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Vecchio 23-12-2007, 20.35.02   #1
Sole
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Predefinito Vegetarianesimo

Mancava in questa sezione questa discussione affrontata diverse volte con qualche post qua e là.

C'è da distinguere tra vegetariani e vegani. I primi si nutrono di cibi stando attenti ad eliminare solo la carne dalla loro alimentazione. I secondi invece sono molto, molto più drastici. Eliminano ogni cibo di provenienza animale, compreso il latte.

Il cibo è il primo nutrimento che assumiamo, il più grezzo, il come lo assumiamo è importante (lo si dice in molti tread in giro). Ogni cibo ha delle proprietà specifiche che spesso è il corpo stesso a richiedere con voglie improvvise e desideri.

Ci sono diversi motivi o livelli per scegliere di essere vegetariani.
Per gli animalisti non mangiare carne significa proteggerli da diverse pratiche di soppressione.
Ci sono poi alcuni che non ne mangiano per non inglobare in loro la rabbia del momento dell'uccisione dell'animale o l'animalità, ma siamo noi a trasformare i cibi se mangiamo con presenza, non i cibi a trasformare noi.
Ci sono poi molti passaggi intermedi tra questi fino ad arrivare a chi si astiene per depurazione o preparazione a rituali e pratiche sacerdotali.
La depurazione avviene non solo dalla carne, ma da cibi complessi che richiedono un carico energetico per la digestione che deve essere invece convogliato altrove.
In pratica il combutibile deve essere il più raffinato e puro possibile. Per cui ci si pulisce, un digiuno.
Ma la pratica costante è un eccesso, come tuttel e cose ci vuole la via di mezzo.
L'alimentazione come detto sopra è il nostro primo nutrimento esserico, negarne una parte potrebbe essere un danno secondo voi?
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Vecchio 23-12-2007, 22.25.35   #2
Astral
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Proprio oggi mi sono fatto questa domanda, leggendo un articolo e trovo proprio azzecato il topic aperto da Sole.

Ho sempre pensato che per percorrere un sentiero spirituale, o una religione è sempre connesso in qualche modo all'alimentazione.

Nel cattolicesimo viene abolita la carne durante il periodo di quaresima, ed anche nell'alimentazione secondo lo Yoga viene praticata un alimentazione vegetariana.

Sole ha detto elementi raffinati, io invece sapevo di alimenti il più naturali possibile, ovvero frutta e verdura fresca non conservate.

Quindi alimenti come pizza, dolci e tanti snack che mangiamo oggi hanno ben poco valore nutritivo ( non intendo come calorie).

Negare una parte di cibo può essere dannoso?

Non ho la certezza, ma credo che se ci si "forza" ad essere vegetariani perchè ce lo dice una religione, o semplicemente sappiamo che ci fa bene, può essere dannoso, deve essere una scelta profondamente sentita.

Per quanto mi concerne, nella mia attuale evoluzione, non posso fare a meno di carne e pesce, ma mi viene in mente che forse l'atteggiamento mentale di come si mangia sia fondamentale. Prima si usava ringraziare Dio e pregare prima dei pasti, e sebbene sia solo un rito, aiutava comunque a fare qualcosa sul cibo, piuttosto che mangiarlo e basta.

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Vecchio 23-12-2007, 23.50.48   #3
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Sono d'accordo Sole e penso che ci voglia equilibrio come in tutte le altre cose. Quindi se i 4 elementi ci compongono non vedo perchè noi dovremmo scartarne alcuni. Dovremmo secondo me non abusare di nulla ma cibarci di tutto. Inoltre come ben detto da te e da Astral se il cibo viene assunto in un determinato modo invece che ingurgitato pensando a quanto vogliamo strozzare quello che ci ha appena fatto uno sgarbo invece che porre la massima attenzione a quello che si sta facendo e godendo e ringraziando di quel cibo, forse dico forse si riesce persino a trasformarlo in qualcosa di più sottile.(?)
Inoltre nel Vangelo non viene detto che non è ciò che entra nella bocca che è impuro ma ciò che ne esce?
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Vecchio 24-12-2007, 01.09.19   #4
Ray
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La depurazione avviene non solo dalla carne, ma da cibi complessi che richiedono un carico energetico per la digestione che deve essere invece convogliato altrove.
Eppure pare che su questo punto i vari vegetocosi si sbagliano di grosso. E' molto più dispendioso energeticamente tirar fuori certe proteine che ci servono dalla verdura che dalla carne. E' per questo che in certi momenti certi percorsi lo richiedono... un circolo maggiore non minore.
(se invece la carne la mangiamo quelle proteine le prendiamo la e dalle verdure il resto e quindi è più facile)
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Vecchio 24-12-2007, 01.13.14   #5
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Prima si usava ringraziare Dio e pregare prima dei pasti, e sebbene sia solo un rito, aiutava comunque a fare qualcosa sul cibo, piuttosto che mangiarlo e basta.

Eccome. Ringraziare significa assumere un atteggiamento mentale del tutto diverso rispetto al comune ingurgitatore... e questo atteggiamento facilita certi processi. Basti pensare alla concentrazione e al rispetto che genera...
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Vecchio 24-12-2007, 22.42.29   #6
Tuvok
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C'è da fare un discorso lungo sul vegetarianesimo, e anche sulle differenze tra vegetariani e vegani.
Io ho amici vegetariani; dicono che si trovano bene a rinunciare alla carne e al pesce; dicono anche che la carne è difficile da digerire, infatti anch'io sto meglio quando non la mangio.
E' il veganismo che mi preoccupa; sento dire che spesso i vegani hanno carenze, e non so come le risolvono.
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Vecchio 24-12-2007, 22.58.32   #7
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C'è da fare un discorso lungo sul vegetarianesimo, e anche sulle differenze tra vegetariani e vegani.
Io ho amici vegetariani; dicono che si trovano bene a rinunciare alla carne e al pesce; dicono anche che la carne è difficile da digerire, infatti anch'io sto meglio quando non la mangio.
E' il veganismo che mi preoccupa; sento dire che spesso i vegani hanno carenze, e non so come le risolvono.
Bisogna vedere quanto c'è del vero nel trovarsi bene. Purtroppo quando si segue un idea o un ideale ( magari quello di non uccidere animali) non si è sempre sinceri con se stessi.

Io ho provato ad esempio per un periodo, ma tutta questa energia triplicata non l'ho constatata.

E' vero che la carne appesantisce, ma se la si riduce a due volte a settimana, il corpo dovrebbe smaltirla bene, sopratutto se passano 48 ore da un pasto di carne all'altro.

Sinceramente chi evita latte e uova, con tutto rispetto mi sembra un integralista dell'alimentazione.

Io direi che non è tanto l'alimento, ma le categorie in cui rientra: ci sono alimenti ad alta energia, a media energia e a bassa energia. Occorrerebbe quindi mangiare sempre i primi, abbastanza i secondi, e poco i terzi.

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Vecchio 11-01-2008, 16.41.31   #8
Era
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Eppure pare che su questo punto i vari vegetocosi si sbagliano di grosso. E' molto più dispendioso energeticamente tirar fuori certe proteine che ci servono dalla verdura che dalla carne. E' per questo che in certi momenti certi percorsi lo richiedono... un circolo maggiore non minore.
(se invece la carne la mangiamo quelle proteine le prendiamo la e dalle verdure il resto e quindi è più facile)
c'è un altro discorso in questo caso...è più dispendioso certo...ma il corpo "lavora" si mantiene attiva quella fucina alchemica che è dentro di noi....anche da un cereale si crea la sostanza che diventerà carne....se usiamo carne per creare carne è più facile ma ogni piccolo meccanismo di quell' alchimia che dicevo prima si "accomoda" è come un tizio che ha sete e ogni volta chiama la moglie che le porti da bere. per non alzarsi dalla poltrona..ok non morirà di sete ma le gambe sempre ferme?

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Vecchio 12-01-2008, 00.34.13   #9
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c'è un altro discorso in questo caso...è più dispendioso certo...ma il corpo "lavora" si mantiene attiva quella fucina alchemica che è dentro di noi....anche da un cereale si crea la sostanza che diventerà carne....se usiamo carne per creare carne è più facile ma ogni piccolo meccanismo di quell' alchimia che dicevo prima si "accomoda" è come un tizio che ha sete e ogni volta chiama la moglie che le porti da bere. per non alzarsi dalla poltrona..ok non morirà di sete ma le gambe sempre ferme?

Ah si, ma se non sa quello che fa e agisce magari per qualche assurdo motivo, magari intestardendosi di vegetocosismo, e si ostina a far fare al corpo qualcosa per il quale non ha preparato una struttura psicofisica adatta... e inoltre lo fa ad oltranza e non concentra questo fare in specifici periodi... e inoltre non accompagna ciò con un atteggiamento consapevole e appropriato, io dico che fa più male che bene.
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Vecchio 20-01-2008, 13.52.17   #10
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Ah si, ma se non sa quello che fa e agisce magari per qualche assurdo motivo, magari intestardendosi di vegetocosismo, e si ostina a far fare al corpo qualcosa per il quale non ha preparato una struttura psicofisica adatta... e inoltre lo fa ad oltranza e non concentra questo fare in specifici periodi... e inoltre non accompagna ciò con un atteggiamento consapevole e appropriato, io dico che fa più male che bene.
Hai ragione non l' ho visto sotto questo punto di vista...succede in particolare a chi si improvvisa vegetacoso....ed in effetti non sa cosa sta facendo elimina...per sentito dire alimenti di origine animale....in questo caso...anche se il corpo e gia di suo sofferente...gli si fa un' ennesima violenza....l' informazione corretta è "obbligatoria" secondo me....se togli devi sostituire....quindi se togli proteine animali è corretto inserire proteine vegetali....ma chi sa queste cose se agisce per sentito dire e senza l' aiuto di un buon nutrizionalista?
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Vecchio 20-01-2008, 15.02.32   #11
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Quando si parla di alimentazione non si può fare a meno di farsi due domande: "Da dove vieni e che fai?"
Da dove vieni nel senso genetico, non è completamente vincolante ma influenza molto come il nostro corpo reagisce ad un tipo di alimento o ad un'altro.
Potremmo parlare dei cibi esotici che spesso e volentieri se assunti in maniera esagerata creano problemi non essendo nella nostra memoria genetica, cosa che si ammortizza se stiamo a casa e mangiamo solo un frutto esotico acquistato nel negozio sotto casa, ma che spesso emerge in maniera preponderante se facciamo un viaggio in alcuni luoghi e siamo costretti a mangiare ciò che passa il convento.
Oggi spesso si evita il problema perchè c'è il ristorante per turisti che o riproduce (almeno in parte) l'alimentazione tipica dei turisti da luoghi diversi, o quanto meno "addolcisce" con ingredienti importanti.

"Cosa fai" nel senso del tipo di attività, sia fisica che mentale... e potremmo dire anche Spirituale sebbene non sia precisa come definizione.
Contadini di famiglie di lunga tradizione contadina, 50 anni fa mangiando insaccati a tutto spiano, non buttando via nulla del maiale, bevendo vino in quantità industriale stavano bene, oggi non più.
La vita è cambiata, le condizioni che prima gli permettevano di smaltire... ma che li costringevano ad un certo tipo di alimentazione non ci sono più, non esiste più una casa che non abbia minimo 20 gradi centigradi tutto l'anno, un trattore fa la fatica di non so quanti uomini.
Ricollegandoci ai luoghi, lo stesso contadino in alcune zone tropicali non aveva bisogno di certe calorie, quindi lo stesso tipo di alimentazione dei nostri contadini li avrebbe stroncati, oltre che agevolato infezioni di tutti i tipi.

Ho fatto un minestrone, ma il senso è che dipende da persona a persona, da come è e cosa fa, voglio sfatare il mito che il vegeteriano sia più pacifico o alto.... non per niente l'India ha la bomba atomica e nei periodi di Gandhi si è massacrata in una guerra civile.
Viceversa una cosa che ripeto spesso in questi discorsi il Dalai Lama (ricordo che è premio Nobel per la pace) pur originato da una cultura tendenzialmente vegetariana è praticamente costretto a mangiare carne.
Dire che il vegetariano è più raffinato è come dire ho un'auto a motore diesel e la voglio mandare a benzina perchè sembra più pulita, in realtà ci sono diesel che inquinano molto meno di certe auto a benzina, ma sono più adatte per un certo tipo di uso.

Discorso diverso è la giusta misura, questo si.... gli animali, che siano carnivori o vegetariani, quando non pendono i nostri vizi vivendo con noi, osservano dei periodi di digiuno, noi potremmo anche, ma l'animale quando digiuna non deve andare in ufficio, a noi è sufficiente l'alternanza equilibrata.
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Vecchio 16-04-2009, 23.20.53   #12
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Ah si, ma se non sa quello che fa e agisce magari per qualche assurdo motivo, magari intestardendosi di vegetocosismo, e si ostina a far fare al corpo qualcosa per il quale non ha preparato una struttura psicofisica adatta... e inoltre lo fa ad oltranza e non concentra questo fare in specifici periodi... e inoltre non accompagna ciò con un atteggiamento consapevole e appropriato, io dico che fa più male che bene.
Sicuramente ritengo assurde tutte le forme di fanatismo estreme, i fondamentalisti sono pericolosi ovunque anche nel campo dei vegetariani.

Non nascondo che negli ultimi tempi l'osservazione della natura nel suo insieme, la bellezza muta e indifesa degli animali, la violenza tipica dell'uomo quando usa violenza gratuita pur di raggiungere i suoi sordidi fini...i soldi, mi fanno sempre più riflettere su quanto male facciamo inconsapevolmente ogniqualvolta mangiamo la carne.

Quando si va al mercato nel bancone della carne tutto mi sembra normale, la carne è un qualsiasi oggetto necessario, confezionato in modo tale che dimentico perfino la sua forma originaria... della bestia, dell'animale non c'è neppure il ricordo.

Poi vado in montagna ammiro gli animali liberi, difendo un agnello tenuto legato collo-mani-piedi, vengo a diverbio con il pastore, divento paladina di esseri che spesso finiscono al forno sulla mia tavola...che incoerenza, mi dico, qui fai la santarellina, piangi per un povero agnello poi non ti curi di comprarne uno intero per le feste di Pasqua o di Natale!

Non si tratta di diventare vegetariana, cerco di capire quale è il problema vero, alla base non accetto di nutrirmi uccidendo altre vite, penso di essere matura per approfondire un meccanismo che mi appare in tutta la sua brutalità!

Ultima modifica di filoumenanike : 16-04-2009 alle ore 23.23.02.
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Vecchio 16-04-2009, 23.37.46   #13
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Guarda che uccidiamo anche le piante.
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Vecchio 16-04-2009, 23.46.15   #14
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Guarda che uccidiamo anche le piante.
Sì, ci ho pensato, sai sono un'appassionata di piante, le coltivo, le curo, le nutro...insomma una fissata!
Però penso che la cosa che più mi fa star male è quel sangue rosso della carne, frutto di una brutalità primitiva, selvatica, ancestrale...

Si diceva in un altro post che nella natura ci sono diversi stadi di sensibilità, credo che le piante ne abbiano meno degli animali, una volta pensavano che i negri non fossero uomini ma bestie, siamo sempre noi che stabiliamo le priorità e le leggi!
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Vecchio 17-04-2009, 00.15.44   #15
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Non si tratta di diventare vegetariana, cerco di capire quale è il problema vero, alla base non accetto di nutrirmi uccidendo altre vite, penso di essere matura per approfondire un meccanismo che mi appare in tutta la sua brutalità!
Io credo che il problema principale sia proprio questo.., e cioè che noi, essendo esseri umani, riusciamo a percepire col cuore solamente il dolore su un altro animale. Magari anche su una pianta possiamo capire se sta male o bene (a seconda della sua vigoria..), ma possiamo percepire questo solo mentalmente e non col cuore come avviene nei confronti degli animali... Se pensiamo per esempio a quando mangiamo una mela, anche questa è stata strappata da un albero (che di certo non è rimasto contento..), ed inoltre se restava lì sarebbe maturata fino a cadere per terra e i suoi semi avrebbero fatto nascere altri alberi. Quindi se vogliamo anche mangiando una mela stronchiamo delle vite future..

Probabilmente però, ci poniamo queste domande perchè oggi come oggi, dato che siamo tantissime persone sulla Terra, abbiamo dovuto proprio per poter sfamare tutti o quasi.., adottare queste tecniche di allevamento che fanno veramente schifo e trattano gli animali come numeri senza un minimo di umanità. E qui sì che ci vedo molto di male e mi verrebbe voglia di diventare vegetariano...!
Ma se invece avverebbe come accadeva una volta, e cioè che l'uomo andava a cacciare, e uccidendo un altro animale (che fino a quel momento aveva trascorso la sua vita tranquillo) poteva sopravvivere lui, non ci vedo niente di sbagliato ed anzi, vedo il cerchio della natura che si chiude! Purtoppo però, questo non è più possibile!

A proposito di estremismi, so che ci sono persone che si cibano solamente di frutta o verdura caduta e quindi non "viva"... Forse che loro sentono veramente il dolore del mondo vegetale..
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Vecchio 17-04-2009, 00.18.08   #16
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Non si tratta di diventare vegetariana, cerco di capire quale è il problema vero, alla base non accetto di nutrirmi uccidendo altre vite, penso di essere matura per approfondire un meccanismo che mi appare in tutta la sua brutalità!
Il problema è come vengono trattati e non il fatto che ce ne nutriamo. Hai fatto bene a dire quello che pensavi all'allevatore ceh tiene così legata una bestiola.
Gli animali carnivori, attaccano la preda con un solo morso alla gola e poi basta la preda è morta e la mangiano lasciando il superfluo ad altri animali. L'uomo invece con l'industrializzazione ha creato catene di montaggio anche di animali. Questo secondo me è il problema non il fatto che abbiamo bisogno anche di carne.

EDIT: non ho letto Lion
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Vecchio 17-04-2009, 23.50.15   #17
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... ci poniamo queste domande perchè oggi come oggi, dato che siamo tantissime persone sulla Terra, abbiamo dovuto proprio per poter sfamare tutti o quasi.., adottare queste tecniche di allevamento che fanno veramente schifo e trattano gli animali come numeri senza un minimo di umanità. E qui sì che ci vedo molto di male e mi verrebbe voglia di diventare vegetariano...!
Ma se invece avverebbe come accadeva una volta, e cioè che l'uomo andava a cacciare, e uccidendo un altro animale (che fino a quel momento aveva trascorso la sua vita tranquillo) poteva sopravvivere lui, non ci vedo niente di sbagliato ed anzi, vedo il cerchio della natura che si chiude! Purtoppo però, questo non è più possibile!
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Il problema è come vengono trattati e non il fatto che ce ne nutriamo. Hai fatto bene a dire quello che pensavi all'allevatore ceh tiene così legata una bestiola.
Gli animali carnivori, attaccano la preda con un solo morso alla gola e poi basta la preda è morta e la mangiano lasciando il superfluo ad altri animali. L'uomo invece con l'industrializzazione ha creato catene di montaggio anche di animali. Questo secondo me è il problema non il fatto che abbiamo bisogno anche di carne.
Mi rendo conto che in natura ci nutriamo sempre di qualcosa di altro che vive, non riesco a capire in che modo il cerchio della natura si chiuda... che significa, Lion? non riesco a far quadrare questa frase, non certo per colpa tua, so di non avere risposte, il male e il bene in continuo alternarsi, la nascita e la morte, la nascita che aspetta la morte, dopo la morte la rinascita...

Quello che non faccio mio è il dolore, la sofferenza che sta in mezzo, l'aggressione per sopravvivere, mors tua vita mea, perchè mi domando, perchè vivere sulla morte, come spiegarcelo questo esistere, quale pensiero religioso o filosofico mi potrebbe aiutare!

Certo è necessario comprendere le leggi della natura, da parte mia penso che mangiare meno carne possibile potrebbe farci star meglio, la pianta è più lontana da noi, i suoi ritmi biologici non sono proprio uguali ai nostri, ma gli anima-li sono ad un passo da noi e li facciamo soffrire spesso senza rendercene conto, una preghiera come diceva Gris potrebbe farci sentire meglio, soprattutto potrebbe darci la sensazione di quello che facciamo, senza ingurgitare meccanicamente carne come se fosse pane!

Sulla industrializzazione della carne, poi, sono rimasta sconvolta da alcuni servizi fatti sulle mucche e da allora ho focalizzato l'attenzione su come questa società civile vive e su come si vanta di essere migliore di altre e la conclusione è veramente amara.

Ultima modifica di filoumenanike : 17-04-2009 alle ore 23.53.15.
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Vecchio 18-04-2009, 00.16.33   #18
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Mi rendo conto che in natura ci nutriamo sempre di qualcosa di altro che vive, non riesco a capire in che modo il cerchio della natura si chiuda... che significa, Lion? non riesco a far quadrare questa frase, non certo per colpa tua, so di non avere risposte, il male e il bene in continuo alternarsi, la nascita e la morte, la nascita che aspetta la morte, dopo la morte la rinascita...
Nel senso che la mucca mangia l'erba, noi mangiamo la mucca e quando muoriamo diventiamo cenere che fa crescere l'erba... Chiaramente solo nel discorso dell'uomo che va a cacciare e non alleva gli animali come vuole lui ed in condizioni tremende..!


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Sulla industrializzazione della carne, poi, sono rimasta sconvolta da alcuni servizi fatti sulle mucche e da allora ho focalizzato l'attenzione su come questa società civile vive e su come si vanta di essere migliore di altre e la conclusione è veramente amara.
Non occorre andare subito direttamente alla carne... Anche se mangiamo un uovo od un formaggio.. Ho visto certe cose di come tengono le galline ovaiole che mette davvero i brividi: le tengono chiuse in gabbie dove non riescono neanche alzarsi, gli tagliano il becco perchè sennò diventando pazze si uccidono con questo, vengono nutrite con ormoni e quando non producono più, via al macello...! E le mucche che restano chiuse in stalle senza muoversi e senza vedere la luce del sole solo per produrre latte?! E' tutto il sistema che non va, non solo la carne...
Quindi se vogliamo essere coerenti davvero ed essere contro a queste schifezze, non basta diventare vegetariani.

Ultima modifica di Lion : 18-04-2009 alle ore 00.43.26.
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Vecchio 18-04-2009, 00.26.25   #19
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Nel senso che la mucca mangia l'erba, noi mangiamo la mucca e quando muoriamo diventiamo cenere fa crescere l'erba... Chiaramente solo nel discorso dell'uomo che va a cacciare e non alleva gli animali come vuole lui ed in condizioni tremende..!




Non occorre andare subito direttamente alla carne... Anche se mangiamo un uovo od un formaggio.. Ho visto certe cose di come tengono le galline ovaiole che mette davvero i brividi: le tengono chiuse in gabbie dove non riescono neanche alzarsi, gli tagliano il becco perchè sennò diventando pazze si uccidono con questo, vengono nutrite con ormoni e quando non producono più, via al macello...! E le mucche che restano chiuse in stalle senza muoversi e senza vedere la luce del sole solo per produrre latte?! E' tutto il sistema che non va, non solo la carne...
Quindi se vogliamo essere coerenti davvero ed essere contro a queste schifezze, non basta diventare vegetariani.

Hai ragione Lion, non basta diventare vegetariani si dovrebbe lottare per portare avanti certe idee, sarebbe una battaglia contro i soliti mulini ma almeno avremmo più rispetto di noi
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Vecchio 18-04-2009, 00.46.38   #20
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Hai ragione Lion, non basta diventare vegetariani si dovrebbe lottare per portare avanti certe idee, sarebbe una battaglia contro i soliti mulini ma almeno avremmo più rispetto di noi
Di questo sono d'accordissimo, l'importante è iniziare a cambiare noi, poi piano piano, magari anche cambia qualcosina nel mondo...
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Vecchio 18-04-2009, 22.31.48   #21
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Anche le verdure non sono trattate meglio: fertilizzanti di tutti i tipi, pesticidi, modificazioni genetiche, olii per costringerle a crescere in certi modi.

Qualche anno fa in un articolo de "le scienze" avevo letto un interessante studio sulla dimensione del cervello rapportata alla alimentazione. Il cervello sviluppato ha bisogno di parecchia energia, impossibile da ricavare esclusivamente da fibre vegetali semplici. Gìà i mangiatori di frutta andavano meglio ed ovviamente gli onnivori la fanno da padrone. Direi che se siamo a questo grado di evoluzione è anche merito della carne.

Ci sono aminoacidi che provengono solo dalla carne di cui il nostro corpo ha bisogno, ma penso sia una cosa superabile.

Non tutti i prodotti sia vegetali che animali sono così "violenti" nello sfruttamento. Molte piante utilizzavano la tecnica dell'essere appetitose per poter trasferire tramite gli escrementi dell'animale che mangiava il frutto lontano dalla propria posizione, garantendo quindi il ricambio genetico e la diffusione. In questo caso la perdita del frutto non dovrebbe dare nessun dolore alla pianta stessa ammesso che non veda poi i semi buttati via dai bambini che non vogliono vedere quella parte "nera e brutta". Le uova sono il risultato di una ovulazione (guarda caso) e non sempre sono feconde, sono quindi una cosa che comunque capiterebbe anche se immagino che le galline sarebbero contente di incontrare il gallo per ogni uovo. Il latte non provoca dolori nella produzione come tutte le mamme del mondo sanno.
Per contro l'allevamento in batteria con trattamenti inumani è negativo e sconsiderato oltrechè pericoloso. Il morbo della mucca pazza si è diffuso perchè per aumentare la velocità di crescita delle mucche si è aggiunto al mangime vegetale anche mangime animale ottenuto dalle CARCASSE di altri animali morti fra cui anche quelli morti di mucca pazza (la malattia non si conosceva ancora), facendo dilagare il morbo a tutte le povere bestie forzatamente cannibali. Questo è il vero punto, il solito: l'utilizzo ASSENNATO delle cose che ci circondano senza appiattire tutto al guadagno fine a se stesso.
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Vecchio 19-04-2009, 00.59.19   #22
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Quello che non faccio mio è il dolore, la sofferenza che sta in mezzo, l'aggressione per sopravvivere, mors tua vita mea, perchè mi domando, perchè vivere sulla morte, come spiegarcelo questo esistere, quale pensiero religioso o filosofico mi potrebbe aiutare!
Mi autocito perchè il punto dolens è questo soffrire alla base della vita, tutti abbiamo concordato sulla crudeltà della industrializzazione degli animali, trattati come cose, sullo sfruttamento delle coltivazioni forzate ma come dare risposta a tutto il dolore che esiste e che dovremmo considerare naturale?
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Vecchio 19-04-2009, 10.57.13   #23
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Mi autocito perchè il punto dolens è questo soffrire alla base della vita, tutti abbiamo concordato sulla crudeltà della industrializzazione degli animali, trattati come cose, sullo sfruttamento delle coltivazioni forzate ma come dare risposta a tutto il dolore che esiste e che dovremmo considerare naturale?
Non c'è nessuno e niente di esterno che ti possa dare risposte a come vivere un tuo sentire personale.
Abbiamo detto molto e molto c'è sicuramente ancora da dire, ma tu chiedi e vuoi sapere come mangiare carne, che deduco ti piaccia altrimenti non ti porresti il problema, e far star zitto il senso di colpa. Non si può.

L'unico mezzo che hai, che mi viene in mente al momento, è ascoltare il tuo corpo, cosa chiede di mangiare e quanto e cercare di assecondarlo nei suoi bisogni, in questo modo non consumi per te stessa l'eccesso ma solo il necessario. Se puoi andare a comprare carne in posti dove gli allevamenti (che purtroppo stanno facendo sparire con le normative europee che sono le serve di altri interessi) sono fatti con mucche che pascolano e polli che scorazzano sarebbe meglio, ma non so se esistono ancora.

Non c'è modo di acquietare la coscienza se non ci si ascolta, è l'unico modo per capire se lo facciamo per un nostro bisogno primario oppure no. Una volta che scopri il perchè lo fai ti è più semplice accettare il fatto ma soprattutto sai gestirlo.

Per ora mi vien questo.
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Vecchio 09-04-2010, 16.00.06   #24
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Un pò O.T.

Prova a mettere un pò di insalata dentro un sacchetto chiuso, fagli due buchetti e lascia quel sacchetto in parte per una settimana. Scoprirai che la storia della putrefazione non è prerogativa solo della carne, quindi come in tutti i tipi di alimentazioni dipende dall'uso effettivo e dal tipo di uso che si fa di ciò che si mangia, quindi da ciò che lasciamo a stagnare etc...
A quasi tutti piace Gesù, se applicassimo, per analogia, l'alimentazione alla sua vita avrebbe dovuto tenersi alla larga dai lebbrosi, dagli indemoniati etc... perchè pieni di tossine che assorbi anche se non mangi con i denti (stessa cosa per Madre Teresa e tanto altri). Quindi per concludere l'o.t. elevazione spirituale non significa mettersi dentro una camera sterile evitando tutte le contaminazioni, significa aiutare l'universo nell'equilibrio da una parte, mentre altre forze lo aiutano dall'altra parte.
In sintesi dipende dal tipo di lavoro che devi fare, per qualcuno è necessario tentare (se la sua costituzione lo permette) di abbandonare la carne, per altri no e sarebbe perfino dannoso, per loro e per chi li circonda.

Insomma discorso lungo che (c'era già qualche accenno in giro, ma mai sviluppato in pieno, ed io non riesco ora) forse sarebbe meglio spostare altrove.
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Indubbiamente, e chi dice di no ma quello che hai scritto è un discorso parallelo a quello che ho fatto, non sbagliato ma parallelo, tanto per un accenno OT, certamente che dal vegetale in poi c'è ristagno e macerazione ma negli animali è presente (DNA, fibre, organi et.) una informazione di coscienza che per quanto minima (e poi minima si fa per dire se appena la confrontassimo con certi umani ) verrà digerita e assimilata, se questo per te è irrilevante va bene, ma io intendevo soprattutto questo aspetto, in più la macerazione che è mi sembra diversa in quanto c'è il sangue. Ma se puoi, trovagli il thread adatto o insomma alla meglio.
Quando si fa un trapianto di organi è fondamentale che il corpo del donatore non sia morto da più di 3 minuti (correggetemi se sbaglio) altrimenti l'organo è morto e non serve più.
Il rischio che comporta questa cosa è che l'organo è che l'organo vivo porti con se la memoria del donatore. Ma l'organo la può portare perchè era ancora vivo. Se l'animale è morto la memoria, quel campo (non so definirlo meglio) elettrico e vitale sparisce e quindi non c'è tutto questo pericolo, secondo me, di acquisire grossi ricordi ed istinti bassi animali.
Inoltre, se questo sopra fosse sbagliato, c'è anche il discorso che la coscienza umana è su un altro livello vibrazionale, più alto di quella animale, per cui sarà quella a trasformare semmai quella più bassa e non il contrario.
Il mangiare molta carne porta aggessività per via degli elementi che la compongono e che assorbiamo. Parecchie proteine, parecchia energia, molto forte.
Anche le piante hanno una coscienza talmente bassa che chi è vegetariano con il discorso dell'inquinamento di coscienza dovrebbe ridursi ad una verdurina..
No, non credo che il discorso coscienza ci stia, piuttosto credo che ci siano strutture fisiche che hanno bisogno di alcuni elementi.
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Vecchio 09-04-2010, 18.34.18   #25
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Quando si fa un trapianto di organi è fondamentale che il corpo del donatore non sia morto da più di 3 minuti (correggetemi se sbaglio) altrimenti l'organo è morto e non serve più.
Il rischio che comporta questa cosa è che l'organo è che l'organo vivo porti con se la memoria del donatore. Ma l'organo la può portare perchè era ancora vivo. Se l'animale è morto la memoria, quel campo (non so definirlo meglio) elettrico e vitale sparisce e quindi non c'è tutto questo pericolo, secondo me, di acquisire grossi ricordi ed istinti bassi animali.
Inoltre, se questo sopra fosse sbagliato, c'è anche il discorso che la coscienza umana è su un altro livello vibrazionale, più alto di quella animale, per cui sarà quella a trasformare semmai quella più bassa e non il contrario.
Il mangiare molta carne porta aggessività per via degli elementi che la compongono e che assorbiamo. Parecchie proteine, parecchia energia, molto forte.
Anche le piante hanno una coscienza talmente bassa che chi è vegetariano con il discorso dell'inquinamento di coscienza dovrebbe ridursi ad una verdurina..
No, non credo che il discorso coscienza ci stia, piuttosto credo che ci siano strutture fisiche che hanno bisogno di alcuni elementi.
Tutto può essere ma quando si parlava di morte e di morti mi sembra che una certa energia poi sopravviva e certamente non potrei paragonare un uomo ad un animale, il fatto dei 3 minuti non saprei ma mi sembrano pochini.
Altro componente a cui facevo riferimento e forse sottinteso è che intendevo di evitare la carne in certi periodi della vita dove lo stesso organismo ti avvisa che non la vuole. Ma non vorrei fare un dibattito acceso, per me è così poi ognuno si regola di conseguenza. Ultimo particolare risale a molto tempo fa, quando se non ricordo male, si credeva che mangiando l'altra persona e in sostanza il cannibalismo e altri riti facevano perno sul fatto di assimilare il soggetto che si andava a uccidere e poi mangiare. E questo immagino indiscriminatamente e non vorrei sbagliarmi ma usanze del genere o credenze del genere ci sono anche oggi non in quella forma ma una derivazione si.
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