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Vecchio 30-07-2007, 14.18.33   #1
Uno
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In queste sezioni parliamo sempre (o c'è di sottofondo) di Divino ma cosa intendiamo invece con "umano"?

(ho postato qualcosa di simile altrove, voglio vedere cosa salta fuori)
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Vecchio 30-07-2007, 14.25.59   #2
turaz
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per me c'è corrispondenza tra le due cose
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Vecchio 30-07-2007, 16.07.18   #3
RedWitch
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La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo "umano" è l'essere umano.. mortale ed imperfetto, perfettibile con un buon lavoro..lo vedo come una specie di "contenitore" del Divino, ma anche del Diabolico. In potenza quindi una risorsa enorme, che in qualche modo serve ad un Piano ben più grande di ciò che al momento arrivo a comprendere...
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Vecchio 30-07-2007, 16.13.44   #4
turaz
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diabolique?
esiste qualcosa di diabolique?
oppure consideriamo diabolique ciò che non riusciamo a controllare e a spiegare?
mi spiego meglio:
se dividiamo il mondo in "bene" e male è chiaro che vedendo il male ci viene da dire che esso è "diabolico"
ma siamo sicuri sia così?
esiste qualcosa di diabolico?
oppure esiste qualcosa di perfettibile?
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Vecchio 30-07-2007, 16.32.42   #5
RedWitch
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Proprio per il fatto che siamo umani ... per arrivare ad una comprensione delle cose, è necessario dividerle (almeno fino ad un certo momento credo, non lo so). Poi posso dirti, per la mia piccola esperienza che le cose non sono mai "buone" o "cattive" di per sè.. sicuramente dipende dal come le viviamo.. ma se esiste il Divino, dal mio punto di vista deve per forza esistere un Diabolico... se non avessimo la possibilità di discernere, credo che non saremmo nemmeno qui a parlare..
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Vecchio 30-07-2007, 16.41.48   #6
turaz
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mmm...in natura c'è qualcosa di diabolico?
oppure c'è qualcosa che non sappiamo spiegarci?
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Vecchio 30-07-2007, 16.43.13   #7
turaz
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indubbiamente separare serve a conoscere.
ma se non si riunifica il tutto con una consapevolezza superiore a cosa serve separare?
che magari non derivi proprio dalla separazione fine a se stessa il concetto di diabolico?
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Vecchio 30-07-2007, 17.01.13   #8
griselda
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Beh se non sbaglio diaballo=diavolo come la mente che divide.
L'uomo è diviso il Divino è Unità.
L'uomo è mentalmente instabile ha tanti piccoli io che lo dividono l'Uomo ha un centro di gravità è un comandante con il suo battaglione al servizio. E' oggettivo e consapevole.
Nel Divino non esiste io ma Sè. Il Sè è tutti in Uno.
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Vecchio 30-07-2007, 17.05.39   #9
turaz
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appunto...quindi secondo te da dove nasce il concetto di diabolico?
ha senso sostenerlo?
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Vecchio 30-07-2007, 18.16.09   #10
griselda
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Forse Red intendeva il daimon?
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Vecchio 30-07-2007, 18.51.06   #11
Uno
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diabolique?
esiste qualcosa di diabolique?
oppure consideriamo diabolique ciò che non riusciamo a controllare e a spiegare?
mi spiego meglio:
se dividiamo il mondo in "bene" e male è chiaro che vedendo il male ci viene da dire che esso è "diabolico"
ma siamo sicuri sia così?
esiste qualcosa di diabolico?
oppure esiste qualcosa di perfettibile?
Si esiste perchè a qualsiasi livello di coscienza tu potrai arrivare finchè vivrai ci saranno delle parti oscure che non potrai controllare... potrai solo giocarci come una vela con il vento.
Ma non era questo il senso della discussione..
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Vecchio 30-07-2007, 18.55.51   #12
turaz
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e allora ha senso crucciarsene mi domando?
personalmente non lo chiamo diabolique.
ove c'è oscurità si può provare ad apportare luce.
già il fatto di capire ove ci sono zone oscure è un passo avanti...
infatti a mio avviso già il solo "capire" è "fare luce"
ove sta il divino?
il divino sta ovunque si apporta luce in se stessi.
più si fa luce più si amplia il concetto di divino vissuto e compreso in se.
questo a mio sentire
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Vecchio 30-07-2007, 19.05.22   #13
cassandra
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In queste sezioni parliamo sempre (o c'è di sottofondo) di Divino ma cosa intendiamo invece con "umano"?

(ho postato qualcosa di simile altrove, voglio vedere cosa salta fuori)
Umano mi fa pensare all'esterno,il corpo,la materia,qualcosa che ha un inizio ed una fine...l'essere umano imperfetto perchè allo scuro,spesso incapace di controllare se stesso,vulnerabile...se ci pensate... quando si ricorre alla frase "sono un essere umano!" è per giustificare un limite,oltre il quale l'uomo decide di non poter o voler andare...per me cio'che è umano non è esente da errori e debolezze...
Un altro significato pero' vorrei aggiungerlo...umana è anche una persona che ha a cuore il bene del suo prossimo...capace di provare un grande senso di umanita' come Madre Teresa di Calcutta per fare un nome...
I latini dicevano...errare umanum est ,diabolico perseverare... io li condivido...
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Vecchio 30-07-2007, 20.04.00   #14
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In queste sezioni parliamo sempre (o c'è di sottofondo) di Divino ma cosa intendiamo invece con "umano"?

(ho postato qualcosa di simile altrove, voglio vedere cosa salta fuori)
per come la vedo io...umano = materia/materiale/terra
proprio perchè si parla sempre di divino...si tende a
"sentirsi" meno "materia"...trascurandola spesso a favore
di quel divino di cui sopra....
sempre per come la vedo....una buona materia prima...
è un buon trampolino di lancio....
quindi igiene...salute...cura e rispetto di se....buon
terreno insomma....
e da questo umano/umanità ben coltivata
emergeranno degli Uomini...

se poi per "umano" intendi persona caritatevole
il discorso cambia....ma non troppo...anche li il
terreno di base dovrebbe essere sano....

ho intortolato? mica è una novità!!
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Vecchio 30-07-2007, 20.12.02   #15
Kael
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In queste sezioni parliamo sempre (o c'è di sottofondo) di Divino ma cosa intendiamo invece con "umano"?
Con "umano" io intendo tutto ciò che è alla nostra portata, relativo al nostro essere "uomini" appunto. Così come con dis-umano intendo tutto ciò che è troppo distante da tale condizione (quindi divino e diabolico... anche se il Divino stando sopra Comprende l'umano per forza... e il disumano resta quindi soltanto qualcosa di inferiore, di diabolico)

L'umano è uno "stadio" sulla grande scala dell'evoluzione di cui fa parte tutto l'Universo. Ci sono gradini inferiori e gradini superiori, c'è il vegetale, l'animale, l'umano, etc.. fino al Divino.

E' altresì chiaro che con umano possiamo intendere due "stati": il primo, quello attuale, si riferisce a ciò che l'uomo è oggi... il secondo invece si riferisce a ciò che l'uomo può essere in potenza, ossia un Uomo pienamente realizzato. C'è una bella differenza in questo... molti pensano che l'uomo sia un "essere" compiuto, già in possesso di tutte le facoltà che gli spetterebbero di diritto. Invece la strada per fare dell'uomo un essere compiuto è lunga, molto lunga... Forse più della vita stessa.
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Vecchio 30-07-2007, 20.16.40   #16
Kael
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Con umano inoltre intendo soprattutto ciò che "lega" il cielo alla terra.
L'umano è la "terra di mezzo", l'essere che vive contemporaneamente in se stesso la condizione di Materia e di Spirito... Non è un sasso, non è un angelo.
Questo fa di lui un essere con tutte le sue altezze, e le sue bassezze...
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Vecchio 30-07-2007, 21.46.43   #17
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L'umano è carne, sangue, materia addensata. E' una via di mezzo, non è carne e non è pesce. E' quell'essere che si chiede cosa sia Dio, e non vuole più essere pietra o animale.
Così si da fare, a modo suo, come può, per tentare di migliorarsi e liberarsi da questo limbo.

Trovo davvero difficile rispondere a questa domanda, siamo talmente presi nel cercare il divino che con il chiederci cosa siamo noi, resta solo un pò di carne puzzolente che cerca di purificarsi attraverso lo Spirito.

Tornando in questo pezzettino di carne, direi che l'umano è un ponte, un passaggio.
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Vecchio 31-07-2007, 00.09.44   #18
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Quando si parla di "umano" penso ad un bambino appena nato... con bisogno di protezione, nutrimento, amore... penso al seno materno... penso a quel bambino che cresce... corre e gioca... cade e si rialza... curioso della vita.

Penso al lato "umano" che è fatto di emozione e passione... che lo acceca... lo rende fuoco... irrazionale...

Penso al lato "umano" che si commuove... che gioisce e si dispera...

Penso al lato "umano" che costruisce... crea... inventa...

Penso al lato "umano" che ricerca il Divino in tutto quello che fà... ed in questo imita.
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Vecchio 31-07-2007, 10.01.35   #19
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Adesso come dice Lubrano, dopo aver sentito parlare di uomo e umano, la domanda mi sorge spontanea: che differenza c'è tra essere un uomo ed essere un umano?
Cioè voglio dire, le due cose sono connesse, però siamo sicuri che siano la stessa cosa come siamo abituati a considerare?
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Vecchio 31-07-2007, 12.04.01   #20
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L'idea che mi balza in mente è che l' essere umano è tale gia'nel grembo materno,prima ancora di venire al mondo...uomo si diventa...
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Vecchio 31-07-2007, 13.14.52   #21
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un po come cassandra....
apparteniamo alla razza umana....
ma uomo si diventa...sa da coltivà!
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Vecchio 31-07-2007, 19.28.12   #22
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che differenza c'è tra essere un uomo ed essere un umano?
Beh la differenza che salta agli occhi è che uomo è un sostantivo, mentre umano ne è l'aggettivo.
Quindi se dico "un uomo" definisco già l'oggetto di cui sto parlando, mentre per umano posso riferirmi a varie cose: quel cane ha uno sguardo che sembra umano, la pena di morte è una pratica non umana, il prete di quella chiesa mi sembra molto umano, il Cristo si è manifestato sulla terra in un corpo umano, etc...

Essere un umano lo vedo quindi come possedere delle qualità (relative all'uomo) ma senza per questo dover essere un uomo per forza. Analogamente possono esistere uomini che non sono umani per nulla.

Quindi in sintesi (anche se non sono sicuro di metterla giù bene):
uomo (relativo all') essere
umano (relativo all') avere
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Vecchio 31-07-2007, 20.20.47   #23
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Quindi in sintesi (anche se non sono sicuro di metterla giù bene):
uomo (relativo all') essere
umano (relativo all') avere
Ecco, ci ho ripensato e cerco di spiegare meglio.
Si parla di uomo quando si vuol parlare di un individuo nella sua individualità, mentre si parla di umano quando ci si rifà a qualcosa di più "grande".

Un uomo cioè è il rappresentante di se stesso.
Un umano è il rappresentate di un Essere più grande (l'umanità intera)

Un uomo ha i suoi propri meriti e colpe, presi singolarmente... Un uomo che non ha mai ammazzato nessuno ad esempio è innocente da questo punto di vista. Ma non lo è più in quanto "umano", diventa colpevole... colpevole di tutte le atrocità compiute dagli altri uomini come lui, dall'umanità insomma, di cui fa parte anch'esso.

Un "umano" potrà considerarsi a posto con la coscienza non quando avrà risolto tutto ciò che gli compete individualmente, come uomo, ma quando tutti gli altri uomini saranno migliorati come lui... E' un dovere pensare a migliorare se stessi in quanto uomini, ma è un dovere altrettanto grande pensare ad aiutare anche gli altri perchè così l'umanità intera possa beneficiarne. E ognuno, in quanto umano, ne beneficierà anche individualmente.
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Vecchio 31-07-2007, 23.41.48   #24
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Che differenza c'è tra essere un uomo ed essere un umano?
L'uomo è umano di nascita... nasce umano... ha in sè un potenziale che se espresso... se coglie l'occasione... se forza... se... può divenire Uomo.

La differenza è quindi che l'uomo è in cammino... parte dall'essere un umano con tutto quello che comporta esserlo...

Faccio un esempio... l'uomo nasce sul gradino "umano"... poi l'uomo con uno "sforzo" può salire sul gradino successivo...


OT:
Mi era venuta alla mente la legge delle ottave... mmm... in questo perido mi perseguita...hahahaha
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Vecchio 01-08-2007, 11.29.46   #25
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E' uscito abbastanza il senso della domanda, siamo abituati ad accumunare mentalmente cose che sono correlate ma non esattamente identiche e a volte nei casi estremi le differenze sono notevoli.
Prendiamo le due parole uomo e umano, lasciamo perdere l'etimologia moderna e apriamo la mente ad una serie di connessioni che formate agli albori delle lingue hanno preso vie diverse.
U-mano, anche in italiano è facile accorgersi che la mano (non intesa come arto fisico) è ciò che caratterizza l'umano in generale, cioè la capacità di interagire con l'ambiente modificandolo ed adattandolo entro i limiti di leggi universali. Mano è anche uguale a ventaglio di possibilità, pensate al "facciamo una mano a briscola?" un giro di valzer nella vita... è impossibile non notare l'assonanza con manas sanscrito la cui traduzione semplice: "mente superiore" potrebbe fuorviare, è superiore rispetto alla mente animale, la definizione che ritengo più precisa è:"facoltà di disamina dei dati sensoriali o intellettivi; è il campo di sperimentazione dell'ego; è dotata di capacità razionale e analitica."
Abbiamo prima quella U però... U che nasce come vocale vera e propria in italiano solo dopo la creazione della V ed entrambe sono (anche graficamente) collegate alla Y e al modo di dire "lingua biforcuta" dei nativi americani, cosa erroneamente accomunata a menzogna semplice... in realtà è un concetto che si avvicina alla "famosa" e tanto nominata dualità, anche se non nel senso snob usuale...
E cosa non è la biforcazione per eccellenza se non la capacità di scelta? Cosa è la menzogna e non la scelta diversa dalla verità? (ecco perchè poi "Lingua biforcuta" è diventato menzogna, cosa non sempre errata ma neanche sempre giusta)
Il fatto che mano sia dopo la U, cioè davanti, cioè a destra, cioè futuro, fa si che questa si sommi per la stessa regola ripresa dopo dai numeri romani, regola non inventata a caso, e la cui descrizione esula dall'argomento.
L'umano, riassumendo è colui che può scegliere (libero arbitrio) (U) in una rosa di scelte (mano) con la mente razionale, non è un animale anche se sono d'accordo che spesso si comporta come tale.
Per l'uomo vale buona parte del discorso sopra, però dopo la U ci troviamo un omo, che riconoscerete come "stesso", "uguale"... quindi la U non è più una scelta da fare, perchè comunque è la stessa cosa, ma definisce un punto in cui ci sono entrambe le cose... e lascio a voi interpretare cosa.
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