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Vecchio 24-09-2007, 13.13.27   #1
Sole
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Predefinito Sahaja yoga

Sabato pomeriggio ho fatto l'esperienza di una nuova tecnica yoga chiamata Sahaja Yoga.
Sri Mataji Nirmala Devi è la "creatrice" di questa tecnica che permette, a quanto pare, una completa realizzazione del Se. Dichiaratamente questa tecnica non implica nessuno sforzo se non fosse quello di meditare come insegnano; tale meditazione tende a risvegliare la kundalini che loro traducono dal sanscrito come la forza arrotolata (io sapevo volesse dire kunda=fuoco, ma può benissimo essere che abbia diversi significati e nessuno esclude l'altro).
Questa conferenza era in contemporanea in molti paesi europei nelle principali città, si svolgeva nei loro centri ed era del tutto gratuita.
Sono andata cercando al massimo che potevo di non giudicare, liberando la mente da pregudizi e cercando di ascoltare il più che potevo. Allo stesso tempo però avevo una gran paura di essere condizionata, vista la scorsa esperienza con il reiki
Devo dire che sabato è stata un'esperienza utilissima. Osservavo in me la paura di essere suggestionata e come questa sparisse, o meglio più che sparisse divenisse meno potente quando prendevo presenza di me. Mi aprivo all'ascolto, diversamente ero chiusa.
Questa tecnica consiste nel non fare nessun tipo di sforzo, la filosofia dice che l'uomo può guarire semplicemente riequilibrando i chakra facendo meditazione e riattivando la kundalini che da sola guarisce. Di suo l'uomo deve solo meditare e cercare di eliminare i pensieri e la mente. Altro non serve.
Onestamente ho provato compassione, e grande triestezza misto a rabbia... perchè questo vuol dire addormentare il più possibile le persone, cercare di mantenere la coscienza del mondo ad un livelo di sonno credendo di esser svegli. Ho faticato un pochino prima di dire a me stessa: è la loro esperienza.
Mi han colpito due cose del discorso. La prima questa frase: la kundalini è l'unica forza che può risvegliare il se; la seconda: l'uomo deve conoscere se stesso altrimenti non può realizzarsi. Non erano precisamente così vi riporto il senso..
Per la prima frase credere che ci sia solo una via preclude alla ricerca/scoperta di se stessi, sarebbe forse più opportuno dire che la via che si è scelti per se stessi. La seconda.. se non c'è uno sforzo e lasciamo che faccia tutto la madre kunda come può l'uomo conoscersi?
Ancora una volta ho dovuto constatare che l'uomo occidentale traduce e mal capisce il concetti più importanti della filosofia indiana, cercando le vie più comode.
Quando Gurdijeff parlava della Kundalini la definiva come qualcosa che faceva vivere l'uomo in uno stato immaginario. Questo potrebbe essere uno dei motivi.. credere che l'uomo sia libero SOLO attraverso qualcosa che non è meditazione e che chiamano così (abbiamo fatto un esercizio con loro ed era concentrazione, forse in un punto espansione.. ) senza compiere alcun sforzo. I chakra, dicevano, funzionano male e si ammalano la kunda li cura. Beh io direi che non basta. I chakra mettiamoli da parte e cerchiamo di capire cosa sia che ci fa ammalare ricercando in noi stessi e poi la kunda se deve si attiverà da sola perchè troverà la strada.

Cmq a parte i commenti del tutto personali questa esperienza mi ha aperto a me stessa in un punto che sapevo mi dominava tanto.
In genere da queste cose mi facevo risucchiare, assorbire perchè temevo che mi assorbissero. La stessa paura mi faceva stancare.. gli lasciavo pezzi di me. rimanendo concentrati su se stessi, restando in un punto del proprio essere, che sia il cuore il corpo la mente, non ci si chiude ma ci si apre all'ascolto e nello stesso tempo non si lascia in giro niente... bon, quasi niente.

beh si lo so, l'acqua calda per molti, ma per me una gran conquista.
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Vecchio 24-09-2007, 13.24.54   #2
turaz
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leggendoti mi viene da dire
"come tutti i metodi è valido per certi versi ma non in assoluto"
un abbraccio
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Vecchio 24-09-2007, 15.42.35   #3
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Adesso "analizziamo" il tutto, senza togliere valore all'esperienza che hai fatto e farai Sole.

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Dichiaratamente questa tecnica non implica nessuno sforzo se non fosse quello di meditare come insegnano; tale meditazione tende a risvegliare la kundalini che loro traducono dal sanscrito come la forza arrotolata (io sapevo volesse dire kunda=fuoco, ma può benissimo essere che abbia diversi significati e nessuno esclude l'altro).
non è sbagliato nessuno dei due infatti, anzi l'ideale sarebbe: serpente di fuoco avvolto nelle sue spire

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Devo dire che sabato è stata un'esperienza utilissima. Osservavo in me la paura di essere suggestionata e come questa sparisse, o meglio più che sparisse divenisse meno potente quando prendevo presenza di me. Mi aprivo all'ascolto, diversamente ero chiusa.
questa è stata la vera esperienza, al di la dei termini, delle promesse etc
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Questa tecnica consiste nel non fare nessun tipo di sforzo, la filosofia dice che l'uomo può guarire semplicemente riequilibrando i chakra facendo meditazione e riattivando la kundalini che da sola guarisce. Di suo l'uomo deve solo meditare e cercare di eliminare i pensieri e la mente. Altro non serve.
Onestamente ho provato compassione, e grande triestezza misto a rabbia... perchè questo vuol dire addormentare il più possibile le persone, cercare di mantenere la coscienza del mondo ad un livelo di sonno credendo di esser svegli. Ho faticato un pochino prima di dire a me stessa: è la loro esperienza.
Mi han colpito due cose del discorso. La prima questa frase: la kundalini è l'unica forza che può risvegliare il se; la seconda: l'uomo deve conoscere se stesso altrimenti non può realizzarsi. Non erano precisamente così vi riporto il senso..
Per la prima frase credere che ci sia solo una via preclude alla ricerca/scoperta di se stessi, sarebbe forse più opportuno dire che la via che si è scelti per se stessi. La seconda.. se non c'è uno sforzo e lasciamo che faccia tutto la madre kunda come può l'uomo conoscersi?
Ancora una volta ho dovuto constatare che l'uomo occidentale traduce e mal capisce il concetti più importanti della filosofia indiana, cercando le vie più comode.
Quando Gurdijeff parlava della Kundalini la definiva come qualcosa che faceva vivere l'uomo in uno stato immaginario. Questo potrebbe essere uno dei motivi.. credere che l'uomo sia libero SOLO attraverso qualcosa che non è meditazione e che chiamano così (abbiamo fatto un esercizio con loro ed era concentrazione, forse in un punto espansione.. ) senza compiere alcun sforzo. I chakra, dicevano, funzionano male e si ammalano la kunda li cura. Beh io direi che non basta. I chakra mettiamoli da parte e cerchiamo di capire cosa sia che ci fa ammalare ricercando in noi stessi e poi la kunda se deve si attiverà da sola perchè troverà la strada.

Cmq a parte i commenti del tutto personali questa esperienza mi ha aperto a me stessa in un punto che sapevo mi dominava tanto.
In genere da queste cose mi facevo risucchiare, assorbire perchè temevo che mi assorbissero. La stessa paura mi faceva stancare.. gli lasciavo pezzi di me. rimanendo concentrati su se stessi, restando in un punto del proprio essere, che sia il cuore il corpo la mente, non ci si chiude ma ci si apre all'ascolto e nello stesso tempo non si lascia in giro niente... bon, quasi niente.

beh si lo so, l'acqua calda per molti, ma per me una gran conquista.
Condivido grosso modo tutto il tuo pensiero (quello che Turi non ha letto )
Chi conosce realmente la Kundalini ad occidente come ad oriente sa che non è una cosa su cui scherzarci tanto... al di la dei danni di un suo risveglio improvviso e incontrollato, anche un risveglio graduale non è innocuo senza preparazione, come l'occidente ha tradotto... se va bene si dorme peggio di prima.
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Vecchio 24-09-2007, 16.35.47   #4
turaz
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se si analizza il tutto a mio avviso le cose che sole ha appreso da questa esperienza sono
1) rendere neutra una reazione precedente (quindi ha in un certo senso creato un vuoto)
2) agire in apertura di fronte a questa situazione che precedentemente avrebbe causato "chiusura"
3) nuova consapevolezza in base all'esperienza fatta.
4) "fortificazione" e conoscenza maggiore di se stessa con superamento di una propria paura precedente.

mi viene in mente questa frase
"tutto ciò cui si resiste (per paura) persiste"
la ritengo vera in base alla mia esperienza.
sole ha in un certo senso chiuso il cerchio con un'esperienza
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Vecchio 24-09-2007, 22.35.35   #5
Sole
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fatto e farai
Vedrò di mantenermi dritta


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Io non conosco la Kunda e i suoi effetti, non ne ho fatto l'esperienza, ma so che ciò che dicevano non corrispondeva ad una pulizia e purificazione di se. Parlavano di repressione di chiusura al problema di farsi scivolare le robe come se fossero niente. Saltare il Nero per passare al Rosso per magia, come si fà? Non si fa. Ed è questo il problema delle traduzione ma anche della cultura.

Un altro punto che non è da sottovalutare è la ricerca dell'effetto speciale. Appena ci si concentra a sentire il corpo ci si accorge che è vivo, che si muove al suo interno una milione di piccoe piccolissime particelle impazzite. Magari ci si accorge pure che non è fatto solo di carne e sangue.. ecco che si tende subito per naturale stupore a dare troppa, eccessiva importanza a tutto questo rispetto allo scopo di una concentrazione e si crede di aver mosso chissà che cosa.. magari è anche vero ma riflettendoci dare importanza a questo non distoglie dalla purificazione?
Questo perchè loro chiedevano proprio che tipo di sensazioni avessimo avuto, effetti ecc ecc. Confondendo tutto questo con la Kunda. Sostenendo che una volta attivata si è realizzati. Che magari è vero, ma non penso che mi si attivi la Kunda solo perchè sento formicolare le mani...
Questo distoglie dalla realtà di una ricerca e porta l'uomo alla identificazione con l'effetto speciale. Che non è purificazione.
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Vecchio 12-02-2010, 18.11.26   #6
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questa è stata la vera esperienza, al di la dei termini, delle promesse etc


Sono passati 2 anni e sono ancora qui, questo mi crea un'enorme senso di colpa che vorrò usare come punto di ricordo.
Il fatto è che vorrei salvare il mondo da una serie di nuove tendenze, una in particolare, per salvare me e chiaramente questo non funziona così.

So che non è chiaro quello che sto dicendo e mi scuso... ma preferisco così e ho bisogno di fissare dei punti qui... su Ermopoli.

Ho ancora paura di essere "contaminata" non riesco ad essere libera da questa tendenza del mio essere e non so perchè. Si manifesta anche a livello dei sensi in quello olfattivo.. e di fatti avevo di respirare male per cui mi si attappa il naso come avessi il raffreddore.... penso che sia collegato a questa paura. Infatti attraverso il respiro entrano dentro di noi particelle invisibili di tutto...
Ne ho talmente tanta di paura che alcune cose le riesco ad "annusare" a distanza di km o giorni, proprio come un animale, istintivamente, so che ci sono, queste certe cose, se mi sto recando in qualche posto. Come un animale monta la difesa e l'aggressività, la rabbia sale e mi perdo, perdendomi gli concedo parti di me. Ne ho troppa paura e la chiusura mi fa chiudere a me stessa. Beh, mi vergogno di dire che ne ho paura, ma è così. E se è vero che la miglior difesa è l'attacco è altrettanto vero che ad un attacco corrisponde uno doppio e contrario.. e siamo siamo sempre in guerra.

Questa è una prova che voglio e devo superare...

Ho elaborato come fare e l'unica cosa reale e sensata che mi è venuta è ricapitolare. Ho iniziato a farlo sulla cosa che più di tutte è sempre presente ovunque vada, è veramente ormai inevitabilmente ovunque, ma sono certa che lo noterei di meno se accettassi certe "piccole" cose universali.
Comunque... ho iniziato a ricapitolare proprio lui e la cosa più lampante è che sembrava non avessi proprio nulla da ricapitolare, pochi distratti frammenti di episodi. All'epoca dei fatti ero completamente inconsciente, disattenta. Data questa incoscienza dovrò fare molto lavoro per riprendere il più possibile le cose che ho lasciato li. Pochi episodi ma "buoni"...

La seconda cosa che mi è evidente ormai, ma che non so come combattere è che in nessun modo riesco ad accettare tutto ciò possa esistere. Ma soprattutto che possa influenzare la gente,distruggere le coscienze. Evidentemente questa è una enorme proiezioni che faccio... ma credo che dietro ci sia un altrettanto enorme nodo che non so ancora sciogliere non ne vedo l'inizio... forse che mi serve una spada?
Questo fattore mi è evidente su moltissimi livelli della vita quotidiana, agisce in me continuamente. Mi faccio paladina di chi non vede certe manovre di condizionamento ... a volte non vedo le mie.

Avete presente il film "un'altra giovinezza"? Ecco,alla fine del film lui cede sul mio stesso punto... non regge la responsabilità dell'equilibrio dell'Universo e frantuma se stesso.

Non vedo ancora su me stessa cosa accade davvero e perchè... in fondo sono io che sono andata a cercare tutto questo per vedere me stessa... ma non so perchè, si certo arriverà appena l'avrò risolto, so..
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 12-02-2010, 18.26.47   #7
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p.s.
scusate, non c'entra nulla tutto ciò con il titolo del thread, ma con l'esperienza si...
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