parte migliore

[dafne]

un sogno bizzarro, non sò quanto lo abbia "guidato" ma tant'è eccolo.
sono incinta, non ci voleva proprio e il padre non mi può sostenere, anzi, per la verià ho deciso di non dirglielo.
Volevo interrompere la gravidanza ma il giorno stabilito ho la pressione troppo alta, questo mi basta, già che sia successo prendendo gli anticoncezionali mi aveva fatto pensare, questo è il segnale che volevo. Lo tengo con me. Ma sono spaventata e mentre piango in un parchetto cercando di pensare a come affrontare la cosa mi si avvicina un signore piuttosto anziano e mi passa un fazzoletto. Non so perchè ma gli racconto la mia storia, provo un certo senso di sicurezza con lui e lui mi propone di andare a lavorare da lui in fattoria. Forse lo avevo già incontrato qualche giorno prima non mi ricordo questo dettaglio, so solo che ho avuto la sensazione di essere al sicuro.
La scena si sposta in un locale, rustico tipo locanda un pò scuro, il pancione oramai è grosso, stò servendo ai tavoli (anche se vengo dalla cucina, forse ho appena finito e mi stò per sedere con degli amici) il signore mi tratta come una figlia e così sua moglie,sono serena, ci sono anche i bambini (i miei) che girano e di colpo mi trovo di fronte il padre del bimbo che aspetto e la sua compagna. Entrambi stupiti mi chiedono cosa faccio lì e la signora chiacchiera e mi fà mille domande mentre vedo che lui realizza in qualche secondo quant'è successo. Ricordo in particolare una frase, quando la donna mi chiede dov'è il padre del nascituro le sorrido e le dico "ho la sua parte migliore con me" Poi educatamente mi allontano ma sono amici del mio "padre adottivo" e si siedono a chiacchierare con noi e con diverse altre persone. Ad un certo punto è il momento, ricordo che di scatto quando informo la tavolata che è giunto il momento di partorire lui si alza per accompagnarmi, ma vado da sola. Qualche giorno dopo lui torna nella locanda e mi coglie nel momento in cui stò allattando, devo dire la verità che ricordo con estrema precisione il calore di quel momento in cui si avvicina e ci guarda. Vorrebbe prendere il braccio il piccolo ma gli dico dolcemente di no. Ci sono scelte che ha rimandato e che deve affrontare prima o poi e io non voglio che le prenda per il motivo sbagliato. Ricordo bene di avergli detto che se gli avessi messo in braccio il piccolo non sarebbe riuscito a pensare a nient'altro e non poteva essere così. Qualsiasi decisione purchè presa e non rimandata. Ricordo bene la sensazione profonda di aver fatto e detto la cosa giusta e ricordo anche con precisione commovente la sensazione del suo inginocchiarsi vicino a noi, l'energia che si fondeva e la mia fermezza nel non lascirgli il bambino che dormiva.
non so cosa pensare, ma è curioso come la scena si sia ribaltata rispetto al sogno in cui Stella, la bimba, sceglieva di dormire tra le braccia del cuoco. Magari non centra nulla chi lo sà vedremo nelle prossime puntate

[dafne]

Incoraggiata dalle parole di Ray provo anche con questo. (le comiche tre)
Allora, come scritto di là credo che questa maternità indichi una decisione, un'idea che stà cominciando a formarsi. Forse addirittra un nuovo stile di vita. Anche qui perchè accada devo andare "contro" alla volontà dei miei cari, decido di tenere il bambino e mi ritrovo a piangere in un giardino che è spoglio e freddo, segno forse della solitudine che sento? In questo posto freddo e triste però incontro un vecchio (una guida? lo spirito?) che mi ascolta e mi dà una possibilità. Diventa come un padre adottivo e così sua moglie, in un certo senso posso dire di avere trovato il mio posto nel mondo.Ecco capire la figura del padre del nascituro che mi capita davanti è un pò più difficile, una prova? So che non provo rancora per questa persona e neanche mi infastidisce più di tanto la vista della moglie ( a cui però dico che ho tenuto la sua parte migliore, quello mi sà è un messaggio per me) ehm..forse che questa maturazione dipende dalla rinuncia a un qualcosa di sbagliato che invece lui continua a vivere? Voglio dire, è sposato, io ho sbagliato e l'ho amato ma poi ho fatto le mie scelte, anche se dolorose e difficili mentre lui e la moglie rimangono a vivere nell'errore. (ma non c'è astio nel sogno nei confronti di nessuno) Infatti non gli permetto di accompagnarmi in ospedale così come, nonostante provi un grande affetto (assenza di giudizio nei suoi confronti?) non gli permetto di prendere in braccio il mio bambino. Deve percorrere la strada della scelta anche lui come me da solo. Curioso il fatto che in qualche modo appartenga anche lui al mondo in cui ho trovato posto visto che si trattiene a cena dal mio "padre adottivo".
Riassumendo stà nascendo qualcosa di nuovo, oppure scopro una parte di me e la accetto anche se mi costa sacrificio, come lo accetto però tutto va per il meglio.
Acquisisco anche una certa fermezza, una certa stabilità, la stabilità che mi permette di affrontare il padre e di dire no quando lui mi chiede di prenderlo in braccio.
sono in pieno delirio neh
di tutti sti sogni però mi resta la domanda
ma cos'è che devo superare di così terribile? (almeno per la mia mente)

[dafne]

forse non è un superare una prova ma un cambiare, un evolvere dentro. La maternità cambia la donna che si era quindi posso presumere che questa frizione che percepisco (sia nella paura di essere aggredita dal cane sia qui dalle preoccupazioni che il nuovo nato mi darà) non sia dovuta tanto a una cosa che devo fare ma a un qualcosa in me che deve cambiare.
"ho tenuto la sua parte migliore" come se dell'esperienza fatta in precedenza io fossi finalmente riuscita a trattenere solo il buono e lasciar andare quanto c'era di sbagliato, questo mi permette di vivere serenamente il confronto e anche di continuare per la mia strada tenendo ben salde a me le mie convinzioni. (il bimbo che allatto)
dai che stà arrivando il C.I.M.

[turaz]

plus o menos ce becchi.
complimenti per i tuoi progressi su questa via