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Vecchio 22-01-2008, 15.17.24   #1
Era
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Predefinito Non giudicarti

"Non giudicarti

...non pentirti, non giudicarti, sei quello che sei,
e non c'è cosa meglio intrno a te,
tutto il resto non conta ...
(dal film "Tre metri sipra il cielo")"


Non so voi...ma a me sta roba stride...ok sei quello che sei....e che vuol dire che devi restare "immobile"? lo so è solo la frase di un libercolo che mi è arrivata per posta...però i dentini hanno cominciato a digrignare ci ho letto una gran bella paracu...lata ...non pentirti mi può star bene altrimenti suona come un lacrimare coccodrillesco...mi sta anche bene che devo dormi l' importanza giusta (nè affossarmi nè librarmi tra la luce)....ma come tutto il resto non conta? tanto vale chiudersi in convento no? niente errori...niente tentazioni....niente vita!!!

ok ok mi servo da sola
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 22-01-2008, 15.23.47   #2
turaz
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sei quello che sei e nello stesso tempo puoi migliorare ciò che sei.
quella frase a mio avviso è detta per sospendere il giudizio su se stessi e non rimanere fermi li.
ciauzz
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Vecchio 22-01-2008, 15.32.55   #3
griselda
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"Non giudicarti

...non pentirti, non giudicarti, sei quello che sei,
e non c'è cosa meglio intrno a te,
tutto il resto non conta ...
(dal film "Tre metri sipra il cielo")"

Provo un'interpretazione?

Non giudicarti =elimina il giudizio
Non pentirti=
fa che il pentimento non sia un modo per scappare dalla tue responsabilità ed esperienze.
Non giudicarti=
elimina il giudizio tuo ed eliminerai quello verso gli altri.
Sei quello che sei=
è inequivocabile sono quello che sono fino a che dormo reagisco e non agisco.
Non c'è cosa meglio intorno a te=
siamo tutti sulla stessa barca.
Tutto il resto non conta=
se comprendi queste prime cose il resto viene da se.
si?
__________________
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Vecchio 22-01-2008, 15.34.35   #4
turaz
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a mio avviso si.
un abbraccio griselda
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Vecchio 22-01-2008, 15.51.09   #5
dafne
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io quoto Era anche a me quel non giudicarti stride un pò
un tempo lessi di un maestro zen che diceva che gli esseri umani sono terribilmente duri con se stessi quando non serve e terribilmente compiacenti e morbidi quando dovrebbero essere intransigenti.

spè Era com'era? Ah si
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Vecchio 22-01-2008, 16.34.58   #6
turaz
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beh il maestro zen intendeva dire che solitamente non si è ben in grado di osservare se stessi a mio parere.
domanda: ma se nessuno è in grado di farlo in maniera completa allora tutto ciò che si dice sono panzane?
oppure c'è chi è in grado e chi no (magari il maestro zen è capace e tu no?)
o forse tutto dipende da come lo mettiamo in pratica e quanto serve a noi in quel preciso momento?
ecco penso più alla seconda ipotesi
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Vecchio 22-01-2008, 17.30.29   #7
Astral
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Oggi ho letto qualcosa di analogo: parlava dell' Amore di Dio che è incondizionato anche davanti ai nostri sbagli e mi ha fatto comprendere che non dobbiamo essere perfetti per meritarlo o riceverlo.

Forse molto spesso raggioniamo al contrario, pensiamo di fare, di lavorare sodo e avremo i meriti.

Invece occorre partire da questa prospettiva:

Non dobbiamo cambiare perchè poi siamo salvi, o saremo migliori o saremo amati.

Dobbiamo essere avvolti dall'amore, dalla salvezza dalla gioia di vivere, che rimanere immobili ci sarà praticamente impossibile.

Forse dovremmo vedere le differenze tra valutazione, giudizio e condanna.
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Vecchio 22-01-2008, 17.50.31   #8
Uno
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beh il maestro zen intendeva dire che solitamente non si è ben in grado di osservare se stessi a mio parere.
domanda: ma se nessuno è in grado di farlo in maniera completa allora tutto ciò che si dice sono panzane?
oppure c'è chi è in grado e chi no (magari il maestro zen è capace e tu no?)
Il Maestro Zen è capace si, se è un Maestro.... e tu (o chiunque altro) no se non lo sei
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Vecchio 22-01-2008, 17.57.06   #9
RedWitch
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.............
un tempo lessi di un maestro zen che diceva che gli esseri umani sono terribilmente duri con se stessi quando non serve e terribilmente compiacenti e morbidi quando dovrebbero essere intransigenti.
A me colpisce parecchio questa frase che hai postato Daf.
Capita di giudicare sè stessi duramente, quando in una data situazione ci sembra che avremmo potuto fare diversamente (ma lo vediamo solo dopo)..ma se non abbiamo fatto diversamente forse è perchè in quel momento, non ci siamo riusciti. E quindi il giudizio diventa inutile e deleterio, invece serve rimboccarsi le maniche per quando ricapiterà una situazione simile, e a quel punto se abbiamo compreso un errore precedente non avremo più scuse e sarà il momento buono per mettere in pratica ciò che abbiamo imparato..

Altre volte invece, siamo indulgenti con noi stessi, fin troppo, si fa spallucce e via senza guardare alle nostre azioni..(un esempio, so che mi fa male mangiare fuori pasto, mangio ma una vocina mi dice che è sbagliato, metto a tacere la vocina, mangio e poi magari mi incavolo pure)

Il non giudicarsi della frase che ha postato Era lo vedo un po' come il mettere la testa sotto la sabbia, "non pentirti, non giudicarti, non c'è cosa migliore... !" e come no...

Va bene non giudicare sè stessi secondo me (se ci si riesce a me a volte risulta difficile non farlo), se pero' ci si guarda onestamente e si cerca di cambiare quello che non va.. ( in questo senso non vedo nemmeno così terribile il "pentirsi", se mi rendo conto che c'è qualcosa da cambiare nei miei comportamenti e sono sinceramente pentita di alcune mie azioni, non potrò modificare quelle già fatte, ma potrò lavorare per modificare quello che c'è alla base di esse, e non ripetere all'infinito certe mie azioni, come un disco rotto..

Il sei quel che sei.. sarebbe bello essere in grado di accettarsi per come si è sempre, significherebbe amarsi e rispettarsi per come si è in quel momento.. cosa che non si fa quasi mai..
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Vecchio 22-01-2008, 18.34.34   #10
turaz
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diciamoci la verità:
quanti di noi qui si amano esattamente per quello che sono?
E se uno di noi si ama siamo in grado di gioire per lui oppure tendiamo a volerlo per forza veder triste per sentirci un pò meno in colpa con noi stessi?

ciauzz
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Vecchio 22-01-2008, 23.26.49   #11
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"Non giudicarti

...non pentirti, non giudicarti, sei quello che sei,
e non c'è cosa meglio intrno a te,
tutto il resto non conta ...
(dal film "Tre metri sipra il cielo")"

Il bello di questa frase, secondo me, è che ha dato modo a noi di ragionarci su.
A guardarla infatti faccio un po' fatica a prenderla seriamente:

non giudicarti... intende non giudicarti male immagino. Almeno tutti l'avete presa così... per via del resto della frase. D'altronde giudicarsi male è azione davvero insensata... dato che per giudicarmi male devo dire che non vado bene ma per dirlo devo pormi sopra, nella posizione in cui posso giudicare, quindi mi reputo bene altrimenti il mio giudizio varrebbe assai poco no?
Questo può sembrare fredda logica... e lo è... ma per mostrare quanta ipocrisia e quanto raccontarsela c'è sotto questo tipo di atteggiamenti.

Non pentirti. Ah certo, ok, adesso non mi pento. E come faccio? Basta deciderlo? Sappiamo benissimo di no... se potessi decidere quando pentirmi e quando no il mio grado di perfezionamento non mi metterebbe certo in difficoltà sul giudicarmi.

Sono quello che sono. Beh ciò mi conforta... menomale che me lo dice, per un attimo avevo temuto di no. Maddai...

non c'è cosa meglio intorno a me... apparte l'incerta sintassi della frase che mette seri dubbi sul significato reale (o nasconde abilmente la mancanza dello stesso) come posso parlar di meglio di me stesso se ho appena smesso di giudicarmi?

Tutto il resto non conta. Che resto? Avanza qualcosa?

Certo però che è una di quelle frasi ad effetto... ed è altrettanto certo che a ragionare intensamente sui concetti che sfiora si arriva a concludere roba importante da mettersi in saccoccia, ma perchè si è noi che si ragiona... alla fine avete ragione: buona o meno che sia una frase quel che conta è lo spunto...
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Vecchio 23-01-2008, 15.18.45   #12
dafne
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Ma si può davvero eliminare il giudizio? o si può piuttosto rendersi conto che ogni giudizio è legato a un momento a una situazione e quindi è fallibile, modificabile?
La frase del maestro Zen invece io la interpreto così, secondo me siamo bravissimi a darci delle punizioni a controllarci e a massacrarci a volte per delle cose di poca importanza mentre sulle cose davvero importanti riusciamo a darci milioni di scuse. Vorrei fare un esempio ma non mi viene
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Vecchio 23-01-2008, 15.25.16   #13
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è una questione di "pesi" a mio avviso.
se riuscissimo a considerare il giudizio sempre e cmq come un'opportunità di crescita evitando di dare un peso maggiore di ciò che ha (o ancor peggio minore) potremmo migliorare.
sicuramente poi il senso di colpa... diciamo che ne incrementa fortemente il "peso"....

ciauzz
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Vecchio 23-01-2008, 17.24.27   #14
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Ho dieci minuti per scrivere una stupidaggine, vediamo se mi capite al volo

Il Giudizio (scritto maiuscolo appositamente) per essere tale dovrebbe sempre cadere dall'alto, se io sono un insegnante posso Giudicare (cioè dire riguardo al diritto, dritto) un allievo perchè sono a conoscenza di tutte le cause ed effetti della cosa. Ne sono al di sopra.
Non per nulla, causa è la parola che si usa per descrivere i procedimenti giudiziari, si analizzano le cause che hanno portato a tal fatto (misfatto nel caso che arriva in tribunale)
Il diritto è anche intigrante come parola... leggi pure....
ma sono già a 5 minuti per cui vi lascio esplorare.

Proviamo a pensare invece che succederebbe se un imputato provasse ad analizzare le cause che ha portato un giudice..... alt... non c'è modo di vederla comunque la si volti, un imputato al massimo può esprimere un opinione su quello che il giudice dice, ma se in quella causa lui è l'imputato alla fine sempre di se stesso parla.

quindi non giudicarti è piuttosto scontato analizzato in tali termini ma reale, non posso giudicarmi da solo, a meno che io non sia frammentato in due e con una parte superiore all'altra.... cosa non auspicabile seppur nella norma (altro termine da tribunale )
Quindi l'esortazione indirettamente ci spinge all'integrazione.

Potrei continuare con "il non pentirti" e tutto il resto, ma anticipo che seppur formalmente è tutto corretto ha ragione Era a dire che stride, queste affermazioni presuppongono un Individuo, provare a sforzarsi solo su queste sarebbe molto simile al famoso pensiero positivo..... quindi ecco che spesso (praticamente sempre) c'è una parte di noi superiore che giudica, ma non dovrebbe essere così...

Tempo scaduto... ma mancano 2000000 parole per esprimere appena decentemente questa cosa.
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Vecchio 23-01-2008, 18.10.49   #15
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il tutto si gioca su chi poniamo come "giudice" del nostro operato.
più approfondiamo tale visione di giudice e cogliamo il giudizio come opportunità di crescita più cresciamo e ci espandiamo a mio modo di vedere.
personalmente credo che ciascuno di noi sappia insegnare qualcosa e debba imparare altro
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Vecchio 23-01-2008, 18.33.58   #16
Astral
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Che poi la parte superiore di noi che giudica non è quella divina, ma si tratta alla fine dei giudizi dei nostri genitori giusto?

Beh comunque questo vale anche quando ci valutiamo: se io sto valutando il mio lavoro, significa che una parte di me ne visionia un altra.
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Vecchio 23-01-2008, 20.18.13   #17
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No Astral, all'interno di noi l'unica parte che ci può giudicare è il nostro Se superiore... ma come detto sopra (lo so che non è facile da afferrare per come l'ho scritto di corsa) se ci giudica vuol dire che siamo scissi e identificati soprattutto con la parte inferiore.

Il concetto di dormire rende bene la cosa, immagina che ti abbiano anestetizzato le braccia mani comprese, immagina che avvicinandoti troppo ad una fiamma i tuoi pantaloni prendano fuoco, a quel punto con le mani (e si spera con uno straccio, coperta, guanti... altrimenti ti bruci e la cosa è possibile anche per il Se superiore, diverso da Spirito) cerchi di spegnere le fiammelle... in questo caso anche se anestetizzato sai che braccia e mani sono tue.... eppure sono sicuro che la sedazione ti darebbe un senso di estraneità delle braccia seppur qualcosa in te comanda loro di spegnere le fiammelle.

Trasportando il tutto, agendo meccanicamente le braccia sedate sono il nostro Se superiore che vediamo come cosa staccata, esso giudica che la parte inferiore (nell'esempio la parte del corpo non sedata, in questo caso le gambe) muovendosi troppo vicino al fuoco si stanno bruciando, che hanno sbagliato movimento etc...
Sia chiaro, utilizzando il senso reale della parola Giudizio, non quello degenerato in cui pensiamo che qualcuno può giudicare un suo simile, quello al limite con la g minuscola è comunque un'opinione da un limitato punto di vista, solo chi è al di sopra, chi ha la capacità di discernere in un determinato frangente cause ed effetti e tutto il procedimento può Giudicare (cosa meno negativa di ciò che gli imputiamo, se il giudice di un tribunale condanna l'assassino a tot anni di reclusione mica sta facendo una cosa negativa).
Giudizio semplicemente è verificare i fatti ed eventualmente sentenziare, cioè dire come si dovrebbe fare per risolvere, quando lo si fa avendo in mano tutti i dati e essendo investiti in qualche modo, per qualche motivo di questa autorità è Giudizio con la G maiuscola, se si sparano sentenze da nessuno richieste, se non si hanno in mano sufficienti dati è misero giudizio e/o opinione, la differenza con quest'ultima è che questa è un pò mitigata nella manifestazione, a questa deve mancare la sentenza, l'opinionista sa che non può esprimere giudizio (anche se spesso si nasconde dietro l'opinione per farlo lo stesso, da qui il degeneramento delle parole).
In soldoni io potrei vedere un ragazzino che si droga, io ho i dati in mano per sapere che è male, ma non posso emettere sentenza, cioè giudicare e dire al ragazzino che non deve farlo, al massimo posso contattare i suoi genitori, i carabinieri etc... quelli che hanno l'autorità e posso dar loro la mia opinione, cioè che dai dati che io ho in possesso con la mia espereinza non è bene drogarsi, punto.
Se fosse mio figlio, molto giovane, non adulto, il discorso sarebbe diverso.

Lo so che non è ancora chiarissimo, se vi interessa provate a dirmi cosa si capisce, cosa non quadra etc... che provo ad aggiustare il tiro.
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Vecchio 23-01-2008, 20.25.17   #18
turaz
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quindi da quanto capisco dalle tue parole consideri l'autogiudicarsi in sostanza un'identificazione con la parte bassa di noi stessi?
non mi è molto chiaro passaggio
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Vecchio 23-01-2008, 20.45.56   #19
Astral
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Forse l'essenza di questo topic, è comprendere la differenza tra il giudicare, ed il discernimento spirituale.

La nostra parte divina ci giudica, ma comunque che io sappia l'ho fa in un modo non troppo intromissivo.

A volte però abbiamo dei giudizi interni e di questo forse mi sono spiegato male prima, vi faccio un esempio pratico.

Mettiamo che io mi giudico brutto, inadeguato, oppure prezioso, indispensabile.

Questi sono giudizi che non vengono dalla parte divina, ma sono opinioni personali di me, che comunque vengono dall'interno, e possono essere anche giudizi assorbiti dall'esterno ad esempio quello dei genitori.

Il nostro Sè superiore probabilmente ci dovrebbe Giudicare o praticamente guidare sempre, il problema è che non lo ascoltiamo oppure a volte non riusciamo a distinguerlo del tutto.
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Vecchio 23-01-2008, 21.59.41   #20
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"Mettiamo che io mi giudico brutto, inadeguato, oppure prezioso, indispensabile"

Ecco Astral, questo non è giudicarsi, questa è la distorsione, ciò che oggi recepiamo come giudizio. L'esempio del tribunale che ho fatto sopra evidenzia come il Giudice avendo in mano tutti gli elementi (ok stiamo parlando, ipotizzando lo stato perfetto, che nell'umano può essere solo perfettibile) sentenzia qualcosa che cerca di porre rimedio quanto meno rispetto alla collettività: sei un assassino? Ti impedisco di nuocere ad altri.
Nell'esempio che tu hai fatto, se io sono brutto che faccio? Posso sentenziare qualcosa che ponga rimedio? No, inoltre sono sempre io (non qualcuno sopra) che mi vedo in tale modo, magari come dicevi prima perchè qualcuno mi suggestiona in tal senso.
Questo non è giudicare (anche se ora lo chiamiamo così) è cedere a suggestioni, modellare cioè la nostra psiche in base a forze esterne.
Diverso il discorso (per rimanere nell'interiorità) del nostro Se superiore che ci giudica (nel vero senso della parola, ripeto) lui non agisce direttamente sul materiale, però attraverso gli organi di senso osserva, quando vede che il se inferiore fa qualcosa che lo porta su una strada storta (diritto-dritto) Giudica ed emette sentenza, cioè un modo per equilibrare (bilancia altro simbolo della giustizia), in soldoni ci lancia dei segnali, a volte ci crea e/o porta in situazioni dove svegliarci.
Un esempio potrebbe essere il fatto che non siamo capaci di amare, in questo il Se ci può giudicare e sentenziare per cercare di equilibrare qualcosa che non va come dove dovrebbe, che è al di fuori della Legge.
Tutto questo non servirebbe se noi fossimo Individui, a quel punto Se superiore e se inferiore sarebbero (lo sono già, ma ricordiamo il discorso dell'anestesia, del sonno) la stessa cosa, quindi il Se superiore non vede le minc... che fa il se inferiore, ma fa direttamente le cose giuste, quindi in questo caso la frase del 3d "non ti giudicare" diventa reale... non mi giudico perchè faccio già le cose per bene, non mi giudico perchè sono già un Individuo cosciente di tutte le mie parti etc...
Ma dirlo come frasetta suggestiva, ha ragione Era è assurdo e deleterio.

Penso di aver risposto anche a Turi, si finchè c'è separazione c'è Giudizio, ed è funzionale, purtroppo non si può dire che terminare di autogiudicarci (nel senso reale, non in quello esposto negli esempi di Astral) ci integra, questo finchè parliamo di interiorità, verso l'esterno non dovremmo mai giudicare invece a meno che non siamo al di sopra delle parti e in qualche maniera ne abbiamo l'autorità, sempre in senso positivo però, giudicare e sentenziare non è pensare "quello sbaglia" e magari dirlo in giro tanto per fare qualcosa, fare giudizio (che si dice anche ai giovani e non solo) è imparare ad agire o a predisporre perchè la giusta azione possa avvenire, non è detto che materialmente la compiamo noi direttamente, spesso no.
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Vecchio 23-01-2008, 23.40.57   #21
Ray
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quindi da quanto capisco dalle tue parole consideri l'autogiudicarsi in sostanza un'identificazione con la parte bassa di noi stessi?
non mi è molto chiaro passaggio
Uno ha spiegato in modo articolato e benissimo. Nel caso dovesse ancora sfuggirti il passaggio (prettamente logico)...

Se mi giudico allora sono scisso. Con una parte di me (il Se superiore che non è lo spirito) ne giudico un'altra, evidentemente inferiore, altrimenti non potrei giudicarla. A questo punto però sono identificato con la parte giudicata (quella inferiore) e non quella giudicante in quanto sono io a sentirmi giudicato.

E' chiaro, come dice Uno, che se c'è integrazione il problema non si pone. Ma non vale (logicamente) togliere il problema per ottenere l'integrazione, in quanto il tutto comprende la parte ma non viceversa.
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Vecchio 24-01-2008, 12.00.24   #22
turaz
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grazie delle spiegazioni.
meglio chiedere conferme su un passaggio piuttosto che distorcerne il significato.
compreso.
ciauzz
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Vecchio 24-01-2008, 12.44.28   #23
Kael
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Molto interessante questo thread.
Una cosa che mi ha colpito molto è che il Giudizio serve principalmente a porre rimedio contro le azioni cattive dell'imputato, quindi se vogliamo, è per il suo bene, ed è dunque una forma di Amore.
Basterebbe questo credo a riconoscere tutte le volte che i nostri sono falsi giudizi. Quante volte abbiamo giudicato con la reale motivazione di fare del bene all'altro? Nella stragrande maggioranza dei casi l'intento invece era l'esatto contrario: abbiamo giudicato per fare del male, per condannare, per punire.
Fintanto che da parte nostra quindi ci sarà dell'odio, del rancore, o anche semplicemente solo del tenue fastidio, sapremo chiaramente che il nostro non sarà un vero Giudizio, ma una misera e scarna opinione di un'essere altrettanto frammentato quanto il nostro "nemico".

Trasportando il tutto sull'autogiudicarsi, come credere ad una frase tipo "non giudicarti" se magari abbiamo appena ucciso qualcuno o rubato qualcosa? Guai se non lo facessimo. Continueremmo ad uccidere e a rubare senza freni, tanto non dobbiamo giudicarci no?
Quello che la frase voleva dire, secondo me, è non cedere al lato "emotivo" della cosa, vale a dire "non giudicarti se il tuo giudizio alla fine serve solo per condannarti, per farti del male"

Come un buon Giudice (di quelli che ormai scarseggiano, ahimè) dovremmo giudicarci principalmente per porre rimedio ai nostri sbagli, quindi per amore verso noi stessi, e non per odio...
Kael non è connesso  
Vecchio 24-01-2008, 12.57.06   #24
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il Giudizio è un qualcosa di libero, leggero nel momento in cui viene enunciato.
non parte da pre-giudizi e non parte da pre-concetti.
è un qualcosa che mi verrebbe da definire "puro" ed è legato alla piena manifestazione di noi stessi.
mostra cosa migliorare e come migliorarlo.
Avviene quando noi siamo disposti ad accoglierlo rendendoci "vuoti" da altro (piccoli io)
Creandogli spazio nel nostro mondo interiore.
è una voce imponente e perentoria piena di Amore.
è la voce dell'IO, della coscienza cristica, del Se superiore, dello spirito santo, del superconscio, della shekinah integrata.

Ciauzz

Ultima modifica di turaz : 24-01-2008 alle ore 12.59.59.
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Vecchio 25-01-2008, 00.58.10   #25
Ray
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Solo per pignoleria, anche se OT, non ci si può "vuotare" dai piccoli io che invece vanno integrati, così come in una torta di pinoli gli stessi pinoli vanno integrati nella crema per fare un tutt'uno... se si vuota togliendo i pinoli niente torta.
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