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Vecchio 07-11-2008, 14.58.27   #1
griselda
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Predefinito La mente pigra?

Vi è mai capitato di leggere qualcosa e di mandare a quel paese chi l'ha scritta?

Ho dei libri che se avessi potuto prendere l'autore e stropicciarlo un po' l'avrei fatto.
Bon testardamente ho terminato il libro, perchè mi interessava, perchè volevo capire etc.
Cosa mi è rimasto di quello che ho letto: niente! Anzi si frustrazione, del tipo sono scema, sono simianalfabeta, non capisco niente etc insomma giudizio su di me poco edificante.

Ora quando leggo qualcuno che scrive in modo "forbito" ( che parola strana) mi vengono i nervi, la mia mente si rifiuta, , probabilmente non vuole riprovare quella frustrazione.

Se ho abbastanza energia mi intestardisco e poi non concludo niente, se invece ho pazienza e chiaramente mi sta a cuore l'argomento ci studio sopra con calma e magari mi cerco anche le parole che non conosco per approfondire.
Così facendo a volte riesco ad andare in fondo e arrivare a capire, ma mi costa moltissima energia tant'è che il più delle volte mi fermo a mandare a quel paese chi scrive "difficile" dicendomi se io devo fare lo sforzo per capire tu fai lo sforzo per farti capire.
Mi domando è solo pigrizia mentale oppure è anche non volersi sentire al di sotto?
Vi è mai capitato?
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Vecchio 07-11-2008, 15.16.49   #2
Era
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Mi domando è solo pigrizia mentale oppure è anche non volersi sentire al di sotto?
Vi è mai capitato?
Se per pigrizia mentale intendi la mente che fa sciopero direi di no...quella è sempre attiva anche a sproposito...diciamo che lavora sodo per trovarsi degli alibi per non volersi misurare..
Per quanto riguarda i libri se non la fai divertire quella trova che lo scrittore e/o l' argomento è barboso...in quesato caso...se leggi per diletto perchè annoiarsi? se leggi per conoscere è un altro paio di maniche...ritorna la mente parac..arro...
Un appunto lo farei sul leggere chi scrive forbito "pizzica" il naso anche a me...e obiettivamente mi chiedo: pizzica perchè è forbito e io no (quindi invidia sterile) o pizzica proprio perchè è urticante di suo ? e in questo caso non dovrebbe farmi nessun effetto...Stringi stringi in un modo o nell' altro è meglio che guardi dentro di me...
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Vecchio 07-11-2008, 15.39.40   #3
griselda
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Se per pigrizia mentale intendi la mente che fa sciopero direi di no...quella è sempre attiva anche a sproposito...diciamo che lavora sodo per trovarsi degli alibi per non volersi misurare..
Per quanto riguarda i libri se non la fai divertire quella trova che lo scrittore e/o l' argomento è barboso...in quesato caso...se leggi per diletto perchè annoiarsi? se leggi per conoscere è un altro paio di maniche...ritorna la mente parac..arro...
Un appunto lo farei sul leggere chi scrive forbito "pizzica" il naso anche a me...e obiettivamente mi chiedo: pizzica perchè è forbito e io no (quindi invidia sterile) o pizzica proprio perchè è urticante di suo ? e in questo caso non dovrebbe farmi nessun effetto...Stringi stringi in un modo o nell' altro è meglio che guardi dentro di me...
Sono d'accordo con te quando un libro ti piace scivola anzi a volte troppo velocemente ma questo è ancora altro. Si è sulla stessa lunghezza d'onda.

Invece sulla frase nerettata sono d'accordo con te infatti l'ho scritto sopra pizzica il naso ma a me credo eh, per questo ho aperto, che sia più la fatica di andare a fare tutto l'iter per capire, la mia mente è del tipo "tutto subito" o capisco al volo oppure mi invita a lasciar stare, e quindi dover far fatica per capire mi da noia.

Credo che mi renda "antipatico" l'altro non per la sua conoscenza che anzi mi piace me la berrei ma per la mia incapacità subitanea di comprendere, per la fatica che mi fa fare.
Alla fine è la stessa che mi ha impedito di imparare a scrivere così.
L'invidia porta a disprezzare invece io trovo l'altro fico ma mi sta sul...naso la fatica che devo fare per seguirlo.
Molto più comodo se me lo spiega sulla mia stessa lunghezza d'onda piuttosto che io salire alla sua facendo fatica.
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Vecchio 07-11-2008, 16.39.35   #4
Grey Owl
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Nella libreria di casa ho dei libri che non ho mai letto, alcuni iniziati e alcuni riletti piu' volte.

I libri mai letti li ho avuti in regalo oppure acquistati con superficialita' oppure fanno parte della collezione di mia moglie.

La lettura e' una passione che ho riscoperto solo dopo la scuola dell'obbligo. Prima era un dovere, un'imposizione, una tortura.

Oggi leggo per documentarmi, leggo per curiosita', leggo per svago, leggo perche' ne sento la necessita'.

Non leggo un libro se questo non mi trasmette qualcosa. Capita a volte di riprenderlo e continuare a leggerlo, ma se non "mi prende" e' ben difficile che continui a leggerlo.

Discorso diverso e' quando un libro e' "troppo difficile" per me. Ad esempio "il mistero delle cattedrali" di Fulcanelli l'ho cominciato a leggere e poi mi sono fermato, lo riprendero' a leggere piu' avanti perche' mi sono accorto che adesso non e' il momento ma e' solo una pausa perche' lo voglio leggere tutto e non me lo sono dimenticato (anzi questa sera lo riapro).

Non m'istizzisce un libro, semmai mi delude o mi blocca per la sua difficolta' nell'esporre gli argomenti. Semmai sono io che mi rendo conto di non essere adatto a quel libro e non il contrario.

Concordo con Era quando dice che alla fine il problema e' sempre mio e non dell'autore del libro.
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Vecchio 07-11-2008, 17.09.34   #5
griselda
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Concordo con Era quando dice che alla fine il problema e' sempre mio e non dell'autore del libro.
Perchè sembra che io abbia detto il contrario?
Sono d'accordo pure io difatti quando, faccio lo sforzo di capire con tutti i mezzi a mia disposizione, e non sto parlando di romanzi et similia, lavorando sui pezzi più ostici arrivo a capire.
Penso che nel caso in cui non capisco è perchè mi mancano dei pezzi, difatti rileggendo libri a distanza di tempo, sono riuscita a capire parti che allora erano incomprensibili.
Quello che ho visto in questi anni è che se mai si cominicia mai si arriva da qualche parte. Ma questo l'ho scoperto quando ho smesso di dare retta alla mia mente che magari erroneamente chiamo pigra.

Per quanto rigurda il Mistero della Cattedrali se me lo dicevi ti prestavo il mio mai finito, preso e ripreso in mano non so quante volte, e anche qui era un voler precorrere i tempi senza avere le basi necessarie per comprendere o accettare l'idea di crearle prima.

L'autore citato sopra è Rene Guenon ai tempi mi sembrava che parlasse arabo, chiaro è che era o è la mia ignoranza tematica, che me lo rendeva ostico, oggi sono sicura che se riprendessi quei libri qualcosa in più capirei, ma mi sono mossa io, lui è sempre quello che era prima. Ma di default vorrei pigramente che scrivessero libri alla mia portata, ora so che se mi sforzo mi allargo, ma di partenza sono così, o comunque lo sono diventata, me la prendo con l'autore quando poi invece se mi muovo ....certo è che se sto li ad aspettare la manna rimango ferma e me la prendo con l'autore.
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Vecchio 07-11-2008, 18.31.58   #6
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Se ho abbastanza energia mi intestardisco e poi non concludo niente, se invece ho pazienza e chiaramente mi sta a cuore l'argomento ci studio sopra con calma e magari mi cerco anche le parole che non conosco per approfondire.
Così facendo a volte riesco ad andare in fondo e arrivare a capire, ma mi costa moltissima energia tant'è che il più delle volte mi fermo a mandare a quel paese chi scrive "difficile" dicendomi se io devo fare lo sforzo per capire tu fai lo sforzo per farti capire.
Mi domando è solo pigrizia mentale oppure è anche non volersi sentire al di sotto?
Vi è mai capitato?
Per me il discorso e' molto simile a quello che si diceva nel thread dei problemi, ovvero ci sono cose per cui sono pronta ad affrontare subito , altre cose che bisogna lasciare decantare ma lavorandoci lateralmente.. un libro e' la stessa cosa, se non riesco a capire subito, difficile che molli la lettura di solito lo finisco lo stesso, ma mi rendo conto che la mia mente mette come un filtro se quello che leggo non mi piace o e' troppo complicato per me, c'e' come un rifiuto alla lettura, che si puo' tradurre con poca voglia di continuare.. pigrizia mentale si.. non me la prendo con lo scrittore, il limite e' mio e se chi scrive e' oltre la mia comprensione, non dipende certo dall'autore a cui comunque non posso chiedere di riscrivere il libro alla mia portata
Se invece mi trovo per esempio qui in forum e non capisco il linguaggio di qualcuno, e mi capita a volte, basta chiedere e venirsi incontro direi. Se chi mi trovo di fronte ha una cultura anche solo letteraria maggiore della mia, ma ha voglia di farsi e farmi capire sara' lui a fare lo sforzo maggiore, chi e' piu' in "alto" ha la possibilita' di scendere al mio livello, io se sono piu' "in basso", posso metterci la volonta' di capire ma piu' di tanto se mi si parla di una cosa che non conosco non posso "salire" o comprendere cose che non sono alla mia portata.. ma basta la buona volonta' da parte di tutti e la comunicazione puo' esistere...

Se me la prendo con l'interlocutore, per il fatto che parla forbito alla fine il problema non e' che LUI sia forbito.. il problema e' mio e si', c'entra l'importanza personale . Se poi chi mi sta di fronte non vuole comunicare e' diverso.. ma se mi innervosisco a causa di un linguaggio che non conosco e' perche' non mi sento all'altezza, e pretendere che tutti si adeguino a me e' un po'.. troppo

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Vecchio 07-11-2008, 18.53.02   #7
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Vecchio 07-11-2008, 22.03.49   #8
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Concordo con Era quando dice che alla fine il problema e' sempre mio e non dell'autore del libro.
Grazie per il concordato però ho puntato più sulla difficoltà di chi fatica o meglio si stizzisce leggendo un
qualcosa di forbito piuttosto che leggere un libro che tutto sommato...mi piaccia o no...ho scelto personalmente...insomma la mettevo più sul "contrasto":
"lui è imparato e io non capisco" (andata e ritorno potrebbe essere: io somara che faccio per capire di più?)...se voglio capire...se mi interessa capire e non mi attrezzo per farlo il problema resta mio e non del fine dicitore

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Vecchio 07-11-2008, 22.51.16   #9
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Non so se vi è mai capitato di leggere qualche libro di Hubbard, lo sviluppatore di Scientology. In un periodo di insaziabile curiosità in cui leggevo di tutto a me sì, non sono mai riuscita a finirne nemmeno uno nonostante l'autore iniziasse sempre col dire dalla prima pagina di non oltrepassare mai una parola che non si è compresa. Secondo lui questo fatto di non oltrepassare una parola incompresa è la base su cui poggia ogni insegnamento e apprendimento. L'impressione che non sia rimasto niente, o la confusione è il segnale che una di queste parole è stata sorpassata senza essere stata perfettamente capita.
Ho pensato malignamente che mettesse le mani avanti, visto che non trovavo scorrevoli i suoi scritti, e quasi per dispetto lo mollavo dopo poche pagine. Non so se aveva ragione o meno, magari ci poteva stare ma per quanto mi riguarda allora non sentivo interesse già alla base per quegli argomenti.
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Vecchio 07-11-2008, 23.11.41   #10
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No mai letto niente del genere...quello che hai scritto mi fa riflettere sul fatto che qualche volta durante certe letture o discorsi la mente si annoia...non è del tutto pigra...ma dove è scritto che tutto deve essere comprensibile e interessare tutti? hai detto bene periodi di insaziabile curiosità portano a divorare qualsiasi cosa da scientology a trattati di alchimia passando per il pippero...e cosa resta? solo quello che davvero ti interessa...entusiasma o serve...
Ho il sospetto che qualche volta la mente si difenda da tutto il sovraccarico inutile che che usiamo per imbottirla

va bene va bene faccio da me
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Vecchio 08-11-2008, 19.18.08   #11
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Per me leggere un libro di un autore che scrive difficile è uno stimolo, una ginnastica mentale che aiuta la mia mente a fare un esercizio di comprensione e mi apre a nuove visuali e modi di pensare, anche se all'inizio faccio molta fatica e magari devo rileggere due tre volte la stessa pagina o qualche passo un po' ostico, ma una volta entrata nel modo di scrivere dell'autore la lettura procede e la mente si è un po' più aperta.
Con questo metodo sono riuscita a leggere anche Scientology, quello che ne ho tratto comunque è stato negativo perchè non ho imparato nulla di utile per me....
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Vecchio 09-11-2008, 01.56.25   #12
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Se ho abbastanza energia mi intestardisco e poi non concludo niente, se invece ho ancora più energia ho pazienza e chiaramente mi sta a cuore l'argomento ci studio sopra con calma e magari mi cerco anche le parole che non conosco per approfondire.
Posso farti questo appunto si? (la parte nerettata l'ho aggiunta io)

Per quel che mi riguarda, ci sono indubbiamente autori che usano paroloni solo perchè non hanno una reale padronanza della materia trattata e cercano in questo modo di dare l'impressione di avere una maggiore autorevolezza, o altri ancora che lo fanno solo perchè i lettori quello si aspettano e hanno paura di non essere riconosciuti se parlano troppo facile.
Al di là di questo però, più che di mente pigra parlerei di mente che pretende, che vuole capire tutto subito senza aver bisogno di sforzarsi un po'.. Capita anche a me alle volte, in questo caso torna utile quanto detto da Uno nel thread sui problemi, sul fatto di non poter sbrogliare la matassa subito e di dover quindi lavorarla sui fianchi.... pena accanirsi su una cosa senza riuscire comunque a risolverla e sprecando così energie...
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Vecchio 09-11-2008, 02.09.37   #13
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Posso farti questo appunto si? (la parte nerettata l'ho aggiunta io)

Per quel che mi riguarda, ci sono indubbiamente autori che usano paroloni solo perchè non hanno una reale padronanza della materia trattata e cercano in questo modo di dare l'impressione di avere una maggiore autorevolezza, o altri ancora che lo fanno solo perchè i lettori quello si aspettano e hanno paura di non essere riconosciuti se parlano troppo facile.
Al di là di questo però, più che di mente pigra parlerei di mente che pretende, che vuole capire tutto subito senza aver bisogno di sforzarsi un po'.. Capita anche a me alle volte, in questo caso torna utile quanto detto da Uno nel thread sui problemi, sul fatto di non poter sbrogliare la matassa subito e di dover quindi lavorarla sui fianchi.... pena accanirsi su una cosa senza riuscire comunque a risolverla e sprecando così energie...
Certo che puoi ti dirò che quando ho riletto mi sono accorta ma ho lasciato è proprio vero quanto dici se manca l'energia ciao.
Poi sono d'accordo anche su tutto il resto.

Pensavo oggi una cosa oltre che pigra, in caso mi correggi, mi dava l'idea anche di una mente ( parlo per me) non abituata proprio a fare fatica, alla concentrazione, ma abituata a scorazzare ecco che poi quando devi farla lavorare diventa pigra, annoiata, sbadigliante e vorrebbe l'intuizione invece che l'applicazione.
Poi per il resto rimango a quanto detto da te sopra sull'energia e sullo spreco se non è tempo, è solo sprecato, sì.
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