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Vecchio 03-12-2007, 12.09.16   #1
dafne
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Predefinito Associazioni (coop, onlus e varie) ipotesi

Questo post è un pò difficile da scrivere perchè, purtroppo, neanche io ho le idee molto chiare, ci provo casomai...pago pegno
Allora, da un pò di tempo ho l'occasione di scambiare dei pareri con un gruppo di produttori di riso, formaggi salumi ecc e ristoratori su un'argomento che a me comincia a stare ogni giorno più a cuore,il mangiare sano. Questo gruppo di personaggi ha deciso di mettersi assieme e creare una specie di associazione che riunisca appunto produttori capaci di dimostrare la provenienza e la prioduzione dei loro prodotti.(filone comune da quel che ho capito è il disgusto per quelle che sono le strutture "nazionali" e i marchi registrati che dovrebbero proprio garantire questo) Ora, nel gruppo ci sono anche , come detto, dei ristoratori che garantiscono ai loro clienti solo prodotti freschi e che hanno questa specie di "carta di provenienza" dei prodotti dei produttori sopra menzionati, e una serie di consumatori contenti e felici pronti a sostenerli. (tra cui moi se mai qualcuno passasse di qui vi porterei a mangiare in un pezzo di paradiso che ha la vista sul lago e dove anche i crakers sono fatti a mano....)
Ora, il concetto di associazione sta un pò navigando nella nebbia, molto impegnati e molto diversi tra loro questi signori non riescono a mettersi d'accordo.
La mia domanda è, esiste la possibilià di creare un'associazione senza scopo di lucro (sono le onlus giusto? esistono altre forme?) che possa riunire persone così diverse? (produttori e consumatori) Esistono dei punti basilari su cui tracciare un eventuale Statuto? Facciamo un esempio, ci sono produttori da mezza Italia (quindi distanti tra loro) l'associazione può far sede in luoghi diversi e relazionarsi con la sede centrale o deve esserci cmq un cuore pulsante centrale che decide per tutti? Si possono vendere i prodotti degli altri produttori in spazi come un ristorante o una cascina? Per organizzare una manifestazione di promozione, la pubblicazione di un libro ecc l'associazione può garantire una cassa comune da cui attingere?
Scusate mi rendo conto che è un pò confuso ma per quanto su alcuni di questi personaggi personalmente avrei qualcosa da dire trovo che l'idea di passare un prodotto sano direttamnte dal produttore al consumatore, fornito di spiegazione e di chiarezza sia una gran bella cosa, il gruppo sta funzionando perchè si basa sulla conoscenza (io conosco Pino che però conosce Nino e garantisce per lui...)
Che poi la mia mente viaggi verso fattorie didattiche e riscoperta dele tradizioni è un'altra cosa...un passo alla volta. prima vorrei capire come devono nascere e svilupparsi le associazioni....noi come genitori tempo fa avevamo creato un onlus per aiutare le maestre dell'asilo che erano quasi senza giochi e materiale, so che c'era un tesserino da fare -50 cent- e delle riunioni con tanto di Presidente e Segretario. Abbiamo fatto spettacoli mercatini e calendari e i con i soldi raccolti abbiamo fatto un sacco di cosa, ma non so se si può fare con personaggi che abitualmente vendono dei prodotti...chissà se si capisce cosa voglio sapere chiarisco volentieri la cosa m'interessa per più motivi
grazie
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Vecchio 03-12-2007, 16.30.48   #2
Ray
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Da come la metti sembrerebbe che la miglior cosa sia un'associazione culturale non a scopo di lucro che si occupi di fare da raccordo tra queste persone e che abbia interessi e scopi che vadano al di la degli scopi dei singoli, che sono direttamente connessi con la loro partita iva per intenderci (come è ovvio che sia).
Quindi forse qualcosa che si muova cultralmente, che organizzi manifestazioni, che diffonda informazioni e che magari certifichi ed accolga i prodotti e i produttori, che siano produttori di prodotti o di servizi.

E' chiaro che sarebbe bene prima avere le idee molto chiare su cosa serve davvero, su cosa serve a tutti... insomma un massimo comun divisore che faccia da contenitore. Poi il resto si può aggiungere cammin ed idee facendo...

PS: il discorso dall'associazionismo è complicatissimo, ma credo che pian piano vada affrontato nel dettaglio...
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Vecchio 03-12-2007, 16.35.45   #3
turaz
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se l'attività è "commerciale" in tutto ciò il lucro c'è quindi già si esce dal concetto di non-profit.
piuttosto in quel caso appare più utile un discorso di consorzio cooperativo a mutualità prevalente ma allora il discorso si complica un pò.
non è cos' facile costituire al giorno d'oggi checchè se ne dica
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Vecchio 03-12-2007, 16.48.50   #4
dafne
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ecco Ray ha capito, i produttori vendono i loro prodotti e bon , su questo non ci piove, nella testa di noi consumatori però esiste un'idea di un'associazione che raggruppi sia i produttori che i consumatori, una specie di associazione culturale toh, che organizza eventi e pubblicazioni. Poi il nome dell'associazione viene affiancata, per così dire, al nome dei vari prodotti che però secondo me per forza di cose devono mantenere la loro individualità, anche perchè vuoi mai che un produttore un giorno si stufi non ci devono essere vincoli..non so se mi spiego.
Devo essere sincera però che non tutto di quello che stanno facendo mi è chiarissimo, senza contare che un paio di sti personaggi hanno intrapreso una personale caccia alle streghe contro le donne-parlanti ..in pratica ciò che viene proposto da una donna passa in automatico in spazzatura. La mia idea di restarne fuori si sta rafforzando ma m'interessa comunque capire come funzionano le associazioni, come si costituiscono e come si gestiscono perchè l'idea di fare gruppo e individuare i prodotti buoni nonchè le norme basilari della genuinità mi intriga molto,senza contare che vivo in una zona prolifera di cascine e agriturismi dove già un paio hanno utilizzato i fondi per fare delle fattorie-didattiche dove i bambini vengono "educati al gusto".
Parliamo intanto di associazioni?
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Vecchio 03-12-2007, 16.57.13   #5
turaz
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allora vediamo un pò
di base per costituire un'associazione basta una scrittura privata.
va definito un consiglio direttivo un presidente un segretario.
all'interno va tenuto un libro soci
vale il principio una testa un voto quindi i soci hanno parità di diritti nella sostanza.
importante è la redazione di uno statuto (da registrare) ove definire l'attività considerata "istituzionale" (quella da te descritta mi sembra poter rientrare nella casistica "promozione culturale") e i tipi di introiti.
va tenuta assemblea almeno una volta l'anno (per l'approvazione del cosiddetto rendiconto)
va tenuta una contabilità semplice del tipo entrate uscite con redazione del rendiconto a fine anno.

Ultima modifica di turaz : 03-12-2007 alle ore 17.00.48.
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Vecchio 03-12-2007, 17.00.24   #6
dafne
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come si stende uno Statuto? Mi spiego, ci sono dei punti fondamentali non trascurabili? Eccetto le cariche voglio dire. Esistono modelli di Statuto da qualche parte, in qualche archivio da cui trarre spunto? Il costo per tale manovra di apertura?
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Vecchio 03-12-2007, 17.02.49   #7
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se te lo redigi tu il costo è nullo.
l'unico costo è la registrazione presso l'Agenzia delle entrate (se non ricordo male 168,00 euro)
sul come si stende ci sono degli elementi necessari (organi sociali, definizione dell'attività svolta, ecc. ecc.)
cmq in internet trovi molti facsimili
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Vecchio 03-12-2007, 17.03.39   #8
Ray
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Se non sbaglio Turaz va definita anche la "grandezza" della sede di attività, ovvero se l'associazione è provinciale, regionale, nazionale o che. E questo, in sede di registrazione dello statuto conta... o forse c'è un'altra procedura per ottenre il riconoscimento dell'associazione su piani provinciali, regionali eccetera. Su questo frse conta anche da quanto l'associazione è attiva ecomunque mi pare ci sia una differenza in termini di costi. Spero potrai fare chiarezza su sta cosa perchè a quanto ne so è ingarbugliata.
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Vecchio 03-12-2007, 17.06.26   #9
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sinora non ho mai avuto a che fare con casistiche di associazioni nel mio studio pertanto quanto so è puramente teorico.
So solo che il campo è un terreno molto minato.
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Vecchio 03-12-2007, 17.11.28   #10
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grazie
tre posizioni
a) gruppo di produttori variegato, nel senso che sono prodotti alimentari diversi (riso, formaggio, vino, salumi ecc ecc) e personaggi in varie parti del nord e centro Italia
b) produttori e consumatori vogliono creare un luogo, un'isola felice chiamiamola così dove si possa conoscere e divulgare il prodotto e la cultura del mangiara sano. C'è un misto tra il produttore che mette a disposizione le sue conoscenze e il consumatore che espone i suoi dubbi. (chissà se è chiaro)
c) gruppo di soli consumatori che selezionano e cercano i buoni prodotti e si mettono a disposizione per promuovere la cultura del mangiare sano
Quali soluzioni si potrebbero proporre ai tre gruppi? La stessa per tutti o il tipo di persona che compongono il gruppo definisce anche un tipo di associazione diversa?

lo ammetto, a sensazione conosco la differenza tra associazione e cooperativa, ma legalmente mi sa che non ne ho idea... chiedo lumi
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Vecchio 03-12-2007, 17.15.41   #11
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l'associazione la vedo possibile solo nel caso c)
negli altri due per me è più fattibile una cooperativa di consumo a mutualità prevalente.
ma non è fattibile con poche risorse.
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Vecchio 03-12-2007, 17.19.13   #12
dafne
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l'associazione la vedo possibile solo nel caso c)
negli altri due per me è più fattibile una cooperativa di consumo a mutualità prevalente.
ma non è fattibile con poche risorse.
Che cosa significa a mutualità prevalente? e per fare una ricerchina cosa cerco? Statuti arrtigiani? Statuti no profit?
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Vecchio 03-12-2007, 17.22.35   #13
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mutualità prevalente significa che al "centro" della propria attività la cooperativa pone uno scopo mutualistico ossia uno scopo non lucrativo a favore dei soci di tale cooperativa.
nel caso prospettato ad esempio potrebbe essere il consumo a favore degli associati di prodotti "sani".
ma come ti ho detto una cooperativa è soggetta a regole ben più vaste e stringenti rispetto all'associazione.
se vuoi fare una ricerca prova "statuti associazione"

Ultima modifica di turaz : 03-12-2007 alle ore 17.24.53.
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Vecchio 03-12-2007, 17.24.13   #14
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Vecchio 03-12-2007, 17.25.38   #15
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tre posizioni
a) gruppo di produttori variegato, nel senso che sono prodotti alimentari diversi (riso, formaggio, vino, salumi ecc ecc) e personaggi in varie parti del nord e centro Italia
b) produttori e consumatori vogliono creare un luogo, un'isola felice chiamiamola così dove si possa conoscere e divulgare il prodotto e la cultura del mangiara sano. C'è un misto tra il produttore che mette a disposizione le sue conoscenze e il consumatore che espone i suoi dubbi. (chissà se è chiaro)
c) gruppo di soli consumatori che selezionano e cercano i buoni prodotti e si mettono a disposizione per promuovere la cultura del mangiare sano
Quali soluzioni si potrebbero proporre ai tre gruppi? La stessa per tutti o il tipo di persona che compongono il gruppo definisce anche un tipo di associazione diversa?

lo ammetto, a sensazione conosco la differenza tra associazione e cooperativa, ma legalmente mi sa che non ne ho idea... chiedo lumi
Io farei un'associazione culturale con lo scopo di promuovere la cultura e i benefici del mangiare sano e che si pone come intermediario culturale, informativo e volendo anche logistico tra tutti coloro che partecipano a tali interessi.
Vanno dichiarati i principi... tipo cosa si intende per sano, la produzione artigianale, il bio o che so io... e gli scopi, tipo mettere in rete tutti quelli che condividono i principi e agevolare tutti nell'avere a che fare con gli altri o semplicemente avere a dsposizione informazioni e prodotti... dopodichè si può mettere qualcosa del tipo
"aderiscono all'associazione produttori, consumatori e chiunque si riconosca nei principi e scopi dell'associazione, la quale si pone co organizzatrice di eventi, promotrice della comunicazione, diffusore delle informazioni e della cultura di ognuno (quel che sa e fa tizio viene messo a disposizione di tutti i soci, produttori o consumatori che siano)" e via così.

Insomma l'associazione può fare da tessuto connettivo tra i vari personaggi e inoltre svolgere tutta una serie di attività che altrimenti, se si aspetta l'iniziativa del singolo mai più e se accade poi suscita competizione dove ci vorrebbe collaborazione eccetera.
Se deve raccogliere consumatori e produttori, a mio avviso chi la fonda dovrebbe essere un gruppo che rappresenta entrambi e magari chi la dirige qualcuno che non veda gli interessi degli uni opposti a quelli degli altri...
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Vecchio 03-12-2007, 17.27.35   #16
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non è fattibile così ray.
la promozione di eventi e la pubblicità sono cmq considerate attività commerciali.
ciauzz
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Vecchio 03-12-2007, 17.38.33   #17
dafne
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Io farei un'associazione culturale con lo scopo di promuovere la cultura e i benefici del mangiare sano e che si pone come intermediario culturale, informativo e volendo anche logistico tra tutti coloro che partecipano a tali interessi.
Vanno dichiarati i principi... tipo cosa si intende per sano, la produzione artigianale, il bio o che so io... e gli scopi, tipo mettere in rete tutti quelli che condividono i principi e agevolare tutti nell'avere a che fare con gli altri o semplicemente avere a dsposizione informazioni e prodotti... dopodichè si può mettere qualcosa del tipo
"aderiscono all'associazione produttori, consumatori e chiunque si riconosca nei principi e scopi dell'associazione, la quale si pone co organizzatrice di eventi, promotrice della comunicazione, diffusore delle informazioni e della cultura di ognuno (quel che sa e fa tizio viene messo a disposizione di tutti i soci, produttori o consumatori che siano)" e via così.

...

si anche noi avevamo un'idea del genere, purtroppo anche in questo gruppo non è chiaro se c'è solo la spinta ideologica o un interesse specifico..chiaro che chi produce vuole vendere mica campano d'aria ma non riesco a capire se stanno solo approfittando della spinta di questa nuova idea o se ci credono davvero. la differenza è che nel primo caso se la spinta rallenta un pochino sono capaci di mollare baracca e burattini, per questo secondo me gli altri, gli inventori della cosa, dovrebbero tutelarsi e, soprattutto, il consumatore al quale si vende fiducia (insomma non ci si scherza su sta cosa dai)
Quindi, riassumendo, si decide di costituire un'associazione culturale senza fini di lucro, che si organizza con uno Statuto,un consiglio direttivo un Presidente e un Segretario, si? Nello Statuto si definiscono i cardini su cui poggia l'associazione come la promozione della cultura del mangare sano ecc se ci fossero i produttori una delle voci potrebbe essere la rintracciabilità del prodotto e la descrizione dettagliata dello stesso (per i vini per esempio, o per l'olio...) non ho capito se a questo punto l'associazione può creare un logo da affiancare ai prodotti segnalati e, oltre che venderli nei ristoranti associati o nelle cascine di produzione, garantirne la genuinità.
Altra domanda, nel caso in cui si voglia gestire un raduno di questi personaggi com'è accaduto a luglio l'associazione può intervenire raccogliendo dagli associati, per esempio, la quota parte necessaria per l'organizzazione del tutto? (la sostitutiva del biglietto d'ingresso in pratica)
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Vecchio 03-12-2007, 17.40.33   #18
dafne
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non è fattibile così ray.
la promozione di eventi e la pubblicità sono cmq considerate attività commerciali.
ciauzz

abbiamo postato assieme ma...quando c'era l'associazione dei genitori abbiamo fatto spettacoli e calendari, anche quella è pubblicità, o no?
o intendi che essendoci in mezzo dei prodotti commercializzati un'associazione non può segnalarli?
scusa ma non capisco
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Vecchio 03-12-2007, 17.41.47   #19
turaz
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la pubblicità "commerciale" intendo.
chiaro che se segnali un incontro non è commerciale.
ma se organizzi un incontro al fine di vendere certi prodotti ad esempio lo diventa.
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Vecchio 03-12-2007, 17.42.02   #20
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Sarà Turaz, però è pieno di manifestazioni organizzate da associazioni, spesso con patrocini vari, e fanno anche la raccolta della pubblicità. Le associazioni possono fare attività commerciali, entro certi limiti, in ogni caso non è detto che di commercio si tratti. Inoltre il discorso onlus riguarda gli utili e non gli introiti.
Per dire... la croce rossa è un'associazione. Sai che bilanci ha?
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Vecchio 03-12-2007, 17.44.30   #21
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la pubblicità "commerciale" intendo.
chiaro che se segnali un incontro non è commerciale.
ma se organizzi un incontro al fine di vendere certi prodotti ad esempio lo diventa.
L'associazione organizza l'incontro e i produttori vendono il prodotto. Come nelle fiere.
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Vecchio 03-12-2007, 17.46.48   #22
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riguarda gli introiti non solo gli utili.
la croce rossa di certo non pubblicizza prodotti commerciali tanto per intenderci.
Chiaro che le associazioni possono fare attività commerciale.
ma sull'attività commerciale devono tenere una contabilità separata e pagare imposte.
Io ho dato per assodato si volesse fare qualcosa senza requisito di commercialità.
Tutto si può fare, basta sapere a cosa si va incontro.
cmq ripeto quanto conosco io è questo.
non sono espertissimo dell'argomento
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Vecchio 03-12-2007, 17.48.29   #23
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L'associazione organizza l'incontro e i produttori vendono il prodotto. Come nelle fiere.

Art. 148 comma 4 tuir
sono comunque considerate commerciali le attività di:
gestione di spacci aziendali e mense, organizzazioni di viaggi e soggiorni, gestione di fiere, pubblicità commerciale ecc. ecc.
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Vecchio 03-12-2007, 17.52.38   #24
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L'associazione organizza l'incontro e i produttori vendono il prodotto. Come nelle fiere.

Esatto, tra l'altro in questi incontri generalmente i produttori fanno assaggiare il prodotto ma non lo vendono, la vendita viene rimandata o in azienda o al negozietto o al ristorante che ce l'ha.
Quello che a me piaceva era l'idea di un gruppo selezionato di produttori che garantisse un prodotto sano senza dover finire in chissà quale posto remoto o nelle mani di chissà quale associazione.
Noi per Noi insomma
(anche se a me la parte che piace di più è l'intervento culturale diretto sui consumatori, ad esempio una serata di degustazione dell'olio extravergine senza dover pagare un mezzo mutuo e assaggiare senza saperlo l'olio dell'Iper...)
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Vecchio 03-12-2007, 17.55.46   #25
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Io non ne capisco granchè, ma ho il sospetto che molte (non dico tutte) coop e onlus non siano in regola perchè nessuno controlla... (scusate... magari non è vero ed è solo una mia opinione non suffragata da fatti)
Credo che un esempio potrebbe essere una sagra che organizzano nel mio paese, c'è un comitato costituito che non ha ricavi etc e che organizza facendo anche pubblicità alla manifestazione, poi i singoli standisti hanno le loro contabilità, i loro registratori di cassa etc....
Di più nin so
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