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Vecchio 01-04-2007, 13.26.44   #1
Uno
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Predefinito Spada e Mente

Parlo dei fabbri di una volta, oggi industrialmente si usano presse o magli... ma il concetto è lo stesso.

Comunque una spada era creata cone due passaggi principali, la fusione del metallo, inserito in una forma e poi, come avreste sicuramente visto in alcuni film,
il fabbro la riscaldava e martellava... in alcune tecniche nella forma non usciva neanche una forma sottile ma quasi un tondino, che a forza di essere martellato prendeva la forma della spada.
La martellatura (a temperatura ricordiamo) aveva due scopi, il primo di dare una forma appiattita e quindi tagliente, il secondo scopo, forse più importante, era di rendere il metallo più duro. Immaginate le molecole che scaldate (ma non fuse) con le sollecitazioni delle martellate si comprimono e quindi diventano più dense... un nucleo (la forma della spada) che contiene più molecole possibili.
Sono conscio di non aver scritto perfettamente cosa succede nel processo di forgiatura, ho cercato di usare una descrizione più comprensibile possibile (spero), in realtà bisognerebbe parlare di reticoli cristallini e grani dello stesso che con la martellatura ( e presse/magli oggi) divente più fino.

Che c'entra la mente?
Beh... provate ad immaginare il processo di lavorazione di una spada sulla nostra mente... cosa sono le martellature? Il fuoco? L'affilatura?

Poi ci sono altre analogie... una spada (ed una lama in generale, con le dovute differenze anche i pugnali, forbici etc hanno una loro valenza) si può usare per difesa, per colpire, ma anche per appoggiarsi o liberarsi (tagliare corde), si può usare per aprirsi un varco in una vegetazione folta (anche se quello di solito si chiama machete... ma una volta...) .... etc etc

Riflettere su queste cose può far anche capire alcuni rituali di magia (qualora li si conosca)

Mi fermo
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Vecchio 01-04-2007, 16.01.32   #2
griselda
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Beh se pensiamo a noi da bambini la nostra mente forgiata dai nostri educatori che per affetto e per piacere loro viene forgiata con quella affilatura con cui poi dovremo affrontare la vita.
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Vecchio 02-04-2007, 00.53.20   #3
Shanti
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Che c'entra la mente?
Beh... provate ad immaginare il processo di lavorazione di una spada sulla nostra mente... cosa sono le martellature? Il fuoco? L'affilatura?
Le martellature potrebbero essere i modi in cui la mente viene forgiata fin da piccoli, come dice Gris: potrebbero essere anche i condizionamenti. Il fuoco scaldando il metallo della lama lo rende più facilmente lavorabile: riferito alla mente forse la conoscenza? L'affilatura mi fa pensare alla concentrazione, o a una mente sveglia e attenta.
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Vecchio 02-04-2007, 09.44.51   #4
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Che c'entra la mente?
Beh... provate ad immaginare il processo di lavorazione di una spada sulla nostra mente... cosa sono le martellature? Il fuoco? L'affilatura?

Poi ci sono altre analogie... una spada (ed una lama in generale, con le dovute differenze anche i pugnali, forbici etc hanno una loro valenza) si può usare per difesa, per colpire, ma anche per appoggiarsi o liberarsi (tagliare corde), si può usare per aprirsi un varco in una vegetazione folta (anche se quello di solito si chiama machete... ma una volta...) .... etc etc
Un buon fabbro per forgiare una spada, sa dove colpire per dare le martellate giuste, il fuoco, permette la giusta elasticità affinchè la materia possa essere modellata, se il fabbro lavorasse a freddo l'embrione della spada si spaccherebbe perchè rigido, invece deve essere duttile per poter essere lavorato. Il cerchietto si puo' così espandere e dare la forma desiderata, l'affilatura, fa pensare anche a me ad una mente sveglia ed attenta, utile. Una spada affilata, serve al suo scopo, una spada con la punta arrotondata e la lama non tagliente non serve a niente. Una mente ben formata dunque dovrebbe poter difendersi, attaccare, tagliare le corde al momento giusto, aprirsi un varco quando necessario. Una mente poco affilata invece non puo' fare niente di tutto questo e quindi è in balia di sè stessa (in questo caso la famosa mente che mente?)

Poi, altra cosa... in forum ci sono diversi spunti sulla mente, in particolare ricordo lo spunto di Uno su mente/menta la menta, usata per elevare lo Spirito.. Viste in analogia sta cosa mi fa pensare che la tanto bistrattata mente, sia alla fine il mezzo di cui dovremmo servirci per elevarci, e non sia poi così negativa come spesso si dice.. tutto sta ad allenarla, a forgiarla, a fare sì che diventi un mezzo di cui possiamo servirci in maniera consapevole.. sottile (leggera) e affilata (sveglia)come una spada.
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Vecchio 02-04-2007, 10.23.36   #5
Grey Owl
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Forgiare il ferro consiste nel portarlo ad una temperatura tale da renderlo malleabile e quindi lavorabile, poi con un’azione di martellatura e compressione della massa ferrosa (che risulta in un primo tempo essere composta da una massa caotica di “cristalli” di ferro e carbonio e scorie varie) si ottiene un pezzo lavorato e organizzato.

Dalla compressione si ottiene una lamina piu’ robusta formata da una stratificazione delle masse ferrose (come una serie di strati di un wafer) inoltre si eliminano le scorie intrinseche nel ferro dopo la fusione.

La mente e’ la massa ferrosa ottenuta dallo stampo della fusione allo stato “grezzo” per analogia penso al concepimento.

Il fuoco sono le impressioni che arrivano da ogni dove… e’ il vivere in questo mondo… senza queste saremmo morti.

Le martellate sono le azioni (con relative reazioni) che la vita ci offre… la mente inizia a percepire impressioni… comincia la lavorazione del ferro.

Poi crescendo arrivano altre martellate… voglio questo/desidero quello… sono questo/non sono quello… in modo automatico e “inconsapevole” prendo una forma… la famiglia, gli amici, la scuola… tutte martellate (nel senso di forgiature) che formano la spada.

La mente (come la spada) puo’ essere affilata… si puo’ ottenere una spada di fattura ottima o scadente… con una lama affilata o smussata… di tempra forte o di debole tenuta… pesante o leggera.

Inoltre vi e’ un’altra tecnica utilizzata nelle fucine dai fabbri… ed e’ il trattamento di tempra. Si tratta di portare il ferro ad una temperatura adeguata, lavorarlo con magli e martelli e poi raffreddarlo repentinamente (magari immergendo il pezzo nell’acqua)… in modo che i cristalli di ferro non hanno il tempo di “riorganizzarsi” nella forma primitiva…. precedente la lavorazione.

Come se la mente fosse portata al suo “estremo” eppoi lavorata secondo la tecnica del fabbro e subito dopo raffreddata repentinamente… per fissare l’opera del fabbro e bloccare la naturale tendenza della mente a perdersi.

In questo modo la lama acquista robustezza… la massa ferrosa e’ portata ad una raffinazione sempre piu’ alta… le scorie vengono eliminate… i cristalli organizzati… il filo della lama sempre piu’ tagliente.

La domanda e’… se la lama e’ la mente?... chi e’ il fabbro?
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Vecchio 02-04-2007, 10.51.47   #6
Yoga
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Potrebbe anche essere che senza la mente non c'è la spada. Se non c'è la conoscenza il frabbro non avrebbe saputo dove e come martellare. Pare che gli Assiri stati i primi ad usare il ferro per fabbricare le armi e gelossissimi erano delle loro conoscenze.
Per il resto la nostra mente è come una spada. Veniamo forgiati da piccoli come dice Gris ma lo siamo anche da adulti. Possiamo pensare a tutti quegli input che ci vengono dati ogni giorno dalla pubblicità, dai media. O magari da tutte le persone che ogni giorno ci "giudicano" e che ci attaccano delle "etichette" condizionando la nostra vita.
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Vecchio 02-04-2007, 12.02.19   #7
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Io dico che la nostra spada non è forgiata per niente..

Un grosso e pesante (quindi ingombrante e poco maneggevole, lento nei movimenti... vedi meccanicità) pezzo di ferro grezzo, che ancora non ha subito le dovute trasformazioni se non quelle primarie più semplici, giusto quel tanto che serve per vivere..
Un pezzo di acciaio simile non solo è ben poco utile, ma risulta fra l'altro un pesante fardello da portarsi dietro... per restare in metafora, se non è adeguato a tagliare i rami della giungla, non fa altro che ingombrare ancor di più e rallentare il cammino.. Ma per raggiungere il cuore della foresta, quello più fitto e rigoglioso, è uno strumento indispensabile senza il quale non vi si giungerà mai.

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Beh... provate ad immaginare il processo di lavorazione di una spada sulla nostra mente... cosa sono le martellature? Il fuoco? L'affilatura?
Il fuoco è ciò che rende malleabile l'acciaio, cosa rende malleabile la mente? Tutto ciò che non segue i nostri pregiudizi, i nostri preconcetti, ci spiazza... ci scalda... "solve" le nostre cristallizzazioni, anche se la forma rimane la stessa. Un fuoco, un attrito, che si genera dal non assecondare i nostri (falsi) desideri del corpo, che passa così attraverso i nervi... Il fuoco dunque come shock...A questo punto sarebbero necessarie le martellature, battere il ferro fin che è caldo per cambiare forma, ma l'uomo difficilmente possiede il "quando" e spesso perde il momento buono... Magari batte l'acciaio una volta raffreddato e si lamenta pure che non riesce a modellarlo come vorrebbe... La mente si raffredda velocemente senza aver cambiato forma, ritorna "dura" e contratta. Bisogna usare quei pochi minuti in cui l'acciaio è incandescente...
Le martellature potrebbero essere la concentrazione, che oltre a comprimere le molecole di acciaio e far diventare la spada piu densa, le fanno anche assumere una forma appiattita, in modo che abbia una aerodinamica perfetta per volare veloce nell'aria...
L'affilatura infine, togliere il superfluo, far diventare la lama tagliente come un rasoio... rendere il suo filo "sottile" così che possa liberarsi di qualsiasi ostacolo... E' concentrazione anche questa. "Mettere l'anima in quello che si fa" è un po' come mettere la spada sull'affilatore che gira e si mangia il superfluo... Fa scintille, e c'è da dire che se l'acciaio non è buono (cioè non è stato martellato per bene) invece di affilarsi si sfalda... Una buona lama si vede nel momento dell'affilatura... se viene troppo rovinata dall'affilatore forse è meglio rimetterla nel fuoco e poi batterla ancora per renderla più resistente...
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Vecchio 02-04-2007, 13.15.12   #8
Uno
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Bene... bene... è uscita una cosa importante...
Calore martellatura raffreddamento per la tempera.

Se riceviamo martellate (oh.... se le riceviamo....., comunque e ovunque) ma non scaldiamo e raffrediamo al momento giusto a che serve?
Solo a soffrire?





La mente che in questa tornata di discussioni in forum sta uscendo (i frequentatori più assidui e datati sanno che in ogni periodo su vari fronti si toccano punti simili) non è il mezzo per.... è uno degli strumenti per......
Non è giusta una posizione essoterico-ocidentale che incentra tutto sulla mente come non è corretta una posizione essoterica-orientale che mira alla sua distruzione (della mente, come se fosse possibile senza morire... e non morire per rinascere... morire e basta)
La mente va conosciuta ed usata, il cuore va conosciuto ed usato, il corpo va conosciuto ed usato etc etc....
Chiunque, qualsiasi dottrina, pseusodottrina etc inciti all'annullamento di qualsiasi cosa non mira all'autoconoscenza dell'individuo, è corretto però il temporaneo "schiacciamento" di una qualità, mezzo, strumento, che sia anche la mente, se serve per farci scoprire il resto.

Quest'ultimo è un mezzo o.t. ma che ritengo utile.


Bella la domanda di Grey, chi è il Fabbro?
Proviamo ad iniziare a vederne la sagoma senza scoprirlo tutto, di quello ve ne lascio il gusto.
Le martellate chi ce le dà? Arrivano da ovunque..... quindi "l'ambiente" è fabbro in un certo senso... quello che ci fuorvia è che la spada è inerme, noi possiamo entro certi limiti decidere in che verso metterci quando arriva la martellata... e più importante, molto più importante... possiamo scaldarci e raffreddarci al momento giusto, cosa che in parte avviene anche inconsapevolmente... ma molto lentamenteeeee.
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Vecchio 02-04-2007, 13.51.00   #9
Faltea
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La mente è la massa ferrosa, l'intelletto è il fuoco ..
Vado a spiegarmi meglio.

Comprendere, apprendere, leggere, dialogare su un forum, può aprire porte alla conoscenza, dare nuovi spunti alla nostra massa ferrosa, attraverso ulteriori letture viene plasmata e modellata, aggiungendoci anche le nostre personalissime deduzioni viene forgiata la spada, spada che utilizziamo quotidianamente come appoggio, come difesa ed anche come sfoggio...
Ci appoggiamo alla mente (al nopstro bagaglio di conoscenza) quando non sappiamo cosa dire/fare, che decisione prendere...
Spesso traiamo soddisfazione nello sfoggiare la nostra cultura e ci difendiamo attraverso il dialogo nelle liti...
Il fabbro è il filtro che abbiamo di fronte all'ambiente, alle circostanze che ci circondano.
La stessa martellata che prendo io (esempio: lite in ufficio con il capo) a me può scivolare via come se nulla fosse, con l'esperienza potrei aver acquisito la capacità di separare in due fette temporali il lavoro e la vita privata. Ciò che succede da una parte non si vede/non condiziona l'altra.
Mentre per la signora X vorrebbe dire la giornata rovinata, magari anche la settimana, arriverebbe a casa stressata, nervosa e stanca, probabile lite con i figli o con il marito con la conseguenza che il giorno dopo in ufficio si ritroverebbe con doppio stress.. scarico di nervi anche sul lavoro, poi di nuovo a casa.. e via insomma
Ho fatto un'esempio banale banale, ma spero si sia capito il concetto che volevo esprimere.
E' il filtro la differenza, come lo usiamo.
Insomma ciò che ci accade viene selezionato dai sensi ed interpretato dalla mente.
A parer mio la mente è sia la massa ferrosa, sia il fabbro, sia la spada..
Sfaccettature della stessa medaglia.
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Vecchio 02-04-2007, 23.40.25   #10
Lion
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Quindi le martellate sarebbero tutte le cose che ci accadono o succedono, però noi possiamo, entro certi limiti fare una scelta, decidere se stare in un verso o nell'altro. Ma se ad ogni martellata non ci scaldiamo o raffreddiamo nel giusto modo, buttiamo via martellate? Oppure impariamo per la prossima martellata?

Mi viene da fare un'analogia con un esempio di un'altra discussione in cui si diceva che, se una persona mi fa arrabbiare, inizialmente mi viene da sfogarmi su di lui, se poi però imparo ad usare quell'energia la posso mettere in altro, e quindi decido io come scaldarmi e quando, viceversa da prima che mi scaldavo senza scelta.
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Vecchio 03-04-2007, 12.24.05   #11
Faltea
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E si...
Penso anche che la maggior parte delle martellate ce le siamo cercate...
Un po' di autocritica utilizzata con il senno di poi spesso ci fa vedere che se avessimo agito in maniera diversa, questo avrebbe portato ad un risultato diverso.
Quest'autocritica viene effettuata dalla mente (fabbro) che forgia la spada (conoscenza) in modo da evitare utleriori batoste simili (martellate).
Di batosta in batosta (per ricollegarci anche all'altro post) si affina la spada in modo da utilizzarla meglio,
scopo: evitare altre martellate!!
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Vecchio 03-04-2007, 12.30.44   #12
Uno
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Specifico una cosa velocemente, poi torno dopo....
Le martellate non sono in senso negativo, non solo.... anche un'amore può essere una martellata che forgia
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Vecchio 03-04-2007, 12.37.11   #13
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Di batosta in batosta (per ricollegarci anche all'altro post) si affina la spada in modo da utilizzarla meglio,
scopo: evitare altre martellate!!
Beh, come è stato detto le martellate fanno particolarmente male quando la spada è fredda, quando cioè non ne cambiano la forma ed è quindi sofferenza fine a se stessa... (oddio, anche a freddo il ferro un po' si modella a furia di martellate... ma quante ce ne vogliono??)
A ferro caldo si soffre di meno (è più malleabile) e sono di gran lunga più utili...

Lo scopo di non beccare più martellate secondo me è una tappa intermedia... non quello definitivo. Una volta che mi sono costruito sta benedetta spada (e dopo tutte quelle martellate..) dovrei pur iniziare a usarla no? Altrimenti che me ne faccio di una spada perfetta, la metto come soprammobile in entrata?

EDIT: Ho postato insieme a Uno
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Vecchio 03-04-2007, 13.49.14   #14
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Beh, come è stato detto le martellate fanno particolarmente male quando la spada è fredda, quando cioè non ne cambiano la forma ed è quindi sofferenza fine a se stessa... (oddio, anche a freddo il ferro un po' si modella a furia di martellate... ma quante ce ne vogliono??)
A ferro caldo si soffre di meno (è più malleabile) e sono di gran lunga più utili...

Lo scopo di non beccare più martellate secondo me è una tappa intermedia... non quello definitivo. Una volta che mi sono costruito sta benedetta spada (e dopo tutte quelle martellate..) dovrei pur iniziare a usarla no? Altrimenti che me ne faccio di una spada perfetta, la metto come soprammobile in entrata?

EDIT: Ho postato insieme a Uno

Direi che una spada finita è il famoso Nirvana del buddismo..
Secondo me passano vite prima che la spada sia definitivamente forgiata...
Ma mentre la forgiamo, attraverso anche le martellate positive (come giustamente scrive Uno), passo dopo passo ti accorgi che le tue capacità aumentano, riesci a gestire meglio gli eventi, vivere più serenamente...
Magari di addentrarti anche in pratiche poco usuali, come magia ecc...

La spada calda per essere forgiata meglio...
Ho constatato che la mia forgiatura ha avuto un picco nei momenti "neri", ed un'assestamento nei momenti positivi....
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Vecchio 03-04-2007, 16.52.48   #15
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Se riceviamo martellate (oh.... se le riceviamo....., comunque e ovunque) ma non scaldiamo e raffrediamo al momento giusto a che serve?
Solo a soffrire?
Ah io credo di esser stata una molla più che una spada per un certo tempo, batosta ..il tempo di smaltire... e via un'altra batosta...così non succede nulla si è sempre al punto di partenza no?


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Le martellate chi ce le dà? Arrivano da ovunque..... quindi "l'ambiente" è fabbro in un certo senso... quello che ci fuorvia è che la spada è inerme, noi possiamo entro certi limiti decidere in che verso metterci quando arriva la martellata... e più importante, molto più importante... possiamo scaldarci e raffreddarci al momento giusto, cosa che in parte avviene anche inconsapevolmente... ma molto lentamenteeeee.
Questo non l'ho ben capito forse a causa della molla sopra
Qualcuno mi aiuta a comprendere per favore?
Va bene anche una martellata
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Vecchio 03-04-2007, 18.09.04   #16
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Specifico una cosa velocemente, poi torno dopo....
Le martellate non sono in senso negativo, non solo.... anche un'amore può essere una martellata che forgia
In altre parole le martellate ci impongono una trasformazione, sia in senso positivo che in senso negativo...

La forma che ne deriva, la durezza, l'affilatura, dovrebbero essere il risultato ...

Ma quello che non mi è chiaro è chi dà le martellate, cioè chi è il fabbro.... è per forza di cose solo qualcosa o qualcuno che è al nostro esterno, visto che la mente non si forgia da sola ???? si forgia soltanto ricevendo gli stimoli dall'ambiente circostante e dalle persone che interagiscono con noi e che ci danno le classiche martellate ???
Secondo me anche noi possiamo essere il fabbro di noi stessi... ci martelliamo da soli ???
E sì, capita anche di darsi il martello da soli... ma se insistiamo sempre su un unico punto non si ottiene la forma giusta....
Ci vorrebbe più elasticità secondo me....
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Vecchio 03-04-2007, 19.25.12   #17
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Ci vorrebbe più elasticità secondo me....
Infatti quando batti sul ferro caldo che è morbido si piega non si spezza. Una mente rigida si spezza facendosi del male, una mente calda si piega soffrendo nel caldo della fiamma.
A parte la versione poetica pensavo la stessa cosa che ho quotato, riflettevo sul flettersi, piegarsi e non spezzarsi.
Se sei caldo sei molto più elastico.. si deve fare riscaldamento per potersi allungare con il corpo.. per renderlo più morbido e resistente agli urti. Una volta che sei caldo nello yoga puoi arrivare a piegametni e torsione notevoli.

Il Fabbro secondo me è quello che forgia le nostre esperienze della vita che sono il martello.. e se è vero che siamo noi a ricercarle più o meno inconsciamente ecco che le esperienza della vita coincidono con Noi che siamo il Fabbro in una parte più elevata che non sappiamo neppure esista.
Tutto ciò che accade intorno a noi e dentro di noi.

Ogni volta che ci perdiamo un evento per distrazione o per qualsiavoglia motivo viene buttata acqua fredda sul ferro.. ogni volta che la resistenza aumenta il fuoco si alza.
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Vecchio 04-04-2007, 13.08.44   #18
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Il Fabbro secondo me è quello che forgia le nostre esperienze della vita che sono il martello.. e se è vero che siamo noi a ricercarle più o meno inconsciamente ecco che le esperienza della vita coincidono con Noi che siamo il Fabbro in una parte più elevata che non sappiamo neppure esista.
Tutto ciò che accade intorno a noi e dentro di noi.

Ogni volta che ci perdiamo un evento per distrazione o per qualsiavoglia motivo viene buttata acqua fredda sul ferro.. ogni volta che la resistenza aumenta il fuoco si alza.
Vediamo se ho capito.
Ho un esperienza prendo una batosta, martellata, se il fabbro ha assestato bene il colpo non avrò bisogno di ripeterla.
Se invece il fabbro non ha lavorato bene la martellata deve ancora arrivare affinche la lama sia lavorata bene e non dover più ritornare in quel punto.
Come se in quel punto della lama ci fosse un gibbone che il fabbro deve togliere un pezzo di metallo che distorce la linearità della spada. Le martellate il fabbro continua a darle li sino a che il gibbone viene eliminato. Per fare questo se con tot fuoco il fabbro non è riuscito la volta successiva aumenterà la temperatura perchè il suo fine è creare una spada senza gibboni.
L'acqua fredda è lo smaltimento, il tempo che di solito normalmente passa e raffredda assieme alla dimenticanza di ciò che è successo. Il non aver fatto introspezione e cercato il gibbone per aiutare così il fabbro.

Ultima modifica di griselda : 04-04-2007 alle ore 13.16.41.
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Vecchio 04-04-2007, 13.31.30   #19
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Vediamo se ho capito.
Ho un esperienza prendo una batosta, martellata, se il fabbro ha assestato bene il colpo non avrò bisogno di ripeterla.
Se invece il fabbro non ha lavorato bene la martellata deve ancora arrivare affinche la lama sia lavorata bene e non dover più ritornare in quel punto.
Come se in quel punto della lama ci fosse un gibbone che il fabbro deve togliere un pezzo di metallo che distorce la linearità della spada. Le martellate il fabbro continua a darle li sino a che il gibbone viene eliminato. Per fare questo se con tot fuoco il fabbro non è riuscito la volta successiva aumenterà la temperatura perchè il suo fine è creare una spada senza gibboni.
Quoto questo pezzo e quello di Sole (non sono ancora capace di quotarne 2 nello stesso post... ) perchè l'idea che ci sia una "guida" che ci martella per evitare di ripetere lo stesso errore (e smette/sparisce quando l'errore non viene più ripetuto) la sento molto vicina.
Ho sempre creduto nella presenza di Qualcuno che mi direziona, sempre con alla base il libero arbitrio certo, ma che con amorevole giudizio mi porta/accompagna verso ciò che desidero realmente.
Ma, sempre a parer mio, non lo definirei il Fabbro, proprio perché tutto viene filtrato attraverso i sensi dalle nostre menti, verrebbe filtrato anche questo Qualcuno e muterebbe la sua reale essenza....


EDIT: scrive 11.31 come ora... ma sono le 13.31... leggo male io????

Ultima modifica di Faltea : 04-04-2007 alle ore 13.35.04.
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Vecchio 04-04-2007, 15.18.45   #20
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Vedo coincidere il fabbro con la volontà più che con un personaggio esterno.
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Vecchio 04-04-2007, 15.29.00   #21
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E se ci fossero due tipi di fabbro?
Il primo è l'inconscio il fabbro non ancora diventato Fabbro poi invece può divenire Fabbro con il Lavoro su se stessi Volontà.
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Vecchio 04-04-2007, 16.16.13   #22
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Ah io credo di esser stata una molla più che una spada per un certo tempo, batosta ..il tempo di smaltire... e via un'altra batosta...così non succede nulla si è sempre al punto di partenza no?
Se ti dicessi che invece hai avuto paura di scaldarti e di conseguenza hai cercato anche di scappare le martellate (sia negative che positive) che invece ti sono puntualmente (come deve essere) arrivate raddoppiate?

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Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
In altre parole le martellate ci impongono una trasformazione, sia in senso positivo che in senso negativo...

La forma che ne deriva, la durezza, l'affilatura, dovrebbero essere il risultato ...

Ma quello che non mi è chiaro è chi dà le martellate, cioè chi è il fabbro.... è per forza di cose solo qualcosa o qualcuno che è al nostro esterno, visto che la mente non si forgia da sola ???? si forgia soltanto ricevendo gli stimoli dall'ambiente circostante e dalle persone che interagiscono con noi e che ci danno le classiche martellate ???
Secondo me anche noi possiamo essere il fabbro di noi stessi... ci martelliamo da soli ???
E sì, capita anche di darsi il martello da soli... ma se insistiamo sempre su un unico punto non si ottiene la forma giusta....
Ci vorrebbe più elasticità secondo me....
Siamo esseri unici (anche se poco consapevoli) e anche massa, l'esempio classico della mano... ogni dito agisce per conto suo, ne puoi piegare uno e gli altri no... ma sono comunque parte della mano.
Quindi il fabbro siamo noi sia dall'interno che dall'esterno... anche quando prende la forma di un'altra persona c'è qualcosa di noi, primo di tutto perchè ci mettiamo in una situazione (consapevolmente o meno) secondo perchè comunque quell'altro alla fine siamo noi... sia se ne parliamo in termini psicologici di aspettative, di quello che vogliamo vedere in un'altro, sia se parliamo in termini sociologici o anche in termini più sottili.... il mare unico è anche se formato da tante gocce singole.....
C'è anche un fattore trascurato... quello che è comunemente chiamato demonio...(per la parte negativa delle martellate) o angeli (per la parte positiva) sono entità che pur essendo distaccate e con una certa autonomia alla resa dei conti sono una parte di noi. L'esempio che mi piace di più è la burocrazia... oggi è divenuta mostruosa... una macchina autonoma che macina scartoffie e ci stritola... ma alla fine noi l'alimentiamo e l'abbiamo creata, la differenza con queste entità è che non l'abbiamo create noi... ma il resto è molto simile



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Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Quoto questo pezzo e quello di Sole (non sono ancora capace di quotarne 2 nello stesso post... )....
Devi premere il tasto multi che diventa rosso su tutti i post che vuoi citare e poi "rispondi" sotto (oppure leggere le faq )
Citazione:
Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
EDIT: scrive 11.31 come ora... ma sono le 13.31... leggo male io????
Devo sistemare l'orario del server, che era già prima non giusto ma tenuto giusto con un trucco, adesso con l'ora legale è sballato
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Vecchio 04-04-2007, 17.15.55   #23
griselda
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Se ti dicessi che invece hai avuto paura di scaldarti e di conseguenza hai cercato anche di scappare le martellate (sia negative che positive) che invece ti sono puntualmente (come deve essere) arrivate raddoppiate?
Ti direi che hai ragione in primis.
Poi direi che ho fatto come quello che mette i talenti sotto terra.
Poi che forse ho sofferto della sindrome di peter pan anche se non la conosco in termini spicologici.
Quindi scaldarsi è mettersi in gioco.
C'ho preso? eh? ehh? ehhh?

Ultima modifica di griselda : 04-04-2007 alle ore 17.24.07.
griselda non è connesso  
Vecchio 04-04-2007, 22.35.32   #24
Faltea
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Pensavo...
Nella mitologia norrena la spada era considerata un simbolo sacro. Le popolazioni Vikinghe erano dedite alla guerra, l'arma oltre ad avere un'importanza bellica aveva anche una valenza rituale ed era un simbolo di stato sociale (gli schiavi non la potevano portare).
Di grande rilevanza era considerato il fabbro che conosceva l'arte di forgiare il metallo in quanto il procedimento conteneva la chiave per plasmare il metallo attraverso il fuoco. Un che di alchemico..
Il fuoco... il metallo... la spada...
Inconscio - conscio - mente

mubble mubble

Sono stanca... meglio che vada a dormire mi sembrava di aver colto qualcosa di fondamentale ma mi sono persa....
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Vecchio 04-04-2007, 23.28.59   #25
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Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
Un che di alchemico..
Il fuoco... il metallo... la spada...
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Sono stanca... meglio che vada a dormire mi sembrava di aver colto qualcosa di fondamentale ma mi sono persa....
Dal mio punto di vista, alchemicamente la sposterei così

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