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Vecchio 21-01-2008, 17.49.45   #1
turaz
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Predefinito pesantezza delle tipologie di pensieri

osservandomi mi sono reso conto di quanto siano "pesanti" i pensieri legati a ciò che mi viene da definire "mente chiusa in se stessa".
e come invece siano leggeri i pensieri che nascono dall'anima.
vi siete mai accorti della pesantezza dei pensieri?
Oppure sto dicendo corbellerie?
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Vecchio 21-01-2008, 18.29.52   #2
Sole
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Più che di pensantezza della mente, io parlerei di cunicoli che appesantiscono il processo di elaborare un'idea. Come una ram troppo piena di programmi in esecuzione. Quando riusciamo a chiudere tutti i programmi il processo di elaborazione è più fluido, pulito, veloce e chiaro. Resta anche altro spazio per far muovere un altro processo.
Il problema sarebbe capire quali programmi chiudere, quali partono all'avvio e soprattutto dove sono nascosti...
A quel punto potremmo smettere di demonizzare il pensiero e usarlo come interfaccia del pensiero dell'anima, come lo chiami.

Sarebbe già tanto sapere cosa disturba il processo...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 21-01-2008, 18.45.09   #3
turaz
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è la mente fine a se stessa a mio avviso che disturba.
sono tutti quei pensieri cui rimaniamo aggrappati senza rendercene conto.
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Vecchio 21-01-2008, 19.46.04   #4
griselda
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Mah sinceramente io non so fare distinzione tra pensieri dell'Anima e quelli della mente.
Una cosa la osservo che molti pensieri che considero pesanti e sempre identici partono dalle mie paure a volte son persino stufa di sentirli che tra l'idividuare i due sopra preferirei un poco di silenzio sinceramente.
Scusate lo sfogo.
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Vecchio 21-01-2008, 19.54.02   #5
Astral
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Secondo me questo potrebbe essere un topic interessante, se cerchiamo di esplorare di più la cosa. Sole ha detto di programmi di esecuzione, ed ha fatto un buon paragone: basta solo a pensare che quando iniziamo la giornata pensiamo alle 100 cose che dobbiamo fare, e non riusciamo a gestirle, figuriamoci altri tipi di programmini più insidiosi.
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Vecchio 21-01-2008, 19.56.00   #6
turaz
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si potrebbe cominciare eliminandoli in toto per capirne la pesantezza.
proviamo a sospendere per un attimo il pensare automatico.
penso che il TA possa essere un valido aiuto per farlo.
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Vecchio 21-01-2008, 21.11.34   #7
RedWitch
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Turi mi spiegheresti la differenza tra i pensieri legati alla mente e quelli che nascono dall'anima?

L'unica differenza che finora sono riuscita a sperimentare è tra il pensiero automatico e il pensiero "mirato", giusto con il TA, perchè in quei momenti, tengo in qualche modo a bada la mente e faccio "quello che voglio", penso a calore e pesantezza, e al corpo. O quando riesco a concentrarmi realmente su quello che sto facendo, senza che il pensiero vada a briglia sciolta e si impossessi di me ..
Vedo pero' sempre in mezzo la mente, cioè la vedo sempre collegata al pensiero, non vedo come potrebbe essere diversamente ..
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Vecchio 22-01-2008, 10.41.27   #8
turaz
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a mio avviso (ma magari dico corbellerie) il T.A serve come hai detto giustamente a controllare e direzionare i propri pensieri qualsiasi essi siano.
Serve in un certo senso, successivamente, a "concentrarsi" sui pensieri di anima e non su quelli di mente attraverso un controllo su di essi.
mi chiedevi la differenza tra pensieri di mente e pensieri di anima.
questa suddivisione magari è pure sbagliata a livello "tecnico" non lo so, so solo che con la dicitura "pensieri di anima" mi riferisco alla versione più pura e alta di un pensiero su te stessa. Tali pensieri sono "leggeri", molto leggeri e espandono noi stessi.
i pensieri di mente invece, più pesanti, tendono a chiuderci in limiti.
è molto difficile da spiegare a parole almeno per me e magari come ho detto sto dicendo corbellerie.

ciauzz
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Vecchio 22-01-2008, 12.36.02   #9
Sole
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No Turi, il T serve a concentrarsi sul corpo.

Vediamo se capisco cosa intendi con pensieri di anima.
Immagini o concetti che vengono e che fanno quello che vogliono senza che noi percepiamo minimamente un nostro intervento e le definisci leggere perchè non opponi nessun tipo di barriera logica e nessun tipo di interfaccia così da perdere anche il senso di ciò che vedi. In questo modo il pensiero così definito appare leggero perchè nuota nel nostro sonno più totale.
Se ho capito, si chiamano sogni, castelli in aria.
Dai, scusa l'ironia, son stata perfida.

La pesantezza è un ristagno.
La pesantezza che senti andrebbe sfruttata invece che abbandonata, condannata, debellata. Quanto meno conosciuta. Io a volte ho la mente piena e strapiena di parole (e li cerco di fare l'esercizio delle nuvole se hai presente) tanto da avere un senso di nausea. Serve un'opposizione cosciente, serve di chiudere programmi che non abbiamo aperto in maniera cosciente, darci la possibilità di governare i pensieri che ci arrivano e che ancora non facciamo noi.

Io credo, se ritieni che sbaglio mi tengo l'errore, che tu un pò te la racconti dicendo che noti differenza, se non sei in grado di governare il pensiero non dovresti nemmeno essere in grado di poter riconoscere un pensiero puro. Come fai?

Citazione:
questa suddivisione magari è pure sbagliata a livello "tecnico" non lo so, so solo che con la dicitura "pensieri di anima" mi riferisco alla versione più pura e alta di un pensiero su te stessa. Tali pensieri sono "leggeri", molto leggeri e espandono noi stessi.
Mi par di capire che quando sei concentrato su te stesso avverti questa leggerezza e quel che ne nasce non ti stanca... non ti disperde. La differenza starebbe dunque nel ricordarsi di se...

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Sole non è connesso  
Vecchio 22-01-2008, 14.53.11   #10
turaz
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forse ho concentrato l'attenzione sul cosa (pensieri) quando invece avrei dovuto concentrarla sul come (ricordarsi di se)
in realtà a mio avviso le due cose sono collegate.
cerco di spiegarmi meglio.
nel momento in cui "ti ricordi di te" come dici puoi riconoscere un pensiero puro da un altro che puoi semplicemente scartare e non scegliere.
chiaro che la pesantezza serva (altrimenti come potrei scegliere cosa scartare?) e che soprattutto vada conosciuta.
i "ristagni" di cui parli fanno parte cmq di un qualcosa di "pesante" che inconsapevolmente scegli di tenere e non di scartare.
spero di aver spiegato un pò meglio.
per intenderci il tuo ragionamento corretto va "indietro" rispetto a quanto stavo cercando di dire.
il lavoro di "ricordo" è basilare.


Un abbraccio
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Vecchio 22-01-2008, 14.55.41   #11
turaz
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"No Turi, il T serve a concentrarsi sul corpo"

Certo ma quando ti concentri sul corpo cosa stai facendo?
non stai per caso direzionando la tua attenzione verso qualcosa controllando i tuoi pensieri?

le due cose vanno di pari passo a mio avviso e se ci fermiamo al discorso "corpo" a mio avviso leviamo al T.A. parte delle sue potenzialità

ciauzz
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Vecchio 22-01-2008, 15.02.05   #12
Era
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Citazione:
Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
"
le due cose vanno di pari passo a mio avviso e se ci fermiamo al discorso "corpo" a mio avviso leviamo al T.A. parte delle sue potenzialità

ciauzz
non puoi trovarti al 5° piano se prima non passi dal 1°...
se non ti fermi al corpo e non impari a restare li...come fai al andare alle altre potenzialità? ah non basta passare dal 1° piano....bisogna anche essere in grado di sapere che ci sei....
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le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 22-01-2008, 15.13.08   #13
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ma certo era sono tutti passi che come ho detto sono collegati.
ma il T.A. non è solo un'attenzione al corpo anche se inizialmente è utilizzata così.
andiamo oltre.
quando hai capito che ci sei cosa fai?
questo è il punto.
grazie al T.A. impari anche a capire quando un pensiero sul tuo corpo da pesantezza e quando da leggerezza.
diciamo che è una variante al T.A. un ampliamento e così
impari a scegliere in maniera pura o meno.
se senti un ristagno modificando il pensiero e l'azione su di esso lo modifichi e cresci.

Ultima modifica di turaz : 22-01-2008 alle ore 15.15.21.
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Vecchio 22-01-2008, 15.42.59   #14
griselda
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Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
ma certo era sono tutti passi che come ho detto sono collegati.
ma il T.A. non è solo un'attenzione al corpo anche se inizialmente è utilizzata così.
andiamo oltre.
quando hai capito che ci sei cosa fai?
questo è il punto.
grazie al T.A. impari anche a capire quando un pensiero sul tuo corpo da pesantezza e quando da leggerezza.
diciamo che è una variante al T.A. un ampliamento e così
impari a scegliere in maniera pura o meno.
se senti un ristagno modificando il pensiero e l'azione su di esso lo modifichi e cresci.
Caspita Turi senz'altro sarai anche uno che brucia le tappe e a cui tutto riesce faciile, ma io che faccio T.A. da un bel po' non riesco ancora a riuscirci perfettamente tanto da pensare di potermi permettere altro mentre lo faccio se non quello che sto facendo e spesso non riesco.
Mi viene spontanea una domanda: ma sei sicuro di stare facendo il T.A. perfettamente?
Perchè come dice giustamente Era prima si impara a salire al primo piano, arrivarci a piedi senza il bufone e poi magari ci si guarda intorno e si prende dimestichezza e poi si può pensare di salire al secondo piano, sempre a mio parere.
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Ultima modifica di griselda : 22-01-2008 alle ore 15.46.17. Motivo: correzione
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Vecchio 22-01-2008, 16.44.04   #15
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esiste qualcuno che può ritenersi esattamente "sicuro" di come si fa bene la T.A.?
a mio avviso e parere non in maniera assoluta.
ognuno ha una sua relatività di esperienza e con quella apporta qualcosa agli altri.
il complesso delle esperienze porta di solito a un incremento della conoscenza su quell'argomento.
così penso io.
quindi se mi chiedi "sei sicuro di farla bene?" ti rispondo : "non in maniera assoluta ma ti sto dicendo la mia esperienza che spero contribuisca a crescere"


un abbraccio
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Vecchio 22-01-2008, 17.26.29   #16
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Neanche qualcuno può darti la ricetta assoluta della crema pasticciera, però tra una che fa schifo, una discutibile ed una buona, te ne accorgi eccome.

Lo stesso vale per le tecniche.

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Vecchio 22-01-2008, 17.49.32   #17
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esiste qualcuno che può ritenersi esattamente "sicuro" di come si fa bene la T.A.?
a mio avviso e parere non in maniera assoluta.
ognuno ha una sua relatività di esperienza e con quella apporta qualcosa agli altri.
il complesso delle esperienze porta di solito a un incremento della conoscenza su quell'argomento.
così penso io.
quindi se mi chiedi "sei sicuro di farla bene?" ti rispondo : "non in maniera assoluta ma ti sto dicendo la mia esperienza che spero contribuisca a crescere"


un abbraccio
Astral ti ha risposto perfettamente.... porsi dei dubbi è sano ma non avere nessuna certezza è da ignavi....

Sul T.A. potresti postare le tue esperienze nell'apposita sezione invece che darne interpretazioni personali in ogni 3D
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Vecchio 22-01-2008, 18.31.57   #18
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Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Neanche qualcuno può darti la ricetta assoluta della crema pasticciera, però tra una che fa schifo, una discutibile ed una buona, te ne accorgi eccome.

Lo stesso vale per le tecniche.


CERTO ... quando le hai provate tutte e 3. altrimenti ciccia ...)))
altrimenti stai solo parlando per un "tuo"punto di osservazione molto parziale che non conosce ma parla...)))
e quando conosci? quando fai esperienza e la rielabori senza raccontartela
ciauzz

Ultima modifica di turaz : 22-01-2008 alle ore 18.40.31.
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Vecchio 22-01-2008, 19.59.14   #19
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Citazione:
Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
CERTO ... quando le hai provate tutte e 3. altrimenti ciccia ...)))
Beh prova questa:

un limone rancido
farina di pesce andata a male
un litro di latte in polvere fatto con polvere di gesso


E poi dimmi se anche senza assaggiarne altre non sai se ce ne sono di più buone di creme (sempre se riesci ad assaggiarla )
Il fatto che l'orco di vattelapesca la reputa buonissima senza mai averne assaggiate altre non significa nulla, a me è sufficiente sentirne l'odore per sapere che fa schifo.
Il discorso è fortemente O.T., ma il principio è che se le percezioni sono pulite o sufficientemente ricche di dati non hai assolutamente bisogno di raffronti per muoverti, certo è saggio non chiudere altre porte, ma non è cercando (perchè poi non potrai mai riuscirci) di eliminare la scelta che vivi e trovi la libertà.
Posto che libero è colui che può scegliere tutto non è libertà non scegliere se non si può effettivamente scegliere tutto
Non credo si capisca... intendo che se non prendi mai una posizione (se prima di decidere se una torta ti piace o meno devi per forza assaggiarle tutte) quando fai una cosa non la vivi, sei già alla prossima... vivi nel futuro, e ti accorgi che magari la torta mangiata ieri non era malaccio solo adesso che l'hai digerita.
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Vecchio 22-01-2008, 20.12.57   #20
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direi che hai mostrato l'altra faccia della medaglia e che probabilmente la verità sta nel mezzo ))
ossia quando in cuor tuo sai che qualcosa è "giusto" devi a mio avviso saper mollare le redini e spingerti a fondo di una cosa.
quando in cuor tuo sai che non lo è in teoria dovresti imparare a fermarti prima di affondare.

diciamo che a mio parere tutto sta in ciò che tu reputi "giusto" o no quindi una sorta di discernimento iniziale.
alla fine rimane per me un discorso in parte oggettivo in parte soggettivo

Ultima modifica di turaz : 22-01-2008 alle ore 20.15.20.
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Vecchio 22-01-2008, 21.46.52   #21
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No Turi, non ho mostrato l'altra faccia della medaglia, le ho messe tutte e 3 sul piatto.
Io ti dico di vivere il presente, di scegliere nel presente, lasciando aperte le porte a possibili altri punti di vista, che comunque sia sono nel futuro (o nel passato se hai abbandonato completamente una via vecchia per una nuova).

Il "tuo" (intendo di una certa corrente di pensiero) problema è che vorresti avere l'oggettività totale saltando a piè pari quella del qui e ora.
Assomiglia alla faccenda dell'immondizia a Napoli: il massimo che conosciamo è il riciclo ecologico, ora non è possibile farlo subito quindi non facciamo nulla e la gente sta in mezzo all'immondizia. Io ti dico invece: so che esiste il riciclo (o comunque in altri casi posso non sapere che cosa c'è di meglio, ma so che ci sarà sempre qualcosa di meglio) ma adesso il bene è togliere la gente da in mezzo all'immondizia, questo è oggettivo ora se fra 10 minuti non lo sarà più non significa che non lo sia ora.
E' oggettivo perchè se so che in futuro voglio fare il riciclo, so pure che nel passato c'è stata la discarica abusiva.

Ricorda inoltre che per possedere l'oggettività totale devi aver già recuperato quella del passato ed essere pronto per quella del futuro.... nei discorsi della tua corrente di pensiero invece si eliminano passato e presente e si guarda solo al futuro.

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Di che parlava il 3d? Pensieri pesanti e pensieri leggeri?
Concordo con Red, l'anima non pensa, l'Anima è come un filtro, filtro che fa comunicare due ambienti che pur essendo compenetrati non avrebbero di modo di farlo.
Cerco di tradurre quello che volevi dire, quando il filtro (Anima) è sporco (si parla più di un suo "attrezzo": la coscienza in questo caso, ma nel discorso va bene così) ciò che facciamo nella nostra identificazione corporea non può passare, ecco la pesantezza (che non è di pensiero... ma di atmosfera, umore/i nonchè umidi, in generale) è ciò che percepiamo a livello fisico, se appena ci creiamo un varco percettivo con l'anima ne percepiamo i suoi stati (detti appunto stati d'animo), in questo caso ne sentiamo la pena, la dannazione (si dice di qualcuno è un'anima dannata quando non ha mai pace) la sofferenza dell'anima.
Se riusciamo a far pulizia ecco che l'anima non trovandosi più imprigionata nel limbo pò finalmente adempiere al suo compito: mettere in comunicazione Spirito e materia.
In questo posso darti in un certo senso ragione Turi, prendere coscienza del corpo attraverso il T.A. ci permette (tra le altre cose) di percepire le azioni che sporcano il filtro ma perchè ci affina la percezione, non perchè facciamo varianti del T.A. non perchè questo sia una conseguenza diretta e esplicita del Training Autogeno.
Il "tra le altre cose" messo tra parentesi significa che il T.A. insieme ad altri cambiamenti di stili di vita ci porta ad una percezione più pulita dell'intero Essere Umano che noi siamo. insomma ripetiamo quello sopra, dai al T.A. valenze future e non lo fai per quello che è: riprendere coscienza del corpo, questa poi insieme ad altre coscienze da riprendere (che vedremo, almeno chi lo vorrà, con altre tecniche) fa tutto il resto


In sintesi il tuo ragionamento non è del tutto errato, anzi ha buoni spunti, però oltre al fatto che non vuoi impegnarti per essere compreso, dai troppo per scontate alcune cose.

Ultima modifica di Uno : 23-01-2008 alle ore 12.13.57. Motivo: Avevo scritto d'annata mentre volevo scrivere dannata
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Vecchio 23-01-2008, 11.50.27   #22
turaz
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beh grazie per i tuoi spunti intanto.
sul fatto che non mi impegno per essere compreso sto cercando di lavorarci.
penso che alla fine sia importante tentare di dare un contributo e permettere a qualcuno di avere determinate esperienze che lo portino a comprendere.
Ecco cerco di lavorarci.
Penso che parte della mia pesantezza sia legato a questo punto.
Una sorta di pensiero "negativo" (del tipo "che ti sforzi a fare tanto non capiscono e alla fine ti crocifiggono") dettato da suhtan che sto osservando e cercando di comprendere.
in questi giorni sto osservando come sia importante il qui e ora, l'impegnarsi e l'essere "Pieni" nel presente.
chiedo scusa se ho ancora tanta strada da fare.
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