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Vecchio 22-06-2008, 23.35.37   #1
jezebelius
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Predefinito Mangiare la lanterna

Mi trovo davanti ad un lago.
Sono con la mia ragazza che è poco distante da me, sulla sinistra. Mi pare che dalla riva del lago, mi allungo prendendo una lanterna che si presenta abbastanza colorata. I colori vanno dal rosso al verde smeraldo.
Mi pare sia di rame o qualcosa di simile.
Insomma la prendo con la destra ed inizio a tagliarla in pezzi uguali. Mi ricordo, forse, in quattro parti che corrispondono ai quattro angoli. Ne prendo uno e lo metto in bocca per " eliminarlo ", deglutirlo, ma mi rendo conto che oltre ad essere " pesante" è difficile da mangiare/masticare. Peraltro inizia anche a " bruciare " nella bocca ed, ancora di più, non riesco a mangiarlo. A questo punto, una volta che la mia ragazza che nel frattempo guardava queste operazioni, si gira. Ed è questo il momento in cui tiro fuori quel pezzo dalla bocca ma, guardandomi allo specchio ( non ricordo da dove è uscito ), i denti si presentano come macchiati a causa del mercurio, contenuto nel pezzo che avevo in bocca.
Non ricordo altro.


-----------------------------------------------------------------------------

Devo dire che non riesco a dare una interpretazione più o meno piena. L'unica cosa che mi viene in evidenza è la presenza della mia ragazza che " osserva " una operazione ossia il tagliare la lanterna ed il metterne un pezzo in bocca. Non osserva, invece, il momento in cui lo sputo, segno forse che non ce la faccio ( tant'è che inizia a bruciare ), non ho le capacità per trasformare qualcosa in altro, un peso in una leggerezza.
La lanterna, simbolo di luce o anche di qualcosa di vecchio. Forse è un ostacolo, ma per altro qualcosa che contiene una fiammella, non so.
Il lago mi da l'impressione di una forma " statica " di qualcosa, all'interno della quale, appunto, vi è sto peso: la lanterna.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 25-06-2008, 15.31.54   #2
jezebelius
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Mamma mia...

Non so se sono riuscito ad arrivare a qualcosa di altro, nel caso chiedo aiuto.
Ho preso da qui il passaggio dell'intervento di Uno

Citazione:
Come già detto non è per nulla facile, se volessimo usare una metafora l'amore è una fiamma, a seconda di come la usi da risultati diversi.
Puoi tenerti ad una certa distanza e comunque illumini, puoi avvicinarti e scaldare... ma se vuoi possedere abbracciando l'oggetto del tuo amore e questo non è strutturato per sopportare la tua forza lo bruci... e arrivi anche al punto che si spegne la tua fiamma.
La passione, la bontà o l'amicizia, sono manifestazioni diverse e con diversi soggetti dell'amore, ma l'amore è come la fiamma dentro una lampada, l'amore è dentro di te (se tieni la fiamma accesa) e per induzione spande la luce ed il calore verso l'esterno.
La metafora della lampada può far capire anche molte dinamiche, spesso si oscura tutto intorno e si lascia solo uno spiraglio che illumina solo gli oggetti preferiti del nostro amore.
La cosa deriva dal fatto che molti tengono le lampade a risparmio e vogliono usare la luce altrui, poi ripicche e ripicchine e il mondo gira come gira. In realtà una volta che la mia lampada è accesa se illumino solo in una direzione o tutto intorno non cambia il mio consumo, e concentrare troppo la luce in un punto a volte non è bene.
Al contrario c'è chi accende un lumicino, poco perchè avaro di sentimenti... poi tiene completamente oscurata la lampada e siccome la luce gli riflette internamente in questo modo crede di illuminare tutto, in realtà sta illuminando se stesso, purtroppo solo il suo strumento lampada, non è l'amore verso se stessi oggetto di questo 3d.
Potrebbe darsi la lanterna, allora come contenitore, come ho detto su, della fiamma?
Il lago quindi nella sua forma statica, non si muove, è ormai privo di forza; fermo, calmo, sino ad un livello. In questa energia, dunque la lanterna, tant'è che la prendo dal fondo del lago come a volere resuscitare, riportare un qualcosa. E' spenta. La fiammella non c'è.

La taglio, così che i pezzi una volta ingurgitati si possano ricongiungere ( all'interno ). Ma forse ogni singolo pezzo, e tutti più in generale, ormai ha qualcosa di pesante, come il mercurio. Mercurio che potrebbe indicare qualcosa che si evidenzia come quasi corrosivo ( errata corrige di sopra: i denti si prospettano, una volta specchiato, metà grigi e metà bianchi, segno che tiro fuori il pezzo prima di essere l'artefice di qualcosa di non buono ).
Poi la presenza di un testimone, la mia ragazza. Guarda " la prima fase ", quella che riguarda il ripescare la lanterna ed ingurgitarne il primo pezzo. Non guarda " la seconda fase " che è quella in cui mi accorgo che è pesante e pertanto lo sputo. Forse non sono contento che mi si deleghi un compito particolarmente difficile.
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Vecchio 13-07-2008, 11.56.49   #3
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Mi trovo davanti ad un lago.
Sono con la mia ragazza che è poco distante da me, sulla sinistra.
razionalmente vedi la cosa
Quote:

Mi pare che dalla riva del lago, mi allungo prendendo una lanterna che si presenta abbastanza colorata. I colori vanno dal rosso al verde smeraldo.
Mi pare sia di rame o qualcosa di simile.
Insomma la prendo con la destra ed inizio a tagliarla in pezzi uguali. Mi ricordo, forse, in quattro parti che corrispondono ai quattro angoli. Ne prendo uno e lo metto in bocca per " eliminarlo ", deglutirlo, ma mi rendo conto che oltre ad essere " pesante" è difficile da mangiare/masticare. Peraltro inizia anche a " bruciare " nella bocca ed, ancora di più, non riesco a mangiarlo.

Non riesci invece ad accettare, digerire la cosa con i sentimenti, per quanto accetti (tagli) la faccenda non ti va giù, non metabolizzi
Quote:


A questo punto, una volta che la mia ragazza che nel frattempo guardava queste operazioni, si gira. Ed è questo il momento in cui tiro fuori quel pezzo dalla bocca ma, guardandomi allo specchio ( non ricordo da dove è uscito ), i denti si presentano come macchiati a causa del mercurio, contenuto nel pezzo che avevo in bocca.
Non ricordo altro.
Il sesso non è presente se non in combinazione con altri elementi, oserei dire verbali.
Questa non la capirai ora, ma non posso dirti altro.
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Vecchio 19-07-2008, 16.12.21   #4
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Il sesso non è presente se non in combinazione con altri elementi, oserei dire verbali.
Questa non la capirai ora, ma non posso dirti altro.
Come dire che per il sesso è necessario essere in presenza di una intesa che " viaggia " anche verbalmente? Su frequenze verbali?
Oppure, cercando di vedere la cosa da altro punto, il sesso è o potrebbe essere la risultante di altro che è per l'appunto la combinazione di altri elementi. Quindi la mancanza di quella combinazione e dunque la mancanza, anche, di quegli elementi che ne forniscono il supporto, tende a non realizzare alcun risultato che potrebbe definirsi di comunione.
Ancora, se è presente il sesso vuol dire, forse, che una qualche combinazione c'è.

Non riesco ad andare oltre, sempre se qualcosa l'ho " beccata " ovviamente. Tra l'altro mi chiedevo cosa è riconducibile al " sesso ", la lanterna forse?
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