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Vecchio 10-07-2007, 12.59.24   #1
Kael
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Predefinito Emozioni negative

Il forum è pieno di argomenti correlati, ma volevo parlarne direttamente qui.
Alcuni dicono che le emozioni negative non bisogna esprimerle. Altri dicono che non esistono.
Su questo c'è da fare un po' di chiarezza.

Quella "roba lì" (le emozioni negative) esistono eccome. Solo che non sono emozioni. Quindi chiamarle "emozioni" negative, è sbagliato e corretto al tempo stesso.

In realtà quelle che noi chiamiamo odio, gelosia, invidia, rabbia, etc.. altro non sono che "sensazioni" (in questo caso spiacevoli). Ossia manifestazioni del corpo.
Sono manifestazioni re-azionali quando il corpo si scalda eccessivamente, che cerca così una via di sfogo. Questo processo ci dà l'impressione che siano emozioni, in realtà sono il riflesso di alcune sensazioni.

Un corpo preparato e con i nervi rinforzati, allenato a sopportare la tensione, non si lascerà andare a questo tipo di manifestazioni. Quindi il non esperimerle diventa un modo per trattenerle, in modo che piano piano il corpo impari a sopportare quelle tensioni che di norma si trova costretto a "scaricare" (spesso, per non dire sempre, sugli altri...)
Ovviamente, il confine è sottile e cercare di trattenere sempre, anche un calore eccessivo, non può che essere controproducente e "bruciare" il sistema nervoso. Come tutto, ci vuole ponderazione e buon senso.
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Vecchio 10-07-2007, 13.26.41   #2
Era
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Quella "roba lì" (le emozioni negative) esistono eccome. Solo che non sono emozioni. Quindi chiamarle "emozioni" negative, è sbagliato e corretto al tempo stesso.

In realtà quelle che noi chiamiamo odio, gelosia, invidia, rabbia, etc.. altro non sono che "sensazioni" (in questo caso spiacevoli). Ossia manifestazioni del corpo.
Sono manifestazioni re-azionali quando il corpo si scalda eccessivamente, che cerca così una via di sfogo. Questo processo ci dà l'impressione che siano emozioni, in realtà sono il riflesso di alcune sensazioni.

.
in effetti le possiamo chiamere come ci pare...ma usare
il termine giusto....è appropriato tanto quanto chiarificatore.....
intanto ....vado a naso....
emo-zione ha la radice emo...
(correggetemi se sballo..sisi sballo!!! )
sangue....> cuore....>vita
quindi le emozioni le potremmo accostare ai sentimenti?
sensazione...azione dei sensi?
quindi tutto ciò che sta un pochetto (o anche no) più
in basso......

per chiarire il mio delirio
sensazione: odio..gelosia...rabbia
emozione: amore...amore...amore....
in pratica la sensazione è una distorsione dell' emozione
si? no?

azz vuoi vedere che ha ragione Turi?
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 10-07-2007, 14.13.43   #3
turaz
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sensa-zione ha la radice sensi quindi percezione con.
emo-zione ha la radice sangue che poi altro non è che acqua.
se l'acqua ribolle e va alla testa cosa succede?
forse che le "sensazioni" cambino?
ad esempio un appannamento della vista?
sicuri che l'amore non sia oltre entrambe le cose?

mi sa che sballo anch'io))))
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Vecchio 10-07-2007, 16.14.12   #4
RedWitch
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...........

In realtà quelle che noi chiamiamo odio, gelosia, invidia, rabbia, etc.. altro non sono che "sensazioni" (in questo caso spiacevoli). Ossia manifestazioni del corpo.
Sono manifestazioni re-azionali quando il corpo si scalda eccessivamente, che cerca così una via di sfogo. Questo processo ci dà l'impressione che siano emozioni, in realtà sono il riflesso di alcune sensazioni

Un corpo preparato e con i nervi rinforzati, allenato a sopportare la tensione, non si lascerà andare a questo tipo di manifestazioni. Quindi il non esperimerle diventa un modo per trattenerle, in modo che piano piano il corpo impari a sopportare quelle tensioni che di norma si trova costretto a "scaricare" (spesso, per non dire sempre, sugli altri...)
Ovviamente, il confine è sottile e cercare di trattenere sempre, anche un calore eccessivo, non può che essere controproducente e "bruciare" il sistema nervoso. Come tutto, ci vuole ponderazione e buon senso.

Il corpo si scalda, si "carica" come una pila (questo avviene sia che si tratti di manifestazioni piacevoli che spiacevoli) e quando arriva ad un limite (soggettivo) deve quindi trovare una valvola di sfogo.. che in genere è il soggetto verso cui si prova la "sensazione" . Quindi oltre il limite che si sopporta bisogna in qualche modo buttare fuori. Il corpo preparato e allenato, alzerà man mano questi limiti, se nel momento in cui provo per esempio odio verso qualcuno, invece che vomitarglielo addosso, lo trattengo un momento e lo osservo.. alla fin fine il "trucco" sta nell'acchiappare il momento di tensione e invece che scaricarlo fuori osservarlo fin dove riesco..

Pero'... prendendo l'esempio di Turaz, ad esempio la rabbia fa ribollire il sangue (si dice monta la rabbia, va il sangue alla testa etc).. questa non è un'emozione?

e se non sono emozioni, cioè se sono sensazioni che si manifestano dal corpo, quali sono le "vere" emozioni? E come dovrebbero manifestarsi secondo voi?

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Vecchio 10-07-2007, 16.23.27   #5
turaz
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le "emo-zioni" sono di per se neutre.
ne buone ne cattive.
da dove si originano?
beh dipende
da dove si originano i pensieri?

quando sei "veicolo" di spirito tutto nasce da li
se non lo sei in un certo senso nascono da "distorsioni" e pertanto si rischia di "confonderle"
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Vecchio 10-07-2007, 16.23.42   #6
griselda
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Le sensazioni le proviamo con il corpo attraverso i sensi secondo me. Caldo freddo bagnato asciutto secco umido etc poi la mente lega qualcosa a queste sensazioni ci lega l'esperienza negativa o positiva e diventa emozione che ci muove che non esiste ma è solo legato alla mente ed alla memoria impressa ad esse. Da qui la commozione potrebbe essere l'aver slegato la memoria dalle emozioni. Ci sta?

Ultima modifica di griselda : 10-07-2007 alle ore 16.26.56. Motivo: ho postato insieme a Turaz
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Vecchio 10-07-2007, 16.24.52   #7
turaz
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ma paradossalmente quando sei veicolo di spirito rimane "solo" l'amore...
la "paura" è svanita, dissolta, evaporata.

ciauzz
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Vecchio 10-07-2007, 16.28.01   #8
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Le sensazioni le proviamo con il corpo attraverso i sensi secondo me. Caldo freddo bagnato asciutto secco umido etc poi la mente lega qualcosa a queste sensazioni ci lega l'esperienza negativa o positiva e diventa emozione che ci muove che non esiste ma è solo legato alla mente ed alla memoria impressa ad esse. Da qui la commozione potrebbe essere l'aver slegato la memoria dalle emozioni. Ci sta?
esatto.
ora fai questo tentativo.
togli la mente.
cosa rimane?
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Vecchio 10-07-2007, 16.30.16   #9
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la Realtà
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Vecchio 10-07-2007, 16.31.07   #10
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io la "sento"più o meno così
mettiamo questa "triade"
spirito
(anima) collegamento tra
mente
corpo

il corpo percepisce
la mente rielabora
se si è in connessione con lo spirito la mente è "mezzo" veicolo
quindi l'emozione che si origina è spirito
se non vi è connessione (identificazione nella mente o re-azione) l'emozione si origina dalla mente
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Vecchio 10-07-2007, 16.32.46   #11
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e l'unica "emozione" (ma è una forzatura) dello spirito è "Amore"

la mente rielaborando in se stessa fa affiorare il suo contrario "paura"
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Vecchio 10-07-2007, 19.45.10   #12
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Ovviamente, il confine è sottile e cercare di trattenere sempre, anche un calore eccessivo, non può che essere controproducente e "bruciare" il sistema nervoso. Come tutto, ci vuole ponderazione e buon senso.
Ma secondo te è possibile che un calore che si prodece in noi per nostra re-azione sia "eccessivo"?
Intendo, se viene dall'esterno ok, ma noi "elaboriamo" e "manifestiamo" (trattenuto o espresso) quel che possiamo in base ai nostri limiti (potenzialmente ogni stimolo potrebbe darci un'emozione o sensazione "infinita")... quindi credo si debbe cercare di trattenere sempre.
D'altra parte, soprattutto all'inizio (i primi anni) quando ti metti a cercare di trattenere molto è già uscito.

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e se non sono emozioni, cioè se sono sensazioni che si manifestano dal corpo, quali sono le "vere" emozioni? E come dovrebbero manifestarsi secondo voi?
Come dice Kael quelle "negative" sono emozioni e anche non lo sono. A mio avviso è vero quando dice che vangono dal corpo, chissà potremo chiamarle emozioni istintive, nel senso che nascono come sensazioni ma noi le viviamo (ed esprimiamo) già modificate come emozioni. Sembrano emozioni dall'esterno e istinti-sensazioni dall'interno. O sensazioni vestite da emozioni, come più piace dire. Insomma roba travestita.

Questo per collegarci alle vere emozioni... queste finte, queste negative, hanno la stessa velocità degli istinti. In termini di centri "usiamo" (magari... siamo usati) il centro emozionale come quello istintivo, ma il centro emozionale può andare assai più veloce e assai più veloce deve andare per le emozioni vere. Ci vuole un sacco di energia... di solito noi NON ABBIAMO emozioni. Un certo tipo di commozione o di trasporto o anche di sofferenza (ma non negativa... come dire "neutra" come dice Turaz), volendo non prendere per forza l'amore, hanno un gusto assai diverso da quelle che di solito chiamiamo emozioni. E se si osservano hanno tutt'altra velocità (o vibrazione)... non è tanto il cosa ma il come, anche se a certe velocità, come già detto, certe cose non possono esistere, come gelosia e simili.
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Vecchio 10-07-2007, 22.26.57   #13
Shanti
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A vedere come è scritta anche a me "sensazione" mi dà l'idea di essere attribuita ai sensi.
Mentre le emozioni negative o positive che dir si voglia secondo me si sentono tutte nel corpo, si può chiudere lo stomaco in un momento di rabbia per esempio, e penso anch'io che sono velocissime. La sensazione chissà perchè la vedo più lenta, non tanto a sentirla nel corpo ma a identificarla, a darle un nome, a capire che cosa è la causa del mio disagio, da dove arriva.
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Vecchio 10-07-2007, 22.46.19   #14
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Oggi sono andata ad un funerale di un vicino di casa.
La giornata era (sensazione) calda un sole luminoso ed un vento fresco sulla pelle che creava dei leggeri brividi nel contrasto. Il silenzio regnava solenne.
Poi il viso dei congiunti i singhiozzi strozzati ed ecco le emozioni che mi si muovono nel sangue salgono alla mente e di rimando nel corpo legate alla paura della morte dell'ignoto e della sofferenza ( scusate ma ancora mi porta scompenso) il petto mi si stringe e la gola si chiude e gli occhi iniziano a lacrimare senza che io possa farci nulla, allora provo a chiudere ma è come forzare una porta incastrata non si chiude forzo forzo e la gola mi fa persin male il petto sembra scoppiare....le lacrime non si fermano...allora lascio che sia un po' e un po' chiedendomi perchè non potevo piombare a terra e mostrare cosa sentivo veramente tutta quella tensione che sentivo li quel dolore mi pervadeva e creava in me uno strizzamento di tutta me stessa. Avrei voluto urlare piangere... e allora ho cantato con tutto il fiato che avevo ed ho pregato con tutto il cuore che possiedo e poi mi sono sentita meglio.
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Vecchio 11-07-2007, 22.56.33   #15
Kael
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Pero'... prendendo l'esempio di Turaz, ad esempio la rabbia fa ribollire il sangue (si dice monta la rabbia, va il sangue alla testa etc).. questa non è un'emozione?
L'esempio di Turaz è interessante, è un esempio di come il riflesso di sensazioni fisiche vengano scambiate per emozioni, le quali producono anche un certo effetto che di esse hanno l'apparenza.
In questo caso però è il contenitore (corpo) che scaldandosi fa ribollire il sangue. Di norma dovrebbe avvenire il contrario: è il sangue che dovrebbe mettere in funzione gli "ingranaggi" del corpo e farlo muovere, più o meno come le vecchie macchine a vapore...

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e se non sono emozioni, cioè se sono sensazioni che si manifestano dal corpo, quali sono le "vere" emozioni? E come dovrebbero manifestarsi secondo voi?
Molto semplicemente potremmo considerare la durata, o permanenza, di un evento per stabilirne la "realtà". Una cosa che oggi è vera e domani non lo è più, non si può definire reale, mentre se anche domani continua ad essere vera, è più reale della prima. In pratica più una cosa è permanente e più essa è reale.
Per le emozioni (soprattutto quelle negative) può valere lo stesso no?
Le arrabbiature di solito durano un giorno e già l'indomani ci si pente di come ci si è comportati, segno che non erano "vere" emozioni. Lo stesso vale per l'amore o le emozioni piacevoli, più sono permanenti e più possiamo sapere quanto sono reali...
Un sentimento di gioia per un tramonto, il dispiacere per essere traditi da un amico, la commozione per la nascita di un bambino, l'affetto per una madre (in senso profondo, diverbi e incomprensioni a parte..) queste possono essere "vere" emozioni secondo me.
Fermo restando comunque che parlando di "centri" esiste un centro emotivo superiore dove si trascende la dualità e si arriva alle Vere emozioni... ma lì siamo un tantino oltre il discorso, adesso..
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Vecchio 11-07-2007, 23.03.46   #16
Kael
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Ma secondo te è possibile che un calore che si prodece in noi per nostra re-azione sia "eccessivo"?
Intendo, se viene dall'esterno ok, ma noi "elaboriamo" e "manifestiamo" (trattenuto o espresso) quel che possiamo in base ai nostri limiti (potenzialmente ogni stimolo potrebbe darci un'emozione o sensazione "infinita")... quindi credo si debbe cercare di trattenere sempre.
"Cercare" di trattenere sempre, sono daccordo, ma questo non vuole dire che ci si riesca sempre... Intendo, non sarebbe nulla di strano se un corpo dovesse sopportare temperature troppo elevate per i suoi limiti, questo perchè esistono diverse "benzine" nell'uomo, ognuna adatta al suo proprio ambito, e se vengono incanalate nel corpo che è l'apparato più grossolano sono guai... I "bruciati" o quelli finiti in nevrosi sono tanti, e se non si cerca in qualche modo di sfogare gli eccessi, il sistema può anche bruciarsi definitivamente...

A questo punto però sarebbe interessante capire come mai il corpo si scalda eccessivamente, come mai cioè determinate vibrazioni o frequenze vengano incanalate in esso...
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Vecchio 12-07-2007, 09.04.40   #17
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"Cercare" di trattenere sempre, sono daccordo, ma questo non vuole dire che ci si riesca sempre... Intendo, non sarebbe nulla di strano se un corpo dovesse sopportare temperature troppo elevate per i suoi limiti, questo perchè esistono diverse "benzine" nell'uomo, ognuna adatta al suo proprio ambito, e se vengono incanalate nel corpo che è l'apparato più grossolano sono guai... I "bruciati" o quelli finiti in nevrosi sono tanti, e se non si cerca in qualche modo di sfogare gli eccessi, il sistema può anche bruciarsi definitivamente...

A questo punto però sarebbe interessante capire come mai il corpo si scalda eccessivamente, come mai cioè determinate vibrazioni o frequenze vengano incanalate in esso...
Come ho detto (mi hai tagliato l'ultima frase) quando "cerchiamo" di trattenere già qualcosa è uscito. Nella pratica di trattenere dopo un po' ci si accorge che di volta in volta si trattiene di più o di meno, rare volte anche tutto, altre volte quasi nulla. Come ogni cosa, anche il trattenere ha gradi.

Comunque occhio, anche se so cosa intendi tu, meglio fare chiarezza, si tratta di trattenere l'espressione dell'emozione negativa, non l'emozione stessa (sarebbe repressione). La differenza è sottile da capire, ma con la pratica diventa evidente. Trattenre l'emozone è cercare di non sentirla, trattenerne l'espressione è cuccarsela tutta (esprimere serve a liberarsene).

Ipoteticamente se fossimo in grado di trattenere tutta l'espressione ciò corrisponderebbe a ricordo di se, corrisponderebbe all'essere svegli, perchè sarebbe necessario prima che l'emozoine arrivi, mentre nella pratica se le cose vanno già assai bene, l'emozoine quando arriva fa da sveglia e ci si ricorda della necessità di trattenere.
L'espressione non è solo a parole o comportamenti evidenti... si esprime (di meno forse) anche con certi atteggiamenti e c'è anche un'espressione interna da evitare (intendo almeno il rimuginarci sopra ma anche altro).
Se fossimo già svegli non ci sarebbero emozioni (o sensazioni) negative.

E' vero che ci sono bruciati o nevrotici ma credo dipenda dalla repressione o da altro, non dal trattenere consapevole. Ci sono benzine diverse si, ma in questo caso, se sono sensazioni del corpo come dici tu, perchè incanalarle nel corpo dovrebbe risultare inappropriato? E' invece la normale difesa dell'apparato in-controllato da un dormiente. E' quando lui ci mette le mani (repressione o chissà che) che inizia il rischio di danni.
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Vecchio 12-07-2007, 10.28.59   #18
Kael
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Ho tagliato la tua ultima frase perchè non mi era chiaro cosa intendessi, ora ho capito. Comunque si potrebbe dire che l'Osservazione è passiva mentre il cercare di trattenere è attivo, prima bisogna osservare per sapere poi cosa bisogna trattenere, altrimenti o si reprime o ce la si racconta assai facilmente.

Per mia esperienza comunque so che non si può trattenere tutto e subito, certo si può cercare di farlo, ma per certi meccanismi in cui il corpo è abituato da sempre a sfogare, ci sono dei limiti di sopportazione ai quali non è mai stato abituato. Quindi anche se queste re-azioni gli sono proprie, ossia è egli stesso che le produce, non è in grado poi di reggerle.

Fra l'altro per il discorso calore, questo thread può tornare utile: Controllo della temperatura, che anche se in benessere fisico, può offrire interessanti spunti.
In sostanza il calore è già un modo che usa il corpo per sfogare "cose" che non vanno...
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Vecchio 16-07-2007, 10.18.54   #19
Kael
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Bon, andiamo avanti un pochino?
Le "emozioni negative" sono il riflesso di sensazioni spiacevoli, derivanti da un eccessivo "calore" del/nel corpo.
Il calore è dato da una frizione.
Da cosa si genera questa frizione?

Quando nel corpo c'è un agente esterno pericoloso (es. un virus), aumentando la temperatura si alza anche la compressione di tutte le cellule (quindi frizione), cosa questa che rende più facile per gli anticorpi entrare in contatto con il virus e fare il loro lavoro..
Ora, se al virus sostituiamo una vibrazione/sensazione fastidiosa o spiacevole che il corpo reputa pericolosa, il meccanismo che si innesca è lo stesso, solo che al posto della febbre lo sfogo saranno insulti e rabbia...

A questo punto quali sono quelle sensazioni che il corpo riconosce come "pericolose" e attiva dunque questo processo? Di primo acchitto direi tutte quelle che minano la nostra sopravvivenza, non solo intesa in senso fisico ma anche a livello societario, personale, etc..
Esempio: se Tizio ha una certa immagine, e una battuta di un altro può in qualche modo andare a rovinare questa immagine, ecco che l'immagine di Tizio è a rischio di sopravvivenza. A questo punto il corpo prova questa sensazione spiacevole e cerca di debellarla come riassunto sopra...
Il punto comunque è quanto Tizio è identificato con questa immagine, tanto da voler appunto "difenderla". Se non ci fosse immagine da difendere (quindi un attaccamento) non ci sarebbe nemmeno un "virus" che può rovinarla/distruggerla...

Ad ogni modo, sembra che tutte (e dico tutte) le "emozioni negative" siano una conseguenza dalla Paura... e quando si dice "bisogna vincere le proprie paure" oppure "non bisogna esprimere emozioni negative" in fondo si sta dicendo la stessa cosa...

Queste ovviamente sono mie considerazioni personali e mi farebbe piacere sentire anche le vostre per cercare di capirne di più...
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Vecchio 16-07-2007, 10.24.04   #20
turaz
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tutto ciò che esiste è Amore. La paura è nella sostanza un'illusione talmente "radicata" da sembrare "vera".
tutto ciò che fa distorcere è la paura.
e la paura nasce da "buio"
facendo luce nei meandri del nostro "essere" il buio scompare svanisce la paura e rimane solo ciò che è =Amore
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Vecchio 16-07-2007, 23.56.44   #21
RedWitch
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Quando nel corpo c'è un agente esterno pericoloso (es. un virus), aumentando la temperatura si alza anche la compressione di tutte le cellule (quindi frizione), cosa questa che rende più facile per gli anticorpi entrare in contatto con il virus e fare il loro lavoro..
Ora, se al virus sostituiamo una vibrazione/sensazione fastidiosa o spiacevole che il corpo reputa pericolosa, il meccanismo che si innesca è lo stesso, solo che al posto della febbre lo sfogo saranno insulti e rabbia...
La febbre nel caso del virus è una difesa naturale del corpo, ma si puo' dire che la febbre sia necessaria affinchè il corpo possa di nuovo ristabilirsi e vincere il virus.
Nel caso della vibrazione/sensazione fastidiosa, il corpo reputa pericolosa una cosa che invece puo' anche non esserlo. In questo ultimo periodo ho osservato che quando si prova fastidio si sente proprio come stridere qualcosa, è come se l'agente esterno toccasse l'interno, in maniera disarmonica.. ecco che si genera l'attrito e se si seguisse l'impulso che genera, la difesa automatica (rabbia, insulti).

Come nel caso del virus la febbre aiuta a debellare la malattia e al corpo a ristabilirsi, possiamo altrettanto dire che se riusciamo a sfruttare l'attrito che genera un agente esterno, senza usarlo semplicemente come valvola di sfogo (lasciando uscire la rabbia/gli insulti o quantaltro), può esserci utile per aumentare la resistenza e vincere le paure che dicevi tu...

Non avevo mai pensato che tutte le "emozioni" negative potessero essere associate alle proprie paure, ma in effetti credo che tu abbia ragione. Ci scaldiamo quando toccano (volontariamente o meno) un nostro nervo scoperto, come animali impauriti cerchiamo di difenderci anche quando la paura è solo nella nostra mente e non c'è un reale pericolo.. Se ci sentiamo minacciati, soprattutto se si tratta di qualcosa a cui diamo importanza e cercano di "smontarlo" (un tratto caratteriale che ci piace per esempio) ecco che scatta la difesa (e l'inc..)
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Vecchio 23-07-2007, 11.46.34   #22
Kael
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Molti animali ad esempio attaccano per paura. A livello fisico questo tipo di manifestazioni servono per la sopravvivenza, ma sono del tutto meccaniche e reazionali. Se non ha fame o paura, un animale non attacca. Piuttosto gira al largo.

Non esistono "emozioni negative" che non abbiano una causa scatenante (la paura). Quindi sono effetti, reazioni.

A livello fisico si vede bene come la paura faccia deviare dal percorso originale: si sta camminando per un sentiero di montagna, quando all'improvviso spunta fuori un serpente, e di colpo si "scatta" via, in altra direzione. Spesso, prima di ritornare in sè, si corre anche per molto, salvo poi rendersi conto di essersi persi... Dove si è finiti? Dov'è il sentiero che stavamo percorrendo?
Poco importa, l'importante è aver salvato la pelle... Ma quanto tempo si è perso, e quanto ancora ne perderemo per ritrovare la "via"?

Ora, la rabbia, l'invidia, la gelosia, e tutti gli altri tipi di "emozioni negative", ci fanno "scattare" al pari del serpente. Portano fuori via, ci fanno perdere... Ogni volta che si dà spazio alla paura ci si perde, si gira in tondo, non si arriva mai alla meta del nostro cammino.

Ci sono serpenti "psicologici" nel nostro inconscio che non ci fanno avanzare nel nostro percorso interiore, ci fanno deviare, perderci nella foresta.
Ogni volta che si cede alla paura, si rinuncia ad un pezzo di sè.
Ecco perchè vien detto di non manifestare emozioni negative.

Un vero Uomo, avanza anche se ha paura... Non "scatta".
La paura la "comprende".
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Vecchio 23-07-2007, 17.47.02   #23
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Molti animali ad esempio attaccano per paura. A livello fisico questo tipo di manifestazioni servono per la sopravvivenza, ma sono del tutto meccaniche e reazionali. Se non ha fame o paura, un animale non attacca. Piuttosto gira al largo.

Non esistono "emozioni negative" che non abbiano una causa scatenante (la paura). Quindi sono effetti, reazioni.
Anche l'uomo reagisce nella stessa maniera dell'animale in effetti. La rabbia, l'invidia o quantaltro scattano se in qualche modo ci sentiamo minacciati, se sentiamo che la nostra persona è minacciata, ci sono pero' diversi gradi di "paura" a mio avviso, riconducibili tutti all' importanza personale.. anche la paura della morte, la paura dell'ignoto fanno scattare l'istinto di conservazione. La radice credo sia lì alla fine, ma si manifesta in moltissimi modi, dalle paure più sciocche fino a quelle che ci sembrano insormontabili..
Tutte queste paure, pero' dovrebbero essere comprese durante il cammino che da uomo conduce all'Uomo.
Un vero Uomo, non credo abbia più le paure che comunemente possiamo intendere noi...
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Vecchio 23-07-2007, 18.08.08   #24
turaz
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concordo... ma alla fine trattasi appunto di "ego" non trovate?
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Vecchio 26-07-2007, 00.11.00   #25
Kael
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La rabbia, l'invidia o quantaltro scattano se in qualche modo ci sentiamo minacciati, se sentiamo che la nostra persona è minacciata
Si dice infatti "istinto di sopravvivenza", e non sentimento di sopravvivenza, o pensiero di sopravvivenza...
Insomma, la radice è lì, nel corpo, nel midollo spinale, sede e centro di tutte le attività istintive (e motorie). Questo è un altro input che dovrebbe far vedere come chiamare la rabbia, l'invidia, etc.. "emozioni" non sia propriamente corretto.

Se l'istinto di sopravvivenza non viene allertato, la paura non esiste.
Ma nelle "emozioni negative" cos'è che di solito si cerca di far sopravvivere? Non certo il corpo, dato che quasi mai si tratta di un pericolo fisico reale, e ancora una volta vediamo come i Centri non fanno mai il lavoro che gli è proprio e si interessano di ciò che non dovrebbero...
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