A questo punto spero di aver fatto un po’ di chiarezza, e se dico che noi tutti recitiamo continuamente spero di non suscitare l’indignazione dei lettori, perchè non mi rifaccio all'accezione negativa che siamo soliti dare a questa parola. Siamo costretti a indossare una maschera per esperire la vita in questa realtà, realtà che essa stessa è mascherata a sua volta, sempre per ubbidire alle medesime leggi di questo piano di manifestazione.
Sono sicuro che quasi tutti hanno sentito nominare Maya, il velo di Maya, la “grande illusione” che maschera la vera essenza delle cose sotto la loro forma.
Non è dunque sbagliato pensare a noi come attori, ma anzi, è fondamentale se si vuole iniziare a prendere il comando e a scucirsi di dosso la nostra personalità dominante. Dominante nel senso che ci domina, che ci tiene prigionieri, che ci impedisce di sollevare il velo di Maya, di conoscere quel “vento caldo e invisibile” che si cela sotto, e di potersi interfacciare così sempre al meglio in ogni situazione o circostanza della vita.
Essere se stessi dunque non è affatto facile come può sembrare a chi non ha interesse a conoscersi sul serio. Essere se stessi comporta una gran fatica, comporta un certo sforzo per tenere a bada le proprie personalità e non permetterle di prendere il sopravvento. Significa insomma imparare a conoscere il vero attore che si cela sotto la maschera, ed a indossare a piacimento sempre gli abiti più adeguati per il bene nostro e degli altri a seconda del momento. Significa allargare il ventaglio delle nostre possibilità, significa ampliare la nostra rosa d'azione. Significa poter essere forti e teneri al tempo stesso.
Significa continuare a recitare come facciamo ora, ma con Coscienza.