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Vecchio 19-06-2008, 17.14.27   #1
RedWitch
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Predefinito Gli esami non finiscono mai?

Stamani ho sentito durante una trasmissione radiofonica che oggi era il giorno della seconda prova dell'esame di maturità, lingua straniera o antica a seconda dell'indirizzo di studi mi pare abbiano detto... comunque, il presentatore poi ha proseguito dicendo altre cose, del tipo "chissà se voi vi ricordate il vostro esame, se ricordate come eravate vestiti, quali canzoni ascoltavate in quel periodo etc"...

Ho provato a fare un salto con la memoria e a tornare là, ai miei esami di maturità, e mi sono accorta che non ricordo affatto nè come ero vestita, nè che musica ascoltavo in quel periodo o altro e ho anche ricordi abbastanza confusi degli esami stessi , anche se pian piano qualcosa sta tornando , mi ricordo soprattutto lo stato d'animo con cui ho affrontato tutti gli esami (scolastici e non) della mia vita. Della maturità ricordo i giorni precedenti, in cui ho studiato come una matta per recuperare praticamente un anno di studio, perchè si sa, più si avvicinava l'esame e più sentivo la paura salire, ma mica che mi sono messa a studiare durante l'anno, per carità.. ...e vai con i tour de force che poi non servono a niente... e l'ansia con cui ho affrontato la prova orale. Gli scritti bene o male, sapevo che me la sarei cavata e comunque una volta seduta al banco passa tutto e si pensa solo al tema o alla prova da affrontare..

Gli orali invece sono sempre stati il problema per me, vuoi perchè "voglia di studiare saltami in braccio", vuoi che mi prendeva l'agitazione e se sapevo 5, rendevo 2 , poi dipendeva se chi avevo davanti mi metteva a mio agio o meno.. insomma un sacco di variabili che non dipendevano da me ma da cui ero vinta sistematicamente. E poi c'era il fatto che non potevo controllarne l'andamento , era l'ignoto..

L'esame pero' è un momento importante della vita, perchè segna sempre un passaggio, e penso che proprio per questo in quelle situazioni, fissiamo qualcosa che poi non è semplicissimo andare a modificare.. credo che incidiamo parte del disco proprio durante quelle prove che sono una tappa di crescita.
E un buon esame, andato bene, soddisfacente, credo che aiuti molto a crescere, e ad oggi, penso che valga la pena impegnarsi per fare in modo che poi quelle tappe non siano ricordate come traumatiche, ma come passaggi di normale crescita...

Voi che ricordi avete dei vostri esami?

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Vecchio 19-06-2008, 17.31.03   #2
turaz
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ho ricordi bivalenti (positivi e negativi di me stesso)
ricordo che la sera prima dell'esame di maturità ci trovammo a casa di un amico in 4 a ripassare insieme.
un amico si addormentò e si svegliò in preda a paure dicendo "no, no" (con viso stralunato)
ricordo che ascoltavamo deep purple.
che a scuola ci sono andato in bicicletta, ricordo la tensione che serpeggiava nell'aria, ricordo in che fila di banchi ero, ricordo il tema scelto e il compito di ragioneria da "nervoso" (tema di tradizionale noi eravamo sperimentali);
degli orali ricordo che la prima materia (diritto e economia) andò molto bene e che la seconda (inglese) un pò meno.
arrivò un insegnante del linguistico e mi fece domande del tipo "la concezione della famiglia delle donne calviniste" di cui non sapevo all'epoca nemmeno l'esistenza )
ricordo che son rimasto soddisfatto di come li ho affrontati proprio perchè sono riuscito a superare alcune paure che hai descritto e che cmq anche durante l'università si sono a volte ripresentate.
ricordo che il risultato finale mi ha lasciato in parte con l'amaro in bocca (per ego)

Ultima modifica di turaz : 19-06-2008 alle ore 17.34.39.
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Vecchio 19-06-2008, 19.01.26   #3
Astral
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Stamani ho sentito durante una trasmissione radiofonica che oggi era il giorno della seconda prova dell'esame di maturità, lingua straniera o antica a seconda dell'indirizzo di studi mi pare abbiano detto... comunque, il presentatore poi ha proseguito dicendo altre cose, del tipo "chissà se voi vi ricordate il vostro esame, se ricordate come eravate vestiti, quali canzoni ascoltavate in quel periodo etc"...

Ho provato a fare un salto con la memoria e a tornare là, ai miei esami di maturità, e mi sono accorta che non ricordo affatto nè come ero vestita, nè che musica ascoltavo in quel periodo o altro e ho anche ricordi abbastanza confusi degli esami stessi , anche se pian piano qualcosa sta tornando , mi ricordo soprattutto lo stato d'animo con cui ho affrontato tutti gli esami (scolastici e non) della mia vita. Della maturità ricordo i giorni precedenti, in cui ho studiato come una matta per recuperare praticamente un anno di studio, perchè si sa, più si avvicinava l'esame e più sentivo la paura salire, ma mica che mi sono messa a studiare durante l'anno, per carità.. ...e vai con i tour de force che poi non servono a niente... e l'ansia con cui ho affrontato la prova orale. Gli scritti bene o male, sapevo che me la sarei cavata e comunque una volta seduta al banco passa tutto e si pensa solo al tema o alla prova da affrontare..

Gli orali invece sono sempre stati il problema per me, vuoi perchè "voglia di studiare saltami in braccio", vuoi che mi prendeva l'agitazione e se sapevo 5, rendevo 2 , poi dipendeva se chi avevo davanti mi metteva a mio agio o meno.. insomma un sacco di variabili che non dipendevano da me ma da cui ero vinta sistematicamente. E poi c'era il fatto che non potevo controllarne l'andamento , era l'ignoto..

L'esame pero' è un momento importante della vita, perchè segna sempre un passaggio, e penso che proprio per questo in quelle situazioni, fissiamo qualcosa che poi non è semplicissimo andare a modificare.. credo che incidiamo parte del disco proprio durante quelle prove che sono una tappa di crescita.
E un buon esame, andato bene, soddisfacente, credo che aiuti molto a crescere, e ad oggi, penso che valga la pena impegnarsi per fare in modo che poi quelle tappe non siano ricordate come traumatiche, ma come passaggi di normale crescita...

Voi che ricordi avete dei vostri esami?

Li ricordo benissimo Red, li ho fatti nel 2001, mi ricordo soltanto che andavo bene e i commissari esterni hanno fatto di tutto per mettermi in difficoltà, sono uscito con un buon punteggio, ma alla fine oltre che essere soddisfatto di me stesso, ci ho fatto ben poco con quel diploma. Inoltre gli esami per me continuano ancora tra corsi e cose varie.
Mi ricordo pure che pensavo di non farcela, e di essere bocciato, mentre invece ho preso un punteggio non solo per la promozione, ma anche molto alto per il tipo di scuola, questo dimostra che già all'epoca tendevo un po' a sottovalutarmi, o a crearmi un po' di problemi da solo.

La musica sai che non la ricordo?
Mi ricordo soltanto che era l'ultimo anno che aiutavo in parrocchia e gestivo un centroestivo, e mi ricordo i videogame che giocavo quel periodo.

Mi ricordo solo che ero vestito tutto di nero, con un crocifisso al collo, ed ho dovuto mediare con un professore di estrema sinistra, perchè pensava fossi uno di estrama destra.

L'incubo peggiore però è stato al terzo, quando in teoria ho passato a quasi tutta la classe, ma nell'esame pratico non sapevo fare nulla, e mi sono fatto aiutare da un compagno che faceva schifo a scuola ma che era bravissimo nella pratica, diciamo un modo per farmi ricambiare di tutti i compiti passati.

Il passaggio c'è, mi sono reso conto che funziona diversamente dalla scuola, dove pensi che appena esci lavori ( manco per il cavolo) e che il tuo diploma chissà quanto vale.

Se invece parli di esami spirituali, quelli penso proprio che la vita li offre ogni giorno.
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Vecchio 19-06-2008, 20.23.47   #4
jezebelius
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Per quel che mi riguarda non credo che siano finiti e non credo che finiranno.

Quello di maturità ha avuto una evoluzione tutta particolare. Mi ricordo che a causa del fatto che avevo perso alcuni anni durante il percorso di studi, mi sono abbastanza impegnato anche se, devo dire, non proprio al massimo.
Per questo forse è una condizione che mi porto ancora dietro e che alcune volte son riuscito a vedere.
In quel periodo, addirittura, arrivai all'esame orale col febbrone , particolare che forse mi indica la mia ansia per quella prova - o anche per le prove in generale - ed il cercare di svincolarmici per vari modi. La febbre forse è uno di questi modi che in quell'occasione, insomma, mi ha interessato.

Ho ricordi parziali, nel senso che ciò di cui ho più memoria è la sensazione di quei giorni non tanto il tipo di compito, il tema o le domande nello specifico. Proprio no.
Ricordo però le riunioni con i compagni di classe per cercare di sorvolare a pieno sugli argomenti passibili di domande. Ricordo che, poichè il tipo di scuola non era quello che avrei voluto frequentare ma ormai mi trovavo li alla fine e comunque non avrebbe avuto senso tornare indietro o addirittura interrompere, l'ansia mi pigliava su alcuni argomenti che mi stavano sulle scatole come per esempio la progettazione ed i calcoli di travi, ponti, etc etc.

La musica di quel periodo, si la ricordo e talvolta riascoltandola ritorno indietro e la prima cosa che mi viene in mente è: " Fiuuu...menomale che è passato !"
Mi ricordo anche come ero vestito.
Beh, in effetti mi accorgo che forse dovrei riprendere qualcosa, forse più di qualcosa alla fine, ma non posso non dire che c'è una sorta di sensazione di leggerezza nell'aver passato quella prova, anche se appunto non al massimo.
Un po, come dire, trascinato dagli eventi di quel momento.
Se dovessi affermare che quello è stato, per me, l'esame di maturità "sostanziale", dovrei rispondere di no e che probabilmente, forse prima aveva questo ruolo o gli si attribuiva questa specificazione: come una sorta di passaggio.
Credo che forse, in fin dei conti, la maturità sia ben altro ma comunque quell'esame ha contribuito a realizzarla ( anche se non del tutto realizzata ) se non a pieno almeno per una piccola parte.
Aggiungo però che al di la di tutto ho ancora delle difficoltà che sarebbe bene risolvere, pure per quel che riguarda gli esami e di come le emozioni, talvolta, assumo sfoghi e tensioni difficili da trattenere.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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