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Vecchio 22-09-2008, 12.38.56   #1
griselda
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Predefinito La campagna dove abito

Di ritorno dalla passeggiata mi trovo a fare delle considerazioni tra me e me sul luogo dove abito.

La premessa amo la natura tutta ma gli alberi in particolare, poi i fiori e le farfalle...
Dove abito? In campagna! Dove di alberi ce ne sono davvero pochini. Dove abito sono circondata da campi coltivati a mais oppure con l'erba per le mucche. E come ben si sa per i contadini gli alberi vogliono dire ombra, e all'ombra non cresce niente.
Ecco che trovi qualche filare di alberi solo di tanto in tanto massimo 5 o 6 che il terreno pare come le gambe di una donna che si sia dimenticata,durante la depilazione, un pezzo.
Già da come la sto presentando si capisce che non condivido questo loro modo di pensare ed agire. Ma non sarebbe neppure questo il problema visto che non sono obbligata a fare la contadina, ma quando vado a fare una passeggiata mi domando perchè non riesco a godere del paesaggio. E te lo lì il motivo: vorrei gli alberi. Siccome non ci sono ne alberi ne fiorellini, perchè nei campi deve crescere solo quello che piantano logico è che quello che si osserva contiene in se monotonia.
Ma un'altra parte di me un po' più "saggia" mi dice che non ricordo più la monotonia del cemento e che sono un'ingrata a non apprezzare quello che ho e dove vivo.
Io provo a sforzarmi e allargo il giro nella passeggiata e mi accorgo che i contadini se li sono messi tutti nei giardini privati gli alberi, ma nemmeno hanno scelto quegli autoctoni, non andavano bene meglio quelli esotici e allora vedo pini marittimi, palmette e persino un banano che mi domando come faccia a restistere con il freddo che fa qua durante l'inverno. Piante di tutti i tipi di clima mediterraneo o tropicale. Alberi enormi costretti in giardini angusti solo per il gusto di possedere la natura, che quando poi ogni tanto si stufa... gli ricorda chi comanda facendo strapiombare a terra quella pianta che non aveva il terreno adatto per inserire le proprie radici.
Durante un'altra passeggiata mi trovo davanti a corsi d'acqua naturali e non, ci sono anche acque sorgive, dentro vi è di tutto lasciato a galleggiare. lungo i fossi non si può camminare perchè si profonda, talmente tante sono le nutrie che hanno creato un'immensità di gallerie che rendono fragile il terreno.
Alla fine della pesseggiata invece di essere ristorata sono incavolta nera, guardo come sarebbe potuto essere questo posto ed invece vedo come è e nel confronto rimango smarrita.
Ci sono angoli di paradiso che l'uomo non ha saputo sfruttare senza devastare e questo mi fa dispiacere.
Tra poco sarà ottobre e ta dan! Apriranno la caccia si sentiranno spari ovunque specie la domenica mattina, tra la chiamata a Messa tra un rintocco di campana e l'altro un bello sparo di fucile è davvero entusiasmante.
Poi ci sono tanti vantaggi ad abitare fuori città per carità ma una parte di me ce l'ha con questo tipo di campagna, la vede come un ordine esasperato e fuori natura non so se si capisce. Del tipo gli alberi e i fiori non possono stare in giro ma solo raccolti nei giardini.
Sto fuori come un balcone eh?
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Ultima modifica di griselda : 22-09-2008 alle ore 12.42.13. Motivo: ho corretto racconti con raccolti
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Vecchio 20-11-2008, 01.03.26   #2
griselda
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Stamattina sono dovuta andare in città, dovevo fare veloce ma con calma, ero tutta intenta nella guida, quando arrivata ad un semaforo rosso ho volto lo sguardo verso la mia sinistra, dall'altra parte della strada c'erano due alberi enormi dentro una grande aiula, la prima cosa che mi ha colpita è stato il brillare delle foglie, erano color del sole, sventolavano nell'aria come nell'attesa di stendersi per riposare a terra. Nel pensare questo, sono scesa con lo sguardo al terreno carico di foglie ormai marce, che davano nutrimento ad enormi radici che spuntavano dal terreno umido della brina notturna. Poi il mio sguardo è salito su su per tutto il tronco, grosso e nodoso tanto da sembrare attocigliato su se stesso, sono rimasta assorta tanto da avere l'impressione di sentirne la linfa vitale scorrere al suo interno, sprigionava forza e vitalità.
Tutto questo mi ha dato molta carica e il mio umore è cambiato all'improvviso, facendomi inoltre notare che basta fare qualche passo e guardare un poco più in là per scoprire che gli alberi esistono ancora.


Arrivata a casa è mi ritornato in mente l'uomo verde un'immagine che vidi tanto tempo fa.
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