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Vecchio 05-04-2008, 21.25.59   #1
Uno
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Predefinito La piramide di Maslow

La piramide dei bisogni concepita da Maslow psicologo, più precisamente "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità) è una scala di bisogni suddivisa in cinque differenti livelli, conosciuti più sinteticamente come la piramide di Maslow:

* Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
* Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
* Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
* Bisogni di stima, di prestigio, di successo
* Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).

Possiamo improntare la discussione in due modi, quello generale e cercando in noi le corrispondenze con ciò che in merito alla piramide riconosciamo come nostro post, io pensavo di portarle avanti parallelamente.

Calcolando che che comunque tutti abbiamo un pò di un pò tutti i livelli (più o meno, poi a qualcuno ne possono mancare alcuni o averli molto deboli/nascosti) come vi sentite messi?

il primo lo abbiamo tutti per forza, però se entriamo nel merito può essere ridotto alla sopravvivenza o al bisogno godurioso del mangiare, bere etc...
dal secondo in poi teoricamente si va in crescendo anche se alcune persone si soffermano tanto su 3° e 4° da avere ben poco da portare oltre per alimentare gli altri bisogni.
Mi fermo per non affossare la discussione.
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Vecchio 05-04-2008, 21.49.31   #2
Ray
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il primo lo abbiamo tutti per forza, però se entriamo nel merito può essere ridotto alla sopravvivenza o al bisogno godurioso del mangiare, bere etc...
A monte però dovremmo metterci d'accordo sul concetto di bisogno. Se lo pigliamo come reale necessità allora vale solo la prima parte del tuo esempio, la sopravvivenza, mentre il resto è gola ovvero vizio, oppure semplice desiderio a cui posso rinunciare ma comunque non bisogno (se posso rinunciare non è bosogno).

Oppure possiamo prenderli come bisogni percepiti e quindi ecco che potrebbe essere che per me è "impossibile" rinunciare al telefonino di ultimo modello e quindi ne ho bisogno. In questo caso certo che è una piramide evolutiva, più riesco a ridurre all'osso i vari bisogni (azzerarli non credo si possa) più posso spostarmi agli altri punti.
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Vecchio 06-04-2008, 23.34.40   #3
RedWitch
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La piramide dei bisogni concepita da Maslow psicologo, più precisamente "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità) è una scala di bisogni suddivisa in cinque differenti livelli, conosciuti più sinteticamente come la piramide di Maslow:

* Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
* Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
* Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
* Bisogni di stima, di prestigio, di successo
* Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).

Possiamo improntare la discussione in due modi, quello generale e cercando in noi le corrispondenze con ciò che in merito alla piramide riconosciamo come nostro post, io pensavo di portarle avanti parallelamente.

Calcolando che che comunque tutti abbiamo un pò di un pò tutti i livelli (più o meno, poi a qualcuno ne possono mancare alcuni o averli molto deboli/nascosti) come vi sentite messi?

il primo lo abbiamo tutti per forza, però se entriamo nel merito può essere ridotto alla sopravvivenza o al bisogno godurioso del mangiare, bere etc...
dal secondo in poi teoricamente si va in crescendo anche se alcune persone si soffermano tanto su 3° e 4° da avere ben poco da portare oltre per alimentare gli altri bisogni.
Mi fermo per non affossare la discussione.
Senza pensare alla differenza che ha messo Ray su bisogni reali e non, mi è molto facile riconoscere in me il secondo e il terzo.. se ho ben capito l'ordine con cui sono messi, dovrebbero rappresentare l'ordine crescente dei bisogni, è curioso come ai primi livelli ci siano i bisogni di sopravvivenza istintuali (mangiare, bere, salvezza ) e man mano si sale con bisogni che almeno apparentemente non hanno a che vedere con la sopravvivenza.

Per esempio fame e sete, seppur mi rendo conto che senza mangiare e senza bere morirei, non avendo mai patito fame e sete vere, è quasi come un "dato per scontato", mangio quando ho fame, bevo se ho sete, qualche centinaio di anni fa, questo livello secondo me invece sarebbe stato in cima alla piramide.. prima di tutto la sopravvivenza, poi il resto..

Per tornare a me, ho provato a stilare la "mia" piramide, ma gira gira, mi sono accorta che il come mi vedevo è più forte di come mi vedo .. per cui sono arrivata alla conclusione che in me la piramide va bene così come è messa, solo non riesco quasi a vedere il 5° punto, e sul punto 4, metterei solo stima..
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Vecchio 07-04-2008, 00.25.46   #4
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A monte però dovremmo metterci d'accordo sul concetto di bisogno. Se lo pigliamo come reale necessità allora vale solo la prima parte del tuo esempio, la sopravvivenza, mentre il resto è gola ovvero vizio, oppure semplice desiderio a cui posso rinunciare ma comunque non bisogno (se posso rinunciare non è bosogno).

Oppure possiamo prenderli come bisogni percepiti e quindi ecco che potrebbe essere che per me è "impossibile" rinunciare al telefonino di ultimo modello e quindi ne ho bisogno. In questo caso certo che è una piramide evolutiva, più riesco a ridurre all'osso i vari bisogni (azzerarli non credo si possa) più posso spostarmi agli altri punti.
Io non classificherei il bisogno in base a ciò a cui posso rinunciare o meno, ma in base a qualcosa che prende, mentalmente, fisicamente, sentimentalmente o a varie sfumature di questi. In sintesi il desiderio è una cosa che parte da noi (parlo di desiderio reale) il bisogno ci è indotto per soddisfare delle leggi, in maniera naturale o meno.

E' diverso desiderare di farsi una famiglia o averne bisogno perchè non si riesce a star soli, è diverso desiderare di assaggiare una specialità gastronomica (anche senza fame, solo un assaggio) da aver bisogno di mangiare perchè sono due giorni che non mangi etc...
Questo vuol dire che mentre tutti i desideri sono rinunciabili, i bisogni a volte si e a volte no, mangiare tocca, farsi una famiglia perchè non si vuole stare soli se non si trova comunque il patner alla fine si rinuncia.
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Vecchio 07-04-2008, 08.51.32   #5
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Questo vuol dire che mentre tutti i desideri sono rinunciabili, i bisogni a volte si e a volte no, mangiare tocca, farsi una famiglia perchè non si vuole stare soli se non si trova comunque il patner alla fine si rinuncia.
Ok. Quindi questa è la differenza tra bisogni indotti naturalmente (leggi) e quelli "artificialmente"?
Se devo mangiare e non trovo da magiare muoio, se devo farmi una famiglia perchè non posso stare solo ma non trovo alla fine sto comunque senza ma sopravvivo, tra l'altro accorgendomi che posso fare a meno (c'è gente che esce di testa però, anche per il telefonino, e in un certo senso può morirne)?
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Vecchio 07-04-2008, 12.16.10   #6
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* Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
* Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
* Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
* Bisogni di stima, di prestigio, di successo
* Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).

Bisogni fisiologici ci sono ma non sono un problema nel senso che sento di poterne fare a meno, questi che sono alla base di tutto non mi interessano.

* Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
Questo è stato la mia tortura e ancora ho dei bisogni in senso affettivo e materiale.

* Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
Bisogno primario per me credo come bisogno di affetto e di identificazione di valore attraverso l’affetto di ritorno.
Che finisce ad andare all’altro:
* Bisogni di stima, di prestigio, di successo
quindi sempre relativi all’affetto.

* Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).
La mia realizzazione è confusa perchè è soggetta ai bisogni sopra, quindi vivo come realizzazione l'incarnazione dei bisogni precedenti.
Questo poi è quello che credo non so se poi ci sia altro o qualcosa di diverso.
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Vecchio 07-04-2008, 12.34.59   #7
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Ok. Quindi questa è la differenza tra bisogni indotti naturalmente (leggi) e quelli "artificialmente"?
Se devo mangiare e non trovo da magiare muoio, se devo farmi una famiglia perchè non posso stare solo ma non trovo alla fine sto comunque senza ma sopravvivo, tra l'altro accorgendomi che posso fare a meno (c'è gente che esce di testa però, anche per il telefonino, e in un certo senso può morirne)?
Le leggi ci sono sempre di mezzo con i bisogni, il desiderio invece nasce al di fuori delle leggi, questa è la differenza concreta tra i due.
Devo mangiare perchè le leggi fisiche che regolano il mio metabolismo me lo impongono, posso vincerle fino ad un certo punto poi devo soddisfare il bisogno o morire, nell'altro tipo di bisogno invece arrivo al punto di poterlo vincere o (raro) tramite la volontà ed altro, oppure tramite altre leggi, nell'esempio della famiglia, anche fermandoci a livello chimico, ne sento il bisogno perchè mi mancano molte sostanze che produco quando sono appagato in rapporti di relazione di un certo tipo (familiare nell'esempio), se le circostanze mi impediscono di soddisfare il bisogno subito un'altra legge (che psicologicamente definiremmo rassegnazione) ci aiuta con sostanze alternative o anestetizzandoci o in altri modi contemplati dalle leggi Universali oppure tramite un mio volontario percorso interiore trovo il modo di eliminare questo bisogno, per esempio avendo altre attività che compensano anche chimicamente la cosa... o al massimo grado divenendo libero dai bisogni... ma questo è prematuro adesso
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Vecchio 07-04-2008, 13.26.59   #8
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Ieri stavo guardando un documentario in TV sugli indios, in cui si diceva che soddisfatto il bisogno primario di sfamarsi avanzava loro tempo per socializzare, divertirsi, riposare.
La piramide dei bisogni qui è proprio in questo ordine e non sembrano infelici anzi... vivono a contatto con la natura, non sono stressati, non devono rispettare orari nè lottare per il posto di lavoro e la carriera.... non sono disturbati dalla pubblicità che instilla sempre nuovi desideri indotti...

Noi invece il primo lo diamo per scontato, non facciamo festa ogni volta che mangiamo, nella maggioranza dei casi non ci manca l'affetto e l'amicizia....

Ma per quanto mi riguarda posso dire che quello che mi spaventa di più è la mancanza di sicurezza e stabilità economica, se un mese non entra lo stipendio perchè uno dei due ha perso il lavoro salta tutto il sistema, la casa non è più una sicurezza stabile, e di conseguenza il primo bisogno che viene in mente è di riuscire comunque a vivere e mangiare tutti i giorni.... ma se si viene sfrattati si va a mangiare alla mensa dei frati...
Io ho provato queste cose nella mia vita e adesso ho paura che stiano per accadere di nuovo, non voglio essere pessimista ma con il conto in rosso le banche non hanno nessuna pietà...
Certamente non si muore perchè i bisogni primari comunque si trova il modo di soddisfarli ma è come essere affamati di sicurezza per il futuro...
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Vecchio 07-04-2008, 15.55.38   #9
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Noi invece il primo lo diamo per scontato, non facciamo festa ogni volta che mangiamo, nella maggioranza dei casi non ci manca l'affetto e l'amicizia....

Ma per quanto mi riguarda posso dire che quello che mi spaventa di più è la mancanza di sicurezza e stabilità economica, se un mese non entra lo stipendio perchè uno dei due ha perso il lavoro salta tutto il sistema, la casa non è più una sicurezza stabile, e di conseguenza il primo bisogno che viene in mente è di riuscire comunque a vivere e mangiare tutti i giorni.... ma se si viene sfrattati si va a mangiare alla mensa dei frati...
Io ho provato queste cose nella mia vita e adesso ho paura che stiano per accadere di nuovo, non voglio essere pessimista ma con il conto in rosso le banche non hanno nessuna pietà...
Certamente non si muore perchè i bisogni primari comunque si trova il modo di soddisfarli ma è come essere affamati di sicurezza per il futuro...
Spero di non uscire troppo dal seminato..
E' vero quello che dici Stella, diamo per scontato il primo che poi ci assicura la sopravvivenza, e ci preoccupiamo per il futuro, per una stabilità che va oltre il sostentamento , chi vive semplicemente sembra che non abbia bisogno di altro, ha tutto ciò che gli occorre per una vita serena, ma la società "evoluta" in un certo senso ha ampliato i suoi bisogni?..

Se oggi mi preoccupo tanto per il lavoro, è perchè ho tutto il resto, se improvvisamente mi venisse a mancare la salute per esempio, il discorso lavoro passerebbe immediatamente in secondo piano, perchè comincerei a pensare alla sopravvivenza, al ristabilirmi.. è come se ci fosse una scala di valori e saltassi dei gradini.
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Vecchio 07-04-2008, 17.45.10   #10
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In me vedo per quanto posso il 2°in pol position,legato ad esperienze familiari che ancora non sono risolte,nè fuori,nè dentro, che mi rendono insicura e paurosa verso i cambiamenti;il 3°anche è un bello scoglio da superare,anche se a riguardo qualcosa già si muove in positivo..penso.. ; il 1°volendo a livello di bisogno riesco a gestirlo anche se la volontà non sempre mi assiste;del 4° mi attribuisco il bisogno di essere stimata,anche se considerando la Ip che mi ritrovo, credo ci siano anche gli altri,più nascosti.. il 5° c'è, anche se lo vedo un pò più spostato nel passato..oggi considero diversamente la realizzazione personale, anche se non basta questo per cambiare certi meccanismi quando ci sono.. Ho fatto quintina
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Vecchio 07-04-2008, 22.11.19   #11
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Messi così a me sembrano nel giusto ordine in effetti, nel senso che soddisfatto un bisogno penso si venga presi fisicamente e mentalmente da quello subito dopo. Quello che ora sento forte in me è senza dubbio il secondo, bisogno di sicurezza, di stabilità. Talmente forte che tutti gli altri ho l'impressione di averli fatti passare in secondo piano, al punto di soddisfare quelli fisiologici, sete e sonno soprattutto, più che altro per avere la forza fisicamente di lavorare per il bisogno di sicurezza.
Il terzo bisogno ammetto che lo sto soffocando e rinviando, ripromettendomi di pensarci appena avrò conquistato un po' più di stabilità, ma è comunque qualcosa che rode come un tarlo, anche se vedo bene che per ora non posso fare di meglio.
Il quarto e il quinto bisogno se ci rifletto mi sembrano legati comunque a ciò che sto facendo per soddisfare quello della sicurezza, perchè se sarà un successo l'avrò ottenuta, si spera insieme alla stima e alla posizione soddisfacente nel gruppo sociale. Però non saprei dire ora se mi sentirei addirittura realizzata
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Vecchio 08-04-2008, 00.12.27   #12
Grey Owl
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* Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
Sebbene nella mia esistenza non ho mai patito la fame è questo un bisogno(necessario per sopravvivere) che è nascosto dal desiderio di godere del cibo. E' legato al secondo gradino della piramide, bisogno di sicurezza nel piacere del cibo, il godere nell'abbondanza m'illude di sentirmi al sicuro. Mangio oggi perchè domani forse non ci sarà tutto questo cibo. E' un modo per esorcizzare la paura del domani, come in quella frase "...del domani non vè certezza".
Quote:

* Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
Il bisogno di salvezza... già, è sempre presente quella senzazione di pericolo dietro l'angolo sia per me che per i miei cari. Anche se anestetizzo con mille scuse e mille impegni, mi accorgo che la paura è sempre presente, la paura della morte e della malattia. Di conseguenza cerco sicurezza e protezione in false certezze, spesso reagisco ad un pericolo girando lo sguardo e sperando che passi. Il bisogno di salvezza è alla base della mia esistenza, anzi direi che condiziona fortemente la mia voglia di muovermi e di Lavorare.
Quote:

* Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
Il bisogno di affetto è forte nel momento in cui mi apro al prossimo, è come un regolo per determinare il punto in cui mi trovo. La relazione con gli altri trova il suo riferimento nel grado di affetto che provo e che mi viene riconosciuto (identificazione). Superato il secondo gradino questo è certamente la forza che mi fà muovere.
Quote:

* Bisogni di stima, di prestigio, di successo
Nel momento che raggiungo un buon rapporto fondato sull'affetto nasce il bisogno di mostrare quanto sono capace nel fare le cose. Anche se oggi come oggi non conosco il mio grado di appartenenza in quanto condizionato dal secondo gradino, in alcuni casi ho avvertito il bisogno di successo anche se era un reagire alla paura, un bisogno di sicurezza. Il prestigio è un buon anestetizzante per la paura (secondo gradino), certo che è un modo distorto di cercare il successo perchè nasconde la ricerca di sicurezza.
Quote:

* Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).
La verità è che non conosco bene cosa voglia dire realizzazione di sè. Si, certo, posso ipotizzare e immaginarmi in una visione romantica della parola "realizzazione di sè", ma la verità è che questo gradino non mi è ad oggi conosciuto.

Ricapitolando direi che non mi sono mai spostato oltre il secondo gradino, anzi direi di essere sempre rimasto tra il primo ed il terzo sostando per molto tempo sul secondo (bisogno di sicurezza e protezione).
Ho fatto una illusoria esperienza del quarto gradino credendo che fosse per un bisogno di stima ma in realtà era sempre uno slancio dal secondo gradino con relativa ricaduta sul secondo gradino.
Ho ben poco da portare oltre il secondo gradino, non rimane nulla per alimentare gli altri bisogni(gradini) che sono oltre.

Ultima modifica di Grey Owl : 08-04-2008 alle ore 00.15.49.
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Vecchio 10-04-2008, 12.21.40   #13
griselda
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Ragionavo su questi bisogni primari e mi viene da dire che se uno non li ha realizzati tutti ogni cosa che farà avrà come fine intrinseco quel bisogno che cerca di realizzare.
Quindi se questi bisogni non li vediamo come facciamo a sapere dove stiamo?
E ancora faccio un esempio se mi sposo e sono ancora al bene primario numero 1 avrò fatto una scelta dettata da ciò, perchè tutte le mie scelte inconsciamente partono da li.
Se poi salgo ad un gradino superiore ecco che mi vedo a cercare altro e quello che avevo non lo guardo più non lo considero più perchè per me è superato intendo come ricerca del bisogno.
Magari sono fuori come un balcone ma legando ciò che si è detto in Bellezza, Afrodite prima si è sposata con i primi due punti poi si è spostata su altro.
Se così fosse noi non dovremmo mai sposarci sino a che non abbiamo realizzato noi stessi al che potrebbe decadere anche il desiderio di matrimonio.
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Vecchio 10-04-2008, 17.08.20   #14
RedWitch
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Ragionavo su questi bisogni primari e mi viene da dire che se uno non li ha realizzati tutti ogni cosa che farà avrà come fine intrinseco quel bisogno che cerca di realizzare.
Quindi se questi bisogni non li vediamo come facciamo a sapere dove stiamo?
E ancora faccio un esempio se mi sposo e sono ancora al bene primario numero 1 avrò fatto una scelta dettata da ciò, perchè tutte le mie scelte inconsciamente partono da li.
Se poi salgo ad un gradino superiore ecco che mi vedo a cercare altro e quello che avevo non lo guardo più non lo considero più perchè per me è superato intendo come ricerca del bisogno.
Magari sono fuori come un balcone ma legando ciò che si è detto in Bellezza, Afrodite prima si è sposata con i primi due punti poi si è spostata su altro.
Se così fosse noi non dovremmo mai sposarci sino a che non abbiamo realizzato noi stessi al che potrebbe decadere anche il desiderio di matrimonio.
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Non ho capito cosa intendi per realizzare i bisogni Gri, intendi soddisfarli? Se tutti abbiamo in noi un po' di tutti i bisogni della piramide, non riesco a capire come facciamo ad essere esclusivamente sul primo o sul secondo o su altri, come se fosse una scala in cui uno esclude l'altro, sicuramente a seconda dei bisogni più intensi, lasceremo perdere altre cose, ma se aspettassimo di essere realizzati (individui?) senza fare esperienze tipo il matrimonio, rapportandolo a tutto il resto non vivremmo .. se pensiamo al fatto che tutto o quasi è fatto in maniera meccanica.. senza esperienze non si vive, saremmo immobili no? o forse non ho ben capito cosa intendi..
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Vecchio 10-04-2008, 18.50.53   #15
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Non ho capito cosa intendi per realizzare i bisogni Gri, intendi soddisfarli? Se tutti abbiamo in noi un po' di tutti i bisogni della piramide, non riesco a capire come facciamo ad essere esclusivamente sul primo o sul secondo o su altri, come se fosse una scala in cui uno esclude l'altro, sicuramente a seconda dei bisogni più intensi, lasceremo perdere altre cose, ma se aspettassimo di essere realizzati (individui?) senza fare esperienze tipo il matrimonio, rapportandolo a tutto il resto non vivremmo .. se pensiamo al fatto che tutto o quasi è fatto in maniera meccanica.. senza esperienze non si vive, saremmo immobili no? o forse non ho ben capito cosa intendi..
E non è facile da spiegare perchè nemmeno so se è corretto.
Ma pensavo ai Monaci ad esempio ci sono persone che nascono già senza quei bisogni, come se già il loro Spirito ne avesse già fatta esperienza prima.
Uno nasce ricchissimo secondo me non a caso, se nasci in una certa situazione tipo quella del ricco è chiaro che il tuo bisogno primario il primo non ti è di bisogno quindi di "nascita" puoi passare ad altro.
Ora invece nella vita comune se non lo sei devi farti una posizione che garantisca che tu possa non pensarci più, o che non è più importante. Ecco che puoi dedicarti ad altro e via dicendo.
Non è facile mettere giù quello che mi passa per la mente ma ad esempio personaggi come Yogananda o Osho o chi per essi sono nati già in una certa situazione come se le esperienze alcuni bisogni li avessero già superati.
Il primo ad esempio intendeva l'unico suo Amore quello per il suo Maestro non lo sfiorava neppure l'idea di congiungersi con una donna e di sposarsi.
Ora scendendo al mio piano io quella piramide l'ho da scalare tuttissima dal primo basello proprio per eliminare il mio bisogno.
Ufff mi sa che ho fatto ancora più confusione Red.
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Vecchio 10-04-2008, 18.57.08   #16
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per quanto mi concerne i miei "bisogni" non ancora del tutto superati sono legati alla stima personale e alla realizzazione di se.
più il primo che il secondo.
per gli altri penso di aver raggiunto un equilibrio che mi non me li fa considerare "bisogni" nel senso inteso in qualche post precedente da uno
ma desideri reali.
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Vecchio 11-04-2008, 00.51.19   #17
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Penso che la piramide indichi una scala di bisogni in cui uno può sussistere solo se i precedenti non occupano tutto lo spazio. Finchè ho fame il mio bisogno di realizzarmi non sussiste. Quando non solo ho soddisfatto ma mi sono anche parzialmente affrancato, pur senza eliminare che prevederebbe una trasformazione radicale, da un bisogno, ovvero sono in grado di soddisfarlo nella misura corretta senza che esso occupi tutto il mio spazio mentale o di azione (e quindi la mia preoccupazione), insomma senza che mi prenda tutte le energie, ecco che possono prendere corpo anche i successivi che sono , se vogliamo, meno grossolani.

Poi è vero che comunque ci sono tutti e cinque. Ma, come dicevo prima, se ho molta fame gli altri passano talmente tanto in secondo piano che non gli concedo granchè... sicuramente non una serie di azioni pianificate.

Forse, per un meccanismo naturale ben identificato dalla stesura della piramide, l'attenzione generale si sposta via via nei bisogni seocndo la scala indicata.
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Vecchio 12-04-2008, 09.06.49   #18
dafne
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Sono d'accordo con te Ray, credo anch'io che ci sia una sorta di "priorità" in questa scala, anche se alle volte credo che possa essere più di uno ad essere importante. Quello che mi chiedevo è se ha un senso concentrarsi totalmente, o il più possibile, su ognuno di questi punti, uno alla volta e cercare se non di eliminare il bisogno ma almeno di rendersene consapevoli, possa in qualche modo aiutarci a crescere. In senso di coscienza intendo. Mettere a confronto più di un punto allo stesso momento può essere estremamente difficoltoso, forse è per questo che più si cresce più si fà fatica ad uscire da certi schemi, perchè non è più possibile concentrarsi su un problema solo ma ce ne sono diversi.
Voglio dire, se devo preoccuparmi di sopravvivere potrei non pensare alla sicurezza perchè pur di mangiare faccio qualsiasi cosa, anche a rischio, esagero, di farmi sparare addosso perchè stò rubando. Se invece il problema della sopravvivenza non ce l'ho, se il mangiare in qualche modo è assicurato ecco che probabilmente comincerò a preoccuparmi un pochino della mia sicurezza personale.
Se anche la mia sicurezza personale non è difficoltosa da raggiungere, se ho una casa, dei genitori o degli amici che mi ruotano attorno (trascuriamo il discorso della qualità dei rapporti al momento) ecco che avrò delle energie e del tempo per desiderare che una persona in particolare si dedichi a me o viceversa. Qui però credo che ci sarebbe da aprire una parentesi perchè ci sono persone che cercano l'identificazione e l'affetto mentre altre si dirigono verso l'identificazione con la stima e il prestigio, almeno credo...temo che la maggior parte delle persone si fermi qui
Ora, citando il personale, come bisogni fisiologici sono tranquilla, anche se il lavoro che non arriva qualche grattacapo me lo stà dando, forse però rientra di più nel secondo punto (in questo senso sono presenti entrambi come problematici nel mio personale), per il terzo.. ..lasciamo perdere che ci sguazzo mentre il quarto non mi tocca ancora molto. Solo un pò, ma arriverà anche quello mi sà anche se ho quella che si definisce una "mentalità meritocratica" (almeno questo mi han detto) per cui se avrò del buono da dare la stima e il prestigio dovrebbero essere naturali conseguenze..Analizzando l'insieme quindi ci sono almeno tre punti che sono fortemente presenti come problematici nella mia vita..
Realizzazione di sè?.. l'Enterprise è già atterrata?

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Vecchio 20-04-2008, 01.19.19   #19
Kael
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* Bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.)
* Bisogni di salvezza, sicurezza e protezione
* Bisogni di appartenenza (affetto, identificazione)
* Bisogni di stima, di prestigio, di successo
* Bisogni di realizzazione di sé (realizzando la propria identità e le proprie aspettative e occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).
A livello personale:
i bisogni fisiologici sicuramente occupano il primo posto, anche se devo dire che, se la situazione lo richiede, posso non mangiare o non dormire per lunghi periodi senza che la cosa mi comporti grossi disturbi..
Il punto due invece quasi non ce l'ho, ho attraversato situazioni difficili senza mai considerarli veramente bisogni impellenti. Così come anche il punto cinque, la realizzazione personale non è un bisogno per me, in qualche modo mi sento già realizzato e sto bene così. Se volessi realizzarmi ulteriormente (cosa che voglio) è più un desiderio che un bisogno.
I punti tre e quattro come dici sono effettivamente i più ostici, e li vedo anche molto connessi fra loro (tanto che mi è difficile scinderli nettamente)

Quindi ricapitolando (e catalogando i bisogni secondo la definizione che ha dato Uno sul fatto che un bisogno è un qualcosa che prende..):
1- b. fisiologici (mi prende poco però è inevitabile)
2- b. di appartenenza (mi prende molto)
3- b. di stima e prestigio (mi prende molto)
4- b. di salvezza e protezione (mi prende poco)
5- b. di realizzazione di se (non mi prende)


Certo comunque che questo si calcola sul vivere ordinario, se dovessi immaginare di essere un prigioniero di guerra torturato barbaramente senza la minima pietà il punto 4 diverrebbe immediatamente il punto primario... C'è sempre una certa dinamicità in questa scala di valori...

-------------------------------------------------
A livello generale:

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dal secondo in poi teoricamente si va in crescendo anche se alcune persone si soffermano tanto su 3° e 4° da avere ben poco da portare oltre per alimentare gli altri bisogni.
Mi torna in mente quello che dicevi sui gatti, non dovendo faticare per procacciarsi il cibo hanno energie da spendere in altro (gioco, scoperte, etc..) potremmo quindi dire che un uomo libero dai bisogni, ma anche uno con i bisogni soddisfatti, potrebbe magari concentrarsi di più sui suoi veri desideri? Certamente però chi è libero dai bisogni può concentrare tutta la sua energia sui desideri, mentre invece chi soddisfa appieno i suoi bisogni può comunque investire la sua energia sui suoi desideri, ma questa ovviamente sarà solo quella che gli resta, se gli resta....

Magari in situazioni particolari possono esistere persone come Siddhartha, nate in un ambiente talmente confortevole e "appagante" da soddisfare pienamente tutti e 5 i livelli della piramide di Maslow da poter così usare quasi pienamente la propria energia nei veri desideri... (quello che ha fatto Siddhartha andandosene da casa e abbandonando tutto.. solo che dopo i bisogni non sono più soddisfatti e allora come si fa?)
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Vecchio 21-04-2008, 12.16.29   #20
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Nell'ultimo bisogno della scala parla di identità ma sembra che si intenda sempre connessa al sociale, quindi la realizzazione di Se non è un bisogno.
In effetti non tutti sentono questo come necessità, eppure c'è chi raggiunge l'obiettivo senza aver prima soddisfatto gli altri bisogni, altrimenti dovremmo essere tutti prima ricchi e molte altre cose.
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Vecchio 21-04-2008, 13.58.15   #21
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Infatti non di solo pane vive l'uomo....

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Vecchio 21-04-2008, 20.10.26   #22
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Nell'ultimo bisogno della scala parla di identità ma sembra che si intenda sempre connessa al sociale, quindi la realizzazione di Se non è un bisogno.
In effetti non tutti sentono questo come necessità, eppure c'è chi raggiunge l'obiettivo senza aver prima soddisfatto gli altri bisogni, altrimenti dovremmo essere tutti prima ricchi e molte altre cose.
Sollevi due questioni secondo me importanti. Una riguarda la soddisfazione dei bisogni (quel che dici sull'essere ricchi o altro) che, a mio avviso, non è eliminazione. Ovvero anche se sono ricco questo non significa che non avrò più bisogno di mangiare... però significa che per me non è più un bisogno pressante, un qualcosa che prende la maggiranza delle mie energie e del mio tempo, impedendomi di dedicarmi alla soddisfazione degli altri bisogni o addirittura, se la situazione è tragica, impedendomi di percepirli.
Però è anche vero che non mi serve essere ricco per trovarmi in una situazione come quella che ho descritto e cioè per la quale il bisogno di sopravvivenza procacciamento del cibo non i occupa tutto il tempo e le energie. Potrei aver sviluppato una serie di strategie esistenziali che mi permettono di soddisfare quel bisogno dandomi anche la possibilità di occuparmi di altro. Queste strategie, per quanto riguarda altri bisogni come quello di appartenenza, possono essere psicologiche per esempio.

L'altra questione che sollevi riguarda l'ultimo bisogno. anche io mi ero posto la domanda se si parlava di qualcosa di spirituale o solamente di sociale. Perchè io sento lo spirituale come un bisogno... a volte a tal punto da occuparmi alla bell' e meglio degli altri per poter dedicarmi ad esso. A volte addirittura credo di averne trascurato qualcuno per lo stesso motivo, sbagliandomi grossolanamente. Infatti nessuna realizzazione spirituale è possibile se si hanno questioni irrisolte, almeno credo.

D'altra parte la descrizione del bisogno che fornisce Uno lo pone in un ambito esclusivamente "profano", dato che parla di posizione sociale... e quindi, un po' come gli altri, può essere soggettivamente vissuto in diverse modalità, fino quasi a non esserci.

Tornando alla questione bisogni legata allo spirituale, che poi era il motivo per cui ho chiesto chiarimenti su cosa si intendeva per bisogni, forse effettivamente non si può considerarlo tale se pensiamo a qualcosa relativo alle leggi come diceva Uno, ma resta un desiderio, anche se può essere impellente. Io pensavo banalmente che un bisogno è una cosa che non puoi fare a meno e mi sono trovato spesso in una situazione per la quale rinunciare al Lavoro spirituale mi sembrava una perdita totale di senso dell'esistenza... da qui il viverlo come un bisogno. Questione non del tutto chiarita, almeno per me.
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Vecchio 21-04-2008, 21.11.14   #23
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Infatti nessuna realizzazione spirituale è possibile se si hanno questioni irrisolte, almeno credo.
Io non credo sia proprio così, altrimenti la realizzazione spirituale non avverebbe mai, se si è sempre occupati a risolvere i problemi contingenti...
La realizzazione spirituale secondo me è indipendente dagli altri bisogni, che sia quello di procurarsi il pane quotidiano, che il senso di appartenenza o di identità, o di realizzazione personale.
Penso anche che chi ha una buona realizzazione spirituale riesce nel contempo a realizzare anche i propri altri bisogni esistenziali, li "centra" meglio.

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Vecchio 21-04-2008, 22.42.44   #24
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Io non credo sia proprio così, altrimenti la realizzazione spirituale non avverebbe mai, se si è sempre occupati a risolvere i problemi contingenti...
La realizzazione spirituale secondo me è indipendente dagli altri bisogni, che sia quello di procurarsi il pane quotidiano, che il senso di appartenenza o di identità, o di realizzazione personale.
Penso anche che chi ha una buona realizzazione spirituale riesce nel contempo a realizzare anche i propri altri bisogni esistenziali, li "centra" meglio.

Infatti. Non credo proprio che ci si possa dedicare alla realizzazione spirituale - e men che meno ottenerla - finchè si è occupati coi problemi contingenti... non può avvenire se qualche bisogno occupa tutto il mio tempo e la mia energia. Quindi credo proprio che non avvenga mai finchè si annaspa tutti presi da questi bisogni.
Penso anche che se non sono in grado di risolvere i problemi contingenti non posso pretendere di riuscire in un compito molto più arduo come la realizzazione spirituale. Prendi molti santi che si sono realizzati in povertà... prima han dovuto risolvere i bisogni materiali (anche la scelta della povertà è una soluzione) poi si sono realizzati. Finchè dedico le mie forze a questo non posso dedicarle alla realizzazione... devo ridurli al minimo. E questo vale anche e soprattutto per gli altri bisogni, quelli di carattere più "psicologico", ai quali mi riferivo con la frase che hai estrapolato. Finchè son tutto preso dalla ricerca di qualcuno che mi ami (per esempio) tutte le mie energie o la maggior parte di esse saranno rivolte ad ambiti mondani e non potrò impiegarle in altri ambiti.

Quindi resto del parere che finchè non ho risolto i bisogni (risolto non vuol dire eliminato) non posso ottenere altro, soprattutto di spirituale.
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Vecchio 22-04-2008, 10.11.11   #25
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Infatti. Non credo proprio che ci si possa dedicare alla realizzazione spirituale - e men che meno ottenerla - finchè si è occupati coi problemi contingenti... non può avvenire se qualche bisogno occupa tutto il mio tempo e la mia energia. Quindi credo proprio che non avvenga mai finchè si annaspa tutti presi da questi bisogni.
Penso anche che se non sono in grado di risolvere i problemi contingenti non posso pretendere di riuscire in un compito molto più arduo come la realizzazione spirituale.

Volevo intendere lo spirito evangelico descritto nel discorso della Montagna:

"Cercate il Regno di Dio e il resto vi sarà dato in aggiunta. Il Padre vostro che è nei cieli sa di cosa avete bisogno"

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