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Vecchio 22-07-2008, 17.42.47   #1
griselda
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Predefinito L'occasione fa l'uomo ladro

Avete mai sentito dire: è l'occasione che fa l'uomo ladro?
Secondo cosa vuol dire che davanti all'occasione di rubare nessuno si tira indietro?

Spesso diciamo che è impossibile ah io non sono ladro non ruberei mai.
Ci eleviamo sopra l'altro perchè noi non ci siamo mai trovati nella situazione di "dover" diventare ladri.

Forse il detto dovrebbe essere mutato in:l'occasione fa l'uomo. che dorme, ladro, i difetti insiti nell'uomo,le sue pecche, i suoi buchi, possono( non che sia per forza così) indurlo a compiere qualunque gesto sconsiderato. quindi anche di diventare ladro.
Che ne pensate?
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Vecchio 22-07-2008, 18.42.14   #2
MaxFuryu
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Io lo vedo in modo più semplice, cioè che una persona può essere piena di buone intenzioni, e fin quando non ha stimoli rimane come tale, poi nei vari contesti finisce per fare tutto il contrario.
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Vecchio 23-07-2008, 09.25.00   #3
stella
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L'occasione che fa l'uomo ladro accade quando si presenta davanti una cosa che tenta e sicuri di non venire scoperti ci si impossessa di questa cosa, cosa che non si sarebbe mai fatta se non si presentava l'occasione.
Forse per questo nella preghiera del Padre Nostro si chiede di non essere indotti in tentazione...
Le tentazioni ci sono in tutti più o meno, per fortuna meno le occasioni...
L'occasione è una cosa che cade a proposito, quindi si pensa che bisognerebbe approfittarne, cedendo così alla tentazione.
Questi sarebbero i ladri occasionali.
I veri ladri invece non aspettano l'occasione ma se la creano a bellapposta.

Ultima modifica di stella : 23-07-2008 alle ore 09.44.36.
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Vecchio 23-07-2008, 10.51.56   #4
RedWitch
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Per me il detto rispecchia semplicemente il modo in cui siamo , cioe' non dotati di un'unica vera volonta' che ci permette di scegliere. A parole quasi tutti diremmo che non ruberemmo (per stare nell'esempio, ma e' applicabile praticamente a qualunque cosa, ad una dieta che non si riesce a seguire appena vediamo un dolce, a soldi spesi inutilmente perche' non sappiamo resistere all'ultima inutilita' nelle vetrine del centro etcetc).
Appena qualcosa intercorre a disturbare la labile volonta' di non rubare, mangiare, spendere, ecco che subentra un'altra vocina che dice "eh vabbeh ma che vuoi che sia, solo per questa volta..." e ci si fa risucchiare dalla prima scemenza che capita a tiro.. certo se non ci fosse la tentazione non ci sarebbe il problema , ma se non ci fosse, non saremmo nemmeno messi di fronte alle piccole innumerevoli scelte che la vita ci pone ogni giorno...

In questo detto per "l'occasione" si potrebbe intendere come piccola prova, riuscire a "schierarsi" dalla parte di quella piccola volonta' che non vuole rubare, mangiare, spendere intanto e' gia' un buon successo...

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Vecchio 23-07-2008, 12.00.07   #5
gibbi
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Roberto Gervaso da qualche parte ha scritto (circa) che molto spesso l'onestà è soltanto la mancanza di occasioni di disonestà.
Un tempo dissentivo da questa visione , avevo un concetto più integrale nel senso che se c'è onestà c'è e basta .
Mi sono molto ricreduta e corcordo nel fatto che la disonestà è in generale l' incapacità di rimanere retto , integro e quindi intatto e completo in ogni campo compreso il mangiare , lo spendere , insomma sempre in grado di non dare ascolto alla "vocina" nell'esempio di Red.
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Vecchio 23-07-2008, 14.00.01   #6
griselda
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Sono d'accordo con voi questo succede perchè l'uomo non scegile mai da che parte stare e di combattere per le sue idee dentro, preferisce combattere fuori più semplice spostare sugli altri, non sarà lui a dover far lo sforzo di resistenza.

Quante volte ho detto mai farò quella cosa e poi ci sono caduta dentro, perchè non avevo mai scelto da che parte stare e dentro di me credevo/volevo di scorgere solo la parte bella quella pulita e poi la volevo vedere anche fuori per forza.

Dentro di me c'è sia l'onesto che il disonesto sta a me scegliere se voglio diventare ladro o no, ma se poi me ne dimentico appena mi distraggo non ho mantenuto la mia scelta. Scelta che dovrò mantenere anche quando vedrò l'altro che ruba e se mi riempio di invidiia diventerò invidiosa, se sono piena di rabbia vorrei vendicarmi, etc sono questi miei difetti (se mi riempio di loro saranno loro ad agire e non io) che cercheranno di farmi deviare dalla mia scelta, ma se avrò scelto davvero saprò che non è diventando ladro che avrò vinto ma se non avrò dato credito a queste parti dentro di me che mi remano contro.

Se lascio che mi riempiano attraverso i buchi che si sono formati in me o che ho ereditato ecco che questi "mostri" faranno di me quello che vogliono io non sarò che un burattino in balia di questi "mostri".
Mantendendo fede alle mie scelte questi buchi mi domando si chiuderanno prima o poi?
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Vecchio 23-07-2008, 14.47.55   #7
Grey Owl
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L'incapacita' di rimanere fedeli agli impegni presi dipende dal fatto che non siamo la stessa "persona".
Abbiamo numerose personalita' che ci agiscono e cambiano a seconda dell'occasione. L'occasione e' quindi un'evento che modifica la personalita' che spesso e' in contapposizione con un'altra che aveva preso un'impegno precedentemente.
Le vocine a cui accenna gibbi sono le differenti personalita' che agiscono di volta in volta mentre noi crediamo di essere sempre gli stessi.
Oggi prometto di non trasgredire alla dieta e domani me ne scordo.
Le differenti personalita' hanno la loro piccola volonta' che agisce nel prorpio ambito, spesso queste differenti personalita' sono in conflitto, esistono quindi gli ammortizzatori emotivi che fanno in modo di non farle emergere contemporaneamente.

L'occasione che fa l'uomo ladro e' quella per cui non serve giustificarsi per l'atto compiuto.

La personalita' che agisce in noi non si giustifica con l'altra personalita' che subentra. Le persone a volte ci fanno notare le incoerenze delle nostre azioni, come se noi stessi non le notassimo ed e' proprio cosi', non siamo le stesse persone che agiscono e non ci accorgiamo di questi cambiamenti che avvengono in noi.
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Vecchio 23-07-2008, 23.39.27   #8
Ray
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Si, concordo con tutti quanti, però perchè l'occasione FA l'uomo ladro e non si limita a tentare l'uomo e fargli scegliere se essere ladro o meno?
E' come se, come si diceva all'inizio, l'occasione automaticamente trasformasse l'uomo nel ladro.

Vediamo un esempio: ci sono due bambini in un tabacchino e la tabaccaia va dietro a prendere la cosa richiesta. Il dispensario delle caramelle è incustodito e se uno dei bambini (o anche tutti e due) si mette in tasca un pacchetto la farà certamete franca.
Ebbene accade questo (nel nostro esempio): al bambino A viene in mente tutto questo, ovvero che può prendere le caramelle e farla franca, insomma è tentato, mentre al bambino B no, non gli passa neanche per la mente di rubare le caramelle.
E' accaduto che il bambino A ha avuto l'occasoine e il bambino B no... nella stessa situazione (che in realtà sono situazioni ben diverse nella vita e esperienza dei due bambini e giocherà ruoli diversissimi nel loro futuro).

Il bambino A, quello che ha avuto l'occasione, che decida di rubare o meno, ha vissuto dentro di lui la possibilità del furto... ovvero dentro di lui è nato il ladro, il ladro potenziale... che poi può manifestarsi o meno, quella volta li o un'altra, ma non ha importanza: da quel momento in lui esiste un A ladro e con esso, nel bene e nel male, dovrà conviviere. Per il bambino B tutto ciò non è successo, non ha avuto alcuna occasione e non si è fatto ladro.
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Vecchio 23-07-2008, 23.40.59   #9
Sole
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Mi trovo in linea con tutto quanto avete detto, l'occasione rende all'uomo la possibilità di scelta costante e di tenersi sott'occhio. Però è vero anche che senza la disonestà di una parte di noi resteremmo ciechi dell'ombra che vive in noi.
Ho notato che questa occasione capita spesso a chi la nega: "io non tradirò mai!" dopo breve tempo quell'affermazione verrà smentita dai fatti. Ho fatto un esempio, ma è quello che noto. E' come se una sovrastruttura colossale, con le sue certezze, cominciassero a crollare davanti l'occasione. da questo punto di vista è un bene.



EDIT: postato insieme a Ray
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?

Ultima modifica di Sole : 23-07-2008 alle ore 23.43.13.
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Vecchio 23-07-2008, 23.50.26   #10
dafne
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Si, concordo con tutti quanti, però perchè l'occasione FA l'uomo ladro e non si limita a tentare l'uomo e fargli scegliere se essere ladro o meno?
E' come se, come si diceva all'inizio, l'occasione automaticamente trasformasse l'uomo nel ladro.

Vediamo un esempio: ci sono due bambini in un tabacchino e la tabaccaia va dietro a prendere la cosa richiesta. Il dispensario delle caramelle è incustodito e se uno dei bambini (o anche tutti e due) si mette in tasca un pacchetto la farà certamete franca.
Ebbene accade questo (nel nostro esempio): al bambino A viene in mente tutto questo, ovvero che può prendere le caramelle e farla franca, insomma è tentato, mentre al bambino B no, non gli passa neanche per la mente di rubare le caramelle.
E' accaduto che il bambino A ha avuto l'occasoine e il bambino B no... nella stessa situazione (che in realtà sono situazioni ben diverse nella vita e esperienza dei due bambini e giocherà ruoli diversissimi nel loro futuro).

Il bambino A, quello che ha avuto l'occasione, che decida di rubare o meno, ha vissuto dentro di lui la possibilità del furto... ovvero dentro di lui è nato il ladro, il ladro potenziale... che poi può manifestarsi o meno, quella volta li o un'altra, ma non ha importanza: da quel momento in lui esiste un A ladro e con esso, nel bene e nel male, dovrà conviviere. Per il bambino B tutto ciò non è successo, non ha avuto alcuna occasione e non si è fatto ladro.

Quindi è la consapevolezza del poter scegliere che crea l'occasione?
Ancor prima del decidere se la scelta A è "giusta" e la B "sbagliata"?
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Vecchio 24-07-2008, 00.24.24   #11
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Quindi è la consapevolezza del poter scegliere che crea l'occasione?
Ancor prima del decidere se la scelta A è "giusta" e la B "sbagliata"?
Si, ancor prima di decidere se rubare o meno... è il fatto che una certa situazione sia un'occasione che fa l'uomo ladro... la stessa situazione per un altro potrebbe non essere un'occasione e non farlo ladro. Il che è abbastanza ovvio: qualcuno in una certa occasone ruberebbe (condizonale) e qualcun altro non gli passa neanche per la testa.

Solo non parlerei di consapevolezza. E' come leggiamo, forse istintivamente, la situazoine che fa la differenza... quel qualcosa, quella lettura, che ci fa venire in mete l'idea "ecco, adesso potrei rubare".

Quel potrei ha fatto il ladro in me. Poi posso rubare o meno e se rubo divento ladro, sono ladro, se non rubo no. Se non rubo vuol dire che ho tenuto il ladro in me sotto controllo, che l'ho dominato, altrimenti viceversa.
Che meriti ha chi non ha occasioni?
Tuttavia... affinchè si legga la situazione come occasione, non serve forse che sia già scisso in un certo modo?
E' un po' il discorso della purezza, dell'ingenuità (non mi viene in mente di rubare) che persa (con l'idea di rubare) non può essere per meriti riconquistata ma può diventare integrità.
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Vecchio 24-07-2008, 00.29.30   #12
griselda
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Si, concordo con tutti quanti, però perchè l'occasione FA l'uomo ladro e non si limita a tentare l'uomo e fargli scegliere se essere ladro o meno?
E' come se, come si diceva all'inizio, l'occasione automaticamente trasformasse l'uomo nel ladro.

Vediamo un esempio: ci sono due bambini in un tabacchino e la tabaccaia va dietro a prendere la cosa richiesta. Il dispensario delle caramelle è incustodito e se uno dei bambini (o anche tutti e due) si mette in tasca un pacchetto la farà certamete franca.
Ebbene accade questo (nel nostro esempio): al bambino A viene in mente tutto questo, ovvero che può prendere le caramelle e farla franca, insomma è tentato, mentre al bambino B no, non gli passa neanche per la mente di rubare le caramelle.
E' accaduto che il bambino A ha avuto l'occasoine e il bambino B no... nella stessa situazione (che in realtà sono situazioni ben diverse nella vita e esperienza dei due bambini e giocherà ruoli diversissimi nel loro futuro).

Il bambino A, quello che ha avuto l'occasione, che decida di rubare o meno, ha vissuto dentro di lui la possibilità del furto... ovvero dentro di lui è nato il ladro, il ladro potenziale... che poi può manifestarsi o meno, quella volta li o un'altra, ma non ha importanza: da quel momento in lui esiste un A ladro e con esso, nel bene e nel male, dovrà conviviere. Per il bambino B tutto ciò non è successo, non ha avuto alcuna occasione e non si è fatto ladro.
Beh qualcosa in lui non funziona perfettamente ed è diviso qualcosa è entrato in lui e lo obbliga a rubare, qualcosa che interferisce con il normale andamento della macchina lo definirei.
Oppure diciamo che deve fare quella esperienza per accorgersi che qualcosa non funziona bene.
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Ultima modifica di griselda : 24-07-2008 alle ore 00.29.59. Motivo: non ho ancora letto Ray
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Vecchio 24-07-2008, 00.45.39   #13
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Beh qualcosa in lui non funziona perfettamente ed è diviso qualcosa è entrato in lui e lo obbliga a rubare, qualcosa che interferisce con il normale andamento della macchina lo definirei.
Oppure diciamo che deve fare quella esperienza per accorgersi che qualcosa non funziona bene.
Non sono d'accordo. L'occasione non lo obbliga a rubare, non ho scritto così. L'occasione lo pone di fronte alla possibilità e fa nascere il ladro in lui e da quel momento avrà a che fare con quel possibile se stesso, con la possibilità di rubare, che corrisponde alla possibilità di non rubare,
Non c'è nulla che non funziona in lui, anzi... ed è proprio questo meccanismo che è il normale andamento della macchina... semmai fare l'esperienza di rubare, se decide di farla, gli può far accorgere che non desidera manifestare quella parte di se.
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Vecchio 24-07-2008, 01.29.09   #14
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Non sono d'accordo. L'occasione non lo obbliga a rubare, non ho scritto così. L'occasione lo pone di fronte alla possibilità e fa nascere il ladro in lui e da quel momento avrà a che fare con quel possibile se stesso, con la possibilità di rubare, che corrisponde alla possibilità di non rubare,
Non c'è nulla che non funziona in lui, anzi... ed è proprio questo meccanismo che è il normale andamento della macchina... semmai fare l'esperienza di rubare, se decide di farla, gli può far accorgere che non desidera manifestare quella parte di se.
Ossignur mi si è incasinata la macchina non so mica se ho capito eh.
Vuoi intendere che uno sarà poi libero di scegliere e l'altro invece no?
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Vecchio 24-07-2008, 14.03.07   #15
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Non sono d'accordo. L'occasione non lo obbliga a rubare, non ho scritto così. L'occasione lo pone di fronte alla possibilità e fa nascere il ladro in lui e da quel momento avrà a che fare con quel possibile se stesso, con la possibilità di rubare, che corrisponde alla possibilità di non rubare,
Non c'è nulla che non funziona in lui, anzi... ed è proprio questo meccanismo che è il normale andamento della macchina... semmai fare l'esperienza di rubare, se decide di farla, gli può far accorgere che non desidera manifestare quella parte di se.
Allora non ho mica capito e quindi di solito taccio ma siccome poi non ho capito allora i miei piccoli io i litigano e fanno cagnara.

La differenza tra i due bambini dove sta?
Per come la vedo io, limitatamente, è che in uno dei due bambini vi è chiara e netta la sua altra parte, sempre che sia giusto che in noi esiste il tutto e che manifestiamo solo una parte o l'altra a seconda del momento della scelta etc
Alla nascita o per il bimbo piccolissimo non esiste mio o tuo lui prenderebbe senza farsi troppi problemi lui vede e agguanta. Poi interviene l'educazione ad insegnargli il mio e il tuo e che se prendi il mio senza pagare sei ladro.
A tutti i bambini viene dettata questa regola ma alcuni rubano ugualmente e altri no.
Secondo me a questo punto la scelta di possedere, e quindi di rubare anche, che proviene dall'istinto, in uno dei due quello che non ruba è ancora viva non è stata eliminata. Oppure nascono bambini che non l'hanno proprio al loro interno questo istinto?
Poi se si ha questo impulso istintivo a possedere può essere che la ragione giusta per farlo ce la creano i nostri difetti che ci soffiano nelle orecchie. Tipo quella è cattiva e mi risponde sempre male, oppure l'altra volta mi ha dato il resto sbagliato, i miei amici ce l'hanno e io no, la mamma non me le compra mai,insomma cose banali per trovare la giustificazione che porta a mainfestare quell'impulso.
In altri bambini invece è più forte la ragione e quindi l'insegnamento rivevuto e quindi non manifesteranno mai il ladro pur avendo forse provato l'impulso a rubare hanno accettato le regole.
Di solito il bambino manifesta con il rubare una sofferenza un disagio familiare e quindi una forma di rifiuto ai genitori e alle regole. Magari anche una non chiarezza da pare dei genitori verso il problema o anche un disaccordo tra loro.
Del tipo se la mamma approva e il papà no ecco che sono diviso tra i due e rubo.
Po esse?
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Vecchio 24-07-2008, 16.42.15   #16
dafne
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Gri delle volte ti leggo e mi ci leggo
Per come la vedo io nell'esempio dei due bambini fatto da Rey c'è in uno la possibilità della scelta che diventa consapevole e nell'altro no e basta. Come dire, al bimbo A (quello che si mette in tasca le caramelle) viene data l'occasione di scegliere, scelta che poi probabilmente si troverà in altre situazioni a riaffrontare (rubare) proprio per quel meccanismo di conferma di cui si parlava nell'altro 3D.
Il bimbo B che non coglie l'occasione a questo punto non è "buono" mentre l'altro è "cattivo", molto più semplicemente non ha colto l'occasione, non ha capito che poteva farlo e quindi non ha agito operando una scelta...non ha visto la possibilità, se l'avesse vista e consapevolmente avesse deciso di non rubare allora non sarebbe ladro.
Credo che sempre per questo motivo anche non rubare perchè "non si fà" in realtà lasci indietro dei dubbi, finchè ogni piccolo dubbio non è fugato, io credo, finchè il principio "non rubare" non farà parte dell'essere di quel bambino allora l'occasione tornerà a riproporsi e prima o poi anche lui dovrà accorgersene.

Credo
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Vecchio 24-07-2008, 16.43.21   #17
RedWitch
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Vuoi intendere che uno sarà poi libero di scegliere e l'altro invece no?
Il centro secondo me e' vedere o meno l'occasione: nell'esempio che ha fatto Ray, uno dei due bambini vede l'occasione e cosi' ha la possibilita' di vedere in se' il potenziale ladro e di scegliere se rubare o meno le caramelle, mentre per il secondo bambino, che non vede l'occasione semplicemente la possibilita' di rubare non esiste, e quindi non ha la possibilita' di vedere in se' il potenziale ladro che potrebbe diventare se invece vedesse l'occasione, ne' di sperimentare la possibilita' di rubare o meno.
In pratica se ho ben capito, l'occasione ci elargisce la possibilita' di sperimentare, senza non vedremmo la scelta, la divisione, semplicemente non vedremmo quello che per noi non e' la norma... e' come essere sempre su una strada dritta (senza bivi) e camminare , ad un certo punto l'occasione ci fa scegliere, come trovarsi davanti ad un bivio che prima non vedevamo...

E' molto interessante sta cosa dell'occasione che FA l'uomo...

Poi nell'esempio di Ray siamo tentati di vedere il negativo della faccenda (visto che giudichiamo negativo l'esser ladro), in realta' quell'occasione permette al bambino che riesce a scorgerla di scegliere.. e di conoscere una parte di se' che senza l'occasione non potrebbe vedere..

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Vecchio 24-07-2008, 17.19.29   #18
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Il centro secondo me e' vedere o meno l'occasione: nell'esempio che ha fatto Ray, uno dei due bambini vede l'occasione e cosi' ha la possibilita' di vedere in se' il potenziale ladro e di scegliere se rubare o meno le caramelle, mentre per il secondo bambino, che non vede l'occasione semplicemente la possibilita' di rubare non esiste, e quindi non ha la possibilita' di vedere in se' il potenziale ladro che potrebbe diventare se invece vedesse l'occasione, ne' di sperimentare la possibilita' di rubare o meno.
In pratica se ho ben capito, l'occasione ci elargisce la possibilita' di sperimentare, senza non vedremmo la scelta, la divisione, semplicemente non vedremmo quello che per noi non e' la norma... e' come essere sempre su una strada dritta (senza bivi) e camminare , ad un certo punto l'occasione ci fa scegliere, come trovarsi davanti ad un bivio che prima non vedevamo...

E' molto interessante sta cosa dell'occasione che FA l'uomo...

Poi nell'esempio di Ray siamo tentati di vedere il negativo della faccenda (visto che giudichiamo negativo l'esser ladro), in realta' quell'occasione permette al bambino che riesce a scorgerla di scegliere.. e di conoscere una parte di se' che senza l'occasione non potrebbe vedere..
Quoto in pieno Red e la ringrazio... effettivamente avevo avuto la sensazione di aver scritto in un'altra lingua. Io non avevo detto che il bambino A ruba e il B no, avevo detto che A gli viene in mente e forse ruba forse no (si parla di occasione e non di furto) e a B non viene in mente nulla e quindi non ha alcuna occasione.

Vero quello che dice sulla negatività del furto, ma le occasioni potrebbero anche presentarsi all'inverso... tipo ho l'ocasione di aiutare una vecchietta a portare la spesa e posso farlo oppore no (l'occasione mi FA buono) oppure posso neanche vederla la vecchietta (niente occasione, niente fare).
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Vecchio 24-07-2008, 17.27.49   #19
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Si, ancor prima di decidere se rubare o meno... è il fatto che una certa situazione sia un'occasione che fa l'uomo ladro... la stessa situazione per un altro potrebbe non essere un'occasione e non farlo ladro. Il che è abbastanza ovvio: qualcuno in una certa occasone ruberebbe (condizonale) e qualcun altro non gli passa neanche per la testa.

Solo non parlerei di consapevolezza. E' come leggiamo, forse istintivamente, la situazoine che fa la differenza... quel qualcosa, quella lettura, che ci fa venire in mete l'idea "ecco, adesso potrei rubare".

Quel potrei ha fatto il ladro in me. Poi posso rubare o meno e se rubo divento ladro, sono ladro, se non rubo no. Se non rubo vuol dire che ho tenuto il ladro in me sotto controllo, che l'ho dominato, altrimenti viceversa.
Che meriti ha chi non ha occasioni?
Tuttavia... affinchè si legga la situazione come occasione, non serve forse che sia già scisso in un certo modo?
E' un po' il discorso della purezza, dell'ingenuità (non mi viene in mente di rubare) che persa (con l'idea di rubare) non può essere per meriti riconquistata ma può diventare integrità.

Vorrei comprendere meglio la parte nerettata .
ll bambino A si accorge dell'occasione mentre il bambino B che non coglie nella situazione che ha davanti l'occasione per prendere le caramelle . Ma la differenza sta solo nel fatto nelle diverse esperienze , modi di essere , educazione dei due bambini oppure occorre qualcos'altro affinchè uno veda e colga e l'altro no ?
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Vecchio 24-07-2008, 17.40.54   #20
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Allora mi vengono duecendo domande la mia mente mi rompe, ogni cosa la vorrebbe sminuzzare e triturare ma salto tutto e arrivo al nocciolo, almeno spero.
Taglio la testa al toro:

L'occasione FA l'uomo o l'Uomo?
Nel senso di resistenza a..?

Chi non ha lo stimolo a rubare neppure deve fare resistenza, mentre chi ha rubato e l'ha fatta franca (o anche no) sarà tentato ogni volta o per quanto gli si ventilerà la possibilità nella mente.

Non vedendo la scelta di manifestazione non sappiamo neppure cosa/chi siamo, perchè in effetti vediamo solo quello che manifestiamo mentre non vediamo l'altra parte di norma.

Chi manifesta sempre il ladro non si accorge che in se esiste anche il non ladro e questo lo condiziona a sua insaputa, mentre chi è stato ladro può fare una scelta di cui poi sarà responsabile.
Inoltre sapendo che in se abbiamo tutto possiamo anche lottare per far emergere una parte piuttosto che l'altra senza per questo credersi solo una metà?

Menomale che volevo tagliare la testa al toro ora la testa duole la mia però.
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