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Vecchio 31-01-2007, 10.52.49   #1
Sole
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Predefinito Il Cambiamento

Quando cambiamo qualcosa nella nostra vita, vengono a cadere tutta una serie di capi saldi che avevamo e di cui neppure ci rendevamo pienamente conto. Cambiando tutto quello che non vedevamo come "colonne della nostra sovrastruttura psichica" diventa manifesto; lo si può toccare, lo si può vedere... mentre prima, se dormivamo, era solo latente, lavorava sotto.

Quando cambiamo è come se avvenisse uno scontro in noi tra ciò che era l'abitudine, la sicurezza che essa ci dava e il nuovo.
E' un pò una battaglia interiore, riuscire a mantenersi dritti senza cedere di un passo alla forza di attrazione che viene dal vecchio.
E' un costante osservare i movimenti interiori, una tensione che se si molla ci fa perdere il senso del cambiamento stesso.
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Vecchio 31-01-2007, 11.47.17   #2
RedWitch
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Quando cambiamo qualcosa nella nostra vita, vengono a cadere tutta una serie di capi saldi che avevamo e di cui neppure ci rendevamo pienamente conto. Cambiando tutto quello che non vedevamo come "colonne della nostra sovrastruttura psichica" diventa manifesto; lo si può toccare, lo si può vedere... mentre prima, se dormivamo, era solo latente, lavorava sotto.
Non riesco a capire questo passaggio Sole.. intendi che quando affrontiamo un cambiamento, vediamo che cose che prima davamo per scontate in realtà erano come "colonne portanti" della nostra vita? E che ce ne rendiamo conto solo quando ci muoviamo verso un cambiamento?

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Quando cambiamo è come se avvenisse uno scontro in noi tra ciò che era l'abitudine, la sicurezza che essa ci dava e il nuovo.
E' un pò una battaglia interiore, riuscire a mantenersi dritti senza cedere di un passo alla forza di attrazione che viene dal vecchio.
E' un costante osservare i movimenti interiori, una tensione che se si molla ci fa perdere il senso del cambiamento stesso.
Sono d'accordo su questo.. ci creaimo una serie di "sicurezze" (che in realtà sicurezze non sono) dentro le quali ci sentiamo al caldo, se andiamo a toccarle, ci sentiamo ancora attratti da queste, perchè cambiare, affacciarsi al nuovo è comunque un rischio.. mentre ciò che conosciamo, è rassicurante..
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Vecchio 25-02-2007, 15.18.37   #3
Sole
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Intendo dire che un cambiamento in se ha due forze una è l'inerzia che nell'illusione di stare bene si oppone alla forza del desiderio di cambiamento. A questa inerzia va applicata la resitenza che permette di spostarsi di quel metro più in là per poter osservare che ciò che vivevamo era stagnante.
L'inerzia forza per restare fermi, la resistenza per spostare il punto di osservazione in cui siamo abituati a stare.

Un cambiamento quindi implica la presa di coscienza di ciò che ci fa stare al sicuro, di ciò che sono, appunto, le "colonne portanti" delle nostre sovrastrutture. L'inerzia in questo caso sono tutte le sovrastrutture che fanno forza per non essere abbatture e la resistenza invece è la forza che resiste a loro... più è forte l'inerzia, maggiore la forza della resistenza applicata per poter cambiare.
Forse si può definire la resistenza come la presa di Coscienza. Se non ho coscienza dell'inerzia non posso applicare la resistenza... ma probabilmente l'applicazione della forza è un passo successivo rispetto all'osservazione e relativa consapevolezza.
Sole non è connesso  
Vecchio 25-02-2007, 19.27.40   #4
Shanti
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E' un costante osservare i movimenti interiori, una tensione che se si molla ci fa perdere il senso del cambiamento stesso.
Riuscire in questo, osservare il cambiamento mentre avviene per me sarebbe già molto, credo che sia quello che richiede più sforzo in effetti. Il più delle volte se ne perde il senso, ci si rende conto a cambiamento avvenuto, si è passati da una forma a un'altra perdendo quel passaggio, senza essere riusciti a fermare l'attenzione in quel momento.
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Vecchio 25-02-2007, 20.10.43   #5
Sole
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Intendo dire che un cambiamento in se ha due forze una è l'inerzia che nell'illusione di stare bene si oppone alla forza del desiderio di cambiamento. A questa inerzia va applicata la resitenza che permette di spostarsi di quel metro più in là per poter osservare che ciò che vivevamo era stagnante.
L'inerzia forza per restare fermi, la resistenza per spostare il punto di osservazione in cui siamo abituati a stare.
Mi autocito e correggo... dall'osservazione nasce la volontà di resistenza.
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