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Vecchio 30-10-2008, 01.44.57   #1
dafne
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Predefinito Non è giusto!!

Oggi m'è preso un attacco di "Non è giusto" che mi ha invalidato per quasi un'ora.
Ero furiosa, ho tenuto dentro, ho covato ma era li e non mi dava tregua.
Non è giusto, non accetto che le persona mollino a caso o meno a caso insinuazioni se non vere e proprie accuse alle mie spalle senza che io mi possa difendere.
Non è giusto che neanche a sapere cos'han detto io possa difendermi in pieno, fugando ogni ragionevole dubbio perchè si finisce nel campo del "la mia parola contro la tua".
Non è giusto che io mi debba sentire perennemente in difetto, perennemente in dovere di fornire delle spiegazioni, di difendere le mie scelte.
Non...
campanello
Non è giuto che cosa e per chi?

Ero furibonda e camminavo per casa stile iena inferocita, mi stavo per gettare sul telefono per ribattere alla persona che mi ha mosso le insinuazioni e per insultare il personaggio che ha mollato tante bugie con tanta buona grazia...
Una particina di me pensava ad Ermo, ai discorsi fatti qui e mi chiedeva perchè, perchè mi sentissi così arrabbiata, indignata...
Che magari un pò di colpa c'è davvero ?
Ho dovuto misurare diverse volte il perimetro del salotto per mettere a fuoco una prima cosa importante..il soggetto accusatore mi sono resa conto in una frazione di secondo che ero ricascata nel solito vecchio trucco e che quando ero più piccola mi si diceva spesso "se un asino ti dà della tonta ti stà facendo un complimento"....
Mi sono calmata un pò, ho ripreso un pò di contegno ma continuavo a stare male.

Stà cosa continuava ad essere ingiusta.

Perchè ci tocca di subire le bugie delle persone e magari peggio di non avere mezzi per controbatterle, e soprattutto...e qui la rabbia sepolta sotto, perchè a queste persone le bugie non vengono mai smascherate mentre a me mi beccano se appena oso dirne una piccina picciò? (vergognosa questa cosa, lo sò)
Insomma, la rabbia era iniziata nel sentirmi umiliata dalle falsità di qualcuno ed ero finita col prendermela con la giustizia divina, o Provvidenza che si voglia chiamarla..

Non ne uscivo, non uscivo da quel "Non è giusto!", finchè non mi è venuto in mente Kael , mi sono venute in mente le sue parole di non-odio verso quell'animale che ha avvelenato il suo cane, mi sono ricordata della sensazione che fosse davvero vero e non uno slancio di buonismo e....mi sono sentita a disagio.
A quel punto ho iniziato a misurare il perimetro della cucina (evitando la dispensa)

Le bugie sul mio conto continuavano a bruciare ma c'erano voci diverse a chiedermi perchè mi sentissi così colpita e se avesse davvero un senso che io potessi..che io potessi misurarmi con la giustizia divina...

Non so bene quanti giri abbia fatto la mia mente ma so che alla fine mi sono resa conto che prendermela per le bugie di un altro era assolutamente inutile, che io sapevo e sò come sono andate le cose

che non aveva alcun senso dargli corda chiamando uno e insultando l'altro

che non sono in grado, nè lo sarò mai di giudicare o comprendere il disegno di questo mondo, che il mio "non è giusto" è appunto il mio e quindi non può essere assoluto

che a fare la guardia al ramo di pesche che esce dal mio giardino perchè nessuno ne prenda una mi perdo tutto il raccolto dentro

che forse esistono davvero persone "fortunate" alle quali tutto và sempre bene e per le quali le punizioni passano solo a fianco..a vista esteriore e superficiale perlomeno, ma che la cosa non mi può e non mi deve riguardare...al di là del "chi è senza peccato scagli la prima pietra", penso anche che se anche solo un secondo prima di morire la consapevolezza ci apre gli occhi questo è già un castigo sufficiente

che parte del mio rancore per la Provvidenza non si basa sulle ingiustizie in sè ma sul fatto che questa benedetta dea sia venuta a smascherare me

Non posso dire di avere assimilato la lezione, se ci penso c'è ancora qualche angolino in me che rimbomba di quel "Non è giusto!" ma un lontano barlume della pietà che si dovrebbe avere per chi erra (pietà in senso positivo non denigrativo) e che dovrebbe condurre al perdono, ma al perdono vero non al buonismo, l'ho intravista da lontano.
Un luogo di profonda quiete, spero di arrivarci prima o poi

...questo sarebbe sicuramente bello se non giusto



Grazie Kael
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Vecchio 30-10-2008, 02.00.13   #2
Sole
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A me è successo tantissime volte in passato, sin da bambina alle elementari e forse all'asilo, di essere accusata di cose che non avevo fatto. Ad oggi non avevo ancora tanto capito il perchè... forse me ne hai dato un'idea...
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 30-10-2008, 10.30.49   #3
dafne
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accidenti questa cosa batte ancora e batte forte in modi anche trasversali...mi stò barcamenando tra tutte le emozioni negative che conosco che p.... atate bollite..

Stamattina sono acida, sospettosa, gelosa, indisponente e quant'altro...eccheccavolo dov'è la levetta per invertire il senso di marcia??
Voglio scendereeeeeeeeeee

Vabbuò perdonatemi ma mi devo un pò prendere in giro per ritornare di buon umore, resta comunque sorprendente come io riesca a mal interpretare ogni virgola quando sono in balia di quest'umore nero.

Meno male che c'è Sole
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Vecchio 30-10-2008, 23.42.50   #4
dafne
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e se...
se "non è giusto" fosse quella parte di noi che lasciamo calpestare, mortificare, dimenticare, abbandonare, mettere a tacere, farsi sottomettere?
Quella parte che quando riesce a rubare energia magari ci fà calpestare, mortificare, dimenticare, abbandonare, mettere a tacere, sotoomettere...
Magari...
magari quanto abbiamo subito è ciò che abbiamo fatto prima che agli altri a noi stessi..
magari...farnetico...non sarebbe la prima volta..
magari ammettere che quel tizio era un bugiardo patentato tempo fà non mi era possibile perchè avrei dovuto accettare tante altre scomode e difficili verità parallele..mentre oggi fà male..ma posso tirare dritta e andare avanti....
perchè le verità scomode inizio ad affrontarle e non mi serve più di nascondermi dietro a paraventi, a situazioni comode...
magari..
magari anche le cose più sbagliate se riesco a prenderle "per il verso giusto" possono darmi molto e pian piano farmi sentire meno uno schifo.

capo avevi ragione quando mi dicevi di fare la brava finchè non lo fossi diventata
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Vecchio 05-11-2008, 12.17.11   #5
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Quella parte che quando riesce a rubare energia magari ci fà calpestare, mortificare, dimenticare, abbandonare, mettere a tacere, sotoomettere...
Che quando non riesce a rubare energia.........
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Vecchio 05-11-2008, 19.34.14   #6
dafne
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uhm..
La parte che chiamo "non è giusto" è quella parte che in me reagisce alle ingiustizie, ai soprusi.(quelli che vivo come tali)

La parte che spesso mettiamo/metto a tacere calpestandola ecc ecc (per comodo aggiungerei adesso)

La parte che, scrivevo, quando riesce a rubare un pò d'energia si fà spazio e ci fà umiliare calpestare ecc..quasi volesse darci una lezione.

E tu mi correggi con quel non e io subito penso che non hai capito cosa intendevo ma quando mai non capisci cosa intendevo?
Allora questa parte non è poi così "santa" come credevo, quel non è giusto come poi ho iniziato a vedere origina da una personale frustrazione per non essere intoccabile (mettiamola così)...
Quindi "non è giusto" ruba energia e si fà valere mettendoci nella posizione di calpestare ecc ecc mentre quando non ha energia a disposizione ci martorizza..una sorta di auto castigo?

Ergo "non è giusto" è una parte poco funzionale sia che abbia sia che non abbia energia?
Per questo di fronte a un'ingiustizia una persona centrata riesce comunque a rimanere calma?

Mmmmm
siamo dei cannibali!

vabbè ci ritorno su, mi sa che ho fatto un altro dei miei minestroni
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Vecchio 05-11-2008, 19.51.59   #7
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Il discorso messo "matematicamente" è facile, poi nella pratica osservativa si complica.
C'è una parte di noi (sempre noi è) che desidera vivere e magari anche prendere il sopravvento, per farlo deve rubarci energia (lo so che si ingarbuglia, sempre noi, e ruba energia sempre a noi...) per emergere nell'esistere, ruba si per avere la forza di esistere, ma anche perchè se l'altra parte (sempre noi) ha abbastanza forza la tiene sotto controllo.
Quindi se non riesce a rubare energia direttamente tenta subdolamente (hai presente i discorsetti sul diavolo etc?) di creare situazioni che ci fanno sbarellare, che avolte ci portano a quel non è giusto, altre volte con altre dinamiche. In questo modo "il comandante" perde forza e il servitore invece che servire cerca di fare il padrone.
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Vecchio 23-11-2008, 11.10.50   #8
dafne
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Ho un pensiero, lo devo scrivere al volo per non perderlo del tutto per cui perdonate la forma

-Ingiustizia (per quel che può essere per noi ovviamente), -una reazione di vittimismo oppure la reazione del "non è giusto".
-Entrambe però sono ehm..facce dello stesso problema..diciamo che in entrambe le rezioni c'è una parte che ruba

Poi invece c'è la reazione "giusta" e cioè prendere con la dovuta distanza l'ingiustizia e non viverla più come tale ma solo come una stupidata..

Faccio l'esempio che fisso meglio, stamattina si ripete una dinamica simile a quella qui sopra (stessa persona ovviamente) stamattina capita che invece di agitarmi e sentirmi in colpa (lato A) o di incavolarmi e rovinarmi la giornata(lato B) realizzo semplicemente che è un altro mezzuccio che utilizza il personaggio per farsi compatire (da una terza persona) facedndo vedere la mia risposta acida e allo stesso tempo fare incavolare me. (oppure è solo patologico ma non sono una psicologa per cui sorvoliamo)

Stamattina il personaggio era al suo posto, nel mio passato, e io al mio, nel mio presente e la falsità che ha scritto è stata semplicemente letta dalla mia mente, anche se il fastidio e l'irritazione comunque ci sono statai, come una str....

Ecco, posso pensare che stamattina io sia riuscita a controllare le parti di me che rubano energia?
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Vecchio 23-11-2008, 14.38.05   #9
Kael
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Poi invece c'è la reazione "giusta" e cioè prendere con la dovuta distanza l'ingiustizia e non viverla più come tale ma solo come una stupidata..
Le re-azioni sono tutte "giuste" in quanto meccaniche, ma tu forse volevi dire "azione"...
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Vecchio 24-11-2008, 00.04.23   #10
dafne
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no parlavo proprio di reazioni...mmm...mi sà che volevi mettermi una pulcetta nell'orecchio, si?
adesso che ci penso bene anche la differenza tra azione e reazione non mi è chiarissima...

sono un caso disperato....

però nonostante la mia mente continui a tornare su quest'episodio (segno evidente che la questione in me non si è ancora risolta...non ho chiuso l'antina ) però sono molto più tranquilla rispetto all'altra volta.

Non ho reagito, questo intendevi? Ho agito rispondendo con un pò di sarcasmo (poco poco eh davvero ) ma solo ad una prima provocazione poi mi sono blindata...anzi no, per la verità non è neanche così, ho fatto altro ecco.

muble muble muble
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Vecchio 08-11-2010, 22.22.33   #11
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Il discorso messo "matematicamente" è facile, poi nella pratica osservativa si complica.
C'è una parte di noi (sempre noi è) che desidera vivere e magari anche prendere il sopravvento, per farlo deve rubarci energia (lo so che si ingarbuglia, sempre noi, e ruba energia sempre a noi...) per emergere nell'esistere, ruba si per avere la forza di esistere, ma anche perchè se l'altra parte (sempre noi) ha abbastanza forza la tiene sotto controllo.
Quindi se non riesce a rubare energia direttamente tenta subdolamente (hai presente i discorsetti sul diavolo etc?) di creare situazioni che ci fanno sbarellare, che avolte ci portano a quel non è giusto, altre volte con altre dinamiche. In questo modo "il comandante" perde forza e il servitore invece che servire cerca di fare il padrone.
Stai parlando dell'ombra?
Quindi questa parte ha una sorta si "indipendenza", di vita propria che cerca di diventare dominante attirando situazioni che la nutrono, simili a sè. Per esempio le esplosioni di rabbia, quando sale la rabbia se la conteniamo rimane "roba nostra" mentre se la facciamo esplodere porta a nutrire quell'altra parte?

Potrei pensare che la rabbia tenuta sotto controllo mi genera comunque pensieri negativi e cattivi e che quindi la nutro comunque. Ma allora forse lasciar che questi pensieri scorrano (e la nutrano per quel che le serve a esistere) è quasi necessario, necessario fintantochè queste due parti esistono separatamente almeno. Altrimenti se nego i pensieri "cattivi" affamo questa parte che mi spingerà (ovviamente con più forza con più dormo) a mettermi nelle situazioni che la fanno ingrassare
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Vecchio 30-12-2010, 01.51.06   #12
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Mmmmm
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C'è una parte di noi (sempre noi è) che desidera vivere e magari anche prendere il sopravvento, per farlo deve rubarci energia (lo so che si ingarbuglia, sempre noi, e ruba energia sempre a noi...) per emergere nell'esistere, ruba si per avere la forza di esistere, ma anche perchè se l'altra parte (sempre noi) ha abbastanza forza la tiene sotto controllo.
Quindi se non riesce a rubare energia direttamente tenta subdolamente (hai presente i discorsetti sul diavolo etc?) di creare situazioni che ci fanno sbarellare, che a volte ci portano a quel non è giusto, altre volte con altre dinamiche. In questo modo "il comandante" perde forza e il servitore invece che servire cerca di fare il padrone.

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Stai parlando dell'ombra?
...................................
se nego i pensieri "cattivi" affamo questa parte che mi spingerà (ovviamente con più forza con più dormo) a mettermi nelle situazioni che la fanno ingrassare
iecco, lo faccio da sola

Però, se ho calpito due acche, la parte d'ombra ci deve essere, altimenti non esisteremmo neanche "noi".
Di qualcosa stà parte si deve nutrire e deve essere tenuta sotto controllo.

Certo, potrebbe andarci bene farci dominare, ma nell'ipotesi che così non sia questa parte se viene affamata ci spinge come scrive il capo in situazioni adatte a portarle nutrimento.

Allora, come fare a non negarle nutrimento e allo stesso tempo non scivolare nel suo dominio?

Accettarla è sufficiente?

Si diceva altrove che i pensieri non sono nostri, non li creiamo, o perlomeno sono rare le persone che riescono a farlo.
Allora potrei pensare che quelli che classifico normalmente come "pensieri cattivi, brutti, zozzi" () potrei smettere di sentirli miei, prodotti da me, causati da me (con conseguente senso di colpa)e lasciare che passino nutrendo quella parte e amen?

E' quel sentirli miei che mi frega?

ci torno
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Vecchio 30-12-2010, 03.43.26   #13
griselda
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iecco, lo faccio da sola

Però, se ho calpito due acche, la parte d'ombra ci deve essere, altimenti non esisteremmo neanche "noi".
Di qualcosa stà parte si deve nutrire e deve essere tenuta sotto controllo.

Certo, potrebbe andarci bene farci dominare, ma nell'ipotesi che così non sia questa parte se viene affamata ci spinge come scrive il capo in situazioni adatte a portarle nutrimento.

Allora, come fare a non negarle nutrimento e allo stesso tempo non scivolare nel suo dominio?

Accettarla è sufficiente?

Si diceva altrove che i pensieri non sono nostri, non li creiamo, o perlomeno sono rare le persone che riescono a farlo.
Allora potrei pensare che quelli che classifico normalmente come "pensieri cattivi, brutti, zozzi" () potrei smettere di sentirli miei, prodotti da me, causati da me (con conseguente senso di colpa)e lasciare che passino nutrendo quella parte e amen?

E' quel sentirli miei che mi frega?

ci torno
Sto pensando se intervenire o no perchè se entro nel discorso è possibile poi che nessuno risponda e quindi ti precludo la risposta
Comunque quello che penso sul dare da mangiare ad una delle nostre care bestiole quello che penso di aver capito ma non ne ho la certezza è che devi dargli da mangiare per non farle morire e di conseguenza morire con loro.
Che fare allora?
Primo non negare la loro esistenza.
Secondo ascoltare cosa vogliono.
Terzo giocare al ribasso e poi dare loro ciò che abbiamo deciso (questo elimina i sensi di colpa aver deciso coscientemente di dare qualcosa da mangiare per sopravvivere alle bestiole e quindi a noi)
Quarto notare che una volta dato il cibo alle care bestiole iniziano a salivare come i cani e i leoni e tutti gli animali e non essendo sazi, perchè sono ingorde come i gatti, inizieranno di nuovo a lamentarsi e a farzare vista la nostra debolezza del momento vista dalla loro parte. A questo punto credo si debba diventare sordi, duri ed implacabili perchè sappiamo di aver dato loro qualcosa che servirà per farle sopravvivere per molto tempo fino al prossimo pasto dilatato nel tempo sempre di più)
In pratica loro vorrebbero un montone noi gli diamo un aletta di pulcino.
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Vecchio 30-12-2010, 20.06.13   #14
dafne
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Sto pensando se intervenire o no perchè se entro nel discorso è possibile poi che nessuno risponda e quindi ti precludo la risposta
Eddaiii Grriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii




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Comunque quello che penso sul dare da mangiare ad una delle nostre care bestiole quello che penso di aver capito ma non ne ho la certezza è che devi dargli da mangiare per non farle morire e di conseguenza morire con loro.
Che fare allora?
Già, che fare?

Citazione:
Primo non negare la loro esistenza.
Secondo ascoltare cosa vogliono.
Terzo giocare al ribasso e poi dare loro ciò che abbiamo deciso (questo elimina i sensi di colpa aver deciso coscientemente di dare qualcosa da mangiare per sopravvivere alle bestiole e quindi a noi)
Quarto notare che una volta dato il cibo alle care bestiole iniziano a salivare come i cani e i leoni e tutti gli animali e non essendo sazi, perchè sono ingorde come i gatti, inizieranno di nuovo a lamentarsi e a farzare vista la nostra debolezza del momento vista dalla loro parte. A questo punto credo si debba diventare sordi, duri ed implacabili perchè sappiamo di aver dato loro qualcosa che servirà per farle sopravvivere per molto tempo fino al prossimo pasto dilatato nel tempo sempre di più)
In pratica loro vorrebbero un montone noi gli diamo un aletta di pulcino.
Punto uno, ok, ci sono.
Punto due..hm...sapere che cosa?
Sul terzo punto...ok, ma cosa gli diamo?

Sul quarto...vuoi dire che non si accontentano mai e che dovemmo bilanciargli la dieta?
Quindi con un controllo costante e contino su quello che gli arriva.

Spiego il mio dubbio.
Dobbiamo sempre essere totalmente consapevoli, o almeno al 95%, delle cose che gli diamo in pasto o ci sono come dire degli stimoli che gli arrivano (tipo in certe pubblicità o in discorsi sentiti in giro) e sui quali possiamo bellamente passare sopra senza soffermarci troppo?

Ok, stò incasinando, forse dovrei avere le idee ben chiare prima su che cosa sia quel nutrimento di cui si parla.
Pensieri negativi, nostri e mica nostri e anche emozioni nostre o non nostre a anche suoni o immagini violente e/o negative. Ecc.

Ma bisogna esplorarle tutte o l'ombra può far da spugna a qualcosa che noi consideriamo un rifiuto mentre per lei è cibo?

Uhm
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Vecchio 30-12-2010, 22.25.04   #15
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Già, che fare?



Punto uno, ok, ci sono.
Punto due..hm...sapere che cosa?
Sul terzo punto...ok, ma cosa gli diamo?

Sul quarto...vuoi dire che non si accontentano mai e che dovemmo bilanciargli la dieta?
Quindi con un controllo costante e contino su quello che gli arriva.

Spiego il mio dubbio.
Dobbiamo sempre essere totalmente consapevoli, o almeno al 95%, delle cose che gli diamo in pasto o ci sono come dire degli stimoli che gli arrivano (tipo in certe pubblicità o in discorsi sentiti in giro) e sui quali possiamo bellamente passare sopra senza soffermarci troppo?

Ok, stò incasinando, forse dovrei avere le idee ben chiare prima su che cosa sia quel nutrimento di cui si parla.
Pensieri negativi, nostri e mica nostri e anche emozioni nostre o non nostre a anche suoni o immagini violente e/o negative. Ecc.

Ma bisogna esplorarle tutte o l'ombra può far da spugna a qualcosa che noi consideriamo un rifiuto mentre per lei è cibo?

Uhm
Cerco di ragionarci insieme a te vediamo che ne esce.

Allora...prendiamo la dieta ad esempio, una volta la dieta era rinuncia di questo alimento e quell'altro senza requie sino alla fine della dieta.
Cosa succedeva?
Chi mollava chi procedeva fino alla fine e poi però sbarellava e nel giro di un tot mesi riprendeva tutti i chili.

Ora c'è la dieta con la trasgressione calcolata domenicale.
La dietologa fa la dieta sui tuoi gusti e la domenica ti fa trasgredire senza però abbuffarti come un/a porcellino/a.

Così facendo dimagriscie e puoi continuare senza essere superstressata dalla mancanza di cibo.

L'altra cosa è che se metti il tuo corpo a dieta rallenta il metabolismo, perchè non alimentandoti adeguatamente lui stabilisce che deve lavorare di meno per non chiedere di più di quello che gli si può dare, credo sia un meccanismo che è nato durante le carestie, però tu ne paghi le consueguenza in stanchezza, malumore, debolezza e sogni ad occhi aperti quello che non puoi mangiarti e quando sei così chissà perchè attiri proprio ciò che non vorresti vedere perchè non ti ci puoi alimentare.

Però se fai una dieta anche se bilanciata non è che ti metti a guardare tutto il giorno filmati culinari, oppure pensi tutto il giorno a cucinare cibi sofisticati.
Cerchi invece di concentrarti sulla dieta perchè hai un obbiettivo da raggiungere e ti ricordi giornalmente che è quello che vuoi e quello che desideri ottenere e che per arrivarci devi anche trasgredire la domenica con qualcosa che ti piace e che ti devi gustare con tutta te stessa perchè per una settimana non ne avrai più.

Per l'ultima domanda se la bestiola è golosona e vuole il cibo e tu hai deciso per la dieta tu vuoi digiunare ma lei no, lei vuole ciiiiibbbboooooooo
Questo è quello che penso io eh mica so se è giusto

p.s. OT altra cosa che mi sto domandando io è cosa hanno a che vedere i piccoli io con l'ombra bbboooohhh? fine OT
__________________
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Vecchio 28-03-2012, 18.28.26   #16
Cubo
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E' successo anche a me. E spesso è partito il vulcano, dentro.

Un'immagine bellissima, vedevo. In controluce, il cavaliere nobile, assediato da un nemico vigliacco, che lo colpiva alle spalle. Il cavaliere nella sua armatura di luce, in sella al suo destriero, resisteva ai colpi, soffrendo e urlando a se' la sua innocenza, e l'ingiustizia del tutto.

Una figata, guarda. Una locandina di un film.

C'era pure della musica solenne, e io ero tutto composto e fiero.

Non sono tanto bravo a smontare questo meccanismo, perche' c'e' una parte di me che è affidabile e con una parola sola, e ci tengo molto, a lei. Traggo valore da lei, la guardo e mi consolo: avro' tanti limiti, ma sono una persona di parola. Chiaro che questo meccanismo mi consuma molto: ho sistemi di allarme perennemente inseriti, che consumano un sacco di energia, e altrettanta ne spendo per cercare di adeguarmi a quella locandina. Perche' io voglio essere un po' quello, anche. O almeno somigliarci piu' che posso.

Intendiamoci, non voglio essere solo quello, ma ispirarmi a quello, si'.

Ho elaborato un trucco subdolo. Funzionicchia. Quando si mette in moto la macchina dell'insinuazione, invece di focalizzarmi su chi sparge la voce (spesso è tempo perso, o non lo sai o anche se lo sai fa pochissima differenza), invece di focalizzarmi su di me (un po' lo faccio ma richiede distacco che non sempre ho, mi avanza energia combattiva che devo mettere da qualche parte) pongo attenzione a chi riceve l'insinuazione.

E' interessante. Perche' e' l'occasione per me per vedere come sono valutato. E agire di conseguenza. Spesso l'insinuatore è feccia, già fuori dalla cerchia degli affetti e della stima. Ma chi riceve la voce non lo e'.

E ho scoperto che tagliare mi fa bene. Scegli di credere all'insinuatore, di non concedermi il beneficio del dubbio? Bene, ti lascio andare con un sorriso. Non ho bisogno, intorno a me, di persone che mi considerano a un pelo dall'infamia, senza parapetto, e che al primo soffio di vento mi fanno cadere.

E' infantile, e' limitato, ma è sempre meglio che struggersi di rabbia. Accidentalmente, a volte si scopre che una parte dell'insinuazione si poggia su qualcosa di vero, di negativo che ho fatto o manifestato, e cosi' ho pure l'occasione di migliorarmi su qualcosa di concreto.

Pero' il costumino da cavaliere fiero in controluce al tramonto ce l'ho nell'armadio. A volte mentalmente mi ci faccio un giretto di qualche secondo. E' una cosa innocua, basta non crederci troppo.
__________________
"I shall tell you the truth as seen by a perfect cube.
It may not be the truth of your dimension, but it is mine."
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