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Vecchio 11-05-2008, 12.33.44   #1
Uno
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Predefinito La possibilità

Leggendo il titolo penserete che ho sbagliato sezione, invece voglio parlare di preghiera, magia e volontà.
Cosa accumuna queste cose che sono diverse?

Le accomuna che chiediamo, esigiamo, vediamo, la possibilità di fare qualche cosa.

Eh si.... se prego per guarire, se io o qualcun altro compie un atto magico per la mia guarigione, se io voglio guarire, oppure per trovare una persona con cui dividere la vita, o la possibilità di vivere serenamente, di diventare ricco o che altro fino alla più importante, la realizzione del Se (lo so che alcune di queste motivazioni non andrebbero neanche considerate, eppure c'è chi ci si danna) io sto pregando, facendo magia o volendo per avere o meglio essere la possibilità di fare quella cosa.

Per ora non aggiungo altro, c'è un grosso spunto di riflessione, che può allontanare dal nichilismo come anche da manie di onnipotenza.
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Vecchio 11-05-2008, 12.56.18   #2
Astral
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Credo che molto spesso alla radice di questo ci siano delle grandi insoddisfazioni a livello economico, di salute, lavorativo, affettivo, sessuale, sentimentale, sociale etc.

Molto spesso abbiamo esaurito le forze delle volontà ( ovvero ho un problema lo risolvo) e allora chiediamo aiuto al cielo o alla magia.

Quindi la nostra impossibilità di risolvere i problemi della vita, diventa una Possibilità ( o almeno ci crediamo)grazie a queste pratiche.

Tuttavia nella Bibbia c'è scritto chiedete e vi sarà dato.

Ma non è soltanto questo: la preghiera è qualcosa di molto più profondo, non è soltanto chiedere.

Ad esempio se ho un problema sentimentale, non dovrei chiedere di trovarmi tizio o caio, ma di aiutare a superare i blocchi che non mi permettono di trovare una persona ( sempre se è giusto che sia cosi).

Per quanto riguarda la magia il discorso è più complicato, poichè può essere utilizzato per ottenere qualcosa, indipendentemente se è giusto, o addirituttura per arrecare danno altrui.

Per quanto riguarda la realizzazione del Sè, bisogna vedere cosa si intende, ed anche su questo c'è molta speculazione... ( questo argomento andrebbe approfondito apparte).


In ogni caso credo che ogni via spirituale, dovrebbe renderci sempre più simili a Dio, più divini, ma spesso dietro questo, o dietro la preghiera d'amore ( per i cattolici) molto spesso si nascondono nostri propositi egoistici o semplicemente la liberazione da qualche croce.

Il percorso dei santi, dei mistici, dei filosofi ma anche delle semplici persone, prevede queste possibilità, anzi forse sono proprio i cavalli da battaglia( sopratutto preghiera e volontà).



Ultima modifica di Astral : 11-05-2008 alle ore 12.59.44. Motivo: modifica errori
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Vecchio 11-05-2008, 13.14.33   #3
Ray
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Quindi, da questo punto di vista, preghiera, magia e volontà sono tre modalità di cercare di far si che una data possibilità si verifichi... dove per "verificarsi" intendiamo il coincidere di questa possibilità con il nostro specifico movimento.
Riprendendo il discorso sulla sincronicità che facevamo recentemente, da ogni punto in cui ci troviamo ad un dato momento della nostra vita si dipanano delle possibilità, diciamo un ventaglio. Noi imbocchiamo una di queste e questo genera un successivo altro ventaglio e così via... mentre se ne avessimo imboccato un'altra avremmo generato un altro ventaglio e ancora così via.
Avevamo visto anche come le posibilità di questo ventaglio in qualche modo ci vengono incontro... esistono più forze: noi che ci indirizziamo verso una o una serie di possibilità di questo ventaglio e una o una serie di possibilità che si indirizzano verso di noi (a cui possimo fare resistenza o meno) oltre che forze che interagiscono tra di loro tra i vari ventagli e che interferiscono per così dire "lateralmente" (mentre noi andiamo da dietro ad avanti e quelle che ci vengono incontro da davanti a dietro, rispetto al nostro punto di vista).

A questo punto "volere" è cercare di spingersi verso una specifica di queste possibilità, eventualmente modificando la nostra traiettoria di quel che serve (se di possibilità si tratta questa modifica sarà senz'altro possibile per quanto difficile o facile, il fatto di "sbagliare mira" di tanto o di poco è un altro discorso... che comunque ci pone in un altra situazione rispetto ai successivi ventagli).
Pregare è chiedere ad una forza superiore. Quindi corrisponde al chidere che la possibilità che desideriamo si verifichi ci venga incontro... che la ruota delle possibilità giri in modo da far coincidere il nostro muoverci con la combinazione "giusta".
L'atto magico, a questo punto, è agire sul ventaglio delle possibilità in modo da "facilitare" una di esse o una serie, rendendo più difficili alcune o addirittura escludendone certe. E' quindi forse un'azione mediana... da una parte agisce sul ventaglio e dall'altra ci predispone ad acchiapparlo.

Qualcosa del genere?
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Vecchio 11-05-2008, 13.19.26   #4
Ray
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Ma non è soltanto questo: la preghiera è qualcosa di molto più profondo, non è soltanto chiedere.
Scusa ma non sono d'accordo, anche se forse è una questione di termini.
E' vero quanto dici sulla profondità, ma pregare equivale a chiedere. Poi possiamo chiedere cose pù o meno inerenti al nostro egoismo... dal vinere alla lotteria alla guarigione di uno sconosciuto.. ma sempre chiedere è. E' la richiesta di un intervento superiore in un piano inferiore (il nostro).

Anche "che sia fatta la Tua e non la mia volontà" è chiedere, anche se forse è il massimo della richiesta (se sincera) e corrisponde ad una resa, ma è chiedere che si manifesti su questo piano la Volontà superiore.
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Vecchio 11-05-2008, 14.21.35   #5
stella
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Le accomuna che chiediamo, esigiamo, vediamo, la possibilità di fare qualche cosa.
Eh si.... se prego per guarire, se io o qualcun altro compie un atto magico per la mia guarigione, se io voglio guarire, oppure per trovare una persona con cui dividere la vita, o la possibilità di vivere serenamente, di diventare ricco o che altro fino alla più importante, la realizzione del Se (lo so che alcune di queste motivazioni non andrebbero neanche considerate, eppure c'è chi ci si danna) io sto pregando, facendo magia o volendo per avere o meglio essere la possibilità di fare quella cosa.
Secondo me è credere in determinate forze superiori, incanalandosi in queste forze, con la preghiera, o con la formula magica, mettendoci la nostra volontà...
Così, tramite la volontà e la fede, tutto diventa possibile, anche quello che solo con le nostre forze riteniamo impossibile...
Ma se io non credo nella potenza di Dio è inutile che prego, come se non credessi nella potenza della magia è inutile che reciti una formula magica...
Per quanto riguarda la volontà, non è quella di dominare queste forze ma di attingere da queste la forza necessaria affinchè quello che chiedo si verifichi....
Come dice il proverbio, volere è potere....
potere di far verficare quello che si chiede...
La preghiera di intercessione poi, per mezzo della quale si chiede non per sè ma per un'altra persona, è altrettanto potente...
Ma secondo me la cosa più importante è avere la fede, la certezza che la cosa chiesta possa verificarsi....
Infatti anche nella magia, basta una persona che non ci creda e il rito magico perde di ogni efficacia....
Infatti se io mi metto in una disposizione di fede in quello che chiedo, divento la possibilità del verificarsi di quella cosa, in questo modo sono io che la faccio accadere, perchè quella forza agisce tramite me....
oppure divento parte di quella forza, o energia.
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Vecchio 11-05-2008, 14.42.56   #6
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Quindi, da questo punto di vista, preghiera, magia e volontà sono tre modalità di cercare di far si che una data possibilità si verifichi... dove per "verificarsi" intendiamo il coincidere di questa possibilità con il nostro specifico movimento.
Riprendendo il discorso sulla sincronicità che facevamo recentemente, da ogni punto in cui ci troviamo ad un dato momento della nostra vita si dipanano delle possibilità, diciamo un ventaglio. Noi imbocchiamo una di queste e questo genera un successivo altro ventaglio e così via... mentre se ne avessimo imboccato un'altra avremmo generato un altro ventaglio e ancora così via.
Pregare è chiedere ad una forza superiore. Quindi corrisponde al chidere che la possibilità che desideriamo si verifichi ci venga incontro... che la ruota delle possibilità giri in modo da far coincidere il nostro muoverci con la combinazione "giusta".
L'atto magico, a questo punto, è agire sul ventaglio delle possibilità in modo da "facilitare" una di esse o una serie, rendendo più difficili alcune o addirittura escludendone certe. E' quindi forse un'azione mediana... da una parte agisce sul ventaglio e dall'altra ci predispone ad acchiapparlo.
Può darsi che ogni possibilita' sia gia' stata creata ed e' presente nel nostro mondo, aspetta solo l'opportunità di verificarsi...
Quante volte quando accade qualcosa di inaudito si dice che si è verificata una possibilità su miliardi di altre possibilità...
Il chiedere che si verifichi è in un certo senso mettersi su quella lunghezza d'onda, il solo fatto di visualizzarla col pensiero e di nominarla con la preghiera le rende possibile nel qui e ora....
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Vecchio 11-05-2008, 17.39.35   #7
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Scusa ma non sono d'accordo, anche se forse è una questione di termini.
E' vero quanto dici sulla profondità, ma pregare equivale a chiedere. Poi possiamo chiedere cose pù o meno inerenti al nostro egoismo... dal vinere alla lotteria alla guarigione di uno sconosciuto.. ma sempre chiedere è. E' la richiesta di un intervento superiore in un piano inferiore (il nostro).

Anche "che sia fatta la Tua e non la mia volontà" è chiedere, anche se forse è il massimo della richiesta (se sincera) e corrisponde ad una resa, ma è chiedere che si manifesti su questo piano la Volontà superiore.
Le preghiere di ringraziamento non sono richieste, le preghiere di adorazione ( se non si adora per chiedere in cambio) non sono richieste.

Se ringrazio cosa chiedo? forse posso aver ringraziato per qualcosa che ho ottenuto, ma posso ringraziare ad esempio per la vita, ovvero qualcosa che mi è stato donano, ma non è che abbia richiesto con la volontà.

Le preghiere che comportano un dialogo con Dio non sono delle richieste, forse l'unica richiesta è quella di comunione con il divino, ma è più un'apertura, un dare un permesso..

Fatte queste eccezioni, direi che la maggiorparte delle preghiere sono richieste ( e spesso egoistiche), ma continuo a non essere ancora daccordo che la preghiera è solo richiesta.

Ci sono vari livelli: ovviamente il più basso è quello di chiedere tutto per se stessi, in un' infinita sfumatura finchè al punto che per fede non si fanno più richieste, poichè il resto ci verrà dato in sovrappiù.

Questo intendo per preghiera più profonda, ma forse non è il termine esatto come dici tu, magari possiamo dire preghiera più alta?

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Vecchio 11-05-2008, 19.11.25   #8
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Secondo me è credere in determinate forze superiori, incanalandosi in queste forze, con la preghiera, o con la formula magica, mettendoci la nostra volontà...
Io direi che la preghiera è credere e raramente vedere, ma un vedere che può rimanere dubbio, insomma che alla fine va creduto. La magia è ancora credere ma volendo vedere, con la magia si sviluppa la volontà (anche se per far realmente magia occorre volontà a prescindere, per iniziare no). Quando si passa il livello della magia siamo volontà, crediamo che le cose accadranno prima che succedano, ma ne abbiamo anche la certezza, è magia compiuta.

In tutti e tre però (quello che volevo evidenziare) ci muoviamo per la possibilità di poter fare o ottenere una cosa, è potere (possibilità) su vari livelli e sfumature.
Anche quando Voglio, cioè nulla più mi ostacola sono pienamente integrato con il Volere dell'Universo, con i piani di Dio o come preferite, voglio la possibilità, perchè finchè non avverrà (ma anche dopo avvenuto anche se non dal nostro punto di vista) qualsiasi cosa può cambiare... per usare le parole di uno famoso "non v'è certezza".

Mi rendo conto però di aver impostato male il discorso all'inizio, in questo modo è più facile focalizzare preghiera o magia etc... piuttosto che il fatto che qualsiasi movimento che facciamo va incontro a delle possibilità.
Se è vero che in base a delle catene di cause ed effetti nel punto in cui siamo è già tutto determinato, però c'è sempre la possibilità di spezzare una (o più catene) utilizzando dei metodi la cui efficacia è proporzionale al metodo e alla struttura della persona.

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Le preghiere di ringraziamento non sono richieste, le preghiere di adorazione ( se non si adora per chiedere in cambio) non sono richieste.

Se ringrazio cosa chiedo? forse posso aver ringraziato per qualcosa che ho ottenuto, ma posso ringraziare ad esempio per la vita, ovvero qualcosa che mi è stato donano, ma non è che abbia richiesto con la volontà.
Mi rendo conto che può sembrare una questione di termini o filosofeggiare, però se paghi prima che la fornaia ti da il pacchetto con il pane o questa ti da in mano il pacchetto e paghi dopo non cambia molto.
Ringrazi comunque per una cosa che ti è stata data, e se una cosa non la chiedi ti viene data?
Prendi anche i nostri comuni doni umani, "non me lo aspettavo!" si tu non non lo aspettavi, perchè non ci stavi pensando, ma chi te lo fa o ha avuto qualcosa da te o cercherebbe di averlo, parliamo anche di semplice affetto, attenzione e simili. Perchè altrimenti non facciamo doni a tutti quelli che incontriamo per strada e li facciamo solo a persone con cui interagiamo in un certo modo?
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Vecchio 11-05-2008, 22.59.49   #9
Kael
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Anche quando Voglio [...] voglio la possibilità, perchè finchè non avverrà (ma anche dopo avvenuto anche se non dal nostro punto di vista) qualsiasi cosa può cambiare... per usare le parole di uno famoso "non v'è certezza".
Credo che questo discorso sia molto importante per comprendere a fondo cosa significa Volere. Volere la possibilità, e non la cosa in sè, fà mantenere sempre un certo grado di disidentificazione che altrimenti ci farebbe ricadere nella brama. Anche il più grande Volere infatti, se invece che nel regno delle "possibilità" viene indirizzato nel regno fenomenico a noi più prossimo, si trasforma in brama e c'è quindi la "caduta"...

Come abbiamo visto nell'altro thread, la brama produce divisione... Volendo quindi una determinata cosa escludo automaticamente le altre, quindi divido, ed ecco tornare prepotentemente la brama... Se invece Voglio solo la possibilità di tale cosa, non escludo le altre, ma anzi (proprio perchè resto aperto alla possibilità) implicitamente accetto anche tutto il resto (e quindi "unifico") ed è questo il vero Volere...

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Quando si passa il livello della magia siamo volontà, crediamo che le cose accadranno prima che succedano, ma ne abbiamo anche la certezza, è magia compiuta.
Siccome rispetto a quanto detto sopra questo un po' mi "stride" (là si parla di possibilità, qua di certezza), intendi che abbiamo certezza della possibilità che le cose accadranno, e non solo certezza che le cose accadranno?
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Vecchio 11-05-2008, 23.16.32   #10
Uno
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Siccome rispetto a quanto detto sopra questo un po' mi "stride" (là si parla di possibilità, qua di certezza), intendi che abbiamo certezza della possibilità che le cose accadranno, e non solo certezza che le cose accadranno?
Si la certezza di potere, hai presente quando sei sicuro che una cosa la puoi fare?
Poi farla è un'altro discorso....
Per questo volere e potere sono sempre vicini in certi discorsi.
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Vecchio 11-05-2008, 23.45.19   #11
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Quindi quando si ha "Volere" si ha anche la certezza di "Potere".
"Volere è potere" recita infatti il detto...

Quindi tornando al tuo discorso:
Citazione:
Quando si passa il livello della magia siamo volontà, crediamo che le cose accadranno prima che succedano, ma ne abbiamo anche la certezza, è magia compiuta.
Sappiamo di avere la possibilità di farlo infatti.. Forse vado un po' troppo sulla filosofia adesso, ma non avevo mai riflettuto su una cosa così "banale" eppure così effettivamente "magica"... Se devo preparare il pranzo, so che posso farlo, e anche se ancora non l'ho fatto è come se fosse già compiuto... E' come se esistesse già ma ancora non si fosse manifestato a livello fisico. Per farlo poi è un altro discorso come dici tu, devo vedere gli ingredienti che ho in cucina, se magari me ne manca qualcuno, etc.. così che alla fine si tratterà di pastasciutta, o risotto, o che altro... ma sempre pranzo sarà.

Il grado di questo "potere" dipenderà unicamente dal volere... So che posso preparare il pranzo... Si, posso.. nel senso che sono in grado, ma si realizzerà? Se vorrò, allora anche potrò. Se invece non vorrò, il pranzo non sarà pronto e quindi non avrò potuto....

Senza Volontà insomma qualsiasi "possibilità" viene annullata...
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Vecchio 12-05-2008, 12.12.29   #12
stella
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Quindi quando si ha "Volere" si ha anche la certezza di "Potere".
"Volere è potere" recita infatti il detto...

Quindi tornando al tuo discorso:

Sappiamo di avere la possibilità di farlo infatti.. Forse vado un po' troppo sulla filosofia adesso, ma non avevo mai riflettuto su una cosa così "banale" eppure così effettivamente "magica"... Se devo preparare il pranzo, so che posso farlo, e anche se ancora non l'ho fatto è come se fosse già compiuto... E' come se esistesse già ma ancora non si fosse manifestato a livello fisico. Per farlo poi è un altro discorso come dici tu, devo vedere gli ingredienti che ho in cucina, se magari me ne manca qualcuno, etc.. così che alla fine si tratterà di pastasciutta, o risotto, o che altro... ma sempre pranzo sarà.

Il grado di questo "potere" dipenderà unicamente dal volere... So che posso preparare il pranzo... Si, posso.. nel senso che sono in grado, ma si realizzerà? Se vorrò, allora anche potrò. Se invece non vorrò, il pranzo non sarà pronto e quindi non avrò potuto....

Senza Volontà insomma qualsiasi "possibilità" viene annullata...
Chi ha il potere di fare ha dunque la "potenza"...
Per cui se una persona ha delle doti potenziali sta alla sua volontà di svilupparle o meno, perchè ne ha la possibilità.

Da quello che ho capito però anche con la volontà rimane una possibilità: certezza che si può fare ma non della cosa fatta...

Ma quando si vuole una cosa di cui non abbiamo la possibilità, come modificare gli eventi che si concatenano, se ci crediamo veramente, con la preghiera a chi è più potente di noi, in questo caso Dio, riceviamo lo stesso potere, quindi la certezza che tutto è possibile.
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Vecchio 14-05-2008, 00.31.08   #13
Kael
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Si la certezza di potere, hai presente quando sei sicuro che una cosa la puoi fare?
Poi farla è un'altro discorso....
Per questo volere e potere sono sempre vicini in certi discorsi.
Riprendo un attimo da qui, ricollegandomi anche a quanto hai detto sopra "quando si Vuole, si vuole la possibilità". Questo già pone una differenza sostanziale: nel volere normale (minuscolo) la nostra attenzione è sempre rivolta all'esterno da noi (voglio la macchina, voglio quello, quell'altro, etc..) mentre nel Volere maiuscolo l'attenzione è sempre rivolta all'interno, si vuole la possibilità, il potere di fare quella determinata cosa. Grossomodo si potrebbe quindi dire che il volere minuscolo è relativo all'avere, mentre il Volere maiuscolo è relativo all'Essere...

I princìpi dello sport sono molto simili, se qualcuno si accontentasse di volere (minuscolo) la vittoria, non si risparmierebbe di ricorrere a qualsivoglia stratagemma per "ottenere" questa vittoria... Anche barando.
Un vero sportivo invece è leale, non per niente una delle frasi tipiche a inizio partita (che oggi purtroppo non si sentono piu tanto spesso) era: vinca il migliore. Un vero sportivo quindi vuole la "possibilità" di vincere, vuole il potere di vincere, e tale princìpio sportivo gli vieterà di vincere barando se le possibilità (il potere) dell'avversario è maggiore...
In questo lo sport contiene elevati insegnamenti...
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Vecchio 14-05-2008, 03.11.41   #14
Il Folle
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La possibilità è un qualcosa che va e viene, come se fossero due spirali una che gira verso dentro l'altra verso fuori, un qualcosa che ora c'è tra due minuti non c'è più, riuscire a coglierla significa farla pulsare dentro di noi, quando questa ci appartiene e come diceva qualcuno iniziamo a visualizzare la realizzazione di questa possibilità, al buon 99% riusciremo a realizzarla.

Vorrei dire la mia sulle preghiere, che credo non debbano esser fatte per chiedere, ma per ringraziare di tutto quello che abbiamo già ricevuto.

La magia non l'ho mai provata, mentre riguardo la volontà credo sia un potere che abbiamo per Fare.

Un saluto a tutta
magnifici come sempre!
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Vecchio 14-05-2008, 09.42.10   #15
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Pregare fr, prier; port:= pregar latino precari da prex prece esprimere l'atto di raccomandarsi ai numi stando ritti con le braccia stese al cielo e le palme della mani aperte ed unite insieme. Col cristialesimo si continuò a pregare in piedi, ma colle braccia pregare fr. prier, a'nt. preier; pori. pregar : === lai. PK^ECÀRI da PRÈX prece v. q. voce) esprimente aperte siccome vediamo fare J sacerdote nella messa. Recitare proci a Dio o ai suoi santi; ^neric. Chiedere con umiltà Deriv. Pregatfvo; PregMvole Preghièra [==./r. r i è r e, ant. p r e i e r e, ingl. p r a y e r]; Prègo Priègo. Cfr. Precàrio; l'atto di raccoriandarsi ai Numi.


Mi rendo conto che la parola "chiedere" può non piacere, soprattutto a generazioni maschili che direttamente o indirettamente sono venute su con il mito di denim l'uomo che non deve chiedere mai... però se parliamo di preghiera questo è, l'etimo ancora conserva il significato originale.
E' marginale nel tema, se non fuori, ma se riflettiamo sulla stessa posizione originale della preghiera "con le braccia stese al cielo e le palme della mani aperte ed unite insieme", in parte recuperata con una posizione che molti oggi assumono quando si recita il Padre Nostro in chiesa, vediamo come anche fisicamente è farsi "coppa" in alcuni canali per ricevere.

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Sulle due spirali prima di esprimermi, preferirei che scrivessi meglio cosa intendi Folle, non vorrei dire che fai un miscuglio, magari la tua era un metafora che non colgo .
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Vecchio 14-05-2008, 10.21.20   #16
Astral
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Si forse ha ragione Uno,

Diciamo che con la parola preghiera, spesso si intende tutto il "Dialogo con Dio" e sicuramente quello non è soltanto un chiedere, ma anche altro. Come dice il folle, la preghiera di ringraziamento, ma direi anche di offerta a Dio, non è una richiesta e qui non ci sono santi che tengano.

Però la sola parola preghiera, etimologicamente parlando significa chiedere ( le spiegazioni già ve l'hanno date sopra) e lo troviamo nel linguaggio comune.

Quando io prego una persona di comportarsi bene: gli sto chiedendo di comportarsi bene, la mia è una richiesta, non è una ordine, ne un imposizione, ma è una richiesta.

Quindi indubbiamente pregare, almeno nel significato attuale è chiedere e non c'è niente di male nel farlo, anzi..

Poi è ovvio che come ho detto anche io qualche topic fa, oltre il chiedere, ci sono altre sfaccettature, ma qui cominciamo ad uscire fuori tema, e magari è più adatto riprenderlo nel topic della preghiera.
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Vecchio 14-05-2008, 10.37.12   #17
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La preghiera di ringraziamento è come la preghiera con le mani unite non sono preghiere realmente, sono qualcosa che oggi chiamiamo preghiera.

Ma spostiamoci dal sacro, se tu mi fai un piacere io ti ti prego ringraziandoti o ti ringrazio semplicemente?
Invece ti prego di farmi un piacere etc....
Ancora o.t. il rin-graziare significa (scritta brutta e male) ritornare la grazia ricevuta, non che Dio abbia bisogno della nostra grazia, ma se non la ritorniamo non possiamo riceverne ancora, è una questione anche fisica.
Quindi chiedo e ringrazio (o offro se ho in abbondanza) sono due cose diverse.

Lo so che sono pignolo, ma queste cose se comprese aiutano mica poco...

Ultima modifica di Uno : 14-05-2008 alle ore 10.38.16. Motivo: aggiunta una cosa
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Vecchio 14-05-2008, 15.50.02   #18
jezebelius
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Non so, anzi lo so, ma trovo tutto questo affascinante.

Proprio perchè affascinante rischio, però, di non cogliere del tutto, quindi cerco di ricapitolare.
Pensavo quindi alla possibilità.
Ebbene allora come avete detto precedentemente questa rappresenta, appunto, la " possibilità" che io possa fare qualcosa per far divenire quella ( possibilità ) certezza compiuta?
Anche se So, essendo la Volontà, che quella possibilità esiste, l'unico modo per potere realizzarla è Fare?

A questo punto - con la presunzione di non filosofeggiare troppo - , pregare, la magia, la volontà mi sembrano si accomunate da un " chiedere " ma anche, per dirla in altro modo, da un " desiderio " che mi spinge verso quell'azione. Ossia desidero quell'oggetto - non necessariamente materiale, o meglio non avendo solo questo come punto, come esempio - o meglio ancora quella " possibilità"!

Insomma, chiedo, esigo, vedo, attraverso me, ( Sono, direi ) La Possibilità di Fare. Posso anche cambiare il modo per raggiungere quel fine, come diceva Kael con l'esempio del pranzo, ma so che il pranzo, appunto, si manifesterà soltanto se mi adopero, per poterlo fare...
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 15-05-2008, 02.31.52   #19
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Sulle due spirali prima di esprimermi, preferirei che scrivessi meglio cosa intendi Folle, non vorrei dire che fai un miscuglio, magari la tua era un metafora che non colgo .
Non vorrei andare O.T.
Supponendo che noi fossimo dei campi elettro-magnetici, le possibilità quantiche della nostra di vita sono infinite, ovvero delle onde che vanno e vengono dal nostro campo, se riuscissimo a cogliere queste onde che si espandono verso l'interno e l'esterno, e trasformale in onde stazionarie (che pulsano) avremmo a quel punto realizzato la possibilità.

Ritornando a Preghiera, Magia e Volontà, credo siano tre forze, la prima una forza neutra in cui c'è una comunicazione biunivoca, la seconda una forza che comunica in modo univoco da noi verso l'esterno, e la terza una forza che va da l'esterno verso di noi.
Altra cosa che credo conti molto è chi le svolge. Una persona che sà Pregare sà comunicare con Dio, una mago saprà agire sulla materia, una persona che ha la Vera forza di volontà di fare qualcosa, ancor prima di averla fatta l'ha già realizzata.

Che ne dite, torno in letargo?

Ultima modifica di Il Folle : 15-05-2008 alle ore 02.34.33.
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Vecchio 15-05-2008, 09.54.52   #20
Uno
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Originalmente inviato da Il Folle Visualizza messaggio
Non vorrei andare O.T.
Supponendo che noi fossimo dei campi elettro-magnetici, le possibilità quantiche della nostra di vita sono infinite, ovvero delle onde che vanno e vengono dal nostro campo, se riuscissimo a cogliere queste onde che si espandono verso l'interno e l'esterno, e trasformale in onde stazionarie (che pulsano) avremmo a quel punto realizzato la possibilità.
Perchè andresti O.T. se stiamo parlando di questo?
Non vedo nessi tra le onde stazionarie e le possibilità, ma prova a fare un esempio pratico
Quote:

Ritornando a Preghiera, Magia e Volontà, credo siano tre forze, la prima una forza neutra in cui c'è una comunicazione biunivoca, la seconda una forza che comunica in modo univoco da noi verso l'esterno, e la terza una forza che va da l'esterno verso di noi.
Altra cosa che credo conti molto è chi le svolge. Una persona che sà Pregare sà comunicare con Dio, una mago saprà agire sulla materia, una persona che ha la Vera forza di volontà di fare qualcosa, ancor prima di averla fatta l'ha già realizzata.

Hai accoppiato male univoca e biunivoca e i versi, sulla preghiera a quanto pare abbiamo una visione diversa e va bene (mica dobbiamo essere per forza d'accordo) ma che la volontà è una forza che dall'esterno viene verso di noi...... uhum....
Quote:

Che ne dite, torno in letargo?
Perchè ne eri uscito?
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Vecchio 15-05-2008, 10.13.26   #21
Astral
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Sulla preghiera possiamo aprire un topic nuovo, oppure continuare su un'altro che è gia aperto, come ho un attimo di tempo lo apro io, se non mi anticipa qualcuno.

La Volontà io la vedo più come atto dall'interno verso l'esterno, non come dici tu Folle: nel senso io desidero dimagrire ad esempio, è qualcosa che sento dentro di me, ma poi compio un azione esterna: dieta, movimento, per realizzare quello che ho dentro, verso un azione esterna.

La Magia è un argomento troppo vasto e ovviamente credo che escluda le tecniche di divinazione come i Tarocchi e lo studio dell'astrologia.

Nella magia il meccanismo è lo stesso della volontà, ma forse non si lavoro su un piano concreto e anche qui si può chiedere aiuto a delle entità ( molto spesso discutibili).


In ogni caso sono daccordo che nella preghiera e nella magia si chiede, ma nella volontà a chi chiedo?

Forse chiedo a me stesso?

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Vecchio 15-05-2008, 12.48.33   #22
griselda
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Preghiera magia volontà.
La preghiera si fa con le mani giunte (spero che interceda per me e che mi faccia avere ciò che desidero non ho volontà ( ma la cerco) e cerco la Sua, la Volontà dell'Unità dell'Energia primaria quella più potente non deviata) o con le braccia aperte come fa il prete sull'Altare( mi arrendo alla Tua Volontà). Mi da l'idea che si dia la possibilità ad una determinata energia di entrare in noi aprendo le braccia (entra nel petto cuore) o unendo le mani di farla scorrere all'interno di noi. (quella del cuore che trasforma)
In passato è stato detto che si pregava con le mani giunte palmi aperti ma le braccia alzate verso il cielo. Tra l'altro le mani unite mi fanno ricordare i Mudra modi diversi per attivare le nostre energie a seconda delle dita e di come si impostano.
Con la magia io tendo di dominare queste energie. Tento di imbrigliarle e sottometterle al mio potere.
Mentre con la volontà mi sposto nelle varie possibilità perché posso scegliere. non cerco il potere ma la possibilità di scegliere come muovermi attraverso la conoscenza. Ma in questo caso agisco su me stesso, uso la mia energia e non tento di avere potere sugli altri ma solo su me stesso.

Allo stesso tempo quando preparo il pranzo mi attivo per prepararlo so che posso farlo o non farlo ma ne sono capace, so di esserlo già, poi mi impegno e lo faccio, questo non determina però il fatto che il pranzo verrà per forza fatto, io mi attivo, mi impegno ho la possibilità di farlo e lo faccio ma l'esisto dipenderà dalla “magia” che ci metto nel farlo. Prima lo creo nella mente. lo immagino, lo vedo, e poi scende nel materiale attraverso la mia volontà e impegno, amore si materializza. Non ho pregato perché qualcuno lo facesse per me, nè ho impiegato la mia volontà affinché qualcuno lo realizzasse, ma mi sono attivato scegliendo tra le possibilità quella di muovermi o stare fermo etc e realizzarlo superando gli ostacoli che mi si potevano porre d innanzi.
Avrò così lavorato nella mente per pensarlo, poi nel cuore per sentirlo ed impegnarmi a farlo e fisicamente per realizzarlo, il mio pranzo sarà l'effetto di quello che ci ho messo di quello che sono.
Avrò lavorato unito in me stesso tra le mie possibilità.

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