La forma degli edifici inevitabilmente dipende da fattori di resistenza alle forze fisiche ed ambientali a cui le costruzioni sono sottoposte. E' quasi inevitabile in tutte le zone dove piove abbastanza un tetto come lo conosciamo cioè con il
centro più alto per fa scorrere l'acqua, la pendenza deve essere più elevata in zone dove nevica spesso o quanto meno impermeabili sono i materiali usati.
L'uomo quando può, quando non vi sono più pressanti esigenze in tutto quello che fa cerca l'armonia, la simmetria, la costruzione delle case o degli edifici in generale non ne è esente, il raffinarsi delle tecniche fino ad arrivare all'uso dei primi mattoni o delle pietre tagliate in forma regolare permette di aumentare il livello estetico e di armonia che dicevamo sopra.
Ecco che compare sulla scena il concetto di "priorità" estetica, l'uomo non potendo farlo con tutto arricchisce, rende importante e bello quello che reputa più importante nel momento.
Un esempio semplice: i materiali più preziosi e pregiati, le tecniche più raffinate sono sempre state usate per i luoghi di culto e per i luoghi di potere temporale (reggie e palazzi dei governi), oggi, per esempio, le chiese si stanno impoverendo, diventando quasi stanzoni (qualcuno che conosco le definisce stalloni di cemento) mentre anche la più piccola filiale di banca (o di multinazionale) è satura di marmi, cristalli e rifiniture lussuose.
Alla base c'è comunque il meccanismo del voler impressionare chi entra, ma mentre prima c'era una discreta spartizione tra il sacro ed i luoghi di potere temporale, oggi si sta sbilanciando a favore di questi ultimi.
Altra cosa che rientra nel parametro qui sopra è la dimensione, più è ampia più impressiona e da l'idea di potere, anche lasciando stare chiese (in cui doveva dare il senso del maestoso e del divino) e reggie, chi ha la casa più grande mostra di essere più ricco ed in un gioco di apparenze ho visto delle abitazioni in cui si è sacrificato tutto per dare il massimo spazio ad un soggiorno che magari si usa solo quando c'è un ospite, il famoso salotto di rappresentanza. Se fosse un soggiorno vissuto (in fin dei conti in camera da letto, superato il periodo adolescenziale ci si va solo per dormire... e ehem..) la troverei anche una scelta corretta.
Le altezze, se oggi è una questione di spazio (pensate al Giappone che addirittura costruisce uffici 10/20 piani sotto terra), sarebbero importanti per la vivibilità sia di quello che è misurabile che non. Perchè da che mondo e mondo non si sono mai costruite case di solo 10 cm sopra l'altezza media? La prima motivazione pratica potrebbe essere per i volumi di aria, per il ricircolo della stessa, ma ci sono altri volumi che ci circondano che non possono essere quantificati con le tecnologie a nostra disposizione, è innegabile che soggiornare in ambienti più piccoli di un tot porta a stress, qualcosa in noi, nostre parti non dense abbastanza da sbattere sulle pareti, deve comprimersi se non c'è abbastanza spazio. Quindi quando pensiamo che lo stress oggi è aumentato ricordiamoci tra le varie cause (vita frenetica etc) anche le condizioni di vita nelle case moderne.
Volevo parlare anche più specificatamente dell'evoluzione architettonica dei luoghi di culto e altre cosette, lo farò nei prossimi articoli.