Ermopoli
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Vecchio 22-02-2007, 14.12.26   #1
Ray
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Predefinito I Libri

"Non serve a niente riempirsi la casa di libri" dice Uno in più di qualche punto del forum... e si potrebbe aggiungere che molti libri sull'esoterismo sono appannaggio dello studioso di esoterismo più che dell'esoterista.

Tutto vero. Il Ricercatore sperimenta, il libro serve a poco. Però però...

Però, prima o poi tutti i Ricercatori passano una certa fase, magari all'inizio durante i primi passi (o i secondi o terzi) che io chiamo "fame di carta". Lo stesso Uno mi pare abbia ammesso da qualche parte di esserne stato affetto... magari molto tempo fa. Durante questi periodi si tende a trangugiare più che gustare e di solito si è come un turista giapponese in una pasticceria di Vienna... si vorrebbe provare tutto.

Infatti ci si accorge dopo che i libri servono a poco. A quel punto o si smette di leggere o resta un certo gusto e magari si continua ma con moderazione e soprattutto miglior discernimento.

Il punto però è: posto che tutti si passa per questo stadio (e su questo mi piacerebbe sentire i vari pareri e anche esperienze... ci sarà un chi più chi meno e cose così), dicevo posto che ci si passa, secondo voi ci sono libri che andrebbero sicuramente letti e altri sicuramente evitati? (credo che tutti più o meno siano passati per l'esperienza di leggere un libro della serie "scopri l'illimitato potere nascosto al tuo interno mentre fai la fila alla posta").

Altra questione: i libri serviranno anche poco ma non si può certo dire che non servono a nulla. Anzi, in molte scuole in tutte le epoche qualche libro da studiare c'era pure. Pochi ma buoni si potrebbe dire e con un occhio particolare al come leggere, tuttavia c'erano.
E allora la domanda si rinnova... quali libri si, quali no?

Beh avrei altro da aggiungere, intanto così...
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Vecchio 22-02-2007, 17.26.33   #2
RedWitch
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Altra questione: i libri serviranno anche poco ma non si può certo dire che non servono a nulla. Anzi, in molte scuole in tutte le epoche qualche libro da studiare c'era pure. Pochi ma buoni si potrebbe dire e con un occhio particolare al come leggere, tuttavia c'erano.
E allora la domanda si rinnova... quali libri si, quali no?
Pochi ma buoni... e scelti probabilmente da qualcuno che sapeva cosa far leggere..
Forse bisognerebbe avere la fortuna, almeno inizialmente, di avere vicino qualcuno che sappia consigliare le letture, che credo non siano del tutto inutili.

Quali libri si e quali no.. se non si sa discernere, leggere significa, incamerare nozioni, senza nessuna distinzione.. leggo, incamero.. Mi riempio la testa, e non capisco niente di quello che ho letto... pero' mi rimangono comunque delle nozioni .. e non so quali siano attendibili e quali no...
Quindi forse... la cosa da fare sarebbe cercare di "placare la fame".. e se possibile farsi consigliare.. e poi anche non prendere quel che trovo sui libri come verità assolute..

Come sceglierli, onestamente ancora non lo so.. mi è capitato di cedere al "fascino della copertina"... ma generalmente seguo i consigli di chi è più capace di me di distinguere..
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Vecchio 22-02-2007, 17.40.26   #3
Grey Owl
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Ti porto la mia esperienza e il mio parere...

Ho iniziato a leggere un librettino di Osho comprato in una bancarella durante una festa di paese... poi ho letto tutti i libri di Carlos Castaneda (o quasi tutti)... poi sono passato a Goethe (le affinita' elettive) poi l'idiota di Dostoevskij... poi il gabbiano Jonathan Livongston... poi la profezia di Celestino... poi molti libri dei seguaci di Osho... poi il Kibalion... poi un libretto sulla Cabala... poi un libretto sulla vecchia religione (origine celtica)... poi la trama dell'angelo di Igor Sibaldi... il mistero delle cattedrali di Fulcanelli... altri e altri ancora... (ne ho messi alcuni pensando rapidamente ma in senso ampio e generale)... ha molti manuali questo si... come lavorare la creta...pittura ad olio... tecniche di fumetto... tecnica di punta secca... lavori in legno...e tanti altri...

Il fatto e' che si legge un libro... mossi dalla voglia di apprendere o per curiosita' verso quell'autore... o per sincronicita'... si attira il libro in un dato "periodo" e non in un altro...

Mia personale esperienza e' che ho letto di tutto un po'... ho letto piu' dopo il periodo scolastico che durante... e spesso ho letto un libro dopo un percorso che mi ha portato verso quel tipo di lettura...

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Vecchio 22-02-2007, 18.17.35   #4
Sole
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Titoli non saprei, sarebbe ciò che è stato utile a me che può non essere utile ad altri, dipende dal momento e dallo stato di bisogno, ma non credo in ogni caso che anche la lettura "scema" possa essere sempre deleterea. Dipende sempre da come la si legge, perchè la si legge e chi la legge. Generalizzare non è sempre possibile.
Chiaro poi che esistono i veri e propri "testi sacri" dell'esoterismo, ma leggere Fulcanelli (tanto per dirne uno famosissimo) ad un livello base serve come guida nelle cattedrali, così chi lo legge a queste condizioni dirà ciò che può prendere. Leggerlo dopo aver fatto un percorso significa poter comprendere un pò di più il suo messaggio. Leggerlo dal suo punto di vista, beh credo sia magnifico.. ma non saprei ancora, non sono nemmeno al secondo step. Ma il primo ti dirà sempre che è un libro che parla di incisioni di cattedrali.

Posso dire che la letteratura confusa e distorta, fatta per vendere, può, se poi si associa a qualcosa di migliore che se si cerca arriva sempre, rendere più capaci di discernere. All'inizio non si è in grado di fare una critica di un libro, ci si affida al proprio sentire.. io sono una di quelle convinte che un libro ti chiama .. ma escludere a priori e affidare la propria libreria solo a chi ha già fatto una strada può far rischiare di non farsi mai un proprio spirito critico, anche questo senza generalizzare.

Il libretto new age contiene spesso roba utile per fare collegamenti, certo poi bisogna stare attenti ad angeli, formule magiche e ruote colorate... però se non conosci il nero come puoi distinguere il bianco?

Tornando al chi legge; è chiaro che se io che leggo un libro ho intenzione di crederci ci crederò, se ho intenzione di dire che è una sciocchezza così farò... se semplicemente voglio leggerlo per farmi un' idea, magari trovo degli spunti interessanti. Si può impedire ad un bambino di cadere per insegnargli a camminare?

Altro discorso invece a cui tenevo un pò è: si è vero che dopo un certo passo i libri possono non servire più, ma senza un testo che ci "segue" durante un percorso come facciamo a confrontare ciò che accade e ciò che sentiamo o viviamo? A questo punto, tra l'altro, possiamo dire sto libro è una scemenza quest'altro è buono...

Concludo, e scusate la lunghezza, io sarei per pochi libri ma buoni... ma ci sono arrivata leggendone di tutte le sfumatura.. e i migliori non li ho nemmeno capiti.. tipo la Bibbia.
Se si ha la grandissima fortuna di avere chi può non leggere più, allora gli si può affidare la nostra libreria... ma diversamente io sono per la costruzione di uno spirito critico.


p.s. ho postato senza leggere grey

Ultima modifica di Sole : 22-02-2007 alle ore 18.18.48. Motivo: aggiunta
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Vecchio 22-02-2007, 18.52.01   #5
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non ho mai letto la Bibbia o i vangeli... mi è sempre venuto il pensiero di farlo ma di fatto non li ho mai letti.

ho manuali e dispense... libri new age... autori classici e autori "alla moda"...

mi è piaciuto molto Herman Hesse... il lupo nella steppa e Siddarta...

ecco...spero di non essere OT...
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Vecchio 22-02-2007, 19.01.47   #6
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Ho vissuto quel periodo di fame insaziabile, ho letto di tutto e a pensarci ora credo che cercassi una spiegazione a qualcosa che avevo intuito ma non sapevo che cosa fosse. Credo che più o meno mi fossi fatta un’idea, quindi tra i vari libri che mi capitavano sottomano scartavo le informazioni che leggevo in quelli che mi sembravano discostare troppo da quell’idea, mentre cercavo la conferma negli altri, o analogie con i termini che descrivessero le cose che credevo più o meno di conoscere. Quindi servono per lo meno a imparare a discernere, come dice Sole. Ho cominciato a capire che ogni libro era influenzato dal pensiero e dall’esperienza di chi lo scriveva, soggettivo quindi. Ho letto fino alla nausea, fino a quando ho avuto l’impressione che i libri fossero tutti uguali e soprattutto che non mi dicessero niente di nuovo, e me ne sono stancata, credo a conferma del fatto che la testa ormai fosse fin troppo piena di nozioni che non mi servivano a niente. E allora ho smesso totalmente per un lungo periodo, ora se mi capita un libro in mano (molto raramente comunque) capisco al volo se mi dice qualcosa di nuovo, se mi fa comprendere concetti che avevo messo lì in attesa e allora lo leggo in un amen. Altrimenti non ci perdo tempo, ma se sento che mi servirebbe lo metto da parte e lo riprendo in un altro momento ricominciandolo da capo, accorgendomi che qualcosa in effetti è cambiato, ma come verità assoluta non prendo nulla da un libro.
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Vecchio 22-02-2007, 19.35.18   #7
Ray
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Eh, sono uscite parecchie cose interessanti. Provo a proseguire tenendo conto di tutte.

E' vero che uno stesso libro letto in due momenti diversi può risultare completamente diverso... dipende da quello che cerco in quel momento (come mi pare diceva Sha) ma dipende anche da quel che in quel momento sono in grado di ricevere (l'esempio di Sole).

Facciamo un esempio. Se io leggo da qualche perte poniamo che il perdono rende leggeri e non ho mai perdonato nessuno per me sono parole vuote, alle quali posso comunque credere, scartare a priori oppure tenere in stand by per quando avrò termini di paragone. Poi capita che perdono qualcuno e mi sento leggero. Ecco che se rileggo il libro quando mi troverò alla frase dirò ecco si, così mi son sentito, leggero è la parola giusta, questo significa che anche l'autore si è sentito così e che la cosa è esperienza comune.
Poniamo il caso che la frase me la ricordavo cmq perchè mi aveva colpito o che me la ricordavo dimenticandomela. Quando perdono la prima volta e mi sento a quel modo mi verrà in mente la frase del libro e l'esperienza del perdono per me sarà diversa che se non avessi letto il libro... all'esperienza del perdono/mi sento leggero (che è cmq notevole) si aggiunge una specie di piccolo satori che unisce l'esperienza alla frase del libro (al ricordo della frase) e si ha una sensazione come di un cerchio che si chiude...

Non so se sono riuscito a rendere la cosa, lo vedrò dalle risposte, in ogni caso qui si arriva da un'altra strada a quello che G. chiamava influenze B... ma bon, inutile correre, intanto questo...
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Vecchio 22-02-2007, 19.48.44   #8
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Anch'io nella mia vita ho letto un po' di tutto, ma ci sono dei libri che non ho mai letto e che penso mi manchino un po', per esempio Castaneda e Fulcanelli.... anche se credo non siano indispensabili...
Ho letto la Bibbia tutta intera dalla prima all'ultima pagina comprese le note a margine per ben due volte a distanza di anni, ci ho messo due anni ogni volta ma ne valeva la pena... perchè a distanza di anni avevo fatto altre esperienza e la rilettura è stata come leggere un testo nuovo, partendo dal proprio vissuto...
Ho letto il Corano, ho letto qualcosa di Osho, ho letto il Tao, Siddarta, poi ho letto molto di Nietszche, Dostojevski, Gibran, le Profezie di Celestino, qualche testo di Alchimia, alcuni libri di filosofia.... e dei libri sulle arti divinatorie....e ancora Jung, Freud e altri autori, e romanzi e new-age ecc., ora mi appresto a leggere la Bahgavad-Gita.... che mancava alla mia collezione.
Non è che ho seguito un percorso preciso, però le mie letture hanno trovato tutte un filo conduttore... che potrei definire come un viaggio dentro le sensazioni e le emozioni che questi testi mi davano.... perchè in ognuna di queste letture mi sono immedesimata come se avessi fatto una nuova esperienza...
La Bibbia comunque è il testo più completo che abbia trovato e ricco di spunti di pensiero e meditazione...
mi ha fatto molto riflettere anche la lettura di Nietszche...
Ma penso che ognuno è attratto dai libri che più gli sono congeniali, certi libri basta saperli leggere, altri bisognerebbe leggerli con il cuore più che con la testa....
Ma confrontando i vari testi ho capito che tutti tendono a cercare la via per arrivare a capire l'uomo e a trascenderlo...
Poi alcuni per capirli a fondo ci vorrebbe qualcuno che ci spieghi di volta in volta quello che non abbiamo capito, altrimenti la lettura diventa un fatto meccanico che non lascia nulla...
Per quanto riguarda libri da evitare, direi tutti quelli che escono seguendo una moda, tipo New-age, che però non lasciano nulla di concreto in chi li legge... ma solo parole parole parole...

Ultima modifica di stella : 22-02-2007 alle ore 19.57.11.
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Vecchio 22-02-2007, 22.52.30   #9
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Come sopra.... ho letto di tutto, il punto è che ora mi ritrovo ad avere una tale confusione di cui vorrei sbarazzarmi.
Da quando sono qui sto provando a non tenere conto di ciò che lessi proprio per staccarmi da tutte quelle nozioni, cerco di ragionare su quello che leggo ed estrapolare exnovo ci sto riuscendo? non lo so...vedremo.
Cosa leggere e cosa non leggere? Ma se si potesse avere una persona che ha esperienza ....sarebbero apprezzate le letture consigliate.... in caso contrario forse sarebbe bene non passare da un autore ad un altro sino a che non si è completato lo studio di tutto ciò che ha scritto. Ho notato nel tempo che alcuni autori si sono modificati, esperienze di percorso?... non che non fosse più valido ciò che aveano scritto all'inizio ma con il tempo qualcosa aveva allargato il loro orizzonte?
Beh i Vangeli e la Bibbia credo siano alla base... credo che vadano cmq letti ma come è stato detto credo più col cuore che con la mente, magari meditarci sopra sarebbe utile.
Questi testi oltre ad essere sacri li sento come se ci collegassero un po' tutti ... non so spiegare.....
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Vecchio 23-02-2007, 11.05.02   #10
Masala
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Ho letto un pò di cose, forse tante, non so, dipende da cosa si intende per tanto.
Adesso sono stufo di leggere a caso, vorrei trovare persone per discutere di tutte quelli informazioni trovate e non tutte capite.
Ho letto da qualche parte la definizione: <<lettera morta>>, mi sembra giusta se poi non c'è uno scambio con persone.
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Vecchio 23-02-2007, 13.56.21   #11
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Mi sa che non sono riuscito a veicolare quel che volevo, non fa nulla, ci riproverò.

Certo, uno dei temi proposti era un po' vedere se esiste la biblioteca perfetta del Piccolo Esoterista... secondo me anche si nel senso che potremo enumerare una serie di libri "indispensabili". Vigoletto perchè nulla è indispensabile davvero ma, alla fin fine se non si legge proprio nulla il tipo di Ricerca possibile è un po' diversa, ci avviciniamo alla Via Naturale.
Questa biblioteca secondo me alla fine consta si e no di una trentina di titoli, tra cui i primi due sono proprio i testi sacri della tradizione cattolica, magari conditi da un po' di apocrifi, quindi concordo con Stella in linea di massima.

Quel che mi ha fatto un po' strano, vabbeh nel titolo ho scritto libri però ci si poteva pensare, è che nessuno ha preso in considerazione tra le sue letture le migliaia di pagine di questo forum e chissà quant'altra roba ha letto in internet...

poi torniamo alle influenze B, chissà magari Kael prima o poi passa e ci da una mano


PS: benvenuto Masala
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Vecchio 23-02-2007, 14.22.14   #12
griselda
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Quel che mi ha fatto un po' strano, vabbeh nel titolo ho scritto libri però ci si poteva pensare, è che nessuno ha preso in considerazione tra le sue letture le migliaia di pagine di questo forum e chissà quant'altra roba ha letto in internet...
ma sai che hai ragione mi sarà letta chilometri e chilometri di web ma a parte Ermopoli di cui mi fido quanta altra chiacchiera ho letto? quindi non avevo tenuto conto perchè oggi si alzano al mattino e decidono di scrivere libri di aprire siti per dire cosa? secondo me per aumentare la confusione.
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Vecchio 23-02-2007, 14.45.03   #13
Era
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tutto sommato concordo con quanto ha scritto Masala:
"Ho letto da qualche parte la definizione: <<lettera morta>>, mi sembra giusta se poi non c'è uno scambio con persone."
leggere qualunque cosa (we pure io ho fatto parte di sta schiera)
e non farne uso non serve a niente...è solo un altro modo
per accumulare...ho scritto spesso...
credo qui ma anche altrove...che puoi leggere mille libri...
li hai letti e bon....ma se tra quei mille...hai compreso
3 righe e le metti in pratica...hai fatto gia un buon lavoro....
e come dice il nostro Ray....tra quei libri ci sono le pagine
di Ermopoli...che diventano lettera morta...solo per
chi vuole che sia così.....per quanto sento...sono
pagine e lettere Vive...fatte di scambi e di esperienze..
certo...sempre che lo si voglia!!!!

besos
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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 23-02-2007, 19.57.32   #14
RedWitch
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Facciamo un esempio. Se io leggo da qualche perte poniamo che il perdono rende leggeri e non ho mai perdonato nessuno per me sono parole vuote, alle quali posso comunque credere, scartare a priori oppure tenere in stand by per quando avrò termini di paragone. Poi capita che perdono qualcuno e mi sento leggero. Ecco che se rileggo il libro quando mi troverò alla frase dirò ecco si, così mi son sentito, leggero è la parola giusta, questo significa che anche l'autore si è sentito così e che la cosa è esperienza comune.
Poniamo il caso che la frase me la ricordavo cmq perchè mi aveva colpito o che me la ricordavo dimenticandomela. Quando perdono la prima volta e mi sento a quel modo mi verrà in mente la frase del libro e l'esperienza del perdono per me sarà diversa che se non avessi letto il libro... all'esperienza del perdono/mi sento leggero (che è cmq notevole) si aggiunge una specie di piccolo satori che unisce l'esperienza alla frase del libro (al ricordo della frase) e si ha una sensazione come di un cerchio che si chiude...

Non so se sono riuscito a rendere la cosa, lo vedrò dalle risposte, in ogni caso qui si arriva da un'altra strada a quello che G. chiamava influenze B... ma bon, inutile correre, intanto questo...
Vediamo .. quando leggo qualcosa di non sperimentato, nel tuo esempio il perdono, resta una nozione, che posso accettare o meno, comunque un qualcosa di teorico. Nel momento in cui mi capita di perdonare, è come se "si accendesse una lampadina" in me, il ricordo torna a quella frase particolare letta, ed avviene la comprensione di una cosa che prima avevo capito ma solo razionalmente... Quel concetto diventa esperienza.. questo dovrebbe accadere quando Sapere ed Essere vanno di pari passo...
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Vecchio 23-02-2007, 19.57.46   #15
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Qualcuno mi dice che cosa intende con "leggere con il cuore"?
Lo so che dovrebbe essere chiaro... ma in quest'epoca di "luce e amore" apparente mi sembra buona cosa specificarlo un pò.
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Vecchio 23-02-2007, 22.54.42   #16
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A volte leggo e comprendo quello che la sequenza di parole mi vuole spiegare, in quel caso direi che leggo con la testa, a volte mi dimentico di leggere e quello che è scritto diventa emozioni; riso, pianto, ansia o gioia. Non leggo, 'sento'. Riguardo all'argomento di partenza io non ho letto quasi nulla di esoterismo, ho letto tanta narrativa ed altro trovandoci comunque insegnamenti a me utili ed (ovvio) testi tecnici. Sono quindi curioso di conoscere la lista dei 10 libri indispensabili per il novello ermopolano! Sono daccordo sul fatto che un libro possa modificare anche profondamente noi stessi, ma quanto possiamo noi modificare un libro leggendolo?
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Vecchio 24-02-2007, 00.49.09   #17
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Benvenuto Masala

Mi pare di capire che ognuno a suo modo sia passato per una "fase " famelica dove nulla bastava a saziarla.
Per quanto mi riguarda anche io son passato in tale fase e forse ci sono ancora cercando in maniera oculata, per quanto mi è possibile, ed in ogni caso, oltre a fare cio che sento, ascolto anche a chi ne Sa di più.
Io, ad esempio, sono uno di quelli che ha utilizzato internet. Certo mi è risultato difficile districarmi, almeno tantissimo all'inizio ed un po meno ora, tra le varie " cose" che ci sono.
Devo dire che soltanto poche letture, che tra parentesi comunque ho "trovato" in giro, mi hanno trasmesso, o meglio mi hanno suggerito il nome e la dinamica di quelle ( piccole) esperienze che mi son trovato a vivere a volte nel panico.
In questo senso quindi cercavo di dare un nome a ciò che, in quanto esperienza, mi son trovato davanti sentendomi parte di queste. Per cui ancora più difficile per me visto che cercavo di dare un nome a quello che Sentivo o che stavo attraversando.
Credo che però chiunque abbia una propria difficoltà nell'affrontare determinate esperienze, come in tutto ovviamente.
Aggiungo che la confusione era tanta per cui cercavo a destra e manca qualcosa che poteva essere la stessa "cosa " che stavo vivendo in quel momento; cosa che spesso non rispecchiava, perchè non ancora vissuta da me e quindi completamente estranea all'esperienza, cio che Sentivo. In questo la confusione aumentava a livello esponenziale.
Per quanto non ho letto insomma, all'inizio, adesso cerco per quanto posssibile di indirizzare l'attenzione su ciò che da altri può essere definito " serio" nonchè valido. Da altri, per farla breve, che sono più avanti o che, a modo loro, hanno ravvisato un qualcosa di speciale in una lettura.
Corrisponde a verità, secondo me, la questione che Ray, con Red che ha specificato dopo, ha posto sulla possibilità della Comprensione della esperienza.
A volte, leggendo ci sono frasi, parole, concetti che è come sentirli " immagazzinati", messi da parte come per riprenderli al momento giusto. Come se per la coscienza, casomai in un libro di 1000 pagine, quella singola parola, quella singola frase possiede quella " capacità" di contenimento di una particolare esperienza che al momento giusto può dischiudere la sua essenza.
Ecco penso che in una " lettura" valida sia per il modo di affrontarla e sia per il tipo di libro/autore, si possa incontrare in via sempre maggiore, ciò di cui, anche se non in quel momento e quindi non solo per il futuro ma anche per il passato, si ha bisogno.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 24-02-2007, 11.59.59   #18
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sono i libri che fannno l'uomo o l'uomo che fa i libri?
di solito è il primo caso che si verifica, e su questo non ci sono dubbi.
nel secondo caso è una bella sfida.
che faccia l'uomo i libri è indubbio, ma che sia l'uomo a parlare attraverso i libri è altrettanto indubbio.
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Vecchio 24-02-2007, 17.26.09   #19
RedWitch
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sono i libri che fannno l'uomo o l'uomo che fa i libri?
di solito è il primo caso che si verifica, e su questo non ci sono dubbi.
nel secondo caso è una bella sfida.
che faccia l'uomo i libri è indubbio, ma che sia l'uomo a parlare attraverso i libri è altrettanto indubbio.
Non sono d'accordo Ayn.. intanto se fossero solo i libri a fare l'uomo.. a voglia.. certo si trovano in giro molte persone che parlano come libri stampati, ma questo è un altro discorso
Ray ha nominato un paio di volte le influenze B. Queste influenze da quel che ho capito, sarebbero influenze che non fanno parte direttamente della vita, ma che vengono create da uomini consapevoli e quindi "gettate" nella vita attraverso libri, filosofie, religioni, e che quindi entrano nella vita dell'uomo (magari poi qualcuno che le ha capite meglio di me le spiega più ampiamente).... queste influenze dunque si trovano anche nei libri .. scritti da uomini certo, ma la fonte, l'origine sta al di fuori della vita comune.. poi si puo' o meno comprenderle.. e distinguerle.. ma forse qualche volta gli uomini sono solo un mezzo...si fanno tramite di qualcosa più in alto di loro..


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Qualcuno mi dice che cosa intende con "leggere con il cuore"?
Lo so che dovrebbe essere chiaro... ma in quest'epoca di "luce e amore" apparente mi sembra buona cosa specificarlo un pò.
Quando non comprendo bene cosa sto leggendo provo lo stesso a "farlo passare" a leggerlo lo stesso con attenzione.. anche se non riesco del tutto a razionalizzarlo, a capirlo.. questo circa è quello che intendo per "leggere con il cuore"
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Vecchio 24-02-2007, 18.04.00   #20
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Sicuramente esistono libri che ogettivamente possono essere più "ricchi" di altri, ma alla fine è sicuramente più importante il COME si legge, piuttosto che il COSA.
Non per nulla i koan, "pillole" di saggezza della filosofia Zen, (che prendono in esame atti di vita quotidiana del tutto "banali") fanno riflettere su concetti su cui è impossibile riflettere ... sottoponendo pertanto il lettore alla difficile prova di "sentire" il concetto, oltre che pensarlo.
Il koan diviene la tecnica tramite cui il lettore lavora "dentro di sè" e non fuori di se...

Poi, come già stato detto da altri, per ogni individuo potranno andare meglio determinate letture in certi momenti, e altre in altri. Non esiste il libro "magico"... ma magico può essere il momento in cui ci capita fra le mani un libro piuttosto che un altro. E ancora più magico sarà il COME lo leggeremo in quel momento... se sapremo leggerlo con il Cuore... Se sapremo cioè diventare una cosa sola con il libro stesso... entrandoci in com-unione... viverlo interamente usando non solo la razionalità, ma ogni singola parte di TUTTO il nostro essere...
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Vecchio 24-02-2007, 18.11.09   #21
Kael
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PS: Il Cuore rappresenta il centro... nel cuore della notte, nel cuore della foresta...
Leggere con il cuore quindi leggere con la parte più profonda e interna di se stessi...
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Vecchio 24-02-2007, 19.29.43   #22
griselda
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Qualcuno mi dice che cosa intende con "leggere con il cuore"?
Lo so che dovrebbe essere chiaro... ma in quest'epoca di "luce e amore" apparente mi sembra buona cosa specificarlo un pò.
Per me leggere col cuore significa che ciò che leggo entra in me e mi muove qualcosa e quel qualcosa diventa mio. Quando leggo una parabola evangelica la faccio entrare ne cerco un significato lascio che si muova in me per muovermi con lei che mi possa trasmettere anche quello che con la mente non leggo. Le parole sono parole morte sino a che noi non le facciamo passare attraverso il cuore e lasciamo che agiscano in noi. Ma anche così non so se sono riuscita a spiegare cosa sento io.
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Vecchio 24-02-2007, 23.19.02   #23
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Sicuramente esistono libri che ogettivamente possono essere più "ricchi" di altri, ma alla fine è sicuramente più importante il COME si legge, piuttosto che il COSA.
Non per nulla i koan, "pillole" di saggezza della filosofia Zen, (che prendono in esame atti di vita quotidiana del tutto "banali") fanno riflettere su concetti su cui è impossibile riflettere ... sottoponendo pertanto il lettore alla difficile prova di "sentire" il concetto, oltre che pensarlo.
Il koan diviene la tecnica tramite cui il lettore lavora "dentro di sè" e non fuori di se...

Poi, come già stato detto da altri, per ogni individuo potranno andare meglio determinate letture in certi momenti, e altre in altri. Non esiste il libro "magico"... ma magico può essere il momento in cui ci capita fra le mani un libro piuttosto che un altro. E ancora più magico sarà il COME lo leggeremo in quel momento... se sapremo leggerlo con il Cuore... Se sapremo cioè diventare una cosa sola con il libro stesso... entrandoci in com-unione... viverlo interamente usando non solo la razionalità, ma ogni singola parte di TUTTO il nostro essere...
Ecco, è emerso uno dei punti che mi premevano. Non sono daccordo Kael, io ritengo che il COME sia importante tanto quanto il COSA e non di più. Altrimenti le pillole di saggezza con cui sono fatti i koan o i loro paradossi nn avrebbero molta importanza... basterebbe una ricetta di cucina.
Non sto dicendo che non è vero che se leggo "con tutto me stesso" una ricetta di cucina non mi arricchisco spiritualmente, certo che è così, ma mi arricchisco meglio e di più se lo faccio con il RamaYana.

Si sostiene facilmente (mica solo tu) che non ci sono i libri "magici". Anche qui non concordo, pur se virgoletto magici. Come dice giustamente Red esistono influenze di tipo B (come le chiama Gurdj) lasciate nei libri intenzionalmente. Ne esistono anche di tipo C si potebbe dire anche se qui i puristi mi diranno che per una vera influenza C devo essere a contatto di una scuola... argomento su cui possiamo discutere.
Ma torniamo ai libri. Esistono testi scritti da Maestri. Non solo, esistono testi nei queli il Maestro che li ha composti faceva da "tramite". Tipo i testi sacri. Io sostengo che contengono influenze consapevoli che agiranno come semi, possibilità nell'individuo... mai capitato nella Ricerca di capire un concetto o di vivere una certa esperienza e puff, satori su una frase del Vangelo? Meglio averlo letto prima piuttosto che no... o no?

(per prima, intendo prima di diventare capace di leggere COME descrivi tu)

Ultima modifica di Ray : 24-02-2007 alle ore 23.21.47.
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Vecchio 25-02-2007, 11.07.25   #24
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Ho detto che sicuramente esistono libri che ogettivamente possono essere più "ricchi" di altri, questo per sottolineare che a parità di COME, anche il COSA è importante. Ma per me resta meglio leggere un libro scarno con il come giusto, piuttosto che un Vangelo con il come sbagliato... Certo che, col senno di poi, alcune letture del passato possono "tornare" prepotentemente al momento giusto, dischiudendo nuovi sensi che erano rimasti celati fino ad allora, ma penso che un uomo che sia nella Ricerca può ottenere anche in altri modi determinati saperi, non sono appannaggio solo della carta stampata...

Sui koan stesso discorso: è il COME vengono scritti che li rende potenti... Un vero Maestro può usare qualsiasi COSA, anche una ricetta di cucina, se vuole veicolare determinati insegnamenti... Diversamente, un non maestro può usare il COSA più elevato e non riuscire a trasmettere un bel niente.

In sostanza, se paragoni un libro scritto da un Maestro ad un seme (e sono daccordissimo) al tempo stesso il lettore va paragonato alla terra di un vaso...
Se la terra è fertile, qualcosa crescerà, anche se non sarà la più bella pianta della Terra, ma farà comunque esperienza della vita.
Diversamente, se la terrà è arida, potrò metterci i migliori semi del mondo che quel vaso resterà sempre vuoto... (poi certo, il seme può restare anni e anni nel buio di quella terra mantenendo le sue proprietà vitali inalterate, e pronto a sbocciare in futuro... ma può anche morire se il terreno non viene bonificato per tempo...)

Certo che, da questo punto di vista, l'ideale sarebbe far andare il COME e il COSA di pari passo, inutile sprecare concimi preziosi per volgare zizzagna ma nemmeno sprecare semi di piante meravigliose in terreno argilloso e privo di sali minerali...
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Vecchio 25-02-2007, 11.14.43   #25
'ayn soph
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Ogni terreno è ad uso di una pianta come ogni libro è ad uso di una persona.
ma come ad un terreno possono mancare i minerali adatti a far crescere quella determinata pianta, così ad un libro mancano i termini adatti per far breccia in un animo, e siccome ad un terreno è sempre possibile apportare minerale nuovo invece ad un libro non essendo possibile si dovrà utilizzare un'altra comprensione del testo, che pur non essendo volutamente o coscientemente scritta dall'autore può essere interpretata invece dal lettore evoluto che fa propria quella sensibilità interna del cuore che lo porta su un altro piano vibrazionale.
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