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Vecchio 23-03-2007, 11.34.25   #1
Uno
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Predefinito Giungla o Civiltà Metropolitana?

Vi propongo un'esperienza, prendete l'auto e inseritevi in un percorso molto trafficato che non sia autostrada ma vie di centri con traverse senza semafori.
State attenti al traffico, ma osservatevi e osservate l'ambiente.
Prima provate la legge della giungla, se dove uscire da una traversa per immettervi in una strada dove c'è un flusso di auto a costante marcia lenta, provate una certa decisione, per alcuni sarà semplice, per altri sarà difficile, comunque anticipate con il pensiero che volete passare... che volenti o non volenti devono farvi passare... una volta messo in moto il meccanismo mentale muovetevi anche nella materia più densa... attenzione non sto dicendo di uscire come kamikaze... ma di muovervi pochi cm per volta... tenere frizione e accelleratore in tensione...
Beh se farete tutto per bene vedrete che al massimo (ma massimo dipende da quanta intensità mettere in pensiero ed azione) dopo 3/4 auto troverete quello che vi farà passare, forse vi farà pure un segno, tipo i fari o un gesto con la mano. Ringraziate e passate.
Poi trovatevi nella situazione opposta... siete nel flusso e decidete di far passare qualcuno dalla traversa... osservate attentamente e non fatelo con chi si comporta come nell'esperimento di prima, fate passare "'l'imbranato/a" che starebbe lì tutto il giorno ad aspettare che la fila finisca... vedrete che alla prima inversione di condizione (cioè voi che dovete immettervi) qualcuno vi farà passare al volo senza neanche troppa volontà.....

Il discorso è lungo e prima di prendere in esame tutte le variabili sarebbe interessante che sperimentaste altrimenti diventa una sterile trattazione a cui credere o meno, ma prima di fermarmi non posso evitare di dire che se si comprende il meccanismo si può impostare la vita (non solo il traffico) in modo da concedere per avere un "capitale" da utilizzare nei momenti di bisogno e di mettere forza e decisione quando è necessario a tutti costi compiere un'azione in un certo momento... continuando le osservazioni poi si scopre che questo secondo caso si paga in un secondo momento concedendo qualcosa.
Ma che stai a dire Uno? la vita è già così...
E' vero la vita è già così... che lo vediamo o meno, ma permettemi di dire che gestirsi fa una differenza... posso decidere di non sfruttare una "comodità" stupida ma usare quell'energia per fare qualcosa di più interessante.

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Vecchio 23-03-2007, 23.46.29   #2
Sole
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E da un pò che noto questa cosa, e per verificare ho prestato attenzione a piccoli particolari.
Non ho mai usato la macchina ma altre cose tipo la fila al supermercato o aiutare qualcuno a passare la strada rallentando il passo ma senza farmi vedere altre volte più manifesta .. ecc ecc
E mi veniva restituito alla stessa maniera.. in maniera non manifesta oppure evidente ecc ecc.
Ho visto che se faccio passare qualcuno al supermercato poi accade che se mi serve qualcuno lo fa con me. Oppure se faccio una gentiilezza mi viene restituita e anche presto.. non passa mai troppo tempo.
Poi ho provato a non farle.. e non ne ho più ricevute.
L'unica spiegazione che mi davo era che ci predisponiamo a ricevere e le influenze che "emaniamo" interagiscono con il nostro prossimo. ma nn sono proprio certissima della cosa, anzi.
Un dare e ricevere .. una compensazione ed equilibrio.. e si potrebbe collegare con il pegno da pagare... nel quotidiano ci troviamo in maniera naturale a pareggiare il dare con l'avere perchè avviene in maniera naturale .. nei rapporti invece interferiamo con porcherie vari della persona...
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Vecchio 23-03-2007, 23.59.52   #3
Faltea
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Interessante, pensavo di essere l'unica a cimentarmi in questi esperimenti...
Esempio al volo: Una mia amica aveva il classico atteggiamento "non faccio passare nessuno manco morta" e quando doveva immettersi in tangenziale erano guai, attendeva macchine dopo macchine, quasi passassero tutte di li proprio in quell'istante. Questo la portava a diventare ancora più astiosa nel lasciar passare qualcuno.
Quando era in macchina con me... l'esatto opposto. Tant'è che lei lo definiva "fortuna" (in un forum pubblico non posso scrivere la parola esatta anche se l'avete capita tutti ).
Ho accennato al meccanismo ma senza grandi risultati, anche perchè non l'ho ben compreso nemmeno io...
Sembra quasi che chi è al volante dell'auto che ti lascia passare "sappia", percepisca a livello inconsapevole qualcosa ...
Forse sente il tuo accumulo di "capitale"?
Quando mi resi conto che c'era un collegamento e che non era un "caso" ho mutato di nuovo atteggiamento e mi sono messa a far passare tutto e tutti, attendere che mi lascino passare in tangenziale, ecc.. Insomma buonismo a raffica
La prima cosa che ho notato è stata una tendenza ad approfittarsene a livello generale, pedoni che sbucavano qua e là, auto che saltavano fuori dai parcheggi privati, mancavano cani e gatti e poi il cerchio era completato...
Però era rimasta invariata la situazione tangenziale... Libera o alla peggio trovavo qualcuno che rallentava e mi lasciava passare...
Ora mi arrovella nella mente una domanda:
Ma come fanno a percepire in che panni mi sono messa?!?

Poi ho notato un'altra cosa, ma qui non rientra (secondo me) la teoria del capitale aquisito:
In moto non hai speranze di prevaricare sugli altri, per quanta determinazione hai rischi il collo e di conseguenza sei quasi obbligata a lasciar passare gli altri...
Mentre se usi un furgone (presumo anche nell'utilizzo di un camion o simili ma questo non l'ho sperimentato) sei il re della strada..
In qualsiasi "stato" ti poni sulla strada sei avantaggiato.
Una giungla dove vince il più determinato, come se questa determinazione trapelasse al di fuori del veicolo, fosse un' aurea che ti avvolge completamente e ti distingue dagli altri. Dove vince il più forte, sia in senso di determinazione giocando alla pari auto con auto, sia in senso di superiorità furgone contro auto o auto contro moto.
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Vecchio 24-03-2007, 13.29.42   #4
Uno
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Sembra quasi che chi è al volante dell'auto che ti lascia passare "sappia", percepisca a livello inconsapevole qualcosa ...
Forse sente il tuo accumulo di "capitale"?
Sente il tuo diritto a pretenderlo e il fatto che in quel momento lo pretendi

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Quando mi resi conto che c'era un collegamento e che non era un "caso" ho mutato di nuovo atteggiamento e mi sono messa a far passare tutto e tutti, attendere che mi lascino passare in tangenziale, ecc.. Insomma buonismo a raffica
La prima cosa che ho notato è stata una tendenza ad approfittarsene a livello generale, pedoni che sbucavano qua e là, auto che saltavano fuori dai parcheggi privati, mancavano cani e gatti e poi il cerchio era completato...
Però era rimasta invariata la situazione tangenziale... Libera o alla peggio trovavo qualcuno che rallentava e mi lasciava passare...
Ora mi arrovella nella mente una domanda:
Ma come fanno a percepire in che panni mi sono messa?!?
Infatti se hai letto sopra, ho scritto osservate attentamente e non fatelo con chi si comporta come nell'esperimento di prima, fate passare "'l'imbranato/a"
altrimenti la legge della giungla prende il sopravvento e tutti ti vedono come la gazzella da sbranare... lo si percepisce come quando si percepisce che una persona è triste per esempio... solo che egoisticamente la tristezza dell'altro/a non ci interessa (se non ci serve per sfruttarla in qualche modo) mentre l'indecisione nel traffico si.


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Poi ho notato un'altra cosa, ma qui non rientra (secondo me) la teoria del capitale aquisito:
In moto non hai speranze di prevaricare sugli altri, per quanta determinazione hai rischi il collo e di conseguenza sei quasi obbligata a lasciar passare gli altri...
Mentre se usi un furgone (presumo anche nell'utilizzo di un camion o simili ma questo non l'ho sperimentato) sei il re della strada..
In qualsiasi "stato" ti poni sulla strada sei avantaggiato.
Una giungla dove vince il più determinato, come se questa determinazione trapelasse al di fuori del veicolo, fosse un' aurea che ti avvolge completamente e ti distingue dagli altri. Dove vince il più forte, sia in senso di determinazione giocando alla pari auto con auto, sia in senso di superiorità furgone contro auto o auto contro moto.
Si questa è solo legge della giungla... eppure per quanto sia, un motociclista determinato può far fermare un camion...


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Ovviamente come scritto da Sole e accennato da me all'inizio, la cosa si può trasportare al supermercato, alla posta, in un ufficio comunale... ma anche in una "semplice" relazione affettiva. Quest'ultimo caso sarebbe bene studiarlo se si vuole far decollare la relazione, se ci limitiamo alla legge della giungla il nostro rapporto con l'altra/altre persone sarà un territorio di caccia, se distinguiamo e alterniamo nella maniera più produttiva avremo anche dei bei giardini...
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Vecchio 24-03-2007, 14.03.03   #5
'ayn soph
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Interessante, sono tutte dinamiche che puntualmente si verificano sia che si chiamino legge della giungla o più semplicemente griglia magnetica o altro ancora sono dei meccanismi che ci collegano a livello mentale e forse Karmico.
Ma spesso non mi succede così anzi quando do la precedenza non a tutti ovvio a me capita di fare le file, addirittura al supermercato sono stato fra inteso e non sono riuscito nell'intento di far passare una signora con pochi articoli (poi dopo che il cassiere aveva iniziato glielo ho spiegato), invece appena sono uscito mi ha riportato il portafogli che avevo dimenticato.
Un altra cosa è che una volta Uno mi avevi dato torto sul fatto di avvicinarsi lentamente per immettersi sulla strada dicendomi che avrei creato qualcosa di nefasto, invece ora constato che l'hai preso come riferimento.
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Vecchio 24-03-2007, 15.36.18   #6
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Interessante, sono tutte dinamiche che puntualmente si verificano sia che si chiamino legge della giungla o più semplicemente griglia magnetica o altro ancora sono dei meccanismi che ci collegano a livello mentale e forse Karmico.
Ma spesso non mi succede così anzi quando do la precedenza non a tutti ovvio a me capita di fare le file, addirittura al supermercato sono stato fra inteso e non sono riuscito nell'intento di far passare una signora con pochi articoli (poi dopo che il cassiere aveva iniziato glielo ho spiegato), invece appena sono uscito mi ha riportato il portafogli che avevo dimenticato.
Sono d'accordo che spesso il "ritorno" prende strade e forme diverse, a volte tanto lontane da impedirci di riconoscere il sopraddetto ritorno, poi qualcuno parla di ingiustizia... negli esempi mi ero limitato al semplice e a ciò che può essere verificato con un pò di buona volontà.

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I
Un altra cosa è che una volta Uno mi avevi dato torto sul fatto di avvicinarsi lentamente per immettersi sulla strada dicendomi che avrei creato qualcosa di nefasto, invece ora constato che l'hai preso come riferimento.
Stiamo parlando di cose simili ma diverse, in questo thread stiamo parlando della manifestazione fisica e tangibile, nell'altro thread Le avversità il fuoco era sul flusso generale della vita... infatti era emerso, anche se molto sottilmente e non in maniera evidente a tutti, che l'avversità (chiamabile in altri modi a seconda dei punti di vista) è un'entità a se, che pur essendo dipendente dal nostro agire acquisisce una sua apparente (ma relativamente ad una vita umana manco tanto apparentemente) indipendenza per la limitatezza del nostro vedere... quindi crea una serie di variabili non calcolabili da noi razionalmente.

In sintesi qui stiamo prendendo in esame il rapporto noi altro... altri ma limitatamente... in una zona circoscritta... nell'altro discorso il flusso della vita nella sua interezza.
Le due cose si incasellano in maniera sublime e ne complicano ancor di più la visione e lo "sfruttamento".
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Vecchio 24-03-2007, 15.42.23   #7
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Ma spesso non mi succede così anzi quando do la precedenza non a tutti ovvio a me capita di fare le file
Dimenticavo..... devi voler esigere il pagamento al momento giusto... può essere conscio o meno... ma se non c'è un vettore che trasmette la tua intenzione non succede la cosa, oppure prende una via naturale come il pagamento in altra forma.
Provate anche con la ricerca del parcheggio, ma occhio all'abuso... poi si paga.
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Vecchio 24-03-2007, 16.01.38   #8
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Hai ragione spesso non ho la volontà di esigere un pagamento, in senso un ritorno ma è una cosa voluta non una dimenticanza, io penso (ma questa è una cosa personale) che non è necessario dare per avere finalizzato, ma si può benissimo dare senza avere oppure il caso della preghiera, indirizzarla là dove c'è necessità.
Forse però questo non si confa con la legge della giungla.
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Vecchio 24-03-2007, 18.29.56   #9
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no, così non è giungla, dove l'istinto fa agire, però togliendo un pò di buonismo (non mi riferisco a te Ayn) è meglio esigere un pagamento quando occorre per fare quello che rientra comunque in un disegno, piuttosto che lasciare che torni in una forma che per quanto sia una che serve è meno ottimizzata.
E' come dire: vado a lavorare, poi il datore di lavoro a fine mese fa un salto a casa mia e mi porta ciò che manca, potrebbe anche andare bene, magari mi da un valore maggiore rispetto allo stipendio (anzi... lo fa senz'altro perchè ha modo di giocare sui grandi numeri) però io potrei voler risparmiare sull'arredamento e spendere più per andare a teatro per esempio.
Per questo al semplice non mancherà mai nulla, invece quello che farà un certo percorso dovrà sacrificare sempre qualcosa relativamente a dove è... quindi potrebbe anche avere tutto rispetto ad un'altro ma rispetto alla sua posizione se vuole muoversi deve cedere qualcosa.
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Vecchio 24-03-2007, 18.44.41   #10
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SE potresti esprimere meglio il concetto di retribuzione istantanea, visto che è un argomento di immediata realizzazione. E poi facendo come dicevo sopra non c'è il rischio che il credito maturato venga speso da chi invece non se lo meriti?
A questo tipo di scambio non vorrei partecipare inconsapevolmente e cmq se ciò facilitasse i più deboli andrebbe bene lo stesso.
E per finire, coloro che hanno progetti grandiosi per l'umanità, dovrebbero allora poter spendere anche il credito di chi non lo utilizza.
Oppure va a finire che dal calderone chi ha più forza con desideri e volontà riesca a trarne i profitti?
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Vecchio 24-03-2007, 20.20.19   #11
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A prima impressione chi non utilizza il credito alimenta chi sa come impadronirsene nel bene o nel male, ma ripeto a prima impressione, poi però c'è una giustizia che è ben al di sopra della nostra e che equilibra tutto.
Inoltre anche l'eventuale cedere credito potrebbe dare altri tipi di vantaggi, per esempio potrebbe portare ad un punto di "scoppio" (forse si capisce meglio con la parola molla) in cui poi all'occhio poco attento sembra che di colpo uno diventa fortunato... sembra che si svegli (non nel senso di furbizia) di colpo, mentre in realtà è un accumulo più lungo.
Certo potrebbe anche configurarsi l'ipotesi che uno durante la vita non arrivi mai a riscuotere... (del tutto è impossibile) in quel caso lascia in eredità nel bene e nel male.
Il discorso cambia se qualcuno decide di destinare un suo credito per un progetto comune... e che comunque fa anche quando non si accorge... chiamiamola una tassa celeste... una decima equa (non quella che esigeva la chiesa materialmente). In questo caso può essere che l'individuo decida di lasciare che parte del suo "capitale" confluisca in qualcosa in cui non è il principale attore... ma poi alla fine sempre ne trarrà vantaggio no?
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