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Vecchio 11-01-2007, 12.26.17   #1
RedWitch
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Predefinito Semplicità

Ne abbiamo accennato tante volte, ma non abbiamo mai visto l'argomento nello specifico..
Usiamo spesso e volentieri le parole semplice/semplicità, ma alla fine dei conti, cosa è semplice? cosa è la semplicità?

Mio padre a volte mi dice :una cosa ti sembra semplice quando la sai fare o la conosci, e ti sembra complicata quando non la sai fare o non la conosci (e pensandoci.. è proprio vero)

Si diceva in forum l'altro giorno, che una vita semplice, è tutt'altro che semplice, ma ci appare semplice E poi che una persona puo' sembrarci semplice per il modo di vivere, a contatto con la natura per esempio,oppure la classifichiamo "semplice" per la mancanza di conoscenze "l'ignoranza" in questo caso pero' semplice prende il significato di sempliciotto, non propriamente positivo..

Insomma, tanti significati per una stessa (semplice ) parola ...

Visto che qui abbiamo come mezzo la parola scritta per comunicare, prendo spunto per una riflessione: spesso parlando abbiamo la tendenza a complicare; il nostro modo di esprimerci, dovrebbe rappresentarci, quello che mostriamo fuori è quello che dovremmo essere dentro.. invece facciamo di tutto per intorcolare, e alla fine quando va bene, ci capiamo da soli ... in questo senso. La semplicità, dovrebbe essere il mezzo con cui comunicare, invece tendiamo all'opposto..
Mi chiedevo se in questo caso, il provare a mettersi nei panni di chi ci legge, potrebbe essere un incentivo a semplificare.. vuoi vedere che semplificare, significherebbe anche dare all'altro in questo caso?

Per voi cosa è la semplicità?
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Vecchio 11-01-2007, 13.00.31   #2
Grey Owl
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Provo a dire la mia opinione...
La semplicita' nel parlare nasce dal desiderio di capire.
Se io per primo non desidero capire non saro' capito.
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Vecchio 11-01-2007, 13.13.13   #3
MoonCat
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Credo che per poter comunicare in modo semplice sia necessario pensare in modo semplice e chiaro innanzitutto.
Ciò si ottiene solo quando si ha compreso ed assimilato un concetto in modo da capirne gli aspetti essenziali , eliminando ciò che risulta essere superfluo.
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Vecchio 11-01-2007, 13.49.26   #4
griselda
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Semplice secondo me è essere ciò che si è dare ciò che si è, non ricamare ne sopra se stessi ne sopra ciò che si vorrebbe dire per apparire qualcosa in più.
Il dolce semplice è la torta margherita o la pizza margherita semplici con ingredienti base senza troppi gusti diversi, senza troppa lavorazione, In modo che quando la gusti riesci persino ad individuare gli ingredienti.
Semplice ovvero essenziale? Semplice per essere compreso da tutti?
Quindi anche un discorso per essere semplice dovrebbe avere questi requisiti dando la possibilità a tutti di essere assaportato e non indigesto. Parlo proprio io vabbè.

P.S. chissà le cose semplici sono proprio come le margherite di campo non hanno bisogno di nulla di non naturale per vivere dove nascono vivono con la loro corolla che guarda il cielo.
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Vecchio 11-01-2007, 13.58.57   #5
Kael
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Citazione:
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vuoi vedere che semplificare, significherebbe anche dare all'altro in questo caso?
Semplificare, ossia rendere semplice, significa unirsi, fare uno.

Altrimenti invece di sem-plice avremmo du-plice, tri-plice, ecc..

La persona semplice è quella "unita" in se stessa, che non si contraddice, fedele a se stessa. I bambini nascono semplici... poi la vita e la mente razionale li aiuta a dividere, a complicare, come del resto è giusto che sia per via dell'equilibrio costante.

Una cosa sem-plice è una cosa "pura" (solo quella cosa).
Più la com-plico e più ci aggiungo elementi estranei, che non le sono propri...

PS: Postavo insieme a Griselda, con la quale concordo
__________________

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Vecchio 11-01-2007, 14.43.45   #6
Kael
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Saper semplificare dunque è un'opera di "raffinazione"

Risalire alla purezza mondando ciò che la "inquina"...
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Vecchio 31-01-2007, 11.55.16   #7
Sole
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Complicarsi, ad esempio nel parlare, racchiude in se il bisogno di non farsi capire. Sembra quasi un richiamo di attenzioni. Paradossalmente si nasce semplici, come si dice sopra e si diventa complessi... e così quando vogliamo davvero dare, quando il cuore è sincero e l'intenzione è chiara in noi la semplicità diventa "ovvia". Non può essere altrimenti. Vogliamo com-prendere tutto.


Citazione:
Originalmente inviato da Kael
La persona semplice è quella "unita" in se stessa, che non si contraddice, fedele a se stessa. I bambini nascono semplici... poi la vita e la mente razionale li aiuta a dividere, a complicare, come del resto è giusto che sia per via dell'equilibrio costante.

Essere Semplici è una delle cose più difficili.. perchè se è vero che dovremmo ricordarci di come eravamo... questo non c'è permesso per via proprio di tutte quelle complicazioni che nascono già quando noi non possiamo decidere di fermarle, ad esempio in tenera età, dove addirittura le subiamo senza contrasti da parte nostra. Così pretendiamo da noi la Semplicità a comando quando invece è un lavoro interiore costante di osservazione e smantellamento.. appunto come dice Kael di raffinazione del grezzo fino allo strato più sottile dell'essenza da lavorare.


Citazione:
Originalmente inviato da Grii
chissà le cose semplici sono proprio come le margherite di campo non hanno bisogno di nulla di non naturale per vivere dove nascono vivono con la loro corolla che guarda il cielo.
Mi piace tanto questa immagine. Le radici ben salde nella terra il passaggio lungo il "corpo" del fiore e poi l'apertura al cielo. Tutto avviene naturalmente... senza opposizioni.
Eppure se tirasse un pò più di vento il fiore dovrebbe resistere.. e se piovesse, il fiore con le gocce di acqua si rovinerebbe ed imbruttirebbe e se ci fosse troppa acqua nel terreno dovrebbe cercare più sole per seccarsi e non marcire... e così facendo, ogni giorno diverebbe sempre più forte fino a trovare la sua Semplice Vita.
Ciò che i nostri vari agglomerati e complessi ci danno è l'opportunità di tornare semplici e diventare forti.
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Vecchio 31-01-2007, 12.27.22   #8
Era
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Ma guarda!!!!!!
ci siamo arrivati.....

Ti dirò Reddina...di sta "semplicità"
ne ho scritto a valangate.....
l' ho scritto a Ray ...quando
entrato da poco..intortolava..non poco...
l'ho scritto anche ad altri...ma lui è il mio
riferimento ....

per me la semplicità...è un dono..si esattamente..
la capacità di non complicare il semplice....
e di rendere chiaro il complicato...
non è mica da tutti sai.....

Gia Sole...hai davvero ragione...essere
semplici è difficile....ma perchè?

ecco la mia domanda perchè essere semplici
è così difficile?
forse perchè usando un certo metro...il semplice
è letto come sempliciotto?...
e allora dai...complichiamo...intortoliamo...
mica voglio che sia detto che sono
sempliciotta/o....

ripeto per quanto mi riguarda...la semplicità
è quello che ci avvicina di più all' innocenza
dei bambini...e non vuol dire che i "bambini"
cresciuti non abbiano la volonta di capire anche il complicato...

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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 31-01-2007, 12.41.56   #9
Sole
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Citazione:
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per me la semplicità...è un dono..si esattamente..
la capacità di non complicare il semplice....
e di rendere chiaro il complicato...
non è mica da tutti sai.....

Gia Sole...hai davvero ragione...essere
semplici è difficile....ma perchè?

ecco la mia domanda perchè essere semplici
è così difficile?
forse perchè usando un certo metro...il semplice
è letto come sempliciotto?...
e allora dai...complichiamo...intortoliamo...
mica voglio che sia detto che sono
sempliciotta/o....
La semplicità non la vedo come un dono caduto dal cielo... anzi è una conquista che si ottiene con il sudore della fronte... e proprio per tutto quello che si dice sopra. Proprio perchè cresciamo e già a 1 anno di vita ci hanno donato... sovra-strutture che sovrastano il nostro Essere, ma saranno quelle che dovranno permetterci di diventare Semplicemente Forti e non complessi.

Cerco di rispondere alla tua domanda ponendoti il problema non dalla parte di chi riceve il messaggio (vengo visto all'esterno come sempliciotto) ma dalla parte di partenza (ho paura di venir visto all'interno così come sono).

Complico perchè complicando posso difendermi.
Complico perchè se non mi capiscono posso dire che non hanno capito e chiaramente sentirmi forte io... ma di una forza decisamente infantile.
Complico perchè... beh ci sono milioni di piccoli io () che lavorano a complicare.

Ma tu vedi la semplicità, almeno da come ti esprimi qui ora, solo da un punto di vista esterno di comunicazione... io volevo portarla invece all'interno. Se non capiamo noi stessi, è del tutto normale che non tolleriamo la complicazione altrui...
La Semplicità sta proprio nella scoperta di noi stessi. A quel punto non c'è complicazione altrui od esterna che regga.. noi siamo Forti.

Ultima modifica di Sole : 31-01-2007 alle ore 12.44.48.
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Vecchio 31-01-2007, 12.49.00   #10
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tutto è stato detto della semplicità,
per me c'è una semplicità spontanea e un'altra voluta
entrambe possono essere "sempliceria" o "profondità"


P.S.:sto postando insieme a Sole ma fa lo stesso
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Vecchio 31-01-2007, 12.54.51   #11
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Aggiungerei che anche quando nasciamo non siamo del tutto puri/semplici.. perchè già siamo "contaminati" dalle vibrazioni del grembo materno, dalle paure trasmesse o dalle ansie e anche dalle gioie...

Anche un bambino imita e non è sempre se stesso.. certo in una misura nettamente inferiore.
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Vecchio 31-01-2007, 14.16.05   #12
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ecco la mia domanda perchè essere semplici
è così difficile?
semplice, contrapposto a duplice, triplice ecc. da l'idea di unicità e di unità... quindi ok per il discorso dei piccoli io... più li tengo uniti più sono "semplice" e per tenerli uniti occorre assai energia.

Però il significato originario di semplice è un altro. Volendo seguire un indizio si potrebbe considerare il suo opposto... complice.
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Vecchio 01-02-2007, 14.21.35   #13
Era
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è pure costruttivo pensarla in modo diverso....

infatti non è un dono caduto ecc..ecc...
credo però che una predisposizione ci sia...


sisi complico perchè complicando mi difendo
semplifico perchè semplificando mi difendo?
essi in entrambi i casi c'è difesa....

difendo l' entrata?
difendo l' uscita?

e lo so mi capisco da da me...
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Vecchio 01-02-2007, 16.27.39   #14
RedWitch
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Però il significato originario di semplice è un altro. Volendo seguire un indizio si potrebbe considerare il suo opposto... complice.
Semplificare/Complicare... semplice/complice ho sempre creduto che l'opposto di semplice fosse difficile
Ho cercato l'etimologia di complice...
com=cum=con
plico= piegare insieme / avvolgo

Inoltre dice: "che è a parte" ... ossia intrigato, implicato con altri in una azione delittuosa o cattiva.

Più piego una cosa, e meno risulta chiara nascondo l'essenza di qualcosa piegandola.. nascondendo.. o nascondendomi come dicevate.

Quel "è a parte" significa che condivido magari solo con qualcuno , ma non con tutti?
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Vecchio 01-02-2007, 17.13.25   #15
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Aggiungo che starei attento alla "direzione"

Se ripiego per bene delle coperte da mettere in un armadio ottimizzo, me ne staranno di più e le troverò più facilmente che lasciarle ammucchiate, ma se metto una coperta piegata sopra il letto al massimo mi scaldo un pezzettino....



I piegamenti hanno a che fare con lo Yoga pure

ok ok ho complicato hahaha
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Vecchio 01-02-2007, 17.16.17   #16
griselda
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Semplice io la vedo senza quei difetti che mi obbligano mi costringono ad essere complicato. Se sono orgoglioso metto orgoglio se sono avaro metterò avarizia se ho accidia metterò pigrizia insomma sono costretto ad aggiungere ingredienti non richiesti alla semplicità alla neutralità. Io la semplicità la vedo in questo modo quando a farmi agire ci sono più cose che non dovrebbero esserci. Anche nella vita di tutti i giorni con tutto quello che ne conseguirà. Le nostre costrizioni ci portano a non essere semplici ma se le osserviamo le scoviamo le studiamo magari potremo un giorno provare ad assaggiare la semplicità di ciò che è senza più tutta quella zavorra che ci affossa.
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Vecchio 01-02-2007, 20.06.08   #17
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Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Semplificare/Complicare... semplice/complice ho sempre creduto che l'opposto di semplice fosse difficile
Ho cercato l'etimologia di complice...
com=cum=con
plico= piegare insieme / avvolgo

Inoltre dice: "che è a parte" ... ossia intrigato, implicato con altri in una azione delittuosa o cattiva.

Più piego una cosa, e meno risulta chiara nascondo l'essenza di qualcosa piegandola.. nascondendo.. o nascondendomi come dicevate.

Quel "è a parte" significa che condivido magari solo con qualcuno , ma non con tutti?
Eh, una volta provato, mai più senza ... visto che con l'etimologia si gode?

Semplice in effetti vuol dire senza piega, ossia s-piegata, ossia distesa...
Complice vuol dire con piega (prendere una brutta piega adesso forse si capisce meglio), ma le pieghe non sono solo brutte, si può essere complici in omicidio ma anche in intimità... mi piego per avvicinarmi. Infatti...

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
I piegamenti hanno a che fare con lo Yoga pure
piego qualcosa per avvicinare due punti che altrimenti stanno lontani, così interagiscono diversamente, sono complici, e poi torno semlpice, disteso.
Oltre allo Yoga, anche l'origami può dare spunti interessanti...


Il discorso di Griselda secondo me è visibile anche in ques'ottica. Se ho delle tensioni, degli ingredienti non richiesti, della roba in più, è come se la coperta di Uno sia già tirata in certi punti, quindi per fare un'altra cosa (tipo quella che voglio) non riuscirà a essere distesa ma si piegherà per forza.
Ray non è connesso  
Vecchio 03-02-2007, 17.50.55   #18
EmmanuElle
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Secondo me la semplicità è bidimensionale.
Mi è capitato di sostare di fronte al mare ad osservare l'orizzonte, che inevitabilmente si materializza in una linea di confine fra l'acqua ed il cielo, e lì apparentemente l'orizzonte finisce. Consapevole del fatto che non finisce realmente, che è appunto la tridimensionalità terrestre a creare questo effetto, ho immaginato di "stendere" la superficie terrestre su un piano, a partire da me, seguendo una retta che percorra tutta la circonferenza del globo fino ad arrivare a me. Ebbene, se il mondo fosse un disegno, riuscirei a vedermi da dietro SEMPLICEMENTE guardando avanti.
EmmanuElle non è connesso  
Vecchio 03-02-2007, 20.42.06   #19
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Citazione:
Originalmente inviato da EmmanuElle Visualizza messaggio
Secondo me la semplicità è bidimensionale.
Mi è capitato di sostare di fronte al mare ad osservare l'orizzonte, che inevitabilmente si materializza in una linea di confine fra l'acqua ed il cielo, e lì apparentemente l'orizzonte finisce. Consapevole del fatto che non finisce realmente, che è appunto la tridimensionalità terrestre a creare questo effetto, ho immaginato di "stendere" la superficie terrestre su un piano, a partire da me, seguendo una retta che percorra tutta la circonferenza del globo fino ad arrivare a me. Ebbene, se il mondo fosse un disegno, riuscirei a vedermi da dietro SEMPLICEMENTE guardando avanti.
A proposito di semplicità.......... ma che volevi dire?

(scherzo ) Però sul serio non capisco.... se tu mi avessi detto: "se il mondo fosse un anello e la mia vista potesse correre senza confini" avrei capito... ma come foglio al massimo se mi metto in un angolo vedo tutto... ma non mi vedo dietro...
Prova a rispiegarmi per piacere, se hai voglia.
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Vecchio 04-02-2007, 20.57.04   #20
EmmanuElle
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Uno, mi piacerebbe conoscerti di persona, a parte questo credo invece che tu abbia capito molto bene. In un mondo a tre dimensioni, ammettendo pure di avere una vista che corre senza confini, essa è comunque dipendente dalla direzione verso cui guardo - che poi costituirebbe l'anello di cui parli - quindi, seguendo l'anello, mi sarebbe possibile vedere soltanto le cose che ho di fronte, tralasciando quindi - di quelle cose - la parte rivolta verso la stessa direzione del mio guardare. Per esempio, in questo preciso momento la direzione del tuo sguardo è posta verso il monitor e verso tutto quello che è posto oltre al monitor e che tu, mettiamo pure illimitatamente, riesci a vedere. Poniamo però il caso che ci sia soltanto il monito il retro del monitor non lo vedi, ma esiste, ha una sua consistenza ma tu non la puoi vedere, tranne che a condizione di spostare te stesso o il monitor. Da ciò nasce l'idea che la semplicità sia bidimensionale e la mia immagine del mondo disegnato, ebbene poichè se così fosse riuscirei a vedere tutto quello che c'è da vedere e non mi preoccuperei di aver tralasciato qualcosa. E questo fatto renderebbe tutto semplice. Da bambina lessi su un manifesto l'inno al comunismo di Bertolt Brecht di cui mi rimase impressa l'ultima frase che diceva "...è la semplicità che è difficile a farsi.", nell'ignoranza che mi caratterizzava allora e che mi appartiene tutt'ora, attribuii a quella frase il significato che "fare una cosa la rende necessariamente complicata" e che la semplicità sia semplicemente (scusa il gioco di parole) un bozzetto o un disegno capace comunque di creare emozione e di dare spunto per fare qualcosa, per appunto complicarla. Ed inoltre che questo disegno basta a se stesso. Se il monitor su cui stai leggendo fosse un disegno, tu leggeresti ugualmente ciò che vi è scritto e dal posto in cui ti trovi avresti il completo controllo di tutto, fino al punto di vederti di schiena, mentre guardi un monitor.
Non pretendo che tu capisca in quanto non pretendo di essere stata abbastanza esaudiente. Io però continuo, forse diabolicamente , a credere che la semplicità sia esattamente questo.

EmmanuElle
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Vecchio 05-02-2007, 01.39.34   #21
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Dunque Emma.... avevo si capito qualcosa ma il tuo "vedermi dietro" non mi quadrava... quindi come faccio sempre (anche se non sembrerà ) prima mi accerto di aver capito bene, poi do la possibilità agli altri di farmi capire se sto sbagliando qualcosa poi dico la "mia". Spesso le tre cose coincidono temporalmente, altre volte come in questo caso no.

Rendere bidimensionale significherebbe solo appiattire e se vogliamo pignoleggiare anche un foglio ha una superficie che rimane sotto... dovremmo scendere ancor di più al monodimensionale... ma per essere più precisi dovremmo "entrare" dove non ci sono dimensioni...

ovviamente stiamo parlando di vedere tutto bidimensionale rimanendo noi tridimensionali altrimenti avresti comunque un lato dietro....
A meno che non parli di rimanere con la coscienza nel tridimensionale e andare con la fisicità nel bidimensionale.... ahia che dolor... sei sicura che sia la via migliore?
Io prenderei quella opposta....

Comunque sia rimane il tuo "vedermi dietro".....
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Vecchio 06-02-2008, 02.12.30   #22
Sole
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Riporto su questo 3d perchè non sapevo bene dove mettere quello ceh sto per raccontare ma è troppo bellino e semplice..

Stasera ho rivisto il 5° film di guerre stellari che per i non affezionati sarebbe il secondo episodio della saga.
Ad un certo punto il Maestro Oby One ha una mappa stellare dentro la quale dovrebbe esserci un pianeta che però non c'è. Per moltissimo tempo medita e riflette ma non trova soluzione al mistero. Il pianeta deve esistere ma non esiste per nessuno. Se non è su quella mappa è dato per assodato che non c'è! Comincia a pensare a campi gravitazionali e assorbimenti di buchi vari..
Allora va a trovare (il mitico) il Maestro Yoda che è impegnato ad educare alla spada laser un gruppetto di bambini allievi jedi.
Yoda allora gli chiede di parlar pure davanti ai bambini e di mostrare la mappa. Oby One lo fa ed effettivamente agli occhi non appare il pianeta. Yoda sorride e si rivolge ai bambini chedendo se hanno idee al riguardo. Uno da dietro risponde: Maestro Yoda! Qualcuno ha cancellato il pianeta dalle mappe!

Ah, l'ovvietà! Questa bistrattata...
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