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Vecchio 07-03-2007, 00.24.04   #1
Shanti
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Predefinito Astrologia - Cenni storici e generali

L’Astrologia è una delle conoscenze che ha accompagnato l’uomo nella sua evoluzione. Nata presso gli antichi popoli orientali all’inizio consisteva nell’osservazione della sfera celeste, e di tutti quei fenomeni naturali legati al movimento degli astri. Il ciclo delle stagioni, eclissi, ritmi biologici di piante e animali per gli uomini erano eventi misteriosi che attribuivano a forze divine identificate nel Sole, nella Luna e nei vari pianeti.
Intuendo che l’uomo era parte di un cosmo perfettamente ordinato, in cui cielo e terra corrispondevano armoniosamente ben presto si passò a estendere l’influenza degli astri anche alla vita e alle vicende umane. Per molto tempo lo studio scientifico degli astri, quindi l’Astronomia, coincise con l’Astrologia ma in seguito presero vie diverse: mentre l’Astronomia studia gli aspetti fisici degli astri (luminosità, struttura, movimento ecc.) l’Astrologia si è sviluppata dapprima come scienza divinatoria, poi come strumento di conoscenza della natura umana.

Quest’ultimo aspetto è quello in cui vale la pena soffermarsi, anche perché spiega la ragione della sopravvivenza dell’Astrologia nel tempo e la diffusione nella nostra epoca. L’interpretazione della carta natale di una persona permette di costruirne l’aspetto psicologico, di individuarne le qualità energetiche, le potenzialità evolutive, lo sviluppo e l’espressione dell’affettività, le modalità di rapporto con l’ambiente, le attitudini e gli orientamenti professionali.
In questo identikit non mancheranno i punti critici, cioè i conflitti, le debolezze, le carenze psicofisiche, le potenzialità non realizzate e i lati ombra della personalità.
Sarà possibile rintracciare la successione cronologica dei momenti significativi dell’esistenza e la qualità energetica di questi “appuntamenti cosmici” scanditi dal passaggio dei vari pianeti sul cielo natale dell’individuo nel corso degli anni.

Riguardo a questo ultimo aspetto mi preme chiarire il mio punto di vista, premettendo che non sono un‘esperta ma un‘appassionata. E’ chiaro che i pianeti e le varie posizioni in cui si trovano, in base al nostro tema natale, influenzano la nostra vita e la nostra personalità, ma questo non vuol dire che dobbiamo scaricare su di essi la responsabilità di come siamo o ci sentiamo e di quello che ci succede in un determinato momento. Se per esempio prendo atto del fatto che sono una persona aggressiva e scopro che ho Marte in un determinato punto del mio tema natale, non è che penso “sono così e non posso farci niente”: questo è solo un dato in più di cui sono a conoscenza, e mi può segnalare magari una predisposizione ma non l’unica causa della mia aggressività su cui devo comunque lavorare . E magari prendo anche atto del fatto che ho questa caratteristica unita ad altre, perché mi serve per fare una determinata esperienza. Insomma le cose da prendere in considerazione sono moltissime e lo stesso discorso vale per gli appuntamenti cosmici in cui gli astri sono posizionati in un certo modo e influenzano gli eventi.
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Vecchio 07-03-2007, 01.10.35   #2
Ray
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Citazione:
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Se per esempio prendo atto del fatto che sono una persona aggressiva e scopro che ho Marte in un determinato punto del mio tema natale, non è che penso “sono così e non posso farci niente”: questo è solo un dato in più di cui sono a conoscenza, e mi può segnalare magari una predisposizione ma non l’unica causa della mia aggressività su cui devo comunque lavorare .
Concetto che non sarà mai ripetuto abbastanza.

Scusate l'interruzione.
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Vecchio 07-03-2007, 10.48.13   #3
Grey Owl
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Ho sempre notato una corrispondenza (meglio dire una tendente analogia) tra il carattere della persona ed il suo segno sodiacale...

Ad esempio un carattere deciso e con una forte presenza e' caratteristico del segno del leone... oppure un carattere visionario ed artista e' caratteristico nel segno dell'acquario... e cosi' via...

E' come un'imprinting... una prima forma caratteriale... una impostazione del carattere che e' presente sin dai primi giorni... poi lavorando su se stessi il carattere si modifica ma alla base rimane quella prima forma.

Non sono un esperto di astrologia eppure ho notato che spesso il segno e' corrispondente al carattere generale della persona... anzi e' meglio dire che il carattere della persona segue l'influsso di quel segno.

Grazie Shanti... seguo con interesse
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Vecchio 07-03-2007, 20.45.51   #4
Era
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"E’ chiaro che i pianeti e le varie posizioni in cui si trovano, in base al nostro tema natale, influenzano la nostra vita e la nostra personalità, ma questo non vuol dire che dobbiamo scaricare su di essi la responsabilità di come siamo o ci sentiamo e di quello che ci succede in un determinato momento. Se per esempio prendo atto del fatto che sono una persona aggressiva e scopro che ho Marte in un determinato punto del mio tema natale, non è che penso “sono così e non posso farci niente”: questo è solo un dato in più di cui sono a conoscenza, e mi può segnalare magari una predisposizione ma non l’unica causa della mia aggressività su cui devo comunque lavorare ."

idem...sono solo un' appassionata....
condivido in pieno il passaggio che ho riportato.....
perchè se emerge una predisposizione...positiva o meno
emergerà anche il mezzo per modificare..o approfondire..
sempre comunque attraverso la propria responsabilità
di voler migliorare...
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 18-03-2007, 18.08.31   #5
Shanti
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Proseguo con un po’ di storia.
Nel corso della storia dobbiamo distinguere tre tendenze principali nella tecnica dell’interpretazione dell’oroscopo e nella concezione dell’Astrologia. La tendenza più antica è quella che prevale dalle origini di questa arte divinatoria fino al XVI secolo.
L’Astrologia caldea ed egiziana sono ancora mal conosciute, perché fino alla nostra epoca sono pervenuti solo dei testi vaghi e frammentati. La prima sembra essere servita solo a dare lumi ai re e ai loro progetti, per quanto riguarda quella egiziana, anche se non è escluso che sia stata obbligata a vaste conoscenze, è molto difficile da provare perché sull’insegnamento di questi misteri non si possiede nulla, se non numerosi documenti dispersi che ancora pongono dei problemi agli archeologi.
Al contrario noi conosciamo meglio la mitologia greco-romana anche se siamo molto lontani dall’averne afferrata tutta l’importanza psico-sociologica e dall’aver analizzato profondamente i principali miti. Astrologia e mitologia sono legate: la storia di Eracle è di natura astrologica, i pianeti sono gli dei dell’Olimpo e i segni alludono a delle verità religiose ancestrali.
Soprattutto nella nostra epoca si è molto discusso sulla natura simbolica dei numeri prima e dopo Pitagora. Ora, se l’Astrologia è fondata su 4 elementi, sette pianeti e 12 segni certo non è per caso, perché questi numeri sono sacri e lo spirito umano non smette di ripeterlo attraverso i secoli.
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Vecchio 18-03-2007, 18.13.30   #6
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La tendenza antica dell’Astrologia ci sembra d’essenza religiosa, divinatoria cioè “legata al divino”. Non è affatto indipendente dai misteri dell’anima, dalle trasformazioni psichiche, dai riti destinati a far evolvere lo psichico individuale e collettivo. La scienza degli astri prende forza e vigore dalla mitologia vissuta e raccontata: è la vita degli dei in noi e fuori di noi, costantemente ripetuta. Incarna in noi la potenza dei pianeti e, se lo desideriamo, ci trasforma mediante i suoi simboli in Ercole che lotta col leone Nemeo e che lo abbatte. Ci invita a realizzare l’Opera Astrologica, che è possibile assimilare all’Opera Alchemica.
Non dobbiamo separare l’Astrologia dall’interiorizzazione dei miti perché essa non è soltanto la tecnica del calcolo di un oroscopo. Questo tema prende vita secondo le direzioni e i transiti, ma acquista il suo valore dall’utilizzazione delle energie. Ci invita a progredire.

L’Astrologia del Medio Evo e del Rinascimento aveva perso questo primitivo vigore quando è sparito il paganesimo, ma avrebbe potuto conservare un significato sacro se il Cristianesimo avesse accettato di far lega con lei. Invece se ne allontanò e l’Astrologia continuò da sola la sua evoluzione. Per modo di dire evoluzione, visto che alla fine l’Astrologia, si dissecca perché gli dei sono considerati morti. Non è più che una branca distaccata di una religione crollata.

Questo fino al XVII secolo, quando un personaggio francese, Morin de Villefranche, dà il via a un rinnovamento: con lui comincia a manifestarsi la tendenza moderna che segue ancora oggi la maggior parte degli asrologi contemporanei. E’ con questo autore infatti che l’Astologia diventa un’arte razionale o pseudo razionale, di predire l’avvenire. Grazie a Morin de Villefranche si stacca definitivamente dalle sue origini e prende l’aspetto di un’arte e di una tecnica.
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Vecchio 18-03-2007, 18.17.46   #7
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Predefinito Un esempio

Prendiamo un esempio che ci farà meglio capire questa differenza tra la tendenza tradizionale e quella moderna:
La quadratura Saturno-Giove (ricordate? La distanza angolare di 90° tra due pianeti, uno degli aspetti, la quadratura è considerata negativa) rappresentava per gli antichi il conflitto di due divinità. Nel cuore dell’uomo, di un uomo in particolare, rappresenta il vecchio dio Saturno, il padre, il temporeggiatore, il canuto, il debole che conduceva una guerra contro il potente e giovane dio dell’Olimpo, pieno di forza e di gloria, come nell’Universo si erano combattuti nelle epoche mitiche. L’individuo era il teatro della loro lotta e ne soffriva. Era in tal modo lacerato al pari di un reame, teatro di lotte intestine, diviso tra due capi rivali in lotta per il potere. Infatti Saturno e Giove non si affrontano per una causa che non sia quella dell’autorità suprema.
Gli dei sono morti, Saturno e Giove sono relegati fra le ombre leggendarie degli Antichi. La quadratura Giove-Saturno diventa un semplice elemento di codice, allo stesso modo in cui il segno “+” è un simbolo aritmetico di addizione.

Ogni volta che l’astrologo troverà una quadratura Giove-Saturno in un tema di nascita annuncerà al consultante la rovina delle sue speranze, la perdita degli onori o l’impossibilità di arrivarci e la cattiva sorte.
Gli astrologi moderni hanno questa tendenza: fanno una predizione, stabiliscono un destino.
Gli antichi evocavano le guerre degli dei nell’uomo, il destino era una costruzione ma la lotta può essere orientata, diretta, sostenuta e incarnata. Non si sa se Saturno trionferà su Giove o viceversa, il concetto antico lascia all’uomo la più grande libertà o almeno la maggiore speranza.
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Vecchio 18-03-2007, 18.21.27   #8
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L’Astrologia moderna ha fissato delle regole rigorose, sviluppandosi voleva diventare più razionale e scientifica. A dire il vero questa tendenza era cominciata prima di Morin de Villefranche (dalla decomposizione dell’Astrologia pagana era derivata a poco a poco questa forma), che forse ne doveva diventare il legislatore. Tutti gli astrologi oramai lo vollero imitare aggiungendo le loro regole a quelle dei predecessori. Di maestro in discepolo, da autore ad autore, una tradizione si è trasmessa, spesso senza alcun controllo.
Dai litigi, dalle discussioni tra oppositori e sostenitori - nel frattempo nasceva una scienza nuova, la psicanalisi, e si sviluppava la psicologia - doveva nascere la tendenza comtemporanea dell’Astrologia. Le teorie di Freud non avevano all’origine nulla che potesse sedurre gli occultisti o gli indovini e quindi la psicoanalisi freudiana non risvegliò echi in questo ambiente.

Invece l’apporto considerevole di Jung alla psicologia del profondo e alla conoscenza generale delle strutture dello spirito umano doveva attirare un gran numero di investigatori del mistero. Ecco infatti uno psichiatra che dava un’interpretazione nuova delle mitologie, che sconvolgeva le idee tradizionali. Ecco che proponeva l’ipotesi di un inconscio collettivo, grazie al quale tutte le esperienze anteriori dell’umanità potevano risorgere nell’anima di qualsiasi rappresentante della specie! No, gli dei non erano morti: erano stati dimenticati, ci si era nascosti per non vederli più. Ma non avevano cessato di vivere nel cuore dell’uomo.
Miss Miller, una delle ammalate curate da Jung, viveva le sue metamorfosi e i suoi conflitti dando ai suoi personaggi interiori, in pieno XX secolo, dei visi analoghi a quelli che loro davano gli Antichi, in Oriente e in Occidente, e dei quali fanno ancora testimonianza i simboli antichi.
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Vecchio 18-03-2007, 18.24.19   #9
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Sotto questa prospettiva configurazioni planetarie e complessi psicologici si corrispondono. Delle energie interiori - dei - si accordano o si combattono, si collegano in situazioni tipiche che tendono a riprodursi indefinitivamente e segnano l’esistenza di un individuo mediante la loro influenza che si rinnova continuamente.

La quadratura Saturno-Giove diventa il conflitto interiore fra due principii energetici potenti. La vecchia rivolta di Giove contro Saturno è quella del Figlio contro il Padre, l’attitudine gelosa e aggressiva del figlio maschio che vuole carpire al padre la tenerezza di sua madre, per possederla esclusivamente.
Il conflitto può essere espresso mediante un’ostilità aperta o più spesso sarà un’attitudine inversa, un’imitazione del padre per detronizzarlo, un’identificazione.
Nella quadratura Saturno-Giove appare una dissociazione della personalità, una tendenza al caos: il figlio contro il padre nel cuore stesso dell’individuo. Se Saturno vince, sarà l’invecchiamento, la sclerosi dell’anima. Se Giove trionfa (ma con quanta pena!) sarà un balzo in avanti, una liberazione profonda dell’individuo, svincolato da un modo di essere stereotipato verso l’autorità e da tutti i simboli del padre.
Ma se la lotta rimane troppo tempo indecisa porta all’anarchia interiore, alla disgregazione della psiche individuale.

In questo modo la tendenza astrologica contemporanea si ricollega sotto molti aspetti alla tradizione antica. E’ troppo presto per predire la probabilità di successo. Può darsi che le teorie psicologiche di Jung permetteranno di stabilire un riavvicinamento tra la scienza e la tradizione.
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Vecchio 18-03-2007, 18.32.34   #10
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Non si può ridurre l’Astrologia ad una semplice funzione di previsione dell’avvenire perché può essere interpretata come uno specchio dell’anima umana, un sistema nel quale ognuno trova il proprio posto e la propria reazione individuale ai simboli universali. E’una vera e propria disciplina tradizionale e possiede più aspetti, vediamoli:

Un aspetto è statico, rappresentato dall’oroscopo fondamentale

Il secondo dinamico, e qui prendiamo in considerazione, con le nozioni di transito e direzione, lo schema dell’individuo totale colto sia nella sua realtà fisica e psichica attuale che nel suo movimento nel corso del tempo.

Il terzo aspetto è il più interessante (soprattutto per noi Ermopoliani ) e il più efficace e pochi autori si sono preoccupati: qui il soggetto invece di subire la potenza degli astri si decide ad effettuare la necessaria trasformazione delle sue abitudini, a rifiutare il peso del destino, ad intraprendere la realizzazione della sua esistenza e la trasmutazione del suo essere, in breve a considerare gli astri non come gli dei, ma come i suoi schiavi. Gli Astri quindi non costringono più, danno l’inclinazione a quelli che non si inclinano davanti a loro.
E qui ci sta bene il commento di Era che condivido:
Citazione:
Originalmente inviato da Era
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