Donne che amano troppo

psicoterapeuta americana specializzata in terapia della famiglia, si occupa dei problemi di "dipendenza" e ha lavorato nel campo delle tossicodipendenze e dell'alcolismo.

Il libro parla di donne che amano troppo, amano in modo sbagliato e soprattutto non hanno imparato ad amare se stesse. Queste donne provengono da famiglie disturbate dove non esisteva ne equilibrio ne amore ed esse ne sono il risultato.
Anche quando riconoscono il partner come inadeguato non riescono a lasciarlo andare.
Costruiscono il dramma che hanno vissuto da bambine e lo perpetuano senza rendersene conto.
I racconti cercano di evidenziare i motivi per i quali le donne che “amano troppo” si trovano uomini che hanno sempre le stesse caratteristiche che le faranno soffrire.
Parla del tipico atteggiamento del “io ti salverò” o del “io ti cambierò” che portano inevitabilmente verso la sofferenza.
Descrive ampiamente il supporto che viene dato loro da quei gruppi di sostegno che vengono creati appositamente per aiutare tutte quelle categorie tipo gli Alcolisti Anonimi dove le persone iniziano a sentirsi meno sole, e meno diverse ed a prendere coscienza che non sono le uniche a vivere quei problemi e attraverso le esperienze di chi le ha precedute trovare una via d’uscita a quegli atteggiamenti sempre uguali. La prima cosa che viene insegnata loro è quella di amare se stesse e per farlo devono imparare a mettere dei paletti su alcune cose che per loro sono di vitale importanza, affinché siano per prime loro stesse a non permettere che qualcuno le faccia ancora del male, oltrepassando quei paletti.

Non sono brava a scrivere recensioni ma consiglio di leggerlo a tutte quelle donne che sono convinte di essere sfortunate, che si innamorano sempre della stessa tipologia di uomini senza rendersi conto di come avviene tutto questo.
Ci sono un sacco di spunti, nonostante si trovino magari in racconti diversi.

Comprai questo libro anni fa, iniziai a leggerlo, ma poi lo chiusi e lo riposi, chissà forse non era il momento giusto, oggi si è ripresentato casualmente ai miei occhi come per dirmi: è arrivato il momento ora puoi leggermi.

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