Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Tempio > Tradizioni Spirituali ed Esoteriche

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 05-05-2007, 15.26.24   #1
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito Miti e leggende sulla creazione del mondo

TIBET
All’inizio dei tempi gli Dei del cielo vivevano sulle montagne, gli Dei inferi nei luoghi sotterranei e nelle acque, mentre gli uomini si trovavano in mezzo. Il primo re del Tibet si era unito a una divinità delle montagne e da questa unione erano nati i primi uomini. Il re di giorno restava sulla terra, mentre di notte tornava in cielo grazie a una corda magica del colore della luce che portava sulla sommità della testa. Il principio della corda è universale e c’è sempre un personaggio maldestro che taglia la corda che permette all’uomo di salire fino al cielo. E fu proprio questo che accadde al sesto re del Tibet: vanitoso come un pavone sfidò a duello il suo palafreniere, ma si rifiutò di trasmettergli i suoi poteri divini in modo che si battessero alla pari. Poiché non era giusto il palafreniere si limitò a chiedere al re di tagliare la corda che lo univa al cielo e lui, per orgoglio, accettò. L’altro lanciò sul campo di battaglia cento buoi armati di frecce fissate alle corna, che trainavano dei carri pieni di cenere. Il risultato fu il caos totale, il palafreniere uccise l’imprudente sovrano, che fu il primo re a morire. Dopo di lui più nessun re riuscì a risalire lungo la corda del cielo: solo i maghi e i santi ne erano capaci.

Questa era la leggenda dell’antica religione tibetana: di questa tradizione restano ancora alcuni bon-po che, durante la cerimonia di nozze, fissano una corda al cranio del fidanzato.
Shanti non è connesso  
Vecchio 05-05-2007, 15.42.10   #2
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito

Con l’arrivo del buddhismo, la storia del re con la corda celeste era cambiata completamente, come il mito dell’origine degli uomini.

Al principio dei tempi una grande scimmia maschio decise di convertirsi grazie agli insegnamenti di un bodhisattva, Avalokiteshvara, il quale lo mandò sulle nevi del Tibet perché più si è vicino al cielo meglio ci si concentra. Mentre la scimmia meditava sulla compassione passò di lì un’orchessa che si innamorò perdutamente di lui e si trasformò in una donna. Vincolata dal voto di castità la scimmia rifiutò le sue profferte, ma l’orchessa lo supplicò in modo così persuasivo che lui le permise di dormire al suo fianco. Per lei questo non era sufficiente e, visto che la scimmia resisteva, minacciò di mettere al mondo dei mostri che avrebbero divorato la razza umana. Non sapendo più che fare la scimmia volò da Avalokiteshvara che gli ordinò di sposare l’orchessa per compassione.
Nacquero sei scimmiette che la madre, fedele alla sua natura di orchessa voleva subito divorare. La scimmia-padre le salvò portandole nella foresta. Tre anni dopo le sei scimmie si erano moltiplicate: erano cinquecento e morivano di fame. La povera scimmia-padre si rivolse ancora al suo maestro, che si arrampicò su una montagna sacra da cui trasse cinque diverse specie di grano che poi seminò. La scimmia vi condusse i cinquecento piccoli che, mangiando il grano, persero a poco a poco il pelo e la coda e divennero i primi abitanti del Tibet.

Per convertire il Tibet al buddhismo Avalokiteshvara si era trasferito sul monte Potala e aveva lasciato sfuggire un raggio di luce, che si era trasformato in scimmia: della corda celeste è rimasto solo il raggio di luce, ecco come si è mescolato il tutto.
Shanti non è connesso  
Vecchio 05-05-2007, 16.14.01   #3
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito

CINA

1) Agli albori del tempo regnava una penombra informe e oscura, poi il tao diede origine all’Uno, che si divise in Due. Due diede origine a Tre, che generò diecimila esseri, i quali portano lo yin sul dorso e abbracciano lo yang. Secondo altre versioni dalla penombra scaturirono due divinità: una si prese cura del cielo, l’altra della terra, cosicchè diventarono padre e madre di tutte le creature.

2) Il Sovrano dell’Oceano meridionale incontrò quello dell’Oceano meridionale presso il Sovrano del centro, il Caos, che li ricevette con molta cortesia. Volendo rendergli la gentilezza, i due sovrani decisero di aprire nel suo corpo alcuni orifizi di cui era privo in modo che potesse vedere, sentire, mangiare e respirare. Praticare orifizi nel suo corpo si rivelò un’operazione ardimentosa e al settimo giorno morì. Il Caos somigliava a un uovo cosmico, da cui uscì il primo uomo, P’an-Ku. Quando questi morì, diciottomila anni dopo, i suoi occhi divennero il sole e la luna, la sua testa diventò una montagna, mentre dal suo grasso originarono i mari, dai capelli e dai peli gli alberi e le piante. Le sue lacrime formarono il fiume Azzurro e il fiume Giallo, il suo soffio era il vento e la sua voce il tuono, dalla sua pupilla nera scaturì il fulmine, dalla sua gioia il cielo limpido e dalla sua rabbia le nuvole.

In seguito il primo uomo P’an-ku e il saggio del Tao, Lao-tzu si fusero dando luogo a un’unica divinità. L’occhio sinistro di Lao-tu si tramutò nel sole, l’occhio destro nella luna, i capelli diedero origine alle stelle, lo scheletro ai draghi, il ventre ai mari, i peli alla vegetazione e il cuore a una montagna santa. Infine un essere misterioso che si chiamava l’Augusto signore interruppe la comunicazione tra il cielo e la terra.
Shanti non è connesso  
Vecchio 05-05-2007, 16.20.42   #4
'ayn soph
Bannato/a
 
Data registrazione: 14-12-2006
Messaggi: 1,893
Predefinito

Questi miti andrebbero spiegati se mai ci fosse un minimo di collegamento razionale da fare. Così a prima lettura sembra più che altro una reminiscenza di presenze aliene sopra la terra (il primo) e una degenerazione, più che una creazione del mondo nella seconda ipotesi.Forse servivano appunto per sottomettere psichicamente, popoli, a quelle che sarebbero divenute di li a poco religioni.
'ayn soph non è connesso  
Vecchio 05-05-2007, 16.28.14   #5
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito

Sono qui apposta (i post) per discuterci sopra
Shanti non è connesso  
Vecchio 05-05-2007, 16.34.57   #6
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Beh dietro ad ogni racconto mitologico o biblico c'è dietro e dentro un certo numero di interpretazioni che vanno dal minimo al massimo per il quale ognuno a seconda di dove si trova è in grando di comprendere.
Quindi potremmo anche fare dei paralleli bella idea Sha.
griselda non è connesso  
Vecchio 05-05-2007, 16.43.01   #7
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito

Ancora uno dalla Cina

Un’altra versione era la genealogia dei grandi re, costruita dal maestro K’ung che non amava né gli dei né il soprannaturale.
I primi erano stati i Tre Augusti, due uomini e una donna. Il più antico, l’Augusto re, aveva creato il libro delle divinazioni osservando le piume degli uccelli, la varietà dell’universo e il proprio corpo. La sua sposa, l’Augusta donna, aveva in comune con lui la stessa coda di serpente, all’estremità della spina dorsale.
Il terzo degli Augusti, il Divino Lavoratore, aveva creato l’agricoltura. In seguito era stata la volta dei Cinque imperatori. Il primo, l’imperatore Giallo, aveva scritto trattati di medicina, sessualità, astrologia e arte militare. Il secondo aveva separato il cielo e la terra, il terzo, l’Imperatore Corvo, aveva scelto come spose la madre di dieci soli e quella di dodici lune.. Il quarto aveva regolato il ciclo delle stagioni affidando il governo a un popolano, Chouen uomo virtuoso.
Prima di sceglierlo l’imperatore aveva sottoposto Chouen a prove crudeli: era dovuto passare attraverso le fiamme, sfuggire a un’inondazione, liberarsi dalla terra di cui era stato ricoperto, affrontare un uragano. La prova peggiore lo aveva costretto a farsi massacrare di botte dai suoi genitori, riuscendo a non mancare loro di rispetto, fondando il culto degli antenati. In seguito era riuscito a respingere quattro demoni dalle quattro porte del mondo, prima di lasciare il potere al quinto e ultimo imperatore, Yu, Imperatore del Sole, che era nato da una pietra.
Con Yu si interrompe la genealogia dei Tre Augusti e dei Cinque Imperatori. Dopo di loro si sono avvicendati crudeli tiranni.
Shanti non è connesso  
Vecchio 06-05-2007, 01.00.39   #8
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito

AFRICA

Il mito dei Dogon

In principio Dio creò il granello più piccolo dell’universo, un chicco di fonio, l’antico cereale africano. Il “chicco del mondo”, animato da un moto turbinoso, esplose diventando l’uovo del mondo che conteneva in sé i quattro elementi: aria acqua fuoco e terra. Dio tracciò sull’uovo il piano del mondo, con la saliva aggiunse la parola. Dentro il guscio dell’uovo primigenio si trovavano due coppie di pesci, che divennero due coppie di gemelli. L’uovo maturò lentamente, come un bambino nel ventre di una donna, e alla fine ne uscì un piccolo solo nato prematuro, che si chiamava Ogo. Il neonato prematuro strappò un pezzo di placenta, lo fece cadere e quello diventò la Terra. Poi Ogo andò nella Terra per cercare la sua gemella Yasigui, convinto che fosse nata insieme a lui. Piantò il granello di fonio nella terra imbevuta del sangue della placenta, ma non trovò la sua gemella perché Dio l’aveva custodita nel resto dell’uovo. Ogo sporcando il grano del mondo con il sangue impuro aveva contaminato il cibo sulla terra, allora Dio lo trasformò in Volpe chiara, responsabile dei mali dell’universo. Quindi per rimediare al danno Dio sacrificò uno dei gemelli rimanenti tagliandolo in sessantasei pezzi, dai quali ricavò una figura umana servendosi della placenta per portare a termine la sua opera. Quello fu il primo uomo, si chiamava Nommo, che significa “far bere”. Nommo diventò il signore della parola e dell’acqua, e generò quattro coppi di gemelli.
Infine Dio mandò sulla terra, ormai resa impura da Volpe chiara, le quattro coppie di gemelli, e le mise ai quattro angoli di un’arca fabbricata riunendo la loro placenta. Il Sole si mise in moto e illuminò la terra così purificata. L’incubo della creazione mancata si dissolse perché, secondo i calcoli divini, i gemelli si moltiplicarono, ma sempre due alla volta
Non per molto comunque: sulla prima creazione pesava ancora l’impurità del fonio arrossato dal sangue della placenta maledetta. Il quarto giorno, durante l’eclissi di sole, Yasigui la gemella perduta comparve sulla terra sottoforma di donna.
Yasigui sposò uno dei gemelli e gli fece mangiare a tradimento il granello del fonio insanguinato. Era necessario sacrificare il marito per purificare il terreno. Dopo questo sacrificio l’umanità perse il dono delle nascite gemelle, le donne incinte diedero alla luce figli unici.
In ricordo di questo sogno svanito ogni individuo è composto di un solo corpo ma di due anime gemelle. Una dà vita al corpo: se è un ragazzo è l’anima maschile, se è una ragazza è quella femminile. Ma l’anima gemella non resta mai lontana dal corpo: in fondo a un mare sorvegliato da Nommo, l’avo resuscitato, l’anima femminile protegge quella maschile nel corpo del ragazzo, mentre l’anima maschile protegge quella femminile nel corpo della ragazza. Ognuna guida segretamente l’altra metà dell’anima… Infatti tutti gli esseri umani discendono dal Nommo primordiale, sacrificato e resuscitato sotto forma di coppie di gemelli, maschio e femmina.
Shanti non è connesso  
Vecchio 06-05-2007, 12.01.00   #9
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
AFRICA

Il mito dei Dogon

In principio Dio creò il granello più piccolo dell’universo, un chicco di fonio, l’antico cereale africano. Il “chicco del mondo”, animato da un moto turbinoso, esplose diventando l’uovo del mondo che conteneva in sé i quattro elementi: aria acqua fuoco e terra. Dio tracciò sull’uovo il piano del mondo, con la saliva aggiunse la parola. Dentro il guscio dell’uovo primigenio si trovavano due coppie di pesci, che divennero due coppie di gemelli. L’uovo maturò lentamente, come un bambino nel ventre di una donna, e alla fine ne uscì un piccolo solo nato prematuro, che si chiamava Ogo. Il neonato prematuro strappò un pezzo di placenta, lo fece cadere e quello diventò la Terra. Poi Ogo andò nella Terra per cercare la sua gemella Yasigui, convinto che fosse nata insieme a lui. Piantò il granello di fonio nella terra imbevuta del sangue della placenta, ma non trovò la sua gemella perché Dio l’aveva custodita nel resto dell’uovo. Ogo sporcando il grano del mondo con il sangue impuro aveva contaminato il cibo sulla terra, allora Dio lo trasformò in Volpe chiara, responsabile dei mali dell’universo. Quindi per rimediare al danno Dio sacrificò uno dei gemelli rimanenti tagliandolo in sessantasei pezzi, dai quali ricavò una figura umana servendosi della placenta per portare a termine la sua opera. Quello fu il primo uomo, si chiamava Nommo, che significa “far bere”. Nommo diventò il signore della parola e dell’acqua, e generò quattro coppi di gemelli.
Infine Dio mandò sulla terra, ormai resa impura da Volpe chiara, le quattro coppie di gemelli, e le mise ai quattro angoli di un’arca fabbricata riunendo la loro placenta. Il Sole si mise in moto e illuminò la terra così purificata. L’incubo della creazione mancata si dissolse perché, secondo i calcoli divini, i gemelli si moltiplicarono, ma sempre due alla volta
Non per molto comunque: sulla prima creazione pesava ancora l’impurità del fonio arrossato dal sangue della placenta maledetta. Il quarto giorno, durante l’eclissi di sole, Yasigui la gemella perduta comparve sulla terra sottoforma di donna.
Yasigui sposò uno dei gemelli e gli fece mangiare a tradimento il granello del fonio insanguinato. Era necessario sacrificare il marito per purificare il terreno. Dopo questo sacrificio l’umanità perse il dono delle nascite gemelle, le donne incinte diedero alla luce figli unici.
In ricordo di questo sogno svanito ogni individuo è composto di un solo corpo ma di due anime gemelle. Una dà vita al corpo: se è un ragazzo è l’anima maschile, se è una ragazza è quella femminile. Ma l’anima gemella non resta mai lontana dal corpo: in fondo a un mare sorvegliato da Nommo, l’avo resuscitato, l’anima femminile protegge quella maschile nel corpo del ragazzo, mentre l’anima maschile protegge quella femminile nel corpo della ragazza. Ognuna guida segretamente l’altra metà dell’anima… Infatti tutti gli esseri umani discendono dal Nommo primordiale, sacrificato e resuscitato sotto forma di coppie di gemelli, maschio e femmina.
Ricordo di aver letto in un libro di Sitchin in cui diceva che studiando la loro cosmogonia aveva scoperto che i Dogon descrivevano nel particolare quello che poi è stato scoperto dalla astronomia ovvero che Sirio è una stella multipla, ma che ad occhio nudo questo è impossibile da rilevare.
Altra cosa interessante i nommo disegnati assomigliavano ad un pesce.

Ultima modifica di griselda : 06-05-2007 alle ore 12.06.00.
griselda non è connesso  
Vecchio 06-05-2007, 15.42.33   #10
Shanti
Partecipa agli eventi
 
L'avatar di Shanti
 
Data registrazione: 19-12-2004
Messaggi: 1,350
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Ricordo di aver letto in un libro di Sitchin in cui diceva che studiando la loro cosmogonia aveva scoperto che i Dogon descrivevano nel particolare quello che poi è stato scoperto dalla astronomia ovvero che Sirio è una stella multipla, ma che ad occhio nudo questo è impossibile da rilevare.
Altra cosa interessante i nommo disegnati assomigliavano ad un pesce.
Interessante questa cosa di Sirio: quindi i Dogon avevano nozioni di astronomia?
Quanto ai disegni del Nommo somigliante al pesce c'è una parte nella leggenda che dice:
Citazione:
Dentro il guscio dell’uovo primigenio si trovavano due coppie di pesci, che divennero due coppie di gemelli.
Shanti non è connesso  
Vecchio 06-05-2007, 16.55.18   #11
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Interessante questa cosa di Sirio: quindi i Dogon avevano nozioni di astronomia?
Quanto ai disegni del Nommo somigliante al pesce c'è una parte nella leggenda che dice:
A quanto pare sì. Ma è interessante che in tutte quelle parti dell'Africa che non sono state "contaminate" da altre religioni ci sia questa figura Spirituale che non è da accumunare al Dio Assoluto ma come l'uomo che ha raggiunto la sua Essenza. Tra l'altro si trovano alcune figure sempre attinenti ai pesci nelle tradizioni Assiro-Babilonesi. Anche loro con alta conoscenza astronomica.
griselda non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum

Discussioni simili
Discussione Autore discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
Dedicata 'ayn soph Letteratura & Poesia 11 03-03-2007 21.10.02


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.33.33.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271