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Vecchio 25-07-2008, 16.46.06   #1
Astral
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Predefinito lettera al papa

Letto ora su Yahoo, ma ne parlavamo anche sul topic della pornografia.


ROMA (Reuters) - Più di 50 gruppi cattolici dissidenti hanno pubblicato oggi una inconsueta lettera aperta indirizzata a papa Benedetto XVI, in cui chiedono che la Chiesa ritiri il suo divieto alla contraccezione perché, scrivono, "ha avuto effetti catastrofici".

La lettera è stata pubblicata in uno spazio pubblicitario a mezza pagina sul Corriere della Sera, nel 40esimo anniversario della controversa enciclica "Humanae Vitae" di papa Paolo VI, che sancisce il divieto.
Mentre la stampa in Italia dedica interi articoli ed editoriali alle opinioni e ai punti di vista del Vaticano, raramente un'organizzazione acquista uno spazio pubblicitario per esprimersi contro il papa, specialmente su una testata nazionale.
Nella lettera, si legge che la politica contro la contraccezione condotta dalla Chiesa "ha avuto effetti catastrofici sui poveri e i deboli di tutto il mondo, mettendo in pericolo la vita delle donne ed esponendo milioni di persone al rischio di contrarre l'Hiv".
Da 40 anni, continua la lettera, l'enciclica continua a essere "fonte di grandi conflitti e divisioni all'interno della Chiesa" e poiché molti cattolici usano metodi contraccettivi senza sentirsi dei peccatori, questa politica morale è secondo i mittenti un totale fallimento.
L'enciclica di Paolo VI, scritta nel 1968, è stata difesa dai suoi successori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
La Chiesa predica che niente dovrebbe bloccare la potenziale riproduzione della vita e approva solo metodi naturali del controllo delle nascite, come l'astinenza durante i periodi fertili della donna.
"Humanae Vitae", redatta in piena rivoluzione sessuale nel corso degli anni 60, è forse l'enciclica più controversa e discussa della storia della Chiesa moderna.
Benedetto XVI ha parlato in sua difesa anche lo scorso maggio, dicendo che essa è stata "troppo spesso fraintesa".
La lettera è firmata da associazioni cattoliche di tutto il mondo come la statunitense Catholics of Choice, l'internazionale We Are Church e la New Ways Ministry.
SCELTA MORALE
Il Vaticano ha criticato la lettera, dicendo che non affronta la vera questione al centro dell'enciclica.
"La 'lettera' non tocca neanche da lontano la vera questione che è al centro della 'Humanae vitae', cioè il nesso fra il rapporto umano e spirituale fra i coniugi, l'esercizio della sessualità come sua espressione e la sua fecondità. In tutta la lettera, la parola 'amore' non compare mai", scrive in una nota Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede.
"Abbiamo pensato che l'establishment a Roma e in Vaticano presti particolare attenzione ai media italiani e che quindi la lettera sarebbe stata vista dalle persone a cui vogliamo che arrivi il messaggio", ha detto a Reuters Jon O'Brien, presidente della Catholics of Choice, al telefono da Washington.
"Ci è chiaro che la Chiesa cattolica non potrà progredire fino a quando non avrà fatto onestamente i conti con il paradosso della Humanae Vitae", si legge ancora nella missiva.
"La maggior parte dei cattolici fa uso di contraccettivi moderni, ritenendola una scelta morale e considerandosi cattolici a pieno titolo, eppure le gerarchie cattoliche negano completamente questa realtà, costringendo i sacerdoti al silenzio su questo come su molti altri temi legati alla sessualità", continua la lettera.
In conclusione, le associazioni scrivono: "Papa Benedetto, noi La invitiamo a sfruttare questo anniversario come occasione per avviare un processo di riforma, restando fedele agli aspetti positivi della dottrina cattolica sulla sessualità e abrogando la posizione sulla contraccezione onde consentire ai cattolici di pianificare la propria vita familiare in modo sicuro e in buona coscienza".

Ultima modifica di Astral : 25-07-2008 alle ore 16.47.14. Motivo: C'erano degli strani errori
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Vecchio 28-07-2008, 20.30.42   #2
Uno
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La mia risposta purtroppo è ripetitiva: se a questa gente non sta bene come funziona la Chiesa Cattolica, può scegliere diverse altre professioni rimanendo nel Cristianesimo o addirittura cambiare completamente filone religioso...
Mi sembra che in tal senso si trovino bene i buddisti della domenica, quelli che scelgono tale filosofia solo perchè non conoscono e non rispettano tutti i precetti.

Sta cosa mi assomiglia un pò a quello che fece una signora di una recente vicenda giudiziaria piuttosto, purtroppo, famosa. Ha cercato in tutti i modi di accentrare l'attenzione mediatica per cercare di costringere il tribunale a non giudicarla secondo le prove ma secondo il sentire e l'umore della gente.
Quel tribunale, come i vertici della Chiesa, per svolgere bene il suo compito non può lasciarsi (non poteva lasciarsi) influenzare da "i sentito dire", dai "secondo me".

In questo approvo... come mi trova d'accordo anche la recente presa di posizione contro i preti pedofili... se ci pensiamo bene con lo stesso presupposto un domani una corrente di dissidenti potrebbe pubblicare una lettera aperta in cui chiedono la giustificazione alla pedofilia.
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Vecchio 29-07-2008, 11.10.26   #3
Astral
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Secondo me è come dire ad un cittadino che se non gli sta bene una città di cambiare città. Probabilmente sarei daccordo se si tratta di gente che per puro comodo vuole cambiare le cose a proprio piacimento.

Tuttavia sempre più teologi, credenti che hanno approfondito determinate cose, si rendono conto che c'è qualcosa di stonata dall'inizio che più che al Vangelo si riferisce sopratutto al Concilio Vaticano ( ovvero regole scelte dai cardinali). Persino i Gesuiti sono intervenuti.
Ora... un conto è non essere daccordo con il Vangelo e la Bibbia, un conto non essere daccordo con le interpretazioni che non sono mai assolute e relative.

Cambiare movimento religioso non è la soluzione, perchè uno dovrebbe per esempio diventare evangelico ( e cosi rinunciare magari al credo della Madonna) per qualcun'altro.
C'è differenza tra giustifica la pedofilia e i contraccettivi, il paragone non regge proprio. In ogni caso sta nell'associazione seria a prendere in considerazione quello in cui la chiesa ha abusato col suo significato, e quello che invece è soltanto un capriccio di qualcuno.

Allora che faccio se la Chiesa è corrotta ( qualsiasi chiesa), devo cambiare religione, per colpa di qualcuno?
Una lettera è un invito al dialogo, è un invito a discutere col popolo certe cose senza elitarismi, e decisioni prese dall'alto che possono soddisfare il contadino ignorante che va in chiesa, ma non soddisfano chi approfondisce.

Penso che se si chiarisse questa cosa, non esisterebbero 100 tipi di chiese, ma soltanto una.
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Vecchio 29-07-2008, 22.28.26   #4
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Secondo me il punto è che una via va seguita fino in fondo. Non si può cambiare qualcosa. L'uso del profilattico, così come ogni altro contraccettivo va contro la scelta divina della nascita per cui non può essere accettabile dal loro punto di vista. La Chiesa dunque non ti dice non usare contraccezioni e fai quello che vuoi, bensì ti invita a non usarne e non abusare del sesso. Una religione, qualunque essa sia, tende ad insegnare un Via se quella via non rientra più nel tuo cammino personale o hai altre esperienze da fare non puoi pretendere che sia la millenaria storia della Tradizione a cambiare ma dovresti esser etu a cercare altre vie (parlo in prima persona per comodità ma non è direttamente riferito a te).

Facciamo una riflessione, quelli che in teoria non usano contraccettivi sono i cattolici, e i cattolici stessi non dovrebbero fare sesso al di fuori del matrimonio e anche dentro dovrebbero incontrarsi solo per procreare. Chi sono allora questi che si lamentano e che chiedono maggiore tolleranza? TI dico la mia: gente che cattolica non è dentro, non lo sente dentro il richiamo della tradizione cattolica, perchè altrimenti ne seguirebbe i precetti, e sebbene son d'accordo con l'innovazione del pensiero, perchè anche la Tradizione cammina al passo con i tempi, ritengo che chi detta certe regole sappia perchè lo fa, in un certo senso educa ad un livello molto sottile. Per questo motivo dico anche io: se ti sta bene resta altrimenti vai, questo perchè siamo liberi di poter seguire la strada che sentiamo nostra, nessuno costringe nessuno a non usare il contraccettivo ma se lo fai non puoi dirti cattolico.
Per la concezione cattolica la Vita è l'unica via e gni volta che si impedisce alla vita di nascere la si uccide, io sono mi sento molto vicina a questa visione ma ho fatto altre celte per cui non posso ritenermi cattolica.

In sintesi un vero Cattolico non sarebbe nemmeno sottoposto al rischio di contagio hiv se non attraverso un contatto con il sangue. Un cattolico il problema del disastro non dovrebbe averlo. Non è quindi colpa della chiesa...
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 29-07-2008, 23.18.15   #5
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Secondo me è come dire ad un cittadino che se non gli sta bene una città di cambiare città.
No, secondo me è come andare a scuola e pretendere di insegnare all'insegnante di inglese che il suo concetto di past continuous è sbagliato.

Una lettera di invito al dialogo può servire anche lì, certi professori proprio non sono capaci a insegnare, ma un conto è discutere del loro atteggiamento, questo si, un altro del loro sapere.
Insomma si può sindacare sul "come" le cose vengono dette, ma non sul cosa, altrimenti la storia del dialogo sono semplici balle, in realtà se non si crede nel "cosa" non si ha la minima fiducia nella chiesa e diventa quindi anche impossibile seguirla. Come faccio a seguire un Maestro in cui non credo?
In tutto questo quindi ci vedo principalmente il bisogno di avere dei consensi esterni per sentirsi dei bravi cristiani, visto che non si ha la forza di accettare di non esserlo...
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Vecchio 29-07-2008, 23.41.21   #6
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Predefinito è un po' lunga

Io invece non mi sento proprio affine, non sono cattolico per altri motivi, ma se lo fossi, sarei il primo a sostenerli.
Quindi ritieni la Chiesa Saggia e Infallibile, priva di possibilità anche minima di sbagliare, o aver travisato ( consapevolmente o meno) alcune cose?


Nella lettera si parla di gruppi cattolici dissidenti( penso anche gli stessi sacerdoti). Forse dei cattolici all'acqua di rose, potrei capire applicato il discorso, ma da parte di altre persone che magari hanno approfondito no.

Nessuno è cattolico: nella mia chiesa ho trovato un punto debole a tutti: chi è favorevole all'aborto, chi manca la messa, chi è per le coppie di fatto, chi per l'eutanasia, chi per i preti sposati. I pochi a cui non ho trovato difetti, praticamente si costringevano a seguire tutto alla lettera. Ma d'altronde è normale se tutti rispettano tutti, avremmo degli ipotetici santi, e la confessione non servirebbe a niente.

Sei sicura che il rischio hiv e malattie varie non riguarda anche un cattolico? Chi ti dice che tuo marito/moglie sia sempre fedele?
Il problema di fondo ( della lettera) è paragonare una malattia ad una condizione morale.
In Africa muoiono milioni di bambini per i genitori, quelle non sono vite perse? ( anzi forse di più di quelle potenziali dentro un pezzo di lattice)?

Per quanto riguarda il concetto hiv, mi sembra un po' egoista e riduttivo pensare solo al matrimonio. Magari a me non riguarda, ma a mio figlio di 15 anni che seppur istruito seriamente potrebbe commettere uno sbaglio che gli costa la vita, riguarda eccome.
Oppure ho una figlia e nonostante gli insegnamenti per un carattere debole, si fa mettere in cinta dal primo che capita?
Certo a me vero e Santo cattolico l'argomento non mi tange, ma a chi ho intorno e non è arrivato al mio stesso livello forse si...
Si, un vero cattolico non dovrebbe utilizzarlo, o non dovrebbe commettere atti impuri, ma se fosse cosi non esisterebbe neanche il sacramento della Confessione.

Inoltre in questo campo non esiste la tradizione millenaria, l'argomento contraccettivi è sicuramente recente di un secolo.
Il problema di fondo è questo: le leggi fatte da uomini sono opinionabili.
Io credo che una Chiesa non è una scuola di danza dove se non ci piace lo stile classico, scegliamo il moderno, ma che sia una comunità.
Determinati comportamenti chiusi in realtà fanno fare peccati e mancanze verso il prossimo ben più gravi, di un figlio non concepito.
Quante regole sono state cambiate nel corso della chiesa? In passato i sacerdoti si servivano degli astrologi ed era proibito inizialmente venerare Maria.
Oggi l'astrologia, lo yoga non sono cattolici e la madonna si venera, chi ha cambiato le carte in tavola?
Purtroppo alla base di certe scelte non ci sono motivi etici, ma bensi economici, sociali e politici.
Su che base dici che la chiesa è al passo coi tempi? E' anni luce indietro, e se guardi questo paese ti accorgerai che di riflesso anche il paese lo è.

Credo che sia anche facile andarsene via, e scegliere un'altra strada, se qualcuno vuole cambiare qualcosa che non va nella chiesa, lo può fare per Spirito di Verità oppure perchè ci tiene. E' molto più facile cambiare religione o spiritualità che opinionare certe decisioni prese dall'alto, oppure siamo convinti ancora che la verità è di pochi eletti, ed il popolo deve solo obbedire?

Se il discorso è con noi o contro di noi, come si può parlare dell'unità dei cristiani?
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Vecchio 29-07-2008, 23.58.51   #7
Astral
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No, secondo me è come andare a scuola e pretendere di insegnare all'insegnante di inglese che il suo concetto di past continuous è sbagliato.

Una lettera di invito al dialogo può servire anche lì, certi professori proprio non sono capaci a insegnare, ma un conto è discutere del loro atteggiamento, questo si, un altro del loro sapere.
Insomma si può sindacare sul "come" le cose vengono dette, ma non sul cosa, altrimenti la storia del dialogo sono semplici balle, in realtà se non si crede nel "cosa" non si ha la minima fiducia nella chiesa e diventa quindi anche impossibile seguirla. Come faccio a seguire un Maestro in cui non credo?
In tutto questo quindi ci vedo principalmente il bisogno di avere dei consensi esterni per sentirsi dei bravi cristiani, visto che non si ha la forza di accettare di non esserlo...
Il problema però che la Chiesa non è solo una scuola, ma è una comunità fatta di persone. La chiesa non ha la verità ma è alla ricerca della verità, e come è fatta di gente che decide dall'alto, è fatta del suo popolo ( un popolo sacerdotale come dice la Bibbia).


Io invece la vedo cosi:

Ci sono dei professori, che a volte insegnano qualcosa che va al di fuori delle proprie competenze, o non insegnano nel modo dovuto, e ci sono gli alunni che seppure non conosco tutto, dai risultati dei loro compiti in classe e di ciò che hanno studiato sui libri, comprendono che c'è qualcosa che non va.

Il Cattolico vero che discute certe scelte lo fa, per capire se è veramente cosi, oppure ci sono altri motivi peggiori ( bigottismo, lotte per detenere il potere, etc. etc.)
Poi come dici tu esistono i cristiani che vogliano sentirsi apposto con la coscienza, ma ti assicuro che chi non ha problemi a trasgredire, gliene frega poco di ciò che dicono gli altri.

Parli di fiducia, ma tu ti fideresti di un politico che ti racconta balle, facendoti sentire un cittadino disonesto che non paga le tasse? Che fai cambi paese, oppure è il caso di mandare a casa il politico? Eppure magari certa gente ci crede pure che in fin dei conti è colpa loro.
Se qualcuno mi fa seguire qualcosa di inutile, la gente la perde si fiducia ( e nelle persone più fragili sia spalancano le porte dell'ateismo o peggio).
Sei sei un insegnante sei anche responsabile non solo del tuo sapere, ma di come lo dici. Se poi anche il tuo sapere è opinionabile, allora stiamo messi male.

In ogni caso se il sapere è illuminato porta i suoi frutti ( un vero maestro si riconosce da questo giusto?) Quindi se i frutti sono che la gente si allontana dalla Chiesa, la vive e fa come gli pare, oppure che i sacerdoti e i vescovi che non la pensano come gli altri vengono azzittati, c'è qualcosa che non va.

io non mi focalizzerei sugli atteggiamenti sbagliati dell'una o dell'altra parte. Se veramente voglio essere obbiettivo devo guardare entrambi: sia quelli dei cristiani a cui fa comodo, sia quello di chi detiene il sapere e certe scelte fanno comodo.

In ogni caso cosi vedo un regime, una monarchia, una gerarchia, molto lontana dalla carità cristiana, e non capisco tra l'altro perchè alcune cose ( ammettendo che siano giuste) devono essere dette, con tanta acidità.

P.S: finalmente siete un po' tornati a scrivere^^

Ultima modifica di Astral : 29-07-2008 alle ore 23.59.59. Motivo: aggiunta
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Vecchio 30-07-2008, 00.27.55   #8
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Sono d'accordo con alcune delle cose che dice Astral, anche se non faccio a pezzettini il suo post per commentare tutto (solo la questione degli anticoncenzionali che esistono da poco non è vera... non avevano il lattice ma certe piante con il cui succo imbevere delle pezze o spugne le avevano da sempre), provo invece a ribaltare la questione.

Posto che il problema hiv esiste e posto che la stragrande maggioranza delle persone non è certo in grado, qualora lo volesse ma di solito non vuole, di mantenere la castità o comunque di non trasgredire mai e posto soprattutto gli esempi che fai dei giovani, non si può certo bollare la questione con un le regole ci sono punto. Lo stesso punto di vista religioso, come dici tu, deve occuparsi (e infatti si occupa di assistere i malati) della questione anche dal punto di vista sociale.
Posto però che la chiesa deve comunque ribadire i suoi principi e quello della vita non è certo interpretazione ma sta alla base della sua fondazione (quindi la cosa di stare al passo coi tempi è una bufala... come se 700 anni fa non si trombasse a destra e a manca), io credo che la confusione derivi sostanzialmente dal fatto che si mescolano indebitamente i livelli del discorso.

Esiste un problema sociale e se vogliamo sanitario. Bene. Ed esiste il punto di vista religioso. Altrettanto bene. Perchè confondere i due e pretendere di farne uno?

Prima di occuparsi di entrambi e di criticare le diverse posizioni, dato proprio che sono diverse, va stabilità una priorità.

Se la mia priorità è il punto di vista religioso ebbene, dovrò adattarmi a mettere in secondo piano quello del rischio malattie. Se invece la mia priorità è l'altra, ebbene dovrò adattarmi a mettere in secondo piano quello religioso. Trattasi di scelta, non si scappa.

Il fatto è che, come sempre, la gente non vuole mica scegliere. Vuole tutto e vuole pure non sentirsi in debito... che gli si confermi che hanno diritto a tutto.
Io non mi sentirei di criticare alcuna scelta, neanche di massa. Se una politica, intendo una politica vera, di fronte ad un'emergenza sanitaria e di fronte all'evidenza del degenerare dei costumi, decidesse che la sua priorità non è quella religiosa, non avrei nulla da dire. Infatti spesso accade proprio questo... con l paraculismo però di chi non osa schierarsi chiaramente contro i poteri, qui temporali e non spirituali, dell'altra fazione. Anche qui non si vuole mai scegliere.

Ma non potrei in nessun caso prendere posizione personale a favore di chi ha scritto quella lettera... non vogliono scegliere e pretendono che si non scelga come loro.
Invece la scelta, lo stabilire la priorità, è appannaggio per non dire dovere di tutti. Intendo tutti i singoli. E solo dopo aver fatto questa scelta si può mettersi a discutere a ragion veduta.

Quando dico scelta intendo, come abbiamo detto altrove, rinuncia. Se la mia priorità è il profilattico, anche per motivi edificanti e non per forza istintuali, allora devo essere pronto a rinunciare alla mia appartenenza religiosa, se la religione non vorrà approvare la mia scelta. Posso chiedergli di farlo ma non posso pretenderlo. D'altronde non lo vorrei neanche... se la mia priorità non è lei, se mi accetta come sono bene, altrimenti pazienza.
Stessa cosa dall'altra parte. Se la mia priorità è la cristianità a tutti i costi, fosse pure per bigottismo, allora devo essere pronto a rinunciare all'altra parte.

Quando ho rinunciato all'una o all'altra posso dire realmente di appartenere a una delle due fazioni, e non sono più uno che cerca di tenere il piede in due scarpe... sposato ma scapolo, fedele ma fedifrago, casto ma gaudente... e quando farò parte di una delle due fazioni avrò la possibilità di criticare a ragion veduta, se sarà il caso, la mia... e non l'altra.
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Vecchio 30-07-2008, 20.14.47   #9
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Per questo il Dialogo è fondamentale, una via religione è anche un percorso, ed un percorso è fatto anche di cadute e riprese.
Quello che penso io, non è tanto avere due piedi in una scarpa ( o 2 scarpe in un piede), quanto unificare ciò che ci è di utile.

Se la Chiesa specificasse che anche se il preservativo protegge dalle malattie e gravidanze, non è in ogni caso uno strumento adatto per chi segue questo percorso mi starebbe più bene.

Separare i due piani concretamente può servire, un cattolico non dovrebbe utilizzarlo a priori, e su questo posso essere daccordo.
Però purtroppo i tempi moderni ti mettono delle sfide che purtroppo non sempre trovano risposta nella Legge.

Piccolo esempio: Mia moglie è malata di una malattia grave trasmissibili ( tipo hiv), in questo caso ho 4 possibilità. ( ovviamente non intendo mia moglie, è un esempio).

1) Rischiare e prendermela anche io
2) utilizzare il preservativo
3) Lasciarla, ma non posso divorziare
4) Vivere il matrimonio in castità per sempre

Apparte l'opzione quattro che comunque annulla in parte il senso del matrimonio, in ogni caso o metto in pericolo la mia vita o metto in pericolo la mia etica. Se sono un vero cattolico forse sceglierei la 1, ma poi succede che se muoriamo entrambi, in realtà se ci sono dei bambini, rimangono orfani.
Dove voglio arrivare? Si pecca comunque.

Queste sono quelle situazioni ( magari non comuni, piu rare) per i quali alcuni gruppi di cattolici vogliono delle spiegazioni o delle eccezioni nel quale vada chiarito.
Per il resto invece vedo assai improbabile che certi punti cardine della chiesa possono essere cambiati.

E' un vero peccato, perchè la Chiesa ha molte risorse: ci sono tanti cristiani che fanno volontariato, aiutano la gente, e si danno da fare disinteressatamente, ma a volte poi devono prendere una scelta, perchè non sono conformi ad alcune regole.
Il problema è che oggi come oggi, veramente pochi hanno i requisiti per essere cattolici. Spero vivamente che tutti gli altri che ne rimangono "fuori", possono comunque riuscire ad approfondire.
L'unico problema è che non tutti seguono un percorso spirituale extra, ma spesso abbandonano definitamente.

Per il fatto poi che ognuno di noi ha almeno un motivo non condiviso con la Chiesa cattolica, penso sia ovvio, altrimenti non staremmo qui, ma in un forum di chiesa a discutere.
In ogni caso fino a che ho potuto mi sono trovato bene, ma è come dice Ray, se guardi le cose da altri punti di vista ( come quello sociale o sanitario) devi fare una scelta, purtroppo.
In ogni caso uno dovrebbe conservare quello che di positivo ha appreso.

Ultima modifica di Astral : 30-07-2008 alle ore 20.15.30. Motivo: aggiunta
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Vecchio 30-07-2008, 23.47.29   #10
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Il problema è che oggi come oggi, veramente pochi hanno i requisiti per essere cattolici.
Premetto che concordo con molto di quanto hai detto. La frase che ho citato però non mi trova d'accordo.

Sono nella chiesa tutti coloro che peccano e poi si pentono (e che ci vogliono stare). Non sono nella chiesa quelli che decidono autonomamente che un certo peccato non è peccato e pretendono che la chiesa si adegui alle loro posizioni.
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Vecchio 31-07-2008, 01.00.18   #11
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Diciamo così: la chiesa insegna che per tagliare il salame bisogna usare un coltello molto affilato e indossare al contempo uno speciale guanto anti-taglio.
Siccome però c'è gente che segue questo insegnamento solo a metà, usa cioè il coltello affilatissimo ma non il guanto, gli incidenti sono all'ordine del giorno. Allora tutti si riuniscono con una lettera per far capire alla chiesa che il suo metodo è sbagliato e va rivisto... Non ha senso, vero?

Se la Chiesa permettesse l'uso del preservativo andrebbe contro a uno dei suoi stessi principi, e cioè quello che il sesso va fatto solo per procreare. Dubito quindi che lo farà.
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Vecchio 31-07-2008, 23.11.46   #12
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Esiste un problema sociale e se vogliamo sanitario. Bene. Ed esiste il punto di vista religioso. Altrettanto bene. Perchè confondere i due e pretendere di farne uno?

Prima di occuparsi di entrambi e di criticare le diverse posizioni, dato proprio che sono diverse, va stabilità una priorità.

Se la mia priorità è il punto di vista religioso ebbene, dovrò adattarmi a mettere in secondo piano quello del rischio malattie. Se invece la mia priorità è l'altra, ebbene dovrò adattarmi a mettere in secondo piano quello religioso. Trattasi di scelta, non si scappa.

Il fatto è che, come sempre, la gente non vuole mica scegliere. Vuole tutto e vuole pure non sentirsi in debito... che gli si confermi che hanno diritto a tutto.
Io non mi sentirei di criticare alcuna scelta, neanche di massa. Se una politica, intendo una politica vera, di fronte ad un'emergenza sanitaria e di fronte all'evidenza del degenerare dei costumi, decidesse che la sua priorità non è quella religiosa, non avrei nulla da dire. Infatti spesso accade proprio questo... con l paraculismo però di chi non osa schierarsi chiaramente contro i poteri, qui temporali e non spirituali, dell'altra fazione. Anche qui non si vuole mai scegliere.
Ma non potrei in nessun caso prendere posizione personale a favore di chi ha scritto quella lettera... non vogliono scegliere e pretendono che si non scelga come loro.

Per rispondere alla tua replica Astral quoto in pieno questa parte del post di Ray. Dal mio punto di vista non è questione di ammettere certe cose della Chiesa o meno ma di prendere posizione e seguire quella, la questione è sociale e non religiosa e da quel punto di vista va affrontata per cui non si può dar la colpa esclusivamente ad un atteggiamento religioso, soprattutto se pensiamo che con la loro soluzione si diminuirebbe il problema, per cui non sto prendendo un aposizione a favore o contro ma semplicemente sto dicendo che le colpe non possono essere attribuite alla Chiesa. Se si potesse osservare la questione da un punto di vista sociale si scoprirebbe che la Chiesa in tal senso ha poco rilevanza.


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