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Vecchio 12-03-2007, 18.04.58   #1
RedWitch
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Predefinito Nuove parole nei dizionari italiani

Ho di recente letto un articolo sul giornale, in cui si diceva che stanno inserendo nei dizionari italiani, parole nuove, "figlie" della nostra epoca, che segnano per lo più scandali attuali, quali calciopoli, bancopoli, etc ma anche parole come "sudoku", quel giochino famosissimo da qualche anno, in cui si incastrano i numeri; l'articolo terminava dicendo che la vita di queste parole durerà il tempo della moda, o del fenomeno a cui si riferiscono, e che poi cadranno nel dimenticatoio. A quel punto mi sono chiesta se vale davvero la pena, inserirle in un vocabolario, o meglio, sicuramente queste parole esistono già nel linguaggio comune, ma addirittura, inserirle nella nostra "lingua ufficiale" ha senso? Soprattutto pensando al fatto che l'idea è quella di eliminarle, a me da un po' l'idea che comunemente si tende già a distorcere la nostra lingua madre.. se poi lo facciamo con il "permesso scritto"..
Che ne dite?
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Vecchio 12-03-2007, 18.25.09   #2
Grey Owl
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A me fa' pensare ad una forma per pubblicizzare il dizionario... strumento oramai soppiantato dall'uso di internet... (penso a wikipedia)... che non e' la stessa cosa... anzi ne e' uno stravolgimento... nel dizionario compaiono parole e loro significati che in rete manco si trovano... poi io sono legato al buon dizionario... quante volte mi mettevo a sfogliare pagine per cercare una parola e ne trovavo altre mai sentite... mentre in rete uso un motore di ricerca e via... tutto semplice... tutto subito... mah?

Come le copertine di periodici in cui fa' spesso mostra la donnina succinta o l'immagine forte di qualche morto ammazzato... i contenuti sono sempre piu' "superflui"... vende di piu' una copertina accattivante che l'artilo al suo interno...

E cosi' pure il caro vecchio dizionario... per renderlo piu' appetibile lo si riempie di di parole alla moda... come dire... se i tempi sono questi mi adatto ai tempi... ma cosi' facendo la nostra cara lingua italiana la smerciamo per vendere qualche copia di dizionario in piu'.


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Vecchio 12-03-2007, 20.18.57   #3
Sole
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Avere un dizionario aggiornato non prescinde il fatto che si possa averlo completo. Se ci sono aggiunte non vuol dire che poi non ci sarà il vecchio, ma solo che sarà più a passo con i tempi, nel nostro dizionario italiano ci son termini in disuso ma che continuano ad esistere come memoria.. Questo permette ad un uomo di 80 anni di ritrovare il suo lessico e un giovane di scoprire un tempo che fu... la sua evoluzione e lo stesso al contrario.. un uomo di 80 anni oggi scoprirà una parola moderna che magari è usata principalmente in ambito giovanile.

La lingua si evolve come si evolvono i tempi, pensiamo alla lingua inglese: nasceva con una grammatica complessa si evolve poi con la sintesi di questa per arrivare ad oggi dove il buon vecchio "do" non si usa più per far domande ma è solo un verbo (ma questo solo nella lingua parlata) e il resto si desume dall'intonazione.
Non credo che sia sterile, quindi, inserire parole che segnano un'epoca, come fosse un appunto storico.. come se da una parola nuova si potesse risalire alla cultura di un momento storico.

Son d'accordo con Grey nel dire che la ricerca in rete fa perdere il senso della Lingua ma dare la colpa al sistema non lo trovo sempre corretto.. è una scelta del singolo e del suo approcciare le cose.
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Vecchio 12-03-2007, 22.26.36   #4
griselda
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Un giorno decisi di leggere a mio figlio alcuni vecchi libri... nel momento in cui li riaprii ed iniziai a rileggerli mi accorsi che era più il tempo che passavo a spiegare al bambino il significato delle parole, che per lui erano incomprensibili, vocaboli ormai desueti, di quello che passavo a leggere ed il senso della storia si perdeva..
Ora l'aggiungere altra confusione su confusione ai termini che hanno già perso il loro reale senso mi da come l'idea di qualcosa che con l'andare del tempo più si allontana dalla sua autenticità, dalla sua originale matrice. Ma la mia è solo una sensazione senza alcuna reale conoscenza.
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Vecchio 12-03-2007, 22.30.01   #5
Shanti
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Non ci vedo nulla di male, se oramai alcune parole si usano come linguaggio comune almeno che ne sia pubblicato il significato in un dizionario.
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Vecchio 30-03-2007, 10.41.27   #6
RedWitch
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Qualche giorno fa, leggevo che in Gran Bretagna, hanno approvato "il linguaggio da sms " , agli esami di maturità
Questo linguaggio, è nato perchè si potesse negli sms risparmiare caratteri, e stare nei 160 consentiti.
C'era un esempio che più o meno era così:

K mi rcc?6 su msn?c ved dp. Rx (traduzione: che mi racconti?sei su messenger? ci vediamo dopo. Rispondi)

Se come si diceva sopra le nuove parole dei linguaggi comuni diventano parte integrante delle diverse lingue , tutto questo dovrebbe fare parte di un patrimonio linguistico?
In Gran Bretagna, appunto sembra di sì, anche se hanno specificato che chi userà la propria madre lingua in maniera corretta avrà dei bonus agli esami.
Pare che in Italia si sia lontani ancora da una scelta di questo tipo, ma non si rischia in questo modo davvero di perdere il senso delle lingue?

Mi sa che sono una vecchia babbiona (), pero' ... a me pare un'esagerazione
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Vecchio 30-03-2007, 11.52.32   #7
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Tutti contenti !Basta con gli errori di ortografia? Ma che bello!!!
Ok la smetto che fossero strani già si era capito ma questo è toccare il fondo ! Si sono babbiona e vecchia pure io
Già non ci comprendiamo così Figuriamoci stenografando a mo di sms beh diciamo che forse devono aumentare il numero dei diplomati
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Vecchio 30-03-2007, 12.42.50   #8
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Ma nell'articolo che hai letto davano anche una motivazione di questa scelta un po'... sui generis?

Non capisco quale possa essere il motivo per cui abbiano approvato "il linguaggio da sms " agli esami di maturità.

Poi si da' un bonus a chi userà la lingua in maniera corretta?

Faccio un giro nella rete se trovo altre info su questo argomento...

TROVATO:
... dal nostro corrispondente Enrico Franceschini
LONDRA - A prima vista sembra una definizione da parole incrociate: "2b or not 2b". Invece sono le parole dell'Amleto di Shakespeare, "to be or not to be", essere o non essere, abbreviate nel linguaggio dei messaggini telefonici.

Che gli sms avessero inventato un nuovo slang, specie tra i giovanissimi, si sapeva, ma la novità arrivata ieri dalla Gran Bretagna è che d'ora in avanti, nelle scuole superiori del regno, gli studenti saranno autorizzati a utilizzare la super sintetica lingua dei messaggi inviati col cellulare anche nei test, negli esami e nei compiti in classe o fatti a casa. L'importante, afferma un comunicato delle autorità scolastiche britanniche, è che gli studenti diano prova di conoscere i rudimenti della grammatica: il modo in cui scrivono, anche facendo ricorso alla forma telegrafica dei messaggini, non è più di per sé un motivo sufficiente per bocciarli o dare loro un brutto voto.

La decisione è stata annunciata dall'Oxford Cambridge and Rsa Examination Board, la commissione che sovraintende agli esami scolastici in Inghilterra e Galles, in una nota in cui si sostiene che "le abbreviazioni, le omissioni di un punto o di una lettera maiuscola, costituiscono un errore per l'esaminando soltanto se ricorrono più volte all'interno di un esame scritto", ovvero se risultano essere non una scelta, magari ispirata dallo slang degli sms, ma la prova di una scarsa conoscenza delle regole grammaticali. Dello stesso parere è la Scottish Qualifications Authority, l'agenzia che si occupa di correggere gli esami e di rilasciare i certificati che attestano il superamento delle prove in Scozia: "Certo, gli studenti potrebbero ottenere un punteggio più alto scrivendo in un inglese corretto, ma l'aspetto su cui focalizziamo le nostre attenzioni è il contenuto dei testi da loro presentati, non la forma", dice un portavoce. Quel che conta, insomma, è l'originalità di un pensiero, non la maniera in cui viene espresso. E' una svolta notevole, ma sembra seguire una tendenza in atto da tempo.

Se nelle scuole elementari inglesi non viene più richiesto obbligatoriamente agli alunni di scrivere in corsivo, non c'è da meravigliarsi se poi alle scuole medie, quando quasi tutti i ragazzi hanno il telefonino nello zaino, sia concesso loro di scrivere con la lingua "in codice" dei messaggini. Non tutti, naturalmente, concordano. E i puristi protestano per questo nuovo assalto alla lingua di Shakespeare: "Mi domando quale sarà il futuro dell'inglese, se permettiamo ai nostri figli di usare strutture lessicali approssimative", si indigna Murdo Fraser, deputato conservatore.

La speranza, replicano gli innovatori, è che i giovani continuino a leggere l'Amleto: anche se scritto in modo da sembrare un cruciverba.

(3 novembre 2006)

(tratto dal sito di repubblica)

Ultima modifica di Grey Owl : 30-03-2007 alle ore 12.47.26.
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Vecchio 30-03-2007, 16.03.59   #9
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Originalmente inviato da Redwitch
K mi rcc?6 su msn?c ved dp. Rx (traduzione: che mi racconti?sei su messenger? ci vediamo dopo. Rispondi)
In effetti gli sms sono tutti in questo stile, e ha ragione Gris a chiamarla "stenografia", ci tocca fare pure un lavoro di traduzione su 4 parole. Altro che vecchia e babbiona: mi ostino a usare perfino virgole e virgolette
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Vecchio 30-03-2007, 20.33.24   #10
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ma guarda tu che mi tocca vedere!!!!!
we ma non vi ricorda nessuno sto modo di comunicare?

fuochino...fuochino....
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le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
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Vecchio 31-03-2007, 10.40.45   #11
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Alla fine si arriva sempre a fare un eccesso di ogni cosa, anche nell'evoluzione di un ambiente o di un luogo o di una lingua si eccede.
A volte ci si adatta ai tempi forzatamente, come in questo caso, non rimanendo attaccati al passato o all'etichetta o alla rigida forma (e parliamo degli ingelsi che han criticato recentemente la regina perchè ha perso l'accento puro della nobiltà), ma quando c'è un cambiamento noto che si verifica cmq () sempre un eccesso.


Non si tratta di essere bacchettoni, ma di non eccedere ... di trovare equilibrio nell'evolvere di tutte le cose.
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Vecchio 07-10-2008, 18.34.58   #12
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Le ultime del zingarelli?

Non me le ricordo tutte... ma me ne è rimasta impressa una che mi vergogno anche di riscrivere, ma non saprei come fare per mettervi al corrente: pisciasotto.
Ebbene è sullo zingarelli, è ufficialmente (anche se ci sarebbe da discutere se il fatto che sia su tal dizionario a rendere italiano qualsiasi lemma) italiano e quindi un bambino, tanto per fare un esempio, può inserirlo in un tema. La maestra può segnaglielo come errore e fare una figuraccia.
Ma che mondo...
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Vecchio 07-10-2008, 22.41.14   #13
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ma che mondo...
eh, un mondo dove per tirare la nuova copia del nuovo dizionario aggiornato all'ultimo vocabolo .. qualcosa si devono inventare.


__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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