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Vecchio 12-10-2007, 13.46.22   #1
turaz
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Predefinito prolisso-sintetico

come mai spesso il "sintetico" infastidisce il "prolisso" e viceversa?
perchè sorge nella mente del primo l'idea che il secondo sia un pignolo
in cose inutili e nel secondo che il primo sia così perchè superficiale.

in realtà osservando esistono due capacità:
1) il pignolo (ghiandola pineale) ha una capacità di osservazione
profonda su un argomento
2) il sintetico ha una capacità di riassemblaggio che "unifica" vari
argomenti fatta di ampio raggio e capacità di andare al succo.
cosa possono imparare l'uno dall'altro?
il sintetico non consapevole può imparare a migliorare la sua
osservazione delle cose traendo spunto dal pignolo (quindi impara
a "concentrare")
il pignolo non consapevole può imparare ad ampliare il suo raggio di azione e a tirare
le somme su un insieme di argomenti confrontandoli (quindi impara in
primis a espandere)


il fatto di fermarsi al "fastidio" (spesso re-attivo legato alla non conoscenza) limita sia l'uno sia l'altro a un'evoluzione migliorativa per entrambi.
se io sono A con determinate caratteristiche (o per usare termini cari a Ray sono un 1 con certi caratteri)
se un altro è B con altre caratteristiche (un altro 1)
utilizzando al meglio le due cose posso formare un 2
altrimenti rimango un 1 e così via all'infinito.

scusate le scemenze
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Vecchio 12-10-2007, 14.01.21   #2
jezebelius
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Per quanto mi riguarda se devo inserirmi in una delle categorie direi: sono prolisso e quindi poco sintetico.
Mi rendo conto che a volte, per non dire spesso, affronto una discussione, sopratutto quando di questa ho le idee abbastanza non chiare, in maniera tale da allungarne il brodo. Cioè faccio giri su un concetto col rischio, poi, di vanificare il fulcro di questo e, talvolta, di sfiorarlo o anche non toccarlo affatto.
Ho sempre avuto questa ( non definirei mancanza, non la vivo come tale) incapacità a sintetizzare argomenti o concetti ossia a concentrare, rendendo a parole quel che avevo pensato, in poche frasi più che facendoci un riassunto.
Mi sto chiedendo da dove possa derivare questa ( ecco qui invece ) mancanza di equilibrio.
Ho notato che se " mi sforzo" - quindi va da se che se sono abbastanza prolisso, mi sforzo meno del necessario - riesco a racchiudere, ammetto con grande difficoltà, quello che invece, essendo prolisso, aveva bisogno di un capitolo per essere spiegato.
Forse è un caratteristica la cui causa è da ricercare nella mia mente, nella mancanza di metodo di elaborazione dei dati...fermandomi alla psicologia.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 12-10-2007, 14.10.32   #3
turaz
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ecco io invece sono sintetico solitamente e poco prolisso.
negli anni ho cercato di migliorare questo lato ma ho ancora parecchie lacune (per questo mi piace così tanto Uno e lo trovo per me stimolante)
tieni conto cmq che non c'è un livello optimum di questo tranne quello che serve a te in un determinato momento.
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Vecchio 12-10-2007, 14.29.17   #4
griselda
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Io sono sintetica e prendo pure fuoco ( come le fibre sintetiche) sarà per questo?
Ho scoperto in questi giorni che posso anche diventare prolissa se applico la pazienza. Se invece mi faccio prendere dal sacro fuoco contro l'ingiustizia mi vesto da San Giorgio inforco la spada e divento polemica e logorroica.
Ci sarà pure una via di mezzo vero?
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Vecchio 12-10-2007, 15.12.01   #5
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esatto...
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Vecchio 12-10-2007, 16.23.38   #6
Uno
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Giusto per pignoleggiare un pò un pignolo (nel vero antico senso della parola) non è prolisso, tende più alla sintesi vera.
Un prolisso non si infastidirà mai per un sintetico (intendo chi ha realmente la capacità di sintesi ma comunica), forse per chi crede di farlo senza riuscirci, o che è stitico (di parole) solo per pigrizia e perchè è convinto che tutti debbano comunque capire ciò che dice.
Anche un prolisso reale, intendo colui che arricchisce di particolari ciò che dice non è male... insomma in sintesi il vero comunicatore è in grado di oscillare nei due opposti a seconda dei casi, quelli che rimangono sempre negli estremi di solito parlano tanto o poco ma comunque comunicano poco.
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Vecchio 12-10-2007, 16.25.35   #7
turaz
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esatto.
diciamo che hai dato la versione dell'optimum )))
ciauzz
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Vecchio 12-10-2007, 17.27.10   #8
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Giusto per pignoleggiare un pò un pignolo (nel vero antico senso della parola) non è prolisso, tende più alla sintesi vera.
Un prolisso non si infastidirà mai per un sintetico (intendo chi ha realmente la capacità di sintesi ma comunica), forse per chi crede di farlo senza riuscirci, o che è stitico (di parole) solo per pigrizia e perchè è convinto che tutti debbano comunque capire ciò che dice.
Anche un prolisso reale, intendo colui che arricchisce di particolari ciò che dice non è male... insomma in sintesi il vero comunicatore è in grado di oscillare nei due opposti a seconda dei casi, quelli che rimangono sempre negli estremi di solito parlano tanto o poco ma comunque comunicano poco.
In sostanza colui che comunica ha la capacità di muoversi sia nell'ambito delineato sia per il prolisso e sia per il sintetico?
In questo caso, allora, penso comunque alla mancanza di questa capacità in chi cerca di destreggiarsi sia nell'uno e sia nell'altro, convinto pure di comunicare.
Stavo pensando che la comunicazione e quindi la comunicativa ossia la trasmissione di particolari o semplici concetti, alla fine, predilige chi è abbastanza elastico ovvero che non possiede limitazioni.
Così come la pigrizia ad esempio, che porta Tizio ad essere sintetico ma senza succo, così per una esigenza di essere al centro dell'attenzione per dimostrare di conoscere un determinato argomento,l'essere prolisso, potrebbero risultare utili ai fini della conoscenza di se. L'unica cosa è rendersene conto e se da solo Tizio non ci riesce, allora può essere d'aiuto, qualche volta, Caio che glie lo fa notare.
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Vecchio 12-10-2007, 22.43.31   #9
Ray
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Concordo pienamente con Uno, a mio avviso quello che ha detto conclude l'argomento (bel tread Turi)... ma espanderei il discorso al lato psicologico della cosa.

Posto che il vero comunicatore, come dice Uno, sa essere prolisso o sintetico a seconda delle necessità del momento (sia di argomento che di pubblico) è anche vero quel che dice Turi (e anche Jez) sulla peculiarità di certi comportamenti.
Jez accennava alla sua prolissità che, se ho capito bene, lui stesso soffre a volte in quanto gli impedisce di esser chiaro come vorrebbe (sto facendo un esempio). Ma più che prolissità lamenta un "girare attorno" ai concetti "a volte sfiorandoli appena"... qui ci può stare, sempre per esempio, il non voler centrare la questione, chessò magari per paura di sbagliare o di non riuscire o chissà che (questo poi dipende dal singolo).

Il sintetico per costrizione, quello che Uno dice superficiale o pigro o pretenzioso di essere comunque capito ecc. ecc. anche lui, evitando di andare a fondo, alla fin fine non centra la questione.

Questo per dire che i meccanismi che spingono a stabilizzarsi in uno dei due opposti o vicino ad essi, possono avere la stessa natura (non dico per forza questa natura, ho solo fatto esempi, anche se di fondo credo ci sia sempre paura più o meno nota) e la diversità apparente dei modi di manifestazione dipendere dalla singola via di minor resistenza che si è formata...
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