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Vecchio 02-02-2008, 22.38.23   #1
griselda
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Predefinito Ridere sorridere

Vorrei riprendere il discorso qui per rispondere a Sole e chiarirmi un poco di più le idee.

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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Nel senso che ad esempio una barzelletta fa ridere perchè esprime un paradosso oppure un controsenso al mio normale senso comune delle cose. Lo distanza tra le due crea l'attrito che mi fa ridere, il ricolo ad esempio. Ma se avessi a disposizione nella mia esperienza perchè sono in grado di valutare tutte le sfumature di una cosa o dell'animo umano, la questione oggetto della barzelletta non ci sarebbe più distanza nel paradosso chefa ridere perchè già l'ho considerato.
Faccio un esempio che è meglio. Se sento una barzelletta di cui intuisco il finale perchè rientra nella mia esprienza oppure perchè 30 anni fa faceva ridere ma adesso è diventata una cosa comune, non rido perchè non si crea quel contrasto tra la mia realtà soggettiva e quella.
Ti sarà capitato che benchè una barzelletta faccia ridere tutti tu che la intuisci o la anticipi o semplicemente puoi vedere bene il fatto come possibile non ti faccia effetto...
La barzelletta carica l’ascoltatore di tensione durante tutto l’ascolto poi quando finisce con essa e con il riso finisce fuori di noi anche la tensione.
I piccoli io che stavano zitti zitti ad ascoltare finita l’attenzione si sparpagliano insieme alla perdita dell’attenzione ed ognuno da un proprio commento sulla barzelletta se si va a ruota libera e si perde l’attenzione su se stessi mentre se la si mantiene si può osservare cosa ci ha fatto ridere, il perché e il per come.
Quando la barzelletta la sappiamo già l’attenzione non viene presa da essa, nessuna tensione ci carica e non abbiamo bisogno di ridere perché non abbiamo nessun surplus di energia da scaricare.
Scusa Sole ma in un controsenso chi giudica che lo sia? Un paradosso chi giudica che lo sia? Si va in base ad un parametro e quindi il giudizio tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere fa scattare la risata a seguito del giudizio. ( che poi può andare bene anche per la rabbia.)
La nuvola nera e la nuvola bianca scontrandosi scaricano la tensione a causa della loro diversità tra caldo e freddo. E’ la differenza alla base che fa scattare il tuono nell’incontro/scontro delle due. Come se non si riconoscessero per quello che sono, uguali, essendo entrambe nuvole.
Alla fine mi vien da dire che ci sia il giudizio che nasce dalla paura delle diversità tensione che quando si comprende non diviene più tensione e non sfocia in riso e caso mai in un benevolo sorriso.

Quando un sorride le labbra si rilassano e anche il viso gli occhi si non hanno muscoli tesi ed è muto.
Nel primo non vi è nessuno scarico di tensione.
Nel secondo si.

Mentre quando si ride i muscoli sono tutti tesi e dalla bocca escono vocalizzazioni ahahah eheheh ihihihiihih uhuhuh ohohoho un modo alquanto basso di usare queste splendide vocali che hanno in altri ambiti un uso non so se posso dire superiore o migliore a partire dall'uso delle stesse per la costruzione delle parole ai mantra.
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Vecchio 03-02-2008, 01.39.57   #2
Sole
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Probabilmente è una questione di termini.

Quello che ho osservato su di me è che quando rido sono o tesa oppure influenzata dalla convivialità e a quel punto il piacere e il carico di energia benevola data dalla forza di un incontro genera il desiderio di ridere. Sempre un riequilibrio delle cariche attive\passive è.
Per esempio, mi è capitato una volta che facendo un esercizio, molto probabilmente questo era un tantino troppo, e ho inizato a ridere involontariamente... il mio corpo aveva bisogno di ridere, tanto anche e forte, la mia mente era tipo basita che diceva: mah?
Scaricavo, ma non avevo nessun tipo di giudizio su di me in quel momento e nemmeno un nervosismo causato da fattori esterni. Conclusi che il Ridere serve a scaricare attraverso le convulsioni dell'addome energia emozionale in eccesso.
Che poi dietro ci sia il giudizio negativo o meno di una cosa, l'imbarazzo od altro è comunque un rimettersi in ordine, in piedi. Ti capita mai di ridere da doverti piegare contrarre, torcere.. la contrazione è talemtne forte da non reggere. Il ridere serve dunque al corpo. Mi fermo sennò ho paura di andare fuori tema perchè non ho capito bene dove vuoi andare, rispondo solo in base all'altro 3d.

Gesù, tanto per tornare all'origine della questione nell'altra discussione, tratteneva per bene tutto ciò, non credo che avesse bisogno di compensare ed equilibrare, ma immagino che si mostrasse comunque ilare o gioioso, se non sbaglio anche nei vangeli si racconta che rideva.. ma non sono sicura, magari raccontava pure barzellette se vedeva che i suoi discepoli avevano bisogno di scaricare tensione.

Il giudizio di cui parli, secondo me, è una questione di immagine che specchiamo fuori nel contesto in cui proviamo tensione. In un certo senso diciamo la stessa cosa, se intendi questo.

Per tornare alle barzellette, a me non fanno ridere vabbeh.... dipende, solo quelle create da vita reale.
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Vecchio 03-02-2008, 01.51.39   #3
Sole
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Scusa Sole ma in un controsenso chi giudica che lo sia? Un paradosso chi giudica che lo sia? Si va in base ad un parametro e quindi il giudizio tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere fa scattare la risata a seguito del giudizio. ( che poi può andare bene anche per la rabbia.)
In questo senso si, giudichiamo la faccenda che ci viene sottoposta e ridiamo perchè ci crea un contrasto. ma sempre perchè non reggiamo la tensione.
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Vecchio 03-02-2008, 01.58.34   #4
griselda
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Sto sorridendo tra me e me perchè spesso le parole davvero non rendono il senso di ciò che si vuole dire.
Siamo d'accordo e il parlarne aiuta perchè i termini usati magari non sono appropriati oppure pur avendo un significato univoco si usano male. Tutto questo per dire che siamo d'accordo.

Tra l'altro è successo anche me con un esercizio sul diaframma di arrivare a ridere quasi alle convulsioni e non sapere il perchè, ancora adesso non lo so.

Non mi piacciono le barzellete e raramente mi fanno ridere.
Adesso mi sa che sono OT.
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Vecchio 03-02-2008, 21.48.23   #5
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Sapete che ridere ha la stessa radice di stridere?
Sorridere è diverso invece, è la stessa azione ma senza rumore, cioè manca il veicolo che emette e scarica la tensione. Che rimane? (questo per ora lo lascio come "indovinello" meditativo)

Diverso è però il discorso ridere per stimolare il riso altrui... qualora lo si faccia consapevolmente, a volte si può anche stimolare la risata senza ridere, Chaplin era un maestro in tal senso, sempre serio.. occorre quanto meno però il contatto visivo.

Nel tema può essere interessante il giochino che penso avremo fatto tutti da bambini (o anche dopo) di fissarsi nello sguardo con qualcuno e vedere chi ride per prima, una prova di forza che contrariamente a ciò che si potrebbe pensare a prima vista non è far piangere.
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Vecchio 06-02-2008, 02.01.10   #6
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Sapete che ridere ha la stessa radice di stridere?
Sorridere è diverso invece, è la stessa azione ma senza rumore, cioè manca il veicolo che emette e scarica la tensione. Che rimane? (questo per ora lo lascio come "indovinello" meditativo)

Diverso è però il discorso ridere per stimolare il riso altrui... qualora lo si faccia consapevolmente, a volte si può anche stimolare la risata senza ridere, Chaplin era un maestro in tal senso, sempre serio.. occorre quanto meno però il contatto visivo.

Nel tema può essere interessante il giochino che penso avremo fatto tutti da bambini (o anche dopo) di fissarsi nello sguardo con qualcuno e vedere chi ride per prima, una prova di forza che contrariamente a ciò che si potrebbe pensare a prima vista non è far piangere.

Vediamo, se non lascio uscire fuori qualcosa che stride permetto al fuoco scatenato dallo stridere di accendersi, però è anche vero che se non sono abituato o allenato a resistere a quel fuoco c'è poco da fare non reggo e rido.
Nel sorriso resta la tensione che non viene scaricata, quella tensione dovrebbe aumentare la mia elasticità ed apertura.

Non mi viene altro per ora.
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Vecchio 06-02-2008, 02.37.36   #7
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Riguardo al giochino del fissarsi al primo che ride, mi capita ogni tanto di giocarci ancora e mi accorgo che rido quando mi sconcentro da me. Fin tanto che sono su me stessa non mi sposto, la situazione tracolla nel momento in cui mi dimentico o mi distraggo o mi accorgo che l'altro mi sta guardando..
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Vecchio 06-02-2008, 17.50.31   #8
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Sapete che ridere ha la stessa radice di stridere?
Questo spiegherebbe il perchè delle risate che dicevano Sole e Gris durante uno sforzo fisico.. il corpo non regge perchè qualcosa stride, non è armonico (troppo forte rispetto a quello a cui siamo abituati? )
Lo stridere lo associo a qualcosa che stona rispetto al resto, se sto suonando in un gruppo una melodia , e qualcuno tira una stecca, stona. Se mentre sto scrivendo su una lavagna con un gessetto premo troppo stride.. le gomme di un'auto stridono quando freno di colpo, parto troppo velocemente, quando c'è poca aderenza..se qualcosa stride da fastidio.
Quindi è corretto dire che si ride quando non si regge qualcosa?

Per esempio quando qualcuno cade, sicuramente non si vorrebbe ridere , ma la reazione è quella, una caduta provoca ilarità , poi magari dopo ci preoccupiamo di vedere che chi abbiamo di fronte non si sia fatto male.. basta anche pensare ai filmati di paperissime varie..

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Sorridere è diverso invece, è la stessa azione ma senza rumore, cioè manca il veicolo che emette e scarica la tensione. Che rimane? (questo per ora lo lascio come "indovinello" meditativo)

Diverso è però il discorso ridere per stimolare il riso altrui... qualora lo si faccia consapevolmente, a volte si può anche stimolare la risata senza ridere, Chaplin era un maestro in tal senso, sempre serio.. occorre quanto meno però il contatto visivo.
L'espressione esteriore di uno stato interiore?
Quando si sorride l'unica cosa che cambia è l'espressione del viso.. se un sorriso è aperto e sincero si dice che venga dal cuore, è possibile che venga da qualcos'altro? Un'espressione dell'Anima? Un sorriso scalda leggermente, una sensazione di benessere si propaga nel corpo e si manifesta con il sorriso, ridere è come una fiammata improvvisa che non sappiamo trattenere ... se chi "accende" è consapevole riesce a farmi ridere anche quando sono contratta.. diversamente se sono contratta e qualcuno fa battute sopra le righe per provocarmi il riso provo fastidio.

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Nel tema può essere interessante il giochino che penso avremo fatto tutti da bambini (o anche dopo) di fissarsi nello sguardo con qualcuno e vedere chi ride per prima, una prova di forza che contrariamente a ciò che si potrebbe pensare a prima vista non è far piangere.
Probabilmente una persona che ha il pieno controllo di sè, non riderebbe nemmeno se giocasse 2 ore di fila.. qui credo che c'entri anche l'immagine che abbiamo di noi stessi.. ad un certo momento se qualcuno mi fissa mi sento ridicola provo vergogna, non reggo la tensione e rido..
Lo stesso vale quando per esempio con alcune amiche parlo di certe mie "cadute" () , in quei casi, rido fino a perdere il controllo di me stessa non riesco a smettere di ridere..
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