Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Articoli > Orizzonti della Mente

Comment
 
Utilità Articolo Cerca in questo Articolo
Recitazione, costume e morale
 Recitazione, costume e morale


Inviato da  Kael
  17-08-2008
Predefinito Essere e Personalità


A questo punto occorre però fare una breve distinzione fra l’essere e la personalità di un individuo. Sinteticamente potremmo dire che fa parte dell’essere tutto quello che abbiamo in dotazione fin dalla nascita, le caratteristiche principali, i talenti, le inclinazioni, etc… Fa invece parte della personalità tutto quello che impariamo durante la vita, che apprendiamo, che acquisiamo.
Questo è stato fin dagli albori della moderna psicologia un grosso dilemma riguardo l’educazione dei bambini. Alcuni infatti sostenevano che il nascituro fosse come una tabula rasa, completamente bianca, e che solo la vita e l’esperienza avrebbe iniziato a segnarla, ad inciderla. Dall’altra parte invece c’era chi sosteneva che il bambino fosse già segnato definitivamente, che a prescindere del tipo di ambiente nel quale fosse nato e del tipo di educazione ricevuta, la sua struttura sarebbe rimasta tale.
Entrambe le teorie erano errate, perché nel primo caso non si spiegherebbero talenti come Mozart, mentre nel secondo non ci sarebbe crescita, non ci sarebbe possibilità di evoluzione. Un criminale o un malato mentale sarebbero lasciati a marcire in una cella senza ricevere la benché minima cura o assistenza,perché tanto “irrimediabili”.
In realtà le due cose coesistono. C’è una parte che effettivamente è segnata in partenza (il nostro essere) mentre un’altra che cresce e apprende in base al tipo di insegnamenti ricevuti, all’ambiente, il tipo di tradizioni popolari etc.. (la personalità). La stessa moralità varia a seconda del palco teatrale in cui si svolge, ad esempio in un tipo di cultura mediorientale una donna di casa, per essere una “donna morale”, quando riceve ospiti non deve assolutamente dare confidenza a nessuno, non deve permettersi di intrattenere rapporti con altri uomini, mentre in una cultura occidentale come la nostra una donna del genere sarebbe considerata una maleducata e una screanzata, una pessima donna di casa…
Potremmo quindi aprire una parentesi per vedere come la moralità sia una qualità relativa alla personalità, mentre l’etica all’essere. La moralità varia a seconda del palco teatrale in cui si svolge, mentre l’etica è al di sopra di tale palco e si rifà direttamente all’essere di una persona.

 Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:  marionette.jpg
Visite: 419
Dimensione:  13.3 KB 
Giunti a questo punto possiamo iniziare a intravedere come la vita quale noi la conosciamo è una grande commedia dove noi abbiamo pian pianino imparato a recitare una parte, i nostri “registi” sono stati i nostri genitori, i nostri maestri di scuola, i nostri amici e conoscenti, tutto l’ambiente circostante. Ognuno ci ha insegnato qualcosa, sia consciamente che incosciamente, i nostri amici magari che da piccoli ci prendevano in giro ci hanno insegnato a chiuderci in noi stessi come difesa funzionale ai loro scherni, così magari i nostri nonni che ridevano sempre alle nostre battute ci hanno insegnato ad essere brillanti e metterci sempre al centro dell’attenzione.
Questi meccanismi, col passare del tempo, diventano talmente automatici che si finisce per considerarli parti del proprio essere. Chi dalla vita ha imparato la parte del remissivo, del chiuso in se stesso, penserà che effettivamente lui sia chiuso e remissivo, così come chi ha imparato la parte del brillante penserà che il suo vero essere sia così.
In realtà sono solo degli attori inconsapevoli. La loro è una recita, una commedia, che si basa su impressioni ricevute durante tutta la vita (ma principalmente durante l’infanzia) e che cerca di rispondere nel modo più idoneo a tali impressioni. In altre parole, se nasco e cresco sul set di un film di guerra, crederò di essere Rambo anche se poi mi dovessi venire a trovare sul set di un film romantico o di fantascienza, o semplicemente dirò che tale film non fa per me e mi impedirò così di imparare cose nuove.
Non per niente, “persona” (da cui personalità) è un termine etrusco che significa maschera, e gli antichi egizi per definire l’essere usavano un geroglifico che tradotto suonerebbe più o meno così: “l’invisibile vento caldo che spira da sud” (vado a memoria, non ricordo la citazione esatta).
L’essere di una persona sarebbe quindi un qualcosa di invisibile, di impalpabile, se non per mezzo di un’interfaccia fisica come una maschera. Pressappoco come un fantasma può manifestarsi ai nostri occhi solo attraverso un lenzuolo bianco che ne riveli le forme.

Comment


Utilità Articolo Cerca in questo Articolo
Cerca in questo Articolo:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
You may non post new articles
You may non post comments
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum

Discussioni simili
Articolo Article Starter Category Comments Ultimo messaggio
Etica e Morale Ray Filosofia 65 30-01-2008 23.51.27
Morale - U-morale Sole Parole Connesse ma non Troppo 2 21-11-2006 18.35.49


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 14.46.59.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271