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Vecchio 28-12-2008, 01.13.25   #1
filoumenanike
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Predefinito volo di storni

Guardo i movimenti armoniosi di un gruppo di storni,
sono in tanti e come guidati da un unico e solo intento volteggiano nell’aria
formando disegni e volute e immagini fantasiose, sono veloci, sicuri,
non hanno paura, liberi nell’aria, padroni del cielo.

Mi perdo nei loro giochi, sono steli, sono fiori che sbocciano,
sono farfalle che si aprono,
sono fiori che si chiudono per poi rinascere in altre forme,
scompaiono alla vista e improvvisamente risalgono all’orizzonte,
attori di uno spettacolo sublime,
di una bellezza ed armonia commovente.


Il mio cuore è lassù con loro,
volteggio insieme nel silenzio del loro moto
senza fine,
volo per la bellezza di volare,
di sentire il vento sfiorarmi
di vedere i raggi del sole diventare obliqui
all'orizzonte,
la sera avvolge la terra,
la pace mi dona un sorriso,
la poesia struggente di questo momento
mi dà il senso della vita,
non sono sola

patrizia ottobre2008

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Vecchio 28-12-2008, 18.15.55   #2
jezebelius
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Il fatto è che ci piace guardare in alto e meno fare ciò che si dovrebbe per arrivarci, anche se dovesse essere un gradino o poco più rispetto al punto in cui uno si trova...
Quello che intendo dire è che salendo troppo non solo si perde il punto di riferimento - di prima e sul quale eravamo poggiati - ma pure diventa difficile tornarvi una volta assaporato, diciamo così, il gusto di essere altro in altro. Insomma per rimanere in quella posizione, per rimanere all'interno di un nuovo stato, credo che abbisogni di lavoro e che quel gusto che è rimasto serva da indicatore di direzione...
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 29-12-2008, 02.01.49   #3
filoumenanike
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Il fatto è che ci piace guardare in alto e meno fare ciò che si dovrebbe per arrivarci, anche se dovesse essere un gradino o poco più rispetto al punto in cui uno si trova...
Quello che intendo dire è che salendo troppo non solo si perde il punto di riferimento - di prima e sul quale eravamo poggiati - ma pure diventa difficile tornarvi una volta assaporato, diciamo così, il gusto di essere altro in altro. Insomma per rimanere in quella posizione, per rimanere all'interno di un nuovo stato, credo che abbisogni di lavoro e che quel gusto che è rimasto serva da indicatore di direzione...
hai ragione jez, quando si comincia a sognare di volare, di essere in alto sopra le miserie umane, di godere dei doni della natura, liberi da legacci e abitudini cosiddette civili, tornare con i piedi per terra è dura, è come se fossimo divisi in due, una parte spirituale ed una che vive la quotidianità, con le cose brutte e anche belle collegate ad essa.
la dualità presente in me credo che esista in molte persone, il sopravvento lo prende sempre, nella maggior parte dei casi almeno, la vita concreta,quella di tutti i giorni, forse per questo scriviamo nel forum, per essere altro da ciò che siamo sempre.
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Vecchio 29-12-2008, 13.39.20   #4
Uno
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Non si può volare sopra le miserie umane, a meno di diventare inumani, però si può comunque aspirare (aspirare, parola su cui riflettere) ad una condizione umana nel vero senso della parola, visto che ordinariamente siamo poco (sono generoso stamani) più che animali.
E questo è possibile farlo non solo sul forum, possiamo vivere 24 ore al giorno ricordandoci di essere anche animali ma non solo.
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Vecchio 29-12-2008, 17.14.04   #5
filoumenanike
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possiamo vivere 24 ore al giorno ricordandoci di essere anche animali ma non solo.
mi piacerebbe in questo particolare momento essere un bell'animale, sono innamorata di tutti gli animali, in essi trovo la disperazione di vivere anzi di sopravvivere alle dure leggi della natura. non hanno sovrastrutture, non fingono, sono istintivi e nella loro dimensione la maggiore preoccupazione è la salvezza della specie e adottano tutti i rimedi per salvarsi. mi fanno anche pensare ad uomini che per espiare o crescere nella scala della spiritualità sono costretti a vivere nella fisicità di un animale...sto andando fuori tema, bene chiudo qui per oggi
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Vecchio 29-12-2008, 21.34.26   #6
Era
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mi fanno anche pensare ad uomini che per espiare o crescere nella scala della spiritualità sono costretti a vivere nella fisicità di un animale...sto andando fuori tema, bene chiudo qui per oggi
Scusa Filo mi chiarisci questo brano?

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la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
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quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 29-12-2008, 22.07.50   #7
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Scusa Filo mi chiarisci questo brano?

mi sono creata l'idea che gli animali, quando li osservi molto da vicino, gli vivi accanto quotidianamente, siano un qualcosa di più che semplici animali...io credo che nel mondo ci siano vari stadi di spiritualità, quella dell'uomo è quella che conosciamo meglio, però ritengo che anche nelle pietre, nelle piante e negli animali vi siano gradazioni diverse di spiritualità...e dunque mi passa per la mente che l'uomo prima di giungere ad essere tale, abbia percorso vari stadi ed uno potrebbe essere appunto lo stadio animale, non invento niente di nuovo, nelle religioni orientali si parla di metempsicosi, di rinascite fino al raggiungimento della spiritualità assoluta, forse quella di dio. le mie idee sono abbastanza confuse, spero che tu abbia capito qualcosa...
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