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Vecchio 08-10-2007, 18.25.20   #1
turaz
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Predefinito sul fumo

cuore= sede delle emozioni
emozione positiva (gioia) apre i polmoni (da aria letteralmente)
emozione negativa li chiude (toglie aria)

ecco ho fatto questo collegamento:
da piccolo mia madre tendeva a soffocare i miei entusiasmi con giudizi viziati da paura delle cose da lei non fatte.
allora ho pensato
che il processo naturale sarebbe cuore-milza (trasformazione)- polmone
identificando la milza con la madre attraverso il fumo la bypasso.

quindi collego cuore a polmone (ecco il perchè di rischio infarti o malattie al polmone derivanti da fumo)
a livello "psichico" ci vedo questo di sottofondo
paura del giudizio della madre che possa trasformare la gioia in tristezza reiterato in abitudine negativa.
probabile pensiero sottostante inconscio "non voglio che mia madre trasformi la gioia in tristezza"
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Vecchio 08-10-2007, 18.46.32   #2
turaz
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ah dimenticavo
ritengo che il fumo causi danni soprattutto se a livello psichico c'è una paura della morte associata ad esso (tumore al polmone) vista come "mancanza d'aria"legata al fuoco (e al fumo legato al fuoco)
sono stati fatti esperimenti (su topi mi pare)
alcuni avevano visto il fuoco e il fumo altri no.
quelli che lo avevano visto sottoposti a fumo sono morti gli altri no.
penso vi siano attinenze.
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Vecchio 08-10-2007, 20.27.53   #3
Elle
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Sul fumo..Mio padre fumava ovunque anche quando eravamo bambini..ha continuato a fumare dopo aver visto il padre morire di cancro ai polmoni, ho odiato il fumo quando ero piccola, poi lavorando anni con mio padre fumare con lui era come parlare con lui. Ho perso mio padre 5 anni fa per un tumore ai bronchi. L'abbiamo curato a casa, ho visto cercare le sigarette anche quando non aveva più fiato. Nonostante questo non sono riuscita a smettere. Per assurdo il fumo è un forte legame psicologico con mio padre, so che potrei finire come lui e non riesco a smettere, e non che non ci abbia provato. Le catene psicologiche che si sono create vanno oltre il tabagismo e oltre la dipendenza fisica. E' difficilissimo spezzare certe cose, andare oltre credo che il fumo sia il mio problema più grande per le tante componenti che contiene emotive e psicologiche.
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Vecchio 08-10-2007, 22.23.41   #4
griselda
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Io ho visto mio suocero.... ma non mi è servito a trovare la forza di smettere.
Appena qualcosa destabilizza il mio equilibrio ecco che accendo la sigaretta. Devo concentrarmi idem, sembra quasi divenuta la mia copertina di linus. Ora che l'età avanza ho cercato più volte di resistere ma mi sento come se mi mancasse la terra sotto i piedi al solo pensiero: "non fumo" ecco che il desiderio aumenta smisuratamente, poi però invece se faccio un lavoro in cui sono tranquilla e concentrata ecco che di fumare neppure l'ombra.
Quindi penso che derivi tutto dalla mente con la sigaretta la quieto la rendo più tranquilla.E' un modo di scaricare ogni tipo tensione che non reggo o mi pare di non reggere tanto ormai ne sono assuefatta.
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Vecchio 09-10-2007, 09.51.38   #5
turaz
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pensando alla cosa potrebbe essere che nei maschi si colleghi alla madre e nelle donne al padre (ma non ne sono sicuro)
avete reminiscenze di episodi in cui vostro padre ha soffocato il vostro entusiasmo da giovani (o vostra madre ad esempio)?
Magari nel vostro caso tale motivazione non significa nulla
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Vecchio 09-10-2007, 11.11.25   #6
RedWitch
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Quindi penso che derivi tutto dalla mente con la sigaretta la quieto la rendo più tranquilla.E' un modo di scaricare ogni tipo tensione che non reggo o mi pare di non reggere tanto ormai ne sono assuefatta.
Sei sicura di questo passaggio?
Te lo chiedo, perchè sto osservando su di me il discorso "sigarette", visto che fumo (e mai come ultimamente mi sto accorgendo di quanto faccia male), e anche io mi dicevo che con la sigaretta scarico le tensioni.. a dirla tutta per me ogni occasione era buona da usare come scusa per accenderne una (dopo pranzo, dopo il caffè, dopo... ). Finisce che si scandisce il proprio tempo con le sigarette. Comunque, per tornare allo scaricare la tensione, se ci pensiamo, la nicotina è un eccitante, ci illudiamo che fumando ci tranquillizziamo, in realtà mettiamo in corpo una sostanza che favorisce l'opposto..
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Vecchio 09-10-2007, 11.56.54   #7
griselda
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Ci sto studiano da un po' ma non è che riesca a vedermi più di tanto visto che mi da piacere fumare credo che mi prendo anche un po' per il c...
Racconto un episodio, sono andata in quei centri che ti promettono di smettere di fumare in una seduta.... alcuni amici c'erano andati ed avevano smesso... quindi perchè non tentare? ( si si lo so tutto facile io) questo molti anni fa. Bon vado faccio la seduta quella della corrente in punti dell'orecchio... esco e dopo un po' di strada sento il desiderio di fumare... ritorno in quel posto dopo qualche giorno e aggiungono alla terapia anche il piede oltre l'orecchio. Questa volta esco risoluta a non fumare, getto anche il pacchetto li davanti a loro. ( poi mi sono pentita con quello che costa )
Arrivata a casa sento il desiderio e non fumo, non ricordo quanti giorni ho resistito con liquirizie di legno acqua come terapia di contrasto. Morale della favola un giorno mi chiudo in bagno, eccerto non volevo mostrare la mia debolezza e accendo una sigaretta: il cuore batteva a mille all'ora mi sentivo come ubriaca, anzi di più ero fuori di me, non sapevo dove ero, è stata quasi una cosa estatica non saprei come spiegarlo pensavo che avrei anche potuto morire e non mi interessava. Perchè ho raccontato tutto questo, mica per vantarmi se sono ...... che fumo... è di certo un vizio e non una virtù... ma in quel momento ho avuto la sensazione che io fumassi e continuo a fumare perchè vorrei riprovare inconsciamente quella sensazione..... magari sono fuori come un balcone..... ma mi è venuto questo dubbio.
E una c.....ta?
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Vecchio 09-10-2007, 12.05.58   #8
turaz
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pensaci bene griselda.
ti sei chiusa in bagno (nascosta) e hai vissuto un'emozione... estatica (cuore che batteva a mille).
Nascosta da chi...? (non è che da piccola vivevi le tue gioie di "nascosto" per paura venissero smorzate in qualche modo? trasformazione di gioia in tristezza?)
sicura non sia collegato a quanto ho scritto all'inizio?
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Vecchio 09-10-2007, 13.37.10   #9
Faltea
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Mi collego un attimo al discorso di Red, è vero che la nicotina è un'eccitante, ma...
Quando ho cercato informazioni in merito ho letto che all'interno delle sigarette c'è una sostanza che da dipendenza (informazione non sicura e spesso smentita dalle case produttrici... mah), questa sostanza "calma" il nervosismo perché lo stesso è una conseguenza dell'astinenza da fumo....
Ma... non è che forse è la stessa nicotina che aspiriamo a renderci nervosi??
Forse il gesto dell'aspirare il fumo è ciò che ci da l'illusione della calma sucessiva mentre la nicotina che aspiriamo aumenta il nervosismo, una specie di circolo vizioso...

Ho fatto un esperimento tempo fa ( ) ho provato ha sostituire la sigaretta "da nervoso" con una carota cruda.. Bé ha funzionato! lo sgranocchiare la carota era un'ottimo modo per scaricare i nervosismi.. non ho smesso di fumare ma almeno avevo calato un bel po'... unica postilla è che dopo un po' le carote mi nauseavano
e sono ritornata fumatrice accanita...

OT: l'unica volta che ho smesso di fumare dopo due mesi ho messu su 5kg..... mia madre 20.....



A proposito del discorso in tema:
Mio padre fuma, mia madre fumava, mia sorella fuma, mio fratello fuma.....
Mia madre era apprensiva, protettiva (forse troppo) e limitativa....
Non so se il fumo ha qualche attinenza con ciò che ha detto Turi, ma, almeno dal canto mio, sembrerebbe che qualcosa ci sia..
Andrebbe approfondito...
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Vecchio 09-10-2007, 13.41.48   #10
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ancora più nel profondo si genera l'abitudine (vizio) di vivere le proprie gioie di nascosto dagli altri (per paura che le smorzino)
l'atto del fumare diventa questo: provare gioia solitaria reiterata in un vizio.

soluzione:
1) si può abituare la mente a fare altro (ma non si risolve il problema alla base)
trasformando un "vizio" in "virtù"
2) si può andare dalla madre e chiudere il cerchio
3) si può imparare a condividere le proprie gioie superando questa paura e solitudine di fondo
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Vecchio 09-10-2007, 13.42.41   #11
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in questo momento ove penso di aver intravisto il mio blocco sto pensando a come agire con mia madre e nello stesso tempo a come aprirmi per condividere le gioie del cuore.

Un abbraccio a tutti
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Vecchio 09-10-2007, 21.32.56   #12
Ray
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Il discorso sul fumare sigarette è complesso... ci sono sigarette che fumiamo per la nicotina, sigarette per calmarci, sigarette per eccitarci, sigarette per impegnarci con dei gesti e molte altre cose. Poi ogni sigaretta può avere miscugli di funzioni quindi osservare tutto per bene non è facile, occorre attenzione e lungo tempo.

Sul discorso sostanze infilate ad hoc nelle sigarette si può fare un esperimento (che io ho fatto) anche se non è esaustivo. Sigari. Possibilmente fatti bene... come in molte altri settori la produzione italiana è notevole. Chi fuma solo sigari di solito non ha dipendenza o quasi... almeno non fisica. Simile per la pipa... insomma la differenza tra cioccolato siciliano doc e nut(bip)ella...

Comunque, come si diceva dall'altra parte (in vizi e virtù) occhio perchè in questo caso lo spostamento è assicurato (vedi l'ingrassare) e ci sono varie cose che si spostano...
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Vecchio 09-10-2007, 22.22.31   #13
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Scusa Ray ma fumare i sigari come le sigarette aspirandoli? Io ho provato ti parte una botta dentro tra gola e polmoni che pare entri un carroarmato
Per la pipa sono sicura che non vada aspirata, si ho provato pure quella. Ma se non aspiro non funzia.


Ho notato anche che se fumo di seguito non ho lo stesso risultato che ottengo quando è un po' che non fumo e credo che questo sia uno dei motivi che mi fa accendere una sigaretta dopo l'altra, o mettere in bocca qualcosa prima di accenderla, insomma ricreare quella sensazione. Credo abbia a che vedere con l'assuefazione. Non ottengo ciò in cui spero e quindi la ricerco in continuazione senza risultato. Che schifo
Ora quello che sto cercando di fare è allontanare la fumata istintiva e per farlo a parte osservarmi ovviamente, cerco di immergermi in ciò che faccio senza farmi prendere dallo stress o fare qualcosa di rilassante come fare una passeggiata senza sigarette, oltre a porre un po' di resistenza volontaria. ( Sono sincera è una faticaccia per me)
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Vecchio 10-10-2007, 11.34.05   #14
RedWitch
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Il discorso sul fumare sigarette è complesso... ci sono sigarette che fumiamo per la nicotina, sigarette per calmarci, sigarette per eccitarci, sigarette per impegnarci con dei gesti e molte altre cose. Poi ogni sigaretta può avere miscugli di funzioni quindi osservare tutto per bene non è facile, occorre attenzione e lungo tempo.
E' un'istigazione a non smettere?
A parte gli scherzi.. sicuramente la sigaretta ha funzione di riempitivo, a livello fisico, avevo letto che basta poco tempo per eliminare la dipendenza, molto più difficile è andare ad agire su quella psicologica. Per cominciare si potrebbe eliminare tutte quelle di cui non si ha voglia, c'è anche un discorso di gesto automatico, che porta ad accenderne una dietro l'altra (per esempio, trovandomi con persone che fumano, fumo di più che se sono a contatto con chi non fuma).
Ho fatto diversi esperimenti, sia calare il numero progressivamente, sia cercando di non fumare ogni volta che lo farei automaticamente. Escono cose interessanti (per esempio se mi costringo a restare in un certo numero, in automatico scatta un meccanismo per cui ne fumerei il triplo)...

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Sul discorso sostanze infilate ad hoc nelle sigarette si può fare un esperimento (che io ho fatto) anche se non è esaustivo. Sigari. Possibilmente fatti bene... come in molte altri settori la produzione italiana è notevole. Chi fuma solo sigari di solito non ha dipendenza o quasi... almeno non fisica. Simile per la pipa... insomma la differenza tra cioccolato siciliano doc e nut(bip)ella...
Che tipo di esperimento si puo' fare per verificare come agiscono le sostanze?

Per quel che riguarda sigari e pipa, non ho mai provato, ma conosco persone che fanno di questo tipo di fumo, una specie di rito (collezioni di pipe, ad ognuna il suo momento, il suo trinciato etc..)
La non dipendenza fisica, dipende anche dal fatto che il fumo resta in bocca, mentre con le sigarette si inspira no?

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Comunque, come si diceva dall'altra parte (in vizi e virtù) occhio perchè in questo caso lo spostamento è assicurato (vedi l'ingrassare) e ci sono varie cose che si spostano...
L'alternativa sarebbe prima conoscersi abbastanza bene da poter smettere?
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Vecchio 10-10-2007, 12.06.51   #15
turaz
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cmq nel frattempo in ambiente "neutro" (ove non esistono ruoli precostituiti) ho iniziato a affrontare il discorso con mia madre.
le ho detto che il fatto che da piccolo smorzasse il mio entusiasmo su paure non fondate mi ha creato degli shock e mi ha influenzato portandomi a ripetere (re-azione) davanti a certe situazioni questo shock.
Spiegandole che capisco lo abbia fatto per "preservare" e secondo un suo concetto di amore le ho detto di aiutarmi a superare la cosa.
da parte mia sto diminuendo il numero (attualmente da 15 sono passato a 10) e sto abituando il fisico pian piano a questo nuovo numero.
ho notato come ne abbia già tratto giovamento (a livello di energia complessiva)

un salutone
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Vecchio 10-10-2007, 14.55.50   #16
jezebelius
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Devo dire che anche io fumavo.
Ora non più.
Simgolare il fatto che ognuno, di per se, cerchi di trovare delle spiegazioni al fatto che si fuma. Ciò non toglie che, come dice Turi, la ragione, possa celarsi in ambiti reconditi del nostro inconscio riconducibili a comportamenti passati.
Insomma posso dire, almeno da questo punto di vista, con certezza che è soltanto una questione di volontà, aiutata, in qualche caso, da situazioni anche di emergenza, vissute sulla propria pelle. Che so...molto spesso chi è stato vittima di un infarto ha smesso quasi subito. Per carità non dico che bisogna attarversare un momento decisamente preoccupante per smettere di fumare ma di sicuro aiuta.
Quando ho smesso mi son riproposto di non fumare. Tra l'altro, in quel periodo, non me la passavo fisicamente bene, anche a causa del fumo. Infatti al mattino mi svegliavo nauseato, per certi versi otturato alle vie respiratorie con la bocca impastata dal mix sigaretta-nicotina-sonno, e devo dire che non era un bello spettacolo.
Se solo si pensasse - ma veramente però - ai danni ed alle limitazioni che la sigaretta induce si potrebbe arrivare ad una soluzione con una base d'appoggio abbastanza forte.
Mi accorsi, dopo poco che avevo ripreso l'attività sportiva, che non ce la facevo a tenere un certo ritmo e che questo, assieme alla respirazione ed al mio corpo, entrava in crisi, portandosi dietro extrasistole e via discorrendo. Di li cominciai ad accusare affanno, o almeno iniziavo a rendermene conto, anche quando salivo...che so...le scale.
Ero intenzionato a smettere, perchè il corpo stava, forse estremizzo, decadendo anche se lentamente. Lo shock poi è arrivato col fatto che dovetti subire un intervento chirurgico per cui lo stop per andare dal tabaccaio fu abbastanza lungo.
Insomma per un periodo, che definisco di copertura, non fumai.
Il brutto è stato dopo quando il corpo/fisico si resosi conto che stava bene e che quindi poteva riprendere l'attività pro-tabacco e reclamava quel che era abituato ad avere:
Gli ho detto, con grande sforzo lo ammetto, che non era il caso, quindi " NON SI FUMA ".
Come ho accennato è il " dopo " che è tragico. Si attraversa un periodo...di tensione, nervosismo, fame ( ma di quelle fameliche però, tipo diavolo della Tazmania ) cercando anche le noccioline ed altro ancora. Qualche chiletto l'ho preso, proprio per il fatto che si sgranocchia di tutto per " occupare" quel tempo che, invece, prima era impiegato con la sigaretta. Questo periodo, se non ricordo male è durato dai 3 ai 6 mesi.
Ops... mi sembra la storia della mia vita, almeno di un periodo, per cui mi fermo un attimo sennò, come al solito, mi esce un post lunghisssimo...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 10-10-2007, 17.22.31   #17
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aggiungo solo che circa 7-8 anni fa ero arrivato a fumarne 1-2 al giorno solo durante il weekend (sono andato avanti 2 anni così) ma non risolvendo alla "base" il problema appena la mia mente ha mollato un attimo la presa ho ripreso come prima.
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Vecchio 12-10-2007, 21.45.46   #18
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Tra i testi sullo smettere di fumare quello che mi ha fatto riflette di più su ciascuna delle varie sigarette che fumavo, ora ho diminuito un pochino, è stato quello di Allen Carr " E' facile smettere di fumare (se sai come farlo)" .Il mio compagno c'è riuscito io no...ma io perchè sono più "antipatica", invece di accogliere il testo sapendo che mi stava colpendo, l'ho sfidato con stupidità, perchè poteva essere una buona occasione per....
Quello che è certo è che il fumo si autoalimenta fisicamente e mentalmente come un cane che si morde la coda.
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Vecchio 12-10-2007, 23.17.23   #19
Shanti
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Tra i testi sullo smettere di fumare quello che mi ha fatto riflette di più su ciascuna delle varie sigarette che fumavo, ora ho diminuito un pochino, è stato quello di Allen Carr " E' facile smettere di fumare (se sai come farlo)" .Il mio compagno c'è riuscito io no...ma io perchè sono più "antipatica", invece di accogliere il testo sapendo che mi stava colpendo, l'ho sfidato con stupidità, perchè poteva essere una buona occasione per....
Ho preso quel libro, l'ho iniziato e mollato a metà... E' vero che fa riflettere, e il fatto di non aver voluto andare fino all'ultima pagina mi aveva convinta che se avessi insistito alla fine avrei anche smesso di fumare... cosa che probabilmente non volevo affatto
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Vecchio 13-10-2007, 12.25.00   #20
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Chiaccherando su questo tema, mi è stato suggerito recentemente un metodo per calare di molto le sigarette, ve lo passo...

Si tiene il fumo in bocca e lo si "mastica", il sapore che rimane è così cattivo che ai più sembra che faccia diventare nauseabondo il fumo e di conseguenza crei un drastico rifiuto per le sigarette.....

Se qualcuno lo prova... mi faccia sapere
Con me non ha funzionato.. ma se manca l'intento...

Spero possa esservi utile
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Vecchio 13-10-2007, 14.39.24   #21
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Sono tanti anni che fumo tabacco (cartina e tabacco)... da 24 anni fumo... azzarola... tanti in effetti.
Non ho mai pensato di smettere veramente... e ancora oggi non lo penso.
Iniziai a 17 anni di nascosto... fù un misto di eccitazione e peccato... lo associai subito all'eccitazione sessuale... strano perchè la prima impressione fù di morire... la gola bruciava e la testa girava. Non lo dissi per un anno a nessuno (anche se notavo i volti sospetti di mio fratello e mia madre). Poi me ne vergognai e non lo ammisi (se non costretto) che fumavo di nascosto. Mia madre mi passava "sottobanco" le sigarette all'insaputa di mio padre... a militare continuai a fumare di nascosto... dopo iniziai a fumare ma solo in determinati ambienti... è da poco (ultimi 15 anni) che sono diventato un fumatore sociale... fumo quando ne ho voglia e dove posso... ho sempre avuto un gran rispetto dei non-fumatori... in casa mia non si fuma... solo sul terrazzo.

Il fumo lo associo ad una mancanza di sicurezza in me... la psicologia moderna direbbe che sostituisce il capezzolo della madre... ma è qualcosa di più profondo... se fumo al buio non è lo stesso "piacere". Anche l'occhio vuole la suaq parte... anzi sopratutto l'occhio... vedo il fumo salire in cielo... pure il respiro è lento e ritmato... è una sorta di respirazione (malsana) meditativa. Strano che mi serva un fumo pestilento per respirare lentamente... è un momento per me in cui scarico le tensioni e ripenso alle cose accadute... un vizio non cè dubbio... che ancora oggi non riesco a levare.
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Vecchio 13-10-2007, 15.27.34   #22
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Anch'io sono una fumatrice. C'è stato un periodo della mia vita che ho provato seriamente a smettere seguendo un corso antifumo che frequentavo insieme ad altre persone presso il locale ospedale. Il corso è stato interessante e consisteva in quattro settimane con frequenza di tre giorni alla settimana per la durata di un'ora circa al giorno.
La prima settimana è stata più che altro di studio su tutti gli effetti negativi del fumo sul corpo umano e anche dal punto di vista psicologico, con la richiesta di osservarci ogni volta che accendevamo una sigaretta preparando una specie di diario su cui annotavamo l'ora, e il motivo per cui l'accendevamo.
La seconda settimana bisognava leggere questo diario e rendersi conto di quante sigarette si accendono automaticamente, senza quasi pensarci....
La terza settimana bisognava ridurre drasticamente le sigarette fumate a quelle ritenute "indispensabili" e nel contempo venivano suggeriti metodi di supporto tra i quali TA, graffetta nell'orecchio e gomma da masticare alla nicotina...
La quarta settimana, la più dura, bisognava eliminare anche quelle "indispensabili" cioè stare drasticamente senza fumare e bisognava descrivere le varie sensazioni e come ci si sentiva....
Io i primi quattro giorni ho resistito abbastanza bene, il quinto giorno m'è venuta una crisi di pianto che non riuscivo a bloccare..... ed è andata a finire che per calmarmi mi è bastato accenderne una e aspirare qualche boccata di fumo....
Così mi è andata a buca perchè poi ho lasciato perdere, ma ho imparato che se avrei avuto accanto una persona che si rende conto di quello che stai facendo e ti aiuta magari portandoti a spasso in un parco o eliminando i posaceneri in giro ecc. ed evitando di fumare davanti a te forse ce l'avrei fatta.... invece dovevo essere forte nonostante mi fumasse davanti, adducendo al fatto che se vedo qualcuno che fuma non può essere che per questo devo fumare anch'io, ma nella stessa casa è diverso.
Perciò se si fuma in coppia dovrebbe essere più facile smettere in due che una si e uno no.
In quel corso ci hanno detto che le crisi più frequenti di ricaduta si verificano la prima settimana, il primo mese e dopo tre-quattro mesi.... anche dopo un anno... magari perchè si pensa di essere più forti di prima...
A quel corso una percentuale intorno al 70% ha smesso di fumare, gli altri hanno ripreso.
Con questo voglio dire che la dipendenza psicologica è molto più difficile che quella fisica... ci vuole forza di volontà ma anche un ambiente dove non si fuma.... è curioso notare che nel posto di lavoro sto anche 9 ore senza fumare senza difficoltà, e appena esco la prima sigaretta che accendo mi dà quasi fastidio, ma la fumo lo stesso e poi si sa, una tira l'altra... non ho più provato a smettere, dopo quell'esperienza negativa.
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Vecchio 13-10-2007, 22.46.21   #23
Shanti
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Ho provato 3 o 4 volte a smettere e ogni volta ci sono riuscita imponendomi una data precisa, per esempio il primo giorno dell'anno o una volta al compleanno. Trovavo difficili i primissimi giorni ma poi ognuno che passava diventava una conquista. Una delle prime volte ho preso una decina di chili in circa un mese, cosa che mi ha spinta a reiniziare, visto che mi sentivo peggio fisicamente, e non solo, di quando fumavo. Un'altra volta mi sono imposta di non fumarne più di 5 al giorno e sono andata avanti per 4 o 5 mesi prima di riprendere a pieno ritmo. Quello che mi ha sempre fregata è stato il fumare la prima dopo tanto tempo, per quanto schifo mi facesse alla fine ricominciavo. E la prima la cercavo sempre in un momento di forte rabbia .
Non ho mai cercato altri rimedi per smettere, corsi, agopuntura, cerotti o orecchini, perchè ho sempre pensato che il meccanismo che mi farebbe ricominciare (ora come ora sono certa che non mi sentirei "fuori pericolo" nemmeno se avessi smesso per parecchi anni) sarebbe lo stesso per me, e penso che ognuno debba trovare il suo metodo anche se alla fine si riconduce sempre allo sforzo di volontà.
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Vecchio 13-10-2007, 23.21.48   #24
jezebelius
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Non ho mai cercato altri rimedi per smettere, corsi, agopuntura, cerotti o orecchini, perchè ho sempre pensato che il meccanismo che mi farebbe ricominciare (ora come ora sono certa che non mi sentirei "fuori pericolo" nemmeno se avessi smesso per parecchi anni) sarebbe lo stesso per me, e penso che ognuno debba trovare il suo metodo anche se alla fine si riconduce sempre allo sforzo di volontà.
Continuo la parte inerente a " la storia della mia vita: il fumo"
Devo dire che la forza di volontà gioca un ruolo fondamentale. Credo che sia alla base. E' ovvio che ognuno avrà ed ha i suoi metodi ma in ognuno di questi è ravvisabile almeno un briciolo di quella volontà che ci vuole per smettere di fumare.
Se non sono " convinto" che la sigaretta " nuoce alla salute" ( e mi pare che se anche lo dice, la maggior parte ne è convinta nel senso superficiale: figurati se vado a pensare che starò male come se l'è passata Tizio...figurati se capiterà proprio a me; meccanismo subdolo che si attiva quasi per tutto mi sa, anche, per esempio, all'alcool e, a questo collegato, agli incidenti stradali ), non farò nulla in maniera intensa, estrema, radicale per smettere.
Alla fine... il "tutti fumano" o "la sigaretta mi fa stare meglio" o ancora " mi piace il suo gusto dopo mangiato o dopo il caffè" mi pare che sia un raccontersela alla grande. Intendiamoci, per quel che mi riguarda, la sigaretta dopo pasto o dopo il caffè aveva un suo gusto particolare e quindi non sia mai che ne rinneghi la sensazione. Per certi versi...come dire...questa è ancora viva nel ricordo di quei momenti ma da qui a riprendere la sigaretta credo che mi ci voglia un po. Non dico che sia impossibile ma in questo caso tento, riuscendoci, di rimanere a debita distanza e che sia, altrettanto chiaramente, non da intendersi come " repressione" di quella voglia o quello stimolo. Anche quando mi trovo con persone che fumano, ora la sensazione non è di emulazione anzi, direi, che quasi mi infastidisce.
Tornando nello specifico, e quindi alla volontà, i chiletti in più, dicevo su, ci sono stati.
I periodi critici erano intensificati da momenti critici del tipo il sabato sera dove tutti fumavano ed io...dovevo fare astinenza all'inizio, divenuta conquista dopo.
Pensa un po...c'era pure una parte di me che reclamava il suo "diritto" al fumo. Oppure non potevo non seguire chi durante una conversazione accendeva una sigaretta unificando gestualità e fumo, quindi guardando anche al modo di fumare, che dava l'impressione di evidenziare ancora di più certi tipi di tesi o di argomenti. La " mente", subdola che cercava di fregarmi, diceva...:" eh...cosi faresti bella figura non trovi? "...e via discorrendo.
Ci sono riuscito insomma, anche se ripeto, per i miei canoni, è stata una prova abbastanza dura.
Credo, concludendo, che chi non smette - e non è un'accusa, per carità visto che prima ero su quella barca - è perchè trova sempre più modi di raccontarsela ovvero sempre più spiegazioni col fine di " trovare" il vantaggio in tutto quel che fa.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 14-10-2007, 00.39.38   #25
Faltea
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Jez domanda che forse può sembrarti frivola, ma per me ha un senso molto particolare...
Sei ingrassato quando hai smesso di fumare?

E la giro anche a tutti quelli che hanno smesso...
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