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Vecchio 25-10-2007, 18.26.53   #1
cassandra
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Predefinito L'aborto

Dalla discussione di Dafne "i genitori" ho preso spunto per trattare un argomento tanto difficile,quanto duro da argomentare,ma leggendo ciò che Uno ha scritto riguardo al prepararsi prima di diventare genitori è nata in me la voglia di capire cosa succede ad una donna che decide di abortire, dal punto di vista psicologico e perchè no anche esoterico...(quindi piazzo in psico,non precludendo,se possibile...ampliamenti)
Sono sicura che è una scelta durissima quella dell'aborto procurato,ma se non si è in condizione di crescere un figlio e non si vuole portare a termine la gravidanza per una serie di motivi,allora c'è poco da fare...
Non so bene che direzione dare al discorso,ma in sostanza vorrei capire cosa accade al bambino mai nato ed anche alla "mamma non mamma" che comunque non dimentica,nè si perdona davvero quel che ha fatto,che sia per un educazione cattolica che spinge il senso di colpa e di sconfitta a crescere sempre più,o perchè magari le condizioni hanno (relativamente) imposto la decisione... comunque ne soffre, anche se consapevole che tornando indietro probabilmente rifarebbe la stessa scelta,se le condizioni fossero le medesime di allora...


a voi...
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Vecchio 25-10-2007, 18.30.50   #2
turaz
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argomento delicatissimo.
sul discorso del figlio "mai nato" credo dipenda anche dai "tempi" con cui viene fatto.
sul discorso psicologico della madre beh qui lascio la parola.
non ma le sento di dire "fregnacce" (già ne dico troppe) anche se a suo tempo conobbi una persona che aveva vissuto questa esperienza molto presto (a 16 anni) ed era come se avesse un velo di tristezza nel volto.

Ciao
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Vecchio 26-10-2007, 00.31.21   #3
Grey Owl
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Cosa succede ad una donna che decide di abortire... beh... posso cercare di immaginare lo stato d'animo... ci voglio provare.

Sono una giovane ragazza che si trova in "stato interessante" (un modo di dire) e tutto il mio mondo (di giovane ragazza) mi crolla addosso...
Sono una donna che scopre dalle analisi un problema congenito nel nascituro...
Sono una donna che si trova il "problema" di allevare un figlio e che si frappone tra me e i miei sogni...
Sono una donna che non può permettersi di avere un figlio...
Sono una donna che rischio la salute se porto avanti la gravidanza...
Sono una donna insicura che mi consigliano "per il mio bene" di abortire...
Sono una donna che...

Con questi pensieri ho voluto evidenziare come l'aborto è un "risultato" che parte da differenti situazioni... immagino che alla fine ci si trovi tutte su un letto di ospedale circondata da persone che tolgono il feto dal corpo della madre.

Quindi non è facile parlare di aborto senza rapportarlo al percorso che la donna compie per giungervi.

Mi è sembrato giusto mettere questo pensiero... credo che l'aspetto psicologico (ed esoterico) perde di valore se non si parte da prima dell'aborto stesso.
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Vecchio 26-10-2007, 01.42.29   #4
jezebelius
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Credo anche io che si debba partire dall'aborto come risultato e bisogna comunque considerare il perchè si è arrivati ad una tale situazione, come giustamente fa notare Grey.
Probabilmente, secondo me, non ha lo stesso "peso" in quanto bisogna gia fare una prima distinzione tra chi vuole un figlio e non può averlo per motivi particolari o anche gravi per cui in casi estremi, è condotta all'aborto o anche a chi non aveva considerato l'evento "figlio" e quindi ricorre all'aborto come pratica anticoncezionale.
Riprendo questo passo di Cassy:
Citazione:
Sono sicura che è una scelta durissima quella dell'aborto procurato,ma se non si è in condizione di crescere un figlio e non si vuole portare a termine la gravidanza per una serie di motivi,allora c'è poco da fare
Si potrebbe dire che sia, almeno per quel che riguarda l'aborto procurato, una scelta durissima decretata dal peso che si attribuisce alla circostanza. Circostanza nella quale potrebbe arrivare a consolidarsi l'idea che la vita, fino a quel momento vissuta e conosciuta, potrebbe - ed in molti casi, secondo me, lo fa anche chi questo evento lo ha cercato - cambiare.
Il salto che si fa da una condizione di " normalità", intendendo per questa l'assenza di un figlio il cui arrivo giocoforza condiziona, ad altra, di conseguenza, di responsabilità, pone, a mio avviso, ha come fondamento il percorso della donna e dunque come è in quel momento. Probabilmente è scontata come cosa però forse è sul dato che ci sia chi è più " maturo" ( interiormente ) ad affrontare un cambiamento - che poi nella pratica il fatto di avere un figlio non determina talvolta una maturità ne prima l'evento e neanche dopo e quindi ci sarà pure chi si "getta" a capofitto nella nuova situazione senza le dovute precauzioni ) e chi invece non lo sia che bissognerebbe porre l'accento..
Però...non so...mi sembra di camminare sulle uova.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 26-10-2007, 01.46.06   #5
Sole
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Sono sicura che è una scelta durissima quella dell'aborto procurato,ma se non si è in condizione di crescere un figlio e non si vuole portare a termine la gravidanza per una serie di motivi,allora c'è poco da fare...
Si che resta da fare, puoi farlo nascere e lasciarlo in ospedale. Oggi non ti chiedono nemmeno come ti chiami, è vero che me ne lavo le mani comunque ma almeno gli do una possibilità. L'aborto lo trovo un atto di comodo egoismo che il feto sia sano o meno. Il problema non nasce però dalla madre, ma come sempre dalla cultura dove è nata lei stessa. Ci son genitori che si vergognano di dire "mia figlia è incinta" e lei per paura trova l'unica via di fuga possibile, l'unica attenuante che si possa dare è che la paura e l'ansia del mondo fa fare cose insensate. Sono forse troppo cinica nei confronti di donne che han vissuto questa esperienza, mi scuso, ma si ha sempre una scelta sia prima che dopo. Iniziando con una buona educazione in casa ad esempio e se accade è semplicemente successo che nascerà una vita.. pazzesco vergognarsene.
Posso capire che oggi come oggi è davvero pesante, è un onere.. elevato un figlio ma non mi pare che la cosa la si risolva con un taglio netto.
Quel che mi lascia un pò sgomenta dell'aborto è il fatto che si toglie ogni scelta e ogni minimo diritto ad una creatura che dipende completametne dalla decisione altrui.
Conosco due donne che hanno avuto un aborto, una volontario l'altro no.
Entrambe han sofferto molto.. allora mi domando per quella che lo ha scelto, cosa ha scelto? Su cosa era la sua difficoltà?

Escludo dal discorso problemi di salute, anche se...

Ultima modifica di Sole : 26-10-2007 alle ore 01.48.07.
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Vecchio 26-10-2007, 09.36.45   #6
dafne
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Cara Sole ti do ragione, oggi puoi anche andare in ospedale partorire e lasciarlo li..anche se il "lasciarlo lì" non è poi molto bello, hai concesso la vita a quel bambino ma..come vivrà? Se verrà adottato (e siamo in un paese dove adottare un bambino diventa un calvario...ho degli amici che ci han provato per anni e alla fine hanno adottato un bimbo cambogiano...) sarà un bimbo fortunato, anche se probabilmente si chiederà perchè diavolo sua madre lo abbia rifiutato, ma comunque fortunato. Se non viene adottato...beh si sa quanti problemi possono esserci
e se penso alla mamma penso ad altre cose,forse nove mesi di gravidanza non voluta non sono proprio una passeggiata, magari una volta nato il cucciolino l'istinto di sopravvivenza ti fa cambiare idea per pentirtene subito dopo, magari finchè sei in ospedale le pressioni di "buone" infermiere o il loro disprezzo per quello che stai facendo non ti fanno proprio bene...per carità, "ci potevi pensare prima" è quello che penso anche io ma non sempre è possibile.
Quello che penso oggi inoltre è che ci sono anche delle situazioni limite come una gravidanza in seguito a uno stupro o la notizia che il feto presenta gravi handicap.
(e un pensierino al papà quando c'è? Come può vivere una decisione presa da lei se lui non è d'accordo?)
L'orrore nasce quando vedi donne superficiali (ne ho incrociata purtroppo una) che nemmeno si pongono il dubbio, la gravidanza è un problema e quindi via tutto...ma anche quello è un caso limite.
Purtroppo sono scrupoli di coscienza personali e quindi insindacabili ( a mio parere) quello che andrebbe fatto è un lavoro a monte, un insegnamento, un momento di riflessione..ai miei tempi (dopo l'ora di ginnastica con i dinosauri..) era previsto a scuola un corso di educazione sessuale, non so se anche oggi, nei tempi moderni, accada ancora.
Quello che si chiede Cass però non è sul giusto o sbagliato ma su cosa accade a una "quasi" mamma e al suo "quasi" bambino. Sul bimbo è un argomento difficile e discusso, io mi sono resa conto di esser incinta ancora prima del test ma ho cominciato a "sentire" il bambino dopo qualche mese...per la mamma, credo dipenda molto proprio dalle motivazioni che hanno spinto alla scelta ma la memoria del corpo per quella che è a tutti gli effetti un'operazione non credo sia facilmente cancellabile nè tantomeno quella emotiva.
Crescere un bambino è un compito complesso, decidere di non averlo può essere doloroso ma preferisco, scusatemi, chi si rende conto di non sentirsela piuttosto di chi fa spalluce e vive quel che viene.
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Vecchio 26-10-2007, 11.46.38   #7
griselda
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Si potrebbe parlare di cosa fa la società per questi problemi oltre a dire lasciateli in un ospedale. Va bene la prevenzione ma c’è chi nonostante tutto rimane sordo e quindi che fare? Lasciare che sia? Si senz’altro ci sono avvenimenti che pare siano stati studiati a tavolino e che servano anzi che non ci si possa esimere dal viverli. Ma in questo caso allora tutto deve andare come va e non mi sembra una soluzione.
Se una ragazza/donna si trova a dover pensare all’aborto dietro si celano mille paure, mille problemi, inconsapevolezza di cosa si va incontro credo sia la prima, la seconda un desiderio di scappare da qualcosa che in quel momento non ci si sente in grado di affrontare. Ci possono essere mille risvolti.
E come dice bene Daf non è detto che la decisione di tenerlo possa risolvere tutto come neppure quello di darlo in affidamento dimenticandosene. Le storie di ragazzi adottati che soffrono per dell’abbandono da parte della madre è realtà di tutti i giorni.
Poi c’è chi crede di farcela e chi ce la fa. Chi si tormenta tutta la vita e chi riesce a diventare sordo davanti alle grida della coscienza. Forse in una società diversa si potrebbero studiare le dinamiche psicologiche e creare delle strutture che vadano in aiuto di queste persone affinché possano fare la giusta scelta per se e per il nascituro che non è quelle di stragli vicino sino alla nascita e poi bon arrangiati perché non finiscono li i problemi.
Insomma di film ne hanno fatti tanti su queste tematiche. Sino a che non si è sviluppata una piena coscienza delle proprie azioni qualcun altro dovrebbe farsene carico come una grande famiglia. E’ troppo facile dire con la coscienza di oggi quello che avremmo dovuto o potuto fare ieri.
Un giorno ascoltai per caso una trasmissione su radio Maria, in cui vi era un telefono aperto a cui potevano intervenire donne che a suo tempo ebbero questa esperienza. Vi posso assicurare che metteva i brividi. Donne anziane che ancora non si erano perdonate e che speravano nella clemenza divina per qualcosa che al tempo di quel gesto fecero e che altro non poterono fare se non quello che avevano fatto, ne più ne meno. Ma che hanno vissuto una vita di rimorso e questo le ha portate ad ammalarsi e a non vivere il resto della loro vita decentemente. Nonostante avessero confessato questo gesto e avevano ricevuto l’assoluzione non riuscivano a passare oltre. Credo che la società dovrebbe cambiare a priori aiutare tutte le donne in difficoltà, partendo da noi nel nostro piccolo muovendoci verso chi dovendo affrontare questo problema possa trovare in noi una mano solidale che faccia si che non si debba mai scegliere di arrivare ad un atto che poi le porterà ad auto punirsi all’infinito. Ci sono un sacco di persone che non riescono ad adottare figli e che potrebbero adottarne due contemporaneamente la madre e il figlio che deve nascere aiutandoli a crescere e a vivere decentemente. Ma ognuno di noi è chiuso nel suo bell’orticello e pensa solo al suo.
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Vecchio 26-10-2007, 13.35.25   #8
cassandra
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Prendiamo un caso reale ad esempio,visto che in linea di massima il generale è stato abbastanza ampliato
Una donna giovane,fidanzata da anni va in crisi con il partner e si lasciano...lei conosce un altro (chiodo scaccia chiodo)persona capace di farla sentire importante ed amata,dopo alcuni mesi stanno insieme e lei capisce che infono ha fatto un'esperienza ma che il suo cuore,nonostante tutto è dell'altro...lascia il nuovo fidanzato,l'ex lascia la donna con cui anche lui aveva iniziato una storia e tornano insieme...un casino eh
Adesso a lei è venuto il ciclo per cui è tranquilla e la storia di anni riprende felicemente (diciamo che quel distacco ha ravvivato e dato nuova linfa al rapporto)
Dopo un mese il ciclo non viene,test positivo,entrami felici e contenti della notizia...appuntamento dal ginecologo,lui lavora e non può accompagnarla,il medico le comunica che è incinta da poco più di 2 mesi,i conti non tonano...è successa la cosa peggiore che possa capitare ad una donna incinta (il figlio non è del suo compagno).
Cosa fare adesso?le possibilita' sono diverse,ma qualcuno soffrirà di certo...chi far soffrire?...la madre...la donna...decide che siccome tutto ciò è capitato per colpa sua,sarà lei e suo figlio in primis a doversi accollare il tutto...decide di rinunciare a quella nuova vita che cresce... inizia a fare la pazza con il compagno che non vuole più il bambino...sola come un cane fa tutto,va in ospedale,analisi...visite...vede cose assurde,vede un ambiente che non è il suo ed intanto sente lui che cresce dentro di se e si sente uno straccio sempre più vecchio e logoro...non è mai stata una tipa frivola,una sola volta ha deciso di prendere una decisione pazza,si èconcessa una follia anche motivata e subito è stata castigata,ogni cosa che le succede la paga sempre ad un prezzo altissimo...e questo ne è un esempio.
Alla fine abortirà,contro il volere del suo compagno ...ma non avrebbe voluto,rinuncia al Suo bambino per amore del compagno,per la sua reputazione,per paura di prendere un aereo ed andare lontano,perchè ha paura di raccontare come stanno le cose...ed anche perchè l'unica persona che le sta vicino la spinge verso quella direzione...oggi lei continua a pensare come sarebbe stato,prega per l'anima di suo figlio mai nato e porta il conto di quanti anni avrebbe...tutto inutile penserete ed in effetti e così...però questo non cambia che quel vuoto enorme non si rimargina e che lei nel suo cuore non avrebbe voluto farlo.A distanza di anni confesserà al fidanzato quanto accaduto,ma lui non le crederà...
Questo rapporto finirà anche per le conseguenze derivate da quell'avvenimento...
Forse adesso è più chiaro...
che ne dite di un caso simile?

Ultima modifica di cassandra : 26-10-2007 alle ore 13.47.08.
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Vecchio 26-10-2007, 13.43.33   #9
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se nn voleva non doveva farlo nemmeno sotto pressione.
sembra "brutale" ma è così.
ora che lo ha fatto dovrebbe trovare la forza di perdonare se stessa e andare avanti superando il senso di colpa collegato.
La vita è fatta di crescita.
Da questo episodio apparentemente "negativo" potrebbe trarre insegnamenti positivi e iniziare un bel lavoro di crescita personale.
ma quanto dico rimangono "parole" facili da dire quando non si vive.
per le quali già da ora mi copro il capo di cenere

un salutone
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Vecchio 26-10-2007, 13.53.12   #10
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Quando si fanno delle cose, delle azioni, delle scelte che poi a distanza di tempo ci sembrano sbagliate, non possiamo e non dobbiamo colpevolizzarci e morire d'inedia. La cosa migliore è prendere atto che in quel momento non abbiamo potuto/non siamo riusciti a fare diversamente, e che oggi siamo persone diverse anche grazie al quel fatto, per cui ci si deve perdonare per prima cosa e lavorare sui motivi che ci hanno portato a fare scelte di cui poi ci siamo pentiti, in modo che in futuro non ci condizionino più.
Di a quella persona che si perdoni con tutto il cuore e che noi la amiamo per quella che è.
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Vecchio 26-10-2007, 14.05.18   #11
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cmq inutile rimuginare in eterno sul passato.
ciò che conta ora è il "perdono assoluto" di se stessa .
è il non perdono quello che appesantisce la sua anima ora.
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Vecchio 26-10-2007, 14.30.54   #12
dafne
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Prendiamo un caso reale ad esempio,visto che in linea di massima il generale è stato abbastanza ampliato
Una donna giovane,fidanzata da anni va in crisi con il partner e si lasciano...lei conosce un altro (chiodo scaccia chiodo)persona capace di farla sentire importante ed amata,dopo alcuni mesi stanno insieme e lei capisce che infono ha fatto un'esperienza ma che il suo cuore,nonostante tutto è dell'altro...lascia il nuovo fidanzato,l'ex lascia la donna con cui anche lui aveva iniziato una storia e tornano insieme...un casino eh
Adesso a lei è venuto il ciclo per cui è tranquilla e la storia di anni riprende felicemente (diciamo che quel distacco ha ravvivato e dato nuova linfa al rapporto)
Dopo un mese il ciclo non viene,test positivo,entrami felici e contenti della notizia...appuntamento dal ginecologo,lui lavora e non può accompagnarla,il medico le comunica che è incinta da poco più di 2 mesi,i conti non tonano...è successa la cosa peggiore che possa capitare ad una donna incinta (il figlio non è del suo compagno).
Cosa fare adesso?le possibilita' sono diverse,ma qualcuno soffrirà di certo...chi far soffrire?...la madre...la donna...decide che siccome tutto ciò è capitato per colpa sua,sarà lei e suo figlio in primis a doversi accollare il tutto...decide di rinunciare a quella nuova vita che cresce... inizia a fare la pazza con il compagno che non vuole più il bambino...sola come un cane fa tutto,va in ospedale,analisi...visite...vede cose assurde,vede un ambiente che non è il suo ed intanto sente lui che cresce dentro di se e si sente uno straccio sempre più vecchio e logoro...non è mai stata una tipa frivola,una sola volta ha deciso di prendere una decisione pazza,si èconcessa una follia anche motivata e subito è stata castigata,ogni cosa che le succede la paga sempre ad un prezzo altissimo...e questo ne è un esempio.
Alla fine abortirà,contro il volere del suo compagno ...ma non avrebbe voluto,rinuncia al Suo bambino per amore del compagno,per la sua reputazione,per paura di prendere un aereo ed andare lontano,perchè ha paura di raccontare come stanno le cose...ed anche perchè l'unica persona che le sta vicino la spinge verso quella direzione...oggi lei continua a pensare come sarebbe stato,prega per l'anima di suo figlio mai nato e porta il conto di quanti anni avrebbe...tutto inutile penserete ed in effetti e così...però questo non cambia che quel vuoto enorme non si rimargina e che lei nel suo cuore non avrebbe voluto farlo.A distanza di anni confesserà al fidanzato quanto accaduto,ma lui non le crederà...
Questo rapporto finirà anche per le conseguenze derivate da quell'avvenimento...
Forse adesso è più chiaro...
che ne dite di un caso simile?
Scusami Cass ma io non ho capito se la donna in questione ha detto al compagno con la quale era tornata di essere incinta del tipo con cui era stata dopo averlo lasciato o se ha abortito diciamo di nascosto.
Non capisco se il compagno con cui è tornata è il fidanzato a cui ha confessato il fatto dopo anni..
Te lo chiedo perchè è molto diverso secondo me se ha rinunciato al bambino perchè gliel'ha chiesto il compagno con cui era tornata dopo la precedente storia,(e che se ho capito poi l'ha lasciata) o se l'ha deciso lei...insomma, credo sia importante che lei riesca a capire la reale motivazione, se lo ha fatto solo per "accontentare" il suo uomo allora è facile che sotto al dolore ci sia anche rabbia per aver "ceduto"...se poi gli manca il bambino perchè oramai non le è rimasto più nulla dovrebbe cercare di capire che cosa davvero manca nella sua vita...sempre per come la penso io poi... ognuno la vive nella sua interiorità la propria coscienza..
Quello che penso è che frasi come "quel che è fatto è fatto" a volte fanno un sacco di danni senza portare a niente..
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Vecchio 26-10-2007, 14.51.16   #13
cassandra
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Daf lei ha deciso da sola,al compagno l'ha confessato dopo che si erano lasciati definitivamente,perchè lui le ha rinfacciato l'aborto dicendole che non aveva senso materno ed era un'egoista...assassina...e che lui da quel momento non credeva più nell'amore di lei ed ha iniziato a sbagliare...
Lui non le ha creduto,penso per orgoglio...preferiva pensare che fosse lei a non volere il bambino piuttosto che accettare che in lei stesse crescendo il figlio di un altro,questa possibilità lui l'ha rifiutata fino all'ultimo.
L'uomo con cui lei aveva concepito non ha mai saputo nulla...lei probabilmente si è accollata tutto su di sè...non so dire se ha fatto bene o male...di certo è stato molto difficile e pesante.
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Vecchio 26-10-2007, 15.00.17   #14
turaz
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beh da quanto dici cmq in quella situazione a mio avviso "poco" Amore osservo.
da parte di tutti.
di lei verso se stessa, del suo uomo nei suoi confronti, di entrambi nei confronti del piccolo.
a mio avviso tutto nato da mancanza di chiarezza dialogo apertura e comprensione.
so che sembrano frasi fatte (e magari pure facili da dire) ma non lo sono.
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Vecchio 26-10-2007, 15.19.00   #15
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A parte le frasi fatte Turi qualcosa di vero c'è...esperienza insegna mi vien da dire,anche se guardando bene...lei continua ad avere un rapporto sullo stile del precedente,nel senso che non ha trovato ancora l'Amore come lo intendi tu...fatto di chiarezza e dialogo in totale apertura...questo spunto le servirà...grazie
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Vecchio 26-10-2007, 15.21.23   #16
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perchè a mio avviso sino a che non Ama profondamente se stessa apportando luce nel suo "buio" (in profondità) facendo affiorare i ricordi dolorosi e trasformandoli attraverso il perdono , la comprensione e l'Amore non trova la "Chiave"che gli permette di "cambiare" le esperienze che vive.
Che viceversa continuano a ripetersi.... nello stesso identico modo
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Vecchio 26-10-2007, 15.21.38   #17
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Quello che penso è che frasi come "quel che è fatto è fatto" a volte fanno un sacco di danni senza portare a niente..
Sono d'accordo con te Daf in effetti innanzitutto ci si deve perdonare ma poi inizia il lavoro per vedere indagare da dove è nato l'evolversi dei fatti. Lavorare sulla base sulle mancanze, le pecche che hanno portato ad agire così. Ma ribadisco colpevolizzarsi non serve a nulla ( tranne a ledere il sistema immunitario) come del resto cercare di dimenticare mettendo la testa sotto la sabbia.
Bisogna fare i palombari e immergersi in se stessi e analizzare il tutto e poi lavorare su quello.
Se ho costruito una casa che poi ha delle perdite dal tetto non butto già la casa cerco di individuarle per andare rattopparle in modo che non piova più dentro.
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Vecchio 26-10-2007, 15.44.30   #18
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..perchè lui le ha rinfacciato l'aborto dicendole che non aveva senso materno ed era un'egoista...assassina...e che lui da quel momento non credeva più nell'amore di lei ed ha iniziato a sbagliare...
.
che cosa tremenda da sentirsi dire, deve averla demolita. Ma un pò lo capisco quest'uomo..Se ho capito bene lei ha rinunciato al bambino senza dirgli che non era suo? E poi gliel'ha detto...non mi stupisce per niente che sia crollata la fiducia, lontanissimo da me l'intento di esprimere giudizi, il travaglio di questa donna era è e sarà la sua "condanna" ma da questo fatto che hai raccontato Cas ci vedo anche un pò di me , quando voglio come si suol dire "salvare capra e cavoli" partendo da una posizione d'orgoglio (perchè lei poteva prendere il suo compagno e dirgli la verità subito, magari avrebbe interrotto comunque la gravidanza ma l'avrebbero superata assieme..forse) anche se mascherato come un atto di forza (ho combinato io il casino e io lo sistemo..)
Non so se mi spiego, ora credo che lei riuscirà a superare, almeno parzialmente, ciò che le è successo solo quando capirà davvero cos'è successo, cosa quell'avvemimento le ha insegnato..ecc ecc ecc
Allora io credo che riuscirà a perdonare quella donna che non sapeva cosa fare e si è fatta travolgere.
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Vecchio 26-10-2007, 15.47.58   #19
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beh infatti il perdono dovrebbe avvenire "dopo" (per allacciarlo al discorso emisferi...) ma "dopo" non è più quasi lecito chiamarlo perdono ma Perdono fatto di Comprensione e Amore
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Vecchio 26-10-2007, 19.38.39   #20
Ray
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Alla fine abortirà,contro il volere del suo compagno ...ma non avrebbe voluto,rinuncia al Suo bambino per amore del compagno,per la sua reputazione,per paura di prendere un aereo ed andare lontano,perchè ha paura di raccontare come stanno le cose...ed anche perchè l'unica persona che le sta vicino la spinge verso quella direzione...oggi lei continua a pensare come sarebbe stato,prega per l'anima di suo figlio mai nato e porta il conto di quanti anni avrebbe...tutto inutile penserete ed in effetti e così...però questo non cambia che quel vuoto enorme non si rimargina e che lei nel suo cuore non avrebbe voluto farlo.
Io penso che questa persona, forse allora giovane ed inesperta di se stessa, degli altri e della vita, sia stata si orgogliosa, ofrse vanitosa, forse egoista (chi non lo è?) e magari non tanto capace di gestire le sue relazioni (capacità che viene dal sapere gestire se stessi... le proprie relazioni interne) ma penso anche che sia stata confusa, molto spaventata, molto in balia di forti pressioni esterne che reggeva male e che si sia lasciata trasportare dagli eventi (facile col senno di poi...)... ha agito come ha agito e ha combinato un casino.

Questo purtroppo accade a tutti continuamente. Siamo trasportati dagli eventi e combiniamo casini. A volte siamo fortunati e combiniamo casini piccoli, le cui conseguenze sono facilmente assimilabili, altre volte no. Può capitare anche che facciamo disastri... per gli altri e per noi stessi.
Le coseguenze dei diversi casini sono diverse, ma le situazioni interne che li ha prodotti (vedi confusione) sono le stesse. Alla fin fine credo sia stata sfortunata. C'è chi guidando distratto rompe un fanalino e chi per lo stesso motivo ammazza un proprio caro. I pesi che ne dertivano all'anima sono totalmente diversi ma, quali che siano, tocca poi portarli.

Il fatto è che quel che combianimo, le "scelte" che facciamo in situazioni come questa, dipendono da milioni di cause anche se a noi non sembra. E questi milioni sono dati da tutte le piccole e grandi cose che in noi hanno agito, tutto ciò che ci porta ad essere quel che siamo in quel preciso momento e davanti a quella situazione. Ci pare di scegliere e poi magari ci pentiamo, ma difficilmente, per non dire quasi mai, avremmo potuto agire diversamente. Il senno di poi, quando ci serve, non c'è mai.

Io non credo che la persona in questione avrebbe potuto fare granchè altro. Quel che ha fatto dipende da quel che era, dai suoi di allora pregi e difetti se vogliamo, i quali però dipendono da tutte le minuscole parti della sua vita.. dipende da quel che pensava e sentiva in quel momento anzi, da quel che in quel momento riusciva a pensare e sentire... nonchè da quel che riusciva a fare.
Ha fatto come ha potuto... forse male, ma come ha potuto.

Come ogni casino che combiniamo possiamo trarne profitto o meno. Certo, più grosse sono le conseguenze più è difficile, ma anche più grosso è il profitto che possiamo trarne (lo so che è paradossale... )... i pesi da portare quelli sono. Quel che è certo è che se combiniamo casini grossi e non siamo proprio del tutto insensibili, ce ne ricordiamo più facilmente e, se possiamo imparare qualcosa da quella faccenda, quel qualcosa si imprimerà bene, lo avremo davanti tutte le volte.

Io auguro a questa persona di riuscire a dotarsi della Forza necessaria per migliorare quel "come ha potuto"... brutto da dire forse, ma finchè resta in quell'evento ci lascia energie che potrebbe usare per superarlo prima e meglio. Ma anche questo fa parte dei pesi... noi qui siam tutti bravi a teorizzare, a dire cosa sarebbe da fare... che poi è anche vero, solo che farlo con le palle di ferro alle caviglie è più difficile.
Ray non è connesso  
Vecchio 27-10-2007, 12.47.32   #21
cassandra
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Come spesso accade hai ragione Ray...
è difficile con le palle di ferro alle caviglie ed anche perchè frequentemente le cose si accavallano e quando ne va male una,ad essa se ne sommano altre...spiegare i dettagli non serve,ma di certo era un anno infernale che si è concluso male oltre ogni previsione.
Sono sicura che quella donna oggi è una persona diversa che sta cercando la Forza per migliorare tutti i suoi come ha potuto,le dirò di concentrare le energie per ricapitolare l'evento allo scopo di superarlo.
E' giusto dire che se realmente avesse voluto quel figlio lo avrebbe tenuto contro tutto e tutti, quindi probabilmente a prescindere dal contorno che era effettivamente poco incoraggiante,la scelta è stata sua e le lacrime da coccodrillo servono poco o nulla dopo...
Mi sento di dire a chi come lei si dovesse mai trovare in una simile situazione di cercare di vincere la paura,di non farsi travolgere da un qualcosa che non determina che persone siamo... ma di pensarci bene ed a lungo prima di prendere una decisione simile,che comunque segna indelebilmente.
Uno mi scuserà se dico anche che è bene usare gli anticoncezionali,soprattutto se si è inesperti o non si è pronti a certe eventualità... le cose non capitano sempre e solo agli altri!

OT
per Ray
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Vecchio 27-10-2007, 13.54.51   #22
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Uno mi scuserà se dico anche che è bene usare gli anticoncezionali,soprattutto se si è inesperti o non si è pronti a certe eventualità... le cose non capitano sempre e solo agli altri!
Perchè dovrei scusarti?
Ritengo che gli interventi (come società) doverebbero essere fatti prima di arrivare all'atto sessuale inconsapevole... una tro... (ci siamo capiti vero? ) non è come bere una coca cola (non che anche questa sia bene berla senza pensare cosa si fa), oggi entrambe vengono fatte nella stessa maniera: senza coscienza.
Comunque visto che l'anda è questa almeno la prevenzione (brrr... fa strana questa parola associata a questo argomento vero?) sarebbe il minimo.... e non parlo di (non solo almeno) eventuali malattie.

Non intervengo sul resto del discorso, non adesso almeno.
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Vecchio 27-10-2007, 16.18.11   #23
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Sinceramente, quando ho letto il titolo ho provato una sensazione di malessere, ho pensato che l'argomento fosse un po' troppo "difficile" e che inevitabilmente il mio o qualsiasi altro parere sul punto non sarebbe potuto restare del tutto inoffensivo , detta meglio, qualcuno leggendo ci avrebbe senz'altro sofferto....
Ray mi ha fatta ricredere , il cuore ne può parlare .
Porto la mia esperienza.
Due gravidanze desiderate , cercate, nei limiti anche programmate ed in entrambi i casi ( per ragioni di età mi son detta , ma so che li avrei fatti anche a vent'anni) la decisione di effettuare ogni accertamento preventivo - con gli strumenti che la scienza offre - sulla "normalità" del feto.
Quindi amniocentesi per il primo figlio , villocentesi poi .
La decisione di sottopormi a questi accertamenti altro non era se non la conseguenza della decisione , intervenuta in primis, di abortire nel caso che ..., sembra una decisione presa a tavolino , forse anche prima di restare incinta , azzardiamo? una scelta consapevole? Rafforzata anche dal confronto con l'amica che è di qualche mese "più incinta di me" e che ti dice :non , non faccio alcun tipo di controllo , anche a sapere io il bimbo lo tengo comunque ".
Ci penso tante volte e ringrazio di non aver dovuto scegliere perchè, nessuna scelta consapevole era intervenuta , solo e sempre tanta confusione , spavento , incapacità di affrontare l'arrivo di un bimbo diverso, incapacità di gestire le relazioni interne ed esterne e di reggere la pressione che un simile evento inevitabilmente scatena ... alla fin fine paura e forse ho solo scelto la paura minore.
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Vecchio 31-10-2007, 13.43.46   #24
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Ci penso tante volte e ringrazio di non aver dovuto scegliere perchè, nessuna scelta consapevole era intervenuta , solo e sempre tanta confusione , spavento , incapacità di affrontare l'arrivo di un bimbo diverso, incapacità di gestire le relazioni interne ed esterne e di reggere la pressione che un simile evento inevitabilmente scatena ... alla fin fine paura e forse ho solo scelto la paura minore.
Per quello che può servire cara ti capisco pienamente, nei primi mesi di gravidanza del primo mi sono posta più volte questa domanda, non che ci fossero segnali di problemi ma mi sono chiesta cos'avrei fatto se avessi avuto un bambino "diverso" come dici tu, facile pensare ce la farò perchè gli voglio bene, la quotidianità porta dei problemi che finchè non sono vissuti sono semplicemente inimmaginalbili (chi l'avrebbe mai detto che il modo di bere dell'uomo che amavi tanto potesse farti venir voglia di strangolarlo..per esempio )...ad un certo punto mi sono resa conto che potevo decidere in un senso o nell'altro solo "trovandomici dentro" e ho pregato che non accadesse perchè ritenevo e ritengo che ci voglia non solo un grande cuore ma anche una grande volontà e una grande fede per crescere un bambino con handicap...(e anche notevoli risorse...anche se è brrutto da dire....)
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Vecchio 31-10-2007, 16.49.33   #25
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Leggere qualcosa di vissuto nelle parole di chi non ci è passato...a volte scappa un cinico sorriso....
Io ho scelto di avere un bambino non uguale agli altri e ho scelto di portare avanti una gravidanza che dicevano (l'ignoranza dei medici cosa fa dire) a rischio per la vita di entrambi. Ed ho un bambino meraviglioso, e sono una mamma normale, alcuni dei sentimenti citati neanche li ho avvertiti...forse a volte bisognerebbe vivere la vita con più naturalezza...e con più sincerità verso sè stessi..un bambino non è un'automobile che si può scegliere come si vuole che sia..e forse prima di fare un bambino bisognerebbe pensarci a questa cosa..
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