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Vecchio 25-01-2008, 00.09.33   #1
Sole
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Predefinito Danze dervisci

Questa qui sotto è la rappresentazione di una danza dervisci, nello stile in cui le rappresentava Gurdjieff che si auto-definiva Maestro di Danza.
La danza da sempre è qualcosa che viene innato nell'uomo. Il movimento, il ritmo, la ricerca dell'armonia anche attraverso movimenti secchi o fluidi. Ma la danza è anche Educazione e ogni genere di movimento può mandare un messaggio a diverse parti di noi.


Lancialo in un player esterno


Ho ricevuto diverse impressioni, la prima è stata notare la capacità di integrarsi tutti anche nelle maggiori difficoltà.

Mi piacerebbe osservarle insieme a voi e magari ricercare insieme il senso di questa Tradizione, non dimenticando che i Danzatori Dervisci erano Sufi.
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Ultima modifica di Sole : 25-01-2008 alle ore 00.36.04.
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Vecchio 25-01-2008, 00.26.23   #2
Era
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la prima volta che vidi questa "danza" ne rimasi affascinata...il movimento...che da lento va aumentando...il singolo volteggia su se stesso e allo stesso tempo si muove in sincronia con gli altri danzatori intorno alla sala (o stanza come disse il buon Battiato )..come i pianeti che ruotano su se stessi e intorno al loro sole....ha un che di ipnotico...lessi da qualche parte...o forse era l' interpretazione di chi scrisse...che un derviscio che danza è come un' antenna (la posizione che assume lo dimostra bene)...

bella questa discussione il sufismo mi attrae da molto....anche se ne so quasi nulla....aspetto curiosa e interessosa visto mai che danzando mi sveglio!

grazie Sole
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Vecchio 25-01-2008, 00.32.23   #3
Sole
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Ho voluto lasciare il topic libero da nozioni ma sarebbe un peccato, visto che siamo in tradizioni, non accennare a chi sono questi danzatori.

Dervisci è la traduzione della parola araba darwish di cui non si conosce l'etimologia e gli si da il significato di: povertà. Infatti i monaci darvisci in tale condizione vivono. Sono asceti e ricercatori. Appartengono alla religione Islamica.
In realtà questa parola, darwish, avrebbe anche un altro significato che accende una luce: apritori di porte. Questa traduzione deriva dalla lingua Farsi (antico Persiano).
Per praticare queste danze, i monaci studiano anni. Ciò che noi vediamo è solo una minima parte, eseguono gelosamente i loro rituali all'interno del monastero come fossero Libri Sacri, e in certo senso lo sono.
Con queste danze, quel che ne sappiamo, vogliono creare un' Estasi Mistica.

A me fanno un certo effetto..
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Vecchio 30-01-2008, 18.30.10   #4
griselda
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Le danze dei Dercisci che ho visto sino ad ora erano diverse però da quel video.
I danzatori erano vestiti con un abito lungo che girando si apriva e li faceva divenire una trottola. Danzavano con le braccia alzate a formare un V e la testa era reclinata verso la spalla destra e riuscivano a mantenere la posizione nonostante le continue rotazioni.

Mi pare che invece G avesse creato il vari balli movimenti in cui il corpo prendeva posizioni inusuali e gli arti si muovessero in modi che di solito non vengono mai mossi. Fancendi si che tutti i muscoli potesso muoversi.

Mi domando se possa avere qualcosa a che vedere con le posture che assumiamo e che tendono a farci muovere sempre nello stesso modo quindi automatismi del corpo che poi si ripercuotono sull'umore e tutto il resto.
Anche a me piacerebbe saperne di più.
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Vecchio 01-02-2008, 01.26.16   #5
Sole
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Come avevo detto sopra, le danze che sono arrivate a noi della tradizione Dervisci sono poco e niente.
Perfortuna direi che sono ancora chiuse nei monasteri, per sfortuna lo dico perchè davvero le vorrei vedere.

La danza che descrivi tu Gris, mi ricorda moltissimo il primo esercizio dei Tibetani, uno squotimento e rimescolamento, l'effetto potrebbe essere una sorta della nostra ballerina che gira in tecniche evolutive.

Dai libri di G. si sa che questo genere di danze tende a far perdere punti di riferimento corporali, assumendo posizioni in cui la circolazione possa scorrere meglio, il sangue fluire e trasportare il maggior numero di informazioni possibili. Mi vien da associare lo Yoga a questo principio, la danza così diventa uno yoga dinamico.
Allo stesso modo vedo anche un costringere il corpo ad un movimento ripetitivo e costante come a volerlo distaccare.. due funzioni in una, o forse sempre la stessa o forse una enorme sciocchezza.

Quel che continua a colpirmi del video è che per tutte e tre le danze, c'è un momento in cui tutti fan lo stesso movimento, la si può vivere come una sospensione di un istante oppure un'integrazione. Ma quando li vedo fermi per quel pochissiomo in una posizione per tutti uguale allora mi manca il respiro, una sospensione avviene.



p.s.
una volta sognai dei monaci che volteggiavano con una gonna multicolor sospesi nell'aria sulla cima di un monte, proprio sospesi su di un precipizio. Un'immagine bellissima..
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Vecchio 19-03-2008, 22.31.20   #6
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Come avevo detto sopra, le danze che sono arrivate a noi della tradizione Dervisci sono poco e niente.
In forma completamente originale... ma l'occhio attento che osserva alcune forme di tarantella dell'Italia meridionale, che vede la somiglianza degli abiti a gonna lunga bianca delle danzatrici che ruotano, la mente che pensa allo scopo purificatore, religioso etc di queste danze... e l'orecchio distratto che ascolta parole come Viddaneddha (una versione Calabrese) potrebbe pensare che antiche danze dal nome sanscrito siano presenti nelle nostre tradizioni.
E non sbaglierebbe , si dice che tutto il mondo è paese no?

Quando ripasso in questo 3d proviamo a vedere le analogie e/o i punti di forza diversi di queste antiche tradizioni, punti di forza diversi solo leggermente nel metodo e nella manifestazione esteriore.
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Vecchio 20-03-2008, 01.42.14   #7
Grey Owl
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Ho guardato il video varie volte perchè c'è qualcosa che non mi tornava. Venivo attratto da un qualcosa che non riuscivo a cogliere, un'affascinante movimento arcaico.

Nella prima danza si nota sul pavimento un disegno, ricorda il disegno dell'enneagramma. 6 coppie di donne e 3 uomini seduti per un totale di 15. Osservando le danzatrici noto la schiena dritta e lo sguardo fisso. Un movimento che non nasce dalla singola danzatrice ma da un corpo unico che si muove all'unisono girando in senso orario. Si muovono lungo le linee del disegno e ad ogni "pausa" sono in coppia ed alzano le braccia, poi ricominciano lo scambio di posto lungo le linee e di nuovo una pausa. Le donne con la stessa acconciatura si assomigliano ma con le differenti fasce colorate alla cintura. I gesti essenziali trasmettono un senso di equilibrio e armonia. Il significato che mi ha trasmesso è che nell'armonia si scambiano le posizioni come i tanti piccoli io che ritrovano un centro di gravità permanente. Le danzatrici hanno la tunica di color BIANCO

Nella seconda danza i 13 danzatori sono disposti in un modo particolare. 2 seduti ai lati 1 centrale fisso ed 1 che gira attorno e 9 a formare una freccia. Pure questa danza è affascinante. I 9 danzatori saltellando (non è proprio un saltello) compiono gesti identici mentre il danzatore centrale ruota su se stesso in senso orario. Il danzatore che ruota attorno a quello fisso rimane sempre su un piede ed è come ubriaco ed instabile, anzi pare che abbia le braccia e la testa come fossero di pezza e non porta il copricapo. Ad ogni suono di tamburo cambia piede ma rimane sempre appoggiato su uno, alla fine cade a terra con la testa china al pavimento. Il significato che mi ha trasmesso è che lo stolto gira attorno e non ha equilibrio mentre il saggio ha un centro e ruota attorno ad esso. I danzatori hanno la tunica di color ROSSO

La terza danza è quella che più mi affascina, 21 danzatori disposti in 3 file da 7. Al suono dei tamburi cantano tutti assieme e si scambiano a gruppi di 3. Fanno movimenti che ricordano le danze dei maori neozelandesi con le braccia alzate e le mani che ondeggiano. Ad ogni passaggio vi è una pausa di tenuta della posa. Ogni posto lasciato libero viene raggiunto da un'altro danzatore in modo da riformare la schiera. Ricorda quel gioco ad incastro in cui bisogna mettere in fila le tesserine facendo un solo movimento alla volta. Anche qui il movimento avviene in senso orario da tutti i danzatori in momenti diversi. Il significato che mi ha trasmesso è il caos che riempie ogni vuoto, che si organizza e si struttura. I danzatori hanno la tunica di color grigio scuro e turbante NERO

Ogni volta che guardo questo video colgo nuovi spunti di riflessione, definirei queste danze un Arte.

AGGIUNGO: La musica nella danza con i 21 danzatori col turbante NERO è molto ritmata a ritmo di tambuto e cantate con un "AH". E' una musica tribale, grezza nel suono. La musica delle 15 danzatrici con la tunica BIANCA è suonata con un flauto ed è armoniosa. La musica nella danza con i 13 danzatori com la tunica di color ROSSO è completa, infatti ha i tamburi, i flauti, gli strumenti a corda ed è articolata nell'esecuzione.

Ultima modifica di Grey Owl : 20-03-2008 alle ore 02.03.39. Motivo: Aggiunta la considerazione sulle musiche
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Vecchio 21-03-2008, 06.45.07   #8
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Domanda OT:
Sole, ti volevo domandare se conoscevi l'origine del filmato? Se conosci il nome del film a cui è tratto il video? Penso che anche il resto del film contenga numerosi spunti di riflessione oltre a queste danze.
Il pesonaggio che osserva le danze è un signore con a seguito il suo accompagnatore (servo?) che visita varie stanze in un palazzo (tempio?). Non parlano mai e si muovono nelle varie stanze, mi ricorda Dante assieme a caronte, un percorso iniziatico.


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Vecchio 22-03-2008, 10.39.13   #9
Sole
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(Scusa se rispondo con ritardo Grey. Non non lo conosco cercavo le danze di Gurjieff in web e ho trovato quel filmato, se provi a fare la stessa ricerca magari esce il nome e sarebbe interessante discuterlo.)
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Vecchio 22-03-2008, 10.57.23   #10
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Ho dato un'occhiata alla tarantella calabrese, ce ne sono versioni siciliane e pugliesi.
Effettivamente le danze sono molto simili si gira si salta con un controllo molto centrato del corpo. Il busto fermo e controllato le gambe muovono tutto fino a sciogliere nel girotondo.
Quello che ho notato di diverso è il ritmo che non è lo stesso e il modo in cui viene fatto.. ma chiaramente quello dipende molto dallo scopo.
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