi?), li devo trascendere (?), devo sbarazzarmene. E con cosa cammino poi?

Invece li devo usare (e non farmi usare)... belli o brutti che siano allo sguardo degli occhi (altra parte di me) mi servono per andarmene in giro e senza non mi muovo. Non si possono cambiare le parti di noi che non ci piacciono, si può invece decidere non manifestarle o manifestarle in modo diverso (ogni parte ha una funzione se la si conosce), si possono controllare. Ma per controllarle le devo conoscere e per conoscerle le devo perlomeno vedere.

Poi viene da chiedersi se controllo meglio un cane nutrito che riposa al mio fianco vicino al caminetto o un cane affamato e inferddolito che corre per il bosco ma bon, altro discorso...
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Vecchio 03-01-2007, 02.09.22   #5
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Se accettiamo noi stessi va bene, ma se accetto me stesso e gli altri no, non va bene...non so se si capisce, non sono staccato dagli altri, è quando ho questa consapevolezza che capisco che devo accettare gli altri almeno quanto accetto me stesso; non è che sia facile, però si prova....

Certo che non puoi trascendere i tuoi piedi o le tue orecchie, a meno di ricorrere al chirurgo estetico , ma il lavoro che dovremmo fare riguarda i sentimenti, che, come dici, o li possiamo usare piuttosto che farci usare.....oppure nel lavoro di purificazione su noi stessi anche trascendere; con questo non sto dicendo che si debba diventare degli automi, i sentimenti che dovremmo controllare o trascendere sono quelli negativi, mentre quelli positivi
semmai diverranno sempre più forti a mano a mano che li nutriamo - e questo non significa che non li controlliamo - se vogliamo salire.... anche qui per lo meno si prova.

Poi per capire se si dorme o meno o quanto si dorme, beh penso tutto sia rapportato al mio concetto di essere Sveglio, e di conseguenza al mio concetto di Amore incondizionato, e di bene e male.....quello che pare sveglio ad uno pare dormire ad un altro e viceversa......dove sta la Verità? La possiamo cercare in Noi stessi
o essendo noi esseri ciechi e addormentati dobbiamo rimetterci totalmente nelle mani di Chi Sa più di noi?
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Vecchio 03-01-2007, 03.58.53   #6
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Se accettiamo noi stessi va bene, ma se accetto me stesso e gli altri no, non va bene...non so se si capisce, non sono staccato dagli altri, è quando ho questa consapevolezza che capisco che devo accettare gli altri almeno quanto accetto me stesso; non è che sia facile, però si prova....
Se accetto me stesso non ho difficoltà ad accettare gli altri, mi piacciano o meno. La condizione che poni, "accetto me stesso e gli altri no" è un assurdo. Viceversa se non riesco ad accettare gli altri vuol dire che non ho accettato me stesso.
La consapevolezza di essere collegato agli altri deriva dall'accettarli e accettarli deriva dall'accettare me stesso. Quindi se non ti accetti quella consapevolezza semplicemente non c'è, che tu te la racconti o meno. E' utile però vedere la fatica che si fa ad accettare gli altri, in modo da vedere che parti di noi facciamo fatica ad accettare.

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Certo che non puoi trascendere i tuoi piedi o le tue orecchie, a meno di ricorrere al chirurgo estetico , ma il lavoro che dovremmo fare riguarda i sentimenti, che, come dici, o li possiamo usare piuttosto che farci usare.....oppure nel lavoro di purificazione su noi stessi anche trascendere; con questo non sto dicendo che si debba diventare degli automi, i sentimenti che dovremmo controllare o trascendere sono quelli negativi, mentre quelli positivi
semmai diverranno sempre più forti a mano a mano che li nutriamo - e questo non significa che non li controlliamo - se vogliamo salire.... anche qui per lo meno si prova.
Col chirurgo estetico non si trascende nulla, si cambia artificialmente. Piedi o sentimenti che siano non li puoi togliere, li puoi solo usare bene. Non esistono sentimenti positivi o negativi in se, sei tu che li giudichi tali a seconda che ti piacciono o meno.
Il lavoro di purificazione non centra nulla. Purificare è togliere ciò che non è tuo, ciò che non centra con te, in modo da restare tu pura. Pura non significa pulita ma "solo tu" come l'acqua pura è solo acqua, puoi benissimo essere pura con tutti i tuoi sentimenti che non ti piacciono.
Vuoi nutrire solo certe parti di te? Prova a nutrire le mani si e i piedi no.
Quel che invece andrebbe svolto è un equilibrato nutrimento di tutte le parti, ad ognuna ciò che le spetta. Normalmente noi sovranutriamo le nostre parti che non ci piacciono (cercando di staccarci da esse) e sottonutriamo quelle che ci piacciono... chissà, foprse perchè ci piacciono come sono... magre.

Se pensi di salire nutrendo solo ciò che in te chiami positivo (secondo il tuo arbitrario giudizio poi) finisce che fai un palazzo larghissimo con le fondamenta strettissime... prima o poi farà un bel botto. L'albero ha tante radici quanti rami e foglie, è tanto grande sotto quanto è grande sopra... se tagli il radicone (fittone) ottieni un bonsai.

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Poi per capire se si dorme o meno o quanto si dorme, beh penso tutto sia rapportato al mio concetto di essere Sveglio, e di conseguenza al mio concetto di Amore incondizionato, e di bene e male.....quello che pare sveglio ad uno pare dormire ad un altro e viceversa......dove sta la Verità? La possiamo cercare in Noi stessi
o essendo noi esseri ciechi e addormentati dobbiamo rimetterci totalmente nelle mani di Chi Sa più di noi?
Se "sveglio" fosse un concetto relativo che ognuno decide per se tutti dormirebbero. Chi sa di dormire?
Anzi è la scusa migliore per continuare a dormire... il convincersi di essere svegli... mica sto dormendo, dal mio punto di vista sono sveglio... eccerto.
Rimettersi nella mani di uno sveglio sarebbe già abbastanza se si fosse in grado di farlo davvero... ma per farlo sono necessarie due cose: una piccola parte di te sveglia che lo riconosce e riconosce di dormire e un ego non tanto grande da ammettere la necessità. Pochi sono a questo punto... punto da cui inzia la Ricerca vera e finiscono le intenzioni (e le balle e il paese delle banane).
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Vecchio 03-01-2007, 11.16.47   #7
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Se accettiamo noi stessi va bene, ma se accetto me stesso e gli altri no, non va bene...non so se si capisce, non sono staccato dagli altri, è quando ho questa consapevolezza che capisco che devo accettare gli altri almeno quanto accetto me stesso; non è che sia facile, però si prova....
Oltre a quello che ha già ben esposto Ray su questo punto, cerco di chiarire, Ham parla di "quell'accettarsi" come apparentemente si accettano tutti, salvo poi entrare in crisi se capita di riuscire percepire la realtà di quello che si è, in quel caso a volte si inzia un percorso a volte (più spesso) ci si gira dall'altra parte. E' quell'accettarsi che però ci spinge a cercare (chi più chi meno ed in forme diverse) di conoscerci, allora nelle persone meno materiali si va dall'analista etc al percorso spirituale etc in quelle più materiali si va dall'alcool/sesso/mangio etc al banging jumping/corro_come_un_matto_in_macchina etc.... due lati della stessa medaglia: esplorazione di se stessi.
Perciò se non mi conosco come faccio realmente ad accettarmi e di conseguenza ad accettare gli altri? La risposta più ovvia è: per gradi, purchè come diceva Ray mi renda conto di aver questo bisogno, in questo modo posso indirizzare con una certa coscienza i miei sforzi, per esempio (ma è solo uno dei tanti) eliminando o almeno attenuando i falsi bisogni a favore di quello riconosciuto come partire da me.... l'unico reale in tal senso.
Ecco un'altro fraintendimento di una mal esposta e manipolata filosofia della salvezza, non v'è nulla in noi da eliminare ma tutto da conoscere e utilizzare nel miglior modo possibile..... per far che? Per conoscersi ovviamente.... ecco che torna l'oroborus in una delle sue forme.
E' vero che ci sono tecniche o metodi (si può dire religioni ma alla fine è uguale) che usano la repressione di qualcosa per poi porci di fronte quando si manifesterà nella forma più solenne.... ma allora se si usa questo metodo bisogna andare fino in fondo nella repressione.... saio, cilicio, deserto etc.... per poi poter andare fino in fondo nell'altro senso.... altrimenti se si preferiscono vie più dolci o mediane è meglio distinguerle e non mescolarle caoticamente (non è riferito in particolare a Ham ma a ciò che vedo spesso in giro)
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Vecchio 04-01-2007, 03.28.53   #8
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[quote=Ray;27469]
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Se accetto me stesso non ho difficoltà ad accettare gli altri, mi piacciano o meno. La condizione che poni, "accetto me stesso e gli altri no" è un assurdo. Viceversa se non riesco ad accettare gli altri vuol dire che non ho accettato me stesso.


Scusa ma io non ho posto alcuna condizione.....mi pareva fossi tu a dire il contrario

Citazione:
E invece è soprattutto in noi stessi, negli altri manco per...
e per questo ti rispondevo che non posso accettare me stesso e gli altri no....., anche perchè gli altri sono me......l'ho già detto ma ripeto, in caso ancora non si capisse..........quindi assurdo mi pare mettermi in bocca affermazioni che non sono mie.
Ma, o non ho capito che intendevi, o non ci siamo capiti......straaaaano


Citazione:
Purificare è togliere ciò che non è tuo, ciò che non centra con te, in modo da restare tu pura. Pura non significa pulita ma "solo tu" come l'acqua pura è solo acqua, puoi benissimo essere pura con tutti i tuoi sentimenti che non ti piacciono
.


A me pareva che purificare si intendesse lavorare sulle emozioni, hai presente quel lavoro che in yoga chiamiamo Bhuta Shuddi, ovvero purificazione degli elementi, e per elementi intendiano le emozioni, i sentimenti che ci tengono ancorati alla materia, io questo intendo.....e questo lavoro dovrebbe far passare a livelli superiori......poi non so che intendi con togliere ciò che non è tuo



Citazione:
Se pensi di salire nutrendo solo ciò che in te chiami positivo (secondo il tuo arbitrario giudizio poi) finisce che fai un palazzo larghissimo con le fondamenta strettissime... prima o poi farà un bel botto. L'albero ha tante radici quanti rami e foglie, è tanto grande sotto quanto è grande sopra... se tagli il radicone (fittone) ottieni un bonsai.
Ecco qui sono più che d'accordo , forse non mi ero spiegata, certo che non puoi andare da nessuna parte se prima non ti radichi, quindi col 'nutrire i sentimenti positivi' non ho certo detto che non devi avere i piedi ben ancorati a terra, ovviamente poi uno è libero di nutrire anche i sentimenti negativi, non so però dove lo condurrà.....ok io direi piuttosto di radicarsi e mettere su una bella sequoia....andrà meglio?


Citazione:
Se "sveglio" fosse un concetto relativo

E questo è il punto che infatti non dovrebbe essere un concetto relativo.......e quello dicevo.......se capisce.......?
O forse concordavi e ho capito il contrario?


Certo il paese delle banane è allettante, ci abito da anni, tutto rose e fiori , mi sa però che mi trasferirò in quello delle noci di cocco, tanto sta nei pressi, e ci sono un sacco di miei amici che non vedo l'ora di incontrare
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Vecchio 04-01-2007, 04.07.00   #9
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[quote=Uno;27472]
Citazione:
Perciò se non mi conosco come faccio realmente ad accettarmi e di conseguenza ad accettare gli altri? La risposta più ovvia è: per gradi......... eliminando o almeno attenuando i falsi bisogni a favore di quello riconosciuto come partire da me.... l'unico reale in tal senso.


Beh si, non sarebbe possibile, a meno di vedere anche i propri demoni, che tutti hanno, piaccia o meno, certo c'è chi li potrebbe vendere al supermercato.........parlo di me eh......che avevate capito , anche con gli sconti in caso.......
ok la smetto ......beh sen non ci fosse l'ironia......

Si, riuscire a distinguere ciò che è veramente importante, e quello è il punto che non si dovrebbe mai perdere di mira......

Citazione:
Ecco un'altro fraintendimento di una mal esposta e manipolata filosofia della salvezza, non v'è nulla in noi da eliminare ma tutto da conoscere e utilizzare nel miglior modo possibile..... per far che? Per conoscersi ovviamente.... ecco che torna l'oroborus in una delle sue forme.
E' vero che ci sono tecniche o metodi (si può dire religioni ma alla fine è uguale) che usano la repressione di qualcosa per poi porci di fronte quando si manifesterà nella forma più solenne.... ma allora se si usa questo metodo bisogna andare fino in fondo nella repressione.... saio, cilicio, deserto etc.... per poi poter andare fino in fondo nell'altro senso.... altrimenti se si preferiscono vie più dolci o mediane è meglio distinguerle e non mescolarle caoticamente (non è riferito in particolare a Ham ma a ciò che vedo spesso in giro)


Non so se ho capito, anzi sicuramente non ho capito......ma stai dicendo che quel famoso riassorbimento degli elementi(il bhuta shuddi o purificazione) dello yoga non serve a nulla? Se non è questo che intendevi faccio da me


Quel 'non è riferito in particolare ad Ham' leggasi come 'non è riferito solo ad Ham, ma anche ad Ham' o forse potevo pure leggere 'è riferito solo marginalmente ad Ham', ......dipende da quanto era grande la mia coda.........

alla faccia delle vie più dolci , chissà quelle hard!!!!
(non oso pensarci)

Comunque si il punto è non mescolare......e questa è la vera difficoltà........anzi è un punto fondamentale.....



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Vecchio 04-01-2007, 10.23.44   #10
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Ham rileggi il mio post, ci sono molte cose che non hai capito di quello che ho scritto... dai prova a fare uno sforzo... poi in caso provo a cambiare modo io... ma se non fai uno sforzo tu è inutile che io cambi
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Vecchio 04-01-2007, 19.04.09   #11
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Mi associo a Uno. Non sono io quello che non capisce cosa dici, infatti lungi dal metterti in bocca parole non tue è proprio citando le tue che ho risposto. Prova a rileggere me se hai voglia ma soprattutto prova a rileggere te... potresti notare qualcosa.

Solo due parole sulla purificazione, a mo di spunto. Il Bhuta Shuddi che citi è si un lavoro di purificazione.. si tratta di capire cos'è la purificazione. Infatti non si tratta di eliminare un'emozione o l'altra, menchemeno di eliminare un pezzo o l'altro di noi che magari le prova. Si tratta, per quanto riguarda le emozioni di arrivare all'emozione pura, noi normalmente facciamo esperienza di un minestrone di emozioni... quel che chiamiamo rabbia per fare un esempio non è altro che un insieme più o meno disordinato in cui la rabbia è più o meno preponderante. Poi chiamiamo intensità della rabbia la preponderanza di essa su altro, scambiando la qualità per la quantità.

Se per qualche colpo di fortuna, per l'aiuto di un Maestro o (più difficile) per l'utilizzo corretto del B.S. arrivassi a provare rabbia pura capiresti cosa dico e capiresti anche che le emozioni, qualsiasi emozione, non sono negative in se.
Anche la rabbia pura cmq non è che una tappa... la ricerca è quella dell'emozione base (pura) senza la differenziazione in tipologie (rabbia, gioia ecc.) che è già un livello di manifestazione successivo... se per ipotesi si raggiunge l'emozione pura si può poi scegliere che tipologia manifestare ed inizia un reale dominio delle emozioni, l'esatto opposto del reprimerle o del subilrle (lati opposti della stessa medaglia).
La purificazione è togliere ciò che non c'entra con... rabbia pura è solo rabbia, emozione pura è solo emozione e via così.

Ma finchè siamo alla minestra beh... banane o cocco che sia...
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