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Vecchio 05-09-2007, 12.22.27   #1
DonChisciotte
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Predefinito Diritti delle mamme lavoratrici solo sulla carta

Questo vale per molte altre cose, ma per un racconto fattomi che evidenzia questo settore parliamo di mamme e lavoro.
Parruchiera, in gravidanza, al corso preparto dal personale viene a sapere che per la sua professione è possibile richiedere un periodo più lungo di sospensione dal lavoro, non ricordo esattamente, un paio di mesi mi sembra.
Non è illogica la cosa, sta quasi tutto il giorno in piedi, odori degli acidi per le tinture etc.... non è il massimo per chi è in dolce attesa.
Bene... si decide a fare la richiesta, le dicono "si c'è la legge, faccia la domanda, presenti questi documenti etc etc"
Si da da fare, prepara la pila di documenti, stressa i datori di lavoro che debbono partecipare con la loro parte di documentazione e presenta il tutto.....
Risultato dopo un pò di tempo arrivano nel salone gli ispettori del lavoro che verificano tutto da cima a fondo, mettendo in imbarazzo la ragazza che mai più avrebbe pensato una cosa del genere.
Per fortuna non vengono trovate cose fuori norma, ma sapete la risposta alle domande quale è stata?
Dato che si tratta di una realtà piuttosto grande, una catena con diverse persone impiegate, non era necessario che lei avesse avuto quel periodo extra, lei poteva fare le pulizie per esempio.

Morale, ha rischiato il posto di lavoro non sapendo che avrebbe sollevato un vespaio ed è rimasta con un pugno di mosche in mano, considerandosi fortunata per la comprensione dei suoi datori di lavoro.
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Vecchio 05-09-2007, 13.16.55   #2
jezebelius
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Benvenuto Don..
Insomma quello che descrivi non è inusuale ma lo si potrebbe analizzare da più punti di vista.
Tengo a precisare che una cosa è l'analisi del " diritto negato" per ragioni...che so...che esulano dalla normale burocrazia ( ad esempio, sempre di donne parliamo visto che son le più colpite e talvolta vulnerabili ) come per esempio il licenziamento dal posto di lavoro a seguito del periodo riconosciuto ( se non erro tre mesi) alla neo-mamma per l'allattamento, ed altro, invece è la burocrazia che complica. Però, mi rendo conto alla fine il risultato è lo stesso: negazione ovvero cancellazione del diritto .
Non conosco le dinamiche che possono determinare, nella situazione che hai descritto, il riconoscimento alla ragazza ma è pur vero, nonchè logico, che si può essere d'accordo non foss'altro che all'interno di un luogo di lavoro le difficoltà per una donna in gravidanza possono essere notevoli.
Mi voglio però soffermare sull'aspetto " burocrazia ".
Da un certo punto di vista, prescindendo un attimo dalla situazione, il controllo da parte dello Stato non potrebbe dirsi sbagliato. Credo che sia nel normale corso delle cose accertare se una richiesta del genere sia o no fittizia. Quello che più mi sorprende è il risultato che ne è uscito, cioè, vale a dire, si è utilizzato il riconoscimento per " attivare " un meccanismo superfluo - gli ispettori del lavoro nel negozio per verificare cosa poi? - e non invece concentrarsi sulla richiesta presentata.
Ancora di più paradossale la risposta che ne è venuta fuori e cioè che data la dimensione dell'azienda, la richiedente, poteva fare altro. Ma questo non cambia la dimensione oggettiva della cosa ossia che è in stato di gravidanza e quindi particolarmente delicato.
Non so...si tende a fare le cose fatte per bene, da parte dello Stato, perseguendo, però, la via più lunga che di solito non porta dritti al risultato cui si vorrebbe arrivare.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 05-09-2007, 22.56.37   #3
Ray
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Da un certo punto di vista, prescindendo un attimo dalla situazione, il controllo da parte dello Stato non potrebbe dirsi sbagliato. Credo che sia nel normale corso delle cose accertare se una richiesta del genere sia o no fittizia.
No, momento. Qui c'è stato sto controllo anomalo solo perchè non si voleva pagare più del solito anche se toccava.

Che avevano da controllare? Che la richiesta fosse legittima? Bene, basta il certificato di gravidanza, come per tutti i lavori.

Qui non volevano controllare questo, volevano sapere della ditta, per vedere se avrebbero potuto risparmiare. Ci vedo anche intimidazione. Se il diritto c'è c'è. Zitti e pagare.

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Vecchio 06-09-2007, 00.20.41   #4
jezebelius
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No, momento. Qui c'è stato sto controllo anomalo solo perchè non si voleva pagare più del solito anche se toccava.

Che avevano da controllare? Che la richiesta fosse legittima? Bene, basta il certificato di gravidanza, come per tutti i lavori.

Qui non volevano controllare questo, volevano sapere della ditta, per vedere se avrebbero potuto risparmiare. Ci vedo anche intimidazione. Se il diritto c'è c'è. Zitti e pagare.

Vai Don
Non conosco la legge in merito - ad esempio se è previsto un controllo specifico o a campione per richieste di questo tipo e via cosi - per cui non vorrei spingermi oltre ai fatti che Don ci ha narrato.
Per questo voglio sperare che il controllo, se di controllo s'è trattato nello specifico, o anche la " visita" da parte degli Ispettori i quali hanno preferito operare una verifica preventiva, in merito alla segnalazione degli organi preposti, sia stata non oltre i normali canoni che la legge impone. Se di intimidazione si tratta allora, anche se implicitamente, siamo nel penale mi sa.
Aggiungo, poi, che potrebbe definirsi anomalo ( un controllo di questo tipo ) solo se la legge non lo dispone ma, concordando con te, in tutto e per tutto se collegato ad un risparmio da parte dell'ente che avrebbe dovuto erogare il periodo di sospensione, soprattutto di fronte ad un diritto riconosciuto ( qui si dovrebbe insomma andare oltre la carta! )
Detto questo ripeto che certamente è da bollare un atteggiamento del genere come superfluo soprattutto collegando questo allo stato di gravidanza della ragazza.
Se gli Ispettori sono stati attivati ( poche volte hanno poteri autonomi se non sbaglio ) per una richiesta che peraltro non si può definire fuori legge, giacchè da questa accettata, allora siamo nella burocrazia più profonda oltre che nel paradossale.
Il meccanismo, sia in questo ma anche in altri campi, adrebbe cambiato con enorme vantaggio per la comunità non avendo, questa, ostacoli che talvolta impongono limitazioni più che agevolazioni.
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Dr. Marc Haven
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Vecchio 06-09-2007, 10.04.11   #5
DonChisciotte
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Non voglio credere che i funzionari preposti abbiano inscenato il tutto per non pagare, non sono soldi loro, credo più nella inadeguatezza professionale, a quanto ho capito era il primo caso del genere, almeno nella zona.
Quando questo accade, per esperienza personale, qualsiasi sia la struttura statale deputata a far funzionare e/o controllare l'andamento della pratica, si demanda in un primo momento al cittadino il presentare tutta una serie di certificazioni, molte delle quali autoprodotte con il principio del "Se ti fidi cosa me lo chiedi a fare? Se non ti fidi perchè non controlli direttamente senza mettermi nella possibile situazione di un errore di forma in buona fede?".
In un secondo momento, dato che non ci sono precedenti si procede lo stesso a delle verifiche, che come in questo caso non sono mai mirate.
Facciamo i conti della serva: sappiamo che in verifiche di tal genere si muovono diverse persone con una retribuzione media lorda non proprio bassissima, quasi sempre vengono mandati da distretti centrali, quindi trasferte, buoni pasto e quant'altro, non credo di essere lontano dal vero affermando che con i costi dell'operazione si sarebbe pagato il perido extra alla ragazza.
Anche prima di ispezionare le sedi di lavoro il buon senso poteva far pensare che la ragazza oggetto della discriminazione (perchè di questo si tratta dato che c'è una legge apposita con dei diritti che le sono stati negati adducendo motivazioni inesistenti) a qualsiasi mansione potesse essere spostata, sempre si sarebbe trovata in un ambiente con le esalazioni degli acidi delle tinture sempre in piedi avrebbe dovuto stare, dato che un parrucchiere per quanto possa essere enorme non ha uffici con scrivanie e personale sempre li seduto. Quindi la verifica che posso giustificare solo in tal senso, cioè vedere se realmente esisteva un'alternativa occupativa per la ragazza, non aveva motivi di esistere in partenza, era sufficiente data la novità, qualora non vi fossero circolari in merito stabilire d'ufficio le modalità operative: parruchiera? La legge dice così? Non c'è scampo in qualsiasi realtà lavorativa sia, non può essere impiegata diversamente, quindi concediamo d'ufficio a chi abbia le documentazioni (una gravidanza non si può inventare) ciò che gli spetta di diritto.
In realtà l'operazione ha volto creare un precedente in cui gli effettivi diritti concessi dalla legge con molta probabilità non verrano erogati a nessuna parrucchiera adducendo motivazioni simili.
Peggio cosa è che ragazze che lavorano in piccole realtà, che rischiano il posto (ingiustamente, ma capisco anche la singola parruchiera con una sola ragazza) anche solo per la semplice gravidanza, credendo di poter avere un'agevolazione si mettono ancor più in pericolo per il vespaio che scateneranno senza sapere.
In sostanza, la legge è stata fatta per aiutare le ragazze con professioni particolari o per dar "da lavorare" a determinati organi?
Questa è la burocrazia, nessuno ha colpa, ma intanto le cose vanno come vanno....
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Vecchio 06-09-2007, 21.52.07   #6
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Benvenuto DonChisciotte certo che chi vuole fare le cose in regola viene proprio ostacolato è il caso di dire che i furbi hanno sempre la meglio. Sarebbe bastato andare dal proprio medico specialistico e spiegare le difficoltà e avere una maternità anticipata come fanno un sacco di persone oramai.
Ma quando si è onesti non si fa e quindi ci si trova davanti all'ottusità dei preposti che probabilmente devono in tutti modi fare bella figura con i superiori a discapito di chi veramente ha necessità di poter avere una maternità anticipata.
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