Il colore della libertà

Ieri sera in tv ho visto un bellissimo film: “Il colore della libertà”. (Goodbye Bafana)
Mandela festeggia in questi giorni 90 anni.

È la storia di un secondino che fu assegnato alla prigione di Mandela perché conosceva la sua lingua (lo Xhosa ) come guardia addetta alla censura, il compito consisteva nel tenere sotto controllo la posta dei reclusi politici, ma allo stesso tempo di riuscire a comprendere le loro conversazioni private.

  

Il secondino da bambino aveva vissuto accanto un villaggio di neri e fece amicizia con un ragazzino di colore, una di quelle che portano con se un pegno d’amore che onorerà per sempre l’amicizia. Il ragazzo poi cresce e diviene un uomo allontanatosi dal villaggio e da quella vita sembra essersi scordato di tutto sia dell’amore che dello scambio reciproco delle proprie conoscenze.

La guardia interrogata, il giorno del suo arrivo alla prigione, dal superiore dei servizi segreti, sembra essersi adeguato allo stile razzista del sud Africa, supportato inoltre dalla convinzioni di sua moglie Gloria che è decisamente a favore dell'apartheid.

Inizia così la sua avventura come “osservatore” di Mandela.
Dopo uno dei suoi tanti rapporti riferisce al superiore di un incontro tra Mandela e la moglie racconta quello che ha tradotto nel discorso tra i due e menziona in ultima istanza di un figlio già adulto. Dopo un po’ di tempo questo figlio viene ucciso.
Il secondino entra in crisi si sente in colpa.
In quel momento gli si riapre il cuore ( quel cuore che aveva diviso con un ragazzo di colore molti anni addietro) attraverso la sofferenza di Mandela ed inizia a vedere quell’uomo non più come un pericoloso terrorista ma come un uomo che crede nella pace, nei diritti dell’uomo quello è il primo passo verso il cambiamento…. Tanto che un giorno per la festa di Natale fa pervenire come dono, un cioccolatino, alla moglie di Bafana da parte di lui, per questo motivo sarà costretto a lasciare la prigione a dimostrazione che non si può servire due cause, vessato prima e picchiato dopo chiede il trasferimento.

Sempre per via dell’ottima conoscenza dello Xhosa verrà più volte riassegnato alla custodia di Mandela e tra i due nasce una profonda amicizia basata sulla condivisione degli stessi principi di libertà e rispetto, tanto che fu proprio il leader a consigliare all’uomo di mandare il figlio all’università…

A distanza di molti anni anche a lui come a Mandela muore il suo primogenito e lui chiede perdono a Dio e a tutti sentendosi responsabile per quella morte, la legge come una punizione per aver contribuito alla morte del figlio dell’altro.
Dal film pare che il dolore lo abbia profondamente colpito tanto da non riuscire a farsene una ragione.
Dopo 27 anni di carcere Mandela sarà liberato il secondino morirà a distanza di qualche anno di cancro.

Un film di Bille August.
Con: Joseph Fiennes, Dennis Haysbert, Diane Kruger, Shiloh Henderson, Megan Smith, Faith Ndukwana, Terry Pheto.
Genere Drammatico
Colore 117 minuti.
Produzione Belgio, Sudafrica, Germania, Francia, Italia 2007.