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Pitagora (seconda parte): l'insegnamento e il metodo pitagorico
 Pitagora (seconda parte): l'insegnamento e il metodo pitagorico


Inviato da  Sole
  25-08-2008
Predefinito I gradi dell'apprendimento

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La preparazione

La scuola era organizzata in modo tale da sviluppare nell'uomo che la frequentava un profondo sentimento per il Cosmo.
L'iniziando aveva accesso alle lezioni di primo grado nel silenzio, non poteva fare domande, non poteva contraddire il maestro che insegnava e parlava, non poteva dare una sua opinione sulle cose. Questo silenzio durava dai due ai cinque anni. Egli poteva però parlare di tutto con i compagni di diversi livelli di apprendimento. Poteva conversare di tutto con i suoi amici fuori nel cortile. Questo metodo serviva per sviluppare nell'ascoltatore giovane ed irruento un senso emozionale di vicinanza al Cosmo attraverso un rapporto di corrispondenza con il nostro cosmo interiore, dapprima non era cosciente questa scoperta ma nel seguire degli anni e delle comprensioni si arrivava a sentire se stessi come un piccolo universo. Questo costringere al silenzio imponeva l'iniziando a trattenere le parole, le opinioni, le congetture affinché non si ritrovasse sempre proiettato all'esterno ma imparasse a trovare il “suo” universo interiore.
Pitagora riteneva che se avesse insegnato loro razionalmente e con la dialettica essi probabilmente si sarebbero sviluppati a livello mentale rimanendo vuoti. Con il suo metodo intendeva più di ogni cosa sviluppare in loro la capacità dell'uomo di Intuire.
In questo primo grado non dava molte informazioni di carattere scientifico ma parlava loro dell'uguaglianza delle religioni che puntano tutte in unico grande fulcro: il Dio unico, l'Uno e che da esso tutto deriva. Spiegava che non esistevano differenze di divinità nelle religioni ma che tutte sono la manifestazione dei Principi Maschile e Femminile di cui il tutto si compone, del suo ascendere e discendere al cielo e alla terra continuamente. Per l'epoca questi concetti erano straordinari e rivoluzionari e se noi possiamo goderne come cose certe per il nostro sentire è anche grazie alla sua divulgazione che ha immesso nella memoria dell'uomo e dell'umanità queste informazioni.
Ogni giorno tutti gli scolari ascoltavano al mattino e alla sera i Versi Aurei, massime studiate da Pitagora per immettere nella memoria e nella coscienza di tutti loro il messaggio che voleva dargli.
Per ogni grado c'erano le massime adatte e tutte conducevano al riconoscimento di un Dio Unico e supremo.
Questo primo grado era detto di preparazione.

Diceva:
i numeri contengono il segreto delle cose, e Dio è l'Armonia Universale”


La purificazione

Il secondo grado era detto di purificazione.
Il giorno in cui un novizio entrava nella casa di Pitagora era quello in cui veniva accolto definitivamente tra i suoi discepoli ed acquisiva la facoltà di parlare e dialogare con i maestri
Entravano nei cortili più interni della scuola ed accedevano ad una conoscenza più sottile e articolata del mondo. Prendevano il nome di esoterici (quelli interni) per differenziarsi da essoterici (quelli esterni).
Qui studiavano la scienza dei numeri a cui Pitagora dava un valore ed una importanza particolare attribuendo ad ogni numero una legge universale.
Chiamò i suoi discepoli “matematici” proprio perché imparavano la disciplina dei numeri, attraverso la quale egli cercava di far penetrare il mistero dell'universo lasciando conoscere il micro attraverso il macro e il macro attraverso il micro, avvicinandosi il più possibile alla legge delle corrispondenze, egli infatti diceva agli scolari che l'universo interno umano è la corrispondenza dell'Universo che cerchiamo di penetrare. Insegnava la via verso la conoscenza del se attraverso la comprensione dei numeri e delle leggi fondamentali della scienza sacra. Insegnava a purificarsi il più possibile affinché si potesse percepire il più sottilmente che si poteva le trasmissioni del Cosmo, avvicinarsi il più possibile a confondersi con Dio mantenendosi qui.
Cercava di avvicinare i matematici a comprendere la Diade Sacra, in cui Dio è l'Uno e da esso discende il principio Femminile e Maschile in Esso compresi. Si spingeva oltre con la Triade Sacra, o legge del ternario, dicendo che ogni cosa è composta da corpo, anima e spirito, dal più piccolo al più grande ed insegnava loro a riconoscerle.
Attraverso i sui insegnamenti e tecniche di purificazione egli aiutava a costruirsi quel veicolo sottile per potersi riunire all'Universo nel trapasso, quando ci si distacca dal corpo. Senza quel veicolo non c'è salvezza. L'Anima, per Pitagora è il manto dello Spirito, il suo veicolo.
Questa legge del ternario è stata prima di lui e dopo di lui importante per moltissime dottrine esoteriche:

Il numero tre regna ovunque nell'Universo e la Monade è il suo principio: Zoroastro

Il grandissimo merito di Pitagora sta nell'aver saputo trasportare in una sola dottrina chiara e trasformante la cultura occidentale e orientale (Egitto e Persia) di modo da rendere comprensibili mondi apparentemente tanto diversi.

La perfezione
Il terzo grado a cui uno scolaro accedeva era la Perfezione ottenibile attraverso un grande e costante lavoro di penetrazione dei misteri della natura e del cosmo.
Scendendo dentro i misteri occulti dell'animo umano, insegnava la psicologia e le energie che dominano l'uomo per poterle poi usare e trasformare.
Quello che in tanti anni Pitagora aveva imparato di astronomia e Scienza Sacra nei tempi egizi lo insegnava ora agli scolari andando contro ogni convenzione dell'epoca e dichiarando che il Sole era al centro della galassia e la terra girava intorno. Spiegava loro che ruolo avessero i Pianeti rispetto al Sole e quale era lo scopo dell'uomo evoluto. All'esterno della scuola però insegnava loro a non divulgare queste verità ma ad usare come simbolico il sistema Tolemaico. La Terra infatti diventava il fulcro centrale del lavoro dell'uomo nel suo microcosmo essendo il luogo dove tale lavoro si svolgeva sia fisicamente che simbolicamente. Così essi non mentivano ma conoscevano la verità.
Ciò che scoprivano dalle parole del Maestro era che ogni pianeta ha una sua anima che evolve insieme all'anima degli uomini, ogni Sole ha in se una parte dello Spirito e che tutto nel cosmo risuonava dell'armonia celeste di Dio.

Nella sua teoria evoluzionistica Pitagora riteneva che ogni volta che fosse il momento giusto un'Anima superiore ed evoluta si incarnasse per poter far compiere un passo evoluzionistico al pianeta e all'umanità. Queste qualità superiori di un'Anima erano date dalle millenarie esperienze compiute dalla sua Monade nel corso dell'esistenza dell'universo.
Questa evoluzione delle Anime prendeva poi il nome di Metempsicosi o Trasmigrazione delle Anime. Egli riteneva che le anime migrassero da un corpo all'altro per compiere esperienze e che tutte le azioni di un uomo fossero impressionate sulla vita successiva. Attraverso l'evoluzione delle vite l'uomo si liberava. L'anima per Pitagora nasceva ad un livello minerale e rimaneva ad esperire la materia più grezza per tanto tempo, fin tanto che un evento la facesse divenire pianta e poi animale, dal quale però il passaggio diventava più difficile, la trasformazione qualitativa della sua anima aveva bisogno di una spinta verso l'alto da parte un essere umano evoluto che impressionasse nell'animale, nella piccola coscienza di questi, un sentimento di amore puro, non l'amore bisognoso che diamo ai nostri animali domestici ma vero amore, una vera spinta.
Sosteneva inoltre che il nostro pianeta rappresenta solo l'ultimo e più basso elemento della discesa prima di poter finalmente risalire verso la riunione all'Universo. Solo così un uomo acquista e conquista una Coscienza.

L'Epifania
Forse non tutti sanno che esisteva anche un quarto grado della scuola pitagorica e veniva chiamato Epifania. Questo termine vuol dire: visione dall'alto.
Davvero difficile spiegare o immaginare cosa insegnasse loro visto che già i precedenti sebbene sembrino il lavoro di ogni giorno inducono ad una visione della vita ben diversa dalla comune. In questa visione dall'alto egli li avvicinava ad essere totalmente integrati come uomini, li faceva diventare Uomini, Iniziati.

Tutto questo insegnava Pitagora ai suoi scolari e molto altro ma qui è solo un piccolo sunto di un sunto, sarebbe impossibile in un articolo poter condensare ciò che era materia di insegnamento di anni di comprensione e in fondo abbiamo il forum di Ermopoli che ci aiuta per questo. La tradizione Pitagorica è presente in quasi tutti gli insegnamenti tradizionali successivi e precedenti perché dalla Tradizione deriva e prosegue.








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  #1  
By Uno on 26-08-2008, 09.36.44
Predefinito

la prima parte http://ermopoli.it/portale/showthread.php?p=57907


per commenti, domande etc apri un post nel forum di tradizioni Spirituali http://www.ermopoli.it/portale/forumdisplay.php?f=83
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