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Vecchio 27-11-2007, 15.18.41   #1
Uno
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Predefinito Quanto e come ti curi? nel tempo è cambiata la cosa?

Continuo sul nuovo filone iniziato da qualche giorno con il thread sulle nostre abitudini alimentari da bambini in su... vi anticipo, poi ne parleremo meglio da qualche parte, che sto sperimentando una sorta di capitolazione indotta e tematizzata. Ho fatto un esperimento con l'altro 3D e ho visto che può funzionare, in questo modo si può utilizzare un forum pubblico per esplorare parti di noi perse da qualche parte, non in maniera profondissima ma comunque utile e preludio per altri lavori. Fine premessa


Che rapporto abbiamo con la preparazione per il contatto con il mondo esterno?
Detta in parole povere... come ci prepariamo prima di uscire di casa? Quanto tempo stiamo davanti allo specchio, quanta cura nella scelta dell'abito, le signore del trucco, gli uomini con barba e cose varie, entrambi con pettinature etc....
Queste cose sono cambiate nel tempo?

Ho messo sotto forma di domande, ma non è la curiosità che ci interessa, poi ognuno sviluppa come vuole certo, ma la possibilità di lasciar emergere ricordi e stati d'animo pur senza divagare, senza perdersi ulteriormente nei ricordi invece che ritrovarsi. Il tema questo dovrebbe aiutarci a fare.

Ho perso tutto il tempo per impostare il thread e non mi avanza molto per iniziare io dando l'esempio, comunque in sintesi sebbene ho una cura della mia persona senz'altro superiore alla media sono piuttosto veloce e non divento matto nei particolari, curo la visione d'insieme insomma per ciò che mi è possibile.
Sono sempre stato così fin da piccolo, anche se la congenita pigrizia prima di metterle il guinzaglio mi fregava a volte , ho sempre saputo (non il perchè, scoperto dopo) che era importante per me avere i capelli in un certo modo, una certa lunghezza diciamo.
Non mi occorre la marca nell'abbigliamento ma gradisco, mi sento a mio agio con un abbigliamento sportivo/classico, insomma il jeans normale (colorato a volte) senza buchi, strappi e robe varie, una cosa che è cambiata negli anni è che non uso mai camice a maniche corte, solo magliette in estate.
Ho portato scarpe ortopediche da bambino, quindi la scoperta delle scarpe "normali" è stata una piccola estasi... e la comodità è una delle caratteristiche che ancor oggi ha il primo posto nella scelte.....

Ho altre cose volendo, tra l'altro già tutte esplorate anni fa, ma non ho tempo ora e ho solo voluto darvi un esempio generale, un'idea...
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Vecchio 27-11-2007, 16.09.37   #2
cassandra
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Anch'io per anni da bambina ho portato scarpe ortopediche e questo mi infastidiva,soprattutto perchè adoravo le scarpe di vernice ma non potevo averle...mia madre usava mettermi spesso i vestiti di mio fratello,ma siccome mio nonno era sarto e rivenditore di maglioni,mongomeri etc.avevo da lui e dalla nonna parecchie cose belle,in più ricordo che d'estate potevo scegliere da sola cosa comprare su un famoso catalogo ed ero entusiasta...spesso volevo vestiti simili a quelli che indossava mia madre,lei ancora mi ricorda ridendo che le chiedevo quasi in lacrime"perchè i vestiti scollati a me non li compri mai?"...in adolescenza non avevo tanti vestiti,(era un periodo difficile)ma andavo dal parrucchiere anche 2 volte a settimana,spesso con le amiche scambiavamo abiti e scarpe,anche se essendo un pò cicciottella tra i 16 ed i 18 anni avevo difficoltà,dendevo a coprirmi (maglioni lunghi,gonne idem...camicie e magliettine sempre quasi al ginocchio).Poi sono dimagrita naturalmente e lì è iniziato un periodo lungo in cui tendevo a comprare di tutto,specialmente capi firmati,ci tenevo alle scarpe ed ai soprabiti,spendevo tutto quel che guadagnavo in vestiti,occhiali da sole,costumi in estate,...posso dire oggi che compravo per 10 persone ed anche chi mi stava vicino tendeva nelle varie ricorrenze a regalarmi o abiti,o gioielli...insomma l'apparenza era al primo posto,se qualcuno aveva un capo uguale al mio mi infastidiva,in viaggio compravo cose che sapevo non esserci dove vivo...una vera fanatica insomma...per farvi capire fino a che punto vi dico solo che in un negozio una volta spesi più di 3000euro!Questo però non significa che ogni giorno perdevo le ore a prepararmi,ma ero molto più curata di adesso,ci tenevo anche ai particolari,borse,cinture,smalto e quant'altro,per truccarmi ci impiegavo poco perchè usavo/uso pochi prodotti...magari la sera la cosa era leggermente più rifinita ma essendo veloce a scegliere (avendo tanta scelta era normale dico oggi),ci mettevo più o meno lo stesso tempo.
Poi ho rivoluzionato la mia vita,ho sentito dentro che seppur ero invidiata,ammirata e le persone si complimentavano o mi chiedevano consigli non ero felice,mi sono resa conto che comprare ed indossare era qualcosa di fine a se stesso e che per quanto bella fuori,dentro non ero felice...qualcosa è scattato e sono cambiata ancora,anche se ovviamente un bel capo lo riconosco se costa troppo non cedo come una volta,anzi oggi compro pochissimo,mia madre spesso va per mercatini e trova cose carine che costano pochissimo e spesso indosso quelle,ho tanti jeans (li adoro)ma l'ultimo l'ho comprato un paio d'anni fa,non vado più dal parrucchiere ed ho chiuso con le tinture...addirittura mi taglio i capelli da sola (l'altro nonno era barbiere ).Credo di essere sempre la stessa persona apparentemente,anche perchè un pò vivo di rendita dati gli acquisti del passato,poi mi piace conservare tutto in ordine,difficilmente rovino dei capi che mi durano anche 10 anni, ma sono cambiata molto in questo senso...ho capito che l'abito non fa il monaco e che quando spendevo e spandevo era perchè in parte compensavo il fatto che mia madre da piccola non mi curava troppo dal lato estetico se non nelle occasioni ed anche perchè dopo non accettavo il fatto che la mia famiglia stesse vivendo una fase di crisi economica...era un modo per dimostrare agli altri che nonostante le chiacchiere etc.io avevo sempre più di loro...un modo quindi per sentirsi superiore ed a posto in mezzo agli altri...ancora il mio fidanzato storico era uno dei più invidiati qui da me (bmw a 18 anni tanto per dirne una...)quindi tutto seguiva un certo ordine...
Oggi sono una persona semplice,porto le unghie corte e non uso quasi mai lo smalto,esco in tuta tranquillamente,ma prediligo jeans in assoluto,uso scarpe da ginnastica o comunque basse,anche se ho una collezione di tacchi da parte...indosso tutto dallo sportivo al classico e fortunatamente sono una di quelle persone che qualsiasi cosa indossa sta bene,mia madre mi dice sempre che se metto uno straccio su di me sembra abito da boutique! (almeno questo )...non do più importanza a tante cose perchè forse ho iniziato a vedermi ed accettarmi per quel che sono,senza bisogno di effetti speciali che in fondo servivano solo a me per sentirmi sicura.Oggi che sono sicura di piacere a me stessa almeno fuori,ho potuto tranquillamente rinunciare al superfluo.Concludo dicendo che varie volte negli ultimi anni ho pensato di rasarmi la testa,non l'ho fatto ma chissà perchè mi viene di desiderarlo...
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Vecchio 27-11-2007, 17.27.21   #3
stella
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Premetto che vengo da una famiglia povera, mio padre per tanti anni ha lavorato all'estero e soldini in casa ce n'erano sempre pochi, quindi da piccola era raro che avessi un vestitino nuovo nuovo, quello arrivava solo nelle grandi occasioni, di solito vestivo capi smessi delle mie compagne amiche di scuola, che le loro madri passavano a me.... ma ero una bambina felice e mi pareva naturale che fosse così quindi non mi creavo problemi, passavo ore e ore davanti allo specchio ad acconciarmi i capelli lunghi, facevo delle prove drappeggiandomi scialli e tendaggi immaginando di essere un personaggio che avevo visto al cinema, di solito principesse o donne vestite alla moda...
Divoravo tutti i giornali che mi passavano sotto gli occhi e ritagliavo le modelle che stavano nelle foto, e tenevo tutti i ritagli in una raccolta, e m'immaginavo di essere un giorno quella un giorno quell'altra...
Poi quando ho iniziato a lavorare ho potuto comprarmi qualcosa, mi piacevano molto le camicette e i maglioncini di lana, gonne però le mettevo poco prediligendo i jeans e le scarpe sportive, ma quando uscivo col ragazzo mettevo le gonne e i tacchi alti... e anche qualche spacco o scollatura ma sempre nei limiti consentiti...
Gradatamente ho imparato l'arte del trucco, c'è stato un periodo che non uscivo mai di casa senza un filo di trucco, all'inizio esageravo ma poi ho trovato la giusta misura...
Dal parrucchiere sono andata pochino, visto che avevo un taglio di capelli che mi potevo sistemare da sola, c'è stato il periodo dei riccioli che mi piacevano tanto visto che ho i capelli lisci.
Ora non mi trucco quasi più, solo un filo di rossetto e di fard ma non sempre, passo davanti allo specchio il tempo di lavarmi e pettinarmi e passare una crema sul viso, direi che sono diventata acqua e sapone... i capelli li tingo quel tanto che basta a coprire quelli che cominciano a imbiancare, e anche quest'operazione la faccio in casa, andando dal parrucchiere quando devo rinfrescare il taglio che arriva fino alle spalle ma non più giù...
Prediligo i jeans che compro ai mercatini, roba firmata in vita mia mai perchè penso che un pezzo tiri l'altro ed è inutile avere un capo firmato e gli altri no.... quindi, visto che è proibitivo, mi butto sul più a buon mercato...
Il mio abbigliamento è soprattutto comodo, visto che per lavoro devo stare molte ore lontano da casa, lavoro in un ufficio pubblico ma non nella mia città, certe volte vorrei essere come alcune mie colleghe che ad ogni cambio di stagione cambiano il guardaroba, io faccio ogni tanto nuovi acquisti ma è molto raro che elimino qualcosa, penso sempre che possa tornare utile visto il ritorno delle varie mode....
C'è stato un periodo in cui mi vestivo con maglioni larghi e felpe, io che sono magrolina, quasi volessi nascondermi, ma ora non più, vesto più attillato senza esagerare e indosso maglioncini e t-shirt della mia taglia e piuttosto corti come va oggi, mi sono anche convertita ai jeans a vita bassa, vedo che donano se non sono esagerati, ma non esco mai, d'estate, mostrando l'ombelico, cosa che proprio non mi piace...
D'inverno uso i giubbetti di piumino e zip anche se nell'armadio ho qualche cappotto classico, ma non mi ci vedo più con quelli...

Un altro ricordo di quando ero piccola, che mi è venuto in mente adesso, è il vestito della prima comunione che per anni ho conservato gelosamento nell'armadio.... mia madre me lo aveva fatto fare su misura da una sarta e mi aveva fatto scegliere la stoffa, io ho scelto quella che mi piaceva di più senza sapere che era la più cara, quel vestito l'ha pagato a rate, ma ci teneva che facessi bella figura.....
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Vecchio 27-11-2007, 17.42.12   #4
Aria
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Io credo di vivere adesso un periodo di equilibrio tra me dentro e me fuori nel senso che non mi preoccupo di apparire. Mi piace essere in ordine, avere la pelle liscia e morbida, i capelli puliti e lucenti, non prendere peso etc, ma non mi trucco, non vado dal parrucchiere a farmi la piega e non sento il bisogno di abiti costosi per stare bene. Come Cassandra ho la fortuna di poter indossare qllo che voglio e non ho grandi difetti da correggere col trucco.
Ma non sono sempre stata così. Da piccola ero grassottella e avevo un pessimo rapporto col mio corpo, qsto mi portava a nascondemi dentro pantaloni enormi che mi facevano ancora più enorme. Poi la svolta, improvvisamente magra, non avevo più bisogno di nascondermi e gli sguardi non mi spaventavano più, ma nonostante questo non ho assunto un look da vamp.
A 16 anni circa e cose cambiano ancora, anche se non ricordo la causa scatenante. Non riuscivo a uscire di casa senza la mia maschera di trucco. Ombretto rosso con sfumature dorate, chili di matita nera e mascara, lentine colorate che mi facevano gli occhi verdi, unghia lunghe smaltate e capelli tinti di rosso. Dicono tutti che ero davvero bellissima in quel periodo, ma un giorno mi sono guardata allo specchio senza trucco e non mi sono riconosciuta. E' stato come una fitta al cuore, ho visto allo specchio una ragazza che non era male, ma non ero io. Può sembrare strano, ma per me è stato quasi uno shock e da quel momento ho imparato a tenermi la mia faccia per qllo che è, perchè ho 22 anni, sono giovane, non ho bisogno di trucco per sembrare migliore!!!
Adesso metto un pò di tutto, amo i jeans e le gonne corte, odio le tute, preferisco la scarpe basse, ma mi piacciono anche i tacchi. Dopo la doccia passo oli e creme profumate, per le serate fuori mi trucco un pò e mi piace essere chic, ma per i resto della settimana mi sento più libera senza trucco, con i jeans e una maglietta, anche se ho la mania di abbinare tutto e non rinuncio agi accessori. Scarpe, borse e sciarpe hanno la meglio su tutto...
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L'aspetto delle cose varia secondo le nostre emozioni, e così noi vediamo magia e bellezza in loro... ma in realtà, magia e bellezza sono in noi.
Kahlil Gibran
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Vecchio 27-11-2007, 17.44.29   #5
Sole
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Citazione:
Ho fatto un esperimento con l'altro 3D e ho visto che può funzionare, in questo modo si può utilizzare un forum pubblico per esplorare parti di noi perse da qualche parte, non in maniera profondissima ma comunque utile e preludio per altri lavori.
Partecipo volentieri all'esperimento.
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Questo è un argomento che per me è molto, molto ostico e lo stavo esplorando nell'ultimo periodo in maniera più profonda. Da bambina ho avuto poche cose che decideva mia madre come e dove comprare e quando mettermele. Avevo un cambio a settimana, indossavo lo stesso abito tutta la settimana che era coperto dal grembiulino. L'unica cosa che si vedeva erano le scarpe.. e infatti le scarpe a tutt'oggi è una cosa che mi piace avere particolare.
Appena arrivava l'estate mia mamma mi tagliava i capelli alla maschietta e aspettavo tutto l'inverno per riaverli lunghi come le mie compagnette di scuola per poi rivederli tagliare. Insomma indossavo sempre qualcosa che stonava con me e questo non mi faceva mai sentire a mio agio.. nasceva così timidezza insicurezza e "l'erba del vicino sempre più verde".
Da bambina non ci facevo caso perchè i bambini non vedono ste cose, la diversità la soffrivo in altra maniera, ma da grande ho cominciato a risentire parecchio del fatto che non avendo una paghetta ed essendo stata educata a crescere nella cultura del "se non è necessario non serve e quindi non te lo compro" cominciò a formarsi in me l'idea che se non potevo avvicinarmi a loro ( i miei coetanei) me ne sarei completamente allontanata. Ovviamente questa è una risoluzione a cui sono giunta postuma. Incominciai quindi intorno ai 13 anni a farmi comprare cose solo ed escluvamente nere e non so perchè mia madre lo fece, forse perchè mi vedeva allontanarmi sempre più. A quel punto avevo pochissime cose e tutte nere. Cominciai a mettere da parte spiccioli e comprare trucchi e comincia a truccarmi tantissimo gli occhi e le labbra. Portavo gli occhiali e mi feci fare gli occhiali da sole graduati con la scusa che avevo una fotosensibilità da me molto enfatizzata. Così finalmente tutte le mie inadeguatezze, difetti fisici che vedevo ingigantiti di milioni di volte e piccole anomalie venivano completamtente coperte, oltretutto nessuno mi chiedeva niente. Passata questa fase verso i 17 anni ho cominciato a vestirmi da femminuccia collegiale, ma sempre per emulazioni di modelli/amiche che mi piacevano. Son passata per queste fasi di sofferenza per l'inadeguatezza dell'abbigliamento e dello stile per tantissimo tempo, finchè non ho scoperto che mi piaceva semplicemente stare comoda.
Oggi adoro tantissimo le giacche, il mio tipico abbigliamento è jeans e giacca con sotto una maglia, mi trucco lo stretto necessario, non mi piaccio più troppo falsata. Mi sento costretta a truccarmi per un piccolo difetto sul viso che per me è un'enormità. I capelli mi piace portarli lunghi sotto le spalle anche se prima di capire questo li ho tagliati tantissimo in adolescenza e tinti una volta soltanto ma belli rossi rossi. Fino a poco tempo fa chiedevo sempre conferma se una cosa piacesse o meno prima di comprarla, oggi finalmente mi sento abbastanza libera da questo e alla fine compro cose molto semplici, scarne.. non amo cose stampate eccessivamente colorate, le preferisco molto lineari e con colori unici. Prima di uscire a parte difficilissima scelta femminile nel decidere mentalmente cosa mettere poi mi vesto mi passo quel poco trucco mi "giacco" mi "scarpo" ed esco. La mezz'oretta canonica insomma...
Uscire in tuta? Si perchè no.. l'ho fatto ma non amando molto le scarpe da ginnastica non mi si intona la tuta con lo stivale

Razionalmente mi son sentita sempre molto stupida in queste cose, ma emotivamente ci soffrivo moltissimo. Un bel conflitto che mi spingeva ad adeguarmi e a ribellarmi allo stesso tempo, così veniva fuori che con la giacca mettevo scarpe improbabili
Oggi mi curo molto più di allora, ci tengo ma non esteticamente, ma nel sentirmi leggera quando curo la mia presenza esteriore.

Ho cercato di non perdermi nei ricordi, ma no sono riuscita anche se non li ho scritti sono avanzate molte cose che mi han chiarito un quadro dopo l'altro, ho cercato di mettere le abitudini contornate dalle conseguenze scatenate negli anni dai diversi passi..

p.s.
scusate la lunghezza ma non riesco a sintezzare di più..
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 27-11-2007, 17.46.20   #6
RedWitch
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Da bambina mia madre teneva particolarmente al modo in cui mi vestiva, e mi racconta ancora oggi che siccome avevo pochi capelli (e me li tagliava spesso ), mi metteva la gonna, perchè la gente quando mi vedeva mi scambiava per un maschio e questo non le piaceva. A scuola, dovevo andare sempre con le calze anche a maggio/giugno, perchè non stava bene e faceva disordinato andarci senza, anche se si scoppiava di caldo (sta cosa me la sono portata dietro quasi fino alla fine delle superiori)..
Fino a quando non ho iniziato ad andare alle medie era sempre lei a scegliere i miei vestiti, niente pantaloni troppo corti, perchè fin da bambina ho sempre avuto qualche chilo di troppo, avevo un'amica magrissima, e volevo anche io i pantaloncini ma raramente li ho avuti, erano sempre almeno sotto il ginocchio. Poi mi ricordo dei pantaloni orribili bianchi con stampati su dei fiori giganteschi .
Alle medie, vedevo un'amica che si comprava l'abbigliamento firmato, così giù ad imitare... lo spolverino con una U gigantesca su una manica, le scarpe "da vela" i jeans rigorosamente firmati con il risvolto in fondo (che orrore a pensarci) e naturalmente SOLO pantaloni (jeans), che non permettevano di mostrare troppo.
Poi c'è stato un periodo in cui sono dimagrita parecchio, erano gli anni dell'adolescenza 16/17, primi sabati pomeriggio in discoteca, e lì ho fatto un periodo in cui compravo body aderentissimi, e scollati che lasciavano ben poco all'immaginazione, e i jeans sempre e solo di una marca firmati, che dovevano essere quelli, idem per le scarpe da ginnastica, rigorosamente color panna o nere, meglio se bucate sul davanti. In quel periodo mi truccavo anche abbastanza pesantemente (rossetto viola o rosso, smalto nero o rosso), e ho iniziato a decolorarmi i capelli (da neri sono riuscita ad arrivare ad un colore vicino al biondo, lì ho rischiato grosso con mio padre, si incavolò parecchio..)
La magrezza è durata poco, ho preso diversi chili e ho cominciato a coprirmi il più possibile, maglioni larghi e lunghi, unico vezzo era la scollatura quando andavo a ballare (ma sopra il top sempre qualcosa di largo).
Ah per un certo periodo di tempo, passavo ore a stirarmi i capelli, e quando potevo lo facevo fare dal parrucchiere.
Dopo i 20 anni, le cose sono peggiorate, e mi sono curata sempre meno, cercando di fare il meno caso possibile a come mi vestivo, quando e se uscivo l'unica cosa a cui non ho mai rinunciato era un po' di trucco leggero..
Anche quando ho cominciato a lavorare, non passavo troppo tempo davanti allo specchio, non ho un buon rapporto con il mio corpo, solo ultimamente sto facendo qualche sforzo per poter migliorare questa cosa.. mai usate creme e cremine, ora cerco di farlo con costanza (tipo dopo la doccia), o sul viso prima di truccarmi. Cerco di comprare cose che mi piacciano e che mi vedo bene addosso, pero' ancora oggi niente gonne se non raramente e lunghe ovviamente, e uso colori scuri con prevalenza di nero, o verdone (che mi piace parecchio). Sono pigra, spesso passo poco tempo allo specchio, e quel minimo indispensabile lo faccio il più in fretta possibile. E' uno sforzo immane costringermi a guardarmi, a fare le cose con calma, a scegliere con cura cosa indossare, lo faccio per un po' e poi mi "dimentico", anche se ultimamente sto cercando di farlo, sono abitudini dure a morire..
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Vecchio 27-11-2007, 18.40.45   #7
griselda
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Non esco di casa con i capelli in disordine, poi magari non curo niente altro ma quelli devono essere a posto. Cosa intendo poi per a posto è del tutto soggettivo, perché avendo i capelli mossi, per ordine intendo selvaggi. Li asciugo a testa in giù e pretendo da loro che quando rialzo la testa per guardare allo specchio siano proprio come me li aspetto e se non lo sono mi scoccio un po’ cerco di dargli un’aggiustatina con le dita ma niente di più. Spero nella prossima volta. Detesto quando mi diventano dritti che mi sembro amelia la strega che ammalia. Ah ho sempre però desiderato anche provare a tagliarli per provare, ma poi davanti allo specchio avevo sempre l’orecchio sinistro che spuntava più del destro ero asimmetrica per cui mi sarò tagliata i capelli corti credo quattro volte in tutta la mia vita e tutte le volte in cerca di un cambiamento e di un allontanamento da quella figura. Inoltre ho il viso che pare un esagono o un pentagono, fronte alta e testa grossa mentre sempre ammirato (diciamocelo invidiato) invece i visi piccoli ed ovali.
Per quanto riguarda il vestire: solo abbigliamento sportivo comodo, scarpe sportive, che adoro, mi riempirei la casa è la parte dell’abbigliamento che prediligo. D’estate l’abbigliamento è più provvisto perché mi piace il caldo e quindi mi piace anche vestirmi. D’inverno mi metterei il cappotto anche in casa ho sempre freddo per cui felpe su felpe scompaio sotto metri di stoffa. Non sopporto la lana. Non mi piacciono gli abiti succinti anzi piuttosto larghi e comodi anche quando le forme non erano quelle di ora non mi piaceva evidenziarle.

Da bambina mia mamma mi vestiva come le bambole, vestitini, gonnelline, cappottini. Un giorno mi ricordo che mi comprò una bellissima pelliccia ecologica bianca con il cappello coordinato, credo di aver avuto una decina d’anni. Al ritorno dalla messa, c’era la neve, dei ragazzi mi presero in giro chiamandomi Biancaneve, non misi mai più ne l’uno ne l’altro. Quando iniziai a frequentare le amichette mi resi conto che ero sempre vestita fuori moda, mia madre giustamente puntava all’essenziale e al risparmio quindi avevo molte cose da mettere ma mai alla moda.
Il mio grembiulino a scuola non era mai uguale a quello delle altre compagne, il fiocco idem, i capelli sempre legati in trecce, codini orribili tipo pippi calzelunghe.
Quando me ne resi conto mi vergognai un poco, mi sentivo fuori posto, quando gli altri avevano le scarpe a punta rotonda io portavo ancora quelle a punta, i pantaloni a sigaretta quando erano di moda quelli a zampa di elefante. Iniziai a lamentarmi e ad essere presente all’acquisto dell’abbigliamento successivamente a fare compere per mio conto. Fino a quando mia madre sceglieva per me andavo in giro vestita in modo alquanto femminile, poi dopo quella brutta esperienza il mio vestire divenne prettamente unisex. Magari ricercato ma prevalentemente jeans o tutte. non indosso quasi mai la gonna se non a qualche obbligo di cerimonia o occasionalmente in passato al mare ma solo se uscivo con qualcuno. Non ho i fianchi larghi per cui non mi sta neppure bene.
Il mio guardaroba andava di pari passo con la mia vita sentimentale se ero innamorata avevo molta cura anche del fuori, al contrario se non c’era amore dentro di me non ce ne era mai neppure fuori. Nel primo caso curavo il particolare ma anche tutto l’aspetto nel suo insieme.
Non mi trucco mai a volte solo un po’ di terra rosa perché ho la carnagione chiara ma di rado. La prima volta che mi sono truccata dopo essermi guardata allo specchio sembravo….non lo dico, ma non mi piacevo quindi niente trucco solo acqua e sapone e se proprio devo nascondere un po’ di rughe un po’ di fondotinta, ma poi mi macchia i vestiti quindi solo in occasioni eccezionali.
Per quanto riguarda le cure estetiche le ho fatte per due anni perché sono stata coinvolta impiegavo il tempo dell’intervallo del lavoro per andare a farmi torturare, perché vivevo in questo modo tutte quelle operazioni estetiche per eliminare i peli superflui, le sopraciglia in eccesso, i punti neri, mi piaceva solo il massaggio a fine pulizia del viso. Ora faccio tutto da sola se e quando ne sento l’esigenza. Da bambina sino a tutta l’adolescenza mi mangiavo le unghie mentre quelle di mia madre erano sempre ben curate e smaltate. Ora le tengo cortissime.
Ah all’età di trent’anni decisi di farmi il buco all’orecchio essi le amiche avevano tutte gli orecchini e mio marito me ne regalò un paio per cui andai farmi bucare le orecchie: dopo il primo buco volevo fuggire dall’oreficeria poi non avendo altra scelta dovetti soccombere e mi faci sparare anche nell’altro orecchio. Il tutto poi per niente perché non indosso più nulla ne quelli ne catenine, girocolli, anelli, quando li mettevo lo facevo per pura emulazione.
Nello specchio mi ci guardo solo per vedere se i capelli sono a posto prima di uscire e la sera perchè mi devo mettere la crema per il viso, devo per via delle rughe e la pelle secca aho sto a invecchià. C’è stato un periodo in cui ero depressa e davanti allo specchio non mi riconoscevo. Mi piace invece guardarmici in penombra in modo che mi rimandi l’immagine uguale al mio animo molto infantile.
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Vecchio 27-11-2007, 18.49.10   #8
dafne
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Ci provo anch'io, oggi ho voglia di raccontare
Da bambina ho vissuto di fasi alterne, un periodo ho amato i pantaloni, un periodo le gonne, ho sempre subito però il fascino dei vestiti, mia mamma mi racconta che mi pescava spesso in camera sua con tutta una serie di vestiti suoi addosso, oppure di mia sorella, mi piaceva un sacco mascherarmi con i loro vestiti, subivo soprattutto il fascino delle gonne lunghe e ampie. (anche oggi per la verità) Fin da piccola poi ho avuto, e ho tuttora, un grande amore per le maglie col cappuccio. Tra le varie cose che ricordo un paio di scarpe di vernice nera (tra l'altro quest'anno sono tornate di moda...non ho perso l'occasione, anche se dovrei uscire a qualche cena per sfoggiarle..hehehe) e un vestitino rosa con i fiorellini che sta ancora nel mio armadio.
Scambiavano spesso anche me per un maschietto, ma avere i capelli lunghi significava code e trecce che mi davano un sacco di fastidio..che senso ha avere i capelli lunghi se stanno sempre raccolti? pensavo, e poi mi facevano venire mal di testa, così alla fine mia mamma rinunciava. Inoltre ero una spece di peste per cui difficilmente restavo in ordine tutta una giornata. Da bimba la pulizia del corpo era una cosa che mi piaceva tantissimo, mia madre mi racconta che avevamo la doccia e che mi metteva un catino verde (che ricordo benissimo) perchè volevo stare a mollo...e poi bidè tutte le sere senza problemi...fino ad un certo punto poi..ho cominciato a regredire secondo lei, in tutto non solo in quello Comunque, passando il tempo e crescendo ho sempre avuto un amore particolare per la biancheria intima anche se non troppo pretenziosa, mi è sempre piaciuta l'idea dell'uovo con la sorpresa.. (ma ho soddisfatto questo desiderio solo dopo la separazione) ho iniziato con l'adolescenza a comprare dei vestitini carini, ne ricordo soprattutto uno rosso fuoco, con scarpe uguali...anche se in generale ho sempre portato di più i pantaloni che le gonne , mi piaceva/piace stare comoda. Ho iniziato a truccarmi un'estate a 15 anni...la famosa estate dei disastri, poco poco, qualche accenno a superare la timidezza e la goffaggine ..il risultato lo sapete. Dopo sono andata di jeans e maglioni, poi ho sposato un geloso/paranoide per cui..sono finita con magliette e pile di 3 misure più grandi, scarponcini e scarpe da ginnastica e l'unico vestito da sera che ho messo è stato per un capodanno, nero e lungo. Il mio ex marito cmq è stato geniale ai tempi, non mi ha detto non metterti le gonne, mi ha lasciato metterle curando ogni volta di farmi sapere che sembravo un sacco di me..
vabbè, passiamo oltre..capelli corti o lunghi ma con la coda e niente trucco.
Oggi?
Oggi metto ancora più spesso i pantaloni ma cerco di mettere anche le gonne, ho trovato un ottimo compromesso in inverno, gonna e stivali con i collant pesanti, colorati, di lana o cotone lavorato,disegnati o monocolore insomma, difficilmmente uso i collant color carne, mi fanno sentire ancora un pò a disagio...mi curo un pò di più ultimamente, ho fatto il mio primo giro dall'estetista (pulizia del viso...sto ancora cercando di somatizzare ) la mattina posso essere pronta per uscire in 7 minuti netti (ho i capelli molto corti tra l'altro) ma sto cercando di metterci un pò di più e, soprattutto, di guardarmi allo specchio ogni tanto...non tanto per essere bella ma per essere in ordine, va ben che discendiamo dalle scimmie ma non devo essere io l'esempio lampante no? Basta trascurarsi (che è poi una scusa come un'altra per compiangersi...) certo non sarò mai una donna che passa ore a truccarsi e impomatarsi (donna? che parolona) nè una di quelle, come mia madre,che vive sui tacchi e con le gonne.
Ma mi sta piacendo sentirmi in ordine,pantaloni in velluto e maglioni colorati (rigorosamente in tinta con le calze hahhahahaah) poi sto riscoprendo i bagni con candele e musica, sia col sale che con l'amido che col bagnoschiuma ma alla sera se mi sento sola e triste mi coccola molto di più di una doccia..
mamma che papiro basta basta
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Vecchio 28-11-2007, 00.53.54   #9
Kael
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Da bambino ino ino (alle elementari per capirci) la cura delle persona per me era roba aliena. Quello che contava era solo saltare e giocare a palla, chi se ne frega se poi ero talmente sudato che mi sentivano a km di distanza per la puzza..
Dai dieci anni in poi ho iniziato a curarmi di più (le scuole medie, le ragazzine, etc..) anche se non mi è mai interessata la roba di marca, mi bastava vestir bene abbinando i giusti colori e dando una visione d'insieme armoniosa. Ricordo in particolar modo che quando dovevo comprare qualcosa non guardavo mai l'oggetto in questione in se, ma lo immaginavo rapportato a me... e così alle volte capitava che fra due camice non sceglievo quella che oggettivamente era lapiù bella, ma quella che stava meglio sul mio viso e sul mio corpo. Soprattutto non avevo una faccia da arancione.

Per il resto mi curavo normalmente credo, solo ai capelli davo un importanza particolare... Mi pettinavo molto. Ammetto, non senza un pizzico di imbarazzo, che un paio di volte sono rimasto a casa da scuola perchè non ero riuscito a pettinarmi in maniera soddisfacente.....

Oggi do ancora molta importanza ai capelli, ma non certo più come un tempo, tanto ormai li ho lunghi e se sono ribelli faccio la coda e via... Vesto quasi sempre in jeans, che permettono con una maglietta sopra di essere sportivi, con un maglione di essere classici e con qualche camicia perfino eleganti.. Per tutte le stagioni insomma. Poi adoro i giubbotti in pelle o i cappotti lunghi.. Le scarpe sono l'ultimo dei miei problemi

Una cosa credo importante infine è che da bambino odiavo sentirmi "stretto", soffocato, quindi era una vera tragedia in montagna con le calzemaglie, o le dolcevita... pianti a non finire... Non sopportavo nemmeno le camice che mi strozzavano sia il collo che i polsi... Odiavo vestirmi formalmente per le cerimonie con quei strozza colli di cravatte o papillon...
Oggi è tuttora così, le camice le porto molto volentieri ma le maniche sono sempre aperte e un po' arrotolate su, così come il colletto non lo chiudo mai ma lascio un po' il petto a prendere aria. Le dolcevita invece le metto se fa freddo, ma ne farei volentieri a meno.
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Vecchio 28-11-2007, 01.35.51   #10
Shanti
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Quando ero piccola mi vestiva mia madre, era una sarta e quindi molti vestiti li cuciva lei stessa , ricordo che io e mia sorella, di un anno più grande, indossavamo abiti uguali identici come se fossimo state gemelle, nonostante lei fosse molto più alta di me. Verso i dieci undici anni, ho cominciato a decidere cosa mettere, soprattutto facevo attenzione a come abbinavo i colori, avevo un occhio critico per questo e mai avrei abbinato due colori che facevano a pugni, cosa che mi è rimasta ancora adesso comunque. Sempre in quel periodo ho cominciato a vergognarmi di portare gli occhiali, a scuola e anche fuori semplicemente non li mettevo facendomi ogni tanto delle brutte figure memorabili, ma ho tenuto duro fino a quando mia madre ha capito che se non mi avesse preso le lenti a contatto avrei continuato a quel modo.
Nell’adolescenza ho cominciato varie fasi, soprattutto per imitazione delle amiche sono passata dal periodo “dark” con vestiti neri e borchie dappertutto, a quello dei “paninari”, per passare a quello degli abiti attillati: in questo punto mi sono resa conto della mia eccessiva magrezza e ho passato un altro periodo a vestire largo e informe per nasconderla, ma sempre comunque roba che in quel periodo andava di moda.
Passati i vent’anni, pur essendo sempre esageratamente magra ho cominciato a mettere un po’ di tutto, passando dall’elegante allo sportivo con jeans e scarpe da ginnastica a seconda di come mi sentivo, bene o male sempre seguendo la moda del momento ma solo se mi piace veramente altrimenti facevo a meno. E questo ancora adesso, anche se prediligo i vestiti comodi e quindi più che altro i jeans, ho abolito le maglie lunghissime prediligendo quelle corte, non amo le gonne che metto quasi solo in estate o lunghe fino ai piedi o sopra il ginocchio, non ho mai messo quelle sotto il ginocchio convinta che mi stiano malissimo. E non mi piacciono nemmeno le camicie.
Non ho la fissa delle scarpe, le preferisco comode e il discorso vale anche per i tacchi: anche alti ma solo se riesco a camminarci disinvoltamente altrimenti rinuncio. Adoro gli infradito, di quelli sì ne farei collezione.
Da anni ho cancellato il trucco, un po’ perché non sono mai stata capace di truccarmi decentemente, un po’ perché mi sembra di avere qualcosa di estraneo sulla pelle del viso che mi fa venire voglia di grattarmi in continuazione, quindi cerco di ovviare con l’abbronzatura.
Uso tantissimo le creme sia per il corpo che per il viso, e queste sono sicuramente, insieme alla scelta del vestito, le cose che mi fanno perdere più tempo a prepararmi, insieme ai capelli. I capelli… anche quelli hanno tutta una loro storia, fin dall’adolescenza li usavo per coprirmi il viso come una tenda, mia madre una volta d’accordo con la sua parrucchiera me li fece tagliare a tradimento, la odiai e piansi per giorni, a ripensarci adesso forse era più per la rabbia dell'inganno che per i capelli in sè, poi mi comprai un berretto che tenni fino a quando non crebbero abbastanza.
Dopo un lungo periodo di capelli lunghissimi e di confusione mentale ho fatto tutta una serie di esperimenti passando dal biondo-viola all’arancio al rosso, via via tagliandoli sempre più corti, fino ad arrivare a tenere il mio colore naturale e i capelli rasati quasi a zero.
Questo anche per un bel po’, fino a tre anni fa quando ho deciso che non mi ci trovavo più e li ho lasciati crescere. Non amo le parrucchiere anche se ogni tanto sono costretta ad andarci per alleggerirli e allora ne approfitto per farmeli stirare e magari ravvivare con un colore (ok ok anche per coprire quelli bianchi ), e visto che da sola non riesco a farlo me li tengo sempre alla selvaggia, ci perdo un sacco di tempo sia per lavarli (asciugarli col phon non esiste, esco con i capelli bagnati anche in pieno inverno) sia per fare in modo che abbiano una parvenza di ordine e non mi coprano il viso, ma se sono troppo in ritardo li lego in una coda e via.
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