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Vecchio 11-08-2007, 17.58.33   #1
Uno
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Predefinito Analogie - il gatto come spunto

Richelieu diceva: "Dio ha creato il gatto perchè l'uomo potesse accarezzare la tigre"

E' molto simile come senso al "come in alto tanto in basso..." etc solo che "visivamente" rende il fatto che se anche non possiamo avvicinarci a qualcosa di troppo forte per noi abbiamo a disposizione infinite forme che esprimono simili caratteristiche ma diluite per permetterci lo studio e la conoscenza di esse.

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Vecchio 11-08-2007, 21.03.13   #2
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Quindi uno studio, un'indagine, non dovrebbe ricercare differenze ma somiglianze...
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Vecchio 12-08-2007, 01.10.44   #3
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Quindi uno studio, un'indagine, non dovrebbe ricercare differenze ma somiglianze...
Credo di si per quanto mi pare di capire.
Nell'esempio di Richelieu il gatto, alla fine, rappresenta, in taglia minore, la tigre.
Entrambi gli animali mostrano analogie mi pare.
In questo senso allora trovare ed essere attenti alle analogie, permette di esaminare anche ciò che si trova ad un gradino più alto. Permette dunque di conoscere utilizzando tale conoscenza in maniera strumentale per avvicinarsi...alla tigre!
__________________
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 31-08-2007, 10.14.04   #4
Uno
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Quindi uno studio, un'indagine, non dovrebbe ricercare differenze ma somiglianze...
Perchè non entrambe?
Nel senso che all'inizio quando abbiamo un oggetto di studio che non conosciamo è saggia cosa cercare nel più grande o nel più piccolo (ma a volte anche trasversalmente) le somiglianze, vedere il funzionamento di una cosa simile ci permette di trasportare poi i meccanismi nell'oggetto del nostro studio.
In un secondo momento l'osservazione delle piccole differenze ci apre altri spiragli, ci può far vedere in pratica e senza bisogno di tentativi come una variabile può modificare il risultato.

Esempino

Studio il triciclo osservando una bicicletta
uguaglianze: pedali, ruote, sterzo

vedo uno in bici che girando il manubrio decide la direzione, posso applicare la cosa al triciclo ed imparare come andare.... etc

differenze: catena nella bici, pedali direttamente sulla ruota nel triciclo

Osservando entrambi (bici e triciclo) capisco come la distanza dei pedali dalla ruota e il raggio dei rocchetti della catena, possono determinare la velocità e la potenza della pedalata... per far questo non ho neanche bisogno di salire su una bici o su un triciclo, ovviamente poi lo metterò in pratica appena ho bisogno di un mezzo di locomozione non motorizzato.

--------------------------

Nel leone e nel gatto quale sono le uguaglianze e quale le differenze?
Come posso utilizzarle per conoscere meglio questi due animali?
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Vecchio 31-08-2007, 12.18.46   #5
turaz
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certo e come nel gatto osservi che quando vuol giocare ti prende con le zampe qualcosa e ti fa sentire le unghie... così sai che se lo facesse una tigre ti ritroveresti con degli squarci non indifferenti quindi magari ti premuri di usare delle protezioni di cuoio ad esempio...
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Vecchio 31-08-2007, 13.07.36   #6
griselda
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Nel leone e nel gatto quale sono le uguaglianze e quale le differenze?
Il primo è selvaggio e il secondo è addomesticato quindi è possibile avvicinarsi e studiarne le caratteristiche senza farsi male.
Fisicamente la potenza fisica e la criniera e la coda del leone differiscono da quella del gatto. IL ruggito, gli arti più corti e la testa più grossa.

Il primo vive in branco che si crea mentre il gatto pare non avere più questa caratteristica forse a causa dell'addomesticamento?
Entrambi sono territoriali.
Booh altro non mi viene.



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Come posso utilizzarle per conoscere meglio questi due animali?
Come hai detto nell'esempio con l'osservazione del piccolo posso arrivare al grande. Allo stesso modo guardando e studiando la muscolatura dei due, gli artigli i denti posso fare dei parallelismi ( forse andava meglio equazioni? oddio la matematica!) per arrivare alla differenze dovute alle dimensioni.
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Vecchio 31-08-2007, 13.18.40   #7
turaz
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tempo fa osservai un documentario ove un gruppo di monaci tibetani avevano fatto crescere due tigri.
fantastico vedere come con il tocco del terzo occhio riuscivano a tenerla completamente tranquille e come si comportassero con loro in stile "gattoni" affettuosi
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Vecchio 31-08-2007, 18.14.09   #8
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Nel leone e nel gatto quale sono le uguaglianze e quale le differenze?
Come posso utilizzarle per conoscere meglio questi due animali?
Partirei dal fatto che il gatto fa parte della mia realtà, mentre il leone l'ho visto nei documentari o al massimo rinchiuso in una gabbia e non nel suo ambiente naturale...
Il gatto quindi è più vicino a me , posso conoscerlo, toccarlo, e studiarlo da vicino, e in questo modo "avvicinarmi" al leone e conoscerlo per analogie o differenze..
Gatti e leoni hanno dei comportamenti simili (per esempio con i cuccioli), mi è capitato di vedere (in tv) dei cuccioli di leone giocare e, come per i gatti nel gioco imparano quello che diventerà la caccia..
Poi come diceva Gris, i leoni vivono in branchi, e nel branco c'è un leone "capo" , mentre questo nei gatti non mi risulta che sia mai avvenuto, pero' difendono il territorio, non per il branco, ma per sè stessi..Entrambi sono agili e abili cacciatori.
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Vecchio 31-08-2007, 20.30.33   #9
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Perchè non entrambe?
Nel senso che all'inizio quando abbiamo un oggetto di studio che non conosciamo è saggia cosa cercare nel più grande o nel più piccolo (ma a volte anche trasversalmente) le somiglianze, vedere il funzionamento di una cosa simile ci permette di trasportare poi i meccanismi nell'oggetto del nostro studio.
In un secondo momento l'osservazione delle piccole differenze ci apre altri spiragli, ci può far vedere in pratica e senza bisogno di tentativi come una variabile può modificare il risultato.
Si, vero. Quando si cerca differenze si fa analisi, quando si cerca somiglianze sintesi. L'indagine scientifica moderna da spesso molto più peso all'analisi che alla sintesi... con l'analisi si studiano i particolari delle varie possibilità di manifestazione (esempio la catalogazione delle varie specie e relative caratteristiche), con la sintesi si cercano le leggi generali che ordinano le varie manifestazioni.

Per quanto riguarda gatti e leoni, oltre a quanto già emerso, mi è caduta l'attenzione (si è fatta un po' male ma bon) su una cosa. I gatti, pur manifestando tutta una serie di comportamenti complessi e una notevole capacità di relazione con noi umani, come tutti gli animali soggiaciono ai loro istinti... quando hanno fame capiscono solo quello. Però quando sono sazi diventano disponibili a nuove cose.
A differenza di molti altri animali, i gatti, grazie anche alla loro adattabilità agli ambienti (come convivere in casa con noi), hanno molto "tempo libero" dai loro istinti... ovvero la loro attività di procacciamento del cibo richiede molto meno tempo ad esempio degli orsi che quando non sono in letargo sono costantemente occupati a cacciare e mangiare. Questo tempo libero, mi par di notare che venga occupato soprattutto in una sorta di "riposo attivo", ma anche relazionandosi con gli umani.

In linea di massima anche gli altri felini godono di più tempo libero di molte altre famiglie di mammiferi... in un certo senso l'organizzazione in branchi dei leoni produce come effetto un'ottimizzazione del tempo. E' chiaro che comunque, dovendo procacciarsi il cibo, sono più impegnati dei gatti.

Per analogia viene da pensare che se i leoni avessero ad abituarsi ad una vita diciamo più agiata, potrebbero sviluppare meglio caratteristiche simili.

C'è da tenere conto però di un'altra differenza: mentre i gatti da molto tempo sono abituati alla convivenza con noi (addomesticati) i leoni non lo sono.

Boh, mi vengono in mente anche molte altre cose, anche se ancora non vedo un filo rosso tra tutte, ma mi fermo qua per non allungare troppo.
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Vecchio 31-08-2007, 22.37.28   #10
Kael
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Nel leone e nel gatto quale sono le uguaglianze e quale le differenze?
Come posso utilizzarle per conoscere meglio questi due animali?
Provo utilizzando il tuo stesso schema:
uguaglianze: arti, muscolatura, oziosi di giorno cacciatori di notte
differenze: criniera, coda, vita sociale, stile di caccia

Osservando entrambi, posso capire come l'organizzazione in branco permetta di cacciare prede assai più grosse del proprio peso (vedi leoni con i bufali), mentre operando da soli ci si deve accontentare di prede molto più piccole della propria stazza (vedi gatto col topo). L'unione fa la forza quindi...

Inoltre, vivendo in branco, il capo deve avere dei segni di riconoscimento (criniera) mentre questi vengono a cadere se si vive da soli. Capisco pertanto che, qualsiasi segno di riconoscimento potrò mai avere (scettro, corona, etc..) saranno sempre per gli altri e mai per me stesso... quindi non farò del mio simbolo di potere un oggetto di onanismo o di soddisfazione personale ed egositica, ma mi ricorderò che servono solo ed esclusivamente per gli altri. Perchè, se vivessi da solo, non ne avrei più bisogno e il mio simbolo cadrebbe...

Al momento altro non mi viene.
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Vecchio 01-09-2007, 13.15.01   #11
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Anche i gatti, nelle condizioni giuste, vivono in branco.
Ci sono comportamenti di mutuo soccorso per esempio tra la mamme e altre cose tipiche del branco... la vera differenza è che nel gatto pur esistendo una sorta di gerarchia, sia quando sono in branco che quando si incontrano per esigenze amorose, vige una specie di democrazia rispetto alla monarchia del leone...
Kael ha evidenziato come al gatto mancano i simboli della regalità e del comando... e giustamente come tali segni servono agli altri, chi li possiede non li vede neanche, eppur non gli manca la fierezza e la regalità dei movimenti.

Questa è una delle cose che possiamo imparare dal confronto: la nobiltà non deriva dal comando o potere sugli altri ma è qualcosa dell'essere, non è insita nella potenza ma nella grazia.


Un'altra differenza tra i due è che il primo caccia e mangia, il secondo caccia, gioca e raramente mangia (se non è randagio per esempio, e questo è tipico anche dei cani)
Cosa ci può far pensare? Se le necessità della vita (es mangiare) non sono impellenti abbiamo comunque una sorta di risorsa vitale da consumare, utilizzare.
Come umani possiamo dedicarci ad altre esplorazioni (cosa non del tutto ignorata dal gatto in contemplazion).... ma se non lo facciamo e ci avanzano risorse come le destiniamo??
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Vecchio 01-09-2007, 13.32.19   #12
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Un'altra differenza tra i due è che il primo caccia e mangia, il secondo caccia, gioca e raramente mangia (se non è randagio per esempio, e questo è tipico anche dei cani)
Cosa ci può far pensare? Se le necessità della vita (es mangiare) non sono impellenti abbiamo comunque una sorta di risorsa vitale da consumare, utilizzare.
Come umani possiamo dedicarci ad altre esplorazioni (cosa non del tutto ignorata dal gatto in contemplazion).... ma se non lo facciamo e ci avanzano risorse come le destiniamo??
troppo comica la faccia di mia nonna...quando il gatto
di casa depositava ai suoi piedi il topolino appena cacciato....
lei lo "viveva" come un dispetto...io lo interpretavo
come omaggio...chissà chi aveva ragione?

invece di cacciare per gioco...per mantenere vivo
l' istinto....come fa il gatto intendi?
bhe molti si massacrano in palestra
ma credo che per risorse tu non intenda solo le fisiche
vero?
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 01-09-2007, 14.17.45   #13
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Anche i gatti, nelle condizioni giuste, vivono in branco.
Ci sono comportamenti di mutuo soccorso per esempio tra la mamme e altre cose tipiche del branco... la vera differenza è che nel gatto pur esistendo una sorta di gerarchia, sia quando sono in branco che quando si incontrano per esigenze amorose, vige una specie di democrazia rispetto alla monarchia del leone...
Quando la mia micia si è accoppiata c'erano ben due gatti a farle la corte, il più giovane e forte (o il più simpatico per lei) è stato il primo ad accoppiarsi quando se ne andava lasciava il posto al più vecchio e malandato fatto sta che i micetti nati erano di entrambi i gatti visto che uno era a pelo lungo come il più vecchio.



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Questa è una delle cose che possiamo imparare dal confronto: la nobiltà non deriva dal comando o potere sugli altri ma è qualcosa dell'essere, non è insita nella potenza ma nella grazia.
Mi hai fatto venire in mente l'albero sefirotico

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Un'altra differenza tra i due è che il primo caccia e mangia, il secondo caccia, gioca e raramente mangia (se non è randagio per esempio, e questo è tipico anche dei cani)
Cosa ci può far pensare? Se le necessità della vita (es mangiare) non sono impellenti abbiamo comunque una sorta di risorsa vitale da consumare, utilizzare.
Come umani possiamo dedicarci ad altre esplorazioni (cosa non del tutto ignorata dal gatto in contemplazion).... ma se non lo facciamo e ci avanzano risorse come le destiniamo??
Una delle mie gatte il giorno in cui tornai a casa con mio figlio dall'aspedale mi fece il dono di un orbettino davanti la soglia di casa, di certo un regalo per il nuovo arrivato, almeno dalla mia intepretazione.

In effetti il gatto anche se caccia per divertimento non mette meno attenzione in quello che fa non è che si dice beh se lo prendo lo prendo tanto la pappa ce l'ho assicurata. (Come giustamente dice Uno anche il mio non mangia i topi, per gioco li prende e poi mi mostra quanto è stato bravo (?) ma sto monello si magna gli uccelli, lasciando solo le piume.) Ma è come se si mantenesse in allenamento per ogni evenienza. Cmq ogni gesto del gatto è misurato non fa nulla a caso ha un'attenzione altissima.
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Vecchio 04-09-2007, 12.16.37   #14
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Il leone a parte anomalie (es albino) grosso modo ha sempre lo stesso colore, il gatto no.. e anche ha diverse varianti di razza, minime ma pur sempre varianti.
Inoltre ha attaccato in tutto il mondo, il leone fuori dai suoi habitat è solo nei circhi e negli zoo

Cosa vi fanno pensare queste due cose?
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Vecchio 04-09-2007, 12.26.13   #15
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che è più adattabile alle situazioni e ha saputo combinarsi meglio negli anni
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Vecchio 04-09-2007, 13.12.14   #16
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Il leone a parte anomalie (es albino) grosso modo ha sempre lo stesso colore, il gatto no.. e anche ha diverse varianti di razza, minime ma pur sempre varianti.
Inoltre ha attaccato in tutto il mondo, il leone fuori dai suoi habitat è solo nei circhi e negli zoo

Cosa vi fanno pensare queste due cose?
Che siamo fortunati?
Che l'adattabilità e la socializzazione ad altre speci è importante per l'espansione?
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Vecchio 04-09-2007, 13.15.44   #17
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L'intelligenza è quella dote che permette di adattarsi, adeguarsi, imparare. Che il gatto sia intelligente?
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Vecchio 04-09-2007, 14.03.04   #18
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il potere dell'amore?
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Vecchio 04-09-2007, 15.11.32   #19
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Il leone a parte anomalie (es albino) grosso modo ha sempre lo stesso colore, il gatto no.. e anche ha diverse varianti di razza, minime ma pur sempre varianti.
Inoltre ha attaccato in tutto il mondo, il leone fuori dai suoi habitat è solo nei circhi e negli zoo

Cosa vi fanno pensare queste due cose?
A me fa pensare che le "razze" più pure, in qualche modo siano più deboli.. che quando si mischiano razze (colore, tipo di pelo lungo/corto etc), ci sia più possibilità di espandersi in tutto il mondo... mentre la "razza pura" sopravvive solo in certe condizioni ambientali.. Chissà come erano i primi gatti..

Ora deliro... sta cosa mi ha fatto pensare ai Figli di Dio, che uniti alle figlie degli uomini, hanno perso purezza, e piano piano si sono estinti..
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Vecchio 04-09-2007, 18.02.24   #20
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sei sicura si siano estinti?
nel DNA umano sono presenti.
è presente quel "seth" famoso
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Vecchio 04-09-2007, 19.02.50   #21
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A me fa pensare che le "razze" più pure, in qualche modo siano più deboli.. che quando si mischiano razze (colore, tipo di pelo lungo/corto etc), ci sia più possibilità di espandersi in tutto il mondo... mentre la "razza pura" sopravvive solo in certe condizioni ambientali.. Chissà come erano i primi gatti..

Ora deliro... sta cosa mi ha fatto pensare ai Figli di Dio, che uniti alle figlie degli uomini, hanno perso purezza, e piano piano si sono estinti..
Ma sai che nonostante pensi sempre di essere discesa da un gatto
non avevo mai pensato a quanto i gatti ci assomigliassero?
E' vero che le razze che meno si mischiano hanno meno probabilità di cambiare sia geneticamente che altro,difatti se un europeo fa un figlio con un orientale predominano i tratti che meno si sono "mischiati".
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Vecchio 04-09-2007, 23.38.44   #22
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Inoltre ha attaccato in tutto il mondo, il leone fuori dai suoi habitat è solo nei circhi e negli zoo

Cosa vi fanno pensare queste due cose?
Che se fosse successo il contrario io sarei rovinato e il macellaio qua sotto girerebbe in ferrari

scherzi a parte, credo che le dimensioni c'entrino, ma anche le dimensioni possono essere viste in ottica di adattabilità...
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Vecchio 05-09-2007, 14.08.16   #23
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Il leone a parte anomalie (es albino) grosso modo ha sempre lo stesso colore, il gatto no.. e anche ha diverse varianti di razza, minime ma pur sempre varianti.
Inoltre ha attaccato in tutto il mondo, il leone fuori dai suoi habitat è solo nei circhi e negli zoo

Cosa vi fanno pensare queste due cose?
Il gatto migliaia di anni fa si è addomesticato trovando di che vivere nelle comunità umane, nell'antico Egitto era adorato e anche in Thailandia e altri paesi asiatici....
Esistono ancora dei gatti selvatici, ma in zone limitate e per di più in via d'estinzione....
Questo mi fa pensare che se il gatto fosse rimasto selvatico come il leone, probabilmente si sarebbe già estinto da un pezzo...
Quindi la larga diffusione del gatto è dovuta al fatto che si è addomesticato...
A proposito di addomesticare mi viene in mente un brano tratto da "Il piccolo principe":

"Che cosa vuol dire addomesticare? E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare legami…disse la volpe".

Quindi un vincolo tra l'uomo e l'animale per cui ognuno dà qualcosa all'altro.... per cui diventando utile non è più minacciato nè costituisce una minaccia per l'uomo e viceversa...
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Vecchio 05-09-2007, 22.38.28   #24
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Come umani possiamo dedicarci ad altre esplorazioni (cosa non del tutto ignorata dal gatto in contemplazion).... ma se non lo facciamo e ci avanzano risorse come le destiniamo??
In immaginazione... Un uomo che ha ancora energia ma non sa dove o come utilizzarla si mette a fantasticare, la mente parte per le sue come al solito...
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Il leone a parte anomalie (es albino) grosso modo ha sempre lo stesso colore, il gatto no.. e anche ha diverse varianti di razza, minime ma pur sempre varianti.
Inoltre ha attaccato in tutto il mondo, il leone fuori dai suoi habitat è solo nei circhi e negli zoo

Cosa vi fanno pensare queste due cose?
Che il gatto interagisce meglio con l'ambiente circostante. Il pelo lungo probabilmente deriva da gatti che si sono adattati a climi freddi, mentre il colore del pelo dalle varie esigenze di sopravvivenza e mimetizzazione.
Da questo posso dedurre che più interagirò con l'ambiente circostante, più sarò aperto allo studio e all'analisi di ambienti nuovi, più potrò cambiare e sviluppare caratteristiche magari ancora non "proprie" dell'uomo comune.
A differenza del leone infatti, il gatto grazie alla sua alleanza con l'uomo soddisfa prima le sue esigenze di sopravvivenza e può così investire il resto delle sue risorse in altro...
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Vecchio 06-09-2007, 10.59.35   #25
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Quindi la larga diffusione del gatto è dovuta al fatto che si è addomesticato...
A proposito di addomesticare mi viene in mente un brano tratto da "Il piccolo principe":

"Che cosa vuol dire addomesticare? E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare legami…disse la volpe".
L'ho letto proprio in questi giorni e riflettendo su alcune persone che conosco che ancora temono proprio il gatto ne hanno paura, mi dico che forse il fatto di riuscire ad essere amati da molti uomini (oltre all'utilità) ma riuscire suscitare da paura amore sentimento ha cambiato il loro posto nel mondo. La paura vinta da entrambi perchè anche il gatto selvatico temeva l'uomo. Ricordo da bambina che c'erano dei gatti a cui davamo da mangiare che nonostante la fame non si sono mai avvicinati e se tentavi di prendere in braccio i loro figli ti aggredivano ed anche i micini erano ostili soffiavano e graffiavano chiunque. Quindi un bel cambiamento per il gatto.
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