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Vecchio 04-05-2008, 14.57.02   #1
Uno
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Predefinito Tibet e Cina

Non volevo cavalcare l'onda della popolarità e consenso che questi argomenti possono suscitare, ho pensato che già tanti ne parlano in giro e che tutto sommato noi non possiamo fare nulla direttamente, però se per caso qualcuno ancora non se ne fosse mai interessato è una schifezza.
Non santifico i tibetani, quando erano indipendenti non sempre accoglievano gli stranieri con molta diplomazia a pace... ma erano sul loro impervio territorio.

Ho visto delle foto che mi fanno vergognare di essere un umano, crani sfondati, petti bucati, genitali strappati..... foto che sono anche rare visto il clima di censura che vige in quel paese, foto che in un primo momento volevo pubblicare ma copyrigth a parte ritengo troppo forti... tanto chi vuole pensarci non ha bisogno di vedere, chi se ne frega anche di fronte all'evidenza chiuderà gli occhi.

Non voglio alimentare odio razziale, io sono certo che ci saranno anche cinesi per bene, saggi, gentili etc... ma minimo quelli al potere non lo sono...


Non possiamo fare nulla direttamente? Beh almeno indirettamente, queste olimpiadi sono una possibilità per manifestare il dissenso, con tutto quello che ci stanno investendo voglio vedere se ne esce un flop.....
Purtroppo ho sentito alcuni atleti che egoisticamente dissociano lo sport dagli avvenimenti sociopolitici... da una parte posso comprenderli hanno carriere sportive brevi e se perdono un appuntamento hanno un salto di 8 anni... dall'altra se non fanno un sacrificio dello spirito sportivo hanno preso ben poco.


Edit: potrete capire meglio il motivo del mio avatar provvisorio.
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Vecchio 04-05-2008, 16.48.32   #2
stella
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Edit: potrete capire meglio il motivo del mio avatar provvisorio.

Ora è più chiaro, si vede anche la bandiera del Tibet e la tonaca del monaco...

A proposito della tonaca, esiste una foto scattata da satellite che sta facendo il giro del mondo in cui si vede chiaramente come dei soldati cinesi istruiti all'uopo si sono finti monaci per alimentare la rivolta a Lhasa per dare poi un moltivo alla Cina per intervenire con violenza, solo che poi la rivolta si è diffusa anche ad altre provincie...

Se ho il permesso, potrei pubblicare la foto così si capirebbe meglio il ruolo della Cina in tutto questo... la foto non è violenta ma emblematica del sistema che si usa in quel paese per colpire chi è pacifico....

Ultima modifica di stella : 04-05-2008 alle ore 16.57.41.
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Vecchio 04-05-2008, 19.34.35   #3
RedWitch
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Onestamente non conosco bene la situazione socio-politica che esiste là, ma quel poco che fanno vedere (i cinesi sono bravi a nascondere tutto sotto un palco dorato) non puo' e non dovrebbe passare inosservato..

Qualche tempo fa hanno mostrato in tv la testimonianza di un Monaco che è stato tenuto in prigione e torturato per 30 anni. 30 anni! Tutta una vita in prigione massacrato di botte, per quale motivo?Una violenza del genere non è accettabile

Ora la Cina ha i riflettori puntati addosso proprio per via delle Olimpiadi, e se davvero fosse un bel flop, in qualche modo forse potrebbero capire che certe cose si pagano. Sarebbero forse costretti ad aprire un po' gli occhi.. purtroppo ho idea che dietro ci sia un businness talmente grande che sarebbe comunqe difficile boicottare le Olimpiadi (forse giusto gli atleti potrebbero, se una buona parte rifiutasse di gareggiare per esempio).
E' proprio vero che da qui non possiamo fare nulla, ma intanto manifestare il dissenso è un piccolo passo.

ps: è forte il pinguino che sventola la bandiera tibetana
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Vecchio 04-05-2008, 20.25.17   #4
jezebelius
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Io penso che ci sia un forte e marcato disinteresse, in Occidente.
Non tanto perchè dovrebbe essere obbligatorio interessarsi di ciò che accade " fuori casa " - del resto c'è anche chi afferma che gia siamo pieni di problemi qui a casa nostra, figurarsi avere il tempo per altro - quanto invece, al contrario, sarebbe buona cosa iniziare ad avere un po più di attenzione anche per fatti e storie che di solito, diciamo, sono lontani da noi.

Detto questo, almeno come premessa, non credo che il " boicott " alle Olimpiadi si possa definire " miccia " per permettere ai cinesi ( " c " minuscola apposta ) di fare marcia indietro, o quanto meno avere un motivo di ripensamento. Nons oolo per le ragioni che diceva Red ma da altro lato, se molti partecipanti aspettano le Olimpiadi - come diceva Uno -, grande occasione per tendere ad un fine agonistico, visti gli sforzi per arrivarvi, differenziando questa manifestazione dai fatti socio-politici, la scelta in un certo senso è gia stata fatta.
Quindi forse un boicott a metà, col risultato di non creare chissà quale scalpore!
Di certo i cinesi non sono gli unici, nel mondo, che mostrano un modo di fare, un comportamento umano quasi spregevole. Eccezion fatta, ovviamente, per chi invece si distingue anche su questo terreno.
Diritti umani negati quindi, in quasi tutti settori.

Per il Tibet, credo che la Cina abbia avuto sempre sullo stomaco quella Regione, nel senso sia che non poteva digerirla o meglio annetterla a se direttamente e quindi era necessario trovare una soluzione, anche approntando una strategia con effetti nel lungo periodo; e sia nel senso che il Tibet è sempre stato un peso da eliminare.
Ora forse andando un po più in la in questa pseudo analisi, la Storia si ripete. Infatti questa " invasione silenziosa " direi, fa parte e richiama allo stesso tempo il movimento che la Cina opera nel mondo. Tende ad espandersi non solo economicamente ma proprio geograficamente.
Un nuovo equilibrio del quale possiamo avere un primo sentore, credo che innanzitutto riguardi i fatti di cui parliamo.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 04-05-2008, 21.12.24   #5
stella
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Ecco la foto in cui si vedono chiaramente dei soldati cinesi con le tuniche sotto il braccio, è un po' grande ma non arrivo a ridimensionarla :



Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:  tibet.jpg
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cliccare per vedere ingrandita

In Cina probabilmente la popolazione è tenuta all'oscuro di quello che accade in Tibet, ed è anche tenuta rigorosamente all'oscuro del boiccottaggio della Fiaccola Olimpica nei vari paesi che ha attraversato.

Io penso che questi giochi olimpici saranno boicottati da tanti nel mondo, almeno da tutti quelli che hanno boicottato il passaggio della fiaccola...
E non è poco, mi pare....


Ultima modifica di stella : 04-05-2008 alle ore 21.32.25.
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Vecchio 04-05-2008, 23.43.48   #6
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Pure io mi vergogno per quello che sta succedendo. Mi vergogno come essere umano. Tempo fa avevo visto un filmato dove si vedevano monaci tibetani sfondare a calci e pugni le vetrine dei negozi, e la cosa mi aveva lasciato a dir poco perplesso... Ora dopo la foto che ha inserito Stella non ho più dubbi (anche perchè con la censura che vige, se quel filmato è trapelato, è proprio perchè sono stati gli stessi cinesi a volerlo far vedere per accusare inguistamente i tibetani)

Insomma un vero schifo. E ad essere sincero non so nemmeno quanto possa essere produttivo boicottare le olimpiadi. Se i cinesi sono così da "normali", non voglio pensare a cosa potrebbero fare se dovessero avere una tal perdita a livello economico (e anche di faccia di fronte a tutto il resto del mondo). E se la prenderebbero ancora di più proprio con i tibetani, magari non subito... lascerebbero calmare le acque per qualche tempo, e poi inizierebbero una guerra fredda atta a massacrarli poco per volta, senza far troppo scalpore.
Boicottare le olimpiadi potrebbe essere utile se poi dopo la gente non li abbandona, altrimenti è veramente meglio che partecipi come se nulla fosse e poi te ne torni a casa.
Bello sarebbe che gli atleti tutti uniti nello stadio prendessero la parola e spiegassero il motivo per cui non và loro di partecipare ad una competizione come le olimpiadi che esprime gioia e fratellanza visto che attualmente le cose sono del tutto diverse.
Le olimpiadi in cina in questo momento sono due cose che non stanno insieme... e non per colpa dei tibetani.
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Vecchio 05-05-2008, 00.20.43   #7
Sole
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La questione è difficile, lo stesso Dalai Lama ha chiesto di non boicottare i giochi per non avere ripercussioni.. ma le hanno lo stesso da anni e anni..
Boicottare significa non guardare nemmeno alla tv i giochi, significa non incentivare l'auditel, gli sponsor abbandonerebbero il campo (sempre che ci sia una base reale sull'auditel) e allora si che ci sarebbero perdite ingenti.

Sui cinesi che non sanno, non so... ce ne sono milioni in giro per il mondo e si possono telefonare e scrivere.

Il popolo cinese è gente a cui è stata tolta ogni identità tradizionale, è come se fossero morti dentro (ovviamente generalizzo) come se non avessero ricordi del passato e nessuno stimolo, oltre alla paura di un governo repressivo e di polizia.
Questa cosa che accade in Tibet ha un nome, si chiama pulizia etnica e non c'è modo di intervenire contro chi ha la bomba atomica ed un esercito di 4miliardi di persone..

Nel mio piccolo, non guarderò i giochi.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 05-05-2008 alle ore 00.28.27. Motivo: corretto ortografia
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Vecchio 05-05-2008, 00.43.04   #8
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Predefinito Un pò di storia

Per capire la crisi tra il Tibet e la cina sono andato a leggere la storia di questo popolo.

Nel IX secolo d.C., l'Impero tibetano iniziò il suo declino in modo rapido. Esso si frantumò in piccoli principati ed un periodo oscuro iniziò per il Tibet. Durante questa fase i contatti fra il Tibet e i paesi confinanti (Cina compresa) divennero minimi. In questo periodo iniziarono i pellegrinaggi dei buddisti cinesi in Tibet ed in India. Gengis Kan (buddista egli stesso) iniziò le campagne militari contro la cina ed il Tibet a partire dal 1206 così che il Tibet venne annesso all'impero mongolo come stato vassallo.

Questo è il periodo in cui Tibet e cina si trovano sotto lo stesso sistema politico, assoggettati al governo dei Mongoli. I tibetani furono in grado di liberarsi dai Mongoli solo nel 1358, mentre i cinesi fecero lo stesso dopo una decina di anni, nel 1368 (sotto la dinastia Ming). A seguito di questa annessione, l'attuale repubblica popolare cinese rivendica il territorio tibetano come parte della cina. Seguì un interregno nel quale dominarono dinastie secolari. In realtà l'affrancamento dei tibetani dai Mongoli fu soltanto formale, in quanto un'alleanza si sostituì al vassallaggio: in campo spirituale, i Karmpa introdussero il dogma della reincarnazione nella scelta del supremo capo spirituale, ancor oggi praticata.
La situazione interna al Tibet era assai fluida ed instabile ed i Mongoli tornarono ad invadere il Tibet all'inizio del XVI secolo restituendo il potere alla massima autorità religiosa, il Dalai Lama (Oceano di Saggezza" diverse volte. Fu dunque grazie ai Mongoli che nuovamente s'impose il lamaismo in Tibet, tanto che la medesima figura era a capo di una sorta di Stato teocratico, figura che riuniva il potere temporale e spirituale in un unico individuo chiamato "Dalai Lama", allora già alla quinta incarnazione (il Dalai Lama è considerato un’emanazione di Avalokitesvara, la divinità della compassione universale che protegge il Tibet). Dopo un susseguirsi di Dalai Lama spiritualmente capaci, ma temporalmente del tutto incompetenti, il Paese si trovò praticamente, assieme al declino della potenza mongola sua protettrice, in balia del limitrofo colosso cinese.

All'inizio del XVIII secolo la cina ottenne il diritto di avere un commissario residente (amban) a Lhasa. Nel 1720 i Manciù che dominavano la Cina si intromisero nelle questioni tibetane inviando truppe per scortare il giovane settimo Dalai Lama, nato nel Tibet orientale a Lhasa. Quando le truppe manciù abbandonarono Lhasa, lasciarono indietro un residente (o amban) ufficialmente per rimanere a disposizione del Dalai Lama, ma in effetti per proteggere i loro propri interessi. Questo fu l'inizio della interferenza Manciù negli affari tibetani.
Quando i tibetani si ribellarono contro i cinesi nel 1750 e uccisero l'amban, l'esercito cinese entrò nel paese e nominò un successore del funzionario ucciso. Il Tibet era divenuto uno stato cuscinetto nella morsa dei Cinesi a settentrione e dei britannici a meridione.

Nel 1856 un trattato stabilì i confini tra Tibet e Nepal e l'accordo fu stipulato dai cinesi per il Tibet e dai britannici per il Nepal.
Nel 1898 la Gran Bretagna intervenne militarmente una prima volta in Tibet. Nel 1904 la Gran Bretagna spedì forze militari indiane per sanare una controversia confinaria, che di fatto significò l'occupazione militare del Tibet, anche a seguito dell'interesse per il Tibet manifestato dallo Zar di Russia. In risposta a questa operazione militare il ministro degli esteri cinese affermò per la prima volta in modo esplicito che era la cina ad avere sovranità sui territori tibetani.

Nel 1907 infine la Gran Bretagna e la Russia si accordarono perché, in conformità con la dipendenza del Tibet dalla Cina, tutti gli eventuali negoziati con il primo fossero effettuati tramite la seconda; decisero anche che entrambi non avrebbero minacciato l'integrità territoriale del Tibet e non avrebbero mandato i loro rappresentanti nella nazione.
La prima guerra mondiale e la guerra civile cinese causarono un impoverimento della cina ed i cinesi accantonarono provvisoriamente il loro interesse sul Tibet. Per un trentennio il Tibet si mantenne equidistante da tutte le potenze, tanto da permettere ad una spedizione pseudoscientifica del terzo reich (1938) di cercare il fantomatico regno di Shambhala (o Xambala), un regno sotterraneo centroasiatico la cui ipotetica capitale Agharti sarebbe stata governata da saggi rappresentanti della razza ariana.

Nel 1950 i comunisti cinesi entrarono in Tibet al grido:"Liberiamo il Tibet dagl'imperialisti".
Questa immensa regione di montagne e altipiani ha sempre attirato gli appetiti dei vicini per la sua posizione strategica fra cina e India, perché controlla riserve d'acqua vitali per tutto il continente (lo Yangze, il fiume giallo, il Mekong, l'Indo, il Brahmaputra nascono qui), e giacimenti di minerali preziosi dall'oro all'uranio.
Le mire coloniali della cina sul Tibet sono una costante nella storia.
La vittoria di Mao Tse-Tung, nel 1949, e la proclamazione della repubblica popolare cinese il 1° ottobre di quell'anno, fecero tornare alla ribalta la questione dei territori separati dalla madrepatria.

Già il 1º Gennaio 1950 Radio Pechino annunciò per il Tibet l'imminente "liberazione dal giogo dell'imperialismo britannico" (la limitata influenza britannica in realtà era finita con la seconda guerra mondiale e l'indipendenza dell'India, nel 1947).
La guerra di Corea, scoppiata all'alba di domenica 25 Giugno 1950, e l'intervento americano a sostegno della Corea del Sud attaccata dalla comunista Corea del Nord dettero alla Cina l'occasione sperata per occupare il Tibet. Il 7 ottobre 1950, quarantamila soldati dell'esercito di liberazione popolare dilagarono in tutto il Tibet occidentale, uccidendo ottomila dei suoi soldati e senza praticamente incontrare resistenze di sorta. L'Europa trattò l'invasione come una questione interna cinese e l'America già duramente impegnata contro le truppe cinesi (i cinesi accorsero in aiuto alla Corea del Nord appena due settimane dopo aver invaso il Tibet, il 19 Ottobre 1950) a difendere la Corea, non osò sfidare Mao. Ancor oggi, praticamente tutti i paesi del mondo riconoscono il Tibet come una provincia della cina e non come un'entità autonoma, l'unico Paese che sollevò la questione fu il Salvador.

Il 17 novembre 1950 il XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso (l'attuale Dalai Lama in esilio) assunse i pieni poteri spirituali e temporali come Capo dello Stato, nonostante avesse appena compiuto il sedicesimo anno.
A lui la dirigenza comunista cinese impose un accordo eufemisticamente noto come "Trattato di liberazione pacifica" in 17 punti. Il Dalai Lama fu costretto a firmarlo sotto la pressione militare cinese, in quanto 40 mila soldati cinesi minacciavano di occupare Lhasa militarmente e di deporlo.

Fu così che il 23 maggio 1951una delegazione tibetana, che era andata a Pechino per discutere dell' invasione, fu obbligata a firmare il cosiddetto "Accordo dei 17 punti" sulle misure per una pacifica liberazione del Tibet, sotto minaccia di un aumento delle azioni militari nel paese. In seguito la cina usò questo documento per attuare il suo piano di trasformare il Tibet in una colonia cinese senza tenere alcun conto della forte resistenza da parte del popolo tibetano.
Il Tibet doveva rinunciare, tra l'altro, ad una politica estera autonoma, a batter moneta, a stampare francobolli. Poiché alcune riforme del nuovo governo, tra le quali quella di una redistribuzione delle terre, sarebbero risultate impopolari, queste vennero proposte solo nelle regioni più periferiche del Khamorientale e nell'Amdo.

Già nel 1952 i cinesi vennero economicamente incentivati a trasferirsi in massa in Tibet dalle regioni limitrofe, tanto che oggigiorno i tibetani sono in minoranza in Tibet di fronte ai cinesi stessi.

(continua...)
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Vecchio 05-05-2008, 00.44.04   #9
Ray
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non c'è modo di intervenire contro chi ha la bomba atomica ed un esercito di 4miliardi di persone..
Ecco. Purtroppo non è tutto qui.

Parlavo tempo fa con un mio amico, anche lui simpatizzante tibet, dell'opportunità di boicottare i giochi. Questo mio amico ha un'agenzia di pubblicità. Dettaglio importante.
Si ragionava sul fatto che boicottare i giochi non sarebbe servito un accidente, che il danno economico non srebbe poi così rilevante... semmai quello di immegine, ma l'immagine si ammaestra. Inoltre il boicottamento si sarebbe limitato ai giochi e al periodo degli stessi... mentre le violenze in tibet non solo ci saranno anche dopo, ma soprattutto ci sono da parecchio.

Sarebbe da boicottare la cina, altro che. Boicottarne i mercati. Chiamatelo embargo? Chiamatelo pure.

E sto mio amico mi dice... e io dove vado a comprare le magliette da stampare? Come scusa? Eh si... mi fa lui... se le magliette non le compro li (nel senso di made in cina) le pago minimo il trilpo, trilplico i prezzi e chiudo in due mesi.
Questo io, con la mia piccola dittina. Tutto è fatto in cina, tutti comprano li perchè costa poco e, grazie a ciò, i prezzi restano quelli che sono e si campa (ovvio, qualcuno ci marcia, ma molti ci campano)... se il mercato facesse a meno della cina... bah, fa lui, il mondo non può permetterselo.

Così la cina fa quel che vuole, sicura che nulla più del disappunto gli arriverà.
Altro che invasione silenziosa... ci invadono stando li.
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Vecchio 05-05-2008, 00.47.09   #10
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Predefinito Fino ai giorni nostri...

Nel 1954 il Dalai Lama e il Panchen Lama, invitati a Pechino, rimasero affascinati da Mao e dagli altri leader comunisti e solo alla fine del loro soggiorno questi ultimi gettarono la maschera accusando il Buddismo di essere un "veleno". Tornati in patria i due giovani leader religiosi scoprirono che lontano da Lhasa, nelle provincie di Amdo e Kham, le milizie comuniste avevano già cominciato a svuotare i monasteri ed a perseguitare il clero buddista. La colonizzazione "pacifica" del Tibet si scontrava con una reale e sistematica distruzione del culto tibetano e dei monasteri, nella completa indifferenza mondiale. Repressione e arresti di massa scatenarono nel 1955 le prime fiammate di insurrezione armata, a cui partecipano i monaci buddisti.
A quel punto, gli Stati Uniti, che avevano già combattuto direttamente contro i cinesi in Corea, presero l'iniziativa, e la CIA venne incaricata di addestrare la resistenza tibetana. Aiuto interrotto un quindicennio nel 1971 dopo il disgelo con la cina al fine di trovare una via d'uscita alla guerra del Vietnam.
Nel 1956 i cinesi scatenarono una delle offensive più sanguinose, utilizzando 150.000 soldati e bombardamenti a tappeto.

Nel 1959 venne organizzata con il supporto della CIA una rivolta, che venne stroncata provocando decine di migliaia di morti, il 10 marzo 1959 il movimento di resistenza tibetano, ormai esteso a tutto il Paese, culminò con una sollevazione nazionale contro i cinesi, che la repressero con forza spietata. Migliaia di uomini, donne e bambini vennero massacrati nelle strade di Lhasa e in altri luoghi. Il 17 marzo 1959 il Dalai Lama abbandonò Lhasa per cercare asilo politico in India. Egli fu seguito da oltre 80.000 profughi tibetani. Mai, prima nella loro lunga storia, tanti tibetani erano stati costretti a lasciare lo loro patria in circostanze così difficili. Oggi ci sono circa 130.000 profughi tibetani dispersi in tutto il mondo. La sollevazione si stima abbia comportato una strage di almeno 65.000 persone (cifre più attendibili indicano in 80.000 vittime e 300.000 profughi). Per il Tibet iniziò un periodo tragico e buio, privato com'era del suo capo di stato e guida spirituale Tenzin Gyatso (il XIV Dalai Lama).

Nel 1965, venne creata la regione autonoma del Tibet, in pratica l'intero paese venne annesso alla cina.

Il biennio 1966-1968 fu tragico per il Tibet. Durante la grande rivoluzione culturale, i rivoluzionari cinesi organizzarono campagne di vandalismo contro monasteri e siti simbolo della cultura tibetana, uccidendo oltre un milione di tibetani inermi. Dal 1950 venne distrutta la quasi totalità dei monasteri, oltre 6.000, di cui molti secolari. Circa 1.200.000 tibetani vennero uccisi. Si tratta comunque di stime in quanto non furono diffusi rapporti ufficiali e i tibetani non erano in grado di verificare con esattezza il numero. Anche gli arrestati furono molte migliaia. Anche oggi si contano tibetani, soprattutto monaci e monache, nelle carceri cinesi per reati politici legati alla richiesta di indipendenza.

Nel frattempo, dal 1976 in poi s'insediarono in Tibet 7 milioni di cinesi a fronte di un numero d'indigeni tibetani minore (6 milioni).
Il Governo tibetano in esilio denuncia la volontà del governo cinese di cancellare definitivamente la cultura del Tibet, con la repressione e con una propaganda martellante sui mass media e per le strade. Inoltre le scuole non possono insegnare il tibetano agli alunni oltre una certa età, mentre la lingua ufficiale rimane il cinese.
Il trasferimento forzato si è incrementato dopo il fallimento dei colloqui segreti tra il governo cinese ed il Dalai Lama nel 1987, quando il Dalai Lama propose agli Stati Uniti un accordo di mediazione con la cina che salvaguardasse l'identità culturale del suo Paese (21 Settembre). Alle manifestazioni in Tibet la cina rispose con un'ennesima repressione che fece due morti. Pechino si è rifiutata di riconoscere il Dalai Lama soprattutto dopo il conferimento a quest'ultimo del premio Nobel per la pace nel 1989.
(tratto da fonte Wikipedia)

Sino ad arrivare ad oggi con le manifestazioni contro la cina ed il boicottaggio dei giochi olimpici. Pare ma non è certo che all'inizio dei giochi olimpici (a Pechino il 08-08-08 alle ore 08:08 perche' il numero' 8 e' segno di buon auspicio nella cultura tradizionale cinese) non sarà presente Nicolas Sarkozy (Il presidente francese) mentre Gordon Brown ha già confermato la sua presenza.

Il post è lungo ma interessante per comprendere la situazione del Tibet. Col boicottaggio delle olimpiadi i cinesi avranno un motivo in più (come se ce ne fosse bisogno) per reprimere ed annientare la cultura tibetana.
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Vecchio 05-05-2008, 01.05.26   #11
Sole
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Ecco. Purtroppo non è tutto qui.

Parlavo tempo fa con un mio amico, anche lui simpatizzante tibet, dell'opportunità di boicottare i giochi. Questo mio amico ha un'agenzia di pubblicità. Dettaglio importante.
Si ragionava sul fatto che boicottare i giochi non sarebbe servito un accidente, che il danno economico non srebbe poi così rilevante... semmai quello di immegine, ma l'immagine si ammaestra. Inoltre il boicottamento si sarebbe limitato ai giochi e al periodo degli stessi... mentre le violenze in tibet non solo ci saranno anche dopo, ma soprattutto ci sono da parecchio.

Sarebbe da boicottare la cina, altro che. Boicottarne i mercati. Chiamatelo embargo? Chiamatelo pure.

E sto mio amico mi dice... e io dove vado a comprare le magliette da stampare? Come scusa? Eh si... mi fa lui... se le magliette non le compro li (nel senso di made in cina) le pago minimo il trilpo, trilplico i prezzi e chiudo in due mesi.
Questo io, con la mia piccola dittina. Tutto è fatto in cina, tutti comprano li perchè costa poco e, grazie a ciò, i prezzi restano quelli che sono e si campa (ovvio, qualcuno ci marcia, ma molti ci campano)... se il mercato facesse a meno della cina... bah, fa lui, il mondo non può permetterselo.

Così la cina fa quel che vuole, sicura che nulla più del disappunto gli arriverà.
Altro che invasione silenziosa... ci invadono stando li.
Secondo me questo è stato voluto fare accadere. D'accordo che ormai è così e se si vuole campare ci si adatta.. ma resta l'altro disocrso: che fanno le megaonlus addette al controllo? Niente. E come fanno a nascondere la cosa che non fanno niente? Fanno in modo di farcela prendere con le multinazionali... quando pure il negozietto sfigato è costretto a rifornirsi in Cina, è non è lo stesso un incentivare la cosa? Fine polemica.
Quei prezzi sono possibili per le condizioni di vita del popolo cinese, per le condizioni di lavoro. Minorile e sfruttato per non parlare di come vengono schiavizzati quando arrivano in Italia (ad esempio). Ma questo è altro discorso.
Quello che non capisco è perchè il Tibet? Come porta per l'India? O annientamento della memoria e tradizione antica?
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Vecchio 05-05-2008, 12.19.01   #12
griselda
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Quello che non capisco è perchè il Tibet? Come porta per l'India? O annientamento della memoria e tradizione antica?
Me lo sono chiesta anche io Sole, chissà forse perchè ci sono tradizioni che conducono proprio verso il lato opposto a quello a cui mirano i cinesi?Potere contro la Libertà?

La cina è già qui da tantissimo tempo, ma è entrata in sordina, tanto che sembrava comodo far entrare i suoi prodotti, senza pagarne il dazio. Ah che belli i souvenir, ah che bello tutto ciò che è orientale! Ah che bello comprare la e poi importare e mettere il nostro marchio, facile comodo e zack, piano piano si sono fatti spazio ed hanno raggiunto una posizione economica mica da ridere. Ci siamo cinesizzati da soli con i loro prodotti, siamo andati anche la ad insegnare come ci si occidentalizza in tutti i sensi gli abbiamo consegnato le chiavi di tante cose se non tutte e loro sono sempre stati bravissimi a copiare, tanto che ora sono diventati peggio di quello che siamo mai stati noi.

I cinesi sono furbi tanto che anche quando hanno esportato le arti marziali non l'hanno fatto mai in forma totale hanno sempre tenuto quello che dovevano per se lo stesso vale per altre discipline di cui si parla anche in forum. Il potere non lo hanno mai condiviso, se lo sono tenuti per se in attesa dei giorni d'oggi è bastato solo aspettare.

Non mi meraviglio affatto di ciò che fanno anche se mi sconvolge sempre ma è un popolo duro e lo ha dimostrato nella sua storia ed oggi sta solo cercando portare a termine ciò che ha iniziato tantissimo tempo fa.
Cosa hanno fatto le grandi potenze per evitarelo? Niente li hanno sottovalutati e loro hanno saputo attendere, nascosti ovunque, lavorando in sordina ma mostrando in terra loro quanto sono capaci di fare al loro stesso popolo. Non dimentichiamoci che è uno dei paesi con la pena di morte.

Dietro a comportamenti di questo tipo, ci sono sempre giochi di potere che sono tacitamente accettati dalle grandi potenze. E questo è davvero un schifo.
Perchè hanno accettato che si facessero li le olimpiadi mi domando? Avrei i brividi a pensare di divertirmi a guardarle e pensare che mentre si svolgono qualcuno prima dopo e o mentre viene turturato.
Alla fine la ricerca del potere è lo schifo più schifo che c'è e l'uomo per averlo è disposto a fare qualcunque atrocità è questo lo schifo cambiano i nomi dei popoli ma il succo resta sempre lo stesso.
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Vecchio 05-05-2008, 12.53.49   #13
Grey Owl
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Quello che non capisco è perchè il Tibet? Come porta per l'India? O annientamento della memoria e tradizione antica?
La regione del Tibet e' sempre stata contesa dai vicini India e Cina per la sua posizione strategica ed anche per le riserve d'acqua e per i giacimenti di oro e uranio.
Le mire coloniali della cina sul Tibet sono una costante nella storia.
Per annientare un popolo dei togliergli l'anima, la tradizione. Joseph Goebbels, ministro della propaganda del terzo reich disse "ripetere una bugia cento, mille, un milione di volte e diventera' una verita'", le immagini che circolano riguardo i disordini in Tiber sono bugie per formare la verita' cinese.
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Vecchio 05-05-2008, 13.23.10   #14
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E sto mio amico mi dice... e io dove vado a comprare le magliette da stampare? Come scusa? Eh si... mi fa lui... se le magliette non le compro li (nel senso di made in cina) le pago minimo il trilpo, trilplico i prezzi e chiudo in due mesi.
Questo io, con la mia piccola dittina. Tutto è fatto in cina, tutti comprano li perchè costa poco e, grazie a ciò, i prezzi restano quelli che sono e si campa (ovvio, qualcuno ci marcia, ma molti ci campano)... se il mercato facesse a meno della cina... bah, fa lui, il mondo non può permetterselo.

gia...tutto si riduce al denaro...
i miei interventi sul tibet...a questo volevano arrivare..
come molti di voi non faccio differenza tra uomo e uomo...razza e razza....la differenza la faccio tra uomo per bene e no...di razza non posso parlare perchè sono strasicura che tra il cinesi ci siano uomini onesti e per bene idem tra i tibetani ci saranno i guerraioli....dunque il discorso va fatto sui governi....ma porca pupazza...ditemi quanti uomini fanno volentieri la guerra? e parlo di vietnamiti...cinesi...tibetani e anche italini (che per altro vanno non per sparare (forse) ma per mantenere una pace)...uomini che per affrontare le battaglie venivano imbottiti di droghe...uomini che si fanno saltare in aria in centri commerciali strapieni di gente...perchè un capo li convince che è cio che dio vuole!!! allora l' uomo comune (soldato) non vorrebbe...ma l' uomocapo...che se ne sta comodo e al riparo a muovere soldatini dalla sua scrivania...quello si che vuole la guerra! ok direte voi "se no che ci stanno a fare tutti sti militari"? eccerto....ma tornando al nocciolo della questione....era questo un modo per far sentire il proprio dissenso....ai giochi olimpici gli atleti dividono politica e sport....i piccoli e grandi imprenditori dividono politica e affari....e il vaticano...così "aperto" all' amore divide politica...denaro...religione...ecco si in una parola divide!

non se ne viene fuori
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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
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Vecchio 10-07-2008, 15.38.01   #15
Sole
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Iniziano i giochi e l'attuale presidente della comunità europea, Sarkozy, accetta di presentarsi all'innaugurazione dei giochi, nello stesso giorno però fa convocare l'ambasciatore Cinese affinchè chiarisca e giustifichi affermazioni minatorie dirette alla Francia in caso che il presidente francese incontri nei prossimi giorni il Daila Lama in visita a Parigi.
L'ambasciatore Cinese non rettifica e non nega le minacce anzi le rinforza dicendo che se lo incontrerà la Cina potrebbe rallentare o chiudere i contratti in essere con la Francia a riguardo di forniturre di treni ed aerei per le compagnie francesi... ecco come ha potere la Cina, non si tratta solo di magliettine ma di un impero ed una invasione economica dettata da una crisi mondiale in atto alla quale loro rispondono impugnando il coltello.
Vedremo cosa farà Sarkozy, ma l'incidente diplomatico è in corso.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 10-07-2008, 19.05.31   #16
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Iniziano i giochi e l'attuale presidente della comunità europea, Sarkozy, accetta di presentarsi all'innaugurazione dei giochi, nello stesso giorno però fa convocare l'ambasciatore Cinese affinchè chiarisca e giustifichi affermazioni minatorie dirette alla Francia in caso che il presidente francese incontri nei prossimi giorni il Daila Lama in visita a Parigi.
L'ambasciatore Cinese non rettifica e non nega le minacce anzi le rinforza dicendo che se lo incontrerà la Cina potrebbe rallentare o chiudere i contratti in essere con la Francia a riguardo di forniturre di treni ed aerei per le compagnie francesi... ecco come ha potere la Cina, non si tratta solo di magliettine ma di un impero ed una invasione economica dettata da una crisi mondiale in atto alla quale loro rispondono impugnando il coltello.
Vedremo cosa farà Sarkozy, ma l'incidente diplomatico è in corso.
E noi ci inginocchiamo a questi ricatti...
Ma perchè invece, visto lo schifo che hanno fatto con i tibetani, non glielo facciamo noi il ricatto? Perchè è vero che noi abbiamo bisogno di comprare a basso costo dalla Cina, ma se nessuno compra più, anche la Cina si trova ad aver bisogno di vendere, no?
Perchè non siamo noi a dire: o la smettete con questi abomini sul Tibet, oppure non vi compriamo più un bel niente? Poi vediamo che ci fanno con milioni di magazzini che marciscono...

Il problema è che per fare una cosa del genere servirebbe unità, servirebbe veramente che tutti si uniscano e siano irremovibili, invece come avviene in tutti i branchi di sicuro qualcuno farebbe il furbo e si metterebbe a comprare sottobanco dalla Cina a prezzi stracciati, visto che a quel punto loro avrebbero necessità di vendere.

Si dice che l'unità faccia la forza, 1 contro 100 non dovrebbe avere il minimo di speranza... invece il fatto che quell' 1 tiene in scacco tutti e 100, dimostra chiaramente come le cose vadano male al giorno d'oggi...
Kael non è connesso  
 


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