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Vecchio 07-03-2008, 23.10.28   #1
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Post L'inoppugnabile insensatezza del traffico

Un modello mutuato dalla fisica dei sistemi a molte particelle è stato applicato al traffico veicolare dimostra come sia possibile un fenomeno che molti hanno potuto constatare nella vita reale: gli ingorghi possono verificarsi anche in assenza di ostacoli alla viabilità quali un incidente, lavori in corso sulla carreggiata o restringimenti di corsia.
Il risultato è stato raggiunto dai ricercatori giapponesi dell'Università di Nagoya, che firmano un articolo in proposito sulla rivista New Journal of Physics. Secondo lo studio, anche piccole fluttuazioni nella densità di veicoli sulla carreggiata può dare il via a una reazione a catena che può determinare un ingorgo. Detto in altre parole, le piccole fluttuazioni di velocità che ogni veicolo inevitabilmente ha durante la marcia possono in alcuni casi di dare un effetto cumulativo, facendo raggiungere al traffico valori critici che determinano un forte rallentamento o addirittura un arresto del flusso.

Leggi il resto su sito esterno...
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Salve sono al vostro servizio per cercare in giro nel web notizie che possano interessarvi
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Vecchio 18-03-2008, 22.06.53   #2
Uno
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Detta in altre parole piccoli eventi apparentemente scollegati tra loro possono comunque confluire in un'altro evento anche esso apparentemente non collegato...
Vi ricorda qualcosa?
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Vecchio 18-03-2008, 23.56.50   #3
Kael
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A me questi piccoli rallentamenti fanno venire in mente tutte le volte che perdiamo tempo per cose di piccolo conto durante una giornata (quelle più stupide alle quali non diamo valore), che però sommandosi tutte poi va a finire che il giorno dopo siamo "ingorgati" (stanchi, fermi, dormiamo) senza immaginarne il perchè...
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Vecchio 19-03-2008, 10.23.32   #4
RedWitch
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Detta in altre parole piccoli eventi apparentemente scollegati tra loro possono comunque confluire in un'altro evento anche esso apparentemente non collegato...
Vi ricorda qualcosa?
A me sembra connesso con il discorso della sincronicità che stiamo vedendo in esoterismo... di per sè non è il singolo rallentamento a provocare l'ingorgo, ma tanti micro rallentamenti che presi da soli sono impercettibili, messi insieme formano l'ingorgone anche se non ci sono problemi manifesti (tipo un incidente, un semaforo che si blocca e manda il traffico in tilt etc) ..
Visto dal lato del "sonno" quindi non è il dormire del singolo che rallenta l'evoluzione umana, ma tanti piccoli rallentamenti a cui tutti concorriamo... ed ecco il mondo come lo vediamo oggi .
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Vecchio 19-03-2008, 11.33.43   #5
griselda
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A me ha riportato alla mente i colli di bottiglia della biblioteca...

Però se guardo in me un ingorgo avviene nel fisico se ho mangiato più di quello che potevo ingerire e l'ho fatto per un peccato di gola. Un' indigestione blocca.
Nel Lavoro ho un ingorgo se ho mangiato più di quello che potevo assimilare come mi sta succedendo. Va mangiato un pezzo e poi digerito e assimilato.
Se è il traffico potrebbe essere che l'automobiilista si è dimenticato di controllare le gomme, un altro di controllare l'olio, un altro la benzina insomma ognuno ha dormito su qualcosa nel soggettivo che però si ripercuote sul gruppo, sull'insieme, anche se apparentemente il traffico non ha niente di palese che lo blocchi.
Se si esagera da qualche parte, ovvero qualche mancanza, fa si che ci si ingorghi da soli e che si ingorghi anche nell'insieme.
Poii lavorando spesso in settori a contatto con il pubblico ho potuto notare che la massa si muove all'unisono, non so perchè, ma è così. C'erano giorno in cui non si muoveva un paglia e giorni in cui non si riusciva a stare a dietro al lavoro per troppo movimento.
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Vecchio 19-03-2008, 12.31.38   #6
Uno
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C'è un'altro studio, non ricordo di quale università che evidenzia il tuo discorso Grii sul non si muove una paglia o il troppo movimento. L'esperimento che ricordo a memoria analizzava lo spazio ma se rapportiamo il tutto al tempo è la stessa cosa.
In pratica in una piazza di un campus universitario hanno analizzato i filmati di una telecamera con una buona panoramica e hanno visto che alcuni passavano per i marciapiedi, che in quella piazza formano un discreto reticolo, altri scavalcando le aiuole o altro ma in linea di massima era (è) come se ci fossero delle invisibili stradine su cui la maggior parte passa, facendo le stesse curve anche quando non c'era (c'è) giustificazione razionale alla cosa, per esempio abbreviare il percorso o passare a vedere qualcosa etc...
Insomma ci stupiamo dei flussi degli uccelli migratori, ma in piccolo facciamo qualcosa di simile ogni volta che facciamo anche una semplice passeggiata, percorriamo le stesse strade spinti/attirati da qualcosa non scientificamente (almeno scienza moderna) accertato, provato.
Spostando il tutto sul lato temporale è la stessa cosa, in questo caso giustifichiamo la cosa con i cicli temporali più ampi (giorno, notte, stagioni...) e c'è anche una corrispondenza, seppur non sufficiente a spiegare tutto, però se ritorniamo indietro sul lato spaziale ci deve far pensare che ci sono dei meccanismi che allo stesso modo delle stagioni influenzano il nostro muoverci.
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Vecchio 19-03-2008, 12.40.39   #7
turaz
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beh in tangenziale ad esempio noto che "normalmente" si creano rallentamenti e ingorghi in prossimità delle uscite seppure il traffico sia normale e non vi sia nessuno che esce....oppure che si creano rallentamenti e ingorghi spesso all'ingresso o uscita di una galleria
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Vecchio 19-03-2008, 15.42.57   #8
griselda
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C'è un'altro studio, non ricordo di quale università che evidenzia il tuo discorso Grii sul non si muove una paglia o il troppo movimento. L'esperimento che ricordo a memoria analizzava lo spazio ma se rapportiamo il tutto al tempo è la stessa cosa.
In pratica in una piazza di un campus universitario hanno analizzato i filmati di una telecamera con una buona panoramica e hanno visto che alcuni passavano per i marciapiedi, che in quella piazza formano un discreto reticolo, altri scavalcando le aiuole o altro ma in linea di massima era (è) come se ci fossero delle invisibili stradine su cui la maggior parte passa, facendo le stesse curve anche quando non c'era (c'è) giustificazione razionale alla cosa, per esempio abbreviare il percorso o passare a vedere qualcosa etc...
Insomma ci stupiamo dei flussi degli uccelli migratori, ma in piccolo facciamo qualcosa di simile ogni volta che facciamo anche una semplice passeggiata, percorriamo le stesse strade spinti/attirati da qualcosa non scientificamente (almeno scienza moderna) accertato, provato.
Spostando il tutto sul lato temporale è la stessa cosa, in questo caso giustifichiamo la cosa con i cicli temporali più ampi (giorno, notte, stagioni...) e c'è anche una corrispondenza, seppur non sufficiente a spiegare tutto, però se ritorniamo indietro sul lato spaziale ci deve far pensare che ci sono dei meccanismi che allo stesso modo delle stagioni influenzano il nostro muoverci.
Non ho centrato il discorso ma volevo ugualmente ricordare alcuni accaduti che questo post mi ha riportato alla mente.
Ci sono stati giorni in cui ricordo, viaggiando molto in auto per muovermi verso il posto di lavoro, facevo 40 km al dì, mi capitavano giorni in cui, si diceva oggi hanno "aperto le gabbie" con quelle parole sottindevamo il comportamento poco attento di alcuni automobilisti. Come se qualcosa di invisibile influenzasse il loro comportamento e pareva strano fossero usciti tutti insieme lo stesso giorno. Certo che non è rassicurante questa cosa, altro che golem o zombi in pratica non si sa bene dove si va e chi vuole andare là e perchè?
Gli uccelli migrano, spinti credo dall'istinto, in gruppi omogenei, intendo della stessa razza. Noi apparteniamo a categorie? Non capisco.
Siamo mossi dai pensieri del gruppo di appartenenza?
Appartenenza a cosa? Fumatori, calciatori, pigri, golosi, lavoratori, e magari in sottospeci e agglomerati tipo fumatore lavoratore calciatore pigro goloso. E in pratica percorriamo strade di altri perchè non sappiamo percorrerne una nostra dato che non siamo consapevoli?
Se rapporto al mio piccolo vissuto recente ho visto che mi sono fatta travolgere non da quello che mi serviva, ma, non so se si capisce ho seguito la scia, l'onda, se ci fosse ancora mio padre avrebbe detto come gli oconi. ( oche grandi) Senza ben sapere dove andavo cosa mi serviva realmente e cosa facevo. Assoluta ( non si dice ma ci sta) mancaza di consapevolezza.
We sono tornata ai miei bei minestroni.

Beh quelli in pentola però li faccio meglio, grazie al Capo.
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Vecchio 19-03-2008, 20.28.26   #9
jezebelius
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Se non sbaglio nell'articolo si fa riferimento ad un calcolo, per il futuro, così che per la strada si possa " individuare " la quantità di auto da far circolare sulla singola arteria in modo da evitare flussi critici ed ingorghi, calcolando, quindi a priori, la densità che supera il valore critico.
Questo per evitare intasamenti e permettendo una migliore viabilità.

Il discorso mi apre altri scenari oltre a quelli che avete accennato.
Ad esempio se si vede la strada come un'arteria e le auto come il sangue, queste vi transitano mosse " solo " perchè c'è stata una spinta iniziale; la dinamica del movimento, per questo, risulterebbe più chiara nel momento in cui le auto si trovassero in " ingorgo ".
Nel senso che, secondo me, è più facile considerare il movimento non lineare, quanto invece discontinuo e dipendente, forse, da dinamica ondulatoria.
Questo movimento, nella illusione della linearità, si nota di più quando c'è un rallentamento, oltretutto senza ostacoli che ne impediscono l'avanzare (anche delle auto ) in avanti.
A questo punto pensavo, la circolazione potrebbe anche rapportarsi alla dinamica delle onde del mare, vale a dire cioè che la superficie del mare e quindi le singole particelle, acquista energia dal vento e via via il moto ondoso prende vita, si forma. Sin poi ad arrivare, in alcune situazioni ad esempio con ostacoli, come la costa, o anche senza a costituire onde di bassa, media o alta grandezza a seconda della " spinta energetica " del vento.
Il rallentamento, insomma, viene a collimare con l'impossibilità di " trasferire " in avanti l'energia ricevuta, poichè, è vero che, all'inizio della coda si è verificato un piccolo abbassamento in se, anche impercettibile, ma che si ripercuote, cumulativamente, sul resto per ragioni che al momento non mi sono chiare.
Per esempio potrei pensare alla incapacità di una singola particella nel " trasferire" o ad una bassa vibrazione di questa che non permette, appunto, il trasferimento.
Forse ho messo insieme, però, sia l'origine del movimento e sia la causa del rallentamento, soltanto per dire che la meccanicità di un movimento o anche di un comportamento, è condizionata da altro!
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 20-03-2008, 05.53.24   #10
MaxFuryu
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Detta in altre parole piccoli eventi apparentemente scollegati tra loro possono comunque confluire in un'altro evento anche esso apparentemente non collegato...
Vi ricorda qualcosa?
Il discorso delle ottave?
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Vecchio 26-03-2008, 01.05.52   #11
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Come se qualcosa di invisibile influenzasse il loro comportamento e pareva strano fossero usciti tutti insieme lo stesso giorno. Certo che non è rassicurante questa cosa, altro che golem o zombi in pratica non si sa bene dove si va e chi vuole andare là e perchè?
Gli uccelli migrano, spinti credo dall'istinto, in gruppi omogenei, intendo della stessa razza. Noi apparteniamo a categorie? Non capisco.
Siamo mossi dai pensieri del gruppo di appartenenza?
Appartenenza a cosa? Fumatori, calciatori, pigri, golosi, lavoratori, e magari in sottospeci e agglomerati tipo fumatore lavoratore calciatore pigro goloso. E in pratica percorriamo strade di altri perchè non sappiamo percorrerne una nostra dato che non siamo consapevoli?
Non era cosciente completamente della portata di ciò che ha scritto () ma nella parte che ho quotato, Jez ti ha risposto
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Ad esempio se si vede la strada come un'arteria e le auto come il sangue, queste vi transitano mosse " solo " perchè c'è stata una spinta iniziale; la dinamica del movimento, per questo, risulterebbe più chiara nel momento in cui le auto si trovassero in " ingorgo ".
Una pompa che ci spinge con forza tutti insieme e generalmente becchiamo la via che troviamo davanti più facile, trasportando il tutto nell'esperimento del campus universitario che citavo, la via in senso vero spaziale è determinata da punti di forza, campi visibili (ostacoli, prati e strade piuttosto che marciapiedi o che altro) e campi invisibili... per esempio anche se da una parte tira sempre un certo vento fastidioso tutti la eviteranno facendo un giro diverso, quando anche il vento non tirasse un giorno ormai la strada è fatta così e tutti la seguiranno, ma potremmo andare sull'ancor più invisibile.

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Il discorso delle ottave?
Mi riferivo più alla sincronicità.
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Vecchio 26-03-2008, 01.34.29   #12
griselda
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Non era cosciente completamente della portata di ciò che ha scritto () ma nella parte che ho quotato, Jez ti ha risposto


Una pompa che ci spinge con forza tutti insieme e generalmente becchiamo la via che troviamo davanti più facile, trasportando il tutto nell'esperimento del campus universitario che citavo, la via in senso vero spaziale è determinata da punti di forza, campi visibili (ostacoli, prati e strade piuttosto che marciapiedi o che altro) e campi invisibili... per esempio anche se da una parte tira sempre un certo vento fastidioso tutti la eviteranno facendo un giro diverso, quando anche il vento non tirasse un giorno ormai la strada è fatta così e tutti la seguiranno, ma potremmo andare sull'ancor più invisibile.

Mi riferivo più alla sincronicità.
Non capisco
E' come se in qualunque luogo ci fosse registrato il ricordo? Ovvero nel tempo tolgono l'ostacolo ma siccome per molto tempo era là e deviava il corso, nella registrazione de ( l'inconscio collettivo?) tutti ricordano incosciamente l'ostacolo e lo aggiarano?
Va che a fantasia io viaggio forte
Però mi sfugge l'ingorgo cioè con sta cosa non mi torna a meno che nella registrazione il tal giorno si era usciti tutti e quindi quel ricordo spinge tutti.
Ok sono in piena fantasia mi fermo prima di volare via.

Ieri siamo usciti per fare una passeggiata, abbiamo pensato di fare una strada nei campi, la giornata era bella ma tirava un forte vento che dava noia ( a me almeno) Beh credevo che non avremmo incontrato nessuno. Appena svoltato l'angolo e fatti una decina di metri incontriamo diverse persone , l'intento era quello di camminare in solitudine allora abbiamo cambiato itinerario lasciando il sentiero principale ed abbiamo attraversato i campi. Dopo un po' ci giriamo e ci accorgiamo che qualcuno sta seguendo la nostra stessa idea, quindi l'idea non era nostra? Era già stato fatto noi abbiamo solo seguito la scia invisibile pensando di fare qualcosa di diverso abbiamo fatto come chissà quante altre persone hanno in passato pensato e fatto la stessa cosa?
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Ultima modifica di griselda : 26-03-2008 alle ore 01.38.26. Motivo: ho aggiunto fatto
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